[Nonviolenza] Telegrammi. 1886



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1886 del 3 febbraio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ricordando Felice Balbo

2. Mercoledi' 4 febbraio riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo

3. Il "Comitato Nepi per la Pace" a sostegno della "Casa per la Pace" di Vicenza

4. Per la "Casa per la Pace" di Vicenza. Una proposta articolata in cinque azioni

5. Verso il 7 febbraio, contro il terrorismo e la guerra

6. Verso il 14 febbraio, One Billion Rising

7. Salvatore Quasimodo: Ed e' subito sera

8. Salvatore Quasimodo: Rifugio d'uccelli notturni

9. Salvatore Quasimodo: Dove morti stanno ad occhi aperti

10. Salvatore Quasimodo: Isola di Ulisse

11. Salvatore Quasimodo: Alle fronde dei salici

12. Salvatore Quasimodo: Giorno dopo giorno

13. Salvatore Quasimodo: Milano, agosto 1943

14. Salvatore Quasimodo: Uomo del mio tempo

15. Salvatore Quasimodo: Anno Domini MCMXLVII

16. Salvatore Quasimodo: Il mio paese e' l'Italia

17. Salvatore Quasimodo: Ai quindici di Piazzale Loreto

18. Salvatore Quasimodo: Auschwitz

19. Salvatore Quasimodo: Ai fratelli Cervi, alla loro Italia

20. Salvatore Quasimodo: Il muro

21. Salvatore Quasimodo: In questa citta'

22. Salvatore Quasimodo: Ancora dell'inferno

23. Salvatore Quasimodo: Epigrafe per i caduti di Marzabotto

24. Salvatore Quasimodo: Epigrafe per i partigiani di Valenza

25. Segnalazioni librarie

26. La "Carta" del Movimento Nonviolento

27. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRI. RICORDANDO FELICE BALBO

 

Ricorre il 3 febbraio l'anniversario della scomparsa di Felice Balbo, filosofo e militante democratico di venerata memoria.

Lo scorso anno, commemorandone il cinquantenario della morte e il centenario della nascita, scrivevamo: "Pensatore e militante della dignita' e della liberazione umana, impegnato in una feconda sintesi che valorizzava particolarmente cristianesimo e marxismo, resta una figura ispiratrice della teoria e della prassi della nonviolenza. Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo lo ricorda come un maestro di impegno intellettuale, morale e civile".

*

Felice Balbo (Torino, primo gennaio 1914 - Roma, 3 febbraio 1964), antifascista e resistente, collaboratore della casa editrice Einaudi, militante politico della sinistra cristiana, docente di filosofia morale, funzionario dell'Iri e saggista, protagonista di cruciali esperienze intellettuali e politiche di impegno per la democrazia, e' stato uno dei protagonisti dell'impegno culturale e civile in decadi cruciali della vicenda italiana novecentesca.

*

Nel ricordo di Felice Balbo proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. MERCOLEDI' 4 FEBBRAIO RIUNIONE DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Carissime e carissimi,

come ricorderete, il "Tavolo per la pace" di Viterbo si riunisce mercoledi' 4 febbraio, con inizio alle ore 17,15, come di consueto presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).

*

Il primo e fondamentale punto in discussione e' la preparazione dell'iniziativa di sabato 7 febbraio a Viterbo in occasione della "Giornata nazionale contro il terrorismo e contro la guerra" promossa dalla "Tavola della pace" (la struttura che organizza la marcia Perugia-Assisi).

In breve quanto sta emergendo dallo scambio di lettere di questi giorni:

a) mi sembra vi sia un accordo di massima sulla proposta elaborata da Valentina;

b) l'iniziativa dovrebbe svolgersi nel pomeriggio di sabato 7 febbraio presso la Sala Consiliare del Comune (e non piu' nella Sala Regia);

c) sono state formulate varie proposte sulle persone da invitare ad intervenire: nella riunione del 4 febbraio dovremo giungere a una sintesi adeguata;

d) per la diffusione dell'informazione credo che potremmo convenire sui seguenti punti:

1. le associazioni e le persone che partecipano al Tavolo inizino fin d'ora a diffondere la notizia alle proprie reti di interlocutori;

