Coi piedi per terra. 733



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 733 del 15 dicembre 2012

 

In questo numero:

1. Dall'incontro di Civitavecchia i movimenti ambientalisti per la revoca dello schema di decreto avvelenatore

2. Dall'incontro su "Contaminazione da arsenico nelle acque ad uso potabile" ancora un appello per l'immediata dearsenificazione ed una piu' efficace potabilizzazione delle acque in tutto il territorio dell'Alto Lazio e per l'avvio di un vero processo di risanamento e tutela del lago di Vico

3. Dieci osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per il rigetto dello schema di decreto interministeriale avvelenatore

 

1. INIZIATIVE. DALL'INCONTRO DI CIVITAVECCHIA I MOVIMENTI AMBIENTALISTI PER LA REVOCA DELLO SCHEMA DI DECRETO AVVELENATORE

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Si e' riunito a Civitavecchia il 13 dicembre 2012 il Coordinamento delle associazioni e dei movimenti ambientalisti di Civitavecchia e dell'Alto Lazio. I partecipanti all'incontro hanno espresso piena solidarieta' all'iniziativa promossa dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" per la revoca del famigerato schema di decreto avvelenatore.

Tra le adesioni all'appello, che si aggiungono a numerose altre, quelle delle seguenti associazioni e movimenti di Civitavecchia e dell'Alto Lazio: "Associazione Piazza pulita", "Forum ambientalista", "Movimento no-coke Alto Lazio", "Nessun dorma", "Riprendiamoci il futuro".

Da tutta Italia continuano a pervenire adesioni all'iniziativa per il rigetto, ovvero la revoca, dello schema di decreto palesemente illegale ed inammissibile in quanto se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Nel viterbese in particolare hanno aderito tra gli altri anche la sezione Anpi (Associazione nazionale partigiani d'Italia) "Emilio Sugoni" di Nepi, Accademia Kronos, Aics di Viterbo, Associazione "Respirare", Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, Comitato Acqua potabile di Ronciglione, "Comitato di Viterbo in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", Gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi", Viterbo oltre il muro.

A livello nazionale ha aderito tra gli altri il Forum italiano dei movimenti per l'acqua (che raccoglie tutte le associazioni e tutti i movimenti che promossero il vittorioso referendum in difesa dell'acqua pubblica).

Nel Parlamento Europeo hanno presentato interrogazioni i parlamentari Sergio Cofferati e Niccolo' Rinaldi; nel Senato italiano i senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta; nella Camera dei Deputati hanno presentato interrogazioni e risoluzioni gli onorevoli Ileana Argentin, Lucio Barani, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Antonio Borghesi, Luisa Bossa, Gino Bucchino, Giovanni Burtone, Maria Antonietta Farina Coscioni, Vittoria D'Incecco, Gerolamo Grassi, Donata Lenzi, Matteo Mecacci, Anna Margherita Miotto, Delia Murer, Antonio Palagiano, Luciana Pedoto, Andrea Sarubbi, Daniela Sbrollini, Livia Turco, Maurizio Turco, Elisabetta Zamparutti. Dalla Regione Lazio sono intervenuti il consigliere Rocco Berardo e il consigliere Angelo Bonelli.

Molte altre illustri personalita' delle istituzioni, della scienza e dell'impegno civile hanno aderito all'iniziativa, tra esse il magistrato Ferdinando Imposimato, lo scienziato Gianni Tamino, il professor Ettore Zerbino.

Infine e soprattutto in data 13 dicembre 2012 con voto unanime la XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano ha deliberato che il Governo revochi lo schema di decreto interministeriale (si allega in calce il testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012).

Nota per la stampa a cura dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 15 dicembre 2012

Per comunicazioni: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

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Allegato: testo integrale della Risoluzione deliberata all'unanimita' dalla XII Commissione "Affari sociali" della Camera dei Deputati nella seduta del 13 dicembre 2012

Risoluzione in Commissione

La XII Commissione,

premesso che:

l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), di cui la dottoressa Antonella Litta e' referente per Viterbo, ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;

il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";

lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;

lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;

l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;

le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:

a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;

b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;

c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;

d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;

sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;

nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso dei firmatari del presente atto, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che, in relazione allo schema di decreto interministeriale citato, dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto esso appare in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto risulta in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;

impegna il Governo:

in ordine alle questioni tematiche poste da una situazione oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;

a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

Presentatori: Bucchino, Farina Coscioni, Miotto, Maurizio Turco, Beltrandi, Bernardini, Mecacci, Zamparutti, Argentin, Bossa, Burtone, D'Incecco, Grassi, Lenzi, Murer, Pedoto, Sarubbi, Sbrollini, Livia Turco.

Approvata all'unanimita' nella seduta del 13 dicembre 2012

 

2. INCONTRI. DALL'INCONTRO SU "CONTAMINAZIONE DA ARSENICO NELLE ACQUE AD USO POTABILE" ANCORA UN APPELLO PER L'IMMEDIATA DEARSENIFICAZIONE ED UNA PIU' EFFICACE POTABILIZZAZIONE DELLE ACQUE IN TUTTO IL TERRITORIO DELL'ALTO LAZIO  E PER L'AVVIO DI UN VERO PROCESSO DI RISANANENTO E TUTELA DEL LAGO DI VICO

[Riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

 

Si e' svolto venerdi' 14 dicembre 2012 a Viterbo un incontro sul tema "Contaminazione da arsenico nelle acque ad uso potabile".

