Voci e volti della nonviolenza. 499



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 499 del 16 gennaio 2012

 

In questo numero:

1. Alcuni testi dell'agosto 2011 (parte prima)

2. L'inizio

3. La doppia, la stessa strage. E la responsabilita' nostra

4. L'orrore quotidiano, il quotidiano golpe

5. Il Parlamento del Reich millenario

6. Contro le guerre e il razzismo, il 25 settembre in marcia da Perugia ad Assisi

7. Ogni giorno lo stesso orrore. Cessi la partecipazione italiana alla guerra. Cessi la persecuzione razzista dei migranti

8. Ogni giorno morti e feriti, ogni giorno massacri e devastazioni

9. Associazione "Respirare": Alla marcia Perugia-Assisi il 25 settembre contro guerre e razzismo, in difesa dell'umanita' e della biosfera

10. Luciano Bonfrate: Aldo Capitini

11. Luciano Bonfrate: Danilo Dolci

12. I bambini di Zlitan

13. Luciano Bonfrate: Hannah Arendt

14. Luciano Bonfrate: Virginia Woolf

15. Il programma del convegno e della festa per i cinquant'anni del Movimento Nonviolento il 20-22 gennaio 2012 a Verona

 

1. ALCUNI TESTI DELL'AGOSTO 2011 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo alcuni testi gia' apparsi su "La nonviolenza e' in cammino" nell'agosto 2011.

 

2. L'INIZIO

 

Opposizione integrale alla guerra. Opposizione integrale alle uccisioni. Riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Cura partecipe per la biosfera.

Cosi' inizia la civilta'.

 

3. LA DOPPIA, LA STESSA STRAGE. E LA RESPONSABILITA' NOSTRA

 

La strage delle vittime delle guerre, delle guerre sempre terroriste e sempre assassine, delle guerre cui anche l'Italia illegalmente partecipa: in Afghanistan, in Libia.

E la strage dei migranti che muoiono annegati nel Mediterraneo, i migranti in fuga dalle guerre, dalle dittature, dai colpi di stato, dai luoghi in cui l'ordine mondiale dei vampiri che rapina interi continenti le popolazioni rapinate condanna alla miseria, alla fame, alla morte. I migranti uccisi dalle politiche razziste che arrivano a negare il loro diritto alla fuga per salvarsi la vita, che negano loro il diritto d'asilo, che negano loro quell'accoglienza e assistenza che ad ogni essere umano e' dovuta. La strage dei migranti di cui e' corresponsabile anche l'Italia e l'Unione Europea, le cui brutali politiche razziste fanno ancora piu' vittime della stessa furia assassina dei raptus massacratori di singoli folli criminali neonazisti - ed e' evidente la continuita' tra i due fenomeni, e come il razzismo patologico dei singoli terroristi sia anche uno dei frutti avvelenati del razzismo istituzionale di tanti stati e governi del mondo -.

*

Cessi la partecipazione italiana alle guerre: torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale, della civilta' giuridica, della coscienza umana.

Cessi la persecuzione razzista dei migranti da parte dell'Italia: torni l'Italia al rispetto della legalita' costituzionale, della civilta' giuridica, della coscienza umana.

*

E' dovere di noi cittadini italiani ottenere che il nostro paese, il nostro stato, cessi di uccidere con le guerre e il razzismo; e' dovere di noi cittadini italiani ottenere che il nostro paese, il nostro stato, torni ad essere un paese civile, uno stato di diritto, un luogo di esseri umani consapevoli che vi e' una sola umanita' di cui tutti gli esseri umani fanno parte.

 

4. L'ORRORE QUOTIDIANO, IL QUOTIDIANO GOLPE

 

Dopo il Senato della Repubblica anche la Camera dei Deputati ha approvato il rifinanziamento delle guerre in cui l'Italia e' illegalmente, criminalmente impegnata. Le guerre che quotidianamente provocano stragi in Afghanistan e in Libia, le guerre in cui anche decine di nostri giovani connazionali sono morti, tra le altre innumerevoli vittime, afgane, libiche, di altri paesi ancora, tutti esseri umani, tutti membri dell'unica umana famiglia.