2. nella riunione del 4 febbraio concorderemo il programma definitivo ed un breve testo che avra' anche la funzione di invito, volantino ed eventuale locandina; la diffusione avverra' attraverso e-mail, sms, social media e comunicati ai mezzi d'informazione; chi vorra' potra' stamparsi il testo che verra' inviato e diffonderlo come meglio crede o affiggerlo presso la propria sede;

3. mi sembra che il testo proposto da Valentina, con le ovvie minime modifiche ed integrazioni, possa andar bene. Credo che vi possa gia' essere il consenso sulla stesura minima che allego in calce a questa lettera; stesura che il 4 febbraio potra' essere ampliata e che comunque si potrebbe iniziare a far circolare subito.

*

Nel corso della riunione naturalmente vi sara' anche il consueto scambio di informazioni sulle varie altre iniziative di pace e di solidarieta' in corso e in programma.

Ricordo in particolare l'iniziativa del 14 febbraio "One Billion Rising" alla quale il Tavolo ha aderito.

Ricordo anche le due proposte di delibera del Consiglio Comunale tuttora in itinere "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione" e "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunita' viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa".

In cauda, mi permetto di segnalare ancora una volta l'opportunita' di scrivere al Comune di Vicenza a sostegno della restituzione di una sede alla prestigiosa "Casa per la Pace" vicentina (che ne e' restata priva a seguito della vendita dell'immobile in cui si trovava l'Assessorato comunale ai servizi sociali presso cui la Casa per la Pace - che e' essa stessa una istituzione pubblica - era ospitata).

*

Ricordo infine una volta ancora che la partecipazione al Tavolo e' aperta a tutte le istituzioni, le associazioni e le persone interessate ad impegnarsi per la pace e i diritti umani.

*

Per ogni comunicazione il punto di riferimento del "Tavolo per la pace" di Viterbo e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

(...)

*

Allegato: una traccia minima di programma per l'iniziativa del 7 febbraio

Sabato 7 febbraio 2015

Giornata contro il terrorismo e la guerra

Sala del Consiglio Comunale di Viterbo, ore 16,30

- Introduzione di Valentina Bruno, del "Tavolo per la pace" di Viterbo.

- Riflessioni e testimonianze.

Tutte le persone interessate sono invitate a partecipare.

Dall'appello promosso dalla "Tavola della Pace" di Perugia: "Non cediamo alla cultura dello scontro e dell'indifferenza. Dopo la grande manifestazione di Parigi, la Tavola della pace propone di organizzare, sabato 7 febbraio 2015, un mese dopo la strage, una Giornata nazionale d'impegno contro il terrorismo, la guerra e la violenza. Il momento e' complesso e complicato. Dobbiamo contrastare le semplificazioni e cercare le radici del problema senza cedere alla cultura dello scontro e dell'indifferenza. Tutti i giorni la guerra e il terrorismo fanno strage di vite umane. E noi non possiamo restare a guardare. Cominciamo dunque dalle nostre citta'-mondo, riflettiamo insieme e costruiamo nuovi progetti di pace. Promuoviamo la cultura dell'incontro e del dialogo".

L'incontro viterbese e' promosso dal "Tavolo per la pace".

Per informazioni: tel. 0761348590, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

3. SOLIDARIETA'. IL "COMITATO NEPI PER LA PACE" A SOSTEGNO DELLA "CASA PER LA PACE" DI VICENZA

[Dal "Comitato Nepi per la Pace" (per contatti: info at comitatonepiperlapace.it) riceviamo e diffondiamo]

 

Anche il Comitato Nepi per la Pace chiede all'amministrazione della Citta' di Vicenza di individuare al piu' presto una nuova sede per la Casa della pace

*

Il Comitato Nepi per la Pace si associa e sostiene l'appello di cittadini, associazioni e movimenti perche' l'amministrazione della Citta' di Vicenza individui al piu' presto una nuova sede per la Casa della pace, in modo tale che possano continuare le sue preziose attivita' di solidarieta' ed educazione alla pace, attivita' per le quali la Casa della pace di Vicenza e' nota ed apprezzata a livello nazionale ed internazionale, attivita' che hanno contribuito e contribuiscono alla crescita culturale e morale della stessa citta' di Vicenza accrescendone il prestigio e ponendola di fatto tra le citta' di riferimento per progetti, politiche e percorsi che hanno come fondamento e fine la pace nella sua piu' ampia accezione.

