Archivi. 128
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- Date: Tue, 5 Mar 2013 07:01:57 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Numero 128 del 5 marzo 2013
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2013 (parte prima)
2. Ricordando Alfio Pannega con gratitudine, ora che abbiamo vinto e il Bulicame e' salvo
3. In ricordo di don Sirio Politi
4. Ponzio Pilato a Bruxelles
5. A Viterbo ricordate le vittime della strage del Cermis
6. Nel centenario della nascita di Rosa Parks
7. Commemorata Rosa Parks a Viterbo
8. Associazione "Respirare": Ridurre drasticamente il trasporto aereo, nel Lazio come ovunque. Dopo Viterbo, occorre vincere anche a Ciampino e Fiumicino
9. Votare contro l'estrema destra golpista di Berlusconi e di Monti
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2013 (PARTE PRIMA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2013.
2 RICORDANDO ALFIO PANNEGA CON GRATITUDINE, ORA CHE ABBIAMO VINTO E IL BULICAME E' SALVO
Con il definitivo pronunciamento ministeriale del 29 gennaio 2013 ha ottenuto una straordinaria vittoria la limpida lotta nonviolenta per difendere il Bulicame dall'aggressione della lobby affaristica di estrema destra che voleva massacrare salute e diritti della popolazione viterbese e distruggere quella preziosa area naturalistica, archeologica e termale per realizzarvi un illegale e insensato mega-aeroporto.
La lunga lotta nonviolenta contro il mega-aeroporto nocivo e distruttivo iniziata nel 2007 dalla parte ragionevole, onesta e responsabile della popolazione viterbese, sostenuta a livello nazionale ed internazionale da innumerevoli scienziati ed illustri personalita' delle istituzioni, della cultura e dell'impegno sociale, ha quindi finalmente ottenuto il risultato auspicato: Il mega-aeroporto nocivo e distruttivo non si fara'; l'area del Bulicame di dantesca memoria e' salva.
E' una vittoria della ragione e della legalita', della verita' e del diritto. E' una vittoria della popolazione viterbese e di ogni persona di retto sentire e di volonta' buona. E' una vittoria della democrazia.
Ed in questo momento ci sembra doveroso ricordare con gratitudine uno dei protagonisti della lotta che ha salvato il Bulicame e i diritti della popolazione altolaziale, il nostro maestro e compagno Alfio Pannega, che e' deceduto il 30 aprile 2010 ma e' ancora cosi' fortemente, profondamente, luminosamente presente nel nostro ricordo, nelle nostre riflessioni e nelle nostre lotte; Alfio Pannega al cui esempio continuiamo ad ispirarci nelle cruciali scelte morali e politiche.
Il "Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", che ha guidato la lotta fino alla vittoria, fu fondato la sera del 24 luglio 2007 con una riunione che si svolse a lume di candela nel centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo. Alfio Pannega ne fu protagonista fin dall'inizio, con la saggezza e la generosita' che sempre lo hanno caratterizzato. Presente a tutte le iniziative, resta indimenticabile l'appassionata orazione che tenne dinanzi alla sorgente del Bullicame nella grande manifestazione popolare che si prolungo' per un giorno e una notte dal 18 al 19 luglio 2008.
Era il suo immenso amore per Viterbo, per la terra, per le persone, per l'umanita' intera che lo muoveva all'impegno anche in quella occasione: in difesa della natura e della verita', della giustizia e della dignita', del bene comune. Quel suo sentimento di amore per la vita e per il mondo, di amore per l'umanita' come e' e come dovrebbe essere, lungo tutto il corso della sua esistenza cosi' intensamente vissuto. Quel sentimento che si traduceva in una testimonianza nitida e coerente, in un acuto rigoroso ragionare e in un costante quotidiano impegno di solidarieta' concreta, nella sua esperienza di antifascista, di militante del movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita' e in difesa della biosfera casa comune di tutti gli esseri umani, di tutti gli esseri viventi.
Questa vittoria e' la sua vittoria.
Alleghiamo a queste nostre odierne righe quanto ha recentemente scritto il Gruppo di lavoro su "La nonviolenza oggi in Italia", due brevi notizie su Alfio Pannega e sulle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo, ed infine un documento del 2010 di vari comitati che nel Lazio si impegnano per la riduzione del trasporto aereo.
