Telegrammi. 984
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- Date: Sun, 15 Jul 2012 22:36:38 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 984 del 16 luglio 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo
2. Pensare la morale oggi con Agnes Heller, Martha C. Nussbaum e Vandana Shiva
3. L'appello dei giuristi in difesa della Costituzione
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. SE NON CI SI OPPONE ALLA GUERRA E AL RAZZISMO
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' pensare di salvare la democrazia, la dignita' umana, la civilta'?
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' pensare di affrontare e sconfiggere il fascismo?
Se non ci si oppone alla guerra e al razzismo, come si puo' pensare di contrastare il totalitarismo e l'imperialismo che tutto schiavizza, divora, annienta?
Solo la nonviolenza si oppone alla guerra e al razzismo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana, ai massacri di cui essa consiste.
Siano abrogate immediatamente le misure razziste italiane ed europee che stanno facendo strage di migranti nel Mediterraneo.
Cessi lo sperpero immane delle pubbliche risorse per il riarmo e le persecuzioni, per le guerre e le uccisioni.
Siano utilizzate le pubbliche risorse per salvare le vite umane, non per sopprimerle.
Solo la nonviolenza si oppone alla guerra e al razzismo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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La nonviolenza e' l'unica politica adeguata alla distretta presente.
La nonviolenza: socialista e libertaria, ecologista e femminista, consapevole che vi e' una sola umanita'.
La nonviolenza: che riconosce ed afferma i diritti umani di tutti gli esseri umani.
La nonviolenza che si oppone a sfruttamento, inquinamento, guerra.
La nonviolenza: che si oppone a tutte le dominazioni, a tutti gli sfruttamenti, a tutti gli assoggettamenti.
La nonviolenza: principio responsabilita', movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la comune liberazione.
Solo la nonviolenza si oppone alla guerra e al razzismo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INCONTRI. PENSARE LA MORALE OGGI CON AGNES HELLER, MARTHA C. NUSSBAUM E VANDANA SHIVA
Si e' svolto sabato 14 luglio 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Pensare la morale oggi con Agnes Heller, Martha C. Nussbaum e Vandana Shiva".
Nel corso dell'incontro dopo aver tracciato un profilo delle tre grandi pensatrici sono state lette e commentate alcune pagine dalle loro opere principali.
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Un breve profilo di Agnes Heller
Agnes Heller, illustre filosofa ungherese, nata a Budapest nel 1929, sopravvissuta alla Shoah, allieva e collaboratrice di Lukacs, allontanata dall'Ungheria, ha poi insegnato in Australia e in America. In Italia e' particolarmente nota per la "teoria dei bisogni" su cui si ebbe nel nostro paese un notevole dibattito anche con riferimento ai movimenti degli anni '70. Su posizioni democratiche radicali, e' una interlocutrice preziosa anche laddove non se ne condividessero alcuni impianti ed esiti teorici. Dal sito della New school for social research di New York (www.newschool.edu) presso cui attualmente insegna traduciamo questa breve notizia biografica essenziale aggiornata al 2000: "Nata nel 1929 a Budapest. Sopravvissuta alla Shoah, in cui ha perso la maggior parte dei suoi familiari morti in diversi campi di concentramento. Allieva di Gyorgy Lukacs dal 1947 e successivamente professoressa associata nel suo dipartimento. Prima curatrice della 'Rivista ungherese di filosofia' nel dopoguerra (1955-'56). Destituita dai suoi incarichi accademici insieme con Lukacs per motivi politici dopo la rivoluzione ungherese. Trascorse molti anni ad insegnare in scuole secondarie e le fu proibita ogni pubblicazione. Nel 1968 protesto' contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia, e subi' una nuova persecuzione politica e poliziesca. Nel 1973, sulla base di un provvedimento ad personam delle autorita' del partito, perse di nuovo tutti gli incarichi accademici. 