Cessi la partecipazione italiana alle guerre e alle stragi.

Torni l'Italia al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, che la partecipazione a quelle guerre terroriste e stragiste esplicitamente proibisce.

Solo la pace salva le vite.

 

5. IL PARLAMENTO DEL REICH MILLENARIO

 

Il Parlamento del Reich millenario

delibero' di nuovo il due di agosto

del duemilaundici che il posto

dell'innocente fosse la prigione.

 

Delibero' che il pubblico erario

pagasse per far guerre e far massacri

per profanare tutti i luoghi sacri

e di tutti il piu' sacro: le persone.

 

Delibero' la morte dell'inerme

la schiavitu' del povero e l'esposto

ridurre i buoni e i miti a simulacri.

 

Delibero' che l'uomo fosse un verme

vittima nuda di ogni vessazione.

E trasformo' lo Stato in un sicario.

 

6. CONTRO LE GUERRE E IL RAZZISMO, IL 25 SETTEMBRE IN MARCIA DA PERUGIA AD ASSISI

 

Il 25 settembre 2011 si svolgera' da Perugia ad Assisi la marcia della pace, nel cinquantesimo anniversario della prima, ideata ed organizzata da Aldo Capitini, il grande filosofo ed educatore fondatore del Movimento Nonviolento.

L'edizione di quest'anno dello storico appuntamento delle persone operatrici di pace e amiche della nonviolenza cade ancora una volta in un momento tragico per l'umanita'.

Per quel che concerne puo' immediatamente il nostro paese tre fatti e tre esigenze assumono particolare evidenza:

- occorre che cessi l'illegale, criminale partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia: guerre che ogni giorno mietono vittime;

- occorre che cessi da parte dello stato italiano l'illegale, criminale persecuzione razzista dei migranti;

- ed occorre che tornato lo stato italiano al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, della Carta dell'Onu e della Dichiarazione universale dei diritti umani, l'Italia si adoperi nell'ambito internazionale per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti, la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

In questo contesto ed in considerazione di queste primarie esigenze la marcia Perugia-Assisi del prossimo 25 settembre puo' essere per il nostro paese un'ora di verita' e un punto di svolta; e dai partecipanti ad essa, popolo in cammino, puo' e deve scaturire corale e persuaso un appello all'intero popolo italiano, una convocazione non eludibile al compito necessario ed urgente: far cessare immediatamente la partecipazione italiana alle guerre; far cessare immediatamente la persecuzione razzista dei migranti.

Sia questo la marcia. Per questo vi si partecipi. Questo dica la sua voce, che sia ovunque udita e ascoltata.

*

Per ulteriori informazioni sulla marcia Perugia-Assisi: Tavola della Pace, via della viola 1, 06122 Perugia, tel. 0755736890, fax: 075/5739337, e-mail: segreteria at perlapace.it, sito: www.perlapace.it

Per ulteriori informazioni su Aldo Capitini e la nonviolenza: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

7. OGNI GIORNO LO STESSO ORRORE. CESSI LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA. CESSI LA PERSECUZIONE RAZZISTA DEI MIGRANTI

 

E ancora una donna e due bambini

assassinati dalle bombe Nato.

E salme di migranti maghrebini

sul fondo del barcone oggi arrivato.

 

La guerra che massacra i contadini,

il povero, l'oppresso e l'affamato.

E chi si prova a valicar confini

l'Europa a morte in mare ha condannato.

 

Cessi l'Italia di fare la guerra

a popoli gia' vittime due volte

di dittature e fame. Sulla Terra

 

vi e' una sola umanita'. E che accolte

sian tutte le persone. Che' non erra

chi una vita salva e cosi' molte.

 

8. OGNI GIORNO MORTI E FERITI, OGNI GIORNO MASSACRI E DEVASTAZIONI

 

Ogni giorno morti e feriti, ogni giorno massacri e devastazioni.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in Afghanistan e in Libia.

Cessi immediatamente la persecuzione razzista dei migranti da parte dell'Italia e dell'Unione Europea.

Vi e' una sola umanita'.

