[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 525



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 525 del 14 novembre 2014

 

In questo numero:

1. Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

2. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

3. Volti di donne e parole di nonviolenza

 

1. INIZIATIVE. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Viterbo si svolgeranno due iniziative.

- il 25 novembre la celebrazione istituzionale promossa dalla Prefettura;

- il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune di Viterbo con inizio alle ore 16,30 un incontro pubblico promossa dall'"associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo", incontro che avra' come tema centrale la presentazione della "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", nota come "Convenzione di Istanbul", approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e ratificata all'unanimita' dal Parlamento italiano nel giugno 2013 (e quindi legge dello Stato italiano dal 19 giugno 2013).

 

2. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

3. REPETITA IUVANT. VOLTI DI DONNE E PAROLE DI NONVIOLENZA

[Riproponiamo una volta ancora i seguenti testi gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario]

 

Etty Hillesum, o la forza della verita'

 

Scegliere il bene, pensare col cuore,

condividere il dolore, avere cura

degli afflitti, totalmente ripudiare

la violenza, rifiutare

la salvezza per se' che affoga gli altri.

 

Fare la scelta della compassione

in nulla cedere al male

salvare tutti dinanzi all'orrore

salvare almeno l'umanita' futura.

 

*

 

La coscienza di Virginia Woolf

 

Alla corsa per l'accaparramento

sottrarsi, e preferire

altro sentiero, la propria autonomia

l'uso corretto delle tre ghinee

l'analisi serrata che connette

e smaschera per sempre

il maschilismo, il fascismo, la guerra.

 

E la guerra, il fascismo, il maschilismo

combattere con voce e forme proprie

trovando in  se' la stanza denegata.

 

E' questo che chiamiamo nonviolenza.

 

*

 

Maria Callas inventa l'amore

 

E' la voce che chiama e che trae

fuori dal gorgo verso la salvezza.

 

E' la voce che rompe del niente

il deserto, che la solitudine

svela, e consente che l'io si faccia noi.

 

*

 

Cathy Berberian, la festa dell'umanita'

 

Era sapiente di tutte le sapienze

parlava tutte le lingue, sapeva

e sapeva fare tutto.

 

Scioglieva in canto una voce che incantava

ed al convivio ed alla convivenza

l'umanita' chiamava intera a festa.

 

*

 

La sobrieta' di Rosa Luxemburg

 

Quando e' normale prendere il fucile

e strappare la vita alla gente

allora la galera e' il posto giusto

per le persone giuste, e li' era Rosa.

 

Quando e' normale che la gente buona

per prima venga presa e assassinata

per prima Rosa viene data ai pesci.

 

Ma questa norma dei vampiri Rosa

insegno' a smascherare, a contrastare,

per costruire un mondo non piu' barbaro

in cui normale sia esser d'aiuto.

 

*

 

La giustizia secondo Hannah Arendt

 

Sempre all'opposizione, sempre nitida

nella ricerca della verita'.

 

E sempre innamorata e sempre agile

nell'inseguire i pensieri fino in fondo

come riflessi nelle acque cangianti

vivi guizzanti pesciolini d'oro.

 

Sempre nemica dei poteri assassini

sempre nemica dell'astratto che uccide,

sempre il dialogo e lo spazio politico

in cui si possa vivere da umani

pronta a tessere di nuovo, a ragionare,

invito al concreto, invito al vivo incontro.

 

Del nascere il miracolo incessante,

il gesto morale del pensare,

la liberta fondata sul dialogo,

nessuno seppe dire come lei

nessuno come lei seppe donare.

 

*

 

Simone de Beauvoir, maestra di liberazione

 

Cosa sarebbe la Francia che amiamo

senza i libri di Simone de Beauvoir?

Cosa sapremmo senza quei libri

di cio' che conta del pensiero e della vita

d'Europa del secolo ventesimo?

 

Ma soprattutto quante lotte

sarebbero state sconfitte e cancellate

senza la voce del Castoro, senza

la sua presenza, la sua dedizione?

