[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 623



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 623 del 24 luglio 2014

 

In questo numero:

Un breve resoconto della riunione del 23 luglio 2014 del "Tavolo per la Pace" di Viterbo

 

INCONTRI. UN BREVE RESOCONTO DELLA RIUNIONE DEL 23 LUGLIO 2014 DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO

 

1. Si è svolta mercoledì 23 luglio 2014 una riunione del "Tavolo per la Pace" promosso dal Comune di Viterbo e cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.

Alla riunione hanno preso parte anche vari amministratori comunali: oltre all'assessore ai servizi sociali Fabrizio Fersini ed ai consiglieri comunali Paolo Moricoli e Christian Scorsi che del Tavolo sono i promotori e partecipano agli incontri fin dall'inizio, anche il consigliere comunale Aldo Fabbrini ed il sindaco Leonardo Michelini, la cui presenza è stata particolarmente preziosa e sinceramente apprezzata.

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2. Le persone partecipanti all'incontro hanno dichiarato ancora una volta il loro dolore e la loro solidarietà con le vittime della continua strage dei migranti nel Mediterraneo, così come con le vittime di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni in corso nel mondo; hanno riaffermato il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignità e alla solidarietà; e quindi altresì il dovere di impegnarsi per la pace e i diritti di tutti gli esseri umani, e il dovere di accogliere ed assistere tutte le persone costrette ad abbandonare le loro case e la loro terra per sfuggire a guerre, dittature, devastazioni e fame, per salvare e migliorare le proprie vite e quelle dei familiari.

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3. Nell'ambito della preparazione della partecipazione alla marcia per la pace Perugia-Assisi si è espresso unanime consenso sulla proposta di realizzare a Viterbo un'iniziativa pubblica di presentazione di essa (e quindi dei valori e degli impegni che la marcia ideata da Aldo Capitini esprime); un'iniziativa pubblica con al centro la consegna di un riconoscimento in segno della gratitudine della comunità a concittadine e concittadini che molto hanno operato per la pace e i diritti umani: è stato espresso unanime consenso alla proposta di attribuzione di questo riconoscimento al vescovo Dante Bernini e al professor Osvaldo Ercoli; nel prossimo incontro verranno indicate anche due donne cui attribuire il medesimo riconoscimento nella stessa occasione.

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4. Sempre nell'ambito dell'accostamento alla marcia Perugia-Assisi e del radicamento locale di ciò che essa significa e promuove, e valorizzando altresì l'impegno da tempo in itinere del Consiglio comunale ad aderire alle "Città per la fraternità", si è proposto di valorizzare e far conoscere la "Carta di Lampedusa" approvata il primo febbraio 2014 appunto a Lampedusa, ed operare secondo i valori, le riflessioni e gli impegni che essa propone ad inveramento del rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.

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5. Ancora valorizzando l'occasione della marcia Perugia-Assisi e sviluppando ulteriormente quanto già realizzato (ed in particolare la deliberazione unanime del Consiglio comunale per il "Diritto alla pace", aderendo all'iniziativa sostenuta dal "Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani" e da molti altri soggetti), si è proposto di dare un ulteriore tangibile seguito alla partecipazione alla marcia progettando e realizzando in prosieguo di tempo un'iniziativa annuale a Viterbo alla marcia capitiniana ispirata.

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6. E' stata presentata al sindaco la proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa.

Il sindaco ha espresso apprezzamento ed impegno, svolgendo anche un'ampia riflessione pienamente coerente con la proposta del Tavolo per la pace.

Si procederà ora con la massima celerità concretamente possibile ad incontrare gli altri assessori e gli altri consiglieri comunali per illustrare loro adeguatamente la medesima proposta affinché al più presto essa possa essere esaminata ed auspicabilmente unanimemente approvata del Consiglio comunale.

In calce si riproduce per l'ennesima volta lo schema di delibera proposto.

Con vivissima gioia è stata accolta la notizia che la medesima proposta di deliberazione è stata formulata dal Comitato "Nepi per la pace" al Comune di Nepi. Si auspica che lo stesso avvenga anche in altri Comuni (ed a tal fine nella stessa proposta di delibera si formula uno specifico invito).

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7. Il sindaco ha anche espresso piena condivisione della proposta di attivare al più presto la Consulta comunale per l'immigrazione.

