[Nonviolenza] Telegrammi. 1750
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- Date: Fri, 5 Sep 2014 21:35:08 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1750 del 6 settembre 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. La nonviolenza in sette semplici lezioni (2008)
2. Alcune iniziative per la pace: dal 21 settembre al 2 ottobre, al 19 ottobre, al 4 novembre, al 25 novembre
3. "Formare le forze dell'ordine alla conoscenza della nonviolenza". Un incontro di riflessione a Viterbo
4. Alcune parole in un giorno di digiuno (2013)
5. Una giornata contro la guerra, contro gli eserciti, contro le armi (2013)
6. Per la Giornata internazionale della nonviolenza (2013)
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. REPETITA IUVANT. LA NONVIOLENZA IN SETTE SEMPLICI LEZIONI (2008)
[Riproponiamo il seguente testo]
1. La nonviolenza come favola e come battaglia
Chi nulla sa di cosa la nonviolenza sia la scambia per una forma di pazienza, o peggio: di rassegnazione.
Sapesse invece quanto dolore e quanta furia ribolle in essa, ed essa li doma perche' vuol essere piu' forte di ogni altra forza.
Poiche' la nonviolenza questo e': lotta. La lotta interiore contro il male che e' in te, la lotta politica contro l'ingiustizia sociale.
*
2. La nonviolenza come rivolta e come specchio
Non si arriva alla nonviolenza in naturalezza e letizia. Vi si arriva passando per lo strazio e per la rivolta.
Poiche' essa eminentemente e' scandalo e rivolta. E scandaglio nel profondo degli abissi. E nozione del male e della morte. E la scelta di sapere e di combattere.
E nella rivolta preservare la responsabilita' dell'io, scoprire la solidarieta' del noi, avere per il mondo quell'atto di rivolgimento amoroso che nel tu include tutti, che in tutti vede un tu, che sa la reciprocita' per cui ognuno e' anche un tu per l'altro io. "Il prossimo tuo come te stesso": e' la massima da non dimenticare.
*
3. La nonviolenza come intreccio e come sentiero
Non e' autosufficiente la nonviolenza.
Non e' una teoria ma l'incrocio di molte tradizioni.
Non e' una pratica, ma una pluralita' di esse.
Non esiste di per se', e' solo un orientamento.
Non e' una cosa, sei tu che cammini con altre persone e che pensi: ecco, l'umanita' e' cammino.
E in questo cammino allevia l'altrui dolore, contrasta il male, condividi il pane, mantieni la meraviglia, sappi vedere il cielo stellato e le buche per terra, educati ed educa ad aver rispetto. Di essere vivo sii degno e di tutto cio' che incontri celebra la dignita'.
Da ogni persona - e da te stesso per primo - chiedi secondo le sue possibilita'; ad ogni persona - e a te stesso al pari degli altri - dona secondo i suoi bisogni.
*
4. Ex pluribus
Tante persone alla nonviolenza si accostano, tante immagini diverse di essa tu vedi.
La nonviolenza e' nemica dell'omologazione.
La nonviolenza e' nemica dell'ottundimento.
La nonviolenza e' nemica delle tetragone certezze e degli indefettibili comandi.
La nonviolenza non e' mai ovvia, non e' mai facile.
Ogni persona deve inventarla per se'.
La nonviolenza non e' la salvezza: e' la via della lotta per la salvezza comune.
La nonviolenza non e' mai quel che se ne dice, ma sempre in nuove forme rinasce.
*
5. La trama e l'ordito
La nonviolenza e' attenersi a criteri, che sempre vanno contestualizzati.
E questi criteri possono essere detti in molti modi. Ad esempio cosi'. Alla violenza, all'ingiustizia, alla menzogna, tu opponiti sempre. Abbi a cuore di salvare le vite. Non compiere il male e' gia' l'azione giusta.
O ad esempio cosi'. Coerenza tra i mezzi e i fini. La medesima cura per le ragioni e per gli esiti. Sapere che ogni gesto e' sempre anche un esempio.
Preferire per se' stessi subire il male anziche' compierlo. A chiunque subisce ingiustizia recare soccorso.
O ad esempio cosi'. Cercare la verita'. Cercarla nella pieta'. Ove verita' non vi sia, recarla.
La nonviolenza e' attenzione al contesto, e in quel contesto recare una luce, una parola vera. Analisi concreta della situazione concreta.
Misericordia che comprende e che lotta.