'Disoccupata per motivi politici', tra il 1973 e il 1977 lavoro' come traduttrice. Nel 1977 emigro' in Australia. A partire dall'enorme cambiamento del 1989, attualmente trascorre parte dell'anno nella nativa Ungheria dove e' stata designata membro dell'Accademia ungherese delle scienze. Nel 1995 le sono stati conferiti il 'Szechenyi National Prize' in Ungheria e l''Hannah Arendt Prize' a Brema; ha ricevuto la laurea ad honorem dalla 'La Trobe University' di Melbourne nel 1996 e dall'Universita di Buenos Aires nel 1997". Da una scheda apparsa sul quotidiano "Il manifesto" nel 2008 riportiamo i seguenti dati: "Nata a Budapest nel 1929, espulsa una prima volta dal Partito comunista ungherese nel 1949, allieva e poi collaboratrice di Lukacs, dopo il '56 Agnes Heller venne destituita dai suoi incarichi accademici. Tra i principali animatori del gruppo che si raccolse attorno al filosofo ungherese negli ultimi anni della sua vita, dal 1963 al 1973 ha lavorato come ricercatrice presso l'Istituto di Sociologia della capitale ungherese. Nel 1973, colpevole di 'negare la qualita' rivoluzionaria vera e propria delle rivoluzioni socialiste', Agnes Heller perse di nuovo il lavoro e quattro anni dopo decise di trasferirsi in Australia, insegnando sociologia a Melbourne. Nel 1986 arrivo' a New York e oggi ricopre la cattedra intitolata a Hannah Arendt alla New School for Social Research. Dal 1989 insegna sia a New York che a Budapest. Tra i suoi numerosi libri, tradotti in molte lingue: Per una teoria marxista del valore (Editori Riuniti 1974), La Teoria dei bisogni in Marx (Feltrinelli 1974), Sociologia della vita quotidiana (Editori Riuniti 1975), L'uomo del Rinascimento (La Nuova Italia 1977), La filosofia radicale (Il saggiatore 1979). Le sue ultime opere sono dedicate all'estetica: The Concept of the Beautiful (1999); The Time is Out of Joint: Shakespeare as Philosopher of History (2000); Immortal Comedy: The Comic Phenomenon in Art, Literature, and Life (2005)". Dalla Wikipedia riportiamo la seguente bibliografia minima: "L'uomo del rinascimento (1963); Sociologia della vita quotidiana (1970); La teoria marxista della rivoluzione e la rivoluzione della vita quotidiana (1972); La teoria dei bisogni in Marx (1973); Struttura familiare e comunismo (1973); Per una teoria marxista del valore (1974); Il futuro dei rapporti tra i sessi (1974); Movimento radicale e utopia radicale (1974); L'irriducibile antagonismo dei bisogni (1977); Istinto e aggressivita'. Introduzione a un'antropologia sociale marxista (1978); Teoria dei sentimenti (1978); Le forme dell'uguaglianza (1978); L'ideale del lavoro dal punto di vista della vita quotidiana (1978); Morale e rivoluzione (1979); La filosofia radicale (1979); Il simposio di San Silvestro. Il principio d'amore (1981); Teoria della storia (1982); Il potere della vergogna (1983); Le condizioni della morale. La questione fondamentale della filosofia morale (1985); La condizione politica postmoderna (1988); Etica generale (1994); Filosofia morale (1997); Una teoria della modernita' (1999); La bellezza della persona buona (2009)". Piu in dettaglio tra le opere di Agnes Heller, nella sua vastissima ed articolata produzione, segnaliamo almeno: Per una teoria marxista del valore, Editori Riuniti, Roma 1974; La teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli, Milano 1974, 1978; Sociologia della vita quotidiana, Editori Riuniti, Roma 1975; L'uomo del Rinascimento, La Nuova Italia, Firenze 1977; La teoria, la prassi e i bisogni, Savelli, Roma 1978; Istinto e aggressivita'. Introduzione a un'antropologia sociale marxista, Feltrinelli, Milano 1978; (con Ferenc Feher), Le forme dell'uguaglianza, Edizioni aut aut, Milano 1978; Morale e rivoluzione, Savelli, Roma 1979; La filosofia radicale, il Saggiatore, Milano 1979; Per cambiare la vita, Editori Riuniti, Roma 1980; Teoria dei sentimenti, Editori Riuniti, Roma 1980, 1981; Teoria della storia, Editori Riuniti, Roma 1982; (con F. Feher, G. Markus), La dittatura sui bisogni. Analisi