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Allegato primo: Gruppo di lavoro su "La nonviolenza oggi in Italia": Una vittoria di Alfio Pannega
Alfio Pannega e' deceduto a Viterbo il 30 aprile 2010: negli ultimi anni di vita una delle sue grandi lotte fu quella contro la realizzazione dell'insensato e illegale mega-aeroporto che avrebbe devastato irreversibilmente la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame cantata da Dante nella Divina Commedia.
Ora il Ministero dei Trasporti finalmente dichiara che quell'opera scellerata non verra' realizzata.
Ora finalmente il Ministero ammette che quel mega-aeroporto sarebbe una criminale follia.
Ora finalmente il Ministero riconosce che aveva ragione Alfio Pannega, e con lui il movimento di coscientizzazione e di lotta che ha salvato il Bulicame e Viterbo da un crimine sciagurato contro l'ambiente e contro la salute e i diritti della popolazione, da un danno immane alla biosfera e alle persone.
Alfio Pannega ha vinto. Ha vinto la forza della verita'. Ha vinto la ragione e la dignita' umana.
Ed in questo momento il nostro pensiero va ancora una volta ad Alfio, amico e maestro, compagno di lotte ed esempio di vita.
Lo ricordiamo tra i fondatori del comitato che ha guidato l'opposizione al mega-aeroporto: il comitato che nacque in una riunione del 24 luglio 2007 presso il Centro sociale occupato autogestito "Vall Faul" a Castel d'Asso.
Lo ricordiamo in tanti momenti dello svolgersi di quella lunga lotta a difesa della verita', dei diritti di tutti, della biosfera: e ne ricordiamo particolarmente il discorso appassionato che tenne nella principale manifestazione che si svolse proprio nel cuore dell'area del Bulicame a ridosso della sorgente di acqua sulfurea alcuni anni fa, dinanzi a un vasto e commosso pubblico soprattutto di giovani e giovanissimi che dalla viva persona e dalla viva voce di lui, monumento vivente della cultura popolare della Viterbo antifascista, apprendevano cosa fosse l'impegno civile, cosa fosse una testimonianza di dignita' e di verita', e quali fossero - e sono - le ragioni per cui occorreva e sempre occorre battersi per la memoria, per la natura, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
L'amore di Alfio per la natura: immenso e acuto, cosi' intimo e struggente.
L'amore di Alfio per la sua terra e la sua gente, per queste campagne e questa citta', per questa popolazione e la sua storia e la sua cultura: un amore ricambiato dal popolo viterbese che in Alfio riconosceva un suo campione, un suo simbolo.
L'amore di Alfio per Dante, di cui sapeva declamare interi canti a memoria; e per la poesia a braccio, della cui tecnica (appresa ad un tempo dai poemi cavallereschi e dalla viva cultura orale delle nostre campagne) era maestro.
E l'amore di Alfio per l'umanita': che ha caratterizzato la sua intera esistenza di duro lavoro, di rigore morale, di impegno politico: la sua vita proletaria, il suo antifascismo temprato nell'opposizione alla violenza del regime e nell'orrore della guerra e dell'occupazione nazista, la sua militanza comunista cosi' profondamente e vivacemente libertaria, e gia' anziano il suo rinascere nell'esperienza del Centro sociale occupato autogestito, la sua profonda nonviolenza vissuta e in cammino - pratica di vita e di lotta, la sua assoluta generosita'.
Questo amore, che Alfio sapeva comunicare a quanti lo incontravano, e' stata una qualita' luminosa e una forza dirompente del movimento che ha impedito la realizzazione del mega-aeroporto, che ha sconfitto la lobby speculativa di estrema destra che (con la complicita' della quasi totalita' di un ceto politico insipiente e irresponsabile) voleva arricchirsi a danno dell'intera popolazione devastando per sempre l'area del Bullicame e i suoi tesori.
Oggi che finalmente il Ministero dei Trasporti dichiara che quell'opera scellerata non verra' realizzata, vogliamo dire che aver salvato il Bulicame dal nocivo, distruttivo, illegale e insensato mega-aeroporto, e' una vittoria di Alfio Pannega e di tutto il movimento che con lui si e' battuto per il bene comune.
E ad Alfio, che ha concluso la sua vicenda in questo mondo lasciando una traccia inestinguibile in quanti lo hanno conosciuto e una preziosa eredita' nel cuore dell'umanita' intera, vogliamo dire ancora la nostra gratitudine, anche per questo, non solo per questo.
