[Nonviolenza] Telegrammi. 1469
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- Date: Tue, 26 Nov 2013 23:38:13 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1469 del 27 novembre 2013
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Per i novant'anni di Luigi Bettazzi
2. In memoria di Sebastiano Timpanaro
3. Venti letture per una cultura della pace (2003)
4. Cento letture per un accostamento alla pace (2005)
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. MAESTRI. PER I NOVANT'ANNI DI LUIGI BETTAZZI
Anche noi formuliamo i piu' fervidi auguri a monsignor Luigi Bettazzi che il 26 novembre ha compiuto novant'anni.
Della nonviolenza in cammino uno dei maestri piu' grandi.
*
Una breve notizia su Luigi Bettazzi
Luigi Bettazzi, nato a Treviso nel 1923, per molti anni vescovo di Ivrea e presidente di Pax Christi, e' una delle figure piu' vive della cultura e della prassi di pace. Ordinato sacerdote nel 1945 e vescovo dal 1963; teologo, professore di filosofia, di storia della filosofia e della morale sociale, padre conciliare e vescovo emerito di Ivrea, e' stato presidente di Pax Christi Italia e di Pax Christi International (il prestigioso movimento cattolico internazionale per la pace), presidente della commissione "Justitia et pax" della Conferenza episcopale italiana (Cei), ed e' una delle figure di riferimento per il movimento pacifista e le persone di volonta' buona. Dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) ci piace riportare, come esempio del garbo (e dell'autoironia) di monsignor Bettazzi, l'esordio di autopresentazione personale di alcune sue conversazioni televisive tenute anni fa con studenti di scuole medie superiori: I) "Sono Luigi Bettazzi. Sono nato a Treviso, dove mio padre lavorava, nel 1923. Poi, con la famiglia, ci siamo trasferiti a Bologna, che e' la citta' di mia madre, dove sono diventato prete, son diventato vescovo. Nel 1963 ho fatto ancora tre anni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Sono uno dei due vescovi in funzione ancora, che hanno fatto il Concilio. Dalla fine del '66 sono vescovo di Ivrea. Nel 1968 fui nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace. Nel 1978 sono diventato presidente internazionale, fino all'85. Ed e' in questo ruolo che ho avuto occasione di interessarmi dei diritti dell'uomo, del disarmo, di avere anche qualche intervento di carattere pubblico, per cui qualche volta si e' parlato di me". II) "Da 32 anni sono vescovo di Ivrea. Sono stato per molti anni presidente di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace. Per diciassette anni presidente italiano, per gli ultimi sette anche internazionale. Mi hanno coinvolto in tanti problemi, missioni in Centro America, in Africa, conoscenza col Vietnam. Forse questi sono i motivi per cui ho dovuto interessarmi in modo particolare di questi problemi, di carattere sociale, anche internazionale". III) "Mi chiamo Luigi Bettazzi, sono nato a Treviso, ma mio padre era torinese, di famiglia toscana, mia mamma bolognese ed e' lei che m'ha insegnato a parlare. La lingua e' materna. Sono stato prete a Bologna, poi vescovo ausiliario a Bologna e nel gennaio del '67 vescovo di Ivrea. Avendo compiuto i 75 anni sono andato in pensione. Gia' e' entrato a Ivrea il mio successore. Sono stato insegnante di filosofia nel seminario e di religione nelle scuole. Cosi', qualche contatto e il piacere di parlare con i giovani l'ho ancora". Opere di Luigi Bettazzi: tra le molte sue pubblicazioni segnaliamo ad esempio Intelligenza e fede (1963); Una Chiesa per tutti (1971); La Chiesa fra gli uomini (1972); La carne di Dio (1974); Farsi uomo (1977); Al di la'... al di dentro (1978); Cari bambini, caro vescovo (1979); Ateo a diciotto anni? (1982); Il cristiano e la pace (1983); tra le opere piu' recenti: La sinistra di Dio, La Meridiana, Molfetta 1996; Don Tonino Bello. Invito alla lettura, Paoline, Cinisello Balsamo 2001; La Chiesa oltre le rughe, Edb, Bologna 2001; La Chiesa dei poveri nel Concilio e oggi, Pazzini, 2001; Il Padre nostro..., Ave, Roma 2002; Poverta' e servizio, Pazzini, 2003; Giovani per la pace, La Meridiana, Molfetta 2004; Esseri ed essere. Cicaleccio... per filosofi principianti, Pazzini, 2004; Non spegnere lo spirito, Queriniana, Brescia 2006; Anticlericali e clericali. Dal Risorgimento italiano