[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 554



 

==============================

VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

==============================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 554 del 4 aprile 2014

 

In questo numero:

1. Arena di pace e disarmo il 25 aprile a Verona

2. L'appello che promuove l'iniziativa "Arena di pace e disarmo"

3. Bertolt Brecht: Per chi sta in alto

4. Bertolt Brecht: Il pane degli affamati e' stato mangiato

5. Bertolt Brecht: Quelli che portano via la carne dalle tavole

6. Bertolt Brecht: Chi sta in alto dice: pace e guerra

7. Bertolt Brecht: Quando chi sta in alto parla di pace

8. Bertolt Brecht: Quelli che stanno in alto

9. Bertolt Brecht: Sul muro c'era scritto col gesso

10. Bertolt Brecht: Chi sta in alto dice

11. Bertolt Brecht: La guerra che verra'

12. Bertolt Brecht: al momento di marciare molti non sanno

13. Bertolt Brecht: Generale, il tuo carro armato e' una macchina potente

14. Bertolt Brecht: Quando la guerra comincia

15. Bertolt Brecht: Mio fratello aviatore

16. Bertolt Brecht: Domande di un lettore operaio

 

1. RIFERIMENTI. ARENA DI PACE E DISARMO IL 25 APRILE A VERONA

 

Si svolgera' a Verona il 25 aprile l'iniziativa "Arena di pace e disarmo".

Per informazioni, adesioni e contatti: e-mail: segreteria at arenapacedisarmo.org, sito: http://arenapacedisarmo.org

 

2. APPELLI. L'APPELLO CHE PROMUOVE L'INIZIATIVA "ARENA DI PACE E DISARMO"

 

La guerra e' il suicidio dell'umanita' (Papa Francesco)

Solo la nonviolenza ci salvera' (Mahatma Gandhi)

 

25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione

La resistenza oggi si chiama nonviolenza

La liberazione oggi si chiama disarmo

*

Premessa

L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.

Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.

Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civilta', ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti piu' dispendiosa della storia.

Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l'intero progetto Joint Strike Fighter superera' i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, "ospita" 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.

Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti, comprati e accumulati, perche' sottraggono enormi risorse al futuro dell'umanita', alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.

Gli armamenti non sono una difesa da cio' che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita - il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalita' e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perche' sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.

Per immaginare e costruire gia' oggi un futuro migliore e' indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.

*

Proposta

Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarieta', del volontariato, dell'impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi partecipera' di assumersi la responsabilita' di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.

*

Obiettivo

Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilita' e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito.

 

3. TESTI. BERTOLT BRECHT: PER CHI STA IN ALTO

[Riproponiamo ancora una volta i seguenti versi contro la guerra estratti da Bertolt Brecht, Poesie di Svendborg, Einaudi, Torino 1976, nella traduzione di Franco Fortini.

Bertolt Brecht (1898-1956), scrittore, poeta, drammaturgo tedesco tra i maggiori del Novecento, nella sua opera e' rilevante l'impegno contro la guerra, contro il fascismo, contro l'oppressione sociale. Tra le opere di Bertolt Brecht segnaliamo in particolare l'utile volumetto per la scuola curato da Renato Solmi e dal Ccm di Torino: Bertolt Brecht, L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975 e successive riedizioni. Ed ovviamente almeno le Poesie di Svendborg, sempre presso Einaudi, 1976 e successive riedizioni. Ma tantissime altre sue opere occorrerebbe citare qui, tutte in Italia edite da Einaudi. Opere su Bertolt Brecht: per un'introduzione cfr. il volume a cura di Roberto Fertonani, Per conoscere Bertolt Brecht, Mondadori, Milano 1970 e successive riedizioni]

 

Per chi sta in alto

parlare di mangiare e' cosa bassa.

Si capisce: hanno gia'

mangiato, loro.

 

Chi sta in basso deve andarsene dal mondo

senza aver mangiato

un po' di carne buona.

 

Per pensare di dove venga e dove

vada, chi e' in basso,

nelle belle serate,

troppo e' sfinito.

 

I monti e il mare grande

non li hanno ancora visti

che il loro tempo gia' e' passato.

 

Se chi e' in basso non pensa

alla bassezza, mai

potra' venire in alto.

 

4. TESTI. BERTOLT BRECHT: IL PANE DEGLI AFFAMATI E' STATO MANGIATO

 

Il pane degli affamati e' stato mangiato.

Non si sa piu' cos'e' la carne. inutilmente

e' stato versato il sudore del popolo.

Gli allori sono stati

tagliati.

 

Dalle ciminiere delle fabbriche di munizioni

sale fumo.

 

5. TESTI. BERTOLT BRECHT: QUELLI CHE PORTANO VIA LA CARNE DALLE TAVOLE

 

Quelli che portano via la carne dalle tavole

insegnano ad accontentarsi.

Coloro ai quali il dono e' destinato

esigono spirito di sacrificio.

I ben pasciuti parlano agli affamati

dei grandi tempi che verranno.

Quelli che portano all'abisso la nazione

affermano che governare e' troppo difficile

per l'uomo qualsiasi.

