Archivi. 200



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 200 del 4 giugno 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2013 (parte terza)

2. Celebrata a Viterbo la Giornata internazionale per l'obiezione di coscienza

3. Per la Giornata internazionale contro l'omofobia

4. Un intervento nel giorno del ricordo della Nakba

5. In memoria di Franco Venturi

6. Finalmente la questione dell'arsenico irrompe nelle elezioni comunali a Viterbo

7. Ancora una volta. Pace, disarmo, solidarieta'

8. Anche a Viterbo celebrata la Giornata internazionale contro l'omofobia

9. Giovin signori, giovani berluschini e gioventu' del littorio a Viterbo

10. Oggi i metalmeccanici

11. Le acrobazie dei leghisti mussoliniani a Viterbo

12. Associazione "Respirare": opporsi al femminicidio

13. Elezioni a Viterbo: la scelta della nonviolenza, il voto a sinistra

14. Mentre in Afghanistan continuano le stragi

15. A proposito delle imminenti elezioni amministrative. Sette tesi

16. Rileggendo George Orwell

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2013 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2013.

 

2. CELEBRATA A VITERBO LA GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'OBIEZIONE DI COSCIENZA

 

Presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' stata celebrata mercoledi' 15 maggio 2013 la Giornata internazionale per l'obiezione di coscienza.

Sono state lette e commentate la "Lettera ai cappellani militari" e la "Lettera ai giudici" scritte nel 1965 da don Lorenzo Milani, priore di Barbiana; lettere che raccolte nel volume intitolato "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" costituiscono uno dei capolavori della cultura della pace.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha rinnovato ancora una volta la richiesta "che cessi immediatamente la criminale partecipazione italiana alla guerra afgana che ogni giorno miete vittime innocenti. Che siano abrogate immediatamente le infami misure razziste che perseguitano, schiavizzano, mandano a morte i migranti. Che continui e si estenda l'impegno di ogni persona di volonta' buona e di ogni ordinamento giuridico democratico contro tutte le violenze, per la pace, la smilitarizzazione e il disarmo, per la giustizia, il rispetto della dignita' umana e della biosfera".

Le ed i partecipanti all'incontro hanno coralmente espresso unanime solidarieta' alla Presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ed alla Ministra all'Integrazione Cecile Kyenge, che per il loro limpido e coraggioso impegno in difesa dei diritti umani nei giorni scorsi hanno subito ignobili aggressioni; ed hanno altresi' espresso unanime impegno contro la violenza maschilista e razzista, contro il femminicidio e contro la guerra, contro i poteri criminali e contro la devastazione della natura, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

La nonviolenza e' in cammino.

 

3. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA

 

Ricorre il 17 maggio la Giornata internazionale contro l'omofobia.

Essa interpella l'umanita' intera ad un necessario ed urgente impegno comune per far cessare discriminazioni e persecuzioni nei confronti degli esseri umani in relazione alle loro situazioni e scelte affettive e sessuali.

Cosi' come, anche meditando su tragiche esperienze storiche, l'umanita' ha sentito il dovere di opporsi alle discriminazioni e persecuzioni crudelmente inflitte prendendo a pretesto altri elementi caratterizzanti l'identita' di una persona, occorre che discriminazioni e persecuzioni cessino anche in riferimento all'orientamento sessuale e alle relazioni affettive.

La Costituzione della Repubblica Italiana all'art. 3 afferma limpidamente che "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". Ed il Parlamento Europeo con la Risoluzione del 26 aprile 2007 sull'omofobia in Europa ha detto una parola definitiva ed enunciato un impegno cogente per far cessare la violenza omofoba, istituendo peraltro anche la Giornata del 17 maggio "quale Giornata internazionale contro l'omofobia" (art. 4).

Nella sfera della sessualita', e' fin banale dirlo un secolo dopo l'opera di Freud, si attua un profondo intreccio tra corporeita' e cultura, dimensione affettiva e pensiero logico e discorsivo, riconoscimento di se' e dell'altro e pratiche comunicative, vissuto esistenziale e trama relazionale, nessi infrapsichici ed interpersonali: forse nulla e' piu' intimamente e problematicamente costitutivo dell'identita' del singolo e nulla e' piu' sociale e culturale di tale sfera.

E non a caso sul legame riduzionista e sulla imposta confusione tra la sfera della sessualita' e quella della riproduzione si e' costituito ed agito per secoli un brutale dispositivo di repressione e controllo sociale su cui il pensiero e la prassi del movimento femminista di liberazione dell'umanita' ha saputo fare piena luce denunciandone la disumana violenza, e studiosi come Michel Foucault hanno condotto ricerche decisive da cui tutti abbiamo molto appreso.

La difesa della dignita' umana di tutti gli esseri umani richiede qui ed ora un impegno corale e persuaso contro la violenza omofoba cosi' come contro la violenza razzista, contro la violenza maschilista, contro la violenza totalitaria, contro la violenza sfruttatrice, mercificante, consumista, alienante, ecocida.

 

4. UN INTERVENTO NEL GIORNO DEL RICORDO DELLA NAKBA

 

Riportiamo una sintesi dell'intervento del responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo il 15 maggio 2013 in occasione del Giorno del ricordo della Nakba.

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Nel giorno del ricordo della Nakba, la catastrofe dell'espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro case nel 1948 e negli anni successivi, che viene ricordata il 15 maggio di ogni anno, ogni persona che ha a cuore i diritti umani di tutti gli esseri umani si sente solidale con il popolo palestinese, cosi' come si sente ugualmente solidale con il popolo ebraico vittima di una bimillenaria persecuzione fino all'orrore assoluto della Shoah.