La dottoressa Antonella Litta, referente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde  (International Society of Doctors for the Environment), ha illustrato le problematiche ambientali e sanitarie determinate dall'arsenico e da altri elementi tossici e cancerogeni presenti nelle acque destinate a consumo umano e i dati dello studio "Valutazione Epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" realizzato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio.

Questo recentissimo studio ha valutato gli effetti sullo stato di salute delle popolazioni residenti nei 91 comuni del Lazio sottoposti negli ultimi dieci anni a regime di deroga per i livelli di arsenico, sostanza tossica e cancerogena di classe 1, nelle acque destinate a consumo umano.

In particolare la dottoressa Litta ha messo in evidenza dati preoccupanti relativi all'aumento di rischio per patologie correlate all'esposizione cronica all'arsenico, sia attraverso le acque che gli alimenti preparati con le stesse.

Nel corso dell'incontro presentato anche il gravissimo stato di degrado ed inquinamento delle acque del lago di Vico e il connesso rischio per la salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

Al termine della sua esposizione, la dottoressa Antonella Litta e' tornata a chiedere il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge e l'attuazione, come gia' piu' volte indicato, di interventi rapidi e risolutivi per la completa dearsenificazione ed una piu' efficace potabilizzazione delle acque ad uso potabile.

La dottoressa Litta ha chiesto inoltre l'avvio di una informazione corretta e diffusa rivolta a tutti i cittadini residenti nei Comuni della  provincia di Viterbo e in particolare nelle scuole, negli ambulatori medici, nelle strutture militari e carcerarie, come la necessita' di studi di monitoraggio della salute delle persone e in particolare dei bambini, come segnalato anche nelle conclusioni dello studio citato.

Infine, la rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha indicato come possibile iter per garantire subito la sicura e completa salubrita' delle acque, di cui la dearsenificazione e' parte sostanziale, che le  amministrazioni comunali, provinciali, regionale e le autorita' e le societa' di gestione dei servizi idrici, agiscano immediatamente utilizzando le migliori tecnologie disponibili, per l'acquisto, messa in opera e gestione delle quali potrebbero utilizzare anche fondi propri, avviando successivamente le procedure di recupero di quanto anticipato e speso a tutela della salute pubblica.

*

Associazione italiana medici per l'ambiente -Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo

Viterbo, 15 dicembre 2012

 

3. REPETITA IUVANT. DIECI OSSERVAZIONI DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO PER Il RIGETTO DELLO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE AVVELENATORE

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Al Responsabile per la Direttiva 98/34 della Commissione Europea

e per opportuna conoscenza:

al Commissario Europeo all'Ambiente

al Commissario Europeo alle Imprese e all'Industria

al Commissario Europeo alla Salute

al Presidente della Commissione Europea

al Presidente del Parlamento Europeo

al Ministro dell'Ambiente

al Ministro della Salute

al Ministro dell'Economia

al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali

al Ministro dello Sviluppo economico

al Ministro per la Coesione territoriale

al Ministro per gli Affari europei

al Presidente del Consiglio dei Ministri

al Presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento Europeo

ai Presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica

ai Presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei Deputati

*

Oggetto: Osservazioni del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.

*

1. Premessa e fini

Venuti a conoscenza dello schema di decreto interministeriale in oggetto, con le presenti Osservazioni se ne richiede il rigetto da parte della Commissione Europea - ovvero la revoca da parte degli stessi Ministeri della Salute e dell'Ambiente proponenti - in considerazione della manifesta illegalita', irregolarita' ed irricevibilita' del medesimo.

*

2. Osservazioni

2.1. Osservazione prima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

2.2. Osservazione seconda: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto viola la vigente normativa che non ammette di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

2.3. Osservazione terza: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto da' luogo ad una turbativa nella regolazione della concorrenza e danneggia diritti soggettivi e legittimi interessi sia di imprese ed industrie del settore agricolo ed alimentare, sia dei consumatori dei loro prodotti.

2.4. Osservazione quarta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto e' in contrasto e sabota gli Obiettivi europei di qualita' delle acque per il 2015.

2.5. Osservazione quinta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto si fonda su premesse ed e' accompagnato da dichiarazioni inammissibili, menzognere e mistificatrici.

2.6. Osservazione sesta: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto manifestamente carente di documentazione e verifiche preliminari indispensabili.

2.7. Osservazione settima: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto frutto di una metodologia e di una procedura irrituali e viziati da flagranti e molteplici errori, irregolarita' e falsificazioni.

2.8. Osservazione ottava: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto in contrasto con fondamentali principi e norme della Costituzione della Repubblica Italiana.

2.9. Osservazione nona: lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto confligge col Principio di precauzione.

2.10. Osservazione decima: infine e riassuntivamente, lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato in quanto avrebbe effettuali esiti gravemente patogeni, ovvero di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita di milioni di esseri umani.

*

3. Conclusioni

Per tutto quanto precede lo schema di decreto interministeriale in oggetto va rigettato per manifesta illegalita', irregolarita', irricevibilita'.

*

4. Diffida e riserva

La presente vale altresi' come diffida; ci si riserva di adire tutte le vie legali qualora taluno dei soggetti variamente coinvolti in qualunque forma e in qualunque sede perseverasse nella commissione di un flagrante reato.

*

In attesa di un sollecito riscontro, e restando a disposizione per ogni ulteriore interlocuzione, vogliate gradire i migliori saluti ed i migliori auguri di buon lavoro.

Peppe Sini

a nome e per conto del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 11 dicembre 2012

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 733 del 15 dicembre 2012

 

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