Coi piedi per terra. 631



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 631 del 20 luglio 2012

 

In questo numero:

1. Associazione "Respirare": Gli esseri fatti d'acqua e i circensi senza pane

2. Peppe Sini: La strana citta' dei bevitori di veleno

3. Associazione "Respirare": Gli avvelenatori perseveranti e le vittime avvelenate e insultate. A Viterbo

4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. INSISTENZE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI ESSERI FATTI D'ACQUA E I CIRCENSI SENZA PANE

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Gli esseri fatti d'acqua sono gli esseri umani. E l'acqua che costituisce gran parte del loro corporeo consistere devono assumerla frequentemente: privati dell'acqua muoiono. L'accesso all'acqua potabile e' quindi un bisogno primario; senza acqua potabile viene meno il primo diritto umano: il diritto a vivere.

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A Viterbo l'acqua e' avvelenata da una esorbitate presenza di arsenico, ben oltre il limite massimo tollerabile stabilito dall'Unione Europea (10 microgrammi per litro), limite massimo che peraltro e' il doppio del limite massimo tollerabile indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (5 microgrammi per litro).

Primo dovere delle istituzioni locali sarebbe quello di adoperarsi per garantire acqua potabile alla popolazione. Cosa agevolmente realizzabile installando adeguati dearsenificatori nei punti di captazione delle acque poi immesse nei pubblici acquedotti.

Ma, con pochissime eccezioni, la gran parte delle istituzioni locali e del ceto politico sembra essere in tutt'altre faccende affaccendata.

Vediamo: l'ente gestore dei servizi idrici in molti Comuni del viterbese, la Talete spa, e' - per dirla in lingua corrente -un carrozzone mangiasoldi, una fabbrica di debiti, un erogatore di veleno, oltre che un rapinatore di pesanti bollette per la presunta fornitura ai cittadini di acqua potabile quando invece - per sua stessa esplicita ammissione - fornisce veleno.

La gran parte dei pubblici amministratori dei Comuni in cui l'arsenico viene diffuso nelle case al posto dell'acqua potabile dapprima si e' distinta nell'ignobile operazione di negare che vi fosse un problema, poi ha usato ogni sorta di squallidi mezzucci pur di non affrontare il problema, infine e attualmente si dedica al gioco dello scaricabarile, dichiarando la propria incapacita' e irresponsabilita' (ma se sono incapaci ed irresponsabili perche' pretendono di continuare a governare gli enti locali?), mentre la popolazione continua ad essere avvelenata.

La Regione Lazio sperpera ingenti risorse a destra e a manca, ma per contribuire a garantire acqua potabile ha fatto cosi' poco che il nulla e' poco meno.

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Nel frattempo viene l'estate e le amministrazioni locali ed il ceto politico sono impegnati a promuovere le sagre paesane, a finanziare spettacolini d'ogni sorta, a rigiocare il gioco del clientelismo, mentre la popolazione continua ad essere avvelenata.

"Panem et circenses" e' lo storico motto di tutti i regimi oppressivi intenti alla costruzione del consenso con provvedimenti demagogici e narcotici per mantenere la schiavitu'; qui si fa di piu': circenses sine pane; circenses sine aqua.

E poiche' si avvicinano le elezioni amministrative e quelle politiche del 2013, e poiche' alla fine del 2012 scade l'ennesima sciagurata deroga da parte dell'Unione Europea (deroga che fu stoltamente, scelleratamente concessa sulla base dell'impegno delle istituzioni italiane a realizzare i dearsenificatori entro il 2012), il teatrino dei politicanti della societa' dello spettacolo ha gia' cominciato ad esibirsi nel solito repertorio di laide menzogne, di criminali pagliacciate, di infami mistificazioni. Evitando di fare le uniche cose che veramente occorrono: dire la verita', cessare di avvelenare le persone, realizzare i dearsenificatori subito.

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Che fare?