E la lotta in difesa della biosfera casa comune dell'umanita' intera, la lotta contro la guerra e contro la violenza e la menzogna, la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, la lotta per la liberazione e l'eguaglianza e la solidarieta', ebbene, la lotta continua, anche nel suo ricordo, anche nel suo nome.
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Allegato secondo: Una breve notizia su Alfio Pannega
Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti. Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, e i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e i nn. 548-552 (tutti disponibili dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ).
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Allegato terzo: Una breve notizia su alcune delle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
Cfr. anche il sito www.coipiediperterra.org
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Allegato quarto: Una lettera aperta del 10 maggio 2010 dei comitati di Ciampino, Fiumicino, Frosinone e Viterbo alla presidente della Regione Lazio
Alla Presidente della Regione Lazio
ai capogruppo dell'opposizione
Oggetto: lettera aperta con richiesta di incontro in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi scriviamo in relazione all'impatto del trasporto aeroportuale (e delle strutture ad esso finalizzate) nel Lazio, e ad alcune iniziative che la Regione puo' assumere.
Vi scriviamo in forma assolutamente semplice, chiara e sintetica perche' vorremmo delle risposte altrettanto semplici, chiare e sintetiche.
1. Ciampino
E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).
2. Fiumicino
E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
3. Frosinone
E' dimostrato che l'aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E' del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell'avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell'ambiente e dei cittadini . Visti i pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.
4. Viterbo
E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
5. Il trasporto, questione locale
Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.
6. Il trasporto aereo, questione globale
Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti.
Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori.
Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile.
Gentile Presidente della Regione Lazio,
gentili capogruppo dell'opposizione al Consiglio Regionale del Lazio,
vi saremmo assai grati di un tempestivo incontro su questi temi.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione e chiarimento, in attesa di un tempestivo positivo riscontro, vogliate gradire distinti saluti,
- Il Comitato aeroporto di Ciampino per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto
- Il Comitato Fuoripista di Fiumicino
- Il Comitato No aeroporto Ferentino-Frosinone
- Il Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Roma, 10 maggio 2010
3. IN RICORDO DI DON SIRIO POLITI
Si e' svolto venerdi' primo febbraio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in ricordo di don Sirio Politi, che il primo febbraio del 1920 nacque.
Don Sirio Politi (1920-1988), prete operaio, presidente del Movimento internazionale della riconciliazione, e' stato indimenticabile animatore di tante iniziative di solidarieta', di pace, di nonviolenza.
In occasione dell'incontro sono stati nuovamente diffusi alcuni testi alla sua figura dedicati, che alleghiamo.
*
Benito D'Ippolito: Un ricordo di don Sirio Politi
Di Comiso e Montalto erano gli anni
cupi nei quali conobbi don Sirio,
del sangue per le strade e sugli scranni
assisi i despoti. Anni di delirio
di furia e di empieta', felici quelli
che nulla sanno di quei tempi felli.
Ma insieme gli anni di lotte splendenti
lottate a viso aperto e cuore in mano
per conquistare con le unghie e i denti
a tutti dignita' di essere umano,
a tutti dagli stenti di sortire
trovando aita in un comun sentire.
Ed oggi che di nuovo la tempesta
infuria e la violenza si scatena
e la menzogna ogni pensiero infesta
e tutto invade nuova ria cancrena
al male opponi la tua resistenza
come gia' Sirio: con la nonviolenza.
*
Osvaldo Caffianchi: In memoria di don Sirio Politi
Viareggio e' una strana citta'
di acque che sanno di morte.
A Viareggio mi squarciarono la gola.
Viareggio e' una bella citta'
di gioie e di lotte profonde.
A Viareggio ritrovai il respiro.
Viareggio e' un'ardita citta'
ragazza dolente, e a Viareggio
la darsena, e nella darsena
Sirio Politi che alla nonviolenza
chiamava, ed usava quell'unica risorsa
in cui consiste infine il satyagraha:
dare l'esempio, e questo salva il mondo.
*
Luciano Bonfrate: Su questi binari a fermare la guerra
Ecco, mi torna in mente don Sirio
la lotta contro i missili, contro il nucleare
la lotta contro la macchina militare
e la solidarieta' concreta con chi soffre
il farsi prossimo di chi soffre
la vita condividerne e l'affanno.
