[Nonviolenza] Telegrammi. 1518
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- Date: Wed, 15 Jan 2014 00:02:49 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1518 del 15 gennaio 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. L'ultimo saluto della citta' di Viterbo a Giovanni Battista Ambrosini
2. In memoria di Franca Ongaro Basaglia
3. Disagio psichico e diritti umani
4. Ricordato Albert Schweitzer a Viterbo
5. "Razionalita' e diritto". Un incontro di riflessione a Viterbo
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'
1. LUTTI. L'ULTIMO SALUTO DELLA CITTA' DI VITERBO A GIOVANNI BATTISTA AMBROSINI
[Dai familiari di Giovanni Battista Ambrosini riceviamo e diffondiamo]
Ha avuto luogo venerdi' 10 gennaio 2014 presso il tempio crematorio del cimitero di Viterbo l'estremo saluto al Maestro Giovanni Battista Ambrosini.
Insieme alla moglie Anna, ai figli Marco e Francesco ed agli altri parenti, molte le personalita' del mondo artistico, scientifico e dell'impegno civile che hanno voluto esser presenti e che hanno recato la loro testimonianza su una persona umile e sensibile, apprezzata ed amata da quanti lo avevano conosciuto.
In particolare hanno preso le parola ed espresso il loro ricordo ed il loro pensiero:
- il professor Ervedo Giordano, laureato in scienze forestali fu chiamato dalla Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, ha diretto a Viterbo l'Istituto Biologico Selvicolturale ed il Dipartimento dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse. Nominato Preside della Facolta' di Agraria nel 1982, ne ha seguito lo sviluppo fino al 1994. L'attivita' scientifica ha riguardato prevalentemente le esigenze ecologiche delle principali specie forestali italiane ed il miglioramento delle tecniche selvicolturali in ambiente mediterraneo. Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca del Cnr ed alle attivita' della Fao;
- la professoressa Anna Maria Fausto, professore ordinario dell'Universita' degli Studi della Tuscia, che ha portato il saluto del rettore, prof. Alessandro Ruggieri, e di tutto l'ateneo;
- il professor Giuseppe Scarascia Mugnozza, direttore dell'Istituto di Biologia Agroambientale e Forestale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a Porano (Tr) (http://www.ibaf.cnr.it/); e' anche responsabile del Centro di Eccellenza "Foreste e Clima" del Miur presso l'Universita' della Tuscia;
- il professor Eddo Rugini, docente presso l'Universita' degli Studi della Tuscia, il quale svolge attivita' di ricerca nel settore delle coltivazioni delle piante arboree, della propagazione sia con metodi tradizionali che innovativi, preside emerito della Facolta' di Agraria e Scienze Forestali dal 2003 al 2004;
- il professor Andrea Vannini, Professore Associato presso la Facolta' di Agraria dell'Universita' degli Studi della Tuscia, dove svolge la propria attivita' di ricerca e di docenza. E' docente di "Patologia Vegetale e principi di Biotecnologie fitopatologiche" e "Patologia Forestale", nonche' coordinatore del progetto "Promotion of olive production and consumption in Nepal", del quale Giovanni Battista Ambrosini era fra i principali ideatori e promotori;
- il professor Leonardo Varvaro, professore ordinario di "patologia vegetale" e direttore del "Dipartimento di scienze e tecnologie per l'Agricoltura, le Foreste, la Natura e l'Energia" (Dafne);
- Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo.
Ha concluso l'incontro il figlio Marco Ambrosini che anche a nome degli altri familiari ha ringraziato tutti i numerosi intervenuti e quanti hanno inviato messaggi di condoglianze (tra i quali il sindaco di Viterbo), ed annunciato l'impegno a promuovere ulteriori iniziative per valorizzare il lascito artistico, scientifico, morale e civile di Giovanni Battista Ambrosini.
Erano anche presenti rappresentanti del gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi", del gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro", di vari movimenti della societa' civile.
La moglie Anna ed i figli Marco e Francesco ringraziano la citta' di Viterbo per la commovente dimostrazione di stima e di affetto per l'indimenticabile Giovanni Battista.
