Telegrammi. 971



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 971 del 3 luglio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. La Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo denuncia

2. L'appello dei giuristi in difesa della Costituzione

3. Con Bertolt Brecht contro guerra e fascismo. Un incontro di studio a Viterbo

4. "Azione nonviolenta" di luglio 2012

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. APPELLI. LA CONSULTA DIPARTIMENTALE PER LA SALUTE MENTALE DELLA ASL DI VITERBO DENUNCIA

[Riceviamo e diffondiamo]

 

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo denuncia la gravissima situazione dell'assistenza psichiatrica e chiede interventi urgenti per garantire almeno i livelli essenziali di assistenza.

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1. La denuncia unanime da parte di tutti i direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale (Dsm) delle 12 Asl della Regione Lazio

Come hanno denunciato unanimi tutti i direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio nel loro documento dell'8 giugno 2012 la situazione del Lazio e' drammatica.

Tutti i direttori dei Dsm di tutte le Asl del Lazio nel documento citato "comunicano e denunciano... il concreto rischio di essere costretti, loro malgrado e non per proprie responsabilita', ad interrompere un pubblico servizio a causa della chiusura di alcuni indispensabili presidi per la cura e l'assistenza psichiatrica, che non possono rimanere attivi a causa della mancanza del personale minimo indispensabile"; ed aggiungono "l'attuale impossibilita' di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, normativamente previsti...".

*

2. La situazione viterbese

La gravita' della situazione viterbese da molti mesi e' tale che nel gennaio 2012 l'Afesopsit ("Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia") ha condotto un lungo sit-in in piazza del Plebiscito a Viterbo per denunciare le drammatiche carenze e per chiedere alla Regione Lazio alcuni interventi indispensabili per garantire il diritto all'assistenza. Sulla base del documento predisposto dall'Afesopsit che conteneva una serie di proposte apprezzate e sostenute da tutti gli enti locali della provincia di Viterbo, da tutte le associazioni democratiche e da una sottoscrizione popolare di migliaia e migliaia di cittadini, si svolsero poi - anche grazie all'impegno del Prefetto di Viterbo - due incontri con la Regione Lazio, ma gli impegni assunti dalla Regione si sono rivelati del tutto inadeguati ed a tutt'oggi la situazione resta drammatica, e con l'estate essa si va aggravando ancora di piu'.

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3. Il caso del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Viterbo

Il 7 giugno 2012 presso il Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Viterbo si e' riunita la Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale con all'ordine del giorno: "Emergenza personale del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (Spdc) e criticita' nel Dipartimento di Salute Mentale". Sono stati evidenziati lo stato di sofferenza e insufficienza di personale, l'illegittima carenza di posti letto e il sovraffollamento derivante, con i conseguenti disagi per le persone ricoverate e per le condizioni di lavoro degli operatori; ed e' stato denunciato che la situazione attuale sta portando il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura a una situazione insostenibile. Tutto cio' e' inammissibile: per questa ragione la Consulta ritiene che il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura debba operare in luogo idoneo e con personale adeguato agli standard L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) in modo che operatori, persone con disagio e familiari possano rispettivamente lavorare, essere curati e assistiti in modo appropriato e adeguato.

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4. La Consulta denuncia, condivide, propone, richiede

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo denuncia che la situazione attuale e' lesiva del diritto alla salute e all'assistenza dei cittadini della provincia di Viterbo e di tutta la regione Lazio.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo condivide le analisi e le proposte formulate gia' a gennaio 2012 dall'Afesopsit e ancora non adeguatamente recepite dalla Regione Lazio nonostante i due incontri gia' svoltisi nei mesi scorsi a Viterbo e a Roma.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo condivide le analisi e le proposte formulate dal Coordinamento di tutti i Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio e contenute nel documento dell'8 giugno 2012.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo chiede il sostegno e l'impegno di tutte le istituzioni per garantire l'esistenza, l'operativita' e l'efficacia dei servizi di salute mentale e di tutti i servizi socio-sanitari; per garantire l'adeguata assistenza alle persone e alle famiglie che ne hanno assoluto, urgente bisogno.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo chiede che la Regione Lazio intervenga con la massima urgenza per realizzare quanto proposto e richiesto sia dall'Afesopsit sia dal Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio: la salute e l'assistenza costituiscono un diritto di tutti. Le persone con disagio devono essere assistite e non abbandonate. I servizi pubblici territoriali socio-sanitari devono essere potenziati e non smantellati.

