Archivi. 141



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 141 del 18 marzo 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di aprile 2006 (parte terza e conclusiva)

2. Alcune cose da fare perche' Lidia giunga al Quirinale

3. Una cosa da fare: scrivere ai parlamentari e ai consiglieri regionali

4. No al colpo di stato. Il 25-26 giugno votiamo per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza

5. Con Rita Borsellino

6. Otto pratiche proposte per chi leggerle vorra'

7. Lidia al Quirinale. Un sogno sognato insieme

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2006 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2006.

 

2. ALCUNE COSE DA FARE PERCHE' LIDIA GIUNGA AL QUIRINALE

 

Molte persone amiche si chiedono e ci chiedono cosa si possa concretamente fare per sostenere efficacemente la proposta che il prossimo Presidente della Repubblica sia una donna rappresentativa della Resistenza, della nonviolenza, del femminismo, sia Lidia Menapace.

La prima cosa da fare e' appunto parlarne.

Ed anche cominciando col chiedersi - con la meraviglia dei fanciulli - perche' una idea cosi' flagrantemente semplice e buona, avere una donna come Lidia a capo dello Stato, non sia gia' oggi di tutte e tutti.

Infatti sarebbe evidentemente ragionevole che nella scelta della persona cui attribuire l'incarico di Presidente della Repubblica si dovrebbero seguire criteri come quelli in base a cui in tante e tanti siamo arrivati a formulare la proposta di Lidia Menapace: ovvero che la persona suprema garante del nostro ordinamento giuridico democratico debba essere una persona che nella sua intera vita abbia dato prova di amore per l'umanita', e che abbia le qualita' intellettuali e morali - ma vorremmo meglio dire: le qualita' umane in senso forte - adeguate per essere autorevole figura di riferimento per tutte e per tutti.

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Concretamente

Concretamente si puo' fare questo: far conoscere la proposta, far conoscere le ragioni della proposta, far conoscere le adesioni alla proposta, promuovere altre adesioni alla proposta.

Ogni persona o associazione trovera' le sue forme e i suoi canali.

Per parte nostra - se di queste piccinerie si puo' parlare - questo foglio che ogni giorno raggiunge quasi ventimila caselle di posta elettronica e la cui collezione puo' essere comunque agevolmente in ogni momento consultata nel sito di Peacelink (www.peacelink.it) pubblichera' le notizie e le adesioni di cui ricevera' notizia, ma sarebbe per noi grande una gioia se altri notiziari, altre mailing list, altri siti, facessero cosa analoga: come abbiamo gia' scritto non crediamo che sia cosa utile che l'iniziativa si esaurisca nell'invio di un'adesione a un indirizzo, e sia pure il nostro (e comunque - ripetiamolo, a scanso di equivoci - naturamente desideriamo che ci si inviino adesioni e notizie, e ci impegnamo fervidamente ad essere cassa di risonanza e per cosi' dire corrieri postali di esse).

Detto in sintesi: crediamo che sia molto utile che ogni persona o associazione che aderisce alla proposta la diffonda autonomamente alle persone e strutture con cui e' in contatto.

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Scrivere ai parlamentari (e alle organizzazioni di cui fanno parte)

Crediamo che sia utile in particolare che se ne scriva in primo luogo ai parlamentari con cui si e' in contatto o con cui comunque esiste una relazione - fosse pure solo quella della rappresentanza territoriale o ideale - ed alle organizzazioni di cui quei parlamentari fanno parte.

E' evidente che essendo i parlamentari (ed alcuni delegati delle Regioni) coloro che eleggono il o la Presidente della Repubblica, in ultima istanza sono loro le persone cui dobbiamo rivolgerci per chiedere un voto responsabile in questo frangente.

Ma e' anche evidente che non basta scrivere ai parlamentari: la nostra e' una ben piu' ambiziosa intenzione: di promuovere una riflessione condivisa nel paese, di chiamare alla riflessione, al giudizio, all'impegno tutte le persone interessate a che vi sia una buona Presidente della Repubblica: cioe' tutte le persone che vivono in Italia.

