La pace subito. 4



 

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LA PACE SUBITO

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Per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 4 del 16 giugno 2013

 

In questo numero:

1. E' sempre il momento giusto per salvare le vite

2. Proposta di una lettera aperta da inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

3. Alcuni indirizzi e-mail cui inviare la lettera aperta

4. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri. Non un giorno di piu' (2012)

5. Al Presidente della Repubblica: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana (2012)

6. Una lettera aperta al Presidente del Senato della Repubblica: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana (2012)

7. Al Presidente della Camera dei Deputati, una lettera aperta: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana (2012)

8. Ai capigruppo parlamentari della Camera e del Senato: "Non un giorno di piu'". Appello per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana (2012)

 

1. EDITORIALE. E' SEMPRE IL MOMENTO GIUSTO PER SALVARE LE VITE

 

E' sempre il momento giusto per salvare le vite.

E' sempre il momento giusto per cessare di uccidere.

E' sempre il momento giusto per opporsi alla guerra, nemica dell'umanita'.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Difesa e promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. PROPOSTA DI UNA LETTERA APERTA DA INVIARE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PER LA CESSAZIONE DELLA ILLEGALE ED INSENSATA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA IN CORSO IN AFGHANISTAN

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

non passa giorno senza che dall'Afghanistan giunga notizia di massacri.

Innumerevoli esseri umani sono gia' morti e continuano a morire vittime di una guerra scellerata e insensata che nessuno puo' illudersi di vincere.

Una guerra scellerata e insensata cui l'Italia partecipa da oltre dieci anni in flagrante violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.

Una guerra illegale in cui sono morti anche decine di italiani.

Una guerra costosissima, in cui per uccidere degli esseri umani si sperperano da decenni immense risorse economiche che dovrebbero essere utilizzate invece in difesa ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani.

Lei queste cose le sa gia'.

Faccia dunque l'unica cosa legittima e ragionevole, moralmente decente, necessaria ed urgente: decida la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra; ed impegni concretamente il nostro paese per la fine della guerra, per il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, per salvare le vite anziche' sopprimerle.

Cessi di essere complice della criminale violazione della Costituzione italiana.

Cessi di essere complice dello sperpero di enormi risorse economiche a fini di morte.

Cessi di essere complice di innumerevoli omicidi.

Cessi di essere complice di questo orrore.

In quanto capo del governo lei e' ora il primo responsabile di una decisione ineludibile: facendo proseguire la partecipazione italiana alla guerra afgana lei e' tra i principali colpevoli delle uccisioni; facendo cessare la partecipazione italiana alla guerra afgana lei puo' diventare un esempio di buona politica, di rispetto del diritto, di agire morale.

Se queste parole la raggiungono, vi rifletta.

E sappia decidersi a fare la cosa giusta: solo la pace salva le vite. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Faccia cessare il nostro massacro quotidiano.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO E DATA

INDIRIZZO DEL MITTENTE

 

3. ALCUNI INDIRIZZI E-MAIL CUI INVIARE LA LETTERA APERTA

 

Proponiamo a chi ci legge di inviare la lettera aperta sopra riportata (o una analoga, ovviamente redatta in forme e toni civili e cortesi) ai seguenti indirizzi e-mail:

a) indirizzi istituzionali afferenti al Presidente, alla Presidenza e alla Segreteria del Consiglio dei Ministri: letta_e at camera.it; segreteriadelportavoce at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segrcd at governo.it; ucm at palazzochigi.it; segrgen at governo.it; uscm at palazzochigi.it; segreteriausg at governo.it; servizioraccordousg at governo.it; usg at mailbox.governo.it; i.antonini at governo.it; info at urp.it; urp.funpub at funzionepubblica.it;

b) un indirizzo afferente al sito dell'on. Enrico Letta: 360 at associazione360.it;

c) naturalmente chiunque puo' aggiungere - se lo riterra' opportuno - altri ministri, senatori, deputati;

d) analogamente chiunque puo' aggiungere i mezzi d'informazione cui riterra' opportuno inviare copia della lettera aperta;

e) idem per altri interlocutori istituzionali e non.

 

4. HERI DICEBAMUS. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. NON UN GIORNO DI PIU' (2012)

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

la guerra afgana e' un crimine orrendo.

La partecipazione italiana alla guerra e' doppiamente inammissibile: perche' corresponsabile della guerra e degli eccidi di cui essa consiste, e perche' fuorilegge non solo dal punto di vista del diritto internazionale ma anche dal punto di vista della legalita' costituzionale.

Questo orribile crimine e' durato troppo a lungo. Che non continui un giorno di piu'.

Torni l'Italia al rispetto delle leggi e al rispetto della vita umana.

Chiediamo la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele. La guerra e' nemica dell'umanita'. La partecipazione italiana alla guerra afgana non continui un giorno di piu'.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 31 agosto 2012

 

5. HERI DICEBAMUS. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA (2012)

 

Signor Presidente della Repubblica,

si sara' sicuramente interrogato anche lei sul tragico protrarsi della guerra afgana e sulle innumerevoli sue vittime.

E si sara' sentito anche lei turbato per la flagrante contraddizione tra la partecipazione italiana a quella guerra, a quelle stragi, e il dettato dell'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, che inequivocabilmente vieta all'Italia di partecipare a quel crimine.

Perche' ha abdicato al suo dovere di difendere la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra?

Perche' non ha negato il suo consenso alla partecipazione italiana a quella guerra, a quei massacri?

