Archivi. 132



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 132 del 9 marzo 2013

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di dicembre 2012 (parte prima)

2. Associazione "Respirare": Sia revocato lo schema di decreto avvelenato

3. No al decreto velenoso

4. Bere veleno per decreto ministeriale? No, grazie

5. L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde scrive ai Ministri della Salute e dell'Ambiente

6. "Viterbo oltre il muro": Difendiamo salute e diritti. No a decreti che avvelenano le persone

7. Al Presidente della Provincia di Viterbo una lettera aperta dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI DICEMBRE 2012 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di dicembre 2012.

 

2. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": SIA REVOCATO LO SCHEMA DI DECRETO AVVELENATO

 

L'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" ha reso noto che e' attualmente all'esame della Commissione Europea uno scandaloso, illegittimo ed inammissibile schema di decreto interministeriale italiano che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

Tale schema di decreto interministeriale deve essere rigettato dalla Commissione Europea, ovvero revocato dai Ministeri italiani proponenti (il Ministero della Salute e quello dell'Ambiente), sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Scrive l'Associazione italiana medici per l'ambiente che "Tale schema di decreto introduce de facto l'ammissibilita' della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece la presenza di tale agente inquinante non deve essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile. E' a tutti evidente che l'approvazione e l'entrata in vigore di tale decreto viola la vigente legislazione ed avrebbe come esito un gravissimo danno per la salute delle persone e per l'ambiente. Basti considerare la situazione del lago di Vico: questo lago e' affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b".

L'Associazione italiana medici per l'ambiente ha gia' inviato alla Commissione Europea un documento di Osservazioni allo schema di decreto affinche' esso sia rigettato, ed ha sollecitato interventi in Parlamento e presso i Ministri responsabili affinche' lo schema di decreto sia revocato dai Ministri stessi.

L'associazione "Respirare" si associa all'iniziativa dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" e invita i Ministeri della Salute e dell'Ambiente e tutto il Governo italiano a revocare lo schema di decreto, e la Commissione Europea a rigettarlo.

L'acqua potabile e' un bisogno vitale e un diritto umano fondamentale.

Sia revocato lo schema di decreto avvelenato.

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 30 novembre 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente. Per informazioni e contatti: c/o Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, e-mail: info at coipiediperterra.org e nbawac at tin.it, siti: www.coipiediperterra.org e http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

*

Si allega il documento dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) recante "Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale"

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente della Commissione Europea

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

al Presidente del Consiglio dei Ministri

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

Oggetto: Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"); affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

1. Premessa

Facendo seguito alla nostra comunicazione del 29 ottobre 2012 (allegato primo) ed ai colloqui telefonici successivamente intercorsi, con la presente l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia), nella persona della referente di Viterbo dottoressa Antonella Litta, presenta le seguenti Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), Osservazioni la cui conclusione e' che tale schema di decreto interministeriale debba essere rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

2. Osservazioni

A dimostrazione di quanto esposto in premessa sara' sufficiente rilevare sinteticamente che, sotto parvenza e col pretesto di colmare un presunto (e non reale) vuoto normativo, di fatto lo schema di decreto interministeriale pretende di legittimare l'erogazione per consumo umano di acqua inquinata da agenti gravemente patogeni, cosi' perpetrando un grave nocumento e violando le norme italiane ed europee attualmente vigenti a tutela della salute, in primis violando proprio lo stesso decreto legislativo 31/2001: non si tratta infatti di un emendamento integrativo, ma di un vero e proprio capovolgimento della ratio della legge, e di una flagrante violazione della norma.

2.1. Illiceita', illegittimita' ed incostituzionalita' del decreto proposto

2.1.1. L'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il Decreto legislativo 31/2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti;

2.1.2. va osservato inoltre che lo schema di decreto de quo, consentendo de facto l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata da cianobatteri e relative microcistine viola altresi' l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'", e si configura pertanto non solo come illecito ed illegittimo, ma altresi' come incostituzionale in quanto in irrimediabile conflitto con quanto disposto dalla Costituzione italiana.

2.1.3. Ne' occorre aggiungere come molte altre leggi e molti altri regolamenti, sia italiani che europei, siano inequivocabili violati dall'atto proposto. Al riguardo, qualora fosse richiesto, ci e' agevole fornire documentazione legislativa e giurisprudenziale ad abundantiam.

2.1.4. Riassumendo: ne discende che per le ragioni giuridiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato in quanto in palese contrasto con la vigente normativa italiana ed europea.

