Telegrammi. 1119



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1119 del 10 dicembre 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ambiente e salute. Un incontro a Viterbo

2. L'europarlamentare Niccolo' Rinaldi ha presentato una interrogazione urgente al Presidente della Commissione Europea affinche' sia rigettato uno schema di decreto interministeriale che, se approvato, consentirebbe l'erogazione in Italia di acque ad uso umano inquinate da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine

3. I deputati Gino Bucchino e Anna Margherita Miotto hanno depositato una risoluzione perche' sia revocato lo schema di decreto interministeriale che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine

4. Una interrogazione parlamentare dei deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti chiede iniziative urgenti per la tutela della salute

5. Un'interrogazione parlamentare dei senatori Ferrante e Della Seta

6. Per contattare l'Associazione italiana medici per l'ambiente

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. AMBIENTE E SALUTE. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto domenica 9 dicembre 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema "Ambiente e salute".

All'incontro ha preso parte la dottoressa Antonella Litta dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente".

*

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione.

 

2. REPETITA IUVANT. L'EUROPARLAMENTARE NICCOLO' RINALDI HA PRESENTATO UNA INTERROGAZIONE URGENTE AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA AFFINCHE' SIA RIGETTATO UNO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE CHE, SE APPROVATO, CONSENTIREBBE L'EROGAZIONE IN ITALIA DI ACQUE AD USO UMANO INQUINATE DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE

[Riproponiamo il seguente comunicato]

 

L'europarlamentare Niccolo' Rinaldi ha depositato una interrogazione urgente al Presidente della Commissione Europea in sostegno alle Osservazioni presentate dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) in opposizione ad uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro "Microcistina-LR" e relativo valore di parametro").

L'europarlamentare ha chiesto che questo schema di decreto sia respinto perche' se approvato consentirebbe l'erogazione in Italia  di acque destinate a consumo umano inquinate da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

 

3. REPETITA IUVANT. I DEPUTATI GINO BUCCHINO E ANNA MARGHERITA MIOTTO HANNO DEPOSITATO UNA RISOLUZIONE PERCHE' SIA REVOCATO LO SCHEMA DI DECRETO INTERMINISTERIALE CHE PRETENDEREBBE DI CONSENTIRE DI EROGARE COME POTABILE ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE

[Riproponiamo il seguente comunicato]

 

I deputati Gino Bucchino e Anna Margherita Miotto hanno depositato  presso la XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati una risoluzione che impegna il Governo italiano affinche' il Decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza.

La risoluzione pertanto richiede che sia revocato lo schema di decreto interministeriale attualmente all'esame della Commissione Europea, schema di decreto che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine; schema di decreto che si configura in conflitto con la normativa vigente e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

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Allegato: Testo della risoluzione

Atto Camera, Risoluzione in Commissione 7/01041. Dati di presentazione dell'atto: Legislatura: 16, Seduta di annuncio: 722 del 22/11/2012, Firmatari: Bucchino Gino, Miotto Anna Margherita

Lo schema di decreto in questione, costituito da due articoli, stabilisce che nella tabella presente nell'allegato I, parametri e valori di parametro, parte B, parametri chimici, del decreto legislativo n. 31 del 2001 con cui l'Italia ha recepito nel proprio ordinamento la direttiva 98/83/CE, e' aggiunta una riga concernente la voce microcistina-LR e, nella tabella note, e' aggiunta la nota 12 che fornisce istruzioni relative alla determinazione del contenuto di tale tossina;

lo schema di decreto sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto e interesse primario sanitario e non industriale, in quanto e' riferito alla totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio;

dal testo dello schema di decreto, presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea, si evince come l'atto sia presentato in modo che all'interrogante appare a dir poco elusivo; vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che, se approvato, esso avrebbe una rilevanza sanitaria assai negativa; analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "l'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica";

l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine, violando l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'"; esso si pone peraltro in aperto contrasto con la necessita' di combattere ogni forma di inquinamento e degrado delle acque, anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;

le indicazioni delle maggiori agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente e della salute evidenziano il pericolo per la salute umana determinato dalla presenza di cianobatteri nelle acque, e cio' anche in considerazione:

a) della complessita' biologica e, in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri;

b) della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali;

c) delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;

d) delle attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice sommatoria delle loro singole azioni;

sono da tempo documentate le croniche difficolta' del nostro Paese ad assicurare una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita' e la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni: valga ad esempio il caso del lago di Vico, affetto da tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;

impegna il Governo:

ad adottare urgentemente tutte le iniziative necessarie affinche' il decreto legislativo n. 31 del 2001, che ha recepito la direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non venga modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene evitabili per le quali, come noto, non esistono soglie di sicurezza;

a revocare lo schema di decreto interministeriale citato, tenendo conto che esso si configura in conflitto con la normativa italiana e in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale.

(7-01041) "Bucchino, Miotto".

 

4. REPETITA IUVANT. UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI DEPUTATI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, MARCO BELTRANDI, RITA BERNARDINI, MATTEO MECACCI ED ELISABETTA ZAMPARUTTI CHIEDE INIZIATIVE URGENTI PER LA TUTELA DELLA SALUTE

[Riproponiamo il seguente comunicato]

 

Raccogliendo l'appello dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) anche i deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti hanno presentato un'interrogazione parlamentare sulla gravissima vicenda dello scandaloso schema di decreto interministeriale che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

L'interrogazione dei sei deputati si aggiunge a quelle gia' presentate sia al Parlamento italiano che al Parlamento europeo: in pochi giorni si sta sviluppando una vasta mobilitazione di scienziati, cittadini e utenti, parlamentari italiani ed europei, associazioni e movimenti per la salute, l'ambiente e i diritti umani, per ottenere la revoca dello scandaloso schema di decreto ministeriale.