Ecco, mi torna in mente don Sirio
l'obiezione di coscienza alle spese militari
l'obiezione di coscienza al servizio e all'industria militari
il ripudio delle armi e degli eserciti.
Ecco, mi torna in mente don Sirio
su questi binari, a fermare la guerra.
Ecco, don Sirio, non ho dimenticato
che alla violenza occorre opporsi sempre
e questa scelta e' la nonviolenza:
voce infinita che grida nel deserto
con sguardo e parola di donna tebana,
e si chiama coscienza.
4. PONZIO PILATO A BRUXELLES
Proprio mentre e' giunta finalmente al termine la piu' che decennale complicita' europea con l'avvelenamento da arsenico delle acque erogate come potabili nel viterbese ed in altre zone d'Italia, complicita' formalmente cessata solo il primo gennaio 2013 con la fine delle infami deroghe ripetutamente concesse agli avvelenatori, cosicche' solo ora la generalita' delle istituzioni cosiddette competenti cominciano a dire la verita' alla popolazione ed a prendere almeno alcuni - e purtroppo ancora inadeguati e insufficienti - degli indispensabili ed urgenti provvedimenti che hanno rinviato per anni ed anni provocando grave danno alla salute di innumerevoli persone, ebbene, proprio ora dalla Commissione Europea ne combinano un'altra delle loro in materia di omissioni e complicita'.
Giungono infatti in questi giorni da Bruxelles grottesche ed irricevibili lettere di risposta alle associazioni, i movimenti e i rappresentanti istituzionali che si sono impegnati negli ultimi mesi del 2012 per il rigetto, ovvero la revoca, dello scellerato schema di decreto interministeriale italiano che se approvato avrebbe consentito di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene (lo schema notificato alla Commissione Europea con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"). Lettere grottesche ed irricevibili che - a tradurre in lingua corrente la burolingua di ascendenza orwelliana - sostengono la brillante tesi che in relazione a quello sciagurato schema di decreto a parer loro e per quanto di loro competenza "tutto va bene, signora la marchesa".
Per fortuna nel frattempo a respingere quello sciagurato schema di decreto ha provveduto la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati che nella seduta del 13 dicembre 2012 ha deliberato all'unanimita' "che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione" e quindi ha impegnato il Governo italiano "in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza" e pertanto e conclusivamente e dirimentemente ha impegnato il governo italiano "a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
Ripetiamolo: la XII Commissione Parlamentare con voto unanime ha impegnato il governo italiano "a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
Ma se la questione non fosse stata risolta dal pronunciamento dell'organo parlamentare italiano (e ricordiamo che il potere legislativo in Italia e' nelle mani del Parlamento, non di antidemocratiche lobbies affaristiche che premono sulle assopite o servizievoli burocrazie governative di Roma e di Bruxelles), ebbene, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli per l'improntitudine, l'insipienza, l'irresponsabilita' (per limitarci a degli eufemismi) dei Ponzio Pilato della Commissione Europea.
Infatti lorsignori con le loro surreali missive dimostrano:
1. di non aver neppure letto le decisive ed incontrovertibili Osservazioni trasmesse loro da numerose associazioni, movimenti, rappresentanze istituzionali;
2. di non essere consapevoli della estrema gravita' della questione posta;
3. di esser venuti meno a precisi doveri d'ufficio (per il cui adempimento sono peraltro - e' da supporre profumatamente - retribuiti);
4. di non essersi neppure accorti del (ovvero di aver tenuto in non cale il) definitivo pronunciamento della XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati.
Per fortuna, ripetiamolo, che l'iniziativa delle associazioni, dei movimenti, dei rappresentanti istituzionali che si sono impegnati in difesa del diritto alla salute, perche' l'acqua potabile sia effettivamente potabile e non contaminata e le leggi italiane ed europee in difesa dei fondamentali diritti umani siano rigorosamente rispettate, ebbene, ha ottenuto il risultato del pronunciamento dirimente della XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati (ma - ripetiamolo - i signori di Bruxelles neppure di questo si sono accorti, nonostante che il documento parlamentare italiano sia stato loro tempestivamente segnalato e trasmesso).