alla nonviolenza, Edb, Bologna 2006; Chi crede in Cristo sara' salvo, Cittadella, Assisi 2007; Carne e spirito. Adamo, Gesu' Cristo... e la pace fra gli uomini, Cittadella, Assisi 2007; (con Aldo Maria Valli), Difendere il Concilio, San Paolo, 2008; In dialogo con i lontani, Aliberti, Roma 2009; Vescovo e laico? Una spiegazione per gli amici, Edb, Bologna 2010; Il Concilio, i giovani e il popolo di Dio, Edb, Bologna 2011; Viva il papa, viva il popolo di Dio. Cicaleccio sul Concilio Vaticano II, Edb, Bologna 2013. Opere su Luigi Bettazzi: Alberto Vitali, Luigi Bettazzi. Il progetto e l'azione di un costruttore di pace, Paoline, 2013. Segnaliamo anche la lettera aperta di Bettazzi al segretario del PCI Luigi Berlinguer del 1976, che diede luogo ad una risposta di Berlinguer nel '77; e' stata pubblicata con altri materiali in Antonio Tato' (a cura di), Comunisti e mondo cattolico oggi, Editori Riuniti, Roma 1977.
2. MAESTRI. IN MEMORIA DI SEBASTIANO TIMPANARO
Il 26 novembre del 2000 scompariva Sebastiano Timpanaro, uno dei nostri maestri di rigore intellettuale, morale e politico, uno dei nostri maestri di impegno civile nella lotta per la dignita' umana e la liberazione degli oppressi.
Lo ricordiamo e lo ringraziamo ancora per la sua opera di studioso e di militante per la causa dell'umanita'.
La nonviolenza e' in cammino.
*
Una breve notizia su Sebastiano Timpanaro
Sebastiano Timpanaro, nato a Parma il 5 febbraio 1923, studioso di filologia classica, della cultura dell'Ottocento, di questioni inerenti al materialismo e al marxismo, ma anche alla linguistica ed alla psicoanalisi; uno dei piu' acuti interpreti di Leopardi e dei piu' rigorosi intellettuali della sinistra italiana; e' deceduto a Firenze il 26 novembre 2000. Tra le opere di Sebastiano Timpanaro segnaliamo almeno La filologia di Giacomo Leopardi, Le Monnier, Firenze 1955, poi Laterza, Roma-Bari 1978, 1997; La genesi del metodo del Lachmann, Le Monnier, Firenze 1963, poi Liviana, Padova 1981; Classicismo e illuminismo nell'Ottocento italiano, Nistri-Lischi, Pisa 1965, 1969, 1988; Sul materialismo, Nistri-Lischi, Pisa 1970, 1975, poi Unicopli, Milano 1997; Antileopardiani e neomoderati nella sinistra italiana, Ets, Pisa 1982; Il lapsus freudiano, La Nuova Italia, Firenze 1974, poi Bollati Boringhieri, Torino 2002; Aspetti e figure della cultura ottocentesca, Nistri-Lischi, Pisa 1980; Il socialismo di Edmondo de Amicis. Lettura del "Primo maggio", Bertani, Verona 1983; Per la storia della filologia virgiliana antica, Salerno, Roma 1986; La "fobia romana" e altri scritti su Freud e Meringer, Ets, Pisa 1992; Nuovi studi sul nostro Ottocento, Nistri-Lischi, Pisa 1995; Il Verde e il Rosso. Scritti militanti 1966-2000, Odradek, Roma 2001; Virgilianisti antichi e tradizione indiretta, Olschki, Firenze 2001; Sulla linguistica dell'Ottocento, Il Mulino, Bologna 2005; segnaliamo anche particolarmente la sua traduzione di Cicerone, Della divinazione, e quella di Holbach, Il buon senso, ambedue presso Garzanti, Milano rispettivamente 1985 e 1988, con vasto ed eccellente suo apparato critico. La rivista "Una citta'", nel n. 92, del febbraio 2001, cosi' lo presentava in apertura di intervista a Luca Baranelli in suo ricordo (intervista riprodotta anche ne "La domenica della nonviolenza", n. 65 del 19 marzo 2006): "Filologo e latinista di fama mondiale, uomo schivo e appartato, insegnante in scuole medie e professionali e poi, per tantissimi anni, 'correttore di bozze' com'egli amava definirsi, marxista e materialista, militante del Psi e poi del Psiup con simpatie per Trotsky, intellettuale attentissimo e appassionato alle vicende politiche e culturali italiane e internazionali, autore di testi sul materialismo, lo strutturalismo, la psicoanalisi, accolti dal silenzio degli specialisti eppur fondamentali, studioso massimo del Leopardi...". Un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Luigi Cortesi, apparso sulla rivista "Giano", n. 36 del 2000, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1044 del 5 settembre 2005; un ricordo di Sebastiano Timpanaro scritto da Vincenzo Di Benedetto, apparso sulla rivista "Athenet on line. Notizie e approfondimenti dall'Universita' di Pisa", n. 6, maggio 2002, e' riprodotto ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1043 del 4 settembre 2005.
