Telegrammi. 1036



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1036 del 6 settembre 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Per Francoise Collin

2. Al Comune di Viterbo, alla Provincia di Viterbo, alla Regione Lazio: Proposta di mozione "Non un giorno di piu'", per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. LUTTI. PER FRANCOISE COLLIN

 

"Tosto che fu la' dove l'erbe sono"

(Dante, Purg., XXVIII, 61)

 

Questa maestra cosi' acuta, tagliente.

Dove tocca apre e risana.

Questa maestra cosi' profonda, presente.

Non posso credere che sia scomparsa.

 

Non e' vana farsa la vita

se vivono spiriti amanti

del vero, del bene, che il mondo

di nuovo e di nuovo mettono al mondo.

 

Di aspri veri e di infiniti incanti

ci fece dono.

Fonte infinita, fiume profondo.

 

2. DOCUMENTAZIONE. AL COMUNE DI VITERBO, ALLA PROVINCIA DI VITERBO, ALLA REGIONE LAZIO: PROPOSTA DI MOZIONE "NON UN GIORNO DI PIU'", PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA

 

Al Sindaco di Viterbo

Al Presidente del Consiglio Comunale di Viterbo

Agli assessori ed ai consiglieri comunali di Viterbo

Al Presidente della Provincia di Viterbo

Al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo

Agli assessori ed ai consiglieri provinciali di Viterbo

Al Presidente della Regione Lazio

Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio

Agli assessori ed ai consiglieri regionali del Lazio

*

Oggetto: Proposta di mozione "Non un giorno di piu'", per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana

Egregi signori,

vi inviamo la seguente proposta di mozione con preghiera di volerla proporre alla discussione ed alla deliberazione del Consiglio dell'ente locale di cui fate parte.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 5 settembre 2012

*

Il Consiglio ...

premesso che dopo oltre dieci anni la guerra afgana e' piu' virulenta che mai, e lungi dall'avviarsi a rapida conclusione essa continua a mietere innumerevoli vittime, a provocare devastazioni ed imbarbarimento sempre crescenti e ad estendersi oltre i confini di quel paese destabilizzando gravemente una vasta area territoriale e le stesse relazioni internazionali;

considerato che la foglia di fico di certe ipocrite finzioni verbali come "operazione di polizia internazionale" o "missione di pace" e' ormai definitivamente caduta e che nessuno puo' piu' ingannarsi sulla realta' della situazione sul terreno: si tratta di guerra, nient'altro che guerra, una guerra terrorista e stragista;

considerato che la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce esplicitamente allo stato italiano di prendere parte a una guerra come quella in corso in Afghanistan;

dichiara la propria convinzione che sia diritto e dovere di ogni cittadino e di ogni istituzione democratica di impegnarsi per i seguenti fini: cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Richiede pertanto al Governo ed al Parlamento di tornare nell'alveo della legalita' costituzionale e quindi di legiferare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra;

richiede altresi' al Governo ed al Parlamento di impegnarsi fattivamente per la pace, impegno possibile e credibile a condizione di cominciare dando il buon esempio: cessando di partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste; e quindi promuovendo pace, disarmo e smilitarizzazione; recando aiuti umanitari in modalita' inequivocabilmente nonviolente ed operando per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Il testo di questa mozione verra' inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; e verra' altresi' reso pubblico attraverso affissione all'albo pretorio dell'ente, pubblicazione sul proprio sito internet e sui propri altri strumenti di comunicazione, affissione di manifesti ed invio ai mezzi d'informazione.

Bozza di mozione predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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