[Nonviolenza] Telegrammi. 1752



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1752 dell'8 settembre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. "Abolire la Nato". Un incontro di riflessione a Viterbo

2. Il 10 settembre riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo

3. Alcune iniziative per la pace: dal 21 settembre al 2 ottobre, al 19 ottobre, al 4 novembre, al 25 novembre

4. Le conclusioni del summit della Nato

5. Preannuncio di denuncia penale qualora il governo italiano inviasse armi a milizie belligeranti in aree di conflitto

6. Formare le forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

7. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

8. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. "ABOLIRE LA NATO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di domenica 7 settembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema "Abolire la Nato, organizzazione stragista che sta portando l'umanita' verso un conflitto mondiale che puo' distruggere la civilta' umana".

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Nel corso dell'incontro e' stata ricostruita la storia della Nato e ci si e' soffermati in particolare sulla sua azione dagli anni '90 ad oggi: dalla guerra contro la Jugoslavia a quella contro la Libia si e' trattato di una catena di illegali aggressioni stragiste e di una politica di dominazione terroristica i cui esiti nefasti chiunque e' in grado di constatare.

Lungi dall'essere un'alleanza difensiva, essa pertanto si configura ormai essenzialmente come un'organizzazione responsabile di:

a) condurre guerre illegali e criminali;

b) esautorare l'Onu ed impedirne l'azione di pace, di interposizione e di polizia internazionale;

c) asservire l'Unione Europea agli interessi economici del capitalismo finanziario ed agli interessi geopolitici dell'imperialismo statunitense;

d) indurre - ovvero costringere - i Paesi che ne fanno parte a spese ed impegni militari ingenti ed inammissibili, immorali ed incompatibili con una politica democratica, di pace, di difesa e promozione dei diritti sociali e del welfare, di autentica sicurezza dei propri stessi popoli;

e) fungere da braccio armato di una politica antidemocratica, neocoloniale ed onnisfruttatrice;

f) minacciare la pace mondiale ed impedire la liberazione dei popoli e la cooperazione pacifica tra gli stati.

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Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha cosi' sintetizzato la riflessione comune: "Si puo' fare una sola cosa della Nato: abolirla.

Essa e' infatti un pericolo per l'umanita' e un'organizzazione palesemente terroristica secondo i criteri in base ai quali si definiscono terroristi gli altri attori criminali dello scenario internazionale che adottano le sue stesse pratiche di provocazione, di intimidazione, di aggressione armata illegale con esiti stragisti.

L'umanita' si trova oggi a un bivio: perseverare follemente sulla via della guerra, del riarmo, dello sfruttamento schiavista degli esseri umani e dello sfruttamento desertificatore della natura, oppure scegliere saggiamente la via della nonviolenza, del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

Nella prima ipotesi si intensificheranno le stragi e le devastazioni, l'imbarbarimento e la miseria, e si fara' sempre piu' vicino il pericolo del crollo della civilta' umana.

Nel secondo caso l'umanita' avra' una possibilita' di salvezza; ma affinche' l'alternativa nonviolenta si realizzi essa deve concretizzarsi nel disarmo, nell'abolizione degli eserciti, in una politica di cooperazione internazionale fondata sul rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e sulla difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera".

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Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. IL 10 SETTEMBRE RIUNIONE DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

Si svolgera' mercoledi' 10 settembre, con inizio alle ore 17,15, presso il Palazzetto della Creativita' in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni), la prossima riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo.

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Per ogni comunicazione il punto di riferimento e' Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

 

3. INIZIATIVE. ALCUNE INIZIATIVE PER LA PACE: DAL 21 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, AL 19 OTTOBRE, AL 4 NOVEMBRE, AL 25 NOVEMBRE

 

Una manifestazione nazionale per la pace a Firenze il 21 settembre; la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tuttte le guerre il 4 novembre; il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Sono alcune delle iniziative di pace dei prossimi mesi.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. L'ORA. LE CONCLUSIONI DEL SUMMIT DELLA NATO

 

Le conclusioni del summit 2014 della Nato sono terrificanti.

Primo: si impone a tutti i paesi membri di portare le loro spese militari al 2% del Pil (attenzione: non della spesa pubblica, ma del prodotto interno lordo): l'Italia, che gia' brucia 70 milioni di euro al giorno in spese militari - dati dell'autorevolissimo istituto di ricerca di Stoccolma, il Sipri -, si e' impegnata ad arrivare ad oltre 100 milioni di euro al giorno. Scriviamolo di nuovo: l'Italia, che gia' brucia 70 milioni di euro al giorno in spese militari, si e' impegnata ad arrivare ad oltre 100 milioni di euro al giorno.

