[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 73



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 73 del 9 settembre 2014

 

In questo numero:

1. Tutte le guerre

2. Il 10 settembre riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo

3. Tre passi sul cammino della nonviolenza

4. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

5. Cinque lettere di documentazione per la proposta di legge per la formazione delle forze di polizia alla nonviolenza (2000-2001)

 

1. EDITORIALE. TUTTE LE GUERRE

 

Ettore trascinato nella polvere.

Gano squartato.

Jean Calas torturato, strangolato e bruciato.

Olympe de Gouges tratta alla ghigliottina.

Auschwitz.

Hiroshima.

Le decapitazioni.

I bombardamenti.

*

Tutte le guerre la stessa guerra.

Tutte le uccisioni la stessa uccisione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. IL 10 SETTEMBRE RIUNIONE DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Si svolgera' mercoledi' 10 settembre, con inizio alle ore 17,15, presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni), la prossima riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo.

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Per ogni comunicazione il punto di riferimento e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

3. INIZIATIVE. TRE PASSI SUL CAMMINO DELLA NONVIOLENZA

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Il 2 ottobre e' la Giornata internazionale della nonviolenza: facciamo in modo che sia un momento di forte coscientizzazione e di efficace opposizione alla guerra, alle stragi di cui essa consiste, ai suoi strumenti e ai suoi apparati; di efficace opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni e le schiavitu'; di efficace opposizione al maschilismo che e' la radice di tutte le altre violenze.

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Il 19 ottobre c'e' la marcia Perugia-Assisi: facciamo in modo che sia un momento di forte coscientizzazione e di efficace opposizione alla guerra, alle stragi di cui essa consiste, ai suoi strumenti e ai suoi apparati; di efficace opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni e le schiavitu'; di efficace opposizione al maschilismo che e' la radice di tutte le altre violenze.

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Il 4 novembre riproporremo l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele": facciamo in modo che sia un momento di forte coscientizzazione e di efficace opposizione alla guerra, alle stragi di cui essa consiste, ai suoi strumenti e ai suoi apparati; di efficace opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni e le schiavitu'; di efficace opposizione al maschilismo che e' la radice di tutte le altre violenze.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

5. REPETITA IUVANT. MATERIALI. CINQUE LETTERE DI DOCUMENTAZIONE PER LA PROPOSTA DI LEGGE PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DI POLIZIA ALLA NONVIOLENZA (2000-2001)

[Riproponiamo le seguenti lettere. Aggiungiamo che in questi ultimi mesi a seguito della nostra iniziativa sono state presentate in Senato tre proposte di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza, e precisamente il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; firmatari delle tre proposte le senatrici ed i senatori Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe; ed altre senatrici ed altri senatori ancora hanno espresso il loro sostegno. Inoltre poche settimane fa la Presidente della Camera dei Deputati ci ha informato di aver trasmesso la nostra proposta ai deputati membri della competente Commissione della Camera. Ricordiamo anche che un disegno di legge analogo fu gia' presentato nel 2001, sottoscritto e sostenuto da senatori di tutti gli schieramenti politici (i primi firmatari e sostenitori erano i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan; ed espressero interessamento e sostegno anche i deputati Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante, ed i parlamentari europei Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella), ma allora non giunse ad essere calendarizzato nella competente Commissione parlamentare e resto' pertanto, purtroppo, lettera morta]

 

1. Una lettera al Presidente della Repubblica (2001)

Egregio Presidente,

vorremmo segnalare alla sua attenzione la seguente proposta:

che tutti gli operatori delle forze dell'ordine, cui incombe il gravoso ed importantissimo impegno di difendere la sicurezza pubblica, l'incolumita' delle persone, la legalita', siano specificamente formate e addestrate alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie di comunicazione e di intervento della nonviolenza.

Data la delicatezza del servizio pubblico dalle forze dell'ordine prestato, e dato che esse per funzione istituzionale si trovano sovente ad agire in situazioni fortemente critiche e d'emergenza, e' assolutamente necessario che la formazione e l'addestramento del personale in esse impiegato prevedano anche questa grande risorsa che e' la conoscenza e la capacita' di applicazione di tecniche comunicative e relazionali, di strategie di intervento e di interpretazione, di solido radicamento in fondamentali valori giuridici e morali, tecniche, strategie e valori che la teoria-prassi della nonviolenza nel corso della storia ha esplorato, elaborato, tematizzato, sperimentato e che mette a disposizione di tutti gli operatori sociali, come di tutti gli esseri umani.

