Telegrammi. 1192
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- Date: Wed, 20 Feb 2013 23:06:00 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1192 del 21 febbraio 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Della spirale del silenzio ancora
2. Un incontro di studio a Viterbo su "Teorie delle organizzazioni complesse e ricerca/azione"
3. Ireneo Funessi: Qualche ragionamento sulle elezioni. Sgradevole, naturalmente
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. DELLA SPIRALE DEL SILENZIO ANCORA
Parrebbe quasi che nessuno piu' ricordi
che continuano le stragi in Afghanistan.
Parrebbe quasi che nessuno piu' ricordi
la persecuzione razzista dei migranti.
Lottare occorre contro la guerra e le stragi.
Lottare occorre contro il razzismo e le persecuzioni.
Solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'.
2. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "TEORIE DELLE ORGANIZZAZIONI COMPLESSE E RICERCA/AZIONE"
Si e' svolto la mattina di mercoledi' 20 febbraio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Teorie delle organizzazioni complesse e ricerca/azione".
3. RIFLESSIONE. IRENEO FUNESSI: QUALCHE RAGIONAMENTO SULLE ELEZIONI. SGRADEVOLE, NATURALMENTE
Caro direttore,
visto che me lo si chiede, diro' che andro' a votare con questo solo preciso scopo: impedire che la destra estremista e golpista di Berlusconi e di Monti (e di Maroni e Fini, di Casini e Storace, e di tutto il caravanserraglio reazionario, guerrafondaio e razzista, schiavista e rapinatore, corrotto e corruttore) torni al governo.
*
Come e' noto si vota con la legge cosiddetta "porcellum" (poiche' con un riferimento suino la defini' il suo principale artefice, membro del partito razzista ed allora ministro del governo golpista): tale legge ha varie caratteristiche particolarmente turpi, tra cui le seguenti: a) il premio di maggioranza; b) la soglia di sbarramento; c) l'impossibilita' di esprimere preferenze per i singoli candidati.
Tralasciamo adesso la questione dell'impossibilita' di esprimere preferenze (il che ovviamente significa che la grandissima parte dei candidati sono esclusivamente decorativi) e vediamo le altre due questioni, che presentano anche una rilevante variabile tra le due Camere (poiche' sia il premio di maggioranza che la soglia di sbarramento per la Camera dei Deputati vengono computati su base nazionale, mentre per il Senato su base regionale). Ebbene, semplificando, le coalizioni di piu' liste sono avvantaggiate rispetto alle liste che concorrono senza apparentarsi con altre; una lista che si presenta da sola per poter eleggere dei parlamentari deve raggiungere il 4% su base nazionale alla Camera e addirittura l'8% su base regionale al Senato.
E' evidente che superare la soglia di sbarramento e' pressoche' impossibile per quasi tutte le liste ad eccezione di quelle unite in ampie o forti coalizioni o che hanno una consistente base elettorale propria.
Quanto al premio di maggioranza sembra evidente che la lotta sia tra due sole coalizioni - se non vince l'una, vince l'altra.
*
Ora, dal mio punto di vista la questione si pone nei seguenti termini:
a) purtroppo nessuna lista rappresenta la sinistra come dovrebbe essere, ovvero quelle posizioni politiche che su questo foglio vengono definite "nonviolenza in cammino" (ovvero programma della Prima Internazionale; ovvero sinolo di femminismo, ecologia e socialismo libertario; ovvero la sinistra del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi; e cosi' via - e penso che possa essere sufficiente per intenderci). Poiche' pressoche' nessuna lista tra quelle che possono realmente eleggere parlamentari rappresenta le posizioni antimilitariste e disarmiste, antimaschiliste ed antiautoritarie, antirazziste ed antimperialiste, antimafia ed anticorruzione, ecologiste ed antischiaviste, e' evidente che il mio voto non sara' motivato da una delega a una lista, ma solo da una valutazione del contesto e dall'individuazione di cio' che e' piu' efficace al fine che mi sembra essere dirimente: ed il fine dirimente per me e' il seguente: votare per impedire che torni al governo la destra estremista e golpista di Berlusconi e di Monti (e Storace e Fini e Maroni e Casini...).
b) Detto altrimenti: poiche' non posso votare "per qualcuno", voglio almeno votare "contro qualcosa": contro la destra estremista e golpista di Berlusconi e di Monti, affinche' non riesca a tornare al governo, affinche' non possa portare a compimento il colpo di stato in corso, affinche' non riesca a realizzare quell'eversione dall'alto che e' il palese programma reazionario e golpista di Berlusconi e di Monti.
c) Stando cosi' le cose, la presenza del premio di maggioranza implica che l'unico modo per impedire che vincano Berlusconi o Monti (ovvero il blocco di interessi che esprime Berlusconi e Monti) e' che prevalga l'unica coalizione non di estrema destra, nella quale almeno una lista di sinistra c'e' (e sia pure di una sinistra a dir poco debole ed incerta, ambigua ed offuscata, subalterna e compromessa, che certo non mi e non ci rappresenta).
d) Peraltro il voto a quella lista di sinistra nella coalizione non di estrema destra e' anche l'unica possibilita' per contrastare il pericolo che la parte maggioritaria della coalizione dopo il voto rompa la coalizione stessa e tradendo il suo stesso elettorato si accordi con Monti, ovvero si prostituisca ad una delle due articolazioni con cui la destra estremista e golpista si presenta alle elezioni. Solo una rilevante affermazione di quella lista di sinistra puo' impedirlo.
Votero' quindi per essa, che certo non mi rappresenta. Ma da molti anni sono abituato a votare "contro qualcosa" e non "per qualcuno". Votero' contro la destra estremista e golpista di Berlusconi e di Monti, per impedire che tornino al governo.
Caro direttore, mi creda il suo affezionatissimo etc.
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1192 del 21 febbraio 2013
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