Secondo: si preparano interventi armati nell'Europa dell'est contro la Russia, e nel Medio Oriente contro tutti i popoli dell'area (ufficialmente contro i pupilli di ieri, cioe' le milizie alimentate dall'imperialismo americano per destrutturare gli stati dell'Iraq e della Siria e destabilizzare ulteriormente l'intera regione, milizie che hanno preso tanto sul serio il compito loro attribuito da eseguirlo con lo zelo sanguinario di cui sono prova gli orrori abominevoli che solo recentemente i mass-media internazionali si sono decisi a far conoscere).

Terzo: si punta ad imporre al mondo la cosiddetta "dottrina Nato", ovvero il potere insindacabile della Nato di intervenire ovunque per conto del capitale finanziario globale e dell'imperialismo statunitense eliminando manu militari ogni possibile opposizione ed ogni pensabile alternativa ai criminali poteri dominanti.

Quarto: si fa a pezzi il diritto internazionale e si riduce l'Onu a palestra oratoria e intendenza al seguito.

*

E' l'adorazione della guerra "sola igiene del mondo". E' l'imposizione dell'ordine coloniale e schiavista. E' la negazione della democrazia, del diritto e della liberazione dei popoli, della dignita' umana. E' la disponibilita' a scatenare la distruzione della civilta' umana.

C'e' una definizione per tutto questo: scellerata follia.

Abolire la Nato e' una urgente necessita'.

 

5. REPETITA IUVANT. PREANNUNCIO DI DENUNCIA PENALE QUALORA IL GOVERNO ITALIANO INVIASSE ARMI A MILIZIE BELLIGERANTI IN AREE DI CONFLITTO

 

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

alle Ministre ed ai Ministri della Repubblica

alle senatrici ed ai senatori

alle deputate ed ai deputati

Oggetto: Preannuncio di denuncia penale qualora il governo italiano inviasse armi a milizie belligeranti in aree di conflitto

*

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

egregie Ministre ed egregi Ministri della Repubblica,

egregie Senatrici ed egregi Senatori,

egregie Deputate ed egregi Deputati,

come vi e' noto, la vigente legislazione italiana proibisce di inviare armi a milizie belligeranti in aree di conflitto (proibizione esplicita ed inequivocabile per la lettera ed a fortiori per il combinato disposto di norme contenute nelle fonti di seguito citate: Costituzione della Repubblica Italiana; Codice Penale; Legge 9 luglio 1990, n. 185, e successive modificazioni; Legge 4 ottobre 2013, n. 118).

Pertanto l'intenzione annunciata dal governo e de facto improvvidamente avallata in sede di riunione congiunta delle Commissioni Parlamentari Difesa ed Esteri di Camera e Senato e' destituita di legittimita'.

Essendo essa intenzione (peraltro reiteratamente annunciata) palesemente contra legem, il governo non può recarla ad effetto; e peraltro il solo averla proposta configura gia' un atto inammissibile; per non dire che i membri del Consiglio dei Ministri come delle Commissioni Parlamentari che non hanno obiettato alla proposta sollevando in via preliminare la questione pregiudiziale in punto di diritto della flagrante illegittimita' della proposta stessa sono stati quantomeno inadeguati all'alto incarico pubblico ad essi affidato.

Sic stantibus rebus, qualora il governo illecitamente procedesse a realizzare quanto annunciato, ovvero ad armare forze belligeranti straniere - e nella fattispecie neppure forze regolari di uno stato di diritto, ma mere milizie, ovvero gruppi armati irregolari - in area di conflitto, commettendo cosi' un palese abuso di potere e una palese violazione delle leggi, procederemmo ipso facto a una denuncia penale in capo a tutti coloro che si fossero resi autori e complici di questo crimine.

E' del tutto evidente che dinanzi a un massacro in corso non si puo' restare inerti: ma l'azione da condurre e' quella costituita dal complesso dell'interposizione da parte di forze dell'Onu; dell'invio di aiuti umanitari adeguati; della creazione di corridoi umanitari; della difesa, accoglienza ed assistenza delle vittime in fuga; dell'azione politica e diplomatica come normata dal diritto internazionale; e finanche dell'azione di polizia internazionale da parte dell'Onu qualora ne ricorrano le specifiche condizioni.