In Italia esistono esperienze formative alla nonviolenza, tradizioni culturali della nonviolenza, illustri studiosi ed educatori alla nonviolenza (sia in ambito accademico che nel servizio sociale), che possono essere adeguatamente valorizzati a tal fine.

Tra le esperienze formative vi sono prestigiose ed ormai consolidate tradizioni di corsi tenuti in universita', in scuole, in istituzioni, in enti di servizio sociale e di servizio civile, in tante sedi dell'associazionismo democratico e della societa' civile.

Tra le tradizioni culturali della nonviolenza in Italia bastera' ricordare la riflessione e la proposta di Aldo Capitini, con il suo richiamo a Francesco d'Assisi, a Giuseppe Mazzini, a Mohandas Gandhi; le esperienze e riflessioni di Danilo Dolci ed il suo straordinario intervento sociale e lavoro maieutico; ed ancora le cospicue ricerche di Guido Calogero e Norberto Bobbio; l'esperienza di don Lorenzo Milani; l'elaborazione di Ernesto Balducci, e molte altre figure esemplari si potrebbero citare tra quanti nel nostro paese hanno dato un grande contributo alla promozione della teoria e della pratica della nonviolenza.

Tra gli studiosi, formatori ed educatori oggi attivi in Italia vi sono prestigiose figure accademiche come Alberto L'Abate, Antonino Drago, Giuliana Martirani, Giuliano Pontara, Giovanni Salio, Giovanni Scotto e molti, molti altri illustri docenti e ricercatori, riconosciuti ed apprezzati a livello internazionale.

Ebbene, poiche' queste risorse esistono e sono dunque a disposizione, che siano valorizzate al fine indicato.

Egregio Presidente,

si faccia autorevole patrocinatore della proposta di un necessario ed urgente intervento delle istituzioni competenti (il parlamento se con una legge, il governo se con un decreto, il ministero se con una circolare, organi di direzione delle forze dell'ordine se con un mero provvedimento amministrativo interno) affinche' tutti i membri delle forze dell'ordine vengano formati alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie nonviolente.

Questo aumenterebbe la loro professionalita', e sarebbe certo di grande utilita'.

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2. Una lettera al Ministro dell'Interno (2000)

Proposta di prevedere la formazione e l'addestramento ai valori, le strategie e le tecniche della nonviolenza per tutti gli operatori pubblici addetti alla pubblica sicurezza

Signor Ministro,

la crescita della violenza va contrastata nel modo piu' rigoroso e coerente: ovvero promuovendo quanto piu' possibile la nonviolenza.

- La nonviolenza, intervento attivo per promuovere diritti e dignita' di tutti

La nonviolenza e' il portato delle scelte assiologiche e giuriscostituenti inscritte nei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.

La nonviolenza e' l'applicazione dei principi etici e giuridici promulgati dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

La nonviolenza e' proposta operativa fondamentale e fondante per la civile convivenza in un'epoca, come quella attuale, di grandi conflitti, di grandi opportunita' evolutive come di immani pericoli di regresso e catastrofe.

La nonviolenza ovviamente non e' passivita', ma opposizione alla violenza la piu' nitida, intransigente ed efficace; non e' un sottrarsi ai conflitti ed alle situazioni di crisi, ma un farvi fronte e gestirli con chiaroveggenza ed energia affinche' essi producano acclaramento e ricomposizione, evolvano in esiti di maggiore giustizia, di maggiore umanizzazione; la nonviolenza non e' contemplazione atterrita o inerme ritrarsi, ma presenza viva e operante per affermare sempre ed ovunque, e quindi in primo luogo ove piu' occorra, la dignita' della persona e i diritti umani; la nonviolenza e' il dispiegarsi del principio di legalita' in quanto esso fonda la convivenza e difende e promuove i diritti di tutti.