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Scrivere a giornali, radio e tv

Cosi' e' assai utile scrivere ai mezzi d'informazione, ma conoscendo il cannibalismo dei principali di essi, sarebbe poco ragionevole affidare solo o eminentemente a loro la diffusione della proposta: il modo migliore per farla circolare resta questo nostro passaparola di bocca in bocca, di voce in voce, di volto in volto.

Certo chiediamo a tutte e tutti di scrivere lettere a giornali, radio e televisioni, mailing list e siti; questo e' indispensabile.

Ma e' anche evidente che in primo luogo chiediamo di scriverne alle persone amiche, di parlarne con le persone amiche, di discuterne con le persone amiche: a tu per tu, o anche nei luoghi in cui conduciamo la nostra vita associata, ed anche nei luoghi del nostro impegno civile.

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E dunque

E dunque non e' tanto importante dal nostro punto di vista che vi sia qualcuno che tiene il conto del numero delle firme, o degli articoli pubblicati, o delle persone raggiunte (poi, certo, se qualcuno vorra' farlo, e' anche questa cosa che puo' avere una sua utilita' e che molto troviamo apprezzabile); dal nostro punto di vista cio' che e' importante e' che veramente si riesca a far riflettere piu' persone possibile sull'utilita' di avere una donna come Lidia al Quirinale; cio' che e' importante e' coinvolgere piu' persone possibile nella riflessione sulla scelta del Presidente della Repubblica; cio' che e' importante e' che l'elezione del capo dello Stato (cui, come e' noto, giusta l'art. 83 della Costituzione partecipano tutti i parlamentari e i delegati ad hoc delle Regioni) avvenga non sulla base di logiche compromissorie fra lobbies o di spartizione delle cariche dello Stato come se fossero spoglie da saccheggiare dopo la pugna, ma sulla base di criteri e valori limpidi, democratici, condivisi, pubblici.

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Repetita juvant

Abbiamo gia' scritto piu' volte, e una volta ancora ripetiamo che "non abbiamo pensato a un appello strutturato e a una campagna centralizzata: ogni persona ed ogni associazione che vorra' esprimere il proprio impegno a sostegno della candidatura di Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica sapra' pensare le forme piu' congeniali al proprio modo d'essere, di pensare, di agire: a tutte le persone e le associazioni disponibili chiediamo naturalmente di diffondere l'informazione sulla proposta in modo adeguato e coerente al fine".

E solo a mero titolo d'esempio riproduciamo qui il testo che abbiamo gia' piu' volte pubblicato: "Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace".

E ancora una volta ricordiamo che saremo grati a tutte le persone che ci invieranno (all'indirizzo di posta elettronica nbawac at tin.it) interventi e notizie al fine di poterli pubblicare anche sul nostro notiziario.

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Una piccola digressione, per chiedere scusa ad alcuni amici Di tutte le adesioni di cui avremo notizia questo foglio cerchera' di render pieno conto. In alcuni casi purtroppo potra' accadere che si cerchera' di sintetizzare prese di posizione piu' ampie ed articolate. Ci scusiamo se talora abbiamo proceduto e procederemo ancora ad estrarre solo brevi frasi da testi piu' ampi (e ci scusiamo in particolare se nella fretta con cui si lavora a comporre questo foglio quotidiano talvolta capitano refusi spiacevoli o addirittura spiacevoli fraintendimenti: chi ci conosce sa che abbiamo profondo rispetto per tutte le opinioni e per tutti gli stili). Una sola preghiera, ed e' quella consueta, vorremmo tuttavia nuovamente rivolgere a chi ci invia scritti: evitare espressioni offensive nei confronti di chicchessia.

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Tre barriere

Ogni iniziativa - che naturalmente deve essere razionale e ragionevole, civile e orientata all'incontro ed alla comprensione - che promuova l'informazione, la documentazione, la sensibilizzazione e il pubblico dibattito sulla proposta di eleggere Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica e' benedetta.