 

4. INIZIATIVE. PER LA "CASA PER LA PACE" DI VICENZA. UNA PROPOSTA ARTICOLATA IN CINQUE AZIONI

 

Carissime e carissimi,

scusandoci ancora una volta con le persone che avessero gia' espresso la loro solidarieta' (ma invitando anch'esse a leggere quali ulteriori iniziative in questa lettera proponiamo, e ad aderirvi), vi scriviamo per formularvi una proposta ancora, articolata in cinque azioni possibili.

*

La proposta

La proposta e' di voler esprimere il vostro sostegno alla "Casa per la Pace" di Vicenza associandovi alla richiesta rivolta al sindaco di quella citta' che sia al piu' presto restituita un'adeguata sede alla "Casa per la Pace", che da alcune settimane ne e' stata privata a seguito della vendita dell'immobile che ospitava gli uffici dell'Assessorato comunale presso cui la "Casa per la Pace" era ospitata.

Come sapete, la "Casa per la Pace" di Vicenza e' un prezioso punto di riferimento, non solo a livello cittadino ma a livello nazionale ed internazionale, per tutte le persone impegnate per la pace, i diritti umani, la solidarieta' concreta, la difesa dell'ambiente, la democrazia autenticamente partecipata, la nonviolenza.

Molte illustri personalita' della cultura e dell'impegno morale e civile hanno gia' espresso al Comune di Vicenza la loro persuasa condivisione della richiesta che alla "Casa per la Pace", che e' una "istituzione pubblica" (a seguito di specifica deliberazione del Consiglio Comunale di Vicenza del 1993, in adempimento dell'art. 2 dello Statuto Comunale), sia tempestivamente restituita una sede in cui poter continuare ad operare.

Tra le prime di queste illustri personalita' segnaliamo il professor Alberto L'Abate gia' collaboratore di Aldo Capitini e di Danilo Dolci e figura storica della nonviolenza in Italia; il professor Sergio Paronetto vicepresidente di Pax Christi; l'on. Michele Boato presidente dell'Ecoistituto del Veneto; il sen. Gigi Malabarba figura storica del movimento operaio e della solidarieta' internazionale; la dottoressa Antonella Litta dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento.

Ricordiamo anche che tra le persone che animano la "Casa per la Pace" di Vicenza vi e' il professor Matteo Soccio, una delle personalita' piu' autorevoli della nonviolenza in Italia - tanto sul piano del contributo teorico ed educativo quanto su quello dell'azione concreta come della luminosa testimonianza personale.

*

Cinque azioni possibili

Vi proponiamo di esprimere la vostra solidarieta' con la "Casa per la Pace" di Vicenza nei seguenti modi:

1. inviando una lettera al sindaco di Vicenza (ma anche all'amministrazione comunale nel suo complesso) chiedendo un tempestivo e adeguato intervento:

1.1. un modello di lettera puo' essere il seguente:

Al Sindaco del Comune di Vicenza

Oggetto: richiesta che sia al piu' presto restituita un'adeguata sede alla "Casa per la Pace" di Vicenza, prezioso bene comune della citta' e di ogni persona di volonta' buona

Egregio Sindaco,

apprendiamo che la "Casa per la Pace" di Vicenza, una delle esperienze piu' rilevanti di concreto e fecondo impegno per la pace nel nostro paese, tra i cui animatori vi e' il professor Matteo Soccio, che come e' noto e' una delle figure piu' autorevoli della nonviolenza in Italia, si troverebbe da alcuni giorni priva della sua sede a causa della vendita dell'immobile che ospitava gli uffici dell'Assessorato comunale presso cui la "Casa per la Pace" era ospitata.

Auspichiamo che il Comune di Vicenza riesca al piu' presto a garantire una nuova e adeguata sede alla "Casa per la Pace", che costituisce un importante servizio, un punto di riferimento e un bene comune non solo per la vostra citta' ma per tutte le persone di volonta' buona e per tutte le persone operatrici di pace.

Siamo certi che avra' gia' preso a cuore la questione e che si stara' gia' alacremente adoperando per recarla a buon fine nel migliore dei modi e con la massima tempestivita'.

Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione, certi del suo impegno, e restando in attesa di notizie attestanti positivi e risolutivi sviluppi, voglia gradire un cordiale saluto di pace,

firma, luogo e data, recapiti postale, telefonico ed e-mail del mittente

1.2. gli indirizzi di posta elettronica del sindaco e dell'amministrazione comunale di Vicenza sono i seguenti: sindaco at comune.vicenza.it; vicesindaco at comune.vicenza.it; assessore.crescita at comune.vicenza.it; assessore.curaurbana at comune.vicenza.it; assessore.risorse at comune.vicenza.it; assessore.partecipazione at comune.vicenza.it; assessore.progettazione at comune.vicenza.it; assessore.formazione at comune.vicenza.it; assessore.sicurezza at comune.vicenza.it; assessore.comunita at comune.vicenza.it; assessore.semplificazione at comune.vicenza.it; presidenteconsiglio at comune.vicenza.it; direttoregenerale at comune.vicenza.it; segreteriadirezionepersonale at comune.vicenza.it; segreteriagen at comune.vicenza.it; uffstampa at comune.vicenza.it; urp at comune.vicenza.it; vi preghiamo di scrivere a tutti.

1.3. e' anche possibile (ed opportuno) scrivere a tutti i singoli consiglieri comunali di Vicenza attraverso le loro pagine nel sito del Comune www.comune.vicenza.it

2. inviando per conoscenza la vostra lettera (o una lettera in cui riferite di essa o comunque del vostro sostegno alla "Casa per la Pace") anche ai mass-media vicentini; gli indirizzi di posta elettronica dei principali sono i seguenti: redazioneweb at ilgiornaledivicenza.it; info at vicenzareport.it; vicenzatoday at citynews.it; redazione at vicenzapiu.com; vicenza at gazzettino.it; corriereveneto at corriereveneto.it; regione at mattinopadova.it; direttore at lavocedeiberici.it; info at editriceveneta.it; info at televeneto.it; info at bluradioveneto.it; redazione at bluradioveneto.it; redazione at birikina.it; info at radioreb.org; redazione at stellafm.it; diretta at stellafm.it; radioplanet at radioplanet.it; info at radio24.it; amministrazione at mediaveneto.com; redazione at radiovicenza.fm; ladomenica at tvavicenza.it; info at lineanews.it; radio at lineanews.it; regioni at adnkronos.com; ansa.venezia at ansa.it

3. inviando per conoscenza la vostra lettera anche agli ulteriori mass-media locali e nazionali che riterrete utile ovvero opportuno informare.

4. inviando la vostra lettera e/o questo appello agli altri vostri interlocutori invitando anch'essi ad aderire all'iniziativa.

5. inviando ovviamente la vostra lettera anche direttamente agli amici della "Casa per la Pace" di Vicenza: casaperlapace at gmail.com

*

La ragione di un'insistenza

Ci permettiamo di insistere e di disturbarvi una volta ancora perche' la questione e' di particolare importanza, ed ha una valenza non meramente locale ma generale: la "Casa per la Pace" di Vicenza e' un'esperienza storica della nonviolenza in Italia, non possiamo permettere che questo prezioso bene comune sia cancellato. Per poter estendere l'impegno di pace, e ve ne e' immenso urgente bisogno, occorre sapere innanzitutto almeno difendere le esperienze di pace gia' esistenti, come la "Casa per la Pace" vicentina.

Invitiamo quindi tutte  le persone di volonta' buona ad impegnarsi in questa iniziativa, nella ferma persuasione che e' possibile ed e' necessario che alla "Casa per la Pace" di Vicenza sia restituita al piu' presto una sede.

Grazie dell'attenzione e della solidarieta'.

 

5. INIZIATIVE. VERSO IL 7 FEBBRAIO, CONTRO IL TERRORISMO E LA GUERRA

 

Su proposta della "Tavola della pace" (per informazioni e contatti: www.perlapace.it) si svolge il 7 febbraio la "Giornata nazionale contro il terrorismo, la guerra e la violenza".