- Una proposta pratica: formare e addestrare tutto il personale addetto alla pubblica sicurezza ai valori, le strategie e le tecniche della nonviolenza

E' necessario che tutto il personale addetto alla pubblica sicurezza conosca e sia in grado di utilizzare nello svolgimento delle sue mansioni le tecniche, le strategie, i valori, e dunque le acquisizioni e gli strumenti conoscitivi, ermeneutici ed operativi della nonviolenza.

E' infatti assai penoso che proprio le persone che, per il lavoro di altissima responsabilita' che svolgono, piu' hanno bisogno di disporre di una formazione, un addestramento ed una strumentazione (teorica ed applicativa) adeguati a difendere e promuovere sicurezza, convivenza, rispetto dei diritti delle persone tutte, proprio queste persone siano private di una opportunita' formativa massimamente adeguata all'incombenza che la legge e le istituzioni loro attribuiscono.

E' assurdo che proprio quegli operatori dei pubblici servizi che devono intervenire in situazioni di massima crisi ed emergenza, non abbiano a disposizione gli strumenti piu' adatti alla bisogna: le tecniche operative, le strategie comunicative, gli strumenti interpretativi, i valori di riferimento che la nonviolenza propone.

E', quello qui segnalato, un paradosso gravido di conseguenze pericolose: e' un paradosso che deve cessare. Si ponga rimedio istituendo al piu' presto la prassi e l'obbligatorieta' della formazione e dell'addestramento alla nonviolenza per tutti gli operatori addetti alla sicurezza pubblica.

Beninteso: questa non e' una panacea, ma senza ombra di dubbio costituirebbe un contributo di grande valore e di sicura utilita'.

- Benefiche ricadute

Non vi e' dubbio, infatti, che la formazione e l'addestramento alla nonviolenza per il personale addetto alla difesa e promozione della sicurezza e dei diritti di tutti avrebbe immediati effetti benefici sia per i lavoratori destinatari di tale formazione e addestramento, sia per gli utenti tutti del loro intervento, includendo tra gli utenti anche le persone oggetto dei loro interventi: persone che anche quando commettono crimini  e pertanto debbono essere perseguite e punite ai sensi di legge, restano comunque esseri umani ed in quanto tali non possono essere fatti oggetto di trattamenti degradanti, di minacce, di violenze e lesioni.

La Costituzione e' chiara: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" (art. 2); non sono ammessi "trattamenti contrari al senso di umanita'" (art. 27, comma secondo); e naturamente "non e' ammessa la pena di morte" (art. 27, comma quarto).

La nonviolenza, e' una constatazione empirica e non un'asserzione ideologica o fideistica, degnifica le parsone che vengono in contatto con essa; la conoscenza della nonviolenza, dei suoi valori e concetti, come delle sue strategie comunicative e delle sue tecniche relazionali, umanizza le persone e i rapporti, adegua l'agire a valori e fini che sono quelli fondanti la civilta' giuridica, che sono quelli sanciti dalla Costituzione, che sono i valori ed i fini che rendono degna la vita e civile la convivenza.

A tutti andrebbe garantita, fin dalle scuole di base, la conoscenza e la formazione alla nonviolenza; ebbene, che si cominci intanto a mettere questo patrimonio di risorse a disposizione almeno di chi, per il lavoro che svolge, piu' ne ha bisogno.

Che le istituzioni democratiche si adoperino affinche' proprio nelle situazioni in cui di contrastare la violenza si tratta, si abbia a disposizione la ricchezza di strumenti teorici e pratici che la nonviolenza offre.

Signor Ministro,

le saremmo grati se, preferendo riconoscersi nella Costituzione della Repubblica Italiana e  nella civilta' giuridica, anziche' nelle correnti obbrobriose ideologie della violenza, del delirio, della barbarie, lei volesse prendere in considerazione tale proposta e farne oggetto di un intervento operativo in forma o di decreto, o di disegno di legge da proporre con la maggior tempestivita' all'organo legislativo.

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3. Una lettera a vari parlamentari (2000)

Una proposta di legge per stabilire che tutto il personale addetto alla pubblica sicurezza sia educato e addestrato ai valori ed alle tecniche della nonviolenza

Cari amici ed egregi signori,

con questa lettera aperta vi formuliamo la proposta di voler promuovere, d'intesa con gli altri parlamentari a cio' disponibili, una proposta di legge finalizzata a stabilire che tutto il personale addetto alla pubblica sicurezza, all'attivita' di repressione del crimine, all'intervento delle istituzioni in situazioni di conflitto e di crisi, abbia nel suo curriculum formativo lo studio dei valori e delle esperienze della nonviolenza, e l'addestramento all'uso delle strategie e delle tecniche della nonviolenza.

