Archivi. 163



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 163 del 9 aprile 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di agosto 2007 (parte seconda)

2. Ingmar Bergman

3. Jean Chesneaux

4. On line il sito del comitato: www:coipiediperterra.org

5. Un percorso di riflessione

6. Da una lettera apocrifa di Erostrato di Efeso a Ipazia di Alessandria

7. Salute e sicurezza, ambiente vivibile anche per le generazioni future, diritto al lavoro. Le limpide e forti ragioni dell'opposizione all'aeroporto

8. Rom sim

9. Cinque domande, e una scelta

10. Breve una lettera alle persone amiche

11. Osvaldo Ercoli, Peppe Sini: Una lettera aperta al sindaco di Viterbo

12. Una opportuna premessa al dibattito che segue

13. Raul Hilberg

14. In tutta semplicita'

15. Max Roach

16. Non incrementare ma ridurre il trasporto aereo

17. Meno e piu'

18. L'alternativa

19. Piergiorgio Acquistapace

20. Appello del Comitato: Un aeroporto a Viterbo? No, grazie. E' necessario invece ridurre il trasporto aereo

21. In poche parole le vere alternative per la mobilita' sostenibile e un autentico sviluppo autocentrato dell'Alto Lazio

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2007 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2007.

 

2. INGMAR BERGMAN

[Ingmar Berman, nato ad Uppsala nel 1918, deceduto a Faro nel 2007, drammaturgo e regista cinematografico tra i piu' grandi. Opere di Ingmar Bergman: e' difficile isolare alcuni film piu' rappresentativi della meditazione bergmaniana con riferimento alla morte, al dolore, alla violenza, alla guerra, temi che tramano cosi' profondamente ed angosciosamente l'opera del regista svedese. Ovviamente segnaliamo in particolare Il settimo sigillo (1956), che insieme al Posto delle fragole (1957) ed a Persona (1965) e' per noi il Bergman che forse piu' ci tocca, e La vergogna (1967), che sulla guerra costituisce una meditazione ardua e che convoca lo spettatore ad un piu' profondo indagarsi; ma a nostro parere anche Il volto (1958), che chiama a riflettere non solo sullo sfaldarsi dell'identita', ma anche sui meccanismi sociali dell'esclusione e sulla loro devastante proiezione ed introiezione; Luci d'inverno (1961), e non solo per il personaggio ossessionato dall'atomica cinese; e l'enigmatico e straziante Il silenzio (1962); e ancora, lo straniato inquietante L'uovo del serpente (1976); e ci fermiamo qui prima di citare la filmografia completa. Opere su Ingmar Bergman: una buona introduzione è quella di Sergio Trasatti, Ingmar Bergman, Il Castoro Cinema]

 

Non ricordo piu' quando vidi per la prima volta Il settimo sigillo, o Persona, o Il posto delle fragole.

Ma non li ho piu' dimenticati. E so che se sono la persona che sono e' anche perche' fremetti e tremai e piansi vedendo quei film, che ancora parlano al mio cuore, di cui mi sono nutrito, che mi hanno reso migliore: piu' disperato forse, piu' misericordioso certo.

 

3. JEAN CHESNEAUX

[Jean Chesneaux, illustre intellettuale impegnato nella solidarieta' con gli oppressi, contro il colonialismo e per la difesa della biosfera, storico, esperto dell'Asia contemporanea, professore emerito all'Universita' Paris VII, direttore di studi all'Ecole des hautes etudes en sciences sociales, presidente onorario di Greenpeace Francia, membro del consiglio scientifico di Attac, consigliere di redazione della rivista "Ecologie & politique", membro del comitato di redazione de "La Quinzaine litteraire". E' deceduto il 23 luglio 2007, all'eta' di 85 anni. Tra le opere di Jean Chesneaux: oltre a vari libri sulla storia dell'Asia, segnaliamo particolarmente Du passe' faisons table rase?, Maspero, 1976; Transpacifiques, observations et considerations diverses sur les terres et archipels du Grand Ocean, La Decouverte, Paris 1987; La France dans le Pacifique, La Decouverte, 1992; Tahiti apres la bombe. Quel avenir pour la Polynesie francaise, L'Harmattan, 1995; Habiter le temps, Bayard, 1996; L'art du voyage, Bayard, 1998; Carnets de Chine, Quinzaine litteraire, 1998; Mouvement ouvrier chinois de 1919 a 1927, Ecole Des Hautes Etudes En Sciences Sociales, 1999; Jules Vernes, un regard sur le monde, Bayard, 2001; L'engagement des intellectuels (1944-2004). Itineraire d'un historien franc-tireur, Privat 2004. Il quotidiano "Il manifesto", di cui era vecchio amico ed autorevole collaboratore, lo ha ricordato il 25 luglio 2007 con le poche righe che di seguito trascriviamo: "E' scomparso ieri Jean Chesneaux. Professore emerito all'universita' di Parigi, direttore dell'Ecole des hautes etudes en sciences sociales, oltre che presidente onorario di Greenpeace, Chesneaux era un assiduo, e appassionato, collaboratore del nostro giornale. In Italia lo si ricorda soprattutto per i libri dedicati alla storia e alla politica dell'Asia orientale (Perche il Vietnam resiste, Einaudi, 1968 e La Cina contemporanea: storia documentaria dal 1895 ai giorni nostri, Laterza, 1963). I suoi interessi e la sua grande erudizione lo avevano portato a studiare le diverse fasi di organizzazione dei movimenti operai e sindacali cinesi nel corso degli ultimi due secoli. Pacifista, membro della redazione della "Quinzaine litteraire", Chesneaux era soprattutto, secondo le sue stesse parole, un "franco tiratore della cultura". Fra i suoi ultimi lavori, si ricorda, oltre a Jules Vernes, un regard sur le monde (Bayard Culture, 2001), quello apparso nel 2004 e dedicato alla propria idea di militanza intellettuale: L'engagement des intellectuels"]

