Verso il 2 ottobre. 4



 

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VERSO IL 2 OTTOBRE

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Per la Giornata internazionale della nonviolenza

Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 4 del 18 settembre 2013

 

In questo numero:

Peppe Sini: Per la Giornata internazionale della nonviolenza

 

EDITORIALE. PEPPE SINI: PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA

 

Occorre far buon uso del 2 ottobre, che l'Onu ha dichiarato Giornata internazionale della nonviolenza.

Ovvero impedire che divenga la stracca routine cui sono ridotte tante altre "giornate internazionali" che affollano e forse ormai gia' saturano il calendario e che purtroppo restano prive di utili effetti non solo in termini di coscientizzazione e di mobilitazione, ma anche di informazione e documentazione.

Quante celebrazioni abbiamo visto divenire la sagra dell'ipocrisia, la spremitura del ciglio coccodrillesco, il volteggio tanto acrobatico quanto superficiale che mentre enuncia decisive questioni le nega riducendole alla misura dell'incombenza burocratica, del comunicato ufficiale, del convegno con rinfresco.

No, la giornata internazionale della nonviolenza non deve essere ridotta al suo contrario.

E perche' questo non accada occorre che le persone che la nonviolenza hanno a cuore, che le persone amiche della nonviolenza, che le persone persuase della gandhiana "forza della verita'" si adoperino affinche' questa occasione sia pienamente valorizzata in cio' che di prezioso ed ineludibile reca.

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La nonviolenza e' molte cose, ma una sostanziale: la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro la violenza.

E quindi la Giornata internazionale della nonviolenza sia questo: un pronunciarsi corale dell'umanita', ovunque nel mondo sia possibile, contro la guerra e contro le uccisioni, per la pace e la solidarieta', in difesa della vita e della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e della biosfera.

Ed allora occorre che ovunque possibile vengano promosse iniziative specifiche, consapevoli, ad un tempo educative e di lotta, coerenti e concrete.

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Dobbiamo impegnarci in primo luogo per ottenere che in tutte le scuole la Giornata internazionale della nonviolenza sia recepita come impegno educativo forte, e dia luogo non all'assemblea distratta o al lavoretto scopiazzato, ma ad iniziative qualificate, che impegnino discenti e docenti ad un tempo, che siano sapere e riforma morale e intellettuale, impegno intellettuale e civile in dinamica tensione, aggettante dallo studio all'azione.

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E dobbiamo in secondo luogo impegnarci per ottenere che tutte le istituzioni democratiche, e massimamente gli enti locali, promuovano iniziative, iniziative che - se e nella misura del possibile - sensibilizzino e mobilitino la popolazione, e mettano le risorse pubbliche a disposizione della concreta azione nonviolenta: foss'anche solo la disponibilita' della sala consiliare per un incontro tra quanti operano per la pace; foss'anche solo il destinare il gettone di presenza di una seduta consiliare ad una concreta e qualificata iniziativa di solidarieta' con chi soffre; foss'anche solo una pubblica presa di posizione contro la guerra, contro il razzismo, contro il femminicidio.

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E dobbiamo impegnarci in terzo luogo affinche' sui mezzi d'informazione che ci e' possibile raggiungere almeno per una volta passi un'informazione decente sulla nonviolenza, non piu' ridotta alla caricatura consueta che la sfigura ed umilia a mero galateo, laddove invece la nonviolenza e' ben piu' e ben altro che cortesi maniere: e' coraggiosa lotta di solidarieta' e di liberazione, e' resistenza al male la piu' rigorosa e la piu' generosa, e prova ne e' che tante luminose figure della nonviolenza sono state assassinate, da Mohandas Gandhi a Martin Luther King, da Chico Mendes a Marianella Garcia, dai giovani della Rosa Bianca a Dietrich Bonhoeffer, da Oscar Romero a Steve Biko ad Anna Politkovskaja: fossero stati meri maestri di cerimonie, non piu' che persone beneducate, non avrebbero incontrato il martirio: no, scelsero la buona battaglia, e con tutte le loro forze si opposero al male nel modo piu' limpido e piu' profondo, piu' concreto e piu' coerente. La stessa violenza dei loro assassinii conferma il valore e la forza della loro azione nonviolenta, come essa azione nonviolenta fosse possente suscitatrice di liberta', esempio ed appello all'umanita' intera.

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E dobbiamo infine chiedere che tutte le associazioni ed i movimenti democratici si impegnino a partecipare alla Giornata, con iniziative comuni se possibile, altrimenti ciascuno nel modo che riterra' opportuno, ma che comunque almeno per un giorno in un anno si confrontino con l'interrogazione radicale che la nonviolenza costituisce, e la accolgano come risorsa indispensabile del pensare e dell'agire morale, sociale, politico.

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In mancanza di altro e di meglio, in ogni luogo in cui vi sia almeno una persona amica della nonviolenza, ebbene, quella persona si esprima, nelle forme ad essa piu' congeniali, e sia essa il centro cola' della Giornata internazionale della nonviolenza, inveri con il suo agire la nonviolenza il 2 ottobre. Fosse anche solo con un digiuno, meglio se con una presa di posizione pubblica, meglio se con un'iniziativa che coinvolga altre persone, meglio se convocando all'impegno e scuole ed istituzioni e movimenti ed associazioni, meglio se facendo di quel giorno nel luogo in cui si trova un giorno e un luogo di opposizione alla guerra, al razzismo, al femminicidio, alla distruzione della biosfera, ai poteri criminali, al regime della corruzione, al sistema della schiavitu' e della disumanizzazione.

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Il 2 ottobre ci convoca all'azione. La nonviolenza e' in cammino.

 

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VERSO IL 2 OTTOBRE

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Per la Giornata internazionale della nonviolenza

Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532

Numero 4 del 18 settembre 2013

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