Al Comune di Viterbo, alla Provincia di Viterbo, alla Regione Lazio: Proposta di mozione "Non un giorno di piu'"
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- Date: Wed, 5 Sep 2012 15:43:03 +0200 (CEST)
PROPOSTA DI MOZIONE "NON UN GIORNO DI PIU'", PER LA CESSAZIONE IMMEDIATA DELLA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA
Al Sindaco di Viterbo
Al Presidente del Consiglio Comunale di Viterbo
Agli assessori ed ai consiglieri comunali di Viterbo
Al Presidente della Provincia di Viterbo
Al Presidente del Consiglio Provinciale di Viterbo
Agli assessori ed ai consiglieri provinciali di Viterbo
Al Presidente della Regione Lazio
Al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio
Agli assessori ed ai consiglieri regionali del Lazio
Oggetto: Proposta di mozione "Non un giorno di piu'", per la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana
Egregi signori,
vi inviamo la seguente proposta di mozione con preghiera di volerla proporre alla discussione ed alla deliberazione del Consiglio dell'ente locale di cui fate parte.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 5 settembre 2012
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com , web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
* * *
Il Consiglio ...
premesso che dopo oltre dieci anni la guerra afgana e' piu' virulenta che mai, e lungi dall'avviarsi a rapida conclusione essa continua a mietere innumerevoli vittime, a provocare devastazioni ed imbarbarimento sempre crescenti e ad estendersi oltre i confini di quel paese destabilizzando gravemente una vasta area territoriale e le stesse relazioni internazionali;
considerato che la foglia di fico di certe ipocrite finzioni verbali come "operazione di polizia internazionale" o "missione di pace" e' ormai definitivamente caduta e che nessuno puo' piu' ingannarsi sulla realta' della situazione sul terreno: si tratta di guerra, nient'altro che guerra, una guerra terrorista e stragista;
considerato che la Costituzione della Repubblica Italiana proibisce esplicitamente allo stato italiano di prendere parte a una guerra come quella in corso in Afghanistan;
dichiara la propria convinzione che sia diritto e dovere di ogni cittadino e di ogni istituzione democratica di impegnarsi per i seguenti fini: cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana; pace, disarmo e smilitarizzazione; rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Richiede pertanto al Governo ed al Parlamento di tornare nell'alveo della legalita' costituzionale e quindi di legiferare la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra;
richiede altresi' al Governo ed al Parlamento di impegnarsi fattivamente per la pace, impegno possibile e credibile a condizione di cominciare dando il buon esempio: cessando di partecipare alla guerra e alle stragi di cui essa consiste; e quindi promuovendo pace, disarmo e smilitarizzazione; recando aiuti umanitari in modalita' inequivocabilmente nonviolente ed operando per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il testo di questa mozione verra' inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati; e verra' altresi' reso pubblico attraverso affissione all'albo pretorio dell'ente, pubblicazione sul proprio sito internet e sui propri altri strumenti di comunicazione, affissione di manifesti ed invio ai mezzi d'informazione.
Bozza di mozione predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
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