Va da se' che preliminarmente occorre superare alcune barriere spesso introiettate anche da persone civilmente, socialmente, politicamente impegnate:

- la prima e' quella dell'abitudine alla delega: molte persone pensano che dibattere su chi debba essere Presidente della Repubblica sia privilegio delle segreterie dei partiti (magari con l'occhiuta supervisione dei piu' loschi poteri occulti), mentre e' evidente che su questa scelta piu' che su ogni altra occorre che vi sia la riflessione piu' partecipata e piu' trasparente, che il processo decisionale sia il piu' democratico e responsabile possibile;

- la seconda barriera da superare e' quella della diffusa ignoranza: purtroppo troppe persone (compresa non piccola parte del ceto politico) conoscono quasi solo i personaggi che vedono in televisione. Occorre invece far conoscere ai nostri interlocutori chi sia e cosa abbia fatto Lidia Menapace, e quali siano le esperienze, le riflessioni, le proposte e i valori di cui e' testimone e portatrice;

- la terza barriera e' quella della rassegnazione: non c'e' nessun ragionevole motivo per ritenere che mai una persona di valore potra' essere eletta ad un'alta carica istituzionale, che mai il Parlamento sara' capace di esprimere un voto secondo scienza e coscienza orientato al pubblico bene, che mai la parte civile della societa' civile potra' formulare una proposta con ragionevoli speranze di essere ascoltata dalle istituzioni. E' ben vero che molto spesso la realta' e' sconfortante; ma talvolta, e massime in momenti di profonda crisi e di urgente svolta, e' ben accaduto il contrario: che la parte civile della societa' civile abbia saputo orientare il dibattito pubblico e le scelte istituzionali; che il Parlamento abbia saputo adempiere al suo compito; che figure autorevoli siano state chiamate a ruoli di grande responsabilita' pubblica.

Occore uscire dalla piugrizia, dall'apatia, dalla subalternita'.

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Minima un'agenda

Il compito che ci spetta in questi pochi giorni e' semplice da enunciare:

a) far conoscere e far discutere la proposta dell'elezione di Lidia Menapace alla Presidenza della Repubblica: per questo vanno bene la duiffusione di materiali informativi e documentari (anche semplici appelli e volantini scritti nel modo piu' breve e piu' chiaro) tra le persone e le associazioni, le raccolte di firme nelle piazze e nella piazza telematica, gli incontri pubblici;

b) far sapere a tutti i mass-media raggiungibili dell'esistenza di questa proposta, delle iniziative in corso, delle dichiarazioni a suo sostegno; per questo occorre inviare comunicati e lettere ai mass-media e ai redattori dei mass-media, che siano testi scritti nel modo piu' chiaro e rigoroso; e - qualora possibile - anche invitare i mass-media alle eventuali iniziative pubbliche, o avere colloqui in merito con specifici interlocutori nelle redazioni;

c) proporre ai parlamentari con cui si ha un rapporto di interlocuzione di prestare ascolto a questa proposta e alle ragioni su cui si fonda. Ovviamente per essere ascoltati bisogna volersi far ascoltare, avere quindi un atteggiamento sinceramente volto alla comunicazione autentica ed attenta, e alla discussione franca e leale;

d) poiche' la gran parte dei parlamentari si riconosce in specifiche forze politiche e sociali e' opportuno interloquire anche direttamente con le forze politiche e sociali democratiche.

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Nel gorgo

Tutto cio', come e' palese, non si dara' "in vitro", in condizioni asettiche, ma nel vivo della fase attuale: nel vivo della campagna elettorale per elezioni amministrative che saranno decisive per confermare o ulteriormente destabilizzare il risultato elettorale del 9 e 10 aprile; nel vivo della preparazione del referendum sulla Costituzione che e' assolutamente necessario vincere per mantenere in italia la vigenza dello stato di diritto e dell'ordinamento democratico; nel vivo dell'avvio dell'attivita' parlamentare in una situazione critica, complessa e confusa quant'altre mai.

Ma non vi e' dubbio che questa nostra inizativa puo' costituire un elemento di chiarificazione e di propulsione, di invito alla responsabilita' e all'impegno, di partecipazione civile e di verifica dei poteri, e quindi anche un effettuale aiuto a far prevalere in ciascuna delle vicende citate posizioni piu' limpide e piu' democratiche.