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Una breve notizia su Giovanni Battista Ambrosini
Giovanni Battista Ambrosini e' nato a San Martino al Cimino (Viterbo) il 17 settembre 1948. Artista di fama internazionale, partecipe dagli anni '60 delle piu' vitali ed innovative ricerche estetiche ed esperienze artistiche e culturali, aveva molto viaggiato ponendosi all'ascolto della natura e delle culture dei diversi continenti e delle diverse tradizioni; a Viterbo aveva dato vita a un'esperienza di cura dei boschi amorevole e sapiente, ed in varie parti del mondo alla realizzazione di progetti ed opere in cui saggezza e scienza ed arte - e accudente umilta' dinanzi al mondo vivente, agli elementi ed ai processi naturali - s'incontravano e cooperavano illuminandosi reciprocamente. Intellettuale dai molteplici interessi e dal forte impegno civile, difensore dei diritti delle persone, dei popoli e della natura; autore di un'opera aperta in cui antropologia ed ecologia, pluralita' dei linguaggi e dei segni, delle culture e delle manifestazioni della natura, si compongono in dono ed invito. Un'opera in cui meditazione teorica, vissuto esistenziale, appercezione e creazione di forme si congiungono in un esito e un afflato che esorta alla comune responsabilita', alla condivisione e alla liberazione comune. E' stato il suo un impegno ad un tempo di contemplazione e compassione, di ricerca espressiva e di convivialita' all'insegna del rispetto della vita e del riconoscimento della bellezza e della dignita', di ascolto della natura e delle culture, di amore per il mondo vivente e la vivente plurale umanita', di difesa dei diritti di tutti. E' stato un uomo saggio e una persona buona, semplice e profonda. Con gli strumenti dell'arte e del pensiero - con l'opera e nelle relazioni - ha dato il suo contributo all'umanita', alla sua consapevolezza ed alla sua felicita'. E' stato una delle figure di riferimento dell'Universita' della Tuscia ed uno degli animatori dell'attivita' scientifica e realizzativa di essa in ambito ecologico, agronomico e forestale; ha avuto un ruolo fondamentale nella promozione del progetto di cooperazione scientifica, ecologica, alimentare e di scambio culturale dell'Universita' viterbese in Nepal, paese alla cui cultura ed alla cui popolazione lo ha unito un intenso legame. Ha creato nella campagna viterbese, coinvolgendo numerosi intellettuali ed artisti, il "Parco letterario e delle arti" di Canale Cardello. E' deceduto a Viterbo domenica 5 gennaio 2014.
Dal sito www.luxflux.org riportiamo alcuni stralci da una breve notizia biografica: "Giovanni Battista Ambrosini nasce a S. Martino al Cimino, Viterbo, il 17 settembre 1948, da padre veneziano e da madre maremmana. A quattordici anni si dedica gia' alle prime mostre. Nel 1968 si iscrive alla Facolta' di Architettura di Roma... Nel 1974, alla ricerca di nuove forme espressive, lascia la Facolta' di Architettura e comincia a viaggiare per l'Europa visitando i maggiori Musei d'arte a Berlino, Amburgo, Dusseldorf, Colonia, Monaco, Amsterdam, Londra, Parigi. Dall'Europa si sposta nei paesi dell'Africa del Nord, Tunisia, Algeria, Marocco, dove affascinato dalla cultura decide di soggiornare alcuni mesi; lasciata l'Africa si trasferisce in Spagna ed ha occasione di incontrare Salvador Dali'. Al rientro in Italia si sposa e si stabilisce nella campagna viterbese. Dal 1976 comincia il suo lavoro nei boschi: per otto anni si dedica ai rimboschimenti e alla lotta contro il fuoco. All'inizio degli anni Ottanta, il lavoro di Giovanni Battista Ambrosini si sviluppa attraverso una ricerca di spoliazione del colore e delle forme: sono di questi anni opere quali Lineare-diagonale, Plinto di volta, Costellazione. Alla fine degli anni Ottanta l'incontro con Sergio Dangelo e Sarenco e' determinante per l'accostamento alla ceramica: l'artista inizia a progettare e realizzare alcune sculture ed oggetti dipinti presso le Fornaci di Albisola. La mostra svoltasi a Roma presso lo Studio Soligo nel 1993 rappresenta un recupero, da parte dell'artista viterbese, sia del colore che delle forme. Nello stesso anno Ambrosini espone per la prima volta a Castello Tesino, in provincia di Trento, dodici 'cassette della memoria', lavori che introducono la nuova linea di ricerca dell'artista. Le cassette sono contenitori di tele, carte o formelle in gesso che sono il risultato di un lavoro operato sulla superficie dagli elementi naturali: aria, acqua, sole. Compito dell'artista e' inizialmente quello di preparare le superfici, tela o carte, affinche' queste possano essere modificate dal lavoro che gli elementi naturali svolgeranno su di esse durante un arco di tempo naturale quale un solstizio od un equinozio. La ricerca intrapresa e la frequentazione degli artisti Dada, Fluxus, Nucleari, Poesia visiva, Poesia concreta, Poesia sonora, T. Koening (Histoire de la peinture chez Fantomas), La banda dei marsigliesi (J. Blain ecc.), Azionismo Viennese, Desiato e la Body Art, i musicisti, V. Gelmetti, M. Bortolotti e successivamente S. Lux e la Scuola Romana, gli Eventualisti, G. Baruchello, l'Astrazione Povera, lo hanno portato ad elaborare quello che lui chiama 'astrazione umile'...".
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I familiari e gli amici di Giovanni Battista Ambrosini
Viterbo, 12 gennaio 2014
Per ulteriori informazioni: tel. 3475988431, e-mail: archivio.ambrosini at gmail.com, noteminime at gmail.com
2. MAESTRE. IN MEMORIA DI FRANCA ONGARO BASAGLIA
Il 13 gennaio 2005 e' deceduta Franca Ongaro Basaglia, una delle figure piu' luminose della lotta per la liberazione dell'umanita', per il riconoscimento della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per la solidarieta' che tutte le persone sostiene ed unisce in un comune impegno di condivisione e di convivenza.