 

Ci insegno' tutto

in verità e in errore

Simone de Beauvoir:

l'ascolto e l'arte

della parola, e l'essere vicini

- che e' l'unica cosa che conta.

 

*

 

Luce Fabbri, il potere di tutti

 

La prima scoperta fu la guerra: l'orrore sovrano

che uomini accettassero di uccidere

e di essere uccisi.

 

L'intera vita dedico' alla lotta

contro la guerra, contro ogni oppressione,

per un'umanita' di liberi ed eguali.

 

Se avra' l'umanita' degno un futuro

come nel canto comunardo e' detto

e se tanto dolore avra' riscatto

nell'internazionale futura umanita',

in quel futuro che e' gia' compresente

ogni volta che fai l'azione buona

ci attende luminosa Luce Fabbri.

 

*

 

Frida Kahlo, della bellezza

 

Sognare tutti i sogni, raccontare

di se' e di tutti il volto e il cammino.

 

Rosa gelata, fiore appena nato

felicita' promessa a tutti e data

per sempre nel piu' lieve dei sussurri.

 

*

 

Simone Weil e la persuasione

 

Una così profonda liberta'

nessuno deve averla mai provata

ed un cosi' profondo lucido strazio.

 

Maestra di attenzione e verita'

che tutti rovescia i pigri pregiudizi

e tutte combatte le intime vilta'.

 

Figura dell'umanita'

lo specchio e l'enigma piu' chiaro

l'ardua la cruda la candida e lucente

incandescente

nonviolenza in cammino fatta donna.

 

*

 

Carla Lonzi, o della forza della verita'

 

Piu' passa il tempo e piu' diventa chiaro

che quelle parole scritte sulla carta vetrata

trent'anni fa, ancora c'interpellano.

 

Piu' passa il tempo e piu' diventa urgente

quel nitore di sguardo e di voce

per contrastare l'orrore presente.

 

*

 

Maria Zambrano, o della coscienza

 

La coscienza e' l'esilio

e l'esilio e' il ritrovarsi.

 

Perso tutto, allora resti tu.

 

Ed il pensiero che pensa e che ricrea

un mondo intero infine abitabile

da tutte tutte le persone umane.

 

*

 

Marina Cvetaeva, o dell'amore

 

Nessuno mai amo' quanto Marina:

amo' la luce e la terra, i corpi e i sogni e le parole.

 

Amo' le vite delle persone

si oppose sempre al cenno del carnefice.

 

*

 

Violeta Parra, o della festa

 

Conosceva la tristezza dalla coda lunga

come la Ande e fino in Patagonia.

 

Sapeva stringere i denti e lottare

masticando le erbe piu' amare, senza arrendersi mai.

 

Smascherava i fascisti col grido e col riso

e col ragionamento,

insegnava ad ascoltare lo zittito, l'offesa, gli inermi.

 

Ed abbracciata alla chitarra con la voce

rompeva catene, cavalcava le nuvole, dava sollievo

muovendo al coro e alla danza.

 

Al popolo restituiva

la dignita' rubata dai padroni.

 

*

 

Georgia O'Keeffe, o della sobrieta'

 

Per arrivare all'essenzialita'

occorre liberarsi dai feticci

spogliarsi dai viluppi di fantasmi

alla lusinghe del superfluo dire no.

Ed asciugarsi, andare nel deserto.

 

E solo allora trovi la scala

che dalla terra porta alla luna.

 

*

 

Marianella Garcia, o della giustizia

 

Salvare anche i morti

restituir loro il volto,

allo scempio compiuto dai carnefici

opporre infinita la pieta'.

 

E cosi' salvare coloro che verranno

dalla ripetizione incessante dell'orrore,

cosi' salvare l'umanita' presente,

cosi' rendere bene per male.

 

*

 

Rosanna Benzi, o della liberazione

 

Io la ricordo come una voce

che mi giunse qualche volta da un telefono

da Genova, dal polmone d'acciaio.