Nei prossimi giorni le associazioni, i movimenti, i rappresentanti istituzionali che si sono impegnati negli ultimi mesi del 2012 per il rigetto, ovvero la revoca, dello scellerato schema di decreto interministeriale italiano replicheranno punto per punto ai Ponzio Pilato di Bruxelles, alla loro scandalosa cecita' o analfabetismo o estrema distrazione (come spiegare altrimenti il fatto che palesemente non abbiano letto le precise ed inconfutabili Osservazioni che pur ammettono di aver ricevuto?).
E sempre nei prossimi giorni le associazioni, i movimenti, i rappresentanti istituzionali che si sono impegnati in difesa del diritto alla salute, perche' l'acqua potabile sia effettivamente potabile e non contaminata e le leggi italiane ed europee in difesa dei fondamentali diritti umani siano rigorosamente rispettate, valuteranno altresi' le iniziative informative, politiche, amministrative e fin giudiziarie da intraprendere nei confronti di organismi e burocrazie e decisori istituzionali che sono palesemente venuti meno ai loro specifici doveri d'ufficio con esiti inammissibili sotto tutti i punti di vista: deontologici, giuridici ed operativi.
L'accesso all'acqua potabile e' un diritto umano.
Avvelenare le persone, ed essere complici dell'avvelenamento, e' un crimine.
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Allegato: testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012
La XII Commissione,
premesso che:
l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), di cui la dottoressa Antonella Litta e' referente per Viterbo, ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;
il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";
lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;
lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;
l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;
le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:
a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;
b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;
c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;
d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;
sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;
nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso dei firmatari del presente atto, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;
impegna il Governo:
in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;
a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.
Presentatori: Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco.
Approvata all'unanimita' nella seduta del 13 dicembre 2012
5. A VITERBO RICORDATE LE VITTIME DELLA STRAGE DEL CERMIS
Nell'anniversario della strage del Cermis avvenuta il 3 febbraio 1998, nella quale persero la vita venti persone, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha commemorato le vittime di quel crimine, ed anche nel loro ricordo e nel loro nome rinnova il proprio impegno ed esorta ogni persona di volonta' buona e di retto sentire all'impegno comune contro la guerra, contro gli eserciti, contro le armi.
Pace, disarmo, smilitarizzazione: scelte preliminari indispensabili per salvare le vite umane.
Pace, disarmo, smilitarizzazione: compito primario di ogni consorzio civile.
Pace, disarmo, smilitarizzazione: primo dovere di ogni istituzione legittima e democratica.
Pace, disarmo, smilitarizzazione: condizione necessaria per affermare il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
6. NEL CENTENARIO DELLA NASCITA DI ROSA PARKS
Nel centenario della nascita della grande lottatrice per la dignita' umana di tutti gli esseri umani, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rende omaggio a Rosa Parks (4 febbraio 1913 - 24 ottobre 2005), e nell'esprimere ancora una volta la gratitudine dell'umanita' intera alla donna che diede inizio alla lotta nonviolenta contro la segregazione razzista nel 1955 a Montgomery in Alabama, rinnova l'impegno a proseguire anche nel suo ricordo la lotta nonviolenta contro il razzismo e contro la guerra, contro tutte le uccisioni e le persecuzioni, contro ogni violenza che nega la piena dignita' e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
Vi e' una sola umanita'.
Il primo dovere di ogni persona decente e di ogni civile istituto e' di rispettare e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
7. COMMEMORATA ROSA PARKS A VITERBO
Si e' svolta lunedi' 4 febbraio 2013 a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione di Rosa Parks, nel centenario della nascita.
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Al termine della commemorazione sono state pronunciate le parole seguenti.
Nella lotta contro il razzismo, oggi piu' che mai necessaria, Rosa Parks ispira ancora tutte le donne e gli uomini di volonta' buona e di retto sentire.
Nella lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani, contro tutti i poteri assassini e persecutori, la memoria di Rosa Parks sostiene ancora tutte le donne e gli uomini che non hanno rinunciato a difendere la dignita' propria e di tutti.
Nella lotta per la giustizia condotta con la forza della verita', Rosa Parks e' ancora nostra maestra e nostra compagna.
Ogni essere umano e' un valore infinito: la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano sono beni preziosi e comuni all'umanita' intera, la loro difesa e promozione convoca all'impegno solidale ogni singola persona, ogni organismo sociale, ogni istituto giuridico: vi e' una sola umanita' in un'unica casa comune; sono autenticamente legittime e moralmente accettabili solo quelle azioni e quelle formazioni sociali che al bene comune sono ordinate.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
La testimonianza di questa Rosa ci illumini ancora e sempre.