Nel giorno del ricordo della Nakba torniamo a chiedere il riconoscimento del diritto del popolo palestinese ad uno stato sovrano e indipendente, ed insieme torniamo ad affermare il diritto all'esistenza dello stato di Israele.

Crediamo che nella situazione attuale occorra realizzare immediatamente la soluzione di due stati per due popoli, con accordi certo difficili e parziali ma assolutamente necessari su tutte le questioni controverse.

Sappiamo che la soluzione dei due stati puo' non essere ottimale, e sappiamo che gli accordi sulle questioni controverse saranno dolorosi e problematici per entrambe le parti. Ma essa ed essi sono qui ed ora indispensabili passi per un processo di pace che si sviluppera' tanto piu' quanto piu' crescera' il rispetto e la fiducia reciproca, ed ogni passo in questa direzione e' benedetto.

Crediamo che con la forza della verita', con la comprensione reciproca, con la scelta della nonviolenza, con l'impegno dell'umanita' intera, si possa e si debba porre fine alla violenza: deve immediatamente cessare l'inammissibile violenza esercitata dallo stato di Israele ai danni della popolazione palestinese, e deve immediatamente cessare la minaccia all'esistenza stessa di Israele e la minaccia di genocidio della popolazione ebraica da parte dei regimi autocratici e fondamentalisti dell'area mediorientale e delle organizzazioni armate da essi sostenute. Cosi' come devono cessare nel mondo l'antisemitismo, l'islamofobia ed ogni forma di pregiudizio, discriminazione e persecuzione razzista. Tutti i crimini contro l'umanita' vanno perseguiti come tali.

Ricordiamo e sosteniamo l'impegno in difesa della dignita' e dei diritti umani di tanti militanti del campo della pace e della giustizia, del riconoscimento e della solidarieta', sia palestinesi che israeliani.

Le vittime della Nakba, come le vittime della Shoah, interpellano l'umanita' intera: convocano ad una solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga; convocano alla lotta comune contro tutte le violenze; convocano a scelte ed impegni concreti e cogenti di risarcimento delle violenze subite, di sostegno attivo ai processi di pace e di giustizia.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessino le uccisioni e le persecuzioni.

Cessino le occupazioni militari e le azioni terroristiche.

Subito uno stato palestinese libero, sicuro e democratico insieme ad uno stato di Israele libero, sicuro e democratico.

Solo la pace costruisce la pace.

Solo la giustizia promuove la giustizia.

Solo la democrazia alimenta la democrazia.

Solo l'umanita' difende l'umanita'.

La nonviolenza e' la via: sempre dalla parte delle vittime, sempre dalla parte della verita', sempre dalla parte della giustizia che sola riconcilia, sempre dalla parte della compassione che l'umanita' intera comprende e affratella.

La nonviolenza e' la via: lotta contro tutte le violenze e le menzogne, lotta contro tutte le vilta' e le rassegnazioni, lotta contro ogni resa e indifferenza.

La nonviolenza e' la via: nel riconoscimento del diritto di ogni essere umano e di ogni popolo alla liberta' e alla legittima difesa, nella consapevolezza che la violenza non garantisce ne' giustizia ne' sicurezza.

La nonviolenza e' la via: essa e' la sola lotta che libera e salva, protegge e risana.

In memoria di Primo Levi.

In memoria di Edward W. Said.

In memoria di tutte le vittime dell'orrore assoluto della Shoah.

In memoria di tutte le vittime della Nakba.

Vi e' una sola umanita'.

 

5. IN MEMORIA DI FRANCO VENTURI

 

Si e' svolto nella mattinata di giovedi' 16 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Franco Venturi, nell'anniversario della nascita avvenuta a Roma il 16 maggio 1914.

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Franco Venturi, nato a Roma nel 1914, figlio dello storico dell'arte Lionello Venturi (uno dei pochissimi docenti universitari che rifiutarono il giuramento di fedelta' al fascismo), esule, giovanissimo collaboratore di Rosselli ed autorevole esponente di "Giustizia e Liberta'", prigioniero nelle carceri di Franco e di Mussolini, combattente antifascista, dirigente della Resistenza. Docente e storico illustre. E' deceduto a Torino nel 1994.

Tra le opere di Franco Venturi: Giovinezza di Diderot, Sellerio, Palermo; Il populismo russo, Le origini dell'Enciclopedia, Utopia e riforma nell'Illuminismo, il monumentale Settecento riformatore, tutti presso Einaudi, Torino. Sempre Einaudi ha pubblicato nel 1996 una raccolta di scritti politici di Venturi, La lotta per la liberta'.

Tra le opere su Franco Venturi: chi studia il Settecento europeo o il populismo russo non puo' non far riferimento alle ricerche di Venturi. Due saggi-testimonianza di Vittorio Foa ed Alessandro Galante Garrone, ed una nota introduttiva e biografica di Leonardo Casalino, aprono il sopra citato volume La lotta per la liberta'. A Venturi e' dedicato il fascicolo dell'agosto 1996 (a. CVIII, fasc. II-III) della "Rivista storica italiana", di cui era stato direttore. Cfr. inoltre: AA. VV., Il coraggio della ragione. Franco Venturi intellettuale e storico cosmopolita, Fondazione Luigi Einaudi, Torino 1998; AA. VV., Il repubblicanesimo moderno. L'idea di repubblica nella riflessione storica di Franco Venturi, Bibliopolis, Napoli 2006; Leonardo Casalino, Influire in un mondo ostile. Biografia politica di Franco Venturi (1931-1956), Stylos, Aosta 2008.