 

Ma la ricordo anche come donna

che volle vivere una vita piena

di affetti e di lotte, di verita'

che affronta il dolore e nessuno abbandona

nelle fauci dell'orco, nessuno

nel pozzo nero della solitudine

lascia che sia gettato.

 

Di liberazione maestra

non piu' dimenticata.

L'apertura che Capitini disse

in lei si era incarnata.

 

*

 

Ginetta Sagan, o del potere di tutti

 

Partecipo' alla Resistenza

fondo' Amnesty International

rese l'umanita' piu' buona e piu' forte.

 

Ancora chiama la sua voce all'azione

e chiama te.

 

*

 

Emily Dickinson, o della bellezza

 

Si puo' condurre una vita segreta

e donare al mondo tanta luce

che io che leggo ogni volta mi chiedo

quanto dolore costo' tanta gioia

quanta fatica tale levita'.

 

Si puo' essere sola e in solitudine

essere gia' figura dell'intero

genere umano, e lieve silenziosa

essere gia' di quella

societa' delle estranee che il mondo

ha da salvare, da mettere al mondo.

 

*

 

Margarete Buber-Neumann, o della persuasione

 

I campi, e nei campi l'umanita'.

I campi, e contro i campi l'umanita'.

 

Dire la verita', salvare quel che resta

delle vittime, contrastare

il totalitarismo che genera i campi

ed ogni ora si riproduce.

Ed ogni ora devi contrastare.

 

Saper distinguere tra i ruoli, le idee

astratte, e concreta la carne che soffre.

Saper riconoscere il bene e non sottrarsi.

Fare la scelta di salvare le persone.

 

*

 

Mary Wollstonecraft, della forza della verita'

 

Tutto puo' essere detto, ma prima

deve essere sentito, vissuto, e solo allora

tutto si fa chiaro, e tutto

il dolore il tormento la paura

si fa parola di rivendicazione

di umanita', cammino

di liberazione.

 

Per se', per tutte e tutti.

 

Conobbe tutto e non si arrese mai

sempre lotto' per la liberazione

di tutte, di tutti.

 

*

 

Edith Stein, della coscienza

 

Tutto e' pensiero e storia e tutto si rovescia

nella coscienza, e tutto vi si specchia.

 

Sta a te tenere limpido lo specchio

vedervi riflessa la via

tendere le braccia

salvare in te il mondo, aprire

porta dopo porta il varco

alla liberazione di tutti.

 

*

 

Ada Gobetti, dell'amore

 

Nessun uomo fu piu' intransigente di Piero Gobetti

ma una donna si', che ancora per molti anni

quella lotta comune che nel loro amore

era come una perla condusse.

 

Nessun uomo fu piu' educatore civile, al pubblico bene suscitatore

di Piero Gobetti, ma una donna si'

che per molti anni ancora quel magistero

seppe e volle recare, adempiere, consegnare

come un legato dai morti ai vivi.

 

Nessun uomo fu piu' di Piero Gobetti innamorato

della ragione e della virtu'

ma una donna si', che fu innamorata

della ragione, della virtu', di lui, del mondo.

 

Cadde giovane lui, lei

attraverso lunghi anni

sempre piu' giovane divenne e sempre

gentile e saggia seppe rimanere.

 

*

 

Isadora Duncan, della festa

 

Il corpo il movimento l'aria come acqua

tutto diviene luce quando la coscienza

si sente creatura fra creature

e si fa gesto, invito, amore, festa.

 

*

 

Ingeborg Bachmann, della sobrieta'

 

Concentrarsi, trovare il proprio centro

fare il vuoto, il deserto entro se',

 

e tendere alla patria da venire

e questa e' la virtu' dell'attenzione,

 

scavare la pietra del discorso

fino a raggiungere sorgiva la parola,

 

istituire cosi' quella comunita'

finora soltanto immaginata.

 

*

 

Anna Kuliscioff, della giustizia

 

In un possente rivolgimento d'amore

all'umanita' intera parlare la lingua

della carne che soffre, dello spirito che anela

dell'occhio che respira e che canta.

 

Col gesto largo del seminatore

fecondare il mondo, restituire

speranza agli oppressi, risanare

le ferite.

