La pace subito. 15



 

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LA PACE SUBITO

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Per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 15 del 27 giugno 2013

 

In questo numero:

1. Dopo il voto alla Camera. E quasi un programma politico essenziale

2. Proposta di una lettera aperta da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

3. Alcuni indirizzi e-mail cui inviare la lettera aperta

 

1. EDITORIALE. DOPO IL VOTO ALLA CAMERA. E QUASI UN PROGRAMMA POLITICO ESSENZIALE

 

In breve i fatti.

Su impulso della campagna "Taglia le ali alle armi" oltre cento deputati hanno presentato una mozione (primo firmatario Giulio Marcon) contraria alla costruzione e all'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35.

La discussione parlamentare e' iniziata lunedi' 24 giugno e si e' conclusa mercoledi' 26. I partiti della maggioranza che sostiene il governo hanno predisposto una loro mozione che di fatto conferma la scelta della realizzazione e dell'acquisto degli F-35 e quant'altro di pessimo vi ruota attorno, e con una formulazione volutamente estremamente ambigua chiede al governo di "non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si esprima nel merito" (dove la punta e' ovviamente in quell'"ulteriore" che avalla tutto il pregresso, e nella genericita' della formula "il Parlamento si esprima nel merito", genericita' che sembra fatta apposta per eludere proprio l'imbarazzante pronunciamento nel merito).

La mozione Marcon ed altri e' stata respinta.

La mozione della maggioranza di governo e' stata approvata.

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Qualche valutazione, qualche inferenza.

I. L'iniziativa dei deputati contro gli F-35 non e' stata priva di efficacia. E merito sia dato a tutti coloro che vi si sono impegnati e che l'hanno sostenuta (non e' certo questo il momento di entrare nel merito degli aspetti a nostro avviso deboli e inadeguati - ab ovo - della campagna "Taglia le ali alle armi" e della mozione parlamentare, avremo occasione di riparlarne).

II. La mozione della maggioranza di governo approvata denota comunque una crescente difficolta' nel Pd sia a continuare a sostenere lo scellerato acquisto degli F-35 sia a continuare nella folle alleanza di governo con la destra criminale e golpista, una destra criminale e golpista che potrebbe avere un crollo dei consensi a seguito delle ineccepibili condanne penali di Berlusconi, condanne penali che hanno anche l'effetto di aprire gli occhi a quella parte dell'elettorato che fin qui ha voluto continuare a negare l'evidenza della immoralita' ed illegalita' delle concrete condotto berlusconiane e del criminale sistema di potere di cui e' espressione e capo.

III. Se, come e' probabile ed auspicabile, il governo in carica durera' poco; e se, come e' sperabile, il consenso alla destra criminale e golpista berlusconiana prima o poi calera' nettamente e potra' quindi ricominciare quella transizione alla democrazia avviata dalla Resistenza e scritta nella Costituzione alla Repubblica Italiana che e' stata poi bloccata prima dalla guerra fredda e successivamente dal ventennio berlusconiano; e se, come dipendera' anche da noi, alle prossime elezioni si potra' presentare contro la destra fascista e mafiosa un fronte democratico sul modello del Cln - del Cln, si' - ed in questo fronte sara' presente anche la sinistra necessaria, cioe' quella femminista, ecologista, nonviolenta, socialista e libertaria - che noi per brevita' e semplicita' amiamo chiamare "la sinistra della nonviolenza in cammino" -, ebbene, allora e' necessario ed urgente cominciare a lavorare fin d'ora ad organizzare la presenza elettorale delle liste della sinistra della nonviolenza, quelle che gia' proponemmo in altro contesto nel 2008 e che non si realizzarono allora ma oggi diventano imprescindibili: liste della sinistra della nonviolenza che siano elemento di coagulo di tutta la sinistra italiana, dopo che tutte le indecenti operazioni burocratiche o carismatiche tentate in questi ultimi anni da corrotte e insipienti macchine politiche di privilegiati solipsisti sono miseramente - e giustamente - fallite. Liste della sinistra della nonviolenza - ovvero della sinistra tout court che nella nonviolenza riconosca l'asse del suo progetto politico di trasformazione sociale - che diano una possibilita' di sbocco positivo e di impegno costruttivo anche a quei gruppi, quei ceti e quelle classi sociali precipitati nella miseria e nel disagio che altrimenti rischiano di esprimersi solo nella passivita' e nella rassegnazione alla rinuncia al voto, o peggio in un voto a vantaggio delle camaleontiche nuove destre cosiddette "antipolitiche" ed inequivocabilmente autoritarie e fin totalitarie, o in altre forme di disperazione ed autolesionismo.

