Telegrammi. 1295



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1295 del 4 giugno 2013

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Nell'anniversario del massacro di piazza Tien An Men

2. In memoria di Giovanni XXIII a cinquant'anni dalla scomparsa

3. Peppe Sini: Per le dimissioni di Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica

4. Segnalazioni librarie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. OGGI. NELL'ANNIVERSARIO DEL MASSACRO DI PIAZZA TIEN AN MEN

 

Ricorre il 4 giugno l'anniversario del massacro di piazza Tien An Men del 1989.

Noi non dimentichiamo.

Il 4 giugno 2013 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricordera' le vittime del massacro.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. IN MEMORIA DI GIOVANNI XXIII A CINQUANT'ANNI DALLA SCOMPARSA

 

Ricorrendo il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Angelo Roncalli, papa Giovanni XXIII, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato con un incontro di studio e di testimonianza la mattina di lunedi' 3 giugno 2013.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalla Pacem in terris, dal Giornale dell'anima, dai documenti del Concilio Vaticano II.

 

3. LETTERE. PEPPE SINI: PER LE DIMISSIONI DI GIORGIO NAPOLITANO DA PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Manca in epigrafe una citazione

dalla Fischiata XXXIII del Marino

tutti sanno quale verso

 

Leggo sui mezzi d'informazione e sul sito web del Quirinale le inammissibili parole di apologia del militarismo da parte del capo dello stato in occasione della festa della Repubblica del 2 giugno 2013, parole che costituiscono l'ennesimo squallido oltraggio a tutte le vittime di tutte le guerre.

Chiedo le dimissioni di Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.

So che quando un semplice cittadino avanza una simile richiesta si espone quantomeno al riso degli ignavi.

Ma giunge l'ora in cui tacere non e' possibile.

*

Chiedo le dimissioni di Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.

Il Napolitano copromotore della legge Turco-Napolitano che riapri' in Italia i campi di concentramento - i campi di concentramento che tuttora sussistono in flagrante violazione della democrazia e della legalita', della dignita' e dei diritti umani.

Il Napolitano che ha avallato oscene deliberazioni berlusconiane che a chiamarle leggi si arrossisce di indignazione e vergogna.

Il Napolitano che ha avallato la guerra, la guerra assassina, la guerra incostituzionale.

Il Napolitano che ha avallato le scellerate misure razziste del cosiddetto "pacchetto sicurezza".

Il Napolitano che ha scandalosamente imposto mesi fa il ritorno al governo dell'estrema destra eversiva berlusconiana pur sconfitta alle elezioni (complici, certo, la nuova destra totalitaria grillina, e il ventre molle andreottiano ovvero la destra incappucciata del Pd).

Il Napolitano che il 2 giugno 2013 nel suo messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, in flagrante violazione di quanto disposto dall'art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, sostiene tra l'altro che "Il prestigio dell'Italia nel consesso delle nazioni dipende in misura rilevante dall'operato sul campo - al servizio della comunita' internazionale - dei nostri militari".

*

Quando e' troppo e' troppo.

Neppure a un irresponsabile puo' esser consentito affermare che partecipare criminalmente a una guerra abominevole come quella afgana, che ha provocato e continua a provocare innumerevoli vittime, determini "il prestigio dell'Italia nel consesso delle nazioni".

Neppure a un irresponsabile puo' esser consentito irridere gli esseri umani assassinati ed elogiare gli apparati assassini.

Ricordi il Presidente della Repubblica che la Repubblica Italiana nella sua Costituzione reca queste inequivocabili parole: "L'Italia ripudia la guerra".

Cessi immediatamente la partecipazione italiana all'illegale, criminale, disumana guerra in Afghanistan.

Torni l'Italia al rispetto dell'art. 11 della Costituzione, e si adoperi finalmente per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.

Si dimetta Giorgio Napolitano da Presidente della Repubblica.

 

4. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Carlos Fuentes, La morte di Artemio Cruz, Mondadori, Milano 1978, pp. 304.

- Mordecai Richler, La versione di Barney, Adelphi, Milano 2000, 2005, 2011, pp. 496.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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