Telegrammi. 1149
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- Date: Tue, 8 Jan 2013 23:48:15 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1149 del 9 gennaio 2013
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Associazione italiana medici per l'ambiente: Arsenico nelle acque e negli alimenti, cosa e' bene sapere, ricordare e fare subito
2. Seneca nelle classica lettura di Concetto Marchesi. Un incontro di studio a Viterbo
3. La "Carta" del Movimento Nonviolento
4. Per saperne di piu'
1. SALUTE. ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE: ARSENICO NELLE ACQUE E NEGLI ALIMENTI, COSA E' BENE SAPERE, RICORDARE E FARE SUBITO
[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Cosa e' bene sapere
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) da anni e' impegnata nel far conoscere e nel denunciare i rischi sanitari connessi all'esposizione cronica all'arsenico sia attraverso l'assunzione di acque contaminate che di cibi preparati con le stesse.
L'arsenico e' classificato infatti dall'Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute; una consistente documentazione scientifica lo correla anche ai tumori del fegato e del colon.
Sempre l'assunzione cronica di questo elemento tossico e cancerogeno e' indicata anche quale responsabile di patologie cardiovascolari; neurologiche; diabete di tipo 2; lesioni cutanee; disturbi respiratori; disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
E' per queste ragioni che il Decreto Legislativo 31/2001, in recepimento della Direttiva europea 98/83 fissa il limite massimo del contenuto di arsenico in 10 microgrammi/litro per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari, e l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) raccomanda valori di arsenico il piu' possibile prossimi allo zero.
A riprova delle preoccupazioni espresse da anni dalla nostra associazione ma anche dalla Federazione italiana medici di medicina generale - Fimmg sezione di Viterbo, e dagli Ordini dei Medici di Latina e Viterbo, il recente studio "Valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" (realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio, che ha valutato gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi dieci anni a regime di deroga per i livelli di arsenico nelle acque destinate a consumo umano) ha documentato una situazione molto preoccupante, e a pagina 42 si legge: "In conclusione, l'indagine evidenzia eccessi di incidenza e mortalita' nei Comuni con livelli stimati per il periodo 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete)".
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Cosa e' bene ricordare
Il Decreto Legislativo 31/2001 non e' stato rispettato attraverso il ricorso all'istituto della deroga, cosi' negli ultimi dieci anni le popolazioni del Lazio coinvolte da questa problematica ambientale e sanitaria sono state molto spesso se non quasi del tutto lasciate all'oscuro circa i gravissimi rischi correlati all'assunzione di acqua ed alimenti contaminati da arsenico ed esposte a valori di arsenico fuorilegge, che hanno raggiunto anche i 50 microgrammi/litro, ovvero cinque volte il limite di legge previsto per questa sostanza tossica e cancerogena per la quale non esiste alcuna soglia accettabile di sicurezza per esposizioni croniche.
Eppure i periodi di deroga, come disposto dal succitato Decreto legislativo, avrebbero dovuto avere la durata piu' breve possibile e comunque non superiore ai tre anni durante i quali si sarebbero dovuti realizzare impianti capaci di ridurre ed eliminare l'arsenico dalle acque e cosi' risolvere definitivamente ed efficacemente questo problema.
Nei periodi di deroga alle donne in gravidanza e ai bambini (per i noti effetti dell'arsenico anche sullo sviluppo cerebrale - incremento di disturbi neuro comportamentali e neoplasie) si sarebbe dovuta assicurare acqua con il minor quantitativo possibile di arsenico, al di sotto di 10 microgrammi/litro, meglio se a contenuto zero, e acqua con le stesse caratteristiche avrebbero dovuto utilizzare le industrie alimentari.
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Cosa e' bene fare subito
Rispettare in concreto il diritto alla salute come sancito dall'articolo 32 della Carta costituzionale e le vigenti disposizioni di legge in materia di potabilita' e salubrita' delle acque; realizzare interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione delle acque ad uso potabile e per l'avvio di una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini delle aree interessate e in particolare per quelli residenti nei Comuni dell'Alto Lazio interessati da questa problematica, e nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie; nella fase di realizzazione degli impianti, che appare ancora molto lontana e problematica nella maggior parte dei casi, utilizzare immediatamente forme alternative di approvvigionamento idrico, anche mediante autobotti, per tutta la popolazione e in particolare per le donne in gravidanza, i neonati, i bambini, i malati e le industrie alimentari; avviare studi di prevenzione e di tipo osservazionale dello stato di salute delle popolazioni esposte e in particolare dello stato di salute dei bambini.
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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 8 gennaio 2012
Per comunicazioni: isde.viterbo at gmail.com, tel.3383810091.
2. INCONTRI. SENECA NELLA CLASSICA LETTURA DI CONCETTO MARCHESI. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto martedi' 8 gennaio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un nuovo incontro di studio sulla figure e l'opera di Lucio Anneo Seneca.
Nel corso dell'incontro sono state anche lette e commentate memorabili pagine a Seneca dedicate dall'illustre latinista, intellettuale antifascista e militante del movimento operaio Concetto Marchesi (Catania 1878 - Roma 1957).
3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
4. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1149 del 9 gennaio 2013
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