Telegrammi. 875



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 875 del 29 marzo 2012

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: I due piu' grandi scandali

2. Si e' svolto il 28 marzo a Viterbo un incontro di studio contro la guerra

3. La "Carta" del Movimento Nonviolento

4. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: I DUE PIU' GRANDI SCANDALI

 

Nella vicenda politica italiana due cose trovo scandalose sopra ogni altra (e naturalmente ve ne sono anche molte altre di cose scandalose).

La prima: che lo stato italiano stia partecipando da dieci anni a una guerra abominevole. E da parte della generalita' della popolazione italiana l'assuefazione alla guerra, che e' complicita' con la guerra: la guerra che uccide esseri umani.

La seconda: che lo stato italiano continui ad attuare una selvaggia persecuzione razzista nei confronti dei migranti. E da parte della generalita' della popolazione italiana l'assuefazione al razzismo, che e' complicita' col razzismo: il razzismo che vessa, umilia, tortura e uccide esseri umani.

*

Da dieci anni l'Italia partecipa alla guerra in Afghanistan. Una guerra terrorista e totalitaria. Una guerra imperialista e razzista. Una guerra di cui nessuno conta piu' le vittime tra la popolazione afgana, cosi' immenso e' il numero dei morti, dei mutilati, dei torturati, delle persone ridotte alla piu' estrema privazione, alla miseria e alla disperazione.

Una guerra alla quale l'Italia non avrebbe mai dovuto prender parte, poiche' tale partecipazione e' palesemente illegale per la nostra Costituzione, palesemente in conflitto col diritto internazionale, palesemente complice di innumerevoli indicibili orrori.

Dieci anni di stragi, e nel nostro paese una desensibilizzazione tale che neppure la morte dei nostri connazionali - su cui i mass-media non possono tacere, come tacciono invece sulle uccisioni degli afgani - scuote le coscienze dal torpore, dall'acquiescenza al male.

*

E da oltre dieci anni l'Italia attua una feroce persecuzione razzista nei confronti dei migranti: facendoli morire in mare, lasciandoli in condizioni di schiavitu' nelle mani dei poteri criminali, recludendoli senza che abbiano commesso alcunche' di male, deportandoli e riconsegnandoli all'orrore e agli aguzzini da cui erano fuggiti.

Una violenza razzista che confligge anch'essa col dettato della nostra Costituzione.

Una violenza razzista che rende la politica dello stato italiano (e dell'Unione Europea) semplicemente hitleriana. E bisogna essere ciechi per non vederlo.

*

Ma contro la partecipazione italiana alla guerra afgana quasi nessuno dice una parola, quasi nessuno compie un gesto.

E contro la persecuzione razzista nel nostro paese troppo poco si fa.

Questa autentica complicita' di massa nel nostro paese con la guerra assassina e con la persecuzione razzista: nulla suscita in me una maggiore indignazione, nulla suscita in me un orrore piu' grande.

*

Due cose occorre fare.

La prima: ottenere l'immediata cessazione dell'illegale e criminale partecipazione italiana alla guerra.

La seconda: ottenere l'immediata abrogazione di tutte le illegali e criminali misure razziste.

Altrimenti non vi e' ne' democrazia, ne' stato di diritto, ne' civile convivenza, ma solo orrore e infamia, e complicita' con l'orrore e con l'infamia.

Se non ci opponiamo efficacemente alla guerra, se non ci opponiamo efficacemente al razzismo, se non riusciamo a far tornare il nostro governo e il nostro parlamento e il nostro paese al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani - in primo luogo il diritto a non essere uccisi - che cosa ne e' piu' della nostra stessa dignita' di persone e di cittadini, che cosa ne e' piu' della nostra stessa umanita'?

 

2. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 28 MARZO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO CONTRO LA GUERRA

 

Si e' svolto mercoledi' 28 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di studio contro la guerra.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati testi di Erasmo da Rotterdam, Immanuel Kant, Lev Tolstoj, Rosa Luxemburg, Virginia Woolf, Simone Weil, Lorenzo Milani, Hannah Arendt, Ernesto Balducci, Vandana Shiva.

 

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

4. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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