*
6. I compiti dell'ora
Ove e' oppressione, e tu combatti.
Ove e' rassegnazione, e tu suscita la lotta.
Ove e' narcosi, e tu risveglia.
Ove e' vilta', e tu scuoti.
Ove e' la rotta, e tu forma il caposaldo.
Ove sono rovine, e tu riedifica.
Ove e' devastazione, e tu ripristina possibilita' di vita.
E' una frusta morale la nonviolenza, e' la voce tormentosa e insopprimibile della coscienza della propria e dell'altrui dignita'.
*
7. Timore e tremore
Tutte le scelte sono tragiche.
Tutti i saperi sono imperfetti.
Ogni esistenza e' degna.
Ogni esperienza dolorosa.
Nulla e' fatale.
Generosa e tremenda e' la vita. Tremenda e generosa.
Alla voce che ti chiama rispondi.
2. INCONTRI. ALCUNE INIZIATIVE PER LA PACE: DAL 21 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, AL 19 OTTOBRE, AL 4 NOVEMBRE, AL 25 NOVEMBRE
Una manifestazione nazionale per la pace a Firenze il 21 settembre; la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tuttte le guerre il 4 novembre; il 25 novembre la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Sono alcune delle iniziative di pace dei prossimi mesi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
3. INCONTRI. "FORMARE LE FORZE DELL'ORDINE ALLA CONOSCENZA DELLA NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 5 settembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Formare le forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza".
*
Segnaliamo ancora una volta che e' "di fondamentale importanza che a tutti gli operatori delle forze dell'ordine siano messe a disposizione con apposite attivita' di formazione, di addestramento e di aggiornamento le conoscenze e le risorse della nonviolenza come strumentazioni teoriche e pratiche di particolare utilita' per interpretare e gestire situazioni complesse e critiche, inverando il pieno rispetto della legalita', della democrazia, della dignita' e dei diritti umani".
4. VERSO IL 2 OTTOBRE. ALCUNE PAROLE IN UN GIORNO DI DIGIUNO (2013)
[Riproponiamo il seguente testo]
1. Le guerre non fermano le guerre. La pace ferma le guerre. Le guerre soltanto distruggono e distruggono e distruggono, ed innanzitutto distruggono gli esseri umani. La pace salva le vite. Solo la pace salva le vite.
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2. Non e' la guerra lo stato naturale dell'essere umano, ma la pace: solo nella pace le vite vengono rispettate, le persone quindi convivono, e la civilta' fiorisce.
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3. Cosi' come solo con la democrazia si promuove e si difende la democrazia, solo con la pace si realizza e si preserva la pace.
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4. La guerra non e' uno strumento adeguato a difendere i diritti umani, poiche' dei diritti umani essa e' la violazione piu' flagrante consistendo nel privare degli esseri umani della loro stessa vita, perdendo la quale ogni diritto e' perso. Solo la pace rispetta e promuove i diritti umani.
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5. La guerra e' sempre stata nemica dell'umanita', consistendo dell'uccisione di esseri umani; ma ora e' un nemico in grado di estinguere l'umanita', di annientarla per sempre. Il primo dovere dell'umanita' e' quindi abolire la guerra.
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6. Vi e' una sola umanita': ogni mano che si leva a colpire colpisce le sue stesse carni. Vi e' una sola umanita', unita in un solo destino comune. Vi e' una sola umanita', incarnata in innumerevoli esseri umani passati, presenti e venturi, tutti ugualmente dotati di diritti e doveri, tutti ugualmente portatori di dignita' e di responsabilita', tutti congiunti e impegnati dalla regola aurea secondo cui devi agire verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te. Chi tradisce l'umanita', tradisce la sua stessa umanita', e perde se stesso. Vi e' una sola umanita', ogni persona reca intera la responsabilita' della comune salvezza.
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7. La guerra distrugge non solo gli esseri umani, ma il mondo vivente. Rispettare l'umanita' e rispettare la biosfera sono un'unica cosa: l'umanita' vive nella natura, e di essa natura e' essa stessa parte. Se anche si ammettesse per assurdo la liceita' agli umani della distruzione dell'umanita', mai si potrebbe ammettere la liceita' agli umani della distruzione della biosfera. E' evidente che la distruzione della natura e' gia' una forma di guerra, verso la biosfera e verso le presenti e future generazioni umani.