 

Un intellettuale di grande, profondo, appassionato impegno civile: per i diritti e la liberazione dei popoli e delle persone, per la difesa della biosfera, per la pace e la dignita' umana.

Un indimenticabile maestro ci ha lasciato.

 

4. ON LINE IL SITO DEL COMITATO: WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG

 

E' on line il sito del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.

L'indirizzo e' www.coipiediperterra.org

Il sito contiene gia' varia utile documentazione che sara' consistentemente ampliata nei prossimi giorni.

Il comitato sara' grato a quanti lo visiteranno e invieranno osservazioni, suggerimenti e proposte per arricchirlo.

La nuova e definitiva e-mail del comitato e' la seguente: info at coipiediperterra.org ...

 

5. UN PERCORSO DI RIFLESSIONE

 

Un aeroporto a Viterbo? No, grazie.

E' necessario invece ridurre il trasporto aereo.

*

Diciamo alcune semplici verita' fin qui sottovalutate o tenute nascoste:

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni

- sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi patologie;

- sia attraverso l'inquinamento acustico.

*

2. Il trasporto aereo provoca gravissimi danni al clima

- contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima del pianeta.

*

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente

- sia a livello globale;

- sia a livello locale.

*

4. Il trasporto aereo e' antieconomico

- consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto;

- danneggia gravemente la biosfera;

- costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mente si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano;

- danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce;

- l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

*

5. Il trasporto aereo e' iniquo

- statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi;

- ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, usando i fondi della fiscalita' generale ricavati cioe' dalla tassazione di tutti i cittadini: chi paga le tasse e' costretto, a sua insaputa e contro la sua volonta', a finanziare le compagnie aeree (le quali invece le tasse le pagano ben poco, godendo di agevolazioni e addirittura di esenzioni incredibili);

- le nocive conseguenze del trasporto aereo le pagano innanzitutto i poveri.

*

6. Il trasporto aereo non e' sicuro

- di tutte le modalita' di trasporto e' la piu' pericolosa, per i viaggiatori e per chi vive nelle aree sorvolate.

*

7. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale

- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente?

- Come si puo' decidere di realizzare un'opera pubblica di tali dimensioni ed impatto senza neppure uno straccio di studio sulle conseguenze ambientali, sanitarie, sociali e sul modello di sviluppo del territorio?

*

8. Non solo non e' affatto certo che l'aeroporto avra' un benefico effetto sull'economia viterbese, ma anzi e' piu' che lecito dubitarne

- il turismo low cost (cui l'aeroporto sarebbe destinato) e' un turismo "mordi e fuggi" che in grandissima parte atterrerebbe a Viterbo solo per arrivare al piu' presto a Roma (come gia' accade a Ciampino e a Fiumicino);

- se si investiranno ingenti risorse statali e regionali nell'Alto Lazio per realizzarvi un aeroporto, e' evidente che - per un ovvio ragionamento di ripartizione delle risorse tra le diverse realta' territoriali - non potranno essere assegnate alla stessa zona ulteriori risorse statali e regionali per altre strutture ed attivita', ovvero per opportunita' di sviluppo esse si' utili e coerenti con la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e con le vocazioni produttive della nostra terra (beni e vocazioni che l'impatto dell'aeroporto puo' pesantemente danneggiare, rivelandosi per quello che e': un'ennesima gravosa servitu');

- Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia.

*

9. La popolazione viterbese non e' stata fin qui informata sui danni certi e sui pericoli probabili

- gli enti locali hanno fatto molta pessima propaganda (sperperando a tal fine tempo e risorse che potevano e dovevano essere diversamente utilizzati) ed hanno scandalosamente taciuto su tutte le questioni sopra indicate;

- le cittadine e i cittadini sono stai ingannati da una propaganda da parte di pubblici amministratori poco cauti e poco scrupolosi fatta di false alternative, di esasperato campanilismo con punte di xenofobia, di grottesche baruffe, di ultimatum costantemente smentiti dai fatti.

*

E' ora che tutte le cittadine e tutti i cittadini siano onestamente informati, perche' una decisione cosi' grave e dagli effetti cosi' irreversibili non puo' essere presa da pochi rappresentanti di enti ed imprese che peraltro avendo degli interessi economici direttamente implicati sono parte in causa e non super partes.