Organizziamo ovunque iniziative di riflessione e di mobilitazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO, ONE BILLION RISING

 

Sosteniamo l'iniziativa "One Billion Rising", la piu' grande e partecipata iniziativa nonviolenta nel mondo. Per informazioni e contatti: sito ufficiale: www.onebillionrising.org, sito italiano: http://obritalia.livejournal.com, facebook: https://www.facebook.com/obritalia; a Viterbo: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it

*

Di seguito una lettera del coordinamento italiano sui modi di aderire alla campagna One Billion Rising 2015.

In attesa di mettersi in moto con l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14 febbraio 2015, chiediamo alle associazioni che vogliono aderire di:

- Invitare i propri associati ad iscriversi al sito http://www.onebillionrising.org/sign-up/

- Inviare la mail ricevuta ad associazioni, singoli cittadini, amministrazioni

- Trovare spazi per la proiezione del video sull'esperienza 2014 che trovate a questo indirizzo: http://youtu.be/6guRQb9Plkk

- Divulgare i riferimenti web:

sito ufficiale: www.onebillionrising.org

sito italiano: http://obritalia.livejournal.com

facebook: https://www.facebook.com/obritalia

twitter: @OBRItalia #Rise4Revolution

- Utilizzare i loghi ufficiali scaricandoli al seguente link:

http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/one-billion-rising-revolution-logos/

- Contribuire alla campagna con la vostra idea "La mia rivoluzione..." in italiano e/o in inglese  ed inviarlo a nico at onebillionrising.org

Saremo comunque grati  di ricevere un vostro contributo in qualsiasi momento.

- Preparare il flash mob "Break the chain"

seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA

o quello semplificato http://youtu.be/BnHO6QMuc-w

o crearne uno voi con musiche di tamburi o altro.

Per dichiarare la vostra adesione inviate un messaggio al seguente indirizzo: Nicoletta Corradini: nico at onebillionrising.org

Coordinamento Italia One Billion Rising

Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini

 

7. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: ED E' SUBITO SERA

[Riproponiamo ancora una volta i seguenti versi di Salvatore Quasimodo.

Salvatore Quasimodo, tra i maggiori poeti del Novecento, nacque nel 1901 e scomparve nel 1968. Tra le opere di Salvatore Quasimodo: Poesie e discorsi sulla poesia, Mondadori, Milano 1971, 2012; oltre l'opera in versi si legga almeno anche Il poeta e il politico e altri saggi, Mondadori, Milano 1967. Tra le opere su Salvatore Quasimodo, per una prima introduzione: Giuseppe Zagarrio, Salvatore Quasimodo, La Nuova Italia, Firenze 1969, 1974; Gilberto Finzi, Invito alla lettura di Salvatore Quasimodo, Mursia, Milano 1972, 1976; Mirko Bevilacqua (a cura di), La critica e Quasimodo, Cappelli, Bologna 1976]

 

Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed e' subito sera.

 

8. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: RIFUGIO D'UCCELLI NOTTURNI

 

In alto c'e' un pino distorto;

sta intento ed ascolta l'abisso

col fusto piegato a balestra.

 

Rifugio d'uccelli notturni,

nell'ora piu' alta risuona

d'un battere d'ali veloce.

 

Ha pure un suo nido il mio cuore

sospeso nel buio, una voce;

sta pure in ascolto, la notte.

 

9. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: DOVE MORTI STANNO AD OCCHI APERTI

 

Seguiremo case silenziose

dove morti stanno ad occhi aperti

e bambini gia' adulti

nel riso che li attrista,

e fronde battono a vetri taciti

a mezzo delle notti.

 

Avremo voci di morti anche noi,

se pure fummo vivi talvolta

o il cuore delle selve e la montagna,

che ci sospinse ai fiumi,

non ci volle altro che sogni.

 

10. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: ISOLA DI ULISSE

 

Ferma e' l'antica voce.

Odo risonanze effimere,

oblio di piena notte

nell'acqua stellata.

 

Dal fuoco celeste

nasce l'isola di Ulisse.

Fiumi lenti portano alberi e cieli

nel rombo di rive lunari.

 

Le api, amata, ci recano l'oro:

tempo delle mutazioni, segreto.

 

11. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: ALLE FRONDE DEI SALICI

 

E come potevano noi cantare

Con il piede straniero sopra il cuore,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull'erba dura di ghiaccio, al lamento

d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento.