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Qui giunti

Detto tutto questo (che certo deludera' chi sperava di trovare in questa frettolosissima e interminabile articolessa indicazioni precise a mo' di manuale, ma che e' a un dipresso quel che chi scrive queste righe sente e pensa), ciascuna delle persone che vorranno impegnarsi a sostenere la candidatura di Lidia Menapace al Quirinale - ovvero a cercare di fare all'Italia tutta questo magnifico dono - realizzi le iniziative che ritiene piu' utili, e di quanto avra' fatto comunque la ringraziamo, e se vorra' farlo sapere anche a chi questo foglio tesse, anche di questo infine grazie di cuore fin d'ora.

 

3. UNA COSA DA FARE: SCRIVERE AI PARLAMENTARI E AI CONSIGLIERI REGIONALI

 

Come e' noto, la persona che ricoprira' la carica di Presidente della Repubblica e' eletta col voto dei senatori, dei deputati, e di tre delegati per ogni Regione (cosi' recita l'art. 58 della Costituzione: "Il Presidente della Repubblica e' eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione, eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato. L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi della assemblea. Dopo il terzo scrutinio e' sufficiente la maggioranza assoluta").

E' opportuno che, finalmente insediato il nuovo Parlamento con la convalida dell'elezione dei Deputati e dei Senatori e l'inizio dei lavori, l'iniziativa a sostegno della proposta di eleggere Lidia Menapace Presidente della Repubblica assuma anche le seguenti forme specifiche:

a) scrivere lettere alle persone che compongono la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica affinche' conoscano la proposta (e le sue motivazioni, e le adesioni gia' pervenute ad essa), la valutino e considerino l'opportunita' di accoglierla e di farsene a loro volta portatrici;

b) scrivere lettere alle consigliere e ai consiglieri regionali affinche' nel designare tre delegati di ogni Regione che parteciperanno all'elezione del Presidente della Repubblica, esprimano un sostegno alla proposta di eleggere Lidia Menapace capo dello Stato;

c) scrivere lettere alle strutture dirigenti locali e nazionali delle forze politiche affinche' si esprimano anch'esse in tal senso e in tal senso diano mandato ai loro rappresentanti nelle Regioni e in Parlamento;

d) scrivere ai mezzi d'informazione: che e' cosa sempre utile;

e) continuare a diffondere la notizia di questa iniziativa, far conoscere le adesioni che ad essa continuano a pervenire, promuovere adesioni ulteriori.

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Naturalmente ogni persona o associazione che vorra' impegnarsi a sostegno della proposta di eleggere Lidia Menapace Presidente della Repubblica lo fara' con il proprio linguaggio, il proprio stile, le proprie convinzioni, con le iniziative che - nel rispetto delle opinioni di ciascuno - riterra' piu' opportune e coerenti: a ciascuna e ciascuno di inventare le mille forme in cui esprimere, con orgoglio e con gioia, la proposta di portare una donna al Quirinale, una donna rappresentativa della Resistenza, della nonviolenza, del femminismo, delle grandi esperienze di liberazione e di solidarieta' umana, delle grandi tradizioni giuriscostituenti, per un'umanita' di persone libere, eguali in diritti, solidali.

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E saremo grati a chiunque ci segnalera' (al nostro indirizzo di posta elettronica: nbawac at tin.it) adesioni e iniziative, e ci inviera' riflessioni, testimonianze e proposte: questo foglio vuole essere una delle tante tribune da cui si esprima corale l'impegno e la speranza che al Quirinale sia eletta una persona in cui ogni donna e ogni uomo di volonta' buona possano riconoscere un sicuro punto di riferimento per difendere e promuovere la legalita', la democrazia, la solidarieta', la civile convivenza, il rispetto delle persone e della natura, la cura per gli altri e le altre, la pace, il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

 

4. NO AL COLPO DI STATO. IL 25-26 GIUGNO VOTIAMO PER DIFENDERE LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA NATA DALLA RESISTENZA

 

E' stata fissata per il 25-26 giugno la data del referendum sulla Costituzione, per cancellare il colpo di stato tentato dal governo golpista alcuni mesi fa e difendere la Costituzione della Repubblica Italiana del 1948, nata dalla Resistenza antifascista, monumento di civilta' giuridica e presidio dei diritti di tutti.