Gia' mesi addietro, in una lettera inviata ad alcune figure istituzionali locali, proponevamo ad esse "di voler promuovere un corso di formazione ai valori ed alle tecniche della nonviolenza per tutto il personale preposto alla pubblica sicurezza".

E gia' cola' chiarivamo che "la nonviolenza non e' passivita', ma contrasto efficace ed opposizione integrale alla violenza; e le sue specifiche tecniche comunicative, di accostamento psicologico, di interpretazione sociologica e di intervento sociale, costituiscono strumenti sia di formazione morale e intellettuale di se stessi, sia di interazione adeguata e costruttiva con gli altri; particolarmente in situazioni di conflitto, di tensione e di crisi le tecniche della nonviolenza sono di grandissima utilita', e pressoche' insostituibili.

E' evidente la necessita' che particolarmente coloro che svolgono il delicatissimo e difficilissimo compito di contrastare crimine e violenza, di promuovere e difendere con la legalita' la serenita' e il benessere di tutti, devono avere conoscenze e capacita' tali da saper intervenire adeguatamente in primo luogo in aiuto di chi e' in difficolta'.

Conoscere le tecniche della nonviolenza, ed essere addestrati al loro uso, significa avere a disposizione una strumentazione interpretativa ed operativa di grande valore ed efficacia.

Contrastare la violenza significa contrastare effettivamente ed efficacemente il crimine (che sulla violenza si fonda), significa altresi' garantire autentica sicurezza, che solo puo' nascere dal rispetto piu' scrupoloso dei diritti della persona, di ogni persona, dal rispetto e dalla promozione della dignita' umana, dall'aiuto a chi di aiuto ha bisogno".

E' nostra ferma convinzione che la conoscenza della nonviolenza, dei suoi valori, delle sue tecniche, delle sue strategie di intervento comunicativo, sociale, solidale e umanizzante, sia indispensabile per ogni operatore pubblico e soprattutto per quelli addetti alla sicurezza ed alla protezione dei diritti.

Naturalmente non si tratta di "convertire" delle persone, bensi':

- in primo luogo, di mettere a disposizione strumenti interpretativi ed operativi adeguati per agire in modo costantemente legale, efficace e rispettoso della dignita' umana nello svolgimento delle proprie mansioni;

- in secondo luogo, di fornire agli operatori addetti al controllo del territorio ed alla protezione dei diritti, un quadro di riferimento categoriale ed applicativo coerente con la Costituzione, e quindi con la fonte stessa della legalita' nel nostro paese; e con la Dichiarazione universale dei diritti umani, che costituisce un comune orizzonte di riferimento per le codificazioni giuridiche e le prassi amministrative dei paesi democratici;

- in terzo luogo, di offrire un'occasione di riflessione sulle dinamiche relazionali e sulle strategie operative e cooperative nel rapporto interpersonale e particolarmente nel conflitto con la persona o le persone nei cui confronti si interviene e con cui quindi si interagisce;

- in quarto luogo di mettere a disposizione indicazioni utili ad un approfondimento delle problematiche non solo giuridiche, procedurali, amministrative e tecniche, ma anche psicologiche, sociologiche, comunicative e antropologico-culturali connesse ed implicate dall'attivita' che si svolge.

I valori teoretici, le strategie d'intervento e le tecniche operative della nonviolenza, e quindi l'educazione e l'addestramento ad essi ed esse, costituiscono una opportunita' formativa che a nostro parere sarebbe necessario ed urgente che entrasse nel bagaglio di conoscenze, nei curricula studiorum e nell'addestramento di tutti gli operatori addetti alla sicurezza pubblica.

Vi saremmo assai grati se voleste prendere in considerazione questa proposta, e - qualora la riteneste persuasiva ed opportuna - se voleste impegnarvi per tradurla in una proposta di legge o in altro atto legislativo equipollente.