IV. In ogni caso la lotta contro gli F-35 deve continuare, senza soste, senza illusioni, con la convinzione che e' necessario vincere e quindi e' possibile vincere. E che se il movimento per il disarmo si decidesse a fare la scelta della nonviolenza - dell'analisi nonviolenta e della lotta nonviolenta, dell'azione diretta nonviolenta, della testimonianza e dell'educazione nonviolenta sperimentata nella viva, concreta opposizione nonviolenta alla guerra, agli eserciti e alle armi - allora la vittoria e' certa.

V. Cosi' come deve riprendere la lotta contro la guerra guerreggiata in corso in Afghanistan, con l'obiettivo dell'immediata cessazione della partecipazione italiana ad essa. E' solo se il movimento per la pace in Italia si decide a battersi contro la guerra cui l'Italia partecipa da un decennio in Afghanistan, che puo' contribuire credibilmente a contrastare altre guerre, altre dittature, altri terrorismi, altre occupazioni militari, altre violenze imperialiste, razziste, mafiose, totalitarie. Chi fa belle prediche agli altri e non si batte contro i crimini commessi dal governo del proprio paese non ha alcuna credibilita', alcun ascolto. Di questa fondamentale mancanza di onesta' e quindi di credibilita' e' morto il pacifismo italiano da oltre un decennio. Puo' rinascere solo da qui.

VI. Cosi' come e' indispensabile - lo ripetiamo: indispensabile - che la nonviolenza organizzata esca dalla subalternita', dalla marginalita', dagli equivoci e dalle ingenuita', e diventi cuore pulsante e struttura trainante del movimento politico di liberazione delle oppresse e degli oppressi.

VII. Il programma politico fondamentale del nostro movimento sia: pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa e promozione dei diritti di tutti gli esseri umani, difesa della biosfera. Non c'e' bisogno di scrivere altri documenti: bastano e avanzano la Dichiarazione universale dei diritti umani, la carta del Movimento Nonviolento, la Ginestra di Leopardi, le Tre ghinee di Virginia Woolf, gli Statuti della Prima Internazionale, il discorso della montagna, le folgoranti ed aggettanti sintesi di Simone Weil, di Hannah Arendt e di Vandana Shiva...

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. PROPOSTA DI UNA LETTERA APERTA DA INVIARE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PER LA CESSAZIONE DELLA ILLEGALE ED INSENSATA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN CORSO IN AFGHANISTAN

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.

Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.

Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.

Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.

Lei queste cose le sa gia'.

Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.

Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.

Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.

Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.

Cessi di essere complice di questo orrore.

In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.

Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.

E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.

Distinti saluti,

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Luogo e data

Indirizzo del mittente

 

3. MATERIALI. ALCUNI INDIRIZZI E-MAIL CUI INVIARE LA LETTERA APERTA

 

Proponiamo a chi ci legge di inviare la lettera aperta sopra riportata (o una analoga, ovviamente redatta in forme e toni civili e cortesi) ai seguenti indirizzi e-mail:

a) indirizzi istituzionali afferenti al Presidente, alla Presidenza e alla Segreteria del Consiglio dei Ministri: letta_e at camera.it; segreteriadelportavoce at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segrcd at governo.it; ucm at palazzochigi.it; segrgen at governo.it; uscm at palazzochigi.it; segreteriausg at governo.it; servizioraccordousg at governo.it; usg at mailbox.governo.it; i.antonini at governo.it; info at urp.it; urp.funpub at funzionepubblica.it;

b) un indirizzo afferente al sito dell'on. Enrico Letta: 360 at associazione360.it;

c) naturalmente chiunque puo' aggiungere - se lo riterra' opportuno - altri ministri, senatori, deputati;

d) analogamente chiunque puo' aggiungere i mezzi d'informazione cui riterra' opportuno inviare copia della lettera aperta;

e) idem per altri interlocutori istituzionali e non.

 

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LA PACE SUBITO

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Per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532

Numero 15 del 27 giugno 2013

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