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5. I prossimi passi

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo terra' tra pochi giorni una conferenza stampa con cui informare in modo dettagliato l'opinione pubblica della gravita' della situazione.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo intende promuovere tutte le iniziative utili per garantire il rispetto delle leggi vigenti che riconoscono e tutelano il diritto all'assistenza.

La Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo richiede di poter incontrare al piu' presto i vertici della Regione Lazio per sollecitare gli interventi assolutamente indispensabili.

*

I membri della Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo: Vito Ferrante, presidente dell'Afesopsit; Anna Maghi, Psichiatria Democratica; Roberto Turchetti, Associazione Utenti; Carlo Mezzetti, Cittadinanza Attiva; Silvana Purchiella, Caritas Viterbo; Franca Scarcella, Sociea' Italiana di Psichiatria.

Il presidente della Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale della Asl di Viterbo, Vito Ferrante

Viterbo, 30 giugno 2012

Mittente:Consulta Dipartimentale per la Salute Mentale c/o Dipartimento di Salute Mentale ASL di Viterbo, via Romiti 54, Viterbo

Si allega alla presente:

1. Documento del Coordinamento dei Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale delle 12 Asl della Regione Lazio dell'8 giugno 2012;

2. Piattaforma presentata alla Regione Lazio dall'Afesopsit (Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia) del gennaio 2012.

 

2. REPETITA IUVANT. L'APPELLO DEI GIURISTI IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

[Riproponiamo ancora il seguente appello]

 

Con una inammissibile precipitazione il Senato ha approvato in commissione un disegno di legge di riforma costituzionale che s'intende portare in aula gia' martedi' prossimo. Ma la Costituzione non puo' essere profondamente mutata senza una vera discussione pubblica, senza che i cittadini adeguatamente informati possano far sentire la loro voce. E' inaccettabile che la richiesta di partecipazione, cosi' forte ed evidente proprio in questo momento, venga ignorata proprio quando si vuole addirittura modificare l'intero edificio costituzionale. I cittadini, che negli ultimi tempi sono tornati a guardare con fiducia alla Costituzione, non possono essere messi di fronte a fatti compiuti.

Offrendo ad una opinione pubblica offesa da prevaricazioni e prepotenze un'esigua riduzione del numero dei parlamentari, che passerebbero da 630 a 508 alla Camera e da 315 a 254 al Senato, si vuol cogliere l'occasione per alterare pericolosamente l'assetto dei poteri istituzionali (la riduzione dei parlamentari puo' essere affidata ad una legge costituzionale a se' stante, senza stravolgere la Costituzione). Viene attribuita una posizione assolutamente centrale al Presidente del Consiglio, mortificando il Parlamento e ridimensionando in maniera radicale la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica. Il Parlamento e' conculcato nelle sue stesse funzioni e nella sua liberta', fino a poter essere sciolto dallo stesso Presidente del Consiglio, nel caso votasse contro una sua legge sulla quale fosse stata posta e negata la fiducia. L'intreccio tra sfiducia costruttiva e potere del Presidente del Consiglio di chiedere lo scioglimento delle Camere attribuisce a quest'ultimo un improprio strumento di pressione e rende marginale il ruolo del Presidente della Repubblica. I problemi del bicameralismo vengono aggravati, il procedimento legislativo complicato. Gli equilibri costituzionali sono profondamente alterati, cancellando garanzie e bilanciamenti propri di un sistema democratico. E ora si propone di passare da una repubblica parlamentare ad una presidenziale, di mutare dunque la stessa forma di governo, addirittura con un emendamento che sara' presentato in aula all'ultimo momento.