 

9. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": ALLA MARCIA PERUGIA-ASSISI IL 25 SETTEMBRE CONTRO GUERRE E RAZZISMO, IN DIFESA DELL'UMANITA' E DELLA BIOSFERA

 

L'associazione "Respirare" invita a partecipare il 25 settembre 2011 alla marcia per la pace e la fratellanza dei popoli da Perugia ad Assisi promossa dalla Tavola della Pace e dal Movimento Nonviolento, nel cinquantesimo anniversario della prima marcia ideata e organizzata da Aldo Capitini.

*

Contro le guerre assassine, le strutture di ingiustizia e i poteri criminali.

Contro la persecuzione razzista, la violenza maschilista, l'indifferenza che uccide.

In difesa dell'umanita' che e' una.

In difesa dell'unico mondo che abbiamo e di cui siamo parte.

*

Solo la pace salva le vite. Occorre disarmare e smilitarizzare tutti i conflitti, le societa', le culture, le relazioni.

Siano riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani. La civilta' e' solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunge.

Si rispetti la natura, casa comune dell'umanita' intera. Un unico destino hanno civilta' umana e biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

L'associazione "Respirare"

Viterbo, 8 agosto 2011

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

10. LUCIANO BONFRATE: ALDO CAPITINI

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Aldo Capitini e' nato a Perugia nel 1899, antifascista e perseguitato, docente universitario, infaticabile promotore di iniziative per la nonviolenza e la pace. E' morto a Perugia nel 1968. E' stato il piu' grande pensatore ed operatore della nonviolenza in Italia. Opere di Aldo Capitini: la miglior antologia degli scritti e' ancora quella a cura di Giovanni Cacioppo e vari collaboratori, Il messaggio di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1977 (che contiene anche una raccolta di testimonianze ed una pressoche' integrale - ovviamente allo stato delle conoscenze e delle ricerche dell'epoca - bibliografia degli scritti di Capitini); ma notevole ed oggi imprescindibile e' anche la recente antologia degli scritti a cura di Mario Martini, Le ragioni della nonviolenza, Edizioni Ets, Pisa 2004, 2007; delle singole opere capitiniane sono state recentemente ripubblicate: Le tecniche della nonviolenza, Linea d'ombra, Milano 1989, Edizioni dell'asino, Roma 2009; Elementi di un'esperienza religiosa, Cappelli, Bologna 1990; Colloquio corale, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2005; L'atto di educare, Armando Editore, Roma 2010; cfr. inoltre la raccolta di scritti autobiografici Opposizione e liberazione, Linea d'ombra, Milano 1991, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2003; gli scritti sul Liberalsocialismo, Edizioni e/o, Roma 1996; La religione dell'educazione, La Meridiana, Molfetta 2008; segnaliamo anche Nonviolenza dopo la tempesta. Carteggio con Sara Melauri, Edizioni Associate, Roma 1991. Presso la redazione di "Azione nonviolenta" (e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) sono disponibili e possono essere richiesti vari volumi ed opuscoli di Capitini non piu' reperibili in libreria (tra cui Il potere di tutti, 1969). Negli anni '90 e' iniziata la pubblicazione di una edizione di opere scelte: sono fin qui apparsi un volume di Scritti sulla nonviolenza, Protagon, Perugia 1992, e un volume di Scritti filosofici e religiosi, Perugia 1994, seconda edizione ampliata, Fondazione centro studi Aldo Capitini, Perugia 1998. Piu' recente e' la pubblicazione di alcuni carteggi particolarmente rilevanti: Aldo Capitini, Walter Binni, Lettere 1931-1968, Carocci, Roma 2007; Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008; Aldo Capitini, Guido Calogero, Lettere 1936-1968, Carocci, Roma 2009. Opere su Aldo Capitini: a) per la bibliografia: Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Bibliografia