Ricordato a Viterbo Giacomo Matteotti nell'anniversario dell'uccisione



 

RICORDATO A VITERBO GIACOMO MATTEOTTI NELL'ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE

 

Si e' svolto la mattina di lunedi' 10 giugno 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in memoria di Giacomo Matteotti, nell'anniversario della morte del martire antifascista il 10 giugno 1924.

Nel corso dell'incontro sono stati letti alcuni brani da scritti e discorsi del parlamentare socialista assassinato dai sicari mussoliniani.

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Al termine dell'incontro i partecipanti hanno approvato all'unanimita' le tre mozioni allegate in calce: Per l'immediata cessazione dell'illegale e insensata partecipazione italiana alla guerra afgana; Per la cessazione della criminale persecuzione e discriminazione razzista in Italia; Per la liberazione di Bradley Manning, difensore dei diritti umani che ha denunciato crimini di guerra.

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Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine nel 1885, laureato in giurisprudenza, militante socialista, pubblico amministratore, organizzatore dei lavoratori, parlamentare, oppositore fierissimo del fascismo, il 10 giugno 1924 venne sequestrato ed assassinato dai sicari fascisti. Tra le riflessioni e testimonianze in sua memoria particolarmente commovente il saggio commemorativo pubblicato da Piero Gobetti nello stesso 1924, dapprima su "La rivoluzione liberale" poi in opuscolo. In esso leggiamo anche la seguente lapidaria definizione di Matteotti: "Egli rimane come l'uomo che sapeva dare l'esempio". Opere di Giacomo Matteotti: una raccolta di interventi di Matteotti e' nel volumetto Reliquie, Dall'Oglio, Milano 1964. Opere su Giacomo Matteotti: cfr. almeno Piero Gobetti, Per Matteotti. Un ritratto, Il Melangolo, Genova 1994; cfr. anche almeno la raccolta documentaria a cura di Giuseppe Rossini, Il delitto Matteotti, Il Mulino, Bologna 1966. Dal sito de "La storia siamo noi" riprendiamo per estratti la seguente breve notizia biografica: "Giacomo Matteotti nasce a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, il 22 maggio del 1885. I Matteotti sono una famiglia benestante. Dopo il liceo, Giacomo si iscrive alla facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' di Bologna, dove si laurea con una tesi in diritto penale. Le prime testimonianze della sua militanza politica risalgono al 1904, quando inizia a collaborare al periodico socialista di Rovigo 'La Lotta'. Non sappiamo su quali letture maturi la sua fede politica, ne' come viva i contrasti interni al partito socialista dei primi anni del secolo. I biografi di Matteotti ci raccontano che dalla fine del 1910 il giovane socialista e' fra i protagonisti della vita politica e amministrativa di Rovigo, che nel 1912 e' un fiero avversario della guerra di Libia, e che allo scoppio della prima guerra mondiale si schiera risolutamente per la neutralita'... Quando viene eletto deputato - nelle elezioni del 1919 -, ha notevoli competenze, acquisite attraverso l'esperienza di amministratore locale. Ma e' con l'opposizione al regime fascista che Matteotti diviene un leader politico di livello nazionale. Come la maggior parte dei suoi compagni di partito, egli vede nel fascismo la reazione della borghesia alle lotte del movimento operaio. Vuole combattere il regime coniugando socialismo e democrazia e rivendicando l'importanza della questione morale. Nell'ottobre del 1921, al congresso socialista di Roma, la spaccatura fra riformisti e massimalisti diventa insanabile. Matteotti si schiera con i riformisti di Turati ed esce dal partito dando vita ad una nuova formazione politica: il Partito socialista unitario... Il 30 maggio del 1924 denuncia alla Camera dei deputati le violenze