2.2. Inammissibilita' sotto il profilo scientifico e deontologico

2.2.1. Come abbiamo gia' evidenziato nella nostra comunicazione dello scorso mese, e' acclarata senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte; delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla Direttiva 98/83; ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresì come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

2.2.2. E' sufficiente inoltre considerare quali siano in materia le indicazioni di tutte le agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente, della salute e dei diritti umani, per evincerne come lo schema di decreto interministeriale citato nel suo esito effettuale si ponga in contrasto con tutte le indicazioni formulate dalle piu' autorevoli fonti scientifiche, oltre che legislative ed amministrative. Valga ad esempio il caso (gia' citato nella nostra comunicazione dello scorso mese) del gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

2.2.3. Ne' vi e' bisogno di aggiungere come lo schema di decreto interministeriale violi scandalosamente il principio di precauzione, principio che in tale ambito deve essere inteso in guisa di kantiano imperativo categorico, come dimostrano peraltro un vastissimo e crescente numero di pronunciamenti giurisprudenziali e la costante evoluzione legislativa italiana, europea ed internazionale degli ultimi decenni.

2.2.4. Nella Relazione tecnica (allegato secondo), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle Osservazioni qui sinteticamente riassunte.

2.2.5. Riassumendo: ne discende che per le ragioni scientifiche esposte (particolarmente nella dettagliata Relazione tecnica allegata) lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato in quanto inammissibile.

2.3. Questioni di metodo

Ulteriori Osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che:

2.3.1. le proposte di emendazione a leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favoreggia la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana;

2.3.2. il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda) mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile;

2.3.3. l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure;

2.3.4. dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione Imprese e Industrie dell'Unione Europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo a dir poco carente ed elusivo e pertanto come esso sia irricevibile per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali:

2.3.4.1. ad esempio vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria;

2.3.4.2. analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto;

2.3.5. last, but not least il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favoreggia l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015.

2.3.6. Riassumendo: ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo vada rigettato.

3. Conclusioni

Sic stantibus rebus, alla luce delle Osservazioni che precedono si evince pertanto come lo schema di decreto interministeriale citato debba essere rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

4. Ad integrazione delle presenti osservazioni

4.1. Si allegano i seguenti documenti:

4.1.1. Allegato primo: nostra lettera del 29 ottobre 2012 al Responsabile per la Direttiva 98/34 avente ad oggetto: opposizione all'introduzione, nell'allegato I, parte B, del Decreto Legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro.

4.1.2. Allegato secondo: Technical relation.

4.2. Ulteriore vasta documentazione con specifico riferimento e' nella nostra disponibilita' e possiamo mettere a disposizione dei soggetti istituzionali qualora se ne desse la necessita'.

5. Riserva di ulteriori azioni

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) si riserva ogni ulteriore azione in tutte le sedi politiche ed amministrative, civili e penali, italiane, europee ed internazionali.

6. Diffida

La presente vale anche come diffida nei confronti sia dei responsabili del procedimento amministrativo in sede italiana ed europea, sia delle figure apicali delle strutture, organizzazioni ed istituzioni coinvolte nella predisposizione, promozione e favoreggiamento dello schema di decreto, sia dei decisori burocratici e politici che intendessero procedere comunque nella commissione di quella che si configura come una flagrante violazione di legge.

Gentili signori,

il presenta atto e' stato redatto nella formulazione piu' semplice ed agevolmente comprensibile, e secondo i canoni consueti degli atti di Opposizione; qualora fosse prevista dal soggetto ricevente l'adozione di una modulistica peculiare ovvero standardizzata (fin qui peraltro non messaci a disposizione) siamo ovviamente disponibili a riformularlo nelle ulteriori specifiche modalita' previste, ma fin d'ora le presenti Osservazioni hanno piena validita' ed efficacia, e costituiscono atto che implica la piena responsabilizzazione di ogni pubblico ufficiale che, ricevendole, nell'ambito delle sue competenze debba tener conto del contributo di conoscenza che esse recano in relazione ai suoi compiti.

In attesa di un sollecito riscontro, e restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, chiarimento, approfondimento e documentazione, vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 20 novembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

 

3. NO AL DECRETO VELENOSO

 

Il "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" esprime pieno sostegno all'iniziativa promossa dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) affinche' sia revocato ovvero rigettato il famigerato schema di decreto interministeriale che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Si allega il testo dell'appello dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente".

Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, primo dicembre 2012

Il "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti" ha promosso e guidato dal 2007 la vittoriosa opposizione popolare all'illegale ed insensato mega-aeroporto che avrebbe devastato irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame di dantesca memoria. Il comitato e' animato da alcune delle piu' stimate personalita' dell'impegno morale e civile nell'Alto Lazio, come il professor Osvaldo Ercoli; tra i suoi fondatori anche il compianto Alfio Pannega (1925-2010), luminoso maestro di dignita', simbolo indimenticabile della Viterbo popolare, antifascista e solidale. Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org, recapito postale: c/o Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo.