di scritti su Aldo Capitini, a cura di Laura Zazzerini, Volumnia Editrice, Perugia 2007; Caterina Foppa Pedretti, Bibliografia primaria e secondaria di Aldo Capitini, Vita e Pensiero, Milano 2007; segnaliamo anche che la gia' citata bibliografia essenziale degli scritti di Aldo Capitini pubblicati dal 1926 al 1973, a cura di Aldo Stella, pubblicata in Il messaggio di Aldo Capitini, cit., abbiamo recentemente ripubblicato in "Coi piedi per terra" n. 298 del 20 luglio 2010; b) per la critica e la documentazione: oltre alle introduzioni alle singole sezioni del sopra citato Il messaggio di Aldo Capitini, tra le pubblicazioni recenti si veda almeno: Giacomo Zanga, Aldo Capitini, Bresci, Torino 1988; Clara Cutini (a cura di), Uno schedato politico: Aldo Capitini, Editoriale Umbra, Perugia 1988; Fabrizio Truini, Aldo Capitini, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1989; Tiziana Pironi, La pedagogia del nuovo di Aldo Capitini. Tra religione ed etica laica, Clueb, Bologna 1991; Fondazione "Centro studi Aldo Capitini", Elementi dell'esperienza religiosa contemporanea, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1991; Rocco Altieri, La rivoluzione nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca Franco Serantini, Pisa 1998, 2003; AA. VV., Aldo Capitini, persuasione e nonviolenza, volume monografico de "Il ponte", anno LIV, n. 10, ottobre 1998; Antonio Vigilante, La realta' liberata. Escatologia e nonviolenza in Capitini, Edizioni del Rosone, Foggia 1999; Mario Martini (a cura di), Aldo Capitini libero religioso rivoluzionario nonviolento. Atti del Convegno, Comune di Perugia - Fondazione Aldo Capitini, Perugia 1999; Pietro Polito, L'eresia di Aldo Capitini, Stylos, Aosta 2001; Gian Biagio Furiozzi (a cura di), Aldo Capitini tra socialismo e liberalismo, Franco Angeli, Milano 2001; Federica Curzi, Vivere la nonviolenza. La filosofia di Aldo Capitini, Cittadella, Assisi 2004; Massimo Pomi, Al servizio dell'impossibile. Un profilo pedagogico di Aldo Capitini, Rcs - La Nuova Italia, Milano-Firenze 2005; Andrea Tortoreto, La filosofia di Aldo Capitini, Clinamen, Firenze 2005; Maurizio Cavicchi, Aldo Capitini. Un itinerario di vita e di pensiero, Lacaita, Manduria 2005; Marco Catarci, Il pensiero disarmato. La pedagogia della nonviolenza di Aldo Capitini, Ega, Torino 2007; Alarico Mariani Marini, Eligio Resta, Marciare per la pace. Il mondo nonviolento di Aldo Capitini, Plus, Pisa 2007; Maura Caracciolo, Aldo Capitini e Giorgio La Pira. Profeti di pace sul sentiero di Isaia, Milella, Lecce 2008; Mario Martini, Franca Bolotti (a cura di), Capitini incontra i giovani, Morlacchi, Perugia 2009; Giuseppe Moscati (a cura di), Il pensiero e le opere di Aldo Capitini nella coscienza delle giovani generazioni, Levante, Bari 2010; cfr. anche il capitolo dedicato a Capitini in Angelo d'Orsi, Intellettuali nel Novecento italiano, Einaudi, Torino 2001; e Amoreno Martellini, Fiori nei cannoni. Nonviolenza e antimilitarismo nell'Italia del Novecento, Donzelli, Roma 2006; c) per una bibliografia della critica cfr. per un avvio il libro di Pietro Polito citato ed i volumi bibliografici segnalati sopra; numerosi utilissimi materiali di e su Aldo Capitini sono nel sito dell'Associazione nazionale amici di Aldo Capitini: www.aldocapitini.it; una assai utile mostra e un altrettanto utile dvd su Aldo Capitini possono essere richiesti scrivendo a Luciano Capitini: capitps at libero.it, o anche a Lanfranco Mencaroni: l.mencaroni at libero.it, o anche al Movimento Nonviolento: tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it o anche redazione at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org]

 

L'antifascismo e' la nonviolenza.

Essa rivendica la dignita'

del mondo tutto e dell'umanita'.

E dei morti e dei vivi e' compresenza.