Si auspica unanimemente che, dando seguito a quanto già recentemente deliberato dal Consiglio comunale con l'inclusione della Consulta per l'immigrazione nel novero delle Consulte dell'ente locale, essa possa essere costituita ed iniziare ad operare nel più breve tempo possibile, recuperando un ritardo protrattosi troppo a lungo.

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8. Il sindaco ha accolto altresì la proposta di procedere alla realizzazione di uno specifico "sportello" comunale che aiuti le persone immigrate nelle loro particolari esigenze nel rapporto con la pubblica amministrazione.

Si auspica unanimemente che l'iniziativa si realizzi al più presto.

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9. Il sindaco, esprimendo il proprio profondo apprezzamento per gli incontri già avuti con alcune delle comunità immigrate residenti a Viterbo, ha altresì recepito e rilanciato la proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla città e quindi alla comunità viterbese di tutte le persone e le comunità culturali variamente aggregate che nel territorio vivono; incontri in cui valorizzare altresì la preziosa ricchezza delle varie culture ed esperienze che tutte concorrono a comporre il mosaico della cultura comune della comunità locale; anche promuovendo iniziative in forma di festa nei luoghi più vivi e significativi del tessuto urbanistico - e quindi storico e memoriale - cittadino con condivisione ad esempio delle tradizioni alimentari e di altre forme della "cultura materiale" delle varie comunità che insieme concorrono a creare l'unica - coerente e variegata, composita e condivisa, articolata e plurale, aperta e responsabile, accogliente ed includente - comunità della città di Viterbo.

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10. E' stata anche nuovamente richiamata l'esigenza, già espressa in precedenti incontri, di revocare gli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana. Ancora una volta è stato espresso unanime consenso al riguardo. A tal fine è stato nuovamente indicato che il percorso da seguire consisterà: a) dapprima in una precisa individuazione (attraverso gli uffici preposti) degli atti amministrativi tuttora vigenti che configurino tali violazioni; b) successivamente nel coinvolgimento nel percorso di persuasione della doverosità della revoca di tali atti di tutti gli amministratori comunali, anche e soprattutto di quelli che in un passato remoto o recente per flagranti errori di valutazione li avessero condivisi; c) infine nei relativi atti amministrativi di revoca.

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11. La parte finale dell'incontro è stata dedicata ad un approfondimento della riflessione sulla situazione del massacro in corso a Gaza, sul drammatico conflitto israelo-palestinese, sul contesto globale caratterizzato da guerre e violenze crescenti.

Si è condivisa ancora una volta la persuasione del dovere di opporsi a tutte le uccisioni; e si è condivisa la richiesta a tutti i poteri legittimi di impegnarsi per la cessazione di tutte le guerre, di tutte le uccisioni, di tutte le persecuzioni.

Si è altresì data notizia di alcune iniziative già svolte, in corso e in preparazione.

Un ordine del giorno contro la guerra verrà presentato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 24 luglio.

Con specifico riferimento al massacro in corso a Gaza venerdì 25 luglio, con inizio alle ore 19, in piazza del Comune si svolgerà una iniziativa di solidarietà che si concluderà con una fiaccolata.

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12. L'incontro del Tavolo per la pace si è concluso senza fissare la data del prossimo incontro: poiché nei prossimi giorni il Consiglio comunale sarà impegnato in una prolungata sessione di bilancio, si attenderà la fine di essa per verificare (alla luce anche della presenza o meno a Viterbo durante l'estate della generalità delle persone partecipanti al Tavolo) se sarà possibile tenere il prossimo incontro nel mese di agosto (come è stato auspicato anche dal sindaco) o se si andrà direttamente a "dopo Santa Rosa" (ovvero a dopo la fine dei festeggiamenti che culminano nella ricorrenza patronale - o forse più correttamente: matronale - del 4 settembre).

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Per ogni comunicazione il punto di riferimento è Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it

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Come di consueto questo sintetico resoconto della riunione è stato redatto a memoria da una delle persone partecipanti, e non impegna le altre persone presenti; si confida tuttavia che esso riporti correttamente - per quanto sinteticamente - l'essenziale di ciò che è stato esposto e concordato nel corso della riunione; ovviamente si esprime fin d'ora sincera gratitudine a tutte le persone che volessero correggere o aggiungere qualcosa.