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Al termine dell'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come "la lezione intellettuale, morale e politica di Franco Venturi e' una delle radici piu' profonde, una delle fonti d'ispirazione piu' limpide, una delle 'cassette degli attrezzi' piu' necessarie della nonviolenza in cammino. Dall'esempio e dalle opere di Franco Venturi il movimento di rischiaramento e di liberazione dell'umanita', la lotta per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, ricevono un'eredita' preziosa, ed un orientamento indispensabile: la scelta della comprensione, della responsabilita', della solidarieta' con l'umanita' intera. Ricordare Franco Venturi e proseguirne la lotta sono un'unica cosa, tanto e' persuasiva la sua condotta, tanto e' illuminante la sua opera. La nonviolenza, che e' forza della verita' e lotta contro tutte le violenze, che e' antibarbarie ovvero antifascismo in azione, e' in cammino forte della memoria di tutti gli esseri umani che per la verita' ed il bene comune lottarono, forte della certezza del valore del bene, forte della speranza che se tu fai l'azione giusta anche altri la faranno, e questa azione giusta reca il sentimento e costituisce il progredire della civilta' umana, salva l'umanita', schiude un futuro di giustizia e liberta'".

 

6. FINALMENTE LA QUESTIONE DELL'ARSENICO IRROMPE NELLE ELEZIONI COMUNALI A VITERBO

 

Con la conferenza di alto profilo medico-scientifico e di appassionato e rigoroso impegno morale e civile tenuta della dottoressa Antonella Litta presso l'associazione "Solidarieta' cittadina" il 16 maggio 2013 la verita' sulla questione dell'arsenico irrompe nelle elezioni per il Comune di Viterbo, a pochi giorni dal voto.

Con la forza della nuda verita', con la drammatica evidenza dei fatti, e' stato infranto il muro delle menzogne, dell'omerta', delle complicita' che in queste settimane sulla questione dell'avvelenamento dell'acqua erogata nelle case e' stato eretto dalle cricche al potere e dai loro finti avversari ed effettivi imitatori. Sono state nuovamente, limpidamente dette parole oneste e indispensabili sulla piu' grave aggressione alla salute dei viterbesi; che implica la piu' grave responsabilita' degli amministratori locali uscenti: la responsabilita' di aver colpevolmente consentito l'avvelenamento della popolazione.

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Da oltre un decennio i cittadini viterbesi sono costretti a bere acqua avvelenata dall'arsenico in misura assai superiore al limite di legge (che e' di 10 microgrammi per litro, che peraltro e' il doppio del limite massimo indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', e del resto chiunque capisce che sarebbe bene che di arsenico nell'acqua da bere non ve ne fosse affatto).

E questa e' senza dubbio la questione amministrativa decisiva in questa citta', quella rispetto a cui tutte le altre sono di minor rilevanza.

La dottoressa Litta, autorevole rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", e' la persona che ha il merito di essersi battuta da anni contro l'avvelenamento dell'acqua erogata come potabile, che ha il merito di aver denunciato da anni l'estrema gravita' della situazione e l'enormita' del danno cui la salute delle persone che vivono nell'Alto Lazio e' stata ed e' tuttora sottoposta, mentre politicanti e funzionari delle istituzioni responsabili tacevano o minimizzavano e trascuravano di prendere i provvedimenti necessari.

Sembra incredibile, ma in queste ultime settimane che precedono il voto per il rinnovo del Consiglio Comunale solo l'associazione "Solidarieta' cittadina" ha invitato a Viterbo la dottoressa Antonella Litta a prendere la parola per dire la verita' a una cittadinanza che continua a subire sia l'avvelenamento sia la protervia e le mistificazioni di un ceto politico ed amministrativo insipiente e indecente, cinico e insensato.

Riconosciamo quindi all'associazione "Solidarieta' cittadina" di essere stata l'unica esperienza che in queste settimane ha saputo fare la cosa giusta: porsi all'ascolto della verita' sull'avvelenamento della citta', permettere ai cittadini di conoscere la reale situazione e cosa occorre veramente fare, prendere l'esplicito impegno a battersi per gli interventi realmente necessari e urgenti.

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Le liste e le coalizioni elettorali che in queste settimane hanno preferito l'omerta' complice, le cicalate ebbre, le variopinte pagliacciate sono ora smascherate: distraendo l'opinione pubblica da cio' che piu' conta, mentendo su cio' che piu' conta - il diritto alla vita e alla salute -, i giovin signori del littorio e del vandalismo, i longevi satrapi neofascisti, berlusconiani e andreottiani, e tutti i callidi o ignari caudatari loro, i lurchi quanto gli inetti, si sono rivelati per quello che sono: manutengoli del - ovvero subalterni al - sistema di potere del regime della corruzione che ha avvelenato la popolazione dell'intera citta'.

 

7. ANCORA UNA VOLTA. PACE, DISARMO, SOLIDARIETA'

 

Ancora una volta torniamo a chiedere tre ragionevoli cose.

1. l'immediata cessazione della partecipazione alla guerra afgana e ad ogni altro intervento bellico nel mondo, tornando al rigoroso rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana. La guerra sempre e solo consiste della commissione di stragi; la guerra e' nemica dell'umanita'. Solo la pace salva le vite.

2. La definitiva rinuncia all'acquisto dei cacciabombardieri F-35 e l'immediata drastica riduzione delle spese militari. Le armi e gli eserciti servono a uccidere gli esseri umani. Ogni quattrino speso per le armi e' non solo sottratto ad opere di bene - ambiente, casa, lavoro, salute, studio, assistenza -, ma e' utilizzato a fini di morte, di minaccia di morte, di addestramento alla morte; ogni quattrino speso per le armi minaccia, umilia, opprime, vulnera e fregia e denega l'umanita'. Solo il disarmo e la smilitarizzazione umanizzano la vita, proteggono la societa'.