socio-politica della realta' est-europea, SugarCo, Milano 1982; (con Ferenc Feher), Ungheria 1956, Sugarco, Milano 1983; Il potere della vergogna. Saggi sulla razionalita', Editori Riuniti, Roma 1985; Le condizioni della morale, Editori Riuniti, Roma, 1985; (con Ferenc Feher), Apocalisse atomica. Il movimento antinucleare e il destino dell'Occidente, Milano 1985; Oltre la giustizia, Il Mulino, Bologna, 1990; (con Ferenc Feher), La condizione politica postmoderna, Marietti, Genova 1992; Etica generale, Il Mulino, Bologna 1994; Filosofia morale, Il Mulino, Bologna, 1997; Dove siamo a casa. Pisan Lectures 1993-1998, Angeli, Milano 1999. Tra le opere su Agnes Heller: Nino Molinu, Heller e Lukacs. Amicus Plato sed magis amica veritas: topica della moderna utopia, Montagnoli, Roma 1984; Giampiero Stabile, Soggetti e bisogni. Saggi su Agnes Heller e la teoria dei bisogni, La Nuova Italia, Firenze 1979; la rivista filosofica italiana "aut aut" ha spesso ospitato e discusso la riflessione della Heller; cfr. in particolare gli studi di Laura Boella. Un'ampia bibliografia essenziale sulla riflessione politica di Agnes Heller, curata da Brenda Biagiotti, e' in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 58.
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Un breve profilo di Martha C. Nussbaum
Martha C. Nussbaum e' una delle piu' influenti pensatrici contemporanee, insegna diritto ed etica all'Universita' di Chicago. Fra le opere di Martha C. Nussbaum: (con Gian Enrico Rusconi, Maurizio Viroli), Piccole patrie grande mondo, Donzelli, Roma 1995; La fragilita' del bene. Fortuna ed etica nella tragedia e nella filosofia greca, Il Mulino, Bologna 1996, 2011; Il giudizio del poeta. Immaginazione letteraria e civile, Feltrinelli, Milano 1996; Terapia del desiderio. Teoria e pratica nell'etica ellenistica, Vita e Pensiero, Milano 1998; Coltivare l'umanita'. I classici, il multiculturalismo, l'educazione contemporanea, Carocci, Roma 1999; Diventare persone. Donne e universalita' dei diritti, Il Mulino, Bologna 2001; Giustizia sociale e dignita' umana. Da individui a persone, Il Mulino, Bologna 2002; Capacita' personale e democrazia sociale, Diabasis, 2003; L'intelligenza delle emozioni, Il Mulino, Bologna 2004; Nascondere l'umanita'. Il disgusto, la vergogna, la legge, Carocci, Roma 2005; Le nuove frontiere della giustizia. Disabilita', nazionalita', appartenenza di specie, Roma 2007; Giustizia e aiuto materiale, Il Mulino, Bologna 2008; Lo scontro dentro le civilta', Il Mulino, Bologna 2009; Liberta' di coscienza e religione, Il Mulino, Bologna 2009; Non per profitto, Il Mulino, Bologna 2011; Disgusto e umanita', Il Saggiatore, Milano 2011. Un'ampia bibliografia delle opere di Martha C. Nussbaum, aggiornata fino al 2000, compilata da Eddie Yeghiayan, e' disponibile alla pagina web: http://sun3.lib.uci.edu/eyeghiay/nussbaum.html
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Un breve profilo di Vandana Shiva
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009.
3. REPETITA IUVANT. L'APPELLO DEI GIURISTI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE
[Riproponiamo ancora il seguente appello]
Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.
Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.
I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.
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Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky
4. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Enzo Collotti, Storia delle due Germanie. 1945-1968, Einaudi, Toino 1968, Mondadori, Milano 2011, 2 voll. per complessive pp. XXVI + 1122.
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Riedizioni
- Horst Moeller, La Germania 1763-1815, Il Mulino, Bologna 2000 (col titolo completo: Stato assoluto o stato nazionale. La Germania dal 1763 al 1815), Mondadori, Milano 2012, pp. II + 806, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 984 del 16 luglio 2012
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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