Telegrammi. 919



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 919 del 12 maggio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Cessare di uccidere, cessare di perseguitare

2. Peppe Sini: Arsenico: se i Comuni si decidessero... Una ragionevole proposta

3. Il signor presidente, e dell'insensato mega-aeroporto

4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. CESSARE DI UCCIDERE, CESSARE DI PERSEGUITARE

 

Queste sono le prime due cose che ogni persona ragionevole, ogni persona decente, deve chiedere al governo italiano: che cessi di uccidere, che cessi di perseguitare.

Che lo stato italiano cessi di partecipare alla guerra afgana.

Che lo stato italiano cessi di acquistare armi fin apocalittiche.

Che lo stato italiano riduca drasticamente le spese militari.

Che lo stato italiano abroghi tutte le hitleriane misure razziste che governi golpisti hanno imposto nel nostro paese.

Che lo stato italiano finalmente rispetti tutti i diritti umani di tutti gli esseri uamni.

Che lo stato italiano sia infine fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana e alla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Queste sono le prime due cose che ogni persona ragionevole, ogni persona decente, deve chiedere al governo italiano: che cessi di uccidere, che cessi di perseguitare.

 

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: ARSENICO: SE I COMUNI SI DECIDESSERO... UNA RAGIONEVOLE PROPOSTA

 

Se i Comuni dell'Alto Lazio in cui l'acqua erogata nelle case e' avvelenata da una presenza di arsenico assai superiore al limite massimo consentito dalla vigente normativa europea (che e' gia' il doppio del limite massimo stabilito dall'Organizzazione Mondiale della Sanita') si decidessero a fare il loro dovere, ovvero a realizzare gli indispensabili dearsenificatori, intervenendo senza piu' indugi con fondi del proprio bilancio, ebbene, allora si potrebbe anche pensare a sostenere la decisione dei Comuni con una sottoscrizione popolare, alla quale sarebbe ragionevole supporre che vi sarebbe una massiccia adesione, considerato che si tratta di realizzare opere atte a garantire a tutti i cittadini nient'altro che il semplice diritto di bere acqua non avvelenata.

*

Ma e' ovvio che un appello alla mobilitazione e alla generosita' popolare in pro del bene comune in tanto sarebbe ragionevole in quanto gli enti locali dessero il buon esempio: intervenendo concretamente e immediatamente reperendo i fondi nei bilanci comunali tagliando le voci di spesa su cio' che non e' di vitale importanza per garantire cio' che invece di vitale importanza e': che la popolazione abbia acqua potabile, ovvero non avvelenata. Reperire cosi' i fondi - in toto vel in parte - per realizzare i dearsenificatori e' possibile, e' necessario, e' urgente.

*

Tre cose quindi suggeriremmo agli amministratori dei comuni dell'Alto Lazio in cui l'acqua continua ad essere avvelenata dall'arsenico:

1. decidersi a prendere atto della realta' e dire la verita' ai cittadini;

2. realizzare subito dearsenificatori alla fonte impegnando per questo fondi del proprio bilancio, salvo successivamente rivalersi sulla Regione Lazio e su altri eventuali soggetti gestionali ed istituzionali inadempienti;

3. sulla base di questi presupposti promuovere anche ad integrazione (ove necessario) dei costi da sostenere una sottoscrizione popolare coinvolgendo la popolazione (e gli operatori economici e finanziari del territorio, e le altre varie istituzioni, associazioni e fondazioni nel territorio presenti) su base volontaria e con garanzia di adeguati controlli democratici sull'uso (e sull'eventuale restituzione qualora se ne dessero le condizioni) degli importi e sulla realizzazione delle opere (per evitare sperperi, clientelismo, ruberie, carrozzoni).

*

In questa prospettiva e a queste condizioni anche chi scrive queste righe e questa proposta formula darebbe volentieri il suo obolo. Considerato anche che altrimenti - vivendo a Viterbo - dovrebbe continuare a bere veleno.

 

3. RIFLESSIONE. IL SIGNOR PRESIDENTE, E DELL'INSENSATO MEGA-AEROPORTO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Riferiscono le cronache locali che messer il presidente di Unindustria (l'Unione degli industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo) avrebbe dichiarato che realizzare il famigerato mega-aeroporto a Viterbo sarebbe cosa buona: ma evidentemente non sa di cosa parla, poiche' parla di un nocivo e distruttivo, insensato ed illegale mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, un mega-aeroporto la cui realizzazione provocherebbe un disastro ecologico, sanitario, economico, civile e culturale, con danni incalcolabili per il territorio e la popolazione. Ma - sempre secondo le locali cronache - avrebbe anche dovuto bonta' sua ammettere, messer il presidente, che quell'opera e' di fatto hic et nunc inutile e insensata alla luce della situazione esistente e nel quadro degli altri parametri trasportistici del territorio.