3. La cessazione della persecuzione dei migranti e l'abrogazione di tutte le misure razziste, tornando al rigoroso rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Ogni discriminazione e persecuzione contro una persona, un gruppo umano, un popolo, e' una discriminazione e una persecuzione contro l'umanita' intera, e' una ferita e un'amputazione all'umanita' che e' una, e' una violenza autoinflitta nella viva carne dell'unico genere umano di cui ogni essere umano partecipa. La solidarieta' o e' universale, o non e'. I diritti umani o si riconoscono per tutti gli esseri umani o sono del tutto per tutti annientati.

Tre cose ragionevoli torniamo a chiedere una volta ancora.

 

8. ANCHE A VITERBO CELEBRATA LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L'OMOFOBIA

 

Presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' stata celebrata venerdi' 17 maggio 2013 la Giornata internazionale contro l'omofobia.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Virginia Woolf, Simone de Beauvoir, Kate Millett, Juliet Mitchell, Carla Lonzi, Luce Irigaray, Adrienne Rich, Audre Lorde, Monique Wittig, Judith Butler, bell hooks.

Al termine dell'incontro e' stato riaffermato l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; l'impegno a contrastare tutte le violenze, le discriminazioni, le persecuzioni.

Vi e' una sola umanita', unicamente composta da innumerevoli esseri umani tutti eguali in diritti e ciascuno diverso dall'altro, ognuno portatore di un'esperienza unica ed irripetibile, tutti egualmente degni e preziosi.

Una sola umanita' di innumerevoli persone che tutte hanno diritto al riconoscimento, al rispetto ed alla solidarieta'; che tutte hanno il dovere di recare aiuto alle altre persone, il dovere di essere lievi e generose nel loro transito nel mondo, il dovere di prendersi cura dell'unico mondo vivente bene di tutti di cui anche ogni persona - e l'umanita' intera - e' non solo abitatrice ma parte.

Ogni giorno e' la giornata contro l'omofobia. Ogni giorno e' la giornata in cui difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' in cammino.

 

9. GIOVIN SIGNORI, GIOVANI BERLUSCHINI E GIOVENTU' DEL LITTORIO A VITERBO

 

Nella proliferazione di liste (ventuno) e di candidati a sindaco (quattordici) alle elezioni comunali di Viterbo la cosa che piu' colpisce e' che la quasi totalita' delle liste e dei candidati e' di estrema destra: fautori del regime della corruzione e dell'eversione dall'alto berlusconiana, e nostalgici del fascismo tout court.

Ma il fenomeno piu' inquietante e' quello delle liste giovaniliste: che blaterando di "superamento della destra e della sinistra" e riproducendo la retorica dell'"al diavolo i vecchi, largo ai giovani" (retorica di cui il regime mussoliniano faceva largo uso) cercano di far dimenticare l'ingombrante passato e le penose vicende di cui i loro promotori e mentori sono stati protagonisti.

Poiche' i promotori di queste liste sono stati pressoche' tutti complici dei governanti berlusconiani e fascisti.

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Destra e sinistra

Quanto alla prima turpe mistificazione varra' forse la pena di tornare a ripetere quel che Norberto Bobbio argomento' in modo limpido e persuasivo nel suo aureo libretto sulla sostanziale differenza tra destra e sinistra: ovvero che e' tipico della destra sostenere l'ineguaglianza tra le persone, e quindi effettualmente favoreggiare i potenti a danno dei deboli, gli arricchiti a danno dei rapinati, i violenti a danno dei miti, gli oppressori a danno degli oppressi, gli sfruttatori a danno degli sfruttati. Ed e' proprio invece della sinistra credere nell'uguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, e battersi quindi per la giustizia e la solidarieta', contro la violenza e per la condivisione, per la comune responsabilita': affinche' a ciascun essere umano sia dato secondo i suoi bisogni e da ciascun essere umano sia dato secondo le sue capacita'.

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Vecchi e giovani

Quanto alla seconda ignobile parola d'ordine, non c'e' bisogno di aver letto il De senectute di Cicerone per sapere quanto grande fosse nelle societa' antiche - almeno in questo tanto piu' civili delle nostre contemporanee - il rispetto per le persone anziane.

E chiunque abbia occhi per vedere si accorge facilmente di quanto nella societa' consumista, smemorata, smarrita e irresponsabile della modernita' liquida abbia dilagato una feroce ideologia, un cinico atteggiamento, di cui caratteristica saliente e' l'incapacita' di rispettare l'umanita' e la stessa biosfera nella loro fragilita': chi disprezza gli anziani disprezza l'umanita' intera.

La retorica fascista dei giovani contro i vecchi occulta peraltro che vi sono persone oneste e persone disoneste sia tra i vecchi che tra i giovani; la retorica fascista dei giovani contro i vecchi serve quindi a favoreggiare i disonesti; la retorica fascista dei giovani contro i vecchi e' gia' prova di immoralita', e' gia' la barbarie dispiegata.

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Del resto

Del resto, chi sono i giovin signori propagandisti o usufruttuari dell'ingannatrice, fraudolenta, corruttrice ideologia alla base di quei due slogan, che e' poi l'ideologia dell'amnesia, che favoreggia l'incoscienza e l'egoismo di massa?

In un caso si tratta di una persona che a dispetto dei verdi anni ha gia' nel suo curriculum di essere stata a capo dell'organizzazione giovanile berlusconiana a Viterbo e di essere stata finanche assessore comunale per alcuni mesi nell'amministrazione di estrema destra che ha portato Viterbo al disastro che e' sotto gli occhi di tutti.