*

Chiediamo che tutte le persone che vivono nell'Alto Lazio conoscano la verita', che tutte le persone possano esprimere la loro opinione, che l'intera popolazione sia coinvolta in un processo decisionale onesto, partecipato, informato su basi rigorosamente scientifiche, in un autentico esercizio di sovranita' popolare e di democrazia.

*

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati.

Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico.

Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.

*

Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto.

Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante.

 

6. DA UNA LETTERA APOCRIFA DI EROSTRATO DI EFESO A IPAZIA DI ALESSANDRIA

 

Vorresti tu dunque che il cielo fosse solo delle fulgide stelle e dei lievi figli del vento?

Ma sai bene che esso e' fatto perche' vi si innalzino falo' e vi galoppino carri di ferro che recano morte agli infelici afgani, e traggono i patrizi alle piu' esotiche villeggiature ove la schiavitu' dei molti sancisce il godimento dei potenti.

*

Vorresti tu dunque prenderti cura della salute, della sicurezza, della dignita' di tutti?

Ma sai bene che e' destino che il pesce grosso il piccino divori, e che non vi e' altra legge che quella della giungla, e chi non sa far male e' d'uopo che schiacciato sia.

*

Vorresti tu dunque preservare questo mondo dalla catastrofe?

Ma sai bene che la catastrofe verra', e la tua volonta' buona non sara' valsa a riparo. Coi miei amici innalziamo sui labari il sagace ed invero aulico ed elegante motto "Me ne frego". Che ce ne importa a noi se tutto va in malora?

*

E smettila, infine, di darci noia con questo tuo vaneggiare di responsabilita', di solidarieta', di condivisione, di cura, di amore per il prossimo e il mondo, di pratica della virtu'. E bada a te, signora filosofa, che ci hai di gia' stancato.

*

E adesso basta di scrivere, che devo andare al tempio di Diana per un affaruccio che se mi dice bene vedrete se non finisco in qualche talk-show.

 

7. SALUTE E SICUREZZA, AMBIENTE VIVIBILE ANCHE PER LE GENERAZIONI FUTURE, DIRITTO AL LAVORO. LE LIMPIDE E FORTI RAGIONI DELL'OPPOSIZIONE ALL'AEROPORTO

 

Salute e sicurezza per tutte le persone, ambiente vivibile per l'umanita' presente ma anche per le generazioni future, diritto al lavoro - certo, dignitoso e adeguatamente retribuito - come espressione e realizzazione delle proprie capacita' e come impegno di solidarieta' con la comunita' umana.

Queste sono alcune delle limpide e forti ragioni dell'opposizione all'aeroporto e dell'impegno per la riduzione del trasporto aereo.

Perche' la realizzazione del nuovo aeroporto danneggia gravemente la salute delle persone con l'inquinamento dell'aria e l'inquinamento acustico; danneggia gravemente l'ambiente non solo localmente ma a livello globale poiche' il trasporto aereo e' responsabile in misura proporzionalmente assai elevata del surriscaldamento del clima, che e' oggi la principale emergenza ecologica planetaria.

E perche' il trasporto aereo e' insostenibilmente energivoro; e' sostanzialmente scandalosamente antieconomico; pesa ignobilmente sulle pubbliche casse poiche' riceve ingenti finanziamenti e gode di esenzioni ed agevolazioni fiscali gigantesche cosicche' gli stessi stati che tagliano i servizi sociali e sanitari per tutti sperperano immense risorse a vantaggio della ristretta oligarchia superprivilegiata delle compagnie aeree; danneggiando i beni culturali e ambientali danneggia le vocazioni produttive delle comunita' locali, e quindi effettualmente deprime le potenzialita' occupazionali; non da' lavoro sicuro ed anzi e' ambito in cui precariato e ricatto, condotte padronali antisindacali, violazioni dei diritti dei lavoratori, atteggiamenti prevaricatori, sono frequenti e massicci; vampirizzando risorse pubbliche impedisce la crescita di una mobilita' adeguata, sostenibile, democratica; con la sua presenza  e la sua ideologia, con le sue conseguenze materiali e sistemiche, con la sua effettiva pericolosita' per la sicurezza sotto molteplici profili, colpisce e devasta la possibilita' di modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate e di assetti sociali e culturali autenticamente democratici e non asserviti; avendo assai nocive conseguenze ambientali, sanitarie  e sociali danneggia non solo l'umanita' presente ma altresi' le generazioni future.

Non solo: il traffico aereo e' anche assai iniquo dal punto di vista della democrazia: solo il 5% della popolazione mondiale vi accede, ma i costi di esso vengono pagati da tutti in varie forme e assai pesantemente. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi.

Piu' aeroporti e piu' traffico aereo significa piu' nocivita' e piu' degrado ambientale e quindi economico e sociale.

Meno traffico aereo e quindi meno aeroporti significa piu' salute, miglior qualita' della vita, piu' sicurezza per tutti, una convivenza piu' civile e democratica, la possibilita' di un assai piu' adeguato uso delle risorse pubbliche: e quindi e infine miglior sviluppo secondo i parametri scientifici e statistici in base a cui si definisce e si valuta lo sviluppo umano.