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Allegato. Associazione italiana medici per l'ambiente: Un appello alle istituzioni, alle associazioni, ai movimenti ed alle personalita' impegnati in difesa della salute e dell'ambiente. Sia immediatamente revocato lo schema di decreto interministeriale che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine

Egregi signori,

come forse gia' saprete, e' stato inviato dal Ministero della Salute all'attenzione della Commissione Europea uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro").

Tale schema di decreto introduce de facto l'ammissibilita' della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece la presenza di tale agente inquinante non deve essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile.

E' a tutti evidente che l'approvazione e l'entrata in vigore di tale decreto viola la vigente legislazione ed avrebbe come esito un gravissimo danno per la salute delle persone e per l'ambiente.

Basti considerare la situazione del lago di Vico: questo lago e' affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha gia' inviato al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea un documento di Osservazioni finalizzate al rigetto dello schema di decreto interministeriale citato, ma occorre che vi sia una piu' ampia informazione, sensibilizzazione e mobilitazione.

Sollecitiamo pertanto un vostro tempestivo intervento sia nei confronti della Commissione Europea (in primis presentando ulteriori Opposizioni al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea), sia nei confronti dei  Ministeri italiani coinvolti, sia per informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e tutte le istituzioni variamente interessate, affinche' lo schema di decreto interministeriale sia rigettato dalla Commissione Europea ovvero revocato dai Ministeri italiani.

I tempi per intervenire presso la Commissione Europea presentando Osservazioni in opposizione allo schema di decreto sono ristretti: occorre che le Osservazioni pervengano all'ufficio preposto entro la meta' di dicembre. E gli stessi tempi sarebbero opportuni per intervenire presso i Ministeri della Salute e dell'Ambiente.

Nella speranza di un vostro tempestivo impegno, e restando a disposizione per ogni ulteriore informazione e documentazione, vogliate gradire cordiali saluti

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 29 novembre 2012

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Nota: Il testo delle Osservazioni inviate dall'Associazione italiana medici per l'ambiente alla Commissione Europea, ed i relativi allegati, possono essere richiesti all'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo (tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com).

 

4. BERE VELENO PER DECRETO MINISTERIALE? NO, GRAZIE

 

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'"; la prestigiosa associazione dei medici chiede che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".

Di cosa si tratta in parole povere? Semplicemente di questo: che il Ministero della Salute e quello dell'Ambiente hanno predisposto uno schema di decreto che se approvato consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Attualmente lo sciagurato schema di decreto e' all'esame della Commissione Europea, e se non vi fosse stata la denuncia da parte dell'Associazione italiana medici per l'ambiente e' probabile che nell'ignoranza generale quello scandaloso schema di decreto in un prossimo futuro sarebbe divenuto legge, con gravissime conseguenze per la salute delle persone: vi e' ora invece la concreta possibilita' di bloccare questa ennesima aggressione alla salute delle persone; e' possibile ed e' necessario ottenere il rigetto dello schema di decreto; e' possibile difendere la legalita' e i diritti di tutti con l'azione democratica e nonviolenta facendo conoscere la verita' e imponendo alle istituzioni di rispettare i diritti umani e le leggi vigenti.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente ha presentato alla Commissione Europea un dettagliato documento di Osservazioni in opposizione allo schema di decreto, chiedendo il suo rigetto; vari parlamentari italiani ed europei di diverse forze politiche hanno presentato interrogazioni e risoluzioni a sostegno dell'iniziativa dell'Associazione italiana medici per l'ambiente; vari comitati, associazioni e movimenti hanno iniziato a mobilitarsi affinche' lo schema di decreto sia rigettato dalla Commissione Europea, ovvero sia ritirato dagli stessi Ministri proponenti.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo (provincia in cui tanta parte della popolazione gia' e' avvelenata dall'arsenico per criminale responsabilita' di governanti inetti e corrotti e di manutengoli pusillanimi e senza scrupoli) esprime pieno sostegno all'iniziativa dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" e si associa alla richiesta che quello scandaloso schema di decreto sia rigettato ovvero revocato...

 

5. L'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE SCRIVE AI MINISTRI DELLA SALUTE E DELL'AMBIENTE

 

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato ai Ministri della Salute e dell'Ambiente una lettera per rinnovare la richiesta di revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque.

Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Si allega il testo integrale della lettera.