E' semplice, e lo ripetiamo per l'ennesima volta.

a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

c) e qualora fosse necessario, stante l'urgenza a provvedere ed il palese primario pubblico interesse, e sulla base dei presupposti teste' enunciati, le istituzioni locali devono promuovere anche ad integrazione (ripetiamo: ove necessario) dei costi da sostenere per l'immediata realizzazione dei dearsenificatori una sottoscrizione pubblica coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sia sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi, sia sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 13 giugno 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

2. INSISTENZE. PEPPE SINI: LA STRANA CITTA' DEI BEVITORI DI VELENO

[Riproponiamo il seguente testo]

 

In quest'antica citta' di Viterbo da anni ed anni la popolazione e' avvelenata dall'arsenico presente nell'acqua che viene erogata nelle case dai pubblici acquedotti, arsenico presente in quantita' enormemente superiori al limite massimo ammesso dall'Unione Europea (limite massimo che oltretutto e' il doppio di quello stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'). E la popolazione paga salate bollette per il veleno che riceve al posto dell'acqua potabile.

E poiche' il Comune si rifiuta ostinatamente di realizzare i dearsenificatori necessari per restituire alla popolazione il diritto all'acqua potabile - un diritto semplicemente vitale -, ebbene, chi puo' compra l'acqua minerale, chi puo' si rifornisce ad alcune poche fontanelle di acqua dichiarata dearsenificata, e chi non puo' si avvelena. Si avvelena. E, ripetiamolo, si avvelena perche' le istituzioni locali non realizzano i dearsenificatori necessari.

Si dira': forse il Comune non dispone di fondi. Ma il Comune da anni annuncia e promuove progetti faraonici per grandi opere assai discutibili o assolutamente folli; il Comune sostiene largamente attivita' di ogni sorta tra futili e superflue (per non dir peggio); il Comune sperpera senza ritegno il pubblico denaro. E la gestione del servizio idrico e' scandalosamente affidata a un carrozzone - la Talete spa - la cui abolizione sarebbe il primo dovere di una pubblica amministrazione decente.

La verita' e' che i fondi per realizzare i dearsenificatori sarebbero reperibili con una adeguata ricognizione del bilancio, con interventi impegnativi persuasi e appropriati (e nei mesi scorsi abbiamo anche formulato delle proposte operative al riguardo), con scelte di rigore e trasparenza nitide e intransigenti orientate al pubblico bene, ai bisogni primari di tutta la popolazione. Ma chi governa il Comune - e non solo - resta sordo, dando flagrante prova di insipienza ed irresponsabilita' (ed usiamo un eufemismo).

Cosi', tra clientes e circenses, l'avvelenamento continua, in quest'antica citta' di Viterbo.

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Lo ripetiamo una volta ancora - come facciamo ormai da due anni a questa parte -:

a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'accesso all'acqua potabile e' un fondamentale dirittto umano.

Una pubblica amministrazione che non si impegna con tutte le sue risorse per garantire alla popolazione l'accesso all'acqua potabile e' semplicemente criminale.

Dearsenificare e rendere potabile l'acqua a Viterbo e' possibile e necessario: occorre quindi farlo subito.

Cessi finalmente l'avvelenamento della popolazione.

 

3. INSISTENZE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI AVVELENATORI PERSEVERANTI E LE VITTIME AVVELENATE E INSULTATE. A VITERBO

[Riproponiamo il seguente testo]

 

Mentre la popolazione di Viterbo e di vari altri comuni della provincia continua a ricevere dai rubinetti delle case acqua avvelenata dall'arsenico (presente in proporzioni di gran lunga eccedenti i limiti massimi consentiti dall'Unione Europea, limiti massimi che a loro volta sono doppi rispetto a quelli stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanita'), gli amministratori regionali del Lazio e quelli provinciali e comunali di Viterbo nella loro stragrande maggioranza (e quindi con poche e lodevoli eccezioni) continuano a dar prova di insipienza ed irresponsabilita', di protervia fraudolenta, perseverando nella strategia delle menzogne e delle mistificazioni, dello scaricabarile e del rinvio, della cialtroneria e della truffa, del delittuoso malgoverno sulla pelle della popolazione.