3. MATERIALI. VENTI LETTURE PER UNA CULTURA DELLA PACE (2003)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente proposta di un percorso di lettura originariamente apparsa sulla "Rivista del volontariato" n. 12, dicembre 2003]
Ovviamente non c'e' la biblioteca ideale della pace e della nonviolenza, non ci sono ne' i dieci ne' i cento libri che occorre aver letto. Perche' ogni persona puo' accostarsi all'impegno di pace e alla scelta della nonviolenza (ed e' opinione di chi scrive queste righe che senza la scelta della nonviolenza l'impegno di pace resti inadeguato, subalterno ed ambiguo) a partire dal suo vissuto, dalle sue esperienze e riflessioni, dalle letture che incontra, dal colloquio corale di cui si trova ad esser parte.
E cosi' vi e' chi ha fatto la scelta della nonviolenza perche' ha letto Tolstoj e chi l'ha fatta perche' ha letto Dostoevskij; chi e' passato attraverso Voltaire e Zola, e chi per Erasmo e Thomas More, chi leggendo Leopardi e Kafka, e chi i Vangeli e la Bhagavad Gita, o i tragici greci, o Shakespeare e Cervantes, o Kant, o Martin Buber, o Norberto Bobbio.
Qui di seguito si indicano alcune autrici ed alcuni autori, e talvolta dei singoli libri, che a chi scrive queste righe dicono cose toccanti ed ortative in tal senso. Ma certo tanti altri libri e persone citar si potrebbero.
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1. Di Simone Weil tutto quello che ha scritto, ma particolarmente i Quaderni, in quattro volumi presso Adelphi (e la sua bella biografia scritta da Simone Petrement, sempre presso Adelphi).
2. Anche di Primo Levi va letto tutto (adesso vi e' per fortuna un'edizione complessiva delle opere in due volumi presso Einaudi) ma prima di ogni altra cosa direi I sommersi e i salvati, l'ultima testimonianza di una Resistenza che ancora ci chiama alla lotta in difesa e a inveramento della dignita' umana.
3. Mohandas Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, edito da Einaudi, e' la migliore silloge in un solo volume, a cura di Giuliano Pontara, che vi ha premesso un saggio introduttivo importante quanto e forse piu' della stessa antologia, poiche' costituisce la migliore sintesi del pensiero gandhiano disponibile in Italia.
4. Virginia Woolf, Le tre ghinee, Feltrinelli (ma anche presso altri editori); un libro fondamentale, chi non lo ha letto ancora non sa qualcosa di decisivo.
5. Anche di Hannah Arendt si dovrebbe leggere tutto, ma almeno Le origini del totalitarismo (Comunita'), La banalita' del male (Feltrinelli), Vita activa (Bompiani), La vita della mente (Il Mulino); e la sua biografia scritta da Elisabeth Young-Bruehl (Bollati Boringhieri).
6. E tutto bisognerebbe leggere anche di Franco Basaglia e di Franca Ongaro Basaglia; ma del primo almeno i due volumi degli Scritti (Einaudi), e della seconda, oltre i testi a quattro mani nella raccolta teste' citata, anche almeno Salute/malattia (Einaudi) e Una voce (Il Saggiatore).