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 3 dicembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

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Al Ministro della Salute

al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza:

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alla Salute

al Commissario Europeo all'Industria e all'Imprenditoria

Oggetto: richiesta di revoca dello schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro " Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione

Egregi Ministri,

come certo gia' saprete, in data 20 novembre 2012 l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato alla Commissione Europea - e per opportuna conoscenza ad essi Ministri - un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro); affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".

Tale documento, che si allega alla presente di cui costituisce parte integrante e sostanziale, evidenzia come il citato schema di decreto sia da rigettare da parte della Commissione Europea, ovvero sia da revocare da parte dei Ministeri proponenti medesimi.

Con la presente lettera si richiede appunto tanto al Ministro della Salute, quanto al Ministro dell'Ambiente, di revocare quello schema di decreto per le ragioni elencate nelle Osservazioni allegate.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, vogliate gradire distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 3 dicembre 2012

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Allegato: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (...)

 

6. "VITERBO OLTRE IL MURO": DIFENDIAMO SALUTE E DIRITTI. NO A DECRETI CHE AVVELENANO LE PERSONE

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" aderisce all'appello promosso dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" affinche' sia rigettato dalla Commissione Europea, ovvero revocato dagli stessi Ministeri proponenti, lo scandaloso schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque; schema di decreto che, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua in realta' contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

La popolazione di Viterbo e di vari altri comuni dell'Alto Lazio gia' da anni subisce gli esiti disastrosi della scellerata deroga al Decreto Legislativo 31/2001 relativa ai limiti della presenza di arsenico nelle acque destinate a consumo umano.

Ed in particolare la popolazione dei due comuni di Caprarola e Ronciglione subisce altresi' le conseguenze della gravissima situazione del lago di Vico, che e' anche affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b.

L'accesso all'acqua potabile e' un bisogno primario e un diritto umano fondamentale. Le leggi e le pubbliche amministrazioni devono garantire acqua salubre e non contaminata.

Lo sciagurato schema di decreto interministeriale che di fatto consentirebbe l'erogazione di acqua contaminata (pretendendo di spacciarla per potabile quando in realta' in essa sono presenti elementi tossici e cancerogeni) deve essere immediatamente revocato, sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

Difendiamo salute e diritti. No a decreti che avvelenano le persone.

*

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 4 dicembre 2012

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza.

 

7. AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI VITERBO UNA LETTERA APERTA DELL'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE - ISDE

 

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato ai Presidente della Provincia di Viterbo una lettera aperta che chiede all'ente locale di intervenire affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' delle acque. Lo scandaloso schema di decreto, se approvato, consentirebbe di fatto di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde chiede la revoca immediata dello schema di decreto sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione.

La situazione del territorio provinciale di Viterbo, gia' assai grave per l'eccessiva presenza di arsenico nelle acque erogate ad uso umano presenta anche altre gravi criticita', come appunto quella relativa alle microcistine tossiche e cancerogene presenti nel lago di Vico.

Tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' ai cittadini sia garantita acqua realmente potabile ed affinche' si risanino gli ecosistemi locali dai molteplici fattori di inquinamento che hanno portato a una situazione di degrado assai grave; tutte le istituzioni locali devono impegnarsi affinche' sia difeso il diritto alla salute e sia rispettato l'ambiente.

Si allega il testo della lettera aperta.

Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 4 dicembre 2012

Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

*

Al Presidente della Provincia di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo

al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo

al Prefetto di Viterbo

al Commissario straordinario della Asl di Viterbo

Oggetto: Richiesta di intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Signor Presidente della Provincia di Viterbo,

a nome dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) le invio questa urgente richiesta di un intervento della Provincia di Viterbo affinche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha gia' inviato il 20 novembre 2012 alla Commissione Europea un documento di "Osservazioni  in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita'", documento con cui chiediamo che lo schema di decreto sia rigettato "sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".

Si allega alla presente il testo integrale delle Osservazioni citate.

Poiche' lei gia' conosce sia la gravita' della situazione del lago di Vico, sia piu' in generale la gravita' della situazione dell'acqua potabile nel territorio provinciale, certamente non le sfugge la necessita' di un impegno anche della Provincia di Viterbo in difesa della salute della popolazione, e quindi nella fattispecie un impegno per chiedere ed ottenere il rigetto da parte della Commissione Europea, ovvero la revoca da parte dei Ministri proponenti, dello scandaloso schema di decreto citato.

Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, e restando in attesa di un tempestivo cenno di riscontro, voglia gradire distinti saluti,

dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 4 dicembre 2012

*

Allegato: Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia): Osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale (...)

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 132 del 9 marzo 2013

 

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