 

Il volto, il cuore d'Anna in sogno vidi

segno, impronta, aura della classe

che liberando se' liberi tutti.

 

*

 

Alice Paul, della liberazione

 

Una persona un voto. Lo diceva

in marcia per le vie della citta'.

 

Una persona un voto. Lo diceva

dal fondo della galera di qua e di la' dall'oceano

in sciopero della fame.

 

Una persona un voto. E poi ancora

la pace, il pane, le rose.

 

*

 

Flora Tristan, del potere di tutti

 

Noi che abbiamo conosciuto la miseria

e la miseria che sta sotto la miseria

ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:

da adesso no.

 

Noi che abbiamo sofferto la fame e le percosse

e cio' che genera la fame e le percosse

ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:

da adesso no.

 

Noi che ci siamo riconosciute e riconosciuti

uguali nella maschera del dolore e uguali nel sogno della gioia

ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:

da adesso no.

 

E avendo detto no allo sfruttamento

avendo detto no alla guerra e alla paura

e al calpestare gli altrui corpi piagati

ci siamo alzate e alzati infine e abbiamo detto:

da adesso si' che facciamo cominciare

la nuova storia.

 

*

 

Milena Jesenska', della bellezza

 

Vi e' una prima Milena, l'amica di Kafka

che e' il pozzo silenzioso che il praghese

colma delle parole in cui cerca di sciogliere

l'infinito auscultarsi nella notte: acque,

e delle acque la rottura che non viene

e il mistero che non affiora, e la luna,

la luna nel pozzo.

 

E vi e' una seconda Milena, la Milena restituita

da Margarete che la incontro' nel lager.

Oscuro mistero, che la sua vita

sia stata salvata dalla memoria

di chi la incontro' nell'inferno nazista.

 

Ed e' la Milena delle rotture

e del coraggio, la donna

che sa dire di no e di si',

che lotta inesausta, che e' uno

dei volti piu' belli della Resistenza.

 

*

 

Emma Thomas, della persuasione

 

Teneva insieme la vita attiva, poiche' senza le opere buone

le sofferenze dell'umanita' che incontri

tu alleviarle non puoi,

e la contemplativa,

poiche' nel silenzio e nella preghiera

libera e comune s'incontra l'altro e all'altro ci si apre.

 

Io sempre restai sconcertato di queste persone

cosi' diverse da me.

Molti anni mi occorsero per cogliere

quanto preziosa mi fosse la loro diversita', quanto

l'enigma che recano e' anche

uno specchio e un appello che mi tocca.

 

*

 

Olympe de Gouges, o la forza della verita'

 

Credette Olympe che la rivoluzione

fosse fatta per liberare tutti

- e dunque tutte -

e fosse fatta perche' le uccisioni

cessassero - ed a tutti

e tutte fosse la vita fatta salva.

 

Tratta al patibolo perche' affermava

sia l'uguaglianza che la differenza

tratta al patibolo perche' affermava

che e' delitto uccidere, e demenza.

 

*

 

Saffo, o della coscienza

 

Fu prima lei, nel corso della storia,

a educare alla nonviolenza

nitida e forte avendone coscienza.

E tu serbane grata la memoria.

 

*

 

Margarete Buber Neumann, o dell'amore

 

Essere stata tedesca quando la Germania

era il cuore e il vulcano dell'Europa

aver potuto chiamare signor padre

il grande Martin Buber, esser stata

subito e sempre contro il fascismo.

 

E nel partito e nel paese dei soviet

aver scoperto il fascismo dei maschi,

il fascismo di Stalin, il fascismo

degli apparati e dell'ideologia.

 

Poi il gulag, poi la consegna

ai nazisti ed il lager. E nel lager

resistere ancora, incontrarvi Milena.

 

Poi sopravvissuta e tornata dal ponte

dei corvi la lotta continuare ancora

per far memoria degli assassinati

e ancora e ancora per la verita'.

 

Contrastare le menzogne

affermare il buono e il giusto

continuare ad amare le persone.