I firmatari di questo documento denunciano all'opinione pubblica la gravita' di questa iniziativa per i pregiudizi che puo' arrecare alle istituzioni della repubblica e si rivolgono a tutti i parlamentari perche' rinuncino a portare avanti una modifica tanto pericolosa del sistema costituzionale.

*

Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Lorenza Carlassare, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Domenico Gallo, Ferdinando Imposimato, Raniero La Valle, Alessandro Pace, Alessandro Pizzorusso, Eligio Resta, Stefano Rodota', Gustavo Zagrebelsky

 

3. INCONTRI. CON BERTOLT BRECHT CONTRO GUERRA E FASCISMO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto domenica primo luglio 2012 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Bertolt Brecht: un intellettuale militante contro guerra e fascismo".

Bertolt Brecht (1898-1956), scrittore, poeta, drammaturgo tedesco tra i maggiori del Novecento, nella sua opera e' rilevante l'impegno contro la guerra, contro il fascismo, contro l'oppressione sociale. Tra le opere di Bertolt Brecht segnaliamo in particolare l'utile volumetto per la scuola curato da Renato Solmi e dal Ccm di Torino: Bertolt Brecht, L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975 e successive riedizioni. Ed ovviamente almeno le Poesie di Svendborg, sempre presso Einaudi, 1976 e successive riedizioni. Ma tantissime altre sue opere occorrerebbe citare qui, tutte in Italia edite da Einaudi. Opere su Bertolt Brecht: per un'introduzione cfr. il volume a cura di Roberto Fertonani, Per conoscere Bertolt Brecht, Mondadori, Milano 1970 e successive riedizioni.

 

4. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA" DI LUGLIO 2012

[Riceviamo e diffondiamo]

 

E' uscito il numero di luglio 2012 di "Azione nonviolenta", rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

In questo numero: Non possiamo assistere al massacro senza intervenire. Ma come?, di Gianluca Solera; Una vera forza di interposizione per difendere la societa' civile sirana, di Paolo Dall'Oglio; Aung San Suu Kyi: teoria e azione politica nonviolenta, di Mimmo Cortese; Anche li' c'e' la crisi, ma perche' a Lisbona non si arrabbiano?, di Ginaluca Luraschi; Abbiamo l'ultima possibilita' per salvare la terra da noi stessi, di Alex Zanotelli; Situazione attentamente seguita, movimenti per l'obiezione di coscienza al servizio militare e alle spese militari nei rapporti di polizia (1948-1998), di Andrea Maori (quarta e ultima puntata).

Le rubriche: Mafie e antimafie. La violenza mafiosa e' uno strumento politico, a cura di Roberto Rossi; Educazione. Il potere della parola: disarmare il linguaggio, a cura di Gabriella Falcicchio; Servizio civile. Il servizio civile ha ancora un futuro, a cura di Francesco Spagnolo; Osservatorio internazionale. Nati dopo la guerra, muoiono di guerra, a cura di Caterina Bianciardi e Ilaria Nannetti; Religioni e nonviolenza. Dialogo tra un laico perplesso ed un religioso persuaso, a cura di Enrico Peyretti; Musica. Una canzone per difendere i diritti umani degli immigrati, a cura di Paolo Predieri; Cinema. Pellicole estive per rinfrescare la mente, a cura di Enrico Pompeo. Il Calice. La lezione di Fernand Braudel, a cura di Christoph Baker.

In copertina: Syria.

In seconda: L'indice.

In terza di copertina: Materiale disponibile.

In ultima: L'ultima di Biani, Siria.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 32 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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