 

5. CON RITA BORSELLINO

 

Le elezioni per il rinnovo della Regione Siciliana hanno un'importanza che va ben oltre i confini geografici dell'isola e gli aspetti amministrativi della consultazione.

La vittoria di Rita Borsellino, sorella di Paolo Borsellino e continuatrice della lotta sua e di tanti eroe ed eroine, sarebbe la vittoria della democrazia, dello stato di diritto, della civilta' giuridica, della dignita' umana.

La vittoria di Rita Borsellino costituirebbe una dura sconfitta del potere mafioso e dei suoi complici.

Anche questo foglio rivolge un appello a tutte e tutti a sostenere Rita Borsellino nelle elezioni regionali siciliane di maggio.

 

6. OTTO PRATICHE PROPOSTE PER CHI LEGGERLE VORRA'

 

"Di questa gioiosa avventura in cui mi avete imbarcato mi piace tutto, il carattere avventuroso, il gusto, i sentimenti, le idee, anche il forte valore simbolico, che nessun insuccesso comunque ormai cancella...Mi piace la forma che ha questa campagna, che non si potrebbe rappresentare ne' con la piramide di tutte le architetture del potere, ne' con il quadrato delle strutture militari, ma come il crocchio al mercato, la cerchia al tavolo di casa o del bar, le allusioni sui bus, insomma con tutte le forrne del parlare vero, anche occasionale, anche leggero..." (Lidia Menapace)

 

1. Scrivere lettere ai parlamentari per segnalare loro la proposta di eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro impegno in tal senso.

Ovviamente occorre che siano lettere scritte con linguaggio adeguato: non proclami o peggio ancora requisitorie.

Gli indirizzi di posta elettronica di tutti i parlamentari si trovano nel sito della Camera dei Deputati (www.camera.it) e in quello del Senato della Repubblica (www.senato.it).

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2. Scrivere lettere ai consiglieri regionali (come e' noto all'elezione del Presidente della Repubblica prendono parte oltre a tutti i parlamentari anche tre rappresentanti per ogni Regione) per segnalare loro la proposta di eleggere Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che essa sta ottenendo, e per sollecitare un loro impegno in tal senso.

Ovviamente occorre che anche queste  lettere siano scritte con linguaggio adeguato.

Gli indirizzi di posta elettronica dei consiglieri regionali si trovano agevolmento nei siti dei relativi Consigli Regionali.

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3. Scrivere lettere ai mass-media locali e nazionali per segnalare loro l'appello per l'elezione di Lidia Menapace a Presidente della Repubblica, le ragioni di tale proposta, i consensi che ha gia' ottenuto, e per sollecitare che ne diano informazione.

Ovviamente per i mass-media locali o settoriali e' preferibile che vi sia anche una specificita' locale o settoriale della notizia (ad esempio l'adesione di persone o associazioni del territorio o del campo di interessi di riferimento dello specifico giornale, radio, tv, rivista, sito, etc.).

Ed altrettanto ovviamente occorre un linguaggio adeguato: conciso e chiaro; alle redazioni giornalistiche interessa ricevere notizie, non esercizi di retorica sia pur la piu' alata.

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4. Valorizzare le mailing list e i siti nel web per far circolare l'appello (chiedendo anche, a chi gestisce un sito, se sia possibile che nella home page di esso sia segnalato l'appello "Per Lidia Menapace Presidente della Repubblica" con un rinvio ad una piu' ampia notizia e possibilmente anche un link alla o alle pagine web in cui e' possibile reperire maggiori informazioni (ad esempio la pagina web da cui si possono raggiungere tutti i fascicoli di questo notiziario, che e' la seguente: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/maillist.html ).