Invece inviare armi a milizie presenti nell'area significa favoreggiare l'ulteriore escalation bellica, ed aggiungere altre morti alle morti; laddove e' evidente che occorre piuttosto urgentissimamente operare per il disarmo, la smilitarizzazione, il ritorno alla legalita', alla pace ed alla civile convivenza.

Inviare armi e' illegale ed immorale.

*

Egregie signore ed egregi signori del Governo e del Parlamento,

scriviamo queste cose in spirito di fraternita' anche con voi stessi.

Al Governo diciamo: recedete dall'esecuzione di un crimine dei cui esiti omicidi dovreste altrimenti recare nelle vostre coscienze il pondo insostenibile per il resto delle vostre vite, oltre a dover rispondere nei Tribunali della Repubblica.

Al Parlamento diciamo: impedite al governo di commettere il piu' atroce e insensato dei crimini, il crimine che ha come esito diretto la soppressione di vite umane.

Al Governo e al Parlamento chiediamo di tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, gia' troppe volte violata.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo il disarmo salva le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Distinti saluti, con viva apprensione,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 4 settembre 2014

 

6. REPETITA IUVANT. FORMARE LE FORZE DELL'ORDINE ALLA CONOSCENZA E ALL'USO DELLE RISORSE DELLA NONVIOLENZA. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

recenti tragiche vicende confermano la necessita' e l'urgenza di formare tutti gli operatori delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

Dal 2000 abbiamo reiteratamente formulato questa proposta al Governo e al Parlamento, e nel 2001 numerosi senatori e senatrici di tutti gli schieramenti politici presentarono un disegno di legge a tal fine, che pero' non giunse mai all'esame delle competenti Commissioni parlamentari.

Quest'anno abbiamo ancora una volta riproposto l'iniziativa ed ancora una volta numerosi senatori e senatrici hanno presentato a tal fine ben tre disegni di legge. E poche settimane fa la Presidente della Camera dei Deputati ci ha informato di aver trasmesso la nostra proposta ai deputati membri della competente Commissione della Camera.

Ancora una volta le scriviamo per chiedere che in via legislativa o regolamentare si pervenga al piu' presto a far si' che tutti gli operatori di tutte le forze dell'ordine (dalle cinque polizie statali fino a tutti i corpi di polizia comunale) siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

Per il bene di tutti.

Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 7 settembre 2014

 

7. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

8. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Il problema dell'energia. La lenta transizione dai combustibili fossili, Le Scienze, Milano 2014, pp. 158, euro 6,90 (in supplemento alla rivista "Le Scienze").

*

Riletture

- Svetlana Aleksievic, Preghiera per Cernobyl', Edizioni e/o, Roma 2002, 2004.

- Guenther Anders, Essere o non essere, Einaudi, Torino 1961.

- Guenther Anders e Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima. Ovvero: la coscienza al bando, Einaudi, Torino 1962, Linea d'ombra, Milano 1992.

- Murray Bookchin, L'ecologia della liberta', Edizioni Antistato, Milano 1984, Eleuthera, Milano 1986, 1988.

- Adriano Buzzati-Traverso, Morte nucleare in Italia, Laterza, Roma-Bari 1982.

- Barry Commoner, Far pace col pianeta, Garzanti, Milano 1990.

- Friedrich Duerrenmatt, I fisici, Einaudi, Torino 1972, 1975.

- Franco Fornari, Psicanalisi della situazione atomica, Rizzoli, Milano 1970.

- Heinrich Jaenecke, L'apocalisse atomica, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1991.

- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni, Einaudi, Torino 1958, 1982.

- Robert Jungk, La grande macchina, Einaudi, Torino 1968.

- Robert Jungk, L'uomo del millennio, Einaudi, Torino 1975.

- Robert Jungk, Lo stato atomico, Einaudi, Torino 1978, 1980.

- Robert Jungk, L'onda pacifista, Garzanti, Milano 1984.

- Dario Paccino, L'imbroglio ecologico, Einaudi, Torino 1972.

- Dario Paccino, La trappola della scienza, La Salamandra, Milano 1979.

- Arundhati Roy, Guerra e' pace, Guanda, Parma 2002.

- Bertrand Russell, Autobiografia, 3 voll., Longanesi, Milano 1969-1971.

- Vandana Shiva, Terra madre, Utet, Torino 2002.

- Naomi Shohno, L'eredita' di Hiroshima, Cittadella Editrice, Assisi 1988.

- Enzo Tiezzi, Tempi storici, tempi biologici, Garzanti, Milano 1984, 1992.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1752 dell'8 settembre 2014

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