 

11. LUCIANO BONFRATE: DANILO DOLCI

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Danilo Dolci e' nato a Sesana (Trieste) nel 1924, arrestato a Genova nel '43 dai nazifascisti riesce a fuggire; nel '50 partecipa all'esperienza di Nomadelfia a Fossoli; dal '52 si trasferisce nella Sicilia occidentale (Trappeto, Partinico) in cui promuove indimenticabili lotte nonviolente contro la mafia e il sottosviluppo, per i diritti, il lavoro e la dignita'. Subisce persecuzioni e processi. Sociologo, educatore, e' tra le figure di massimo rilievo della nonviolenza nel mondo. E' scomparso sul finire del 1997. Di seguito riportiamo una sintetica ma accurata notizia biografica scritta da Giuseppe Barone (comparsa col titolo "Costruire il cambiamento" ad apertura del libriccino di scritti di Danilo, Girando per case e botteghe, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2002): "Danilo Dolci nasce il 28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini, si trasferisce a Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu' povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti, come la costruzione di una fogna. Nel 1955 esce per i tipi di Laterza Banditi a Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2 febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958) si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione". Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico, fino alle accuse - gravi e circostanziate - rivolte a esponenti di primo piano della vita politica siciliana e nazionale, incluso l'allora ministro Bernardo Mattarella (si veda la documentazione raccolta in Spreco, Einaudi, Torino 1960 e Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966). Ma mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita' preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E' convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga, impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di costruire la diga sul fiume Jato, indispensabile per dare un futuro economico alla zona e per sottrarre un'arma importante alla mafia, che faceva del controllo delle modeste risorse idriche disponibili uno strumento di dominio sui cittadini. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni, per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste (e altre ne sono sorte successivamente in tutta la Sicilia), e ha modificato la storia di decine di migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile; l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile. Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone "all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco adattamento creativo" (tra i tanti titoli che raccolgono gli esiti piu' recenti del pensiero di Dolci, mi limito qui a segnalare Nessi fra esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1996; e Comunicare, legge della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997). Quando la mattina del 30 dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita". Tra le molte opere di Danilo Dolci, per un percorso minimo di accostamento segnaliamo almeno le seguenti: una antologia degli scritti di intervento e di analisi e' Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; tra i libri di poesia: Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; tra i libri di riflessione piu' recenti: Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. Recentissimo e' il volume che pubblica il rilevante carteggio Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lettere 1952-1968, Carocci, Roma 2008. Tra le opere su Danilo Dolci: Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984; Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988 (sull'opera poetica di Dolci); Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; Giuseppe Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2000, 2004 (un lavoro fondamentale); Lucio C. Giummo, Carlo Marchese (a cura di), Danilo Dolci e la via della nonviolenza, Lacaita, Manduria-Bari-Roma 2005; Raffaello Saffioti, Democrazia e comunicazione. Per una filosofia politica della rivoluzione nonviolenta, Palmi (Rc) 2007. Tra i materiali audiovisivi su Danilo Dolci cfr. i dvd di Alberto Castiglione: Danilo Dolci. Memoria e utopia, 2004, e Verso un mondo nuovo, 2006. Tra i vari siti che contengono molti utili materiali di e su Danilo Dolci segnaliamo almeno www.danilodolci.org, www.danilodolci.it, danilo1970.interfree.it, www.danilodolci.toscana.it, www.inventareilfuturo.com, www.cesie.org, www.nonviolenti.org, www.fondodanilodolci.it]

 

Tutto e' di nessi un vivo palpitare

in ogni incontro una viva maieutica

in ogni ascolto viva un'ermeneutica

nell'infinito aprirsi e dialogare.

 

12. I BAMBINI DI ZLITAN

 

La Nato che ora stermina i bambini

in Libia con i suoi bombardamenti

e tu non odi i pianti ed i lamenti:

impongono il silenzio gli assassini.

 

Li finanziamo noi questi abomini

li finanziamo noi questi tormenti

noi massacriamo quelle inermi genti

brandiamo noi quei raffi e quegli uncini.

 

Cessi la guerra, cessino le stragi

cessi l'Italia di partecipare

alla congrega degli orchi malvagi

 

intenti a carne umana macellare

e a seminar di odio altri contagi

nel gorgo in cui l'umanita' scompare.