e i brogli elettorali che hanno portato il partito di Mussolini al 66,3% dei consensi. Nei mesi precedenti ha anche scoperto il giro d'affari che lega il fascismo alla compagnia petrolifera Sinclair Oil, ed e' pronto a rivelarlo. Si iscrive a parlare alla Camera per la seduta dell'11 giugno, ma il giorno prima e' rapito e trucidato dai fascisti". Dalla voce a Matteotti dedicata nella Wikipedia riprendiamo per estratti la seguente notizia bibliografica: a) opere di Giacomo Matteotti: "La recidiva. Saggio di revisione critica con dati statistici, Milano, Fratelli Bocca, 1910; Un anno di dominazione fascista, Roma, Tip. italiana, 1923; edizione inglese: The fascisti exposed. A Year of Fascist Domination, translated by E. W. Dickes, Londra, Indipendent Labour Party Publication Department, 1924; rist. Howard Fertig, 1969; edizione tedesca: Fascismus in Italien. Grundlagen - Aufstieg - Niedergang (con Hanns Erich Kaminski), Berlino, Verlag fur Sozialwissenschaft, 1925; edizione francese: Une annee de domination fasciste, Bruxelles, Maison nationale d'edition, 1924; Il fascismo della prima ora. Pagine estratte dal "Popolo d'Italia", Roma, Tipografica italiana, 1924; Reliquie, Milano, Corbaccio, 1924; Contro il fascismo, Milano-Roma, Avanti!, 1954; Discorsi parlamentari, 3 voll., Roma, Stabilimenti tipografici Carlo Colombo, 1970; Scritti e discorsi, Milano, Aldo Garzanti, 1974; Scritti e discorsi, Venezia, Marsilio, 1981; Scritti sul fascismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1983; Giacomo Matteotti 1885-1985. Riformismo e antifascismo. Scritti e discorsi, testimonianze, contributi, Roma, Ediesse, 1985; Lettere a Velia, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1986; Sulla scuola, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1990; Sul riformismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 1992; Lettere a Giacomo, a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 2000; Scritti giuridici, 2 voll., a cura di S. Caretti, Pisa, Nistri-Lischi, 2003; La questione tributaria, a cura di S. Caretti, Manduria, P. Lacaita, 2006; Scritti economici e finanziari, a cura di S. Caretti, 2 voll., Pisa, Plus, 2009; L'avvento del fascismo, a cura di S. Caretti, Pisa, Plus, 2011; Epistolario: 1904-1924, a cura di S. Caretti, Pisa, Plus, 2012"; b) opere su Giacomo Matteotti: "Luigi Cyaheled, Matteotti e' vivente, Napoli, Casa Editrice Vedova Ceccoli & Figli, 1924; Giuseppe Rossini (a cura di), Il delitto Matteotti tra il Viminale e l'Aventino, Bologna, Il Mulino, 1968; Antonio G. Casanova, Matteotti. Una vita per il socialismo, Milano, Bompiani, 1974; Ives Bizzi, Da Matteotti a Villamarzana. 30 anni di lotte nel Polesine (1915-1945), Treviso, Giacobino, 1975; Stefano Caretti, Matteotti. Il mito, Pisa, Nistri-Lischi, 1994; Mauro Canali, Il delitto Matteotti. Affarismo e politica nel primo governo Mussolini, Bologna, Il Mulino, 1997; Valentino Zaghi, Giacomo Matteotti, Sommacampagna, Cierre, 2001; Omaggio a Matteotti nell'ottantesimo anniversario della morte (1924-2004), a cura di Matteo Monaco. Roma, Ulisse, 2005; Mauro Canali, Il delitto Matteotti, Bologna, Il Mulino, 2004; Stefano Caretti, Il delitto Matteotti tra storia e memoria, Manduria- Bari-Roma, Lacaita Editore, 2004; Nunzio Dell'Erba, Matteotti: azione politica e pensiero giuridico, in "Patria indipendente", 28 maggio 2004, a. LIII, nn. 4-5, pp. 21-23; Stanislao G. Pugliese, Fascism, Anti-fascism, and the Resistance in Italy: 1919 to the Present, Rowman & Littlefield, 2004; Enrico Tiozzo, La giacca di Matteotti e il processo Pallavicini. Una rilettura critica del delitto, Roma, Aracne, 2005; Gianpaolo Romanato, Un italiano diverso. Giacomo Matteotti, Milano, Longanesi, 2010; Giovanni Borgognone, Come nasce una dittatura. L'Italia del delitto Matteotti, Bari, Laterza, 2012".