7. Tutto va letto di Vandana Shiva, ma almeno Terra madre (Utet).
8. Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi.
9. Di Danilo Dolci almeno alcuni libri che raccolgono - scelti dall'autore - vari interventi, come Esperienze e riflessioni (Laterza), e parte cospicua dell'opera poetica, come Creatura di creature (successive edizioni presso vari editori); e Dal trasmettere al comunicare (Sonda).
10. Rosa Luxemburg e' figura imprescindibile; due buone antologie sono Scritti scelti (Einaudi), e Scritti politici (Editori Riuniti); per un'introduzione: Lelio Basso (a cura di), Per conoscere Rosa Luxemburg (Mondadori).
11. Di Rigoberta Menchu' va letto il notissimo libro-intervista a cura di Elisabeth Burgos, Mi chiamo Rigoberta Menchu' (Giunti).
12. Anche di Assia Djebar tutto va letto, e per un primo incontro La donna senza sepoltura, Il Saggiatore.
13. Di Nelson Mandela va letta la bella autobiografia Lungo cammino verso la liberta' (Feltrinelli).
14. Tutto di Guenther Anders, ma almeno L'uomo e' antiquato (Il Saggiatore, Bollati Boringhieri), Noi figli di Eichmann (Giuntina), Essere o non essere (Einaudi), il carteggio con Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima (Einaudi, Linea d'ombra).
15. Hans Jonas, almeno Il principio responsabilita', Einaudi.
16. Anche di Ernesto Balducci occorrerebbe leggere tutto, ma almeno l'antologia curata insieme a Lodovico Grassi, La pace. Realismo di un'utopia (Principato), che costituisce un'ottima introduzione al pensiero di pace dal Rinascimento al XX secolo.
17. Gene Sharp, Politica dell'azione nonviolenta, tre volumi, Edizioni Gruppo Abele.
18. Di Lev Tolstoj almeno La confessione (SE), Il regno di Dio e' in voi (Publiprint-Manca), La vera vita (Manca).
19. Di Aldo Capitini almeno gli Scritti sulla nonviolenza (Protagon), e gli Scritti filosofici e religiosi (Fondazione centro studi Aldo Capitini).
20. Infine segnaliamo tutti i lavori del Centro nuovo modello di sviluppo (di Vecchiano, Pisa) che e' una delle eredita' feconde dell'esperienza della scuola di Barbiana di don Lorenzo Milani; sono editi perlopiu' dalla Emi.
4. MATERIALI. CENTO LETTURE PER UN ACCOSTAMENTO ALLA PACE (2005)
[Riproponiamo ancora una volta la seguente bibliografia originariamente apparsa in Fondazione Venezia per la ricerca sulla pace, Oltre la guerra. Annuario geopolitico della pace 2005, Altreconomia - Terre di Mezzo, Milano 2005]
Premessa
Una bibliografia del genere e' possibile solo come esercizio di ironia o testimonianza di disperazione. Ho privilegiato testi leggibili e facilmente reperibili, ho rinunciato a molti amori e molte ovvieta' (altre sono restate, chiedo venia), ho diviso in cinque blocchi di venti libri, solitamente segnalando una sola opera per autore o autrice, con qualche inevitabile eccezione. Lacune, ingenuita' ed astuzie di questa proposta credo siano cosi' evidenti che non mette conto parlarne.
Vale forse la pena di aggiungere questo: che e' opinione di chi scrive queste righe che non si dia ormai piu' possibilita' di impegno per la pace se non si fa la scelta della nonviolenza.