Opporsi a nuovi aeroporti e chiedere una drastica riduzione del trasporto aereo e' diritto e dovere di ogni persona di buon senso, di ogni persona di volonta' buona, di ogni persona sollecita del pubblico bene.

 

8. ROM SIM

 

I pasciuti potenti assassini che segregano, umiliano, fanno morire i rom accusano i superstiti di essersi salvati.

I pasciuti potenti assassini che segregano, umiliano, fanno morire i rom.

 

9. CINQUE DOMANDE, E UNA SCELTA

 

Sappiamo che il trasporto aereo e' responsabile di una rilevante quota del surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria. Vogliamo agire per evitare la catastofe incombente sull'umanita' intera, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.

*

Sappiamo che l'inquinamento dell'aria prodotto dal trasporto aereo e' assai grave: nelle localita' vicino agli aeroporti questo inquinamento si traduce in elevata nocivita' per la salute delle persone. Vogliamo difendere la salute delle persone, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.

*

Sappiamo che l'inquinamento acustico nelle localita' vicino agli aeroporti e' enorme: il frastuono degli aerei impedisce di riposare, impedisce di parlare normalmente, impedisce di godere del silenzio, impedisce il piacere di ascoltare musica, danneggia gravemente l'udito delle persone. Vogliamo difendere il diritto al riposo, alla parola, al silenzio, alla musica, a non diventar sordi, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.

*

Sappiamo che il trasporto aereo e' energivoro ed antieconomico: i suoi giganteschi costi sono ignorati dall'opinione pubblica anche perche' le compagnie aeree godono assurdamente di ingenti finanziamenti pubblici e di scandalose agevolazioni e fin esenzioni fiscali, spesso hanno condotte antisindacali e sfruttano duramente i loro dipendenti, infine esternalizzano i costi ambientali e sanitari facendoli pagare ancora una volta all'intera comunita'. Nei bilanci statali i fondi per i servizi sociali e sanitari a beneficio di tutti vengono continuamente tagliati, mentre le regalie per le compagnie aeree continuano. Vogliamo che cessi lo scandalo di questo furto e sperpero dei soldi di tutti, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.

*

Sappiamo che il trasporto aereo e' un peso e un danno sostenuto da tutti a beneficio di una parte ristrettissima di popolazione. Vogliamo che anche nell'ambito della mobilita' siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e la democrazia, o no? Se si', e' bene ridurre il trasporto aereo.

*

Non c'e' bisogno di aggiungere che a maggior ragione ci trova contrari l'uso degli aerei come arma: siamo contro tutte le guerre, siamo contro tutte le armi, siamo contro tutte le uccisioni. Dopo Hiroshima Gandhi rilevo' che l'umanita' era giunta a un bivio, e che o si sceglieva la nonviolenza, o la civilta' umana era in pericolo di autodistruzione. Noi abbiamo scelto la nonviolenza.

 

10. BREVE UNA LETTERA ALLE PERSONE AMICHE

 

Carissime e carissimi,

avreste tempo ed agio di inviarci un vostro intervento a sostegno della nostra iniziativa viterbese di cui forse avrete gia' letto sul notiziario, sia contro la realizzazione del terzo polo aeroportuale nel Lazio, sia di denuncia del devastante impatto del trasporto aereo sul clima del pianeta oltre che sull'ambiente e la salute delle popolazioni nelle aree piu' direttamente colpite dalla presenza di strutture aeroportuali, e quindi fondamentalmente per la riduzione di questa forma di mobilita' cosi' fortemente inquinante, energivora, dissipatrice di pubbliche risorse, realmente anche antieconomica, profondamente iniqua?

Abbiamo davvero bisogno dell'aiuto di tutte le persone di volonta' buona...

 

11. OSVALDO ERCOLI, PEPPE SINI: UNA LETTERA APERTA AL SINDACO DI VITERBO

[A Viterbo da alcuni giorni un immenso striscione inneggiante all'aeroporto copre quasi interamente la facciata del teatro Unione, uno dei monumenti della citta' (e' il teatro in cui si svolge una delle scene piu' strazianti del film I vitelloni di Fellini, film girato in gran parte a Viterbo).

Osvaldo Ercoli, gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' consigliere comunale e provinciale, impegnato nel volontariato, nella difesa dell'ambiente, per la pace e i diritti di tutti, e' per unanime consenso nel viterbese una delle piu' prestigiose autorita' morali. Il suo rigore etico e la sua limpida generosita' a Viterbo sono proverbiali. E' tra gli animatori del comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per una riduzione del trasporto aereo.

Peppe Sini, gia' consigliere comunale e provinciale, e' il sarto che imbastisce questo foglio]

 

Signor sindaco di Viterbo,

da alcuni giorni la facciata del Teatro Unione di Viterbo, uno dei monumenti che caratterizzano la citta', situato in uno dei luoghi piu' noti - il luogo da cui inizia l'ultimo e piu' appassionante tratto del percorso della macchina di Santa Rosa -, e' coperta da un gigantesco striscione pubblicitario (del cui contenuto non e' questa la sede per parlare).

La facciata di un monumento della citta' e' ridotta a stendipanni, a plancia pubblicitaria.

*

E' scandaloso che si abbia una tale insensibilita' per i monumenti della nostra citta'.