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Allegato: testo della proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa (stesura definitiva del 2 luglio 2014)

Il Consiglio Comunale di Viterbo

- premesso che le bambine ed i bambini (intendendo qui tutte le persone minorenni, in età da zero a 18 anni) sono l'unica speranza di esistenza futura dell'umanità, e pertanto dell'umanità intera sono il bene più prezioso, ed è quindi dovere delle persone adulte fare tutto quanto è in proprio potere per garantire loro una vita degna, sicura e felice;

- considerato che compito delle istituzioni democratiche della Repubblica Italiana così come di ogni consesso civile è rispettare, difendere e promuovere la vita, la dignità e i diritti di tutte le persone umane, ed in primo luogo delle persone più fragili ed indifese, e tra queste vi sono senz'altro le bambine ed i bambini che per la loro crescita e la loro socializzazione hanno bisogno dell'aiuto, dell'accudimento, del rispetto, dell'amore e della protezione altrui;

- affermato che Viterbo vuole essere città amica delle bambine e dei bambini;

- riconosciuto che della comunità viterbese fanno parte tutte le persone che a Viterbo nascono, vivono, operano, e che tutte recano alla città il dono prezioso dell'infinito valore morale della loro umana presenza;

- evidenziato in particolare che della comunità cittadina fanno quindi parte anche tutte le persone e le famiglie che a Viterbo si trovano e si troveranno, indipendentemente dal fatto di avere o non avere la cittadinanza italiana, di un altro paese o di nessun paese;

- richiamando la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che riconosce che vi è una sola umanità e che tutte le persone umane sono portatrici di inalienabili diritti;

- nel rispetto e nell'impegno a realizzare quanto disposto dal dettato della Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale" (articolo in cui va notato che non ci si riferisce ai soli cittadini ma a tutte le persone umane usando a tal fine la formula universalistica "uomo" - intesa in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessità di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo -); che all'art. 10, comma terzo, dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge" (anche in questo caso usando l'espressione "lo straniero" in senso neutro, effettualmente comprensiva di uomini e donne, in un uso lessicale all'epoca ancora non consapevole della necessità di usare un linguaggio sessuato adeguatamente riconoscente ed inclusivo); che agli articoli 13, 14, 15, 19, 21-25 e 27 della Parte Prima, Titolo Primo, "Rapporti civili", agli articoli 29-34 della Parte Prima, Titolo Secondo, "Rapporti etico-sociali", agli articoli 35-37 e 39-47 della Parte Prima, Titolo Terzo, "Rapporti economici", riconosce pari diritti e pari protezione a tutte le persone umane presenti nel territorio italiano indipendentemente dalla loro cittadinanza;

- dando adempimento agli impegni di solidarietà e quindi di civiltà espressi esplicitamente ovvero implicitamente nel proprio Statuto Comunale;

- accogliendo l'invito dell'Organizzazione delle Nazioni Unite espresso fin dalla sua Carta costitutiva e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e successivamente esposto nella Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia del 1989, e negli atti conseguenti e complementari;

- ed in particolare accogliendo le considerazioni, le proposte ed i suggerimenti dell'Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia;

- sottolineando specificamente che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia (approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall'Italia con la legge 27 maggio 1991, n. 176) fin dal Preambolo ai commi IV-VI evidenzia che "l'infanzia ha diritto a un aiuto e a un'assistenza particolari", "la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri e in particolare dei fanciulli, deve ricevere la protezione e l'assistenza di cui necessita", "il fanciullo ai fini dello sviluppo armonioso della sua personalità deve crescere in un ambiente familiare in un clima di felicità, di amore e di comprensione" (ed è opportuno ricordare che l'Unicef-Italia sottolinea che sarebbe preferibile tradurre il termine inglese "child", anziché con "fanciullo", con "bambino, ragazzo e adolescente" - scilicet, in una formulazione ancor più adeguatamente riconoscente ed inclusiva: "bambina e bambino, ragazza e ragazzo, adolescente" -);

- preso atto che purtroppo attualmente la legislazione italiana non riconosce ancora concreta e adeguata garanzia di effettiva parità e reale pienezza di diritti a tutte le bambine e tutti i bambini presenti in Italia;

