Telegrammi. 734
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- Date: Wed, 9 Nov 2011 00:21:17 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 734 del 9 novembre 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Francesco Pistolato: Il IV novembre come festa del risveglio della ragione
2. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele
3. La guerra e' un crimine
4. Ora e fra un anno
5. L'8 novembre si e' svolto un incontro di studio a Viterbo
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. FRANCESCO PISTOLATO: IL IV NOVEMBRE COME FESTA DEL RISVEGLIO DELLA RAGIONE
[Ringraziamo Francesco Pistolato (per contatti: fpistolato at yahoo.it) per questo intervento.
Francesco Pistolato e' insegnante di scuola media superiore. Ha cominciato a interessarsi attivamente al pacifismo e alla nonviolenza nel 2004, impegnandosi per arrivare alla costituzione, realizzatasi nel 2007, del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulla Pace "Irene" dell'Universita' di Udine. Il suo contributo principale consiste nel diffondere la cultura di pace e nonviolenza fungendo da ponte tra le aree di lingua tedesca, italiana e spagnola. Attualmente si sta dedicando allo studio dell'opera di Ekkehart Krippendorff, di cui ha tradotto in italiano Lo Stato e la guerra (Gandhi Edizioni, 2008) e pubblicato in spagnolo una biografia intellettuale ("Revista de Paz y Conflictos," n. 4, 2011, pp. 55-79, disponibile in rete alla pagina web http://www.ugr.es/~revpaz/numeros/rpc_n4_2011_completo.pdf ). Cfr. anche l'intervista apparsa nel n. 313 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino"]
Il IV novembre e' sicuramente una data significativa, solo che il suo significato sta cambiando. La si volle e la si continua ostinatamente a celebrare come una festa delle forze armate e l'anniversario di una vittoria su cui c'e' sempre stato piu' da piangere che da ridere.
Dopo una guerra inutile erano pochissime le famiglie che non ne avevano pesantemente subito le conseguenze in maniera diretta: un morto, o piu', un invalido, o piu', una vittima, o piu', della spagnola che imperverso' negli anni seguenti su persone stremate e denutrite.
E per quanto riguarda le forze armate in se', la retorica dei politici appoggiati dalla maggior parte della stampa ancora le sostiene acriticamente, propalando la favola delle missioni di pace, rivisitazione di quella del fardello dell'uomo bianco che deve farsi carico di civilizzare il resto del mondo, con le buone o con le cattive.
Ma... la verita' sempre si fa strada, c'e' poco da fare, e' piu' solida, ha un fondamento, e cosi' come ci stiamo liberando del grande bugiardo che per quasi vent'anni ha sedotto molti dormienti, piano piano verra' anche fuori che l'esercito non e' un'istituzione a difesa dei cittadini e della civilta', ma un agglomerato sospetto di persone impiegate solitamente contro la Costituzione, dato che l'Italia ripudia la guerra eppure la pratica, e certo non per difendere i sacri confini.
Perche' si chiamano missioni di pace operazioni belliche in paesi che non minacciano di attaccarci? Per quale ragione prendiamo parte all'occupazione armata di paesi disgraziatissimi ma strategicamente importanti, soprattutto per l'approvvigionamento di risorse naturali? Perche' non sappiamo realmente quanto ci costa tutto questo, soprattutto in tempi di crisi? Perche' si definisce "eroe" chi ci rimette la vita facendosi strumento di una violazione della nostra Costituzione a danno di poveracci che non ci hanno fatto niente, e tantomeno hanno mai pensato di nuocerci?
Se il pacifismo e la nonviolenza sono scelte di vita impegnative e per alcuni - o molti - non convincenti, per ogni cittadino pensante il 4 novembre e' comunque una occasione da non perdere per soffermarsi a riflettere sulla reale funzione delle forze armate. Da festa dell'obnubilamento mentale a festa della ragione risanata: fratelli d'Italia, ridestiamoci, e' ora!
2. DOCUMENTAZIONE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
[Riproponiamo il seguente appello]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
*
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
*
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Associazione per la pace
per contatti: e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org
Peacelink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
3. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. LA GUERRA E' UN CRIMINE
Il fatto che non se ne parli non significa che i massacri in Libia siano finiti.
Ed il fatto che non se ne parli non significa che sia finita la guerra in Afghanistan.
Ed il fatto che non se ne parli non significa che la produzione e il commercio di armi non abbiano come esito l'uso di quelle armi, che ha come conseguenza la morte di esseri umani.
Ed il fatto che non se ne parli non significa che l'immane sperpero delle risorse pubbliche per le folli e criminali spese militari non provochi ipso facto la sottrazione di ingentissime risorse che potrebbero e dovrebbero invece essere usate per il benessere della popolazione.
Ed il fatto che non se ne parli non significa che il colpo di stato razzista abbia cessato di perseguitare e far morire innumerevoli innocenti.
*
A questi crimini tu devi opporti.
A queste follie tu devi opporti.
A questi orrori tu devi opporti.
*
Ed e' necessario qui ed ora che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
E' necessario qui ed ora che:
- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;
- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;
- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;
- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;
- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;
- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
4. DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. ORA E FRA UN ANNO
Fra un anno il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.
Cominciamo a lavorarci fin d'ora.
*
Fra un anno il 4 novembre, mai piu' giorno di "festa" dei poteri assassini ma giornata nazionale delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre poiche' "ogni vittima ha il volto di Abele", sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.
Cominciamo a lavorarci fin d'ora.
*
Ed ogni giorno, incessantemente, opponiamoci alla guerra assassina, opponiamoci al colpo di stato razzista, opponiamoci alle spese militari, opponiamoci al militarismo e alla militarizzazione, opponiamoci a tutte le uccisioni e a tutte le persecuzioni.
Vi e' una sola umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
5. INCONTRI. L'8 NOVEMBRE SI E' SVOLTO UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Martedi' 8 novembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio sul tema: "Testimonianze contro la guerra e materiali di educazione alla pace nella letteratura italiana dell'Ottocento e del Novecento".
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Rachele Farina (a cura di), Henry Dunant, la pace e il filo di Arianna per vincere il Minotauro. Atti del convegno tenutosi a Milano il 29 maggio 2010, Unione Femminile Nazionale, Milano 2011, pp. II + 162. Richiedibile gratuitamente all'Unione Femminile, corso di Porta Nuova 32, 20121 Milano, e-mail: info at unionefemminile.it
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 734 del 9 novembre 2011
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