[News] Telegrammi. 1413



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1413 del 2 ottobre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Mohandas Gandhi: Il genere umano puo' liberarsi dalla violenza soltanto con la nonviolenza

2. Il nostro due ottobre

3. Peppe Sini: La frusta

4. Nel primo anniversario della scomparsa di Eric J. Hobsbawm

5. "Tendenze della societa' italiana e lineamenti di un programma nonviolento"

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. MAESTRI. MOHANDAS GANDHI: IL GENERE UMANO PUO' LIBERARSI DALLA VIOLENZA SOLTANTO CON LA NONVIOLENZA

[Da Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996, p. 354; e' un estratto da un articolo pubblicato su "Harijan" del 7 luglio 1947.

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recente libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999. Tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006]

 

... la violenza non puo' essere eliminata dalla violenza. Il genere umano puo' liberarsi dalla violenza soltanto con la nonviolenza. L'odio puo' essere sconfitto soltanto con l'amore. Rispondendo all'odio con l'odio non si fa altro che accrescere la grandezza e la profondita' dell'odio stesso.

 

2. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA. IL NOSTRO DUE OTTOBRE

 

Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, celebra il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, anniversario della nascita di Mohandas K. Gandhi.

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La nonviolenza, che e' la lotta contro tutte le violenze (in sanscrito: ahimsa), che e' la forza della verita' (in sanscrito: satyagraha), e' stata la scelta fatta dal nostro comitato fin dalla sua nascita.

E' stato con la nonviolenza che abbiamo salvato la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, la natura, la storia e la cultura del territorio e della comunita' viterbese, dal tentativo folle e criminale di devastarla irreversibilmente costruendovi un mega-aeroporto nocivo e distruttivo, insensato ed illegale.

E' con la nonviolenza che abbiamo condotto e continuiamo a condurre la lotta per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.

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Perche' siamo consapevoli che solo la nonviolenza si oppone a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni, a tutte le devastazioni.

Solo la nonviolenza difende i diritti umani di tutti gli esseri umani e l'intero mondo vivente.

Solo la nonviolenza e' coerente con il diritto di tutti alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

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La Giornata internazionale della nonviolenza e' un appello che l'umanita' rivolge a se stessa: ad essere consapevole dell'urgente necessita' di abbandonare la via della violenza e della distruzione e scegliere la via della civilta', della responsabilita', della comprensione e della condivisione; ad agire qui ed ora contro tutte le uccisioni e tutte le persecuzioni, contro tutte le devastazioni e tutte le distruzioni; ad agire qui ed ora per abolire la guerra e la rapina, l'odio e la paura; per affermare invece il riconoscimento, l'armonia, il rispetto e l'aiuto reciproco.

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Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, primo ottobre 2013

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Il comitato che si e' opposto al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa mobilitazione popolare che ha difeso la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria dalla minaccia di una illegale ed irreversibile devastazione. Il comitato e' nato da una lettera aperta di Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", ed e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli ed il professor Alessandro Pizzi; ne e' portavoce la dottoressa Antonella Litta, che e' anche figura di riferimento in Italia dell'impegno per la salubrita' delle acque; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale.

 

3. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA FRUSTA

 

Lo scafista che a colpi di frusta costringe i migranti a gettarsi in acqua, a trovarvi la morte. Il cordoglio dell'Unione Europea, che s'indigna di tanta ferocia, di siffatta barbarie.

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Ma e' l'Unione Europea che ha posto la frusta in mano allo scafista; e' l'Unione Europea che impedisce ai migranti di giungere nel nostro continente in condizioni di sicurezza e rispetto della dignita' e dei diritti; e' l'Unione Europea razzista e schiavista, l'Unione Europea fautrice dell'apartheid globalizzato. Lo scafista armato di scudiscio e' dall'Unione Europea che ha ricevuto l'appalto, il mandato, la licenza di torturare e macellare la carne umana.

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Una cosa occorre fare, e cominci l'Italia: consentire a tutti gli esseri umani di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Sparirebbero di colpo gli scafisti, finirebbe il business delle mafie trafficanti e schiaviste, cesserebbero le stragi nel Mediterraneo.