 

12. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: GIORNO DOPO GIORNO

 

Giorno dopo giorno: parole maledette e il sangue

e l'oro. Vi riconosco, miei simili, mostri

della terra. Al vostro morso e' caduta la pieta'

e la croce gentile ci ha lasciati.

E piu' non posso tornare nel mio eliso.

Alzeremo tombe in riva al mare, sui campi dilaniati,

ma non uno dei sarcofaghi che segnano gli eroi.

Con noi la morte ha piu' volte giocato:

s'udiva nell'aria un battere monotono di foglie

come nella brughiera se al vento di scirocco

la folaga palustre sale sulla nube.

 

13. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: MILANO, AGOSTO 1943

 

Invano cerchi tra la polvere,

povera mano, la citta' e' morta.

E' morta: s'e' udito l'ultimo rombo

sul cuore del Naviglio. E l'usignolo

e' caduto dall'antenna, alta sul convento,

dove cantava prima del tramonto.

Non scavate pozzi nei cortili:

i vivi non hanno piu' sete.

Non toccate i morti, cosi' rossi, cosi' gonfi:

lasciateli nella terra delle loro case:

la citta' e' morta, e' morta.

 

14. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: UOMO DEL MIO TEMPO

 

Sei ancora quello della pietra e della fionda,

uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,

con le ali maligne, le meridiane di morte,

- t'ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,

alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,

con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,

senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,

come sempre, come uccisero i padri, come uccisero

gli animali che ti videro per la prima volta.

E questo sangue odora come nel giorno

quando il fratello disse all'altro fratello:

"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,

e' giunta fino a te, dentro la tua giornata.

Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue

salite dalla terra, dimenticate i padri:

le loro tombe affondano nella cenere,

gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

 

15. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: ANNO DOMINI MCMXLVII

 

Avete finito di battere i tamburi

a cadenza di morte su tutti gli orizzonti

dietro le bare strette alle bandiere,

di rendere piaghe e lacrime a pieta'

nelle citta' distrutte, rovina su rovina.

E piu' nessuno grida: "Mio Dio

perche' m'hai lasciato?". E non scorre piu' latte

ne' sangue dal petto forato. E ora

che avete nascosto i cannoni fra le magnolie,

lasciateci un giorno senz'armi sopra l'erba

al rumore dell'acqua in movimento,

delle foglie di canna fresche tra i capelli

mentre abbracciamo la donna che ci ama.

Che non suoni di colpo avanti notte

l'ora del coprifuoco. Un giorno, un solo

giorno per noi, padroni della terra,

prima che rulli ancora l'aria e il ferro

e una scheggia ci bruci in piena fronte.

 

16. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: IL MIO PAESE E' L'ITALIA

 

Piu' i giorni s'allontanano dispersi

e piu' ritornano nel cuore dei poeti.

La' i campi di Polonia, la piana di Kutno

con le colline di cadaveri che bruciano

in nuvole di nafta, la' i reticolati

per la quarantena d'Israele,

il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,

le catene di poveri gia' morti da gran tempo

e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,

la' Buchenwald, la mite selva di faggi,

i suoi forni maledetti; la' Stalingrado,

e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.

I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,

dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!

Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.

Il mio paese e' l'Italia, o nemico piu' straniero,

e io canto il suo popolo e anche il pianto

coperto dal rumore del suo mare,

il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.

 

17. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: AI QUINDICI DI PIAZZALE LORETO

 

Esposito, Fiorani, Fogagnolo,

Casiraghi, chi siete? Voi nomi, ombre?

Soncini, Principato, spente epigrafi,

voi, Del Riccio, Temolo, Vertemati,

Gasparini? Foglie d'un albero

di sangue, Galimberti, Ragni, voi,

Bravin, Mastrodomenico, Poletti?

O caro sangue nostro che non sporca

la terra, sangue che inizia la terra

nell'ora dei moschetti. Sulle spalle

le vostre piaghe di piombo ci umiliano:

troppo tempo passo'. Ricade morte

da bocche funebri, chiedono morte

le bandiere straniere sulle porte

ancora delle vostre case. Temono

da voi la morte, credendosi vivi.