*
Rosa Parks (4 febbraio 1913 - 24 ottobre 2005) e' la donna che diede inizio al grande movimento nonviolento contro la segregazione razziale a Montgomery, Alabama, nel 1955.
Segnaliamo alcuni articoli sulla sua figura disponibili nella rete telematica: Maria G. Di Rienzo: Rosa Parks, ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1096; Alessandro Portelli ricorda Rosa Parks, ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1099; Gianfranco Accattino: Rosa Parks, e Paul Rogat Loeb: Rosa Parks, ne "La domenica della nonviolenza" n. 46.
8. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": RIDURRE DRASTICAMENTE IL TRASPORTO AEREO, NEL LAZIO COME OVUNQUE. DOPO VITERBO, OCCORRE VINCERE ANCHE A CIAMPINO E FIUMICINO
Dopo l'"Atto di indirizzo per la definizione del piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale" emanato dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti il 29 gennaio 2013 occorre che il movimento che si impegna per la riduzione del trasporto aereo in difesa di ambiente, salute e diritti valorizzi il piu' rilevante risultato reale ottenuto: che il nocivo, distruttivo, illegale ed insensato mega-aeroporto a Viterbo non si fara'; e faccia quindi tesoro delle riflessioni e delle esperienze del movimento che a Viterbo con una protratta lotta nonviolenta ha sconfitto la lobby affaristica di estrema destra (che a lungo ha goduto di estese complicita' politiche ed istituzionali) che quell'opera devastante e fuorilegge voleva imporre.
*
Ma aver vinto a Viterbo non basta se non si vince anche a Ciampino ed a Fiumicino, ed in tutto il Lazio.
Ed a Ciampino occorre ottenere l'immediata drastica riduzione dell'attivita' dell'aeroporto; ed a Fiumicino occorre impedire non solo l'ampliamento del sedime aeroportuale ma anche il previsto enorme incremento dei voli; ed in tutto il Lazio occorre impedire la realizzazione di nuovi aeroporti.
*
I comitati dei cittadini del Lazio impegnati per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, gia' nel 2010 avevano concordato una piattaforma comune - nella forma di una lettera aperta inviata il 10 maggio 2010 alla Regione Lazio - che recitava tra l'altro:
"1. Ciampino: E' dimostrato dagli studi istituzionali condotti da Arpa Lazio, dal Dipartimento epidemiologico regionale e dalle Asl competenti per territorio, che a Ciampino le norme di legge non sono rispettate e che la salute dei cittadini e' in pericolo. Per questo i cittadini di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma hanno inviato quasi cinquecento esposti alla Magistratura per chiedere giustizia. I voli su Ciampino vanno immediatamente e drasticamente ridotti. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per la riduzione immediata dei voli (cosa intendiamo per immediata? Intendiamo: immediata).
2. Fiumicino: E' dimostrato che non solo non vi e' alcuna necessita' di ampliare il sedime aeroportuale di Fiumicino, ma e' anzi del tutto evidente che il progetto della societa' Adr (Aeroporti di Roma) che prevede la cementificazione di 1.300 ettari della Riserva del litorale romano e 1.066.000 mq di servizi commerciali, si configura sostanzialmente come una mera speculazione immobiliare e finanziaria, peraltro in palese conflitto di interessi, e come una grave aggressione all'ambiente, il tutto senza nessuna reale prospettiva occupazionale e di sviluppo del territorio. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro ogni ipotesi di ampliamento del sedime aeroportuale di Fiumicino.
3. Frosinone: E' dimostrato che l'aeroporto di Frosinone-Ferentino non e' sostenibile nella Valle del Sacco, area dichiarata emergenza ambientale-socio-economica nel 2005. E' del tutto evidente che il progetto della societa' Adf (Aeroporto di Frosinone S.p.A.), a seguito dell'avviso di esproprio di oltre 300 ettari di territorio (in gran parte agricolo e residenziale), senza attendere il parere favorevole della Vas, si configura come una speculazione immobiliare e finanziaria a danno dell'ambiente e dei cittadini . Visti i pareri negativi degli organi tecnici nella Conferenza dei servizi preliminare, chiediamo un impegno della Regione per il blocco del progetto e per il recupero dei finanziamenti pubblici fino ad ora messi in bilancio e destinarli nella bonifica e nel rilancio occupazionale della Valle del Sacco. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Frosinone.