 

13. LUCIANO BONFRATE: HANNAH ARENDT

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; Alcune questioni di filosofia morale, Einaudi, Torino 2006, 2009; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]

 

Politica e' l'umanita' plurale

nel nascere e' la chiave di ogni fare

e tu devi sapere contrastare

il male radicale ed il banale.

 

14. LUCIANO BONFRATE: VIRGINIA WOOLF

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Virginia Woolf, scrittrice tra le piu' grandi del Novecento, nacque a Londra nel 1882, promotrice di esperienze culturali ed editoriali di grande rilievo, oltre alle sue splendide opere narrative scrisse molti acuti saggi, di cui alcuni fondamentali anche per una cultura della pace. Mori' suicida nel 1941. E' uno dei punti di riferimento della riflessione dei movimenti delle donne, di liberazione, per la pace. Opere di Virginia Woolf: le sue opere sono state tradotte da vari editori, un'edizione di Tutti i romanzi (in due volumi, comprendenti La crociera, Notte e giorno, La camera di Jacob, La signora Dalloway, Gita al faro, Orlando, Le onde, Gli anni, Tra un atto e l'altro) e' stata qualche anno fa pubblicata in una collana ultraeconomica dalla Newton Compton di Roma; una pregevolissima edizione sia delle opere narrative che della saggistica e' stata curata da Nadia Fusini nei volumi dei Meridiani Mondadori alle opere di Virginia Woolf dedicati (ai quali rinviamo anche per la bibliografia). Tra i saggi due sono particolarmente importanti per una cultura della pace: Una stanza tutta per se', Newton Compton, Roma 1993; Le tre ghinee, Feltrinelli, Milano 1987 (ma ambedue sono disponibili anche in varie altre edizioni). Numerosissime sono le opere su Virginia Woolf: segnaliamo almeno Quentin Bell, Virginia Woolf, Garzanti, Milano 1974; Mirella Mancioli Billi, Virginia Woolf, La Nuova Italia, Firenze 1975; Paola Zaccaria, Virginia Woolf, Dedalo, Bari 1980; Nadia Fusini, Possiedo la mia anima. Il segreto di Virginia Woolf, Mondadori, Milano 2006; Liliana Rampello, Il canto del mondo reale. Virginia Woolf, la vita nella scrittura, Il saggiatore, Milano 2005. Segnaliamo anche almeno le pagine di Erich Auerbach, "Il calzerotto marrone", in Mimesis, Einaudi, Torino 1977]

 

Un'altra via, un'altra intelligenza

un altro amore del vero e del mondo

un altro movimento, piu' profondo:

il femminismo e' la nonviolenza.

 

15. INIZIATIVE. IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO E DELLA FESTA PER I CINQUANT'ANNI DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO IL 20-22 GENNAIO 2012 A VERONA

[Diffondiamo il seguente invito dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org)]

 

Il Movimento Nonviolento, fondato da Aldo Capitini, compie 50 anni.

La festa di compleanno si terra' nei giorni 20-21-22 gennaio 2012 a Verona, al Teatro Camploy (zona Porta Vescovo).

Sono invitati tutti gli amici, le persone, le associazioni, i gruppi, i movimenti dei piu' diversi ambienti culturali, politici, artistici, religiosi, intellettuali, e comunque tesi verso l'orizzonte nonviolento, che in questi cinque decenni hanno conosciuto, collaborato, condiviso, sostenuto il Movimento Nonviolento.

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Venerdi' 20 gennaio 2012

Ore 21: Spettacolo-concerto con archi, fiati e attore. Magical Mystery Orchestra. Qualita', classicita', poetica. Le canzoni che i Beatles non hanno mai eseguito dal vivo: un'orchestra di dodici elementi con una musicalita' propria, realizza una personale interpretazione che unisce all'estremo rigore filologico una vena compositiva essenziale, attenta alla logica e allo spirito dei brani e dell'epoca in cui furono concepiti. Cinquant'anni di musica vitale. (Entrata libera, contributo gradito).

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Sabato 21 gennaio 

Introduce e coordina Mao Valpiana (Presidente del Movimento Nonviolento).