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8. La guerra e' il piu' grande dei crimini e il piu' grande nemico dell'umanita'. Le attivita', gli strumenti e le strutture ad essa ordinate sono anch'essi criminali, anch'essi nemici dell'umanita'. E' necessario ed urgente che l'umanita' abolisca la guerra. Per abolire la guerra e' necessario abolire altresi' le armi e gli eserciti, che non vi siano piu' armigeri.
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9. In verita' non vi e' altro modo concreto, adeguato e coerente di opporsi alla violenza assassina che la scelta nitida e intransigente della nonviolenza. La nonviolenza e' il cuore della politica necessaria; la nonviolenza e' la via della civile convivenza; la nonviolenza e' la giustizia e la solidarieta' a tutti dovuta, da tutti dovuta. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
5. VERSO IL 2 OTTOBRE. UNA GIORNATA CONTRO LA GUERRA, CONTRO GLI ESERCITI, CONTRO LE ARMI (2013)
[Riproponiamo il seguente testo]
Il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, puo' essere l'occasione per promuovere ovunque iniziative che nel ricordo di Mohandas Gandhi, nella scelta della nonviolenza, esprimano forte la persuasione e la necessita' della pace, della giustizia, della solidarieta'.
Di questo l'umanita' ha estremo, urgente bisogno: che cessino guerre ed uccisioni; e quindi che cessi altresi' la produzione e il commercio delle armi, che si smantellino gli arsenali e si distruggano gli strumenti di morte; e quindi che si avvii un disarmo integrale ed una integrale smilitarizzazione dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture.
Il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, in tutte le citta', e particolarmente in tutte le scuole, si promuovano iniziative di pace, ci si accosti alla nonviolenza, si scelga la forza della verita', la forza dell'amore, il rispetto per la vita.
*
La scelta della nonviolenza interpella ogni coscienza, convoca ogni persona all'impegno. Come e' giustamente scritto nella carta programmatica del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini (per contatti: www.nonviolenti.org), esso "lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli".
*
Come persone amiche della nonviolenza prepariamo ovunque possibile nostre iniziative per il 2 ottobre.
Ed insieme chiediamo ovunque alle associazioni ed ai movimenti, ai sindacati e alle esperienze comunitarie, a tutti i soggetti in lotta contro la violenza, a tutti i soggetti concretamente impegnati per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera, di promuovere il 2 ottobre - insieme a noi od autonomamente - iniziative di celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza che siano anche concrete iniziative nonviolente contro la guerra e contro le armi, contro il razzismo, contro il femminicidio, contro la violenza maschilista e patriarcale, contro tutti i sistemi e i poteri totalitari, contro il regime della corruzione, contro i poteri criminali, contro lo sfruttamento, contro la distruzione della biosfera.
E chiediamo anche alle istituzioni democratiche, ai servizi pubblici, agli istituti del sapere e della formazione e particolarmente alle scuole, di promuovere anch'essi il 2 ottobre iniziative di celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza che siano anche momento di sincera riflessione, di autentica educazione, di presa di coscienza e di impegno civile.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
6. VERSO IL 2 OTTOBRE. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA (2013)
[Riproponiamo il seguente testo]
Occorre far buon uso del 2 ottobre, che l'Onu ha dichiarato Giornata internazionale della nonviolenza.
Ovvero impedire che divenga la stracca routine cui sono ridotte tante altre "giornate internazionali" che affollano e forse ormai gia' saturano il calendario e che purtroppo restano prive di utili effetti non solo in termini di coscientizzazione e di mobilitazione, ma anche di informazione e documentazione.
Quante celebrazioni abbiamo visto divenire la sagra dell'ipocrisia, la spremitura del ciglio coccodrillesco, il volteggio tanto acrobatico quanto superficiale che mentre enuncia decisive questioni le nega riducendole alla misura dell'incombenza burocratica, del comunicato ufficiale, del convegno con rinfresco.
No, la giornata internazionale della nonviolenza non deve essere ridotta al suo contrario.
E perche' questo non accada occorre che le persone che la nonviolenza hanno a cuore, che le persone amiche della nonviolenza, che le persone persuase della gandhiana "forza della verita'" si adoperino affinche' questa occasione sia pienamente valorizzata in cio' che di prezioso ed ineludibile reca.
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La nonviolenza e' molte cose, ma una sostanziale: la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro la violenza.