Si considerino le ultime mirabolanti ricette partorite dalla fertile mente di chi governa la Regione ed assentite (beotamente? o con callida malizia? o per fatalista rassegnazione al male che in quanto tale del male e' complice, della complicita' piu' turpe e piu' vile?) da prominenti fantasiosi giocolieri che governano Provincia e Comuni.

Vediamole in dettaglio le ultime trovate dei tracotanti avvelenatori:

1. Si persevera nel sostenere che il problema consista nel fatto che nel 2013, quando scadra' l'ennesima scellerata deroga, i sindaci - ceteris paribus - saranno costretti ad emettere ordinanze di non potabilita' dell'acqua. Ma il problema non e' nell'ammissione della verita', il problema che e' da anni e ancor oggi la popolazione e' quotidianamente avvelenata per responsabilita' diretta delle pubbliche amministrazioni che non realizzano i dearsenificatori necessari. L'acqua non diventera' avvelenata nel 2013, lo e' gia' oggi: e onesta' vorrebbe che Regione, Provincia e Comuni lo riconoscessero e non continuassero a menare per il naso i cittadini con mistificazioni cosi' flagranti che offendono chi gia' e' vittima dell'avvelenamento e deve anche sentirsi insultato nella propria intelligenza da parte dei medesimi avvelenatori.

2. Si suggerisce scandalosamente di aumentare ulteriormente e pesantemente le bollette dell'acqua: ovvero di far pagare ancora di piu' il veleno che la popolazione riceve al posto dell'acqua potabile. E ci vuole davvero una spudoratezza impareggiabile ad aumentare le bollette per un servizio che invece di erogare acqua potabile eroga veleno.

3. Si persevera nel voler mantenere a gestire i servizi idrici del viterbese il carrozzone della "Talete spa", che andrebbe invece abolito senza por tempo in mezzo stante il disastro di cui reca primaria responsabilita', e su cui occorrerebbero in primis et ante omnia una commissione d'inchiesta amministrativa e adeguate indagini della competenti magistrature. Non solo: si persevera nel voler imporre di consegnarsi legati come salami nelle mani della "Talete spa" anche a quei Comuni del viterbese che nella tagliola fin qui non sono caduti ovvero le sono sfuggiti.

4. Ed aggiungiamo anche che l'installazione in alcuni comuni di poche fontanelle di acqua presuntivamente dearsenificata non solo non e' stata una soluzione adeguata, ma ha costituito de facto una mistificazione ulteriore: poiche' solo una parte della popolazione ha la possibilita' di recarsi con mezzi di trasporto propri ad approvvigionarsi cola', mentre proprio chi e' piu' in difficolta' (anziani, malati, persone prive di automobile) e' stato cosi' condannato ad usare per bere e cucinare l'acqua all'arsenico che riceve a casa. E le pubbliche amministrazioni malandrine hanno usato anche l'escamotage delle fontanelle proprio per procrastinare sine die gli interventi veramente necessari, ovvero per non realizzare gli indispensabili dearsenificatori alla fonte.

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Sugli effetti per la salute umana dell'acqua avvelenata dall'arsenico che viene erogata nelle case l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" da anni e periodicamente diffonde una documentazione scientifica inconfutabile, una documentazione che evidenzia l'assoluta gravita' e le drammatiche dimensioni delle possibili conseguenze patogene. Quante sofferenze hanno gia' subito i cittadini per l'irresponsabile cinismo degli amministratori avvelenatori? Quali e quanti danni alla salute? Non e' criminale continuare ad avvelenare la popolazione?

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Quello che occorre fare e' semplice e chiaro, e lo ripetiamo per l'ennesima volta con le medesime parole che usiamo da anni affinche' nessuno possa fingere di non aver capito:

a) le istituzioni locali devono prendere atto della drammatica realta' e dire finalmente la triste verita' ai cittadini: ovvero che da anni vengono avvelenati, che l'acqua che ricevono nelle case e per la quale pagano salate bollette e' semplicemente avvelenata;

b) le istituzioni locali devono realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti.

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L'acqua potabile e' un bisogno vitale.

L'acqua potabile e' un diritto umano.

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L'associazione "Respirare"

Viterbo, 5 luglio 2012

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

 

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Numero 631 del 20 luglio 2012

 

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