Telegrammi. 1127
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- Date: Mon, 17 Dec 2012 23:57:18 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1127 del 18 dicembre 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. I senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta scrivono alla Commissione Europea
2. Sette Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A
3. Segnalazioni librarie
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'
1. INIZIATIVE. I SENATORI FRANCESCO FERRANTE E ROBERTO DELLA SETA SCRIVONO ALLA COMMISSIONE EUROPEA
[Riceviamo e diffondiamo]
I senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno scritto alla Commissione Europea reiterando la richiesta di rigetto dello schema di decreto interministeriale che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.
Alla missiva i senatori hanno allegato la loro precedente Interrogazione parlamentare e la Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012 che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
Ringraziamo di cuore i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.
Di seguito il testo della lettera dei senatori Ferrante e Della Seta, ed i due documenti allegati ad essa.
Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 17 dicembre 2012
Per comunicazioni: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com
*
Il testo della lettera alla Commissione Europea dei senatori Ferrante e Della Seta
Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea
e per opportuna conoscenza:
al Commissario Europeo all'Ambiente
al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria
al Commissario Europeo alla Salute
al Presidente della Commissione Europea
Oggetto: Richiesta di rigetto dello schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro".
Egregi signori,
noi, Senatori della Repubblica, abbiamo gia' presentato interrogazione parlamentare rivolta al Governo italiano finalizzata al ritiro, da parte dello stesso Governo, dello schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea identificato con notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro".
Con questa lettera vi segnaliamo inoltre la Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012, Risoluzione che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
Pertanto quello schema di decreto interministeriale non solo non ha il sostegno del parlamento italiano ma anzi ha ricevuto opposizione e richiesta di revoca, ed essendo in Italia in capo al Parlamento il potere legislativo ne consegue logicamente che tale schema di decreto debba essere ipso facto a) revocato dal Governo italiano e b) rigettato dalla Commissione Europea.
Revoca e rigetto peraltro dovuti non solo a seguito del voto unanime della XII Commissione Permanente della Camera dei Deputati italiana, ma altresi' per le ragioni giuridiche e scientifiche gia' preesentate all'attenzione della Commissione Europea con specifici documenti di circostanziate Osservazioni da parte dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia), del "Forum italiano dei movimenti per l'acqua" (che raccoglie tutte le associazioni e tutti i movimenti che hanno promosso il referendum in difesa dell'acqua pubblica svoltosi in Italia nel 2011), del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" e da molti altri soggetti associativi, professionali, scientifici.
Alleghiamo a questa lettera sia il testo della nostra interrogazione parlamentare che il testo della Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012, rinnovando la richiesta che la Commissione Europea rigetti lo schema di decreto interministeriale citato.
In attesa di un sollecito riscontro, distinti saluti
Sen. Francesco Ferrante
Sen. Roberto Della Seta
*
Allegato primo: Interrogazione ai Ministri dell'Ambiente e della Salute gia' presentata dai senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta
Interrogazione a risposta orale in Commissione XIII
Ai Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Salute
Per sapere, premesso che:
- e' stato inviato all'attenzione della Commissione Europea uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro");
- tale schema di decreto introduce de facto l'ammissibilita' della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece pare opportuno che la presenza di tale agente inquinante non debba essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile;
- sembrerebbe quindi evidente che se il suddetto schema di decreto corrispondesse a quanto riportato da organi di stampa, sarebbe palesemente illegittimo e andrebbe immediatamente revocato;
- a tal proposito si evidenzia che il Decreto legislativo 31/2001, che ha recepito la Direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non puo' e non dovrebbe essere modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene per le quali come noto non esistono soglie di sicurezza, in quanto verrebbe meno la capacita' di tutela della salute pubblica a cui sia la Direttiva che il Decreto legislativo in questione sono demandati;
- la complessita' biologica e la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; la loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; le azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;
- le attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice somma delle loro singole azioni;
- le documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; il documentato e concreto rischio per la salute umana e di conseguenza la necessita' di rispettare pienamente il Principio di Precauzione;
- si sottolinea che l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato al responsabile del procedimento presso la Commissione Europea (Responsabile per la Direttiva 98/34/CE) un documento recante una serie di Osservazioni volte appunto a chiedere il rigetto dello schema di decreto interministeriale; Osservazioni che qui si allegano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente interpellanza urgente;
alla luce di quanto sopra esposto si chiede ai Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Salute di conoscere:
se non intendano urgentemente attivarsi affinche' lo schema di decreto interministeriale sopra descritto sia immediatamente rivisto alla luce delle osservazioni in premessa.
I senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta
*
Allegato secondo: testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012
La XII Commissione,
premesso che:
l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), di cui la dottoressa Antonella Litta e' referente per Viterbo, ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;
il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";
lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;
lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;
l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;
le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:
a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;
b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;
c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;
d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;
sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;
nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso dei firmatari del presente atto, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;
impegna il Governo:
in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;
a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.
Presentatori: Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco.
Approvata all'unanimita' nella seduta del 13 dicembre 2012
2. REPETITA IUVANT. SETTE OSSERVAZIONI ALLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE NOTIFICATION NUMBER 2012/0534/I - C50A
[Riproponiamo il seguente documento]
Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea
e per opportuna conoscenza:
al Commissario Europeo all'Ambiente
al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria
al Commissario Europeo alla Salute
al Presidente della Commissione Europea
al Ministro dell'Ambiente
al Ministro della Salute
al Ministro dell'Economia
al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali
al Ministro dello Sviluppo economico
al Presidente del Consiglio dei Ministri
Oggetto: Osservazioni allo schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro"
1. Ope legis
Questo schema di decreto interministeriale e' illegale. In primis, poiche' viola le vigenti norme europee ed italiane; In secundis, poiche' confligge con la Risoluzione approvata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012, Risoluzione che "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale".
2. Scientia et conscientia
Questo schema di decreto interministeriale e' inammissibile. Per le inconfutabili considerazioni mediche e scientifiche esposte nelle Osservazioni depositate il 20 novembre 2012 dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
3. Principium praecautionis
Questo schema di decreto interministeriale viola flagrantemente il Principio di precauzione, ed e' in assoluto contrasto con gli Obiettivi dell'Unione Europea in tema di qualita' delle acque per l'anno 2015.
4. Pro veritate scilicet principium realitatis
Questo schema di decreto interministeriale se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene. La sola enunciazione di questa ipotesi fa rabbrividire ogni persona assennata.
5. Pro bono publico
Questo schema di decreto interministeriale se approvato provocherebbe malattie e piu' che malattie; e violazione di diritti e di accordi e di norme con grave nocumento per consumatori e imprenditori dei settori agricolo, alimentare e della ristorazione; e danno alla pubblica amministrazione per i conseguenti costi sociali e sanitari.
6. Ubi maior minor cessat
Questo schema di decreto interministeriale e' gia' stato definitivamente cassato. In uno stato democratico rappresentativo ove vige la divisione dei poteri la funzione legislativa e' esercitata dal Parlamento e non dal Governo che esercita invece il potere esecutivo: il 13 dicembre 2012 un organo parlamentare, la XII Commissione Permanente "Affari sociali" della Camera dei Deputati, si e' pronunciato approvando all'unanimita' una Risoluzione che - come gia' ricordato - conclude lapidariamente con le parole "impegna il Governo... a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale". I signori ministri, di grazia, si inchinino alla democrazia parlamentare e revochino quello schema di decreto sconsiderato.
7. Ad impossibilia nemo tenetur
Questo schema di decreto interministeriale pretende di imporci di bere veleno. Bislacca idea, e assassina.
Per tutte le Osservazioni che precedono siamo quindi a richiedere alla Commissione Europea il rigetto dello schema di decreto interministeriale notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro".
Il Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 17 dicembre 2012
3. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Francesco Bacone, Nuovo Organo, Rusconi, Milano 1998, pp. XCII + 676.
- Emmanuel Levinas, Difficile liberte', Albin Michel, Paris 1963, 1976, Librairie Generale Francaise, Paris 1995, pp. 416.
*
Riedizioni
- Patricia Highsmith, Il riscatto di un cane, Bompiani-Rcs, Milano 1992, 2012, pp. 320, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Irene Nemirovsky, Due, Adelphi, Milano 2010, Rcs, Milano 2012, pp. 240, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Antonio Scurati, Il sopravvissuto, Bompiani-Rcs, Milano 2005, Il sole 24 ore, Milano 2012, pp. 382, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").
4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
5. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1127 del 18 dicembre 2012
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