Ore 10: Convegno "50 anni di nonviolenza". Goffredo Fofi: "Il contesto culturale e politico nel quale e' nato il Movimento Nonviolento"; Gianni Sofri: "L'influenza del pensiero di Gandhi nel Movimento Nonviolento di Aldo Capitini"; Daniele Lugli: "Il Movimento Nonviolento alla prova della visione di Capitini e delle sfide di oggi".

Ore 13: pausa pranzo.

Ore 15: Film "In marcia. Elementi di un'esperienza nonviolenta" di Roberta Mani e Roberto Rossi.

Presentazione dell'Archivio (1962-2011) del Movimento Nonviolento, Andrea Maori

Presentazione del fondo Manifesti storici del Movimento Nonviolento, Caterina Del Torto.

Vignette, disegni, illustrazioni, fumetti, immagini, satira... in diretta con Mauro Biani.

Letture da Gandhi, Capitini, Langer, con le voci di Margherita Sciarretta e Sandra Ceriani.

Ore 17: Prima sessione "L'obiezione alla guerra": Giancarla Codrignani (gia' presidente Lega Obiettori di Coscienza), Sam Bieseman (Ufficio Europeo Obiezione di Coscienza) , Gerry Condon (US Veterans for Peace).

Ore 18: E se la patria chiama... Dalla Marcia del '61 ad oggi, conversazione in musica con Fausto Amodei, padre  della canzone civile, satirica, antimilitarista italiana. Conduce Enrico de Angelis.

Cantiamo insieme, con la chitarra di Paolo Predieri.

Degustazione, con Christoph Baker, dei tre vini (Nebbiolo, Botticino, Cesanese), alla presenza dei produttori nonviolenti Beppe Marasso, Adriano Moratto, Mariano Mampieri.

Ore 19: Buffet aperi/cena.

Ore 21: Mille papaveri rossi. La pace nella canzone italiana. Reading-concerto curato e condotto da Enrico de Angelis. Cantano Raffaella Benetti, Giuliana Bergamaschi, Claudia Bidoli, Grazia De Marchi, Laura Facci, Deborah Kooperman, Veronica Marchi, Ilaria Peretti, Alice Ronzani, Terry Veronesi. Suonano Enrico Breanza, Marco Pasetto, Gianni Sabbioni. Arrangiamenti di Enrico Breanza, Marco Pasetto, Enrico Terragnoli. Letture di Sandra Ceriani. (Entrata libera, contributo gradito).

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Domenica 22 gennaio

Introducono e coordinano Raffaella Mendolia e Pasquale Pugliese (Segretari del Movimento Nonviolento).

Ore 9: Seconda sessione "L'apertura": Angela Dogliotti (educazione/conflitti), Fulvio Cesare Manara (comunicazione/filosofia).

Saluto a cura del gruppo giovani del Movimento Nonviolento, con Daniele Taurino.

Saluto con messaggio video di Alberto Perino (resistenza No Tav).

Terza sessione: "l'Omnicrazia - il potere di tutti":

Gianni Tamino (ecologia e politica), Luisa Morgantini (donne in nero).

Ore 11,30: Le "reti" alle quali il Movimento Nonviolento partecipano: Rete Ipri-Corpi Civili di Pace, Carla Biavati; Comitato italiano per una cultura di pace e nonviolenza, Sergio Bergami; Servizio Civile, Francesco Spagnolo; Rete Italiana Disarmo, Massimo Paolicelli.

ore 15: proposta di una campagna comune per il disarmo e contro le spese militari

ore 16: la festa e' finita...

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Informazioni logistiche: il Teatro Camploy si trova in via Cantarane 32, nella zona di Porta Vescovo. Alla stazione ferroviaria di Porta Vescovo fermano solo i treni regionali della linea Milano-Venezia. Dalla Stazione di Verona Porta Nuova autobus n. 11, 12, 13, 51, 510 (serale e festivo n. 90, 91, 92, 98).

Vi chiediamo di contribuire alle molte spese sostenute per quest'iniziativa, con un contributo di sostegno (graditissimo) fiscalmente detraibile, sul conto corrente postale n.18745455 intestato a Movimento Nonviolento o bonifico bancario con codice Iban: IT 35 U 07601 11700 000018745455.

Per informazioni: tel. 0458009803, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Numero 499 del 16 gennaio 2012

 

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