Telegrammi. 910



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 910 del 3 maggio 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Movimento Nonviolento: 2 giugno, ripudiamo la guerra

2. Ricordato Paulo Freire a Viterbo, a quindici anni dalla scomparsa

3. Terme a Viterbo: le lacrime di coccodrillo del ceto politico

4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. APPELLI. MOVIMENTO NONVIOLENTO: 2 GIUGNO, RIPUDIAMO LA GUERRA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

 

Il Movimento Nonviolento invita tutti a scrivere una lettera al Presidente della Repubblica per chiedere di restituire al 2 giugno la forza dirompente e smilitarizzata della nostra Repubblica, fondata sul lavoro e sul ripudio della guerra. Inoltre propone di organizzare dove possibile delle sfilate nelle quali i cittadini disarmati innalzino i cartelli con il testo dell'articolo 11 della Costituzione: l'Italia ripudia la guerra.

*

Al Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano

Palazzo del Quirinale, Roma

La pace e' l'unico valore veramente rivoluzionario perche' costringe a ripensare tutte le categorie del vecchio mondo che e' stato costruito sulle macerie delle guerre.

Essere costruttori di pace oggi significa obiettare al sistema di guerra e alle spese militari che la guerra rendono possibile.

Noi vogliamo essere cittadini obbedienti alla Costituzione italiana, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa. Lo dice l'articolo 11. E' la stessa Costituzione che ci indica come la nostra Repubblica sia fondata sulla forza del lavoro. Lo dice l'articolo 1. In mezzo, tra l'articolo 1 e l'articolo 11, ci sono altri articoli fondamentali della nostra carta costituzionale, su altrettanti valori fondanti: la giustizia, la liberta', la salute, l'educazione, ecc. Questo significa che i lavoratori devono costruire le condizioni per la dignita' della vita di tutti coloro che vivono nel nostro paese, e che la guerra (e la sua preparazione) e' un disvalore da espellere per sempre dal contesto sociale e civile.

Per tutto questo noi non comprendiamo perche' la Festa della Repubblica, che ricorre il 2 giugno, venga celebrata con le parate militari, la sfilata della armi, la mostra degli ordigni bellici. E' una contraddizione divenuta ormai insopportabile. Questo e' il ripudio della Costituzione, non della guerra. E' il rovesciamento della verita'.

Il 2 giugno ad avere il diritto di sfilare sono le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Queste sono le forze vive della Repubblica; i militari hanno gia' la loro festa, il 4 novembre, che ricorda "l'inutile strage" della prima guerra mondiale, come disse il papa Benedetto XV.

A lei, Presidente della Repubblica, chiediamo di abolire la parata militare del 2 giugno, anche per rispettare la necessita' di risparmio economico (l'anno scorso costo' quasi 10 milioni di euro): inviti i giovani disoccupati e i pensionati come rappresentanti del popolo italiano in sofferenza. E' un vero e proprio scandalo che mentre si impongono pesanti sacrifici a tutti, il Parlamento ed il Governo abbiano confermato l'enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l'acquisto dei cacciabombardieri F35.

Ci impegniamo ad interpellare le autorita' civili delle nostre citta', sindaci, prefetti, consiglieri comunali, deputati, affinche' sostengano questa nostra proposta, scrivendo anche lettere ai giornali e diffondendole nei luoghi di lavoro. Il 2 giugno con le nostre associazioni vogliamo celebrare l'Italia che "ripudia la guerra": dove possibile organizzeremo delle sfilate dove i cittadini disarmati innalzeranno i cartelli con l'articolo 11 della Costituzione.

Movimento Nonviolento

www.nonviolenti.org

*

Puoi riscrivere personalmente questa lettera, con la tua famiglia o il tuo gruppo, e spedirla al Presidente della Repubblica e alle autorita' civili della tua citta', sindaco, prefetto, consiglieri, deputati, affinche' sostengano questa nostra proposta nelle sedi istituzionali. Diffondi la tua/vostra lettera ai media locali e per raccoglierle e pubblicarle tutte, inviala ad azionenonviolenta at sis.it

 

2. MEMORIA. RICORDATO PAULO FREIRE A VITERBO, A QUINDICI ANNI DALLA SCOMPARSA

 

Si e' svolto mercoledi' 2 maggio 2012 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro in ricordo di Paulo Freire, il grande educatore brasiliano, deceduto il 2 maggio del 1997 a Sao Paulo (era nato a Recife nel 1921).