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5. Laddove possibile promuovere raccolte di adesioni nei luoghi di lavoro, di studio, di incontro, di impegno: a tal fine potra' essere utile predisporre dei volantini da affiggere ove consentito che rechino almeno:

a) un testo sintetico dell'appello (ad esempio: "Ci piacerebbe un Presidente della Repubblica che avesse fatto la Resistenza. Un Presidente della Repubblica che avesse fatto la scelta della nonviolenza. Un Presidente della Repubblica femminista. Una Presidente della Repubblica. Lidia Menapace"):

b) una breve notizia su Lidia (ad esempio: "Lidia Menapace e' nata a Novara nel 1924, partecipa alla Resistenza, e' poi impegnata nel movimento cattolico, pubblica amministratrice, docente universitaria, fondatrice del "Manifesto"; e' tra le voci piu' alte e significative della cultura delle donne, dei movimenti della societa' civile, della nonviolenza in cammino. Nelle elezioni politiche del 9-10 aprile 2006 e' stata eletta senatrice. La maggior parte degli scritti e degli interventi di Lidia Menapace e' dispersa in quotidiani e riviste, atti di convegni, volumi di autori vari; tra i suoi libri cfr. Il futurismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; L'ermetismo. Ideologia e linguaggio, Celuc, Milano 1968; (a cura di), Per un movimento politico di liberazione della donna, Bertani, Verona 1973; La Democrazia Cristiana, Mazzotta, Milano 1974; Economia politica della differenza sessuale, Felina, Roma 1987; (a cura di, ed in collaborazione con Chiara Ingrao), Ne' indifesa ne' in divisa, Sinistra indipendente, Roma 1988; Il papa chiede perdono: le donne glielo accorderanno?, Il dito e la luna, Milano 2000; Resiste', Il dito e la luna, Milano 2001; (con Fausto Bertinotti e Marco Revelli), Nonviolenza, Fazi, Roma 2004");

c) un punto di riferimento locale e come sia contattabile (ad esempio telefonicamente o per e-mail);

d) l'indicazione di dove trovare ulteriori informazioni (ad esempio la pagina web - che abbiamo segnalato sopra - che ospita i fascicoli di questo notiziario, "La nonviolenza e' in cammino", in cui si da' notizia dell'iniziativa, delle sue ragioni, delle dichiarazioni di adesione fin qui rese pubbliche).

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6. Con l'avvertenza di cercar di non sommergerla di richieste, si potrebbe anche proporre a Lidia Menapace (scrivendole alla sua casella di posta elettronica, sopra segnalata) di partecipare a iniziative pubbliche (non necessariamente centrate sulla proposta di elezione al Quirinale, e' ovvio: con Lidia si possono fare appassionanti incontri su tanti argomenti).

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7 Ma soprattutto parliamone: con le persone con cui condividiamo opinioni, esperienze, interessi, impegni; con le persone che riteniamo possano essere interessate ad avere una Presidente della Repubblica come Lidia; parliamone guardandoci nei volti e reciprocamente ascoltando le nostre voci.

Una proposta come questa va "elaborata", cioe' meditata e discussa superando anche alcune frequenti e comprensibili resistenze interiori: in tante e tanti l'abbiamo pensata come desiderabile, ma non c'e' dubbio che forse molte e molti esitano ad esprimerla come proposta concreta su cui impegnarsi praticamente ritenendo che non sia sufficientemente "realistico" che persone che non appartengono alle gerarchie del palazzo propongano un ragionamento e un'indicazione per la Presidenza della Repubblica: invece proprio questa rottura culturale, questa uscita dall'apatia e dalla subalternita', questo ripudio della rassegnazione, questa presa di parola per una democrazia partecipata, costituiscono uno degli aspetti piu' interessanti della proposta.

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8. Infine: saremo grati a tutte le persone che vorranno comunicarci adesioni e iniziative affinche' anche sul nostro notiziario si possa darne notizia (il nostro indirizzo di posta elettronica e': nbawac at tin.it).

 

7. LIDIA AL QUIRINALE. UN SOGNO SOGNATO INSIEME

 

Come dicono le nostre sorelle e i nostri fratelli del continente

desaparecido, un sogno sognato insieme e' la realta' che comincia.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

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Numero 141 del 18 marzo 2013

 

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