La ricordiamo e la ringraziamo ancora.
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Una breve notizia su Franca Ongaro Basaglia
Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".
3. INCONTRI. DISAGIO PSICHICO E DIRITTI UMANI
Si e' svolto lunedi' 13 gennaio 2014 a Viterbo un incontro di riflessione e di programmazione di iniziative su "Disagio psichico e diritti umani".
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.
4. INCONTRI. RICORDATO ALBERT SCHWEITZER A VITERBO
Si e' svolto la mattina di martedi' 14 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in ricordo dell'illustre filantropo e premio Nobel per la pace Albert Schweitzer, nell'anniversario della nascita avvenuta il 14 gennaio 1875.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi estratti dai suoi libri.
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Albert Schweitzer, nato a Kaysersberg il 14 gennaio 1875, insigne filantropo, e' stato filosofo e teologo, pastore evangelico, organista, illustre studioso di Bach, medico a Lambarene' nell'ospedale da lui fondato nella foresta africana, promotore dell'impegno contro le armi atomiche; ha pubblicato opere di teologia, filosofia e musicologia; premio Nobel per la pace nel 1952; e' scomparso a Lambarene' il 4 settembre 1965.
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Le persone partecipanti all'incontro nel ricordo dell'impegno filantropico di Albert Schweitzer hanno espresso il loro sostegno ai tre recenti appelli contro il razzismo che di seguito ancora una volta riproponiamo.
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I. Un appello al parlamento italiano
Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
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II. Un appello al Presidente del Consiglio dei Ministri
Egregio signore,
i campi di concentramento costituiscono o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia vi sono campi di concentramento.
Le deportazioni di perseguitati, riconsegnati nelle mani dei persecutori cui erano sfuggiti, costituiscono o no un crimine contro l'umanita'? Eppure l'Italia attua queste deportazioni.
La riduzione in schiavitu' costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia si consente la riduzione in schiavitu' dei lavoratori immigrati, ed anzi lo stato la favoreggia con le sue scellerate misure razziste.
L'imprigionamento di persone che non hanno commesso nulla di male, costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia vengono imprigionate persone che non hanno commesso nulla di male, solo perche' sono venute nel nostro paese cercando salvezza e futuro in fuga da guerre e dittature, da miseria e fame.
Negare accoglienza ed assistenza a chi ne ha estremo bisogno per salvare la propria vita, costituisce o no un crimine contro l'umanita'? Eppure in Italia anche questo accade.
La Costituzione della Repubblica Italiana, cui lei ha giurato fedelta', all'articolo 2 dichiara che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo". Perche' lei consente che quei diritti siano invece violati?
La Costituzione della Repubblica Italiana, cui lei ha giurato fedelta', all'articolo 10 dichiara che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". Perche' lei consente che quel diritto sia invece violato?
Governi scellerati negli scorsi anni e decenni hanno imposto nel nostro paese misure razziste criminali e criminogene, in flagrante conflitto con la Costituzione della Repubblica Italiana, democratica ed antifascista. Perche' lei non si adopera per la loro immediata abolizione?
Egregio signore,
il governo che lei presiede puo' e deve finalmente abrogare le criminali antileggi razziste; puo' e deve tornare al rispetto della legalita' costituzionale e dei diritti umani; puo' e deve attuare i principi stabiliti nella Dichiarazione universale dei diritti umani; puo' e deve restituire riconoscimento e rispetto ad innumerevoli esseri umani. Perche' non lo fa? Si adoperi finalmente, immediatamente, per questo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita'.
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III. Un appello alla Presidente della Camera dei Deputati
Gentilissima Presidente della Camera dei Deputati,
avendo apprezzato la sua pregressa attivita' presso l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, vorremmo sollecitare il suo impegno.
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano aboliti in Italia i campi di concentramento per i migranti.
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite le deportazioni dei migranti.
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' sia abolito l'insensato, criminale e criminogeno "reato di clandestinita'".
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che favoreggiano la riduzione in schiavitu'.
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che favoreggiano i poteri criminali.
Vorremmo sollecitare il suo impegno affinche' siano abolite tutte le scellerate misure razziste che negano i diritti sanciti dagli articoli 2 e 10 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Vorremmo sollecitare il suo impegno, e l'impegno dell'intero Parlamento, affinche' l'Italia torni al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Confidiamo nella sua attenzione.
5. INCONTRI. "RAZIONALITA' E DIRITTO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Si e' svolto la sera di martedi' 14 gennaio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Razionalita' e diritto. Strumenti educativi, guarentigie giuridiche e buone pratiche in difesa dei diritti umani, della civile convivenza, della cultura bene comune".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali e comunicazioni di massa, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.
6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
7. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1518 del 15 gennaio 2014
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