Nel corso della commemorazione e' stato evidenziato come educare (nella riflessione e nell'azione di Paulo Freire come nella riflessione e nell'azione di tutti i grandi educatori e le grandi educatrici della civilta' umana) sia pratica di solidarieta' e di liberazione; azione che riconosce, sostiene e libera l'altrui e la propria umanita'; relazione di reciproca fiducia, valorizzazione e degnificazione; impegno di realizzazione della giustizia sociale, dell'eguaglianza di diritti, della convivenza responsabile; amore per la vita e per il mondo casa comune dell'umanita' intera; nonviolenza in cammino.

Una delle piu' grandi figure della nonviolenza e' stato Paulo Freire. Al cui ascolto invitiamo ancora.

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Breve notizia su Paulo Freire

Paulo Freire e' nato a Recife (Brasile) nel 1921; nel 1961 ha fondato il Movimento di cultura popolare, cominciando ad elaborare ed applicare il metodo di alfabetizzazione legato al suo nome; nel 1964 dopo il colpo di stato militare e' imprigionato; successivamente e' costretto all'esilio; tra i massimi esperti di problematiche educative (con particolar riferimento al Sud del mondo), ha continuato la ricerca e l'attivita' di alfabetizzazione in varie parti del pianeta; e' deceduto nel 1997. Tra le opere di Paulo Freire: La pedagogia degli oppressi, Mondadori, Milano 1980; L'educazione come pratica della liberta', Mondadori, Milano 1977; Pedagogia in cammino, Mondadori, Milano 1979. Cfr. anche il libro-intervista a cura di Edson Passetti, Conversazioni con Paulo Freire, Eleuthera, Milano 1996. Tra le opere su Paulo Freire: Moacir Gadotti, Leggendo Paulo Freire, Sei, Torino 1995; Leandro Rossi, Paulo Freire profeta di liberazione, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi 1998. Per un rapido avvio alla conoscenza cfr. anche Stefano Del Grande (a cura di), Memorabilia: Paulo Freire, fascicolo monografico del "Notiziario Cdp" n. 161, gennaio-febbraio 1999, Centro di documentazione di Pistoia.

 

3. RIFLESSIONE. TERME A VITERBO: LE LACRIME DI COCCODRILLO DEL CETO POLITICO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Dal 2007 la gran parte del ceto politico viterbese, trainata da una lobby speculativa di estrema destra, ha operato col fine di distruggere la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame con lo scellerato progetto di realizzarvi un nocivo, distruttivo, insensato ed illegale mega-aeroporto.

Con cio' di fatto operando per distruggere il termalismo. Quando poi gli stessi gentiluomini piangono lacrime di coccodrillo sulla mancata valorizzazione del termalismo viterbese, ebbene, loro e' la colpa, poiche' loro in questi anni hanno operato non per difenderlo e promuoverlo, ma per distruggerlo.

Se dal 2007 ad oggi chi ha governato e governa Comune, Provincia, Regione e Stato avesse operato in favore del termalismo invece che congiurato per la sua distruzione favoreggiando il dissennato ed illecito progetto del mega-aeroporto, la situazione oggi sarebbe ben diversa.

E se quella criminale, irreversibile devastazione di preziosi beni termali, archeologici e naturalistici non e' stata compiuta, e quindi vi e' ancora oggi la possibilita' di difendere e valorizzare il Bullicame e il termalismo viterbese, e' solo perche' tanti cittadini onesti e ragionevoli si sono opposti allo sciagurato piano del mega-aeroporto nocivo e distruttivo, e la loro giusta lotta ha impedito la realizzazione di quell'opera tossica ed ecocida.

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E varra' quindi la pena di ripetere una volta ancora cio' che dal 2007 tante volte abbiamo ripetuto ma che evidentemente la quasi totalita' del ceto poltiico viterbese non ha voluto mai ascoltare: ovvero che la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore della preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame avrebbe come inevitabili immediate e disastrose conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.

L'area del Bullicame va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.

E nell'ambito della mobilita' la provincia di Viterbo ha bisogno piuttosto di migliorare la rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, Orte e Civitavecchia; una mobilita' adeguata e coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle vocazioni produttive dell'Alto Lazio.

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Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti

Viterbo, 2 maggio 2012

Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org

 

4. INIZIATIVE. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e per contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 910 del 3 maggio 2012

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