4. Viterbo: E' dimostrato che la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo avrebbe come immediate conseguenze lo scempio dell'area del Bulicame e dei preziosi beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
5. Il trasporto, questione locale: Occorre potenziare la mobilita' sostenibile, adeguata alle esigenze del territorio e della popolazione, con tecnologie appropriate e coerenti con un modello di gestione del territorio che valorizzi e non distrugga i beni ambientali e culturali, le autentiche vocazioni produttive locali, la salute e i diritti della popolazione. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio per una mobilita' locale centrata sul trasporto ferroviario, pubblico e collettivo al servizio della popolazione, nel rispetto dell'ambiente e del diritto alla salute e alla sicurezza.
6. Il trasporto aereo, questione globale: Occorre contrastare il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, alla luce dell'eccesso di aeroporti in Italia e dell'eccesso globale di emissioni inquinanti. Occorre ripristinare nell'ambito del trasporto aereo il rispetto di fondamentali regole e principii di legalita' e far cessare il favoreggiamento ad imprese speculative, inquinanti e violatrici dei diritti di cittadini e lavoratori. Chiediamo un impegno e un'iniziativa della Regione Lazio contro il dissennato incremento del trasporto aereo a fini voluttuari, e per una regolamentazione del trasporto aereo che faccia cessare ogni favoreggiamento ad imprese dalla condotta inammissibile".
*
In vista delle prossime elezioni politiche e regionali sosteniamo la validita' delle tesi del movimento che si impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti.
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Come ulteriori utili elementi di riflessione alleghiamo:
a) Una breve notizia su alcune delle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo;
b) la mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007;
c) il documento "Volare fa male alla salute" che fu tra i primi testi di riflessione proposti nel 2007 dal comitato che ha condotto vittoriosamente la lotta contro il mega-aeroporto a Viterbo.
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L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 5 febbraio 2013
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
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Allegato a) Una breve notizia su alcune delle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto a Viterbo
La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, di cui fece memoria Dante nella Divina Commedia, avrebbe avuto come inevitabili immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.
Cfr. anche il sito www.coipiediperterra.org
*
Allegato b) la mozione per la riduzione del trasporto aereo approvata all'unanimita' dal congresso nazionale del Movimento Nonviolento tenutosi a Verona dal primo al 3 novembre 2007
Il Congresso del Movimento Nonviolento
- impegnato nella difesa della biosfera fortemente minacciata dal surriscaldamento del clima;
- consapevole del pesante contributo che al surriscaldamento del clima da' il trasporto aereo;
- cosciente altresi' che il trasporto aereo costituisce una forma di mobilita' altamente inquinante e devastante per l'ambiente e dannosa per la salute e il benessere delle persone, fortemente energivora, interna ad un modello di sviluppo ecologicamente insostenibile, assai costosa per l'intera collettivita' locale e l'intera umanita' vivente che in larghissima parte neppure ne fruisce;
esprime sostegno ai movimenti che si impegnano per la drastica riduzione del trasporto aereo;
ed in tal ambito sostiene i movimenti e le iniziative che con la scelta della nonviolenza e la forza della democrazia, in difesa della legalita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani:
a) si oppongono alla realizzazione di nuovi aeroporti (e all'ampliamento degli aeroporti esistenti) laddove non ve ne sia una vera necessita' ma essi siano realizzati per promuovere forme di turismo "mordi e fuggi" legate a una fruizione consumista, alienata, usurante e mercificata dei beni ambientali e culturali, e ad un'esperienza del viaggiare che non sia arricchimento di conoscenza ma asservimento agli imperativi delle agenzie della narcosi pubblicitaria;
b) si impegnano per la riduzione drastica ed immediata del carico di voli dei sedimi aeroportuali collocati a ridosso di centri abitati gia' pesantemente gravati e fin soffocati dall'attivita' aeroportuale;
c) chiedono la cessazione dello sperpero di pubblico denaro per finanziare le compagnie aeree;
d) chiedono che cessino le agevolazioni e le esenzioni fiscali alle compagnie aeree;
e) si oppongono alle condotte gravemente antisindacali e violatrici dei diritti dei lavoratori messe in atto da eminenti compagnie aeree;