*
1. Radici
- Aristofane, Lisistrata
- Epicuro
- Eraclito
- Eschilo, tutte le tragedie
- Euripide, tutte le tragedie
- Giobbe
- Giona
- Iliade
- Inni omerici
- Lisia, Contro Eratostene
- Lucrezio
- Odissea
- Platone, Apologia di Socrate; Critone
- Qohelet
- Saffo
- Sofocle, tutte le tragedie
- Stoici antichi, Tutti i frammenti
- Tao Te Ching
- Tucidide
- i Vangeli
*
2. Passato remoto
- Martin Buber, I racconti dei Chassidim
- Pedro Calderon de la Barca, La vita e' sogno
- Miguel de Cervantes, Don Chisciotte
- Denis Diderot, Il nipote di Rameau
- Fedor Dostoevskij, tutti i romanzi; Ricordi della casa dei morti
- Ludwig Feuerbach, Principi della filosofia dell'avvenire; L'essenza del cristianesimo; L'essenza della religione
- Fonti francescane
- Eduardo Galeano, Memoria del fuoco
- Victor Hugo, I miserabili
- Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanita'
- Bartolome' de Las Casas, Brevissima relazione della distruzione delle Indie
- Lazarillo de Tormes
- Lope de Vega, Fuenteovejuna
- Lu Hsun, tutti i racconti
- Herman Melville, Moby Dick; Benito Cereno
- Moliere, Tartufo
- Thomas More, Utopia
- Blaise Pascal, Lettere provinciali
- William Shakespeare, Riccardo III; Amleto; Otello; Re Lear; Macbeth
- Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde
*
3. Passato prossimo
- Jose' Maria Arguedas, La volpe di sopra e la volpe di sotto
- Bertolt Brecht, L'eccezione e la regola; Poesie di Svendborg
- Albert Camus, La peste; L'uomo in rivolta
- Elias Canetti, Massa e potere
- Hans Magnus Enzensberger, La breve estate dell'anarchia
- Frantz Fanon, I dannati della terra
- Anne Frank, Diario
- Erving Goffman, Asylums
- Bianca Guidetti Serra, Compagne
- Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni
- Stanislaw Lem, Solaris
- Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea
- Primo Levi, Se questo e' un uomo; I sommersi e i salvati
- George Orwell, Omaggio alla Catalogna; 1984
- Nuto Revelli, tutte le opere
- Jean-Paul Sartre, Le mani sporche
- Mary Shelley, Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno
- Ignazio Silone, Fontamara
- Aleksandr Solzenicyn, Arcipelago Gulag
- Vercors, Il silenzio del mare
*
4. Presente anteriore
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato; Essere o non essere; Noi figli di Eichmann
- Ernesto Balducci, L'uomo planetario; La terra del tramonto
- Franco Basaglia, Scritti
- Ernesto De Martino, La fine del mondo
- Erich Fromm, Anatomia della distruttivita' umana
- Umberto Galimberti, Psiche e techne
- Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza
- Luce Irigaray, Speculum
- Hans Jonas, Il principio responsabilita'
- Franz Kafka, tutte le opere
- Krisztof Kieslowski, Krisztof Piesiewicz, Decalogo
- Emmanuel Levinas, Totalita' e infinito
- Rosa Luxemburg, Scritti scelti; Scritti politici
- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la liberta'
- Edoarda Masi, Cento trame di capolavori della letteratura cinese
- Gianni Rodari, Grammatica della fantasia
- Umberto Santino, Storia del movimento antimafia
- Renate Siebert, Le donne, la mafia; La mafia, la morte e il ricordo
- George Steiner, Le Antigoni
- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America; Di fronte all'estremo; Memoria del male, tentazione del bene
*
5. I compiti dell'ora
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo; La banalita' del male; Vita activa
- Simone de Beauvoir, Il secondo sesso; l'opera memorialistica
- Margarete Buber-Neumann, Prigioniera di Stalin e Hitler; Milena, l'amica di Kafka
- Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro
- Emily Dickinson, Poesie
- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti; Lontano da Medina; La donna senza sepoltura
- Germaine Greer, L'eunuco femmina; La donna intera
- Etty Hillesum, Diario; Lettere
- Ursula K. Le Guin, La mano sinistra delle tenebre; I reietti dell'altro pianeta
- Rigoberta Menchu' (con Elisabeth Burgos), Mi chiamo Rigoberta Menchu'
- Fatema Mernissi, Islam e democrazia
- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia; Una voce
- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le Madri di Plaza de Mayo
- Adrienne Rich, Nato di donna
- Marthe Robert, L'antico e il nuovo
- Vandana Shiva, tutte le opere
- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte; (a cura di), Psicoanalisi al femminile; Volere un figlio
- Simone Weil, Quaderni
- Christa Wolf, Cassandra; Medea. Voci
- Virginia Woolf, Una stanza tutta per se'; Le tre ghinee
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1469 del 27 novembre 2013
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