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4. Una lettera ai responsabili degli organi dello Stato preposti alla sicurezza pubblica (2001)

Egregio signor ministro dell'Interno,

egregi signori comandanti e dirigenti responsabili dei corpi preposti alla sicurezza pubblica: Arma dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpi di Polizia Locale, ed altri organi aventi competenze e funzioni in materia,

egregi signori prefetti e questori,

e per opportuna conoscenza:

egregi signori rappresentanti dell'associazionismo professionale, sindacale, assistenziale e culturale,

gentili operatori dell'informazione,

onorevoli parlamentari,

vi scriviamo per nuovamente formularvi e segnalarvi la proposta che tutti i dipendenti delle forze preposte alla sicurezza pubblica siano formati e addestrati alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

Riteniamo che proprio per la delicatezza ed importanza della funzione svolta, e' necessario che tutto il personale adibito al compito di difendere la legalita', di contrastare il crimine, e di garantire la sicurezza, l'incolumita', i diritti e la dignita' di tutti, possa giovarsi degli strumenti e delle conoscenze che la teoria-prassi nonviolenta mette a disposizione.

Crediamo che la presenza dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza nei percorsi formativi, addestrativi e di aggiornamento delle forze dell'ordine sia di grandissima utilita'.

Vorremmo pertanto pregarvi di un vostro autorevole e fattivo impegno affinche' venga recepita ed attuata la proposta che tutto il personale degli organi preposti alla sicurezza pubblica sia formato e addestrato alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

Restando a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento, e disponibili fin d'ora ad inviarvi tutto il materiale di documentazione italiano ed internazionale da noi raccolto a tal fine, auspichiamo un vostro interessamento e restiamo in attesa di un cenno di riscontro.

*

5. Una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati (2001)

Un impegno del Parlamento per una legge che stabilisca per tutto il personale delle forze dell'ordine la formazione e l'addestramento alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

Una proposta per migliorare la preparazione delle forze dell'ordine e l'attivita' di difesa della legalita', di tutela della sicurezza pubblica, di protezione dei diritti, della dignita', dell'incolumita' e della sicurezza di tutti gli uomini e le donne in Italia.

Signori Presidenti,

vorremmo rivolgervi la richiesta di un vostro impegno a sostegno della proposta di una legge che stabilisca per tutto il personale delle forze dell'ordine la formazione e l'addestramento alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza.

Tale iniziativa legislativa garantirebbe alle forze dell'ordine una migliore preparazione, una maggiore serenita', una piu' efficace azione nell'adempimento della loro importante e delicata funzione.

Essa garantirebbe altresi' un piu' efficace rapporto tra istituzioni e cittadini, una migliore attivita' di difesa della legalita', di tutela della sicurezza pubblica, di protezione dei diritti, della dignita', dell'incolumita' e della sicurezza di tutti gli uomini e le donne in Italia.

La formazione e l'addestramento ai valori, le tecniche e le strategie della nonviolenza ha ormai una secolare tradizione, ed e' entrata nella prassi di istituzioni, di organismi, di ambiti associativi e di servizio, pubblico e non, i piu' diversificati.

Non vi e' dubbio che essa sarebbe di grandissima utilita' per il personale delle forze dell'ordine: uomini e donne che svolgono una funzione importante e delicata spesso in situazioni di emergenza e di stress, e per i quali gli strumenti analitici, interpretativi, comunicativi, relazionali ed operativi approntati dalla teoria e dalla pratica della nonviolenza possono essere di fondamentale importanza per un intervento adeguato.

In altri paesi sia europei che a livello mondiale si sono realizzate esperienze in questo senso di grandissimo valore e interesse; esperienze analoghe si sono gia' realizzate localmente anche in Italia. E' giunto il momento che si produca un quadro legislativo nazionale e che la formazione e l'addestramento alla conoscenza e all'uso della nonviolenza diventi parte integrante del percorso formativo e addestrativo di tutto il personale degli organi istituzionali preposti alla sicurezza pubblica, alla difesa della legalita', alla protezione dei diritti delle persone.

Vari deputati, senatori e parlamentari europei hanno gia' espresso attenzione e disponibilita' alla promozione di una proposta di legge a tal fine.

A sostegno di tale proposta si sono gia' espresse anche altre illustri personalita' della cultura, della vita civile, delle istituzioni.

Sollecitiamo un vostro autorevole interessamento in tal senso.

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 73 del 9 settembre 2014