Nell'altro caso si tratta di un personaggio che proviene dal neofascismo sdoganato da Berlusconi, poi impegnato in operazioni trasformiste al seguito prima di Fini e poi finanche di Monti, e adesso di bel nuovo metamorfosato in giovin riformatore. Per cortesia, basta con i travestimenti, i riciclaggi e le carnevalate. Ed a far da spalla a costui in questa operazione degna di Fregoli un altro personaggio che viene grottescamente presentato come "il candidato a vicesindaco" il quale poi altri non e' che uno dei principali complici della lobby di estrema destra del mega-aeroporto, quella che voleva devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, quella che se avesse prevalso avrebbe provocato un danno incalcolabile alla salute e ai diritti dei viterbesi; un personaggio che recentemente si e' appreso essere stato a lungo il possibile candidato a sindaco nelle trattative segrete tra le forze della destra estremista (mentre, en passant, fa l'assessore nella giunta della destra berlusconiana in un comune di una regione limitrofa).

E tralasciamo altri novatori che provengono direttamente dalle fila dell'esperienza vandalica della lobby affaristica di estrema destra del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, illegale ed insensato. D'altronde di personaggi impresentabili che di quell'ignobile aggressione furono fautori e complici le liste neofasciste e veteroandreottiane a Viterbo sono gremite, anche se oggi tutti sono costretti ad ammettere che quello del mega-aeroporto fu un fosco delirio e un pasticciaccio brutto (e ciononostante ricandidano in massa quei messeri: c'e' del metodo in questa follia).

E non e' casuale che tutti costoro debbano arrampicarsi sugli specchi per cercar di nascondere le responsabilita' (attive ed omissive) ovvero distogliere l'attenzione dallo scandalo degli scandali a Viterbo: l'avvelenamento della cittadinanza con l'acqua all'arsenico.

Come non e' casuale che tutti costoro nulla dicano sui diritti umani e sulla pace: ma proprio i diritti umani e la pace costituiscono il primo e decisivo banco di prova di un'amministrazione comunale fedele all'umanita', come insegna l'esperienza di Giorgio La Pira.

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Contrastare il regime della corruzione e il fascismo che torna

A Viterbo, come ovunque, occorre contrastare il regime della corruzione e il fascismo che torna.

Occorre contrastarli con la forza della verita', con la forza della legalita', con la forza della democrazia, con la scelta della nonviolenza, con l'azione educativa, con l'esempio della rettitudine e della solidarieta', con la cura per il mondo vivente ed il bene comune, con la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, con l'opposizione al poteri criminali.

Occorre contrastare il fascismo e la corruzione utilizzando anche lo strumento democratico del voto: con un voto a sinistra. Alla sinistra del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi. Alla sinistra nitida e intransigente che difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Alla sinistra che difende la biosfera. Alla sinistra che sceglie, propone ed esercita la responsabilita' e la solidarieta'. Alla sinistra che si oppone a tutte le menzogne e le violenze con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

 

10. OGGI I METALMECCANICI

 

La manifestazione di oggi della Fiom a Roma ricorda finalmente a tutti l'esistenza dell'oppressione di classe, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, della violenza del sistema del profitto che nega diritti e distrugge vite e natura.

I lavoratori metalmeccanici, come altre volte in momenti decisivi della storia del nostro paese, hanno detto una parola di verita', indicato un obiettivo di giustizia e liberta', condotto una lotta per il bene comune, convocato tutte e tutti a resistere alla violenza di un sistema di potere iniquo, rapace, criminale.

Che il lavoro non sia schiavitu' ma diritto.

Che la produzione serva al benessere dell'umanita' e non alla sua oppressione, alla sua alienazione, al suo annichilimento.

Che l'economia si saldi all'ecologia e all'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Che la repubblica sia realmente tale, e quindi l'ordinamento giuridico e i suoi organi di governo e la pubblica amministrazione non siano piu' la maschera e il feudo del comitato d'affari degli sfruttatori, dei rapinatori.

I ricchi rapinatori non hanno mai cessato di condurre la loro feroce lotta di classe contro le loro vittime, che costituiscono la quasi totalita' dell'umanita'. E' tempo che le vittime dell'oppressione si riconoscano come tali, si organizzino, entrino nella lotta per liberare se stesse e liberando se stesse liberino l'umanita' tutta.

La sinistra e' questa organizzazione e questa lotta delle oppresse e degli oppressi, delle sfruttate e degli sfruttati, dell'umanita' umiliata e offesa; e' questa organizzazione e questa lotta dell'emancipazione e del riscatto comune, della solidarieta' e della liberazione comune; oppure non e' nulla.

La sinistra oggi necessaria: internazionalista, dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera.

La sinistra oggi necessaria: ecologista e femminista, socialista e libertaria, per l'eguaglianza di diritti e la pluralita' delle identita', per la pace e la giustizia: in una parola, nonviolenta. Ovvero in lotta contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le oppressioni e le vilta'.

La manifestazione dei metalmeccanici chiama l'intero popolo italiano alla presa di coscienza e all'impegno.

 

11. LE ACROBAZIE DEI LEGHISTI MUSSOLINIANI A VITERBO

 

Nel diluvio di liste di estrema destra (talora variamente ed ingegnosamente camuffate, ma accomunate da sostenitori che non esitano a prodursi in nostalgici panegirici di quel duce colpevole della ventennale dittatura e dei cinquanta milioni di morti della seconda guerra mondiale) si presenta alle elezioni comunali di Viterbo addirittura una lista che idolatra un sindaco del nord noto per gesta nepotiste e clientelari e gia' condannato per razzismo.

Che lungo la consiliatura comunale appena conclusa ha sostenuto l'amministrazione berlusconiana che ha fatto piu' danni della grandine.

Che nel suo gruppo consiliare uscente ha un personaggio che ebbe un ruolo di punta nella famigerata lobby di estrema destra che voleva devastare irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame realizzando nel suo cuore un nocivo, distruttivo, illegale e insensato mega-aeroporto.