*

Il signor presidente dell'organizzazione padronale laziale difficilmente puo' essere considerato un campione di impegno per l'ambiente e la salute della popolazione, esibendo nel suo ricco e variegato curriculum ruoli di spicco nell'ambito di quella Philip Morris che - se non andiamo errati - tanto ha lucrato e lucra su consumi cancerogeni. E non sorprende che possa essere a favore del mega-aeroporto a Viterbo, ignorando il disastro sanitario e ambientale che provocherebbe. Ma essendo anche persona non priva d'ingegno si rende conto che alla luce della realta' effettuale la sua realizzazione - citiamo testualmente il virgolettato da un resoconto di stampa - e' "inutile" e "non ha senso".

Ma non solo il mega-aeroporto e' "inutile" e "non ha senso", esso sarebbe piu' che un'oziosa follia: sarebbe un crimine e provocherebbe un disastro.

*

E sara' quindi opportuno ricordare una volta di piu' che la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va invece tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

*

Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 11 maggio 2012

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org

 

4. INIZIATIVE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Isaac Asimov, Antologia personale, Mondadori, Milano 1971, "Urania" n. 568, pp. 168.

- Isaac Asimov, Asimov story, Mondadori, Milano 1973, 1979, pp. 588.

- Isaac Asimov, Azazel, Mondadori, Milano 1989, "Urania" n. 1096, pp. 192.

- Isaac Asimov, Antologia del bicentenario n. 1, Mondadori, Milano 1977, "Urania" n. 736, pp. 152.

- Isaac Asimov, Antologia del bicentenario n. 2, Mondadori, Milano 1977, "Urania" n. 738, pp. 152.

- Isaac Asimov, Cronache dalla galassia, Mondadori, Milano 1963, 1975, pp. VI + 218.

- Isaac Asimov, Fantasimov, Mondadori, Milano 1988, "Urania" n. 1087, pp. 192.

- Isaac Asimov, Guida alla fantascienza, Mondadori, Milano 1984, pp. 256.

- Isaac Asimov, Il crollo della galassia centrale, Mondadori, Milano 1964, 1975, Editrice L'Unita', Roma 1993, pp. VIII + 216.

- Isaac Asimov, Il meglio di Asimov, Mondadori, Milano 1975, 2 voll. per pp. 240 + 206.

- Isaac Asimov, Il secondo libro dei robot, De Carlo Editore, Milano 1968, Bompiani, Milano 1978, pp. 270.

- Isaac Asimov, Il sole nudo, Mondadori, Milano 1969, "Urania" n. 507, pp. 168.

- Isaac Asimov, Io robot, Bompiani, Milano 1963, Mondadori, Milano 1973, 1975, pp. 256.

- Isaac Asimov, I robot dell'Alba, Mondadori, Milano 1985, "Urania" n. 1009, pp. 288.

- Isaac Asimov, L'altra faccia della spirale, Mondadori, Milano 1964, 1975, Editrice L'Unita', Roma 1993, pp. X + 212

- Isaac Asimov, Le correnti dello spazio, Mondadori, Milano 1955, 1976, pp. 192.

- Isaac Asimov, Paria dei cieli, Mondadori, Milano 1988, Editrice L'Unita', Roma 1993, pp. VIII + 232.

- Isaac Asimov, Rompicapo in quattro giornate, Mondadori, Milano 1977, "Il giallo Mondadori" n. 1479, pp. 192.

- Isaac Asimov, Testi e note n. 1, Mondadori, Milano 1976, "Urania" n. 697, pp. 144.

- Isaac Asimov, Testi e note n. 2, Mondadori, Milano 1976, "Urania" n. 699, pp. 144.

- Isaac Asimov, Viaggio allucinante, Mondadori, Milano 1988, "Urania" n. 1072, pp. 160.

- Isaac Asimov (a cura di), Alba del domani. La fantascienza prima degli "anni d'oro", Editrice Nord, Milano 1976, pp. VI + 850.

- Isaac Asimov, Martin H. Greenberg, Joseph D. Olander (a cura di), 44 microstorie di fantascienza, Mondadori, Milano 1979, "Urania" n. 815, pp. 200.

- Ruggero Bianchi, Isaac Asimov, La Nuova Italia, Firenze 1977, pp. 164.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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Numero 919 del 12 maggio 2012

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