 

6. TESTI. BERTOLT BRECHT: CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA

 

Chi sta in alto dice: pace e guerra

sono di essenza diversa.

La loro pace e la loro guerra

sono come il vento e la tempesta.

 

La guerra cresce dalla loro pace

come il figlio dalla madre.

Ha in faccia

i suoi lineamenti orridi.

 

La loro guerra uccide

quel che alla loro pace

e' sopravvissuto.

 

7. TESTI. BERTOLT BRECHT: QUANDO CHI STA IN ALTO PARLA DI PACE

 

Quando chi sta in alto parla di pace

la gente comune sa

che ci sara' la guerra.

 

Quando chi sta in alto maledice la guerra

le cartoline precetto sono gia' compilate.

 

8. TESTI. BERTOLT BRECHT: QUELLI CHE STANNO IN ALTO

 

Quelli che stanno in alto

si sono riuniti in una stanza.

Uomo della strada

lascia ogni speranza.

 

I governi

firmano patti di non aggressione.

Uomo qualsiasi,

firma il tuo testamento.

 

9. TESTI. BERTOLT BRECHT: SUL MURO C'ERA SCRITTO COL GESSO

 

Sul muro c'era scritto col gesso:

vogliono la guerra.

Chi l'ha scritto

e' gia' caduto.

 

10. TESTI. BERTOLT BRECHT: CHI STA IN ALTO DICE

 

Chi sta in alto dice:

si va alla gloria.

Chi sta in basso dice:

si va alla fossa.

 

11. TESTI. BERTOLT BRECHT: LA GUERRA CHE VERRA'

 

La guerra che verra'

non e' la prima. Prima

ci sono state altre guerre.

Alla fine dell'ultima

c'erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente

faceva la fame. Fra i vincitori

faceva la fame la povera gente egualmente.

 

12. TESTI. BERTOLT BRECHT: AL MOMENTO DI MARCIARE MOLTI NON SANNO

 

Al momento di marciare molti non sanno

che alla loro testa marcia il nemico.

La voce che li comanda

e' la voce del loro nemico.

E chi parla del nemico

e' lui stesso il nemico.

 

13. TESTI. BERTOLT BRECHT: GENERALE, IL TUO CARRO ARMATO E' UNA MACCHINA POTENTE

 

Generale, il tuo carro armato e' una macchina potente

spiana un bosco e sfracella cento uomini.

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un carrista.

 

Generale, il tuo bombardiere e' potente.

Vola piu' rapido d'una tempesta e porta piu' di un elefante.

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un meccanico.

 

Generale, l'uomo fa di tutto.

Puo' volare e puo' uccidere.

Ma ha un difetto:

puo' pensare.

 

14. TESTI. BERTOLT BRECHT: QUANDO LA GUERRA COMINCIA

 

Quando la guerra comincia

forse i vostri fratelli si trasformeranno

e i loro volti saranno irriconoscibili.

Ma voi dovete rimanere eguali.

 

Andranno in guerra, non

come ad un massacro, ma

ad un serio lavoro. Tutto

avranno dimenticato.

Ma voi nulla dovete dimenticare.

 

Vi verseranno grappa nella gola

come a tutti gli altri.

Ma voi dovete rimanere lucidi.

 

15. TESTI. BERTOLT BRECHT: MIO FRATELLO AVIATORE

 

Avevo un fratello aviatore.

Un giorno, la cartolina.

Fece i bagagli, e via,

lungo la rotta del sud.

 

Mio fratello e' un conquistatore.

Il popolo nostro ha bisogno

di spazio. E prendersi terre su terre,

da noi, e' un vecchio sogno.

 

E lo spazio che s'e' conquistato

sta sui monti del Guadarrama.

E' di lunghezza un metro e ottanta,

uno e cinquanta di profondita'.

 

16. TESTI. BERTOLT BRECHT: DOMANDE DI UN LETTORE OPERAIO

 

Tebe dalle Sette Porte, chi la costrui'?

Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.

Sono stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?

Babilonia, distrutta tante volte,

chi altrettante la riedifico'? In quali case,

di Lima lucente d'oro abitavano i costruttori?

Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,

i muratori? Roma la grande

e' piena d'archi di trionfo. Su chi

trionfarono i Cesari? La celebrata Bisanzio

Aveva solo palazzi per i suoi abitanti? Anche nella favolosa Atlantide

la notte che il mare li inghiotti', affogavano urlando

aiuto ai loro schiavi.

 

Il giovane Alessandro conquisto' l'India.

Da solo?

Cesare sconfisse i Galli.

Non aveva con se' nemmeno un cuoco?

Filippo di Spagna pianse, quando la flotta

gli fu affondata. Nessun altro pianse?

Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi

oltre a lui, l'ha vinta?

 

Una vittoria ogni pagina.

Chi cucino' la cena della vittoria?

Ogni dieci anni un grand'uomo.

Chi ne pago' le spese?

 

Quante vicende,

tante domande.

 

==============================

VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

==============================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 554 del 4 aprile 2014

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com