[Nonviolenza] Telegrammi. 1419
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- Date: Mon, 7 Oct 2013 22:48:40 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1419 dell'8 ottobre 2013
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Basta con le menzogne, basta con le stragi
2. Per Anna Politkovskaja
3. In memoria di Ronald D. Laing
4. "Diritti umani e servizi socio-sanitari"
5. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
6. La "Carta" del Movimento Nonviolento
7. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: BASTA CON LE MENZOGNE, BASTA CON LE STRAGI
Mente sapendo di mentire il Presidente della Repubblica.
L'unico provvedimento necessario ed insostituibile per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e' che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera.
Il resto e' fumo negli occhi.
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Perche' solo se finalmente si riconosce questo diritto sara' possibile per tutta l'umanita', non solo per i ricchi (e ricchi grazie a mezzo millennio di rapina del Nord sul Sud del mondo), muoversi liberamente in modo legale e sicuro sull'intero pianeta.
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Riconoscendo il diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera verrebbero ipso facto abrogate tutte le infamie della legislazione nazista attualmente in vigore in Italia responsabile di tanti orrori e di tante morti.
Cesserebbe di esistere la scellerata idiozia del "reato di immigrazione clandestina"; cesserebbe di esistere il criterio fascista secondo cui "puo' entrare in Italia solo chi ha un padrone" che gli fischi come a un cane; cesserebbe di esistere il lucroso affare del traffico di esseri umani che i legislatori italiani hanno appaltato alle mafie assassine; cesserebbe di esistere la schiavitu' in Italia; cesserebbe di esistere il regime di apartheid in Europa.
Poiche' riconoscendo il diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera verrebbero ipso facto denunciati come crimine razzista quegli scellerati accordi di Schengen e le normative da essi discendenti che hanno reso l'Unione Europea un regime razzista, segregazionista, schiavista, assassino.
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E' tale l'abitudine ad essere complici del razzismo assassino che si e' depositato nelle normative naziste italiane ed europee, che molti neppure se ne accorgono piu'.
Cosicche' anche persone fondamentalmente non malvagie in questi giorni di lutto si commuovono tanto ma evitano accuratamente di battersi per l'unica azione che fa cessare le stragi e salva le vite: che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera.
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Una sola cosa occorre fare, ma si continua invece a parlar d'altro. Ne provo disgusto ed orrore.
C'e' addirittura chi mi ha risposto che l'Italia non puo' legiferare per il mondo. Grazie di avermene informato. Ma se non comincia almeno un Paese a riconoscere questo diritto, se non comincia almeno un Paese a fare quello che occorre per far cessare le stragi, ebbene, non comincera' mai nessuno, e le stragi continueranno.
Cosicche' l'Italia puo' e deve legiferare: per se' e per indicare al mondo la via per salvare le vite e far cessare le stragi.
Il piccolo stato che per primo aboli' la pena di morte fece questo.
Lo stato che per primo abolira' le forze armate fara' questo: legiferera' per se' e indichera' al mondo la via per salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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L'unico provvedimento necessario ed insostituibile per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e' che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera.
Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte con i medesimi diritti, ed il primo diritto che tutti gli altri fonda e' il diritto alla vita.
2. MEMORIA. PER ANNA POLITKOVSKAJA
Il 7 ottobre 2006 a Mosca veniva assassinata Anna Politkovskaja, giornalista e attivista impegnata per i diritti umani e la pace.
Nel settimo anniversario la ricordiamo ferma oppositrice della violenza, tenace costruttrice di pace, strenua difenditrice della vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, fedele alla verita', amica della nonviolenza.
3. INCONTRI. IN MEMORIA DI RONALD D. LAING
Si e' svolto la mattina di lunedi' 7 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sull'opera di Ronald David Laing, di cui ricorreva l'annversario della nascita.
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Roland David Laing (Glasgow, 7 ottobre 1927 - Saint-Tropez, 23 agosto 1989) e' stato uno psichiatra, un difensore dei diritti umani, una persona all'ascolto dell'umanita' sofferente. Tra le opere di Ronald D. Laing: L'io diviso (1959), Einaudi, Torino 1969, 1986; L'io e gli altri (1959), Sansoni, Firenze 1969, 1977; con David Cooper, Ragione e violenza (1964), Armando, Roma 1973; con Aaron Esterson, Normalita' e follia nella famiglia (1964), Einaudi, Torino 1977, 1997; La politica dell'esperienza e L'uccello del paradiso (1967), Feltrinelli, Milano 1968, 1978; La politica della famiglia (1969), Einaudi, Torino 1971, 1997; Nodi (1970), Einaudi, Torino 1974, 1978; Mi ami? (1976), Einaudi, Torino 1978, 1979; I fatti della vita (1976), Einaudi, Torino 1978; Conversando con i miei bambini (1977), Mondadori, Milano 1979, Einaudi, Torino 2000; Intervista sul folle e il saggio, Laterza, Roma-Bari 1979; Nascita dell'esperienza (1982), Mondadori, Milano 1982.
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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi di Laing.
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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio per le vittime della strage di Lampedusa e si e' concluso con la lettura dell'appello per l'iniziativa nonviolenza del prossimo 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele".
4. INCONTRI. "DIRITTI UMANI E SERVIZI SOCIO-SANITARI"
Si e' svolto nel pomeriggio di lunedi' 7 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e d'iniziativa su "Diritti umani e servizi socio-sanitari".
5. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
7. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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