Ebbene, questi gentiluomini con acrobatica, grottesca piroetta pretendono addirittura di presentarsi nientepopodimenoche' come difensori e sostenitori del termalismo: proprio loro che col mega-aeroporto avrebbero voluto massacrare il Bullicame e fare strame della salute della popolazione. Proprio loro che lungo un quinquennio sono stati complici e primipili dell'amministrazione comunale berlusconiana che ha favoreggiato l'avvelenamento di massa con l'arsenico nell'acqua erogata dai rubinetti nelle case. Proprio loro che hanno come maestri e donni, come modelli e alleati, un'organizzazione razzista, gli adepti del criminale Mussolini.

E dire che a Viterbo la retorica leghista e' legata al ricordo tremendo di un bambino viterbese sadicamente maltrattato da suoi coetanei in un paesino veneto al grido di "terrone": il sonno della ragione genera mostri.

Per presentarsi a queste elezioni costoro si abbigliano da lista civica.

In altre circostanze, in altro tempo ed altro luogo, chiesero una volta a un antico discepolo di Juan de Mairena cosa ne pensasse di un'altra lista civica; e rispose: "Ci deve essere un refuso, non si scrive civica, si scrive cinica".

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Occorre contrastare la destra mussoliniana e leghista, occorre contrastare il regime della corruzione e il neofascismo, occorre contrastare la barbarie berlusconiana e andreottiana: con la forza della verita', della legalita', della democrazia. Con la scelta della pace e dei diritti umani. Con la difesa della biosfera e con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene. Con la scelta della nonviolenza.

Ed anche con lo strumento democratico del voto: votando a sinistra, per il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista, per il rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Anche a Viterbo. Come ovunque.

 

12. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": OPPORSI AL FEMMINICIDIO

 

Non passa giorno senza che un uomo ferisca, mutili, uccida una donna, considerandola oggetto di sua proprieta'; considerandola mera merce che si compra, si vende, si rompe, si annienta senza scrupolo alcuno; considerandola cosa da nulla, da usare e schiacciare. Non passa giorno.

Ed a questo orrore tutte e tutti dobbiamo opporci: singole persone, esperienze associative ed istituzioni democratiche.

Opporsi al femminicidio: opporsi al maschilismo e al patriarcato di cui il femminicidio e' la manifestazione estrema; difendere la vita, la dignita', i diritti di tutti gli esseri umani.

Opporsi al femminicidio: con la stessa decisione con cui i martiri della Resistenza si opposero al nazifascismo.

Opporsi al femminicidio: con la consapevolezza che l'indifferenza e' complice; con la consapevolezza che cedendo su questo la barbarie ha vinto.

Ogni vita umana e' un valore infinito.

Ogni essere umano e' uguale in diritti ad ogni altro essere umano.

La violenza maschilista spezza in due l'umanita' e pretende di annientarne la meta', rendendo l'altra meta' una belva feroce e insensata.

La violenza maschilista rende il mondo una camera di tortura, un carcere cieco, un abisso di sofferenza.

La violenza maschilista distrugge l'intera civilta' umana.

La violenza maschilista, come il razzismo, come la guerra, come tutti i regimi fondati sulle persecuzioni e le stragi, come ogni ideologia, struttura ed agire che si concretizza nella pratica della schiavitu', del terrore, della tortura e dell'assassinio, e' un crimine contro l'umanita'.

Opporsi al femminicidio e' il primo dovere di ogni persona decente, e' il primo dovere di ogni istituzione democratica.

*

L'associazione "Respirare" di Viterbo

Viterbo, 19 maggio 2013

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

13. ELEZIONI A VITERBO: LA SCELTA DELLA NONVIOLENZA, IL VOTO A SINISTRA

 

"Siamo dove? in che vicolo dell'inferno?"

(Mario Luzi, Per il battesimo dei nostri frammenti)

 

Alle elezioni comunali di Viterbo la quasi totalita' delle liste e dei candidati a sindaco sono neofascisti, berlusconiani, espressione del regime della corruzione ovvero della prolungata infingardaggine di chi si risveglia dall'indifferenza complice solo quando balugina il miraggio di uno scranno.

In questa disperata citta' da oltre un decennio l'intera popolazione e' avvelenata dall'arsenico erogato dai rubinetti delle case e per l'acqua avvelenata paga una bolletta esosa all'indecente carrozzone che in forma di spa gestisce catastroficamente i servizi idrici.

In questa disperata citta' in cui solo l'iniziativa del comitato contro il mega-aeroporto ha salvato i beni piu' preziosi - la salute e l'ambiente - dall'aggressione della vandalica lobby di estrema destra che voleva devastare irreversibilmente tanto la salute della popolazione quanto la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria, mentre la quasi totalita' del ceto politico era complice dei vandali in una operazione nociva, distruttiva, illegale e insensata.

In questa disperata citta' le scorribande notturne dei picchiatori neofascisti e l'algida violenza diurna di un governo locale cieco ed inetto che abbandona i cittadini piu' bisognosi alla sofferenza e alla miseria crescenti, che nulla sa fare per il bene di tutti.

*

E Viterbo e' anche lo specchio dell'intero paese, e di questo momento tragico dell'umanita'.

Occorre contrastare la destra che devasta l'ambiente casa comune dell'umanita'.

Occorre contrastare la destra che promuove razzismo e guerre, ovvero persecuzioni e uccisioni.

Occorre contrastare la destra che viola i diritti umani e fa strame della legalita'.

Occorre contrastare la destra che tutto pretende prostituire, tutto rapinare, tutto sfruttare, tutto insozzare.

Occorre contrastare la destra immorale ed eslege di Berlusconi, del regime della corruzione, del neofascismo.

Ed occorre contrastarla - ripetiamolo una volta ancora - con la forza della verita', della legalita', della democrazia; con la scelta della pace e dei diritti umani; con la difesa dell'ambiente e con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene; con la scelta della nonviolenza.