Faccia ora quello che avrebbe dovuto fare fin dal suo insediamento alla Presidenza della Repubblica: denunci l'illegalita' di quella guerra e chiami Governo e Parlamento a deliberare l'immediata cessazione della partecipazione italiana ad essa.

Troppi esseri umani sono gia' stati uccisi.

Non attenda un giorno di piu' per decidersi ad agire nell'ambito dei suoi poteri e dei suoi doveri per ripristinare il rispetto della Costituzione, ovvero per salvare le vite umane che giorno dopo giorno la guerra sbrana.

Cessando di partecipare alla guerra l'Italia puo' cominciare ad impegnarsi per la pace che salva le vite.

*

Questo chiediamo: cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ascolti la nostra voce.

Ascolti la voce della sua stessa coscienza.

Ascolti la lettera e lo spirito della Costituzione della Repubblica Italiana.

Solo la pace salva le vite.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 2 settembre 2012

 

6. HERI DICEBAMUS. AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA. "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA (2012)

 

Signor Presidente del Senato della Repubblica,

nei giorni scorsi abbiamo scritto al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente della Repubblica per chiedere la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana, e conseguentemente un concreto, autentico impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Anche a lei rivolgiamo il medesimo appello chiedendole di farsene interprete presso il Senato della Repubblica.

Non e' chi non veda che in Afghanistan e' in corso una guerra, una guerra terrorista e stragista, una guerra che tutto devasta ed imbarbarisce, una guerra che del suo male non solo affligge un intero popolo martoriato e quanti altri vi sono coinvolti, ma contagia altresi' l'intero pianeta, l'umanita' tutta.

La Costituzione della Repubblica Italiana e' nitida ed intransigente nel proibire la partecipazione del nostro paese a una guerra come quella.

Se forse in passato vi fu chi credette che non di guerra si trattasse ma di "operazione di polizia internazionale", di "missione di pace", o altre non meno ingenue o callide formulazioni, da lungo tempo nessuno puo' piu' ingannare se stesso: di guerra si tratta, che consiste di innumerevoli omicidi, di abominevoli stragi.

La guerra e' sempre nemica dell'umanita'.

La guerra e' il contrario della civile convivenza.

La guerra e' la negazione del diritto, del fondamento stesso di ogni diritto: il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso.

Il Parlamento italiano puo' e deve tornare alla legalita': legiferando la fine immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana.

Le chiediamo, signor Presidente del Senato della Repubblica, di adoperarsi affinche' il Senato compia questo atto di legalita', di civilta', di umanita': deliberando la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; e conseguentemente l'impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 7 settembre 2012

 

7. HERI DICEBAMUS. AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI. "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA (2012)

 

Signor Presidente della Camera dei Deputati,

come abbiamo gia' scritto al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Presidente del Senato, anche a lei scriviamo per chiedere la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana, e conseguentemente l'impegno del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione, per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Anche a lei rivolgiamo il medesimo appello chiedendole di farsene interprete presso la Camera dei Deputati.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2012

 

8. HERI DICEBAMUS. AI CAPIGRUPPO PARLAMENTARI DELLA CAMERA E DEL SENATO. "NON UN GIORNO DI PIU'". APPELLO PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA (2012)

 

Signori capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica,

vi scriviamo per chiedere a voi, e tramite voi anche a tutti gli altri vostri colleghi senatori e deputati, di prendere una decisione che la realta' effettuale e un ponderato giudizio morale, giuridico e politico rendono ineludibile, necessaria, urgente: la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; ed attraverso questo preliminare e sostanziale atto di civilta' avviare finalmente, credibilmente, adeguatamente un impegno concreto e coerente del nostro paese per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani; un impegno umanitario che per essere tale deve essere rigorosamente non armato e nonviolento.

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La cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' richiesta dalla realta' effettuale: oltre dieci anni di eccidi e devastazioni dimostrano che li' e' in corso una guerra, una guerra terrorista e stragista, una guerra illegale e criminale sotto ogni profilo; una guerra che l'umanita' deve far cessare al piu' presto, gia' troppi esseri umani sono stati uccisi.

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La cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' richiesta da un ponderato giudizio morale: la guerra sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani; primo dovere di ogni essere umano cosi' come di ogni ordinamento giuridico e' salvare le vite umane: ne consegue il dovere di opporsi alle uccisioni e alle guerre, il dovere di operare per la pace e il rispetto dei diritti umani - primo dei quali e' il diritto a non essere uccisi.

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La cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' richiesta da un ponderato giudizio giuridico: l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, letto nella sua integralita', nella sua articolazione, nella sua coerenza e' assolutamente inequivocabile nel proibire al nostro paese di partecipare a una guerra come quella afgana.

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La cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' richiesta da un ponderato giudizio politico: e' primario interesse, bisogno, diritto dell'umanita' abolire le guerre, ed e' quindi primario compito dell'azione politica adempiere tale esigenza, ed e' pertanto primario dovere di un ordinamento giuridico democratico, di uno stato di diritto, opporsi alla guerra assassina.

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La cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' oggi l'atto legislativo piu' importante e piu' indispensabile. Deliberare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e' la richiesta che vi rivolgiamo in nome di tutte le vittime della guerra, in nome dell'umanita' intera che la guerra minaccia di distruzione.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 10 settembre 2012

 

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LA PACE SUBITO

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Per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532

Numero 4 del 16 giugno 2013

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