[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 309
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- Date: Sun, 26 Oct 2014 11:28:41 +0100 (CET)
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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 309 del 26 ottobre 2014
In questo numero:
1. Una ruminazione una settimana dopo
2. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
1. EDITORIALE. UNA RUMINAZIONE UNA SETTIMANA DOPO
Il modo piu' turpe di tradire la marcia della pace Perugia-Assisi e' trasformarla in parata narcisista, in rievocazione folklorica, in celebrazione museale, in spettacolo e gita.
No, la marcia non e' questo.
La marcia e' uno strumento di lotta per la pace, e' una tecnica nonviolenta, e' un appello all'azione, e' un inizio e un programma.
La marcia convoca alla scelta concreta e coerente della nonviolenza: senza di essa non si da' lotta per la pace.
La marcia chiama ad opporsi praticamente, effettualmente, alla guerra: con il disarmo, con la smilitarizzazione, con l'alternativa della difesa popolare nonviolenta e dei corpi civili di pace.
La marcia denuncia il militarismo, il razzismo, il maschilismo: e invita alla lotta contro tutte le uccisioni, le persecuzioni, le oppressioni.
La marcia pone l'esigenza di una politica adeguata: di verita' e di giustizia, di responsabilita' e solidarieta' nei confronti dell'umanita' intera.
*
E quindi qui ed ora, ripetiamolo ancora una volta, battiamoci affinche' il parlamento italiano legiferi subito i provvedimenti piu' necessari e urgenti:
1. l'abrogazione di tutte le misure razziste e schiaviste che provocano le morti nel Mediterraneo e la scellerata persecuzione dei migranti nel nostro paese;
2. la cessazione della illegale e criminale partecipazione italiana alle guerre in corso, dall'Afghanistan al Medio Oriente;
3. la cessazione della produzione e del commercio delle armi che dall'Italia vengono messe a disposizione di poteri criminali e assassini e provocano morti in tante parti del mondo;
4. la cessazione dello scandaloso sperpero di 70 milioni di euro al giorno da parte dello stato italiano per le spese militari, il riarmo, la partecipazione alle guerre;
5. l'impegno per l'abolizione dell'organizzazione terroristica e assassina della Nato;
6. l'avvio della difesa popolare nonviolenta, dei corpi civili di pace, del disarmo unilaterale e integrale, di una politica rigorosamente nonviolenta di aiuto umanitario, di cooperazione tra i popoli, di difesa ovunque dei diritti umani, di tutela della biosfera casa comune dell'umanita'.
*
Il 4 novembre, in continuita' con la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, in continuita' con la Marcia della pace del 19 ottobre, impegnamoci affinche' in molte citta' italiane si svolgano le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele"; affinche' in molte citta' italiane si esprima il ripudio della guerra, cosi' come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, dalla Costituzione della Repubblica Italiana.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Numero 309 del 26 ottobre 2014
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