Ed anche e ancora con lo strumento democratico del voto.

*

Con lo strumento democratico del voto: votando a sinistra. Per una sinistra che sia nitida e intransigente. E se questa sinistra non c'e', va costruita. Anche col voto.

Votando a sinistra, per la liberazione delle oppresse e degli oppressi, delle sfruttate e degli sfruttati; votando a sinistra, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; votando a sinistra, in difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani; votando a sinistra, per la sinistra di Gobetti e Gramsci, la sinistra dei fratelli Rosselli, la sinistra di Aldo Capitini; per la sinistra di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, di Simone Weil e di Simone de Beauvoir, di Virginia Woolf e di Franca Ongaro Basaglia.

Votando a sinistra: la sinistra ecologista e femminista, socialista e libertaria, antischiavista ed antitotalitaria. Votando a sinistra: contro il razzismo e contro la guerra, contro il maschilismo e contro la mafia; per l'uguaglianza di diritti, per la dignita' umana; contro tutte le violenze e le menzogne, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza; per il rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista, per il rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Anche a Viterbo. Come ovunque.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. MENTRE IN AFGHANISTAN CONTINUANO LE STRAGI

 

Nelle pagine interne dei giornali, tra le notizie minori delle agenzie, i massacri quotidiani in Afghanistan.

L'orrore di una guerra senza fine di cui nessuno piu' sa calcolare i morti, i mutilati, i feriti. Un infinito orrore.

Una guerra a cui anche l'Italia illegalmente partecipa, in violazione della propria stessa Costituzione, in violazione del diritto internazionale, in violazione del piu' profondo sentimento di umanita'.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana e si adoperi piuttosto l'Italia per recare soccorso alle vittime; si adoperi per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, il dialogo e la cooperazione; per salvare le vite degli esseri umani.

 

15. A PROPOSITO DELLE IMMINENTI ELEZIONI AMMINISTRATIVE. SETTE TESI

 

1. Voto locale, voto politico

Le elezioni amministrative hanno certo specificita' locali, ma hanno anche un valore politico generale, e non solo perche' sono coinvolti sette milioni di elettori e si vota anche a Roma, ma perche' un ulteriore cedimento della sinistra e piu' in generale del fronte democratico potrebbe far crollare ogni argine alla barbarie fascista.

*

2. La deriva

Il contesto e' quello dell'ulteriore deriva a destra determinato dai risultati delle elezioni politiche di febbraio e dalla disastrosa gestione di essi: la catastrofe della sinistra (pur avendo la coalizione di centrosinistra vinto le elezioni), l'affermazione della nuova destra totalitaria grillina e il ritorno dei berlusconiani al governo fagocitando il Pd, frantumandolo e riducendolo a vassallo.

Il ventennio berlusconiano ha provocato un immane degrado, ma fino ad ora non era riuscito a distruggere la capacita' di resistenza di un fronte democratico che per ben due volte, nel 1996 e nel 2007, era riuscito a battere alle elezioni politiche la destra dell'eversione dall'alto. Il berlusconismo ha ottenuto solo ora il suo trionfo con la dirompente affermazione del fenomeno grillino, mimetico e speculare, in grado di mistificare ed ipnotizzare aree sociali e culturali dal berlusconismo anche distanti, e di convogliare - con strategie pubblicitarie e spettacolari analoghe e subalterne a quelle berlusconiane - consensi su un progetto politico non solo parimenti autoritario ed illegalitario, ma altresi' esplicitamente totalitario. E la risposta del principale partito politico del cosiddetto centrosinistra, il Pd, e' stata la peggiore possibile: dapprima il suicidio col folle voto che ha impedito l'elezione di Prodi alla Presidenza della Repubblica, poi l'alleanza con Berlusconi: ovvero la resa senza condizioni all'estrema destra eversiva, corrotta, razzista, guerrafondaia, ecocida, filomafiosa.

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3. Impoverimento ed imbarbarimento

Il crescente impoverimento delle classi popolari e della societa' in generale, come e' gia' accaduto in altre situazioni storiche analoghe, non solo non sta attivando presa di coscienza e resistenza democratica, ma sta provocando al contrario rassegnazione e disperazione, rifiuto della democrazia percepita come incapace ad opporsi alla corruzione ed alla violenza dei potenti, desolidarizzazione ed imbarbarimento, disponibilita' dell'elettorato ad affidarsi a svolte autoritarie ed avventurieri totalitari, ovvero cedimento al fascismo.

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4. Una politica degli enti locali per la democrazia e i diritti

In questa situazione cosi' drammatica gli enti locali potrebbero e dovrebbero essere il luogo e lo strumento in cui ed attraverso cui difendere e ricostruire un tessuto democratico, di solidarieta' e responsabilita', di impegno per il bene comune. Potrebbero e dovrebbero essere il luogo e lo strumento da cui ed attraverso cui proseguire o riprendere la lotta contro la barbarie totalitaria, contro il regime della corruzione, contro i poteri criminali. Il luogo e lo strumento della resistenza all'eversione dall'alto; il luogo e lo strumento della progettazione e realizzazione di una pubblica amministrazione e di una politica decenti.