La nostra non e' guardia di tristezza,

non e' veglia di lacrime alle tombe;

la morte non da' ombra quando e' vita.

 

18. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: AUSCHWITZ

 

Laggiu', ad Auschwitz, lontano dalla Vistola,

amore, lungo la pianura nordica,

in un campo di morte: fredda, funebre,

la pioggia sulla ruggine dei pali

e i grovigli di ferro dei recinti:

e non albero o uccelli nell'aria grigia

o su dal nostro pensiero, ma inerzia

e dolore che la memoria lascia

al suo silenzio senza ironia o ira.

 

Tu non vuoi elegie, idilli: solo

ragioni della nostra sorte, qui,

tu, tenera ai contrasti della mente,

incerta a una presenza

chiara della vita. E la vita e' qui,

in ogni no che pare una certezza:

qui udremo piangere l'angelo il mostro

le nostre ore future

battere l'al di la', che e' qui, in eterno

e in movimento, non in un'immagine

di sogni, di possibile pieta'.

E qui le metamorfosi, qui i miti.

Senza nome di simboli o d'un dio,

sono cronaca, luoghi della terra,

sono Auschwitz, amore. Come subito

si muto' in fumo d'ombra

il caro corpo d'Alfeo e d'Aretusa!

 

Da quell'inferno aperto da una scritta

bianca: "Il lavoro vi rendera' liberi"

usci' continuo il fumo

di migliaia di donne spinte fuori

all'alba dai canili contro il muro

del tiro a segno o soffocate urlando

misericordia all'acqua con la bocca

di scheletro sotto le docce a gas.

Le troverai tu, soldato, nella tua

storia in forme di fiumi, d'animali,

o sei tu pure cenere d'Auschwitz,

medaglia di silenzio?

Restano lunghe trecce chiuse in urne

di vetro ancora strette da amuleti

e ombre infinite di piccole scarpe

e di sciarpe d'ebrei: sono reliquie

d'un tempo di saggezza, di sapienza

dell'uomo che si fa misura d'armi,

sono i miti, le nostre metamorfosi.

 

Sulle distese dove amore e pianto

marcirono e pieta', sotto la pioggia,

laggiu', batteva un no dentro di noi,

un no alla morte, morta ad Auschwitz,

per non ripetere, da quella buca

di cenere, la morte.

 

19. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: AI FRATELLI CERVI, ALLA LORO ITALIA

 

In tutta la terra ridono uomini vili,

principi, poeti, che ripetono il mondo

in sogni, saggi di malizia e ladri

di sapienza. Anche nella mia patria ridono

sulla pieta', sul cuore paziente, la solitaria

malinconia dei poveri. E la mia terra e' bella

d'uomini e d'alberi, di martirio, di figure

di pietra e di colore, d'antiche meditazioni.

 

Gli stranieri vi battono con dita di mercanti

il petto dei santi, le reliquie d'amore,

bevono vino e incenso alla forte luna

delle rive, su chitarre di re accordano

canti di vulcani. Da anni e anni

vi entrano in armi, scivolano dalle valli

lungo le pianure con gli animali e i fiumi.

 

Nella notte dolcissima Polifemo piange

qui ancora il suo occhio spento dal navigante

dell'isola lontana. E il ramo d'ulivo e' sempre ardente.

 

Anche qui dividono in sogni la natura,

vestono la morte e ridono i nemici

familiari. Alcuni erano con me nel tempo

dei versi d'amore e solitudine, nei confusi

dolori di lente macine e di lacrime.

Nel mio cuore fini' la loro storia

quando caddero gli alberi e le mura

tra furie e lamenti fraterni nella citta' lombarda.

 

Ma io scrivo ancora parole d'amore,

e anche questa e' una lettera d'amore

alla mia terra. Scrivo ai fratelli Cervi

non alle sette stelle dell'Orsa: ai sette emiliani

dei campi. Avevano nel cuore pochi libri,

morirono tirando dadi d'amore nel silenzio.

Non sapevano soldati filosofi poeti

di questo umanesimo di razza contadina.

L'amore, la morte, in una fossa di nebbia appena fonda.

 

Ogni terra vorrebbe i vostri nomi di forza, di pudore,

non per memoria, ma per i giorni che strisciano

tardi di storia, rapidi di macchine di sangue.