Uno schema di decreto ministeriale che - come da piu' parti e' stato rilevato - "deve essere immediatamente revocato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".

Si allega il testo integrale dell'interrogazione parlamentare.

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Allegato

Interrogazione a risposta in Commissione 5 - 08509 [Sui requisiti di potabilita' dell'acqua] presentata da Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti, lunedi' 26 novembre 2012, seduta n. 723.

Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Per sapere

- premesso che:

la dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;

il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina - LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";

l'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il decreto legislativo n. 31 del 2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti;

lo schema di decreto de quo, consentendo de facto l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata da cianobatteri e relative microcistine appare altresi' in contrasto con l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'", e si configura pertanto non solo di dubbia legittimita', ma altresi' non in linea con i principi costituzionali in quanto in irrimediabile conflitto con quanto disposto dalla Costituzione italiana;

sono acclarati senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali, delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte, delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita', della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano, ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla direttiva 98/83. Ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresi' come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale;

e' sufficiente inoltre considerare quali siano in materia le indicazioni di tutte le agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente, della salute e dei diritti umani, per evincere come lo schema di decreto interministeriale citato nel suo esito effettuale si ponga in contrasto con tutte le indicazioni formulate dalle piu' autorevoli fonti scientifiche, oltre che legislative ed amministrative. Valga ad esempio il caso del gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;

nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso degli interroganti, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che: a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana; b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile; c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure; d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali; e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria; f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto; g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015; h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che in relazione allo schema di decreto interministeriale citato dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;

l'associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) si riserva ogni ulteriore azione in tutte le competenti sedi - :

se quanto sopra esposto ed evidenziato trovi conferma;

che tipo di risposta si intenda dare alla dottoressa Litta in ordine alle questioni e alle tematiche poste;

quali iniziative urgenti di competenza si intendano promuovere o adottare a fronte di una situazione che appare agli interroganti oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione interessata. (5 - 08509).

 

5. REPETITA IUVANT. UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DEI SENATORI FERRANTE E DELLA SETA

[Riproponiamo il seguente comunicato]

 

I senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno presentato una interrogazione a risposta orale in Commissione ambiente e sanita' ai Ministri dell'Ambiente e della Salute in merito all'appello contro lo schema di decreto interministeriale che se approvato consentirebbe di erogare come potabile acqua contaminata da sostanze tossiche e cancerogene.

Alleghiamo il testo dell'interrogazione parlamentare.

*

Interrogazione a risposta orale in Commissione XIII

Ai Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Salute

Per sapere, premesso che:

- e' stato inviato all'attenzione della Commissione Europea uno schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al Decreto Legislativo 31/2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I - C50A, title "Schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina-LR e relativo valore di parametro");

- tale schema di decreto introduce de facto l'ammissibilita' della presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine nelle acque destinate a consumo umano, laddove invece pare opportuno che la presenza di tale agente inquinante non debba essere ammessa in nessun caso nell'acqua potabile;

- sembrerebbe quindi evidente che se il suddetto schema di decreto corrispondesse a quanto riportato da organi di stampa,  sarebbe palesemente illegittimo e andrebbe immediatamente revocato;

- a tal proposito si evidenzia che il Decreto legislativo 31/2001, che ha recepito la Direttiva europea 98/83 per quanto riguarda la potabilita' delle acque destinate a consumo umano, non puo' e non dovrebbe essere modificato con l'introduzione di nuovi valori di parametro per sostanze cancerogene per le quali come noto non esistono soglie di sicurezza, in quanto verrebbe meno la capacita' di tutela della salute pubblica a cui sia la Direttiva che il Decreto legislativo in questione sono demandati;

- la complessita' biologica e la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; la loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali; le azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte;

- le attivita' tossiche e/o cancerogene di svariati elementi contaminanti ed inquinanti le acque, tra cui le microcistine, che possono esplicarsi con molteplici e ancora sconosciuti meccanismi di interazione ed amplificazione indicati come "effetto cocktail", diversi da quello della sola e semplice somma delle loro singole azioni;

- le documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita'; la mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano; il documentato e concreto rischio per la salute umana e di conseguenza la necessita' di rispettare pienamente il Principio di Precauzione;

- si sottolinea che l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) ha inviato al responsabile del procedimento presso la Commissione Europea (Responsabile per la Direttiva 98/34/CE) un documento recante una serie di Osservazioni volte appunto a chiedere il rigetto dello schema di decreto interministeriale; Osservazioni che qui si allegano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente interpellanza urgente;

alla luce di quanto sopra esposto si chiede ai Ministri dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e della Salute di conoscere:

se non intendano urgentemente attivarsi affinche' lo schema di decreto interministeriale sopra descritto sia immediatamente rivisto alla luce delle osservazioni in premessa.

I senatori Francesco Ferrante e Roberto Della Seta

 

6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE L'ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PERL'AMBIENTE

 

Per contattare l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e richiedere copia delle Osservazioni da essa presentate alla Commissione Europea ed una esauriente documentazione: tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1119 del 10 dicembre 2012

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