 

4. INCONTRI. NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI ERIC J. HOBSBAWM

 

Si e' svolto la mattina di martedi' primo ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro commemorativo di Eric J. Hobsbawm, il grande storico ed intellettuale impegnato per la giustizia sociale, la liberazione degli oppressi, la dignita' umana di tutti gli esseri umani.

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Eric J. Hobsbawm, storico inglese, nato ad Alessandria d'Egitto il 9 giugno 1917, deceduto a Londra il primo ottobre 2012, docente, intellettuale impegnato per la democrazia. Ha dedicato libri fondamentali alla rivoluzione industriale, alle rivoluzioni borghesi, all'eta' dell'imperialismo e del colonialismo, al movimento operaio, alla storia del Novecento.

Tra le opere di Eric J. Hobsbawm: segnaliamo particolarmente le grandi ricostruzioni Le rivoluzioni borghesi. 1789-1848, Il trionfo della borghesia. 1848-1875, L'eta' degli imperi. 1875-1914, edite in italiano da Laterza, Roma-Bari; le tre vivaci raccolte di saggi su I banditi, I ribelli, I rivoluzionari, edite in italiano da Einaudi, Torino; Studi di storia del movimento operaio, Einaudi, Torino 1973; Storia sociale del jazz, Editori Riuniti, Roma 1982; ed i piu' recenti Lavoro, cultura e mentalita' nella societa' industriale, Laterza, Roma-Bari 1986; Echi della Marsigliese, Rizzoli, Milano 1991; Nazioni e nazionalismo, Einaudi, Torino 1992; (con Terence Ranger), L'invenzione della tradizione, Einaudi, Torino 1994; (a cura di), Gramsci in Europa e in America, Laterza, Roma-Bari 1995; Il secolo breve. 1914-1991, Rizzoli, Milano 1997, 2000; De historia, Rizzoli, Milano 1997; Storia economica dell'Inghilterra. La rivoluzione industriale e l'impero, Einaudi, Torino 1997; Intervista sul nuovo secolo, Laterza, Roma-Bari 1999; Gente che lavora. Storie di operai e contadini, Rizzoli, Milano 2001; l'autobiografia Anni interessanti, Rizzoli, Milano 2002, 2004; L'uguaglianza sconfitta. Scritti e interviste, Datanews, Roma 2006;  Gente non comune, Rizzoli, Milano 2007; Imperialismi, Rizzoli, Milano 2007; La fine dello Stato, Rizzoli, Milano 2007.

Su Hobsbawm cfr. almeno l'autobiografia Anni interessanti e l'Intervista sul nuovo secolo; cfr. anche "La domenica della nonviolenza" n. 174 del 27 luglio 2008.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha messo in rilievo la straordinaria importanza dell'opera storiografica, della riflessione teorica e dell'impegno politico di Hobsbawm, uno dei maestri del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi e di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona; nel suo rigore intellettuale, morale e politico, nella sua testimonianza costantemente impegnata, nel suo appello all'impegno per la verita' e la giustizia, per la pace, la solidarieta' e la liberazione, Eric J. Hobsbawm e' una figura imprescindibile di quella teoria-prassi che chiamiamo nonviolenza in cammino, che concretamente e coerentemente lotta contro ogni violenza, contro ogni menzogna, contro ogni vilta', per affermare i diritti umani di tutti gli esseri umani e difendere ad un tempo la civilta' umana e la biosfera parimenti minacciate di distruzione dalla rapina, dalla tracotanza e dal delirio degli iniqui poteri dominanti.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. INCONTRI. "TENDENZE DELLA SOCIETA' ITALIANA E LINEAMENTI DI UN PROGRAMMA NONVIOLENTO"

 

Si e' svolto la sera di martedi' primo ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione su "Tendenze della societa' italiana e lineamenti di un programma nonviolento per uscire dalla crisi politica, economica e sociale".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali e comunicazioni di massa, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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