Se questa e' l'attenzione che i pubblici amministratori hanno per i beni ambientali e culturali di Viterbo, c'e' da indignarsi.

*

Se questo e' il vessillo e l'anticipazione dello "sviluppo" che si vuole imporre a Viterbo, ebbene, questo non e' sviluppo ma barbarie.

Se questo e' il sintomo di cio' che si intende per "valorizzazione turistica" della citta', ebbene, questa non e' valorizzazione ma degrado.

Se questo e' un esempio della "cultura" che si vuole per Viterbo, ebbene, questa non e' cultura ma una grottesca corruzione degna delle streghe di Macbeth.

*

Auspichiamo che senza bisogno di chiedere interventi ufficiali delle autorita' preposte alla tutela dei monumenti sopravvenga negli amministratori comunali una resipiscenza, e che il Comune motu proprio decida e faccia effettuare la rimozione della vasta stoffa che inopinatamente copre la facciata del teatro cittadino.

Il sindaco sa che questa lettera la scriviamo da persone che rispettano le opinioni altrui, ma che chiedono a tutti un atteggiamento civile, il rispetto della cosa pubblica, della memoria storica, dei monumenti dell'umano ingegno e dell'umana vicenda.

Cordialmente,

Osvaldo Ercoli, residente a Viterbo, in via Asiago

Peppe Sini, residente a Viterbo, in strada S. Barbara

Viterbo, 12 agosto 2007

 

12. UNA OPPORTUNA PREMESSA AL DIBATTITO CHE SEGUE

 

Alcune delle riflessioni svolte nel dibattito che di seguito riportiamo inducono a qualche perplessita'.

Per un verso esse si riferiscono ad una situazione - ad una percezione della situazione - che le stragi dell'11 settembre 2001 e gli eventi successivi hanno traumaticamente e profondamente modificato; per un altro taluni dei ragionamenti svolti ci sembrano fortemente autoreferenziali all'interno di un ceto universitario che, quantunque sia nelle societa' opulente (e nei ceti dominanti delle societa' rapinate) un fenomeno di massa, ci sembra stia perdendo ogni giorno di piu' il contatto con la realta' (e le vicende dei cosiddetti "forum sociali" - che oltre ad essere anche tante buone cose sovente sono anche kermesse di un ceto privilegiato di turisti, cattedratici, funzionari di ong e burocrati di ogni apparato superfetati dal sistema di dominio - ci sembra che anche questo eminentemente rivelino); per un altro verso ancora ci sembra sottovalutino gli abissali rischi dei processi tecnologici in corso e la catastrofe storica ed esistenziale di cui essi sono gia' ora portatori - ed al riguardo sarebbe da rileggersi ancora e sempre le antiche pagine di Guenther Anders.

*

Chi scrive queste righe ritiene che l'intellettualita' occidentale stia veramente danzando sul Titanic; e ritiene altresi' tragicamente ben comprensibile il cupo e sordo disprezzo nei confronti del nostro pensare e discutere da parte di chi venendo dall'orrore di cinquecento anni di feroce colonialismo occidentale e credendo di portare un messaggio salvifico o palingenetico ogni sentimento di affinita' umana nei nostri confronti dismette, e in noi vede solo rapaci imbellettati che nulla meritano se non la sventura piu' furiosa e fulminea.

E tuttavia chi scrive queste righe crede che le risorse morali ed intellettuali dell'esperienza occidentale siano tutt'altro che esauste, e che ad esempio dal pensiero delle donne, da quella che fu - or non e' guari - la nuova ecologia, e dalla storia travagliatissima del movimento operaio, ed in una piu' lunga durata dalle lotte politiche e sociali per la liberta' di pensiero e di espressione, per la democrazia, per la fondazione giuridica dell'organizzazione delle societa' come guarentigia dei diritti di ogni individuo, ebbene, la nonviolenza erediti straordinari tesori da mettere ancora e sempre in valore e in comune. Giacche' chi scrive queste righe crede che la nonviolenza effettualmente sia, hic et nunc, quel "varco attuale della storia" di cui diceva Capitini, eredita' ed inveramento del sogno e del progetto di un'umanita' fraterna e sororale, responsabile e liberata, dialogica e conflittuale e quindi ancor piu' maturamente dialogica: figura di un'internazionale futura umanita' - gia' compresente ogni volta che la persona buona la cosa buona sceglie ed introduce nel mondo - certo non affrancata dal dolore biologico ed esistenziale, ma che anche quel dolore, in una diversa e piu' nitida perche' autocosciente reciproca e comune benevolenza, sapra' e potra' lenire e recare a miglior ermeneusi ed affrontamento, piu' misericorde gestione e riconoscimento, proprio perche' contrastando il dato storico dell'oppressione dell'uomo sull'uomo che tanto contribuisce ad ogni umana sofferenza con cio' stesso vien riducendo non solo il carico complessivo di sofferenze ma anche le sofferenze ineliminabili perche' inscritte nello statuto naturale dell'essere umano.