 

Anche dei morti salvare la vita, la verita'

ultima. Mai

pronunciare la parola vile.

 

*

 

Bessie Smith, o della festa

 

Tenere nei polmoni e nella gola

del mondo tutta l'infelicita'

sapendo poi restituirne in canto

quanto ci unisce e trasformarlo in gioia.

 

*

 

Laura Conti, o della sobrieta'

 

Era ragazza ancora quando i nazi

calarono in Italia e necessario

fu scegliere e lei scelse di lottare

per l'umanita'.

 

Medico fu, perché salvare vite

e' cosa buona, e per salvare vite

nel movimento fu anche lei operaio

per l'umanita'.

 

Capi' tra i primi i rischi per l'ambiente

se tutto il capitale surdetermina,

scienziata e militante per l'ambiente

e per l'umanita' sempre lotto'.

 

*

 

Luce d'Eramo, o della giustizia

 

Sempre scelse la strada piu' difficile.

Lei figlia di gerarca fu nel lager

per aver scelto la parte degli oppressi

per aver scelto la via della giustizia.

 

Sempre scelse la strada piu' difficile.

Della lucidita' che nel dolore

soffre di piu' e piu' se ne raffina

per aprir vie alla liberazione.

 

Sempre afferrarsi amo' alla verita'.

 

E questo agire chiamo nonviolenza.

 

*

 

Bertha von Suttner, o della liberazione

 

Che cosa resta di lei?

Ma la vera domanda e': perche'

a milioni, a miliardi si danno gli umani la morte?

 

E la vera risposta e' ancora quella

che diede allora la saggia e gentile:

giu' le armi.

 

E' il disarmo la scelta necessaria

per aprire la necessaria via.

 

*

 

Ruth First, o del potere di tutti

 

Convincerla  a piantarla di pensare, di parlare, di opporsi al razzismo

non era possibile.

Cosi' la spensero con un pacco bomba

un pomeriggio dell'ottantadue.

 

Era stato spedito quel pacco molti anni

prima, era l'anno sessantatre, fu allora

che non bastando quei centodiciassette

giorni di carcere il regime razzista

spedi' quel pacco che vent'anni dopo

la raggiunse a Maputo. Le poste

sudafricane erano forse lente

ma inesorabili. Lei

non aveva cessato un solo giorno

di lottare contro l'apartheid

di costruire il potere di tutti

di resistere ad ogni razzismo.

 

Non era possibile farla tacere

cosi' la spensero con un pacco bomba.

Ma ancora lotta, ancora parla, ancora pensa

Ruth ogni volta che qualcuno ovunque

nel mondo si ribella alla menzogna

alla violenza all'ingiustizia all'odio

ogni volta che ovunque qualcuno

afferma il potere di tutti, l'umanita' comune,

li' Ruth First e' stata ascoltata

e quindi il pacco bomba non riusci'

a raggiungere l'intento, nel tragitto

si perse, e Ruth First l'assassinata

e' ancora qui, ed e' invece crollato

il regime che pensava di annientarla.

 

*

 

Joyce Lussu, o della bellezza

 

Era cosi' temeraria

che la sua vita sembra un unico gettarsi

nella mischia infinita contro il fascismo.

Un tuffo senza respiro

per il pane, per la pace, per la terra:

una terra in cui vivere sia cosa

degna, sia cosa bella.

 

E insieme amava il racconto e le parole

che vengono da lontano, tradusse

poesie, che e' come dire

che seppe ascoltare, meditare, contemplare,

e anche cosi' dar mano a coltivare

una terra, edificare un mondo

in cui vivere sia cosa degna, sia

cosa bella.

 

*

 

Maria Montessori, o della persuasione

 

Capire che la pace li' comincia:

dall'accoglienza fatta ai bambini.

 

E costruire un mondo in cui bambini

e adulti infine possano convivere.

 

Non piu' stranieri, non piu' abbandonati,

non piu' nemici, non piu' aggressori,

ma una umanita' riconoscente.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 525 del 14 novembre 2014

 

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