Telegrammi. 739
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- Date: Mon, 14 Nov 2011 00:22:45 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 739 del 14 novembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Per la chiarezza, per la lotta da condurre. Cinque tesi
2. La "Carta" del Movimento Nonviolento
3. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: PER LA CHIAREZZA, PER LA LOTTA DA CONDURRE. CINQUE TESI
I. La caduta del governo Berlusconi non e' la fine del berlusconismo.
II. Non solo: in Italia, in questi due decenni successivi al crollo dell'Urss, si e' berlusconizzato pressoche' l'intero ceto politico e l'intero panorama delle "macchine politiche" (e dei cosiddetti "movimenti" al seguito). Dal punto di osservazione di chi scrive queste righe ben poche differenze sostanziali vi sono su questioni decisive tra Berlusconi e coloro che in tv o nel web (dai media cosiddetti mainstream e da quelli pretesamente alternativi del machiavellismo degli stenterelli) vengono presentati come suoi avversari, in realta' quasi sempre del tutto interni al suo universo di discorso, alla sua ideologia, alla sua pratica, al suo blocco storico.
III. La caduta del governo non e' stata determinata dalla crisi economica o dalla speculazione finanziaria, ma dalla progressiva defezione di gruppi di berlusconiani in parlamento, guidati da caporioni non meno corrotti, neofascisti, razzisti o filomafiosi dei loro compari restati nelle stalle di Arcore.
IV. Cio' per cui soprattutto occorreva battersi contro il governo Berlusconi non era cio' di cui parlano i ricchi e parimenti famelici borghesi che ne condividono pienamente l'ideologia e la pratica avendo tuttavia l'accortezza dell'ipocrisia. Cio' per cui soprattutto occorreva battersi contro il governo Berlusconi e' stata la sua politica omicida: che si e' concretizzata in primo luogo nella guerra assassina e nella persecuzione razzista.
La lotta - la lotta consapevolmente e concretamente nonviolenta - contro gli omicidi dei quali e' consistita l'effettuale illegale politica guerriera e razzista dei governi italiani del ventennio berlusconiano, ebbene, questa lotta nonviolenta per il diritto alla vita di tutti gli esseri umani in pochi l'abbiamo condotta, quei pochi che l'abbiamo condotta anche quando lungo questo infame ventennio al governo c'era il cosiddetto centrosinistra, la cui subalternita' e complicita' con le scellerate scelte della guerra e del razzismo ha reso i suoi dirigenti nazionali tragicamente correi di quei crimini imprescrittibili, di quell'eversione dall'alto, di quelle uccisioni e persecuzioni.
V. Ergo la lotta consapevolmente e concretamente nonviolenta per salvare le vite, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; la lotta per la pace che salva le vite, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; la lotta per la legalita' che salva le vite, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; la lotta per la democrazia che salva le vite, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, ebbene, questa lotta consapevolmente e concretamente nonviolenta e' il nostro odierno fondamentale programma. Che e' poi il nostro programma fondamentale di sempre, dalla conferenza di Zimmerwald del 1915 alla fondazione della prima Internazionale a Londra nel 1864.
E quindi concretamente, qui ed ora, i primari immediati obiettivi della nostra lotta sono:
- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;
- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;
- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;
- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;
- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;
- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Vi e' una sola umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
3. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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