*

Con tutto cio' ci e' sembrato opportuno - dopo esserne stati per mesi incerti - proporre il testo seguente alla riflessione di chi ci legge, per vari motivi: come documento di una temperie e di una crisi; come occasione di accostamento ad alcune autrici che molto abbiamo apprezzato e che per piu' versi ci sono maestre; come proposta di un repertorio di temi e conflitti e ricerche comunque ineludibili; finanche come caso di studio di un interloquire che rivela sempre piu' di quel che dice.

 

13. RAUL HILBERG

[Raul Hilberg, nato a Vienna nel 1926, esule negli Stati Uniti con la famiglia dal 1939, nel 1944 come volontario nell'esercito americano combatte' in Europa nella guerra contro il nazismo. Allievo di Franz Neumann, docente universitario, storico, e' il piu' autorevole studioso dello sterminio degli ebrei compiuto dai nazisti. E' deceduto nell'agosto 2007. Opere di Raul Hilberg: la sua opera fondamentale e' La distruzione degli Ebrei d'Europa, Einaudi, Torino 1995, un libro che e' indispensabile leggere. Cfr. anche Carnefici, vittime, spettatori, Mondadori, Milano 1994]

 

L'opera storica di Hilberg e' essa stessa un atto di Resistenza.

Come un maestro, un compagno di lotta, una persona buona e viva e luminosa qui lo salutiamo.

 

14. IN TUTTA SEMPLICITA'

 

Non c'e' bisogno di discorsi complicati per dire le forti e vere decisive ragioni per le quali e' giusto, necessario ed urgente opporsi all'incremento del trasporto aereo, opporsi alla costruzione di nuovi aeroporti, e chiedere invece l'immediata riduzione dei voli.

1. Il trasporto aereo contribuisce enormemente al surriscaldamento del clima, che costituisce oggi la piu' grave minaccia ambientale planetaria, il piu' grande pericolo per la civilta' umana e per la biosfera.

2. Il trasporto aereo inquina gravemente l'ambiente e danneggia gravemente la salute delle persone che ne subiscono l'impatto, sia con l'inquinamento atmosferico che con l'inquinamento acustico.

3. Il trasporto aereo e' estremamente energivoro ed estremamente costoso: una parte cospicua dei suoi costi e' pagata con soldi pubblici da parte degli stati (sia in forma di contributi che in forma di agevolazioni e fin esenzioni fiscali); soldi pubblici che vengono sottratti ai servizi sociali e sanitari a beneficio di tutti i cittadini, e che vengono invece scandalosamente regalati alle compagnie aeree avvelenatrici e speculatrici.

4. Il trasporto aereo e' un privilegio di pochissimi (il 5% dell'umanita') i cui costi e i cui danni sono pagati dall'umanita' intera: grandissima parte dei suoi costi sono pagati da chi non lo utilizza affatto. Esso e' quindi vergognosamente ingiusto, deruba i poveri per il vantaggio e il piacere dei ricchi, offende il sentimento di giustizia di ogni essere umano.

*

Occorre procedere al piu' presto a una drastica riduzione del trasporto aereo, a una chiara presa di coscienza e assunzione di responsabilita' da parte di tutte le persone di volonta' buona e delle istituzioni democratiche, ad una forte promozione di altre forme di mobilita' e di comunicazione piu' soddisfacenti, meno inquinanti, meno nocive, piu' sicure, piu' economiche, piu' razionali, piu' giuste.

Come disse una volta Mohandas Gandhi: "Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".

 

15. MAX ROACH

 

Ora ci ha lasciato anche Max Roach.

La musica quaggiu' non sara' piu' la stessa, il ritmo della vita non sara' piu' lo stesso.

Ma in quell'altrove che tengo ahime' per fermo che sia solo nei cuori di chi resta, e resta per un breve soffio ancora, adesso che incontrera' di nuovo Charlie Parker e tutti gli altri, che jam session infinita.

*

A quell'idea di Karl Barth secondo cui in presenza dell'Altissimo gli angeli suonano Bach e tra loro per divertirsi Mozart, ci sia consentito sommessamente aggiungere che con Thelonius, e John, e Miles, e tutti gli altri nostri fratelli e tutte le altre nostre sorelle che lassu' li hanno raggiunti, e prime fra tutte Billie e Bessie, ebbene, gli angeli e Wolfgang e Johan Sebastian e finanche l'Altissimo gioiscono ancora di piu', e ancora di piu' illuminano il mondo.

Questo mondo cosi' triste ogni volta che una persona buona lo lascia. Questa vita cosi' meravigliosa ogni volta che una persona buona una scintilla dona di felicita'.

 

16. NON INCREMENTARE MA RIDURRE IL TRASPORTO AEREO

 

Non incrementare, ma ridurre il trasporto aereo, questo occorre.

Non aggredire, ma tutelare l'ambiente in cui tutti si vive, questo occorre.

Non danneggiare, ma difendere la salute di tutti, questo occorre.

Non derubare i poveri per regalare ai ricchi, ma con giustizia e in solidarieta' condividere le risorse tra tutti gli esseri umani (comprese le generazioni future), questo occorre.

Non fare cose che privino altri dei loro diritti, ma fare cose che i diritti di tutti rispettino, promuovano, inverino, questo occorre.

Non incrementare, ma ridurre il trasporto aereo, questo occorre.