f) difendono il diritto alla salute, i beni culturali e ambientali, gli ecosistemi locali e l'ecosistema planetario, i diritti dell'umanita' presente e delle generazioni future, minacciati dal dissennato incremento del trasporto aereo;
g) si impegnano per il rigoroso rispetto della legislazione in materia di difesa dell'ambiente, della salute, dei beni comuni;
h) chiedono che tutte le strutture aeroportuali realizzate e realizzande siano sottoposte senza eccezioni alla dirimente verifica della compatibilita' con quanto disposto dalla vigente legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale (Via) e di Valutazione ambientale strategica (Vas);
i) si oppongono alle attivita' militari che violano l'art. 11 della Costituzione e ad ogni ampliamento delle basi aeronautiche militari, e particolarmente alla presenza e all'ampliamento di basi aeronautiche militari di stati stranieri e di coalizioni intese a, o impegnate in, attivita' belliche che la Costituzione ripudia;
l) promuovono forme di mobilita' sostenibile, modelli di sviluppo autocentrati con tecnologie appropriate, scelte economiche ecocompatibili, eque e solidali;
m) promuovono una cultura della mobilita' e del viaggio sostenibile, conviviale, solidale, aperta all'incontro e all'ascolto reciproco, rispettosa delle persone e dell'ambiente;
n) si impegnano per la riduzione del surriscaldamento climatico e per la difesa della biosfera.
*
Allegato c) il documento "Volare fa male alla salute"
1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.
3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.
4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.
5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.
7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
9. VOTARE CONTRO L'ESTREMA DESTRA GOLPISTA DI BERLUSCONI E DI MONTI
Occorre impedire che al governo del nostro paese torni l'estrema destra golpista di Berlusconi e di Monti (e di Storace, Maroni, La Russa, Fini, Casini...).
L'estrema destra della guerra guerreggiata e del riarmo, della feroce persecuzione dei migranti, delle politiche economiche e sociali rapinatrici e schiaviste; l'estrema destra del regime della corruzione e dei poteri criminali, della violenza onnicida dei ricchi, dell'autoritarismo illegalitario.
Occorre impedire che al governo del nostro paese torni l'estrema destra golpista di Berlusconi e di Monti.
Questo e' necessario.
E' anche possibile?
Forse si'.
*
Di fronte ad una estrema destra golpista che si presenta spaccata in due blocchi elettorali tra Berlusconi e Monti, occorreva che la sinistra (senza prefissi e senza aggettivi) si adoperasse per opporre una ricomposizione di tutta l'area in senso lato democratica o almeno non fascista. Ma i gruppi dirigenti e le parastatali burocrazie di partiti e partitini, gli improvvisati leaderini e paraventi e la variopinta acrobatica schiera di chi sputa nel piatto in cui ha lungamente mangiato, non hanno voluto che accadesse, e sono riusciti a impedirlo. Occorre prenderne atto.
Nessuna delle liste dell'area in senso lato democratica o almeno non fascista che si presentano alle elezioni politiche rappresenta le nostre posizioni, le posizioni della sinistra necessaria: femminista ed ecologista, socialista e libertaria, internazionalista e nonviolenta; nessuna delle liste dell'area in senso lato democratica o almeno non fascista e' rappresentativa della sinistra come noi la concepiamo e nella quale noi poveri vecchierelli militiamo da quando raggiungemmo l'eta' della ragione: la sinistra del movimento operaio, della Resistenza, della lotta contro il razzismo e la mafia, della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ma nessuno si lasci sedurre dalla vile ideologia del "tanto peggio, tanto meglio": chi la propugna nulla ha appreso dagli orrori del XX secolo, e dalla lezione di quest'ultimo atroce ventennio di scellerata eversione dall'alto.
*
Occorre votare, votare a sinistra per quel poco, quel resto quantunque offuscato che di sinistra si trova tra le liste elettorali, per cercar di impedire che l'estrema destra golpista di Berlusconi e Monti torni a governare e possa portare a compimento il golpe.
Occorre votare, votare a sinistra per quel poco, quel resto quantunque offuscato che di sinistra si trova tra le liste elettorali, per difendere le minime condizioni democratiche residue, per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana dall'assalto finale golpista, per continuare la lotta per la liberazione delle oppresse e degli oppressi, la lotta dell'internazionale futura umanita'. Senza illusioni, senza cedimenti.
Mala tempora currunt.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 128 del 5 marzo 2013
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