- intendendo con il presente atto dare riconoscimento dell'esistenza presente e futura nel territorio italiano delle bambine e dei bambini anche non cittadine e cittadini italiani, ovvero esprimere riconoscenza per la loro esistenza che rinnova il miracolo della vita e garantisce un futuro alla civiltà umana ed alla sua possibilità di bene;

- intendendo altresì dare un esempio, sia pure in forma eminentemente simbolica, di tale riconoscimento e riconoscenza, attraverso un atto che rappresenta e compendia altresì la manifestazione e l'attribuzione - sia pure, stanti i limiti delle proprie competenze di ente locale, solo simbolica - della assoluta parità e pienezza di diritti di tutte le bambine e di tutti i bambini;

- intendendo infine sollecitare il Governo e il Parlamento Italiani, così come al loro livello e secondo le loro competenze il Parlamento Europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea, così come il Consiglio d'Europa, ad assumere tutti i provvedimenti atti a garantire ope legis pienezza e protezione di diritti per tutte le bambine e tutti i bambini;

- dichiarando infine e decisivamente la propria persuasione nella seguente evidente verità: che tutte le persone umane nascono libere ed eguali in diritti, e che quindi tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia hanno diritto agli stessi diritti di tutte le altre bambine e tutti gli altri bambini nate, nati e presenti ora e in futuro in Italia;

- nell'ambito delle proprie prerogative e competenze, nel rispetto e nell'applicazione di quanto previsto dalla vigente legislazione, certo di interpretare il comune sentire della popolazione viterbese e la voce ferma e profonda dell'umanità intera così come espressa dalle più alte coscienze, testimonianze e tradizioni di pensiero nel corso della storia:

delibera di

1. attribuire la Cittadinanza Onoraria di Viterbo:

a) a tutte le bambine e a tutti i bambini nate e nati a Viterbo da genitori non cittadini italiani;

b) a tutte le bambine e a tutti i bambini non cittadine e cittadini italiani che vivono a Viterbo;

c) a tutte le bambine e a tutti i bambini i cui genitori non cittadini italiani vivono a Viterbo ed intendono ricongiungere le famiglie affinché alle bambine ed ai bambini sia riconosciuto il diritto all'affetto ed alla protezione della propria famiglia, ed affinché i genitori possano adeguatamente adempiere ai doveri del mantenimento e dell'educazione delle figlie e dei figli (ovviamente laddove a ciò non ostino cogenti motivi di necessaria particolare protezione e tutela, da parte delle istituzioni pubbliche, delle persone minori come di altre persone componenti il nucleo familiare).

2. Organizzare una pubblica cerimonia - da ripetersi con cadenza annuale per le nuove bambine ed i nuovi bambini che si aggiungeranno nel corso del tempo - di consegna degli attestati alle bambine ed ai bambini, alle ragazze ed ai ragazzi, ed ai loro genitori, cerimonia che sia occasione di riconoscimento e di riconoscenza, di festa e di incontro, di condivisione del bene comune della vita associata, della legalità democratica, della civile convivenza. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

3. Realizzare e diffondere attraverso il sito web del Comune, attraverso locandine da collocarsi negli uffici pubblici e nelle scuole, attraverso un apposito manifesto da affiggere per le vie cittadine, attraverso comunicati ai mezzi d'informazione ed in tutte le altre forme abitualmente usate per le comunicazioni istituzionali, un testo che riproduca (in italiano e nelle lingue delle varie comunità alloglotte presenti nel territorio comunale, e con gli opportuni accorgimenti grafici per la miglior comprensione e diffusione) la presente deliberazione e la porti a conoscenza dell'intera comunità cittadina. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

4. Chiedere al Governo e al Parlamento Italiani nell'ambito delle loro rispettive competenze di procedere all'assunzione di atti legislativi e regolamentari che riconoscano a tutte le bambine e tutti i bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia, gli stessi diritti di tutte le altre bambine e di tutti gli altri bambini nate, nati, o viventi, o i cui genitori sono viventi in Italia. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

5. Proporre agli altri Comuni della provincia di Viterbo di assumere deliberazioni analoghe. A tal fine dà mandato alla Giunta Comunale di adempiere a tutti gli opportuni e necessari atti amministrativi conseguenti.

Proposta formulata dal Tavolo per la pace di Viterbo

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 623 del 24 luglio 2014

 

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