 

17. MENO E PIU'

 

Meno aerei e piu' biciclette.

Meno automobili e piu' ferrovie.

Meno oggetti e piu' informazioni.

Meno pacchi  e piu' internet.

Meno cemento e piu' alberi.

Meno imballi e piu' spazio.

Meno merci e piu' comunicazione.

Meno fretta e piu' pazienza.

Meno stress e piu' benessere.

Meno soperchierie e piu' sicurezza.

Meno ingordigia e piu' salute.

Meno stoltezze e piu' responsabilita'.

Meno profitto e piu' umanita'.

Meno sfruttamento e piu' misericordia.

Meno prepotenza e piu' saggezza.

Meno privilegi e piu' solidarieta'.

Meno sprechi e piu' sobrieta'.

Meno pubblicita' e piu' respiro.

Meno frastuono e piu' silenzio.

Meno consumismo e piu' integrita'.

Meno feticci e piu' relazioni umane.

Meno narcisismo e piu' condivisione.

*

Breve e' la vita, e preziosa: la coscienza la espande e fa bene alla salute, la propria e l'altrui.

Breve e' la vita, e preziosa: non la si sprechi, non la si devasti, non la si uccida.

Breve e' la vita, e preziosa: la tua, quella di ciascuno e di tutti.

 

18. L'ALTERNATIVA

 

Non fare il male, e' gia' un'opposizione al male.

Opporsi al male, e' gia' l'alternativa al male.

Chiamiamo nonviolenza l'opposizione ad ogni violenza e ad ogni menzogna.

Chiamiamo nonviolenza il principio responsabilita' in azione.

Chiamiamo nonviolenza l'atto di rivolgimento amoroso che si prende cura della vita e dei diritti di ogni altro che incontri.

Vi e' una sola umanita'. Ed abbiamo una sola Terra su cui vivere insieme.

 

19. PIERGIORGIO ACQUISTAPACE

 

E' deceduto ieri, dopo una lunga malattia, Piergiorgio Acquistapace.

Insegnante di straordinarie doti maieutiche; infaticabile animatore di movimenti per la pace, l'ambiente, i diritti di tutti, la costruzione di un altro mondo possibile; gia' responsabile regionale dei verdi e figura storica della sinsitra molisana; limpido e strenuo oppositore della guerra; autorevole volto e nitida voce del Movimento Nonviolento.

Non soltanto a Castropignano, il suo paese, e in Molise, e in italia, ma ovunque vi siano persone amiche della nonviolenza in lotta per un'umanita' di liberi ed eguali in diritti, per difendere la biosfera e la civilta', per costruire relazioni senza ingiustizie e senza violenza, queste persone oggi sono in lutto: ci ha lasciato un uomo buono.

Ma e' vero anche che al dolore perche' Piergiorgio ci ha lasciato con la sua corporale presenza, si affianca la gratitudine per quanto all'umanita' intera ha lasciato in comune preziosa eredita' con l'esempio della sua vita, con la qualita' del suo agire, con la coerenza del suo impegno, con la lezione di fraternita', con il concreto alacre operare in pro del bene di tutti: ed e' dono che non si estingue.

In pianto e in fedelta', in lutto e in amicizia, qui ancora lo salutiamo.

 

20. APPELLO DEL COMITATO: UN AEROPORTO A VITERBO? NO, GRAZIE. E' NECESSARIO INVECE RIDURRE IL TRASPORTO AEREO

 

1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico.

2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima.

3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente.

4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.

5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e' soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.

6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la Valutazione d'impatto ambientale.

*

Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia. Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.

*

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.

Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.

Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo per pochi privilegiati.

Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese in modo democratico.

Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.

*

Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita' dell'aeroporto.

Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi' rilevante.

*

Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo, di sostenere l'impegno del comitato.

*

Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org

 

21. IN POCHE PAROLE LE VERE ALTERNATIVE PER LA MOBILITA' SOSTENIBILE E UN AUTENTICO SVILUPPO AUTOCENTRATO DELL'ALTO LAZIO

 

Ai giovinotti di belle speranze e di poche letture che dopo essersi ben incerumate le orecchie a gran voce chiedono quali siano le alternative che abbiamo da proporre di contro alla loro astuta idea di tutto devastare, massacrar la salute dei concittadini, metter in saccoccia quattro baiocchi sporchi maledetti e subito, e poi chi s'e' visto s'e' visto, piace poter rispondere che le alternative ci sono, e messe nero su bianco da ben oltre un decennio.

Ma come possono saperlo coloro che mai si presero il disturbo di voler conoscere la storia di questa terra?

*

Lo ha ricordato alcuni giorni fa Giulio Vittorangeli su questo medesimo foglio: le persone che dagli anni Settanta si sono battute contro il modello di sviluppo di servitu' (che ha devastato ambiente e diritti, distrutto lavoro e salute, rapinato sicurezza e benessere, e favorito la penetrazione dei poteri criminali nel viterbese interagendo con il regime della corruzione), nel vivo di decenni di lotte durissime elaborarono un progetto alternativo di modello di sviluppo territoriale e ad esso connesso un adeguato modello di mobilita'.