 

20. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: IL MURO

 

Contro di te alzano un muro

in silenzio, pietra e calce pietra e odio,

ogni giorno da zone piu' elevate

calano il filo a piombo. I muratori

sono tutti uguali, piccoli, scuri

in faccia, maliziosi. Sopra il muro

segnano giudizi sui doveri

del mondo, e se la pioggia li cancella

li riscrivono, ancora con geometrie

piu' ampie. Ogni tanto qualcuno precipita

dall'impalcatura e subito un altro

corre al suo posto. Non vestono tute

azzurre e parlano un gergo allusivo.

Alto e' il muro di roccia,

nei buchi delle travi ora s'infilano

gechi e scorpioni, pendono erbe nere.

L'oscura difesa verticale evita

da un orizzonte solo i meridiani

della terra, e il cielo non lo copre.

Di la' da questo schermo

tu non chiedi grazia ne' confusione.

 

21. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: IN QUESTA CITTA'

 

In questa citta' c'e' pure la macchina

che stritola i sogni: con un gettone

vivo, un piccolo disco di dolore

sei subito di la', su questa terra,

ignoto in mezzo ad ombre deliranti

su alghe di fosforo funghi di fumo:

una giostra di mostri

che gira su conchiglie

che si spezzano putride sonando.

E' in un bar d'angolo laggiu' alla svolta

dei platani, qui nella metropoli

o altrove. Su, gia' scatta la manopola.

 

22. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: ANCORA DELL'INFERNO

 

Non ci direte una notte gridando

dai megafoni, una notte

di zagare, di nascite, d'amori

appena cominciati, che l'idrogeno

in nome del diritto brucia

la terra. Gli animali i boschi fondono

nell'Arca della distruzione, il fuoco

e' un vischio sui crani dei cavalli,

negli occhi umani. Poi a noi morti

voi morti direte nuove tavole

della legge. Nell'antico linguaggio

altri segni, profili di pugnali.

Balbettera' qualcuno sulle scorie,

inventera' tutto ancora

o nulla nella sorte uniforme,

il mormorio delle correnti, il crepitare

della luce. Non la speranza

direte voi morti alla nostra morte

negli imbuti di fanghiglia bollente,

qui nell'inferno.

 

23. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: EPIGRAFE PER I CADUTI DI MARZABOTTO

 

Questa e' memoria di sangue

di fuoco, di martirio,

del piu' vile sterminio di popolo

voluto dai nazisti di von Kesserling

e dai loro soldati di ventura

dell'ultima servitu' di Salo'

per ritorcere azioni di guerra partigiana.

 

I milleottocentotrenta dell'altipiano

fucilati e arsi

da oscura cronaca contadina e operaia

entrano nella storia del mondo

col nome di Marzabotto.

Terribile e giusta la loro gloria:

indica ai potenti le leggi del diritto

il civile consenso

per governare anche il cuore dell'uomo,

non chiede compianto o ira

onore invece di libere armi

davanti alle montagne e alle selve

dove il Lupo e la sua brigata

piegarono piu' volte

i nemici della liberta'.

 

La loro morte copre uno spazio immenso,

in esso uomini d'ogni terra

non dimenticano Marzabotto

il suo feroce evo

di barbarie contemporanea.

 

24. TESTI. SALVATORE QUASIMODO: EPIGRAFE PER I PARTIGIANI DI VALENZA

 

Questa pietra

ricorda i Partigiani di Valenza

e quelli che lottarono nella sua terra,

caduti in combattimento, fucilati, assassinati

da tedeschi e gregari di provvisorie milizie italiane.

Il loro numero e' grande.

Qui li contiamo uno per uno teneramente

chiamandoli con nomi giovani

per ogni tempo.

Non maledire, eterno straniero nella tua patria,

e tu saluta, amico della liberta'.

Il loro sangue e' ancora fresco, silenzioso

il suo frutto.

Gli eroi sono diventati uomini: fortuna

per la civilta'. Di questi uomini

non resti mai povera l'Italia.

 

25. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Martin Buber, I racconti dei Chassidim, Longanesi, Milano 1962, 1978, Garzanti, Milano 1979, pp. XX + 658.

 

26. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

27. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1886 del 3 febbraio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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