E quindi la Giornata internazionale della nonviolenza sia questo: un pronunciarsi corale dell'umanita', ovunque nel mondo sia possibile, contro la guerra e contro le uccisioni, per la pace e la solidarieta', in difesa della vita e della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e della biosfera.
Ed allora occorre che ovunque possibile vengano promosse iniziative specifiche, consapevoli, ad un tempo educative e di lotta, coerenti e concrete.
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Dobbiamo impegnarci in primo luogo per ottenere che in tutte le scuole la Giornata internazionale della nonviolenza sia recepita come impegno educativo forte, e dia luogo non all'assemblea distratta o al lavoretto scopiazzato, ma ad iniziative qualificate, che impegnino discenti e docenti ad un tempo, che siano sapere e riforma morale e intellettuale, impegno intellettuale e civile in dinamica tensione, aggettante dallo studio all'azione.
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E dobbiamo in secondo luogo impegnarci per ottenere che tutte le istituzioni democratiche, e massimamente gli enti locali, promuovano iniziative, iniziative che - se e nella misura del possibile - sensibilizzino e mobilitino la popolazione, e mettano le risorse pubbliche a disposizione della concreta azione nonviolenta: foss'anche solo la disponibilita' della sala consiliare per un incontro tra quanti operano per la pace; foss'anche solo il destinare il gettone di presenza di una seduta consiliare ad una concreta e qualificata iniziativa di solidarieta' con chi soffre; foss'anche solo una pubblica presa di posizione contro la guerra, contro il razzismo, contro il femminicidio.
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E dobbiamo impegnarci in terzo luogo affinche' sui mezzi d'informazione che ci e' possibile raggiungere almeno per una volta passi un'informazione decente sulla nonviolenza, non piu' ridotta alla caricatura consueta che la sfigura ed umilia a mero galateo, laddove invece la nonviolenza e' ben piu' e ben altro che cortesi maniere: e' coraggiosa lotta di solidarieta' e di liberazione, e' resistenza al male la piu' rigorosa e la piu' generosa, e prova ne e' che tante luminose figure della nonviolenza sono state assassinate, da Mohandas Gandhi a Martin Luther King, da Chico Mendes a Marianella Garcia, dai giovani della Rosa Bianca a Dietrich Bonhoeffer, da Oscar Romero a Steve Biko ad Anna Politkovskaja: fossero stati meri maestri di cerimonie, non piu' che persone beneducate, non avrebbero incontrato il martirio: no, scelsero la buona battaglia, e con tutte le loro forze si opposero al male nel modo piu' limpido e piu' profondo, piu' concreto e piu' coerente. La stessa violenza dei loro assassinii conferma il valore e la forza della loro azione nonviolenta, come essa azione nonviolenta fosse possente suscitatrice di liberta', esempio ed appello all'umanita' intera.
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E dobbiamo infine chiedere che tutte le associazioni ed i movimenti democratici si impegnino a partecipare alla Giornata, con iniziative comuni se possibile, altrimenti ciascuno nel modo che riterra' opportuno, ma che comunque almeno per un giorno in un anno si confrontino con l'interrogazione radicale che la nonviolenza costituisce, e la accolgano come risorsa indispensabile del pensare e dell'agire morale, sociale, politico.
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In mancanza di altro e di meglio, in ogni luogo in cui vi sia almeno una persona amica della nonviolenza, ebbene, quella persona si esprima, nelle forme ad essa piu' congeniali, e sia essa il centro cola' della Giornata internazionale della nonviolenza, inveri con il suo agire la nonviolenza il 2 ottobre. Fosse anche solo con un digiuno, meglio se con una presa di posizione pubblica, meglio se con un'iniziativa che coinvolga altre persone, meglio se convocando all'impegno e scuole ed istituzioni e movimenti ed associazioni, meglio se facendo di quel giorno nel luogo in cui si trova un giorno e un luogo di opposizione alla guerra, al razzismo, al femminicidio, alla distruzione della biosfera, ai poteri criminali, al regime della corruzione, al sistema della schiavitu' e della disumanizzazione.
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Il 2 ottobre ci convoca all'azione. La nonviolenza e' in cammino.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Un'altra scuola e' possibile: laica, repubblicana, egualitaria, di eccellenza, volume monografico della rivista bimestrale "MicroMega", n. 6, 2014, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2014, pp. 232, euro 15.
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Riedizioni
- Edith Piaf, Mio azzurro amore. Lettere inedite, Rcs, Milano 2012, 2014, pp. 210, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1750 del 6 settembre 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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