*

Questa proposta alternativa, che in alcune fasi di grande mobilitazione civile dei lavoratori, delle comunita' locali, delle istituzioni democratiche, divenne il programma comune della parte onesta della societa' altolaziale, ebbe il suo ultimo e forse piu' rilevante momento di definizione, discussione e condivisione con la Conferenza economica provinciale promossa alla meta' degli anni Novanta dall'Amministrazione Provinciale di Viterbo restata nella memoria della cittadinanza come "quella di Ugo Nardini, di Osvaldo Ercoli e di Peppe Sini", quella che si scontro' duramente col regime della corruzione, quella che nell'insieme si caratterizzo' per l'opposizione intransigente alla devastazione ambientale del famigerato progetto Supercassia, per la scelta di fondo della difesa e valorizzazione di ambiente e cultura, e per aver promosso la lotta contro l'economia inquinata, la politica collusa e la penetrazione mafiosa.

E in quella vicenda non solo recammo ad una riflessione comune tante voci diverse, tanti soggetti istituzionali e della societa' civile - dagli imprenditori ai sindacati dei lavoratori, all'associazionismo civico e solidale -, ma ponemmo al centro dell'attenzione un progetto per cui valeva e vale la pena di battersi.

*

Ho l'orgoglio di essere la persona che portando a sintesi l'elaborazione frutto di esperienze cui avevo dedicato decine d'anni della mia vita di organizzatore sociale, di militante politico, di giornalista d'inchiesta e di pubblico amministratore, traccio' le linee essenziali delle decisive - e certo conflittuali - scelte che caratterizzarono quella proposta che mi pare tuttora attuale (purtroppo: giacche' e' tuttora attuale poiche' quell'esperienza fu breve, non pote' realizzare granche' di quanto si riprometteva: e poi sopravvenne nuova barbarie, nuova corruzione, il nuovo prevalere delle logiche e dei poteri che avevamo sfidato e affrontato e per anni contrastato con rilevanti esiti; ma anche il viterbese subi' l'assalto e il degrado berlusconiano che riporto' in auge il vecchio blocco andreottiano, gli interessi peggiori, i poteri vampiri, mentre in tutta Italia la sinistra si sfasciava e perdeva fin la memoria della parte migliore della sua storia di solidarieta' umana, di emancipazione degli oppressi, di scelta della verita' e della giustizia, di promozione della liberta' per tutti.

*

E fatta questa davvero lunga e forse inelegante premessa - ma viene l'ora in cui occorre pur dire come davvero andarono le cose - ecco le alternative rispetto al modello di sviluppo di servitu' e al modello di mobilita' inquinante, patogeno, rapinatore che lorsignori vogliono continuare ad imporci.

E le alternative, dette per titoli, sono le seguenti, semplici e chiare:

- una politica coerente e integrata fondata su un modello di sviluppo basato su economie autocentrate, tecnologie adeguate, partecipazione popolare alle scelte, agendo localmente e pensando globalmente (ovvero facendo scelte di giustizia e di salvaguardia della biosfera nel riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani e nell'estensione del principio responsabilita' anche nei confronti delle generazioni future);

- la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, che del viterbese sono ancora la massima ricchezza reale in termini anche economici in senso stretto;

- la difesa, la promozione e la valorizzazione delle vocazioni produttive del territorio, in primis dell'agricoltura di qualita', dell'artigianato, di un termalismo terapeutico e non speculativo, dell'alta formazione e della ricerca soprattutto in campo ambientale, del turismo non frettoloso e non predatorio;

- un modello di mobilita' che punti ad adeguatamente collegare innanzitutto con le ferrovie Viterbo con Orte, Civitavecchia e Roma;

- la smilitarizzazione del territorio;

- il recupero dei centri storici;

- l'azione intransigente di contrasto alla criminalita' organizzata, all'economia collusa, alla politica corrotta;

- una riorganizzazione e un potenziamento dei servizi sociali e sanitari fedele ai principi ispiratori della legge 833 del 1978.

Cosi', in poche parole: e a supporto di questo programma producemmo allora studi e studi per migliaia e migliaia di pagine. Non poche di esse le ho redatte di persona.

*

Ma il ceto politico che poi sopravvenne negli enti locali, con le reiterate vittorie della destra eversiva in cui si riciclarono prontamente i piu' dei prominenti della cosca andreottiana, e con la quasi totalitaria colonizzazione del cosiddetto centrosinistra da parte degli stessi figuri e gruppi e interessi (e il riciclaggio ivi dei prominenti andreottiani residui), ebbene, quanto ai vecchi di tutto cio' non vuol sentire neppure parlare, tanta e' stata la paura di perdere per sempre il potere e tanta e' ancora la cattiva coscienza delle malefatte commesse o avallate e ognor reiterate; e quanto alla loquace gioventu' di tutto cio' nulla sa, ne' vuole sapere, forse perche' certi giovani rampanti pensano ancora che la filosofia si faccia col manganello, che "leggere le carte" designi non la consuetudine allo studio scrupoloso ma l'attivita' dei ciarlatani che truffano la gente coi tarocchi, e che il servizio nella cosa pubblica consista in quel motto con cui fu sintetizzata la Nep: "arricchitevi".

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 163 del 9 aprile 2013

 

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