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5. Quasi un programma minimo per l'autogoverno delle comunita' e del territorio

E ad esempio e' a partire dagli enti locali che si puo' e si deve praticare:

a) una politica della pace e dei diritti umani: che si opponga alla guerra, al militarismo e al riarmo; che promuova dialogo e cooperazione dal basso, locale ed internazionale; che realizzi accoglienza, sostenga centri antiviolenza, promuova intercultura ed integrazione, favorisca la consapevolezza che vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera;

b) una politica di difesa attiva dell'ambiente e della salute: che metta insieme il diritto all'abitare, al lavoro sostenibile, alle infrastrutture necessarie, e la promozione della partecipazione e della responsabilita' comune per difendere a un tempo l'ambiente di tutti e la salute e la sicurezza di ognuno, la qualita' della vita e la civile convivenza;

c) una politica di assistenza sociale, solidarieta' e partecipazione: che dia sostegno efficace e adeguato alle persone nel disagio e nella sofferenza, e che attivi la partecipazione democratica e l'impegno civile di tutta la popolazione;

d) una politica culturale contro il consumismo onnidistruttivo, in difesa della dignita' umana e del valore del mondo vivente, che promuova la consapevolezza che una e' la civilta' umana e che ogni persona ha il diritto di fruirne e il dovere di contribuirvi, e che cultura, responsabilita' ed aiuto reciproco sono una sola cosa;

e) una politica di impegno contro la corruzione e gli sperperi, contro i poteri criminali, contro l'economia illegale; una politica della legalita' e dell'onesta'.

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6. Votare a sinistra

Lo ripetiamo per l'ennesima volta: la differenza fondamentale e dirimente tra destra e sinistra consiste nel fatto che caratteristica della destra e' l'affermazione della radicale ineguaglianza di diritti tra le persone, e quindi l'effettuale favoreggiamento dei potenti contro gli oppressi, dei violenti contro i miti, degli sfruttatori contro gli sfruttati, dei rapinatori contro i rapinati, degli arricchiti contro gli impoveriti. Caratteristica della sinistra e' invece l'affermazione dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani: e quindi l'impegno alla lotta per la liberazione di tutti gli oppressi, di tutti gli sfruttati, di tutte le vittime dell'ingiustizia e della violenza; l'impegno a rispettare e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani; l'impegno a realizzare il programma scritto nella Dichiarazione universale dei diritti umani, che e' poi anche il programma di democrazia progressiva scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza antifascista.

La sinistra non e' un'ideologia: e' il movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita'.

Occorre dunque votare a sinistra.

L'astensione, come sempre, favorisce il regime della corruzione e la destra estremista e golpista.

Il voto a liste ambigue - le tante qualunquiste variamente travestite e atteggiate ma effettualmente destrorse - non ferma la deriva a destra, ma la favoreggia.

Dove si presentano coalizioni democratiche ampie in cui la sinistra si colloca in modo adeguato e caratterizzante occorre sostenere queste coalizioni.

Dove la sinistra e' costretta a presentarsi da sola, non potendo accettare alleanze indecenti, occorre sostenere le liste di sinistra (di partito o di coalizione o civiche che siano).

Occorre votare a sinistra. Anche laddove le liste di sinistra non siano le migliori possibili, purche' candidino persone degne ed abbiano programmi coerenti con la scelta della solidarieta', della responsabilita', dell'uguaglianza di diritti.

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7. Oltre il voto, la nonviolenza

Occorre votare a sinistra. E continuare la lotta nonviolenta contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le ingiustizie e le vilta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. RILEGGENDO GEORGE ORWELL

 

Si e' svolto lunedi' 20 maggio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su George Orwell.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari brani dalle sue opere.

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Eric Arthur Blair (George Orwell e' uno pseudonimo) e' nato a Motihari in India nel 1903 (il padre era impiegato nell'amministrazione coloniale britannica), educato in Inghilterra, presto' servizio nella polizia imperiale inglese in Birmania (ove colse la violenza coloniale e imperialista) e presto l'abbandono'; visse poi in poverta' e di vagabondaggi a Parigi e a Londra (acquisendo una forte coscienza sociale); denuncio' in un libro-inchiesta le condizioni di  miseria dei minatori disoccupati; prese parte alla guerra di Spagna in difesa della democrazia contro i fascisti (e li' vide anche all'opera e conseguentemente denuncio' la violenza stalinista contro gli anarchici e la sinistra non allineata). Gia' minato nella salute si arruolo' volontario nella Home Guard nella seconda guerra mondiale, e lavoro' per la Bbc. Scrisse coi suoi due ultimi grandi libri un'analisi lucidissima del totalitarismo. Mori' a Londra nel 1950. Tra le opere di George Orwell: Senza un soldo a Parigi e a Londra (1933) descrive le sue esperienze di poverta' e vagabondaggio; Giorni in Birmania (1934) ricorda la traumatica esperienza coloniale; La strada di Wigan Pier (1937) costituisce l'inchiesta sulla disoccupazione dei minatori; Omaggio alla Catalogna (1938) riferisce delle sue esperienze nella guerra di Spagna; La fattoria degli animali (1945) e' una favola morale di denuncia dello stalinismo; 1984 (1949) e' l'angosciante descrizione di una societa' totalitaria. Tutti i libri sopra citati sono editi in Italia da Mondadori. Una raccolta di saggi di Orwell (tra cui alcuni fondamentali) e' Nel ventre della balena, Bompiani, Milano 1996. Opere su George Orwell: un agile profilo critico e' quello di Raymond Williams, Orwell, Mondadori, Milano 1990; cfr. anche Stefano Manferlotti, George Orwell, La Nuova Italia, Firenze 1979; fondamentale e' la biografia di Bernard Crick, George Orwell, Il Mulino, Bologna 1991.

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La lettura di George Orwell chiarisce una volta per sempre alcune cose fondamentali: convoca all'impegno morale e politico, alla solidarieta' con gli oppressi, alla scelta del socialismo libertario; allo smascheramento di tutte le menzogne, all'opposizione ad ogni totalitarismo, alla difesa intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani; alla responsabilita' personale per il bene di tutti. E' una scuola di onesta', e un appello alla lotta contro tutte le violenze.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 200 del 4 giugno 2013

 

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