Telegrammi. 1311



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1311 del 20 giugno 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ricordato Piero Gobetti a Viterbo

2. Un incontro di riflessione a Viterbo con il professor Osvaldo Ercoli

3. Segnalazioni librarie

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. RICORDATO PIERO GOBETTI A VITERBO

 

Si e' svolta la mattina di mercoledi' 19 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Piero Gobetti, nell'anniversario della nascita avvenuta a Torino il 19 giugno 1901.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati con viva commozione alcuni indimenticabili scritti del grande intellettuale antifascista.

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Concludendo la commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato che sono cosi' tanti e cosi' grandi i doni che il movimento di liberazione dell'umanita' ha ricevuto da Piero Gobetti che ci si trova in enorme difficolta' a volerne indicare alcuni a mo' di sintesi.

La virtu' dell'intransigenza, che lungi dall'essere la stolta cecita' dei dogmatici e' il fervido impegno - la profonda fedelta' a se stessi e all'umanita' - di chi sa che di tutto si puo' e si deve dubitare ma di una cosa no: del dovere di opporsi alla menzogna e alla violenza, del dovere di opporsi ad ogni potere che opprime.

La persuasione che "chi sa combattere e' degno di liberta'" (come scrive a conclusione del capitolo sulla lotta di classe ne La rivoluzione liberale), e le molte cose che ne discendono: la fiducia nella lotta (analoga a quella che fu di Gramsci contro ogni determinismo); la visione conflittualista della societa' e delle sue dinamiche, della civilta' umana e dei suoi progressi (nel nesso conflitto-cooperazione, che corrisponde a quello uguaglianza-diversita' che fonda la democrazia); l'appello alla buona battaglia, senza esitazioni.

La sua "volonta' di riforma e di luce" (sono parole di Franco Venturi).

Il suo essere "l'uomo che sapeva dare l'esempio" (sono parole sue riferite a Giacomo Matteotti, nel ritratto che ne pubblico' all'indomani dell'assassinio).

Da Gobetti forse piu' che da chiunque altro scaturisce la piu' luminosa delle caratteristiche condivise dell'antifascismo e della Resistenza italiana: da Gobetti forse piu' che da chiunque altro l'antifascismo e la Resistenza italiana ereditano quella moralita' che e' il cuore pulsante della lotta contro lo scellerato ordine mussoliniano ed hitleriano, quella moralita' che e' il cuore pulsante della Costituzione della Repubblica Italiana, quella Costituzione che e' ancora oggi non solo unico fondamento di un'identita' nazionale decente, ma programma politico di democrazia progressiva da adempiere ancora.

E nella vicenda dell'Italia repubblicana, e nei compiti nostri dell'ora presente, e' eredita' gobettiana la lotta antimafia. E' eredita' gobettiana la lotta contro il regime della corruzione. E' eredita' gobettiana la lotta in difesa dei beni comuni. E' eredita' gobettiana la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Gobetti e' per noi concreto maestro di nonviolenza in cammino.

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I partecipanti all'incontro, nel ricordo di Gobetti, dell'intransigenza di Gobetti, dell'impegno intellettuale, morale e civile di Gobetti, della testimonianza eroica di Gobetti, hanno espresso condivisione delle iniziative in cui la struttura nonviolenta viterbese e' particolarmente impegnata:

a) per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;

b) per la rinuncia dello stato italiano alla produzione e all'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35, e per una politica di disarmo e smilitarizzazione: meno armi, piu' vite salvate;

c) per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza;

d) contro il razzismo, per la cessazione della scellerata persecuzione dei migranti, per l'immediata abolizione delle incostituzionali misure razziste imposte da governi golpisti; e per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ed in particolare per una normativa fondata sulle seguenti evidenze: che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia; che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere; che i campi di concentramento vanno aboliti; che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita';

e) contro il femminicidio, la violenza sessuale, il maschilismo e il patriarcato - di cui il femminicidio e' la manifestazione estrema.

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Piero Gobetti, nato a Torino nel 1901 e deceduto in esilio a Parigi nel 1926, editore, scrittore, organizzatore, e' stato una delle coscienze piu' lucide ed alte dell'antifascismo. Opere di Piero Gobetti: le Opere complete sono edite da Einaudi (Scritti politici, Einaudi, Torino 1960; Scritti storici, letterari e filosofici, Einaudi, Torino 1969; Scritti di critica teatrale, Einaudi, Torino 1974); l'edizione anastatica de "La Rivoluzione Liberale" e' stata pubblicata da Guanda, Parma 1967; la ristampa anastatica de "Il Baretti" dalla Bottega d'Erasmo, Torino 1977; una edizione economica e commentata del fondamentale saggio gobettiano La rivoluzione liberale e' stata pubblicata dalla Newton Compton, Roma 1998. Opere su Piero Gobetti: si vedano almeno - tra molti altri - i volumi di Paolo Bagnoli, Norberto Bobbio, Saverio Festa, Umberto Morra di Lavriano, Claudio Pogliano, Paolo Spriano, e naturalmente di Ada Gobetti. Di fondamentale utilita' il sito del Centro studi Piero Gobetti: www.centrogobetti.it

 

2. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO CON IL PROFESSOR OSVALDO ERCOLI

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 19 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione con il professor Osvaldo Ercoli sulla situazione politica generale, sulla situazione politica ed amministrativa locale, sulle principali emergenze ambientali, sanitarie e sociali sia globali che locali.

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Una breve notizia sul professor Osvaldo Ercoli

Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori del comitato che si e' opposto vittoriosamente al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Nel 2007 ha promosso un appello per salvare l'area archeologica, naturalistica e termale del Bulicame dalla devastazione. E' stato scritto di lui: "Il professor Osvaldo Ercoli e' stato per decenni docente di matematica e fisica a Viterbo, citta' in cui e' da sempre un simbolo di rigore morale e civile, di impegno educativo, di sollecitudine per il pubblico bene, di sconfinata generosita'. Gia' pubblico amministratore comunale e provinciale di adamantina virtu', sono innumerevoli le iniziative in difesa dei diritti umani e dell'ambiente di cui e' stato protagonista; tuttora impegnato nel volontariato a sostegno di chi ha piu' bisogno di aiuto, e' altresi' impegnato in prima persona ovunque vi sia necessita' di smascherare e contrastare menzogne, ingiustizie, violenze... Avendo avuto il privilegio immenso di averlo come amico, come maestro di impegno civile, come compagno di tante lotte nonviolente, vorremmo cogliere questa occasione per esprimergli ancora una volta il nostro affetto, la nostra ammirazione, la nostra gratitudine; affetto, ammirazione e gratitudine che sappiamo essere condivise da tutte le persone di Viterbo e dell'Alto Lazio, da tutte le persone che hanno avuto l'onore di conoscerlo e che hanno a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera".

 

3. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Luis Martin-Santos, Tiempo de silencio, Seix Barral, Barcelona 1961, 1987, pp. 298.

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1311 del 20 giugno 2013

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