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

Viterbo, 10 giugno 2013

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Allegato primo: Per l'immediata cessazione dell'illegale e insensata partecipazione italiana alla guerra afgana

I partecipanti all'incontro in memoria di Giacomo Matteotti svoltosi il 10 giugno 2013 a Viterbo reiterano la richiesta che cessi immediatamente l'illegale, insensata e pluriomicida partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in corso in Afghanistan; torni l'Italia al rispetto della sua carta costituzionale che "ripudia la guerra"; siano fatti rientrare immediatamente in Italia vivi tutti i soldati assurdamente inviati a rischiare di morire e di uccidere in quella guerra. E si adoperi l'Italia per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione del conflitto, gli aiuti umanitari, la cooperazione internazionale civile e pacifica per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Solo la pace salva le vite; la guerra e' nemica dell'umanita'.

 

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Allegato secondo: Per la cessazione della criminale persecuzione e discriminazione razzista in Italia

I partecipanti all'incontro in memoria di Giacomo Matteotti svoltosi il 10 giugno 2013 a Viterbo reiterano la richiesta che siano immediatamente abrogate le criminali e criminogene misure razziste imposte in Italia negli scorsi anni da governanti golpisti e filomafiosi. Cessi la persecuzione dei migranti; cessi la discriminazione razzista. Siano immediatamente approvate le giuste, doverose, necessarie ed urgenti proposte di legge formulate dalla Ministra dell'Integrazione finalmente coerenti con i fondamenti e le finalita' tanto della Dichiarazione universale dei diritti umani quanto della Costituzione della Repubblica Italiana. Ed in particolare affermano ancora una volta "che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia; che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune; che una persona puo' essere perseguita penalmente solo se commette un effettivo reato, non per il solo fatto di esistere; che i campi di concentramento vanno aboliti; che tutti gli esseri umani fanno parte dell'umanita'; che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera".

 

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Allegato terzo: Per la liberazione di Bradley Manning, difensore dei diritti umani che ha denunciato crimini di guerra

I partecipanti all'incontro in memoria di Giacomo Matteotti svoltosi il 10 giugno 2013 a Viterbo si associano alla richiesta che sia liberato e scagionato da ogni accusa Bradley Manning, il difensore dei diritti umani che ha denunciato efferati crimini di guerra.

Tutti i codici giuridici dei paesi civili concordano nel sostenere che chi viene a conoscenza della commissione di omicidi e di stragi ha il dovere di denunciarli; tutte le autentiche tradizioni morali della civilta' umana concordano nel sostenere che occorre adoperarsi per salvare le vite umane, e quindi per impedire agli assassini di poter continuare impunemente a commettere stragi; tutte le esperienze intellettuali costitutive del progresso dell'umanita' concordano nel sostenere che la verita' e' un valore e far conoscere la verita' e' un dovere, a maggior ragione quando dire la verita' salva le vite, mentre il silenzio e' complicita' con la commissione di crimini come omicidi e stragi.

Bradley Manning ha fatto quello che tutti i codici giuridici, tutte le tradizioni morali, tutte le esperienze intellettuali degni di questo nome sostengono che un essere umano abbia il dovere di fare: opporsi alla commissione di crimini, adoperarsi per salvare le vite, far conoscere la verita', difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani ed in primo luogo il primo dei diritti che tutti gli altri fonda: il diritto a non essere uccisi.

Bradley Manning, che per aver agito secondo diritto, secondo morale, secondo ragione e secondo coscienza ha gia' subito detenzione e torture, deve essere liberato, scagionato da ogni accusa, ed onorato per aver rifiutato l'omerta' e la complicita' con le stragi; onorato per aver fatto conoscere la verita' sugli orrori della guerra all'umanita' intera; onorato per essersi opposto alla commissione di crimini e per essersi adoperato per salvare vite umane.

 

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