Ogni vittima ha il volto di Abele. 30
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- Date: Sat, 5 Nov 2011 11:01:43 +0100 (CET)
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 30 del 5 novembre 2011
In questo numero:
1. Mao Valpiana: Se la vita di ogni essere e' sacra...
2. Un appello del Movimento Nonviolento, dell'Associazione per la pace, di Peacelink e del Centro di ricerca per la pace di Viterbo per il 4 novembre: Ogni vittima ha il volto di Abele
3. Laura Favro Bertrando: Una bambina dentro la guerra
4. Peppe Sini: Se non m'inganno
1. EDITORIALE. MAO VALPIANA: SE LA VITA DOI OGNI ESSERE E' SACRA...
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]
Se la vita di ogni essere e' sacra, esporre armi assassine nelle piazze d'Italia per celebrare la memoria di chi la vita perse in guerra, equivale ad una bestemmia.
2. DOCUMENTAZIONE. UN APPELLO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO, DELL'ASSOCIAZIONE PER LA PACE, DI PEACELINK E DEL CENTRO DI RICERCA PER LA PACE DI VITERBO PER IL 4 NOVEMBRE: OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
[Riproponiamo il seguente appello]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
*
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
*
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Associazione per la pace
per contatti: tel. (+39) 348392146, e-mail: luisamorgantini at gmail.com, sito: www.assopace.org
Peacelink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
3. OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE. LAURA FAVRO BERTRANDO: UNA BAMBINA DENTRO LA GUERRA
[Ringraziamo Laura Favro Bertrando (per contatti: dialogoinvalle at aliceposta.it) per questo intervento.
Laura Favro Bertrando, valsusina, amica della nonviolenza, e' impegnata nell'esperienza di "Dialogo in valle" e nei movimenti per i diritti, la pace e l'ambiente]
Abito da sempre in Valle di Susa.
Quando e' finita la seconda guerra mondiale avevo dieci anni.
I ricordi sono vivi e pesano: gli aerei di cui sentivamo il rombo ancor prima dell'allarme; le corse fuori casa per rifugiarci nei campi tra il granturco; l'edificio scolastico occupato dai comando tedesco; papa' alla stazione per lavoro e il mitragliamento aereo "alleato", l'attesa in ansia e il sollievo al suo rientro; il coprifuoco di giorno per la rappresaglia tedesca; dalla finestra chiusa di casa osserviamo il lento avanzare del camion con i 17 partigiani che verranno fucilati accanto al muro del vecchio cimitero; poi il trasferimento dai nonni, il rastrellamento, la rappresaglia, la borgata incendiata, la giornata trascorsa nei prati dove la popolazione e' stata divisa in tre gruppi: uomini; donne; bimbi e ragazzini con mamme e vecchi. I tedeschi radunano li' anche gli animali e tutto cio' che han trovato nelle case, il fumo che si alza, la partenza del triste corteo di persone e di animali senza saper per dove: si resta li' vecchi, bambini, mamme. La nonna si ferma a dormire sotto un noce con accanto le poche cose salvate mentre con la mamma e le due sorelle piu' piccole si va a chiedere ospitalita' a una zia che abita in un'altra borgata. Si rimane con cio' che si aveva indossato la mattina, ma si riceve aiuto dai parenti, e anche da sconosciuti...
In prima media mi fu assegnato il tema "Il mio primo piccolo dolore". Lo svolsi raccontando del giorno in cui durante il rastrellamento fu ucciso il mio padrino cui ero molto affezionata. Cio' che avevo vissuto non mi permise di parlare di bambole rotte o di piccole delusioni...
Non mi dilungo oltre anche se l'elenco non e' completo.
Io credo che quell'esperienza di bambina "dentro" la guerra mi ha molto segnata.
Per questo, credo, ho scelto da molto tempo la nonviolenza come ideale da perseguire giorno per giorno anche grazie all'incontro con persone come don Giuseppe Viglongo e Achille Croce che me ne hanno dato l'esempio e le informazioni.
Auguro a tutti gli Italiani che conoscono la guerra solo in tv (e che tv!) di non doverla mai, mai vivere dal vero, e riflettano a quanta sofferenza essa porta con se' per tutti, proprio tutti, e specialmente per i bambini.
Sono sicura che la pace verra', ma resto molto, molto preoccupata.
4. EDITORIALE. PEPPE SINI: SE NON M'INGANNO
Se non m'inganno, il 4 novembre 2011 e' stata una giornata in cui alle sempre piu' grottesche e scandalose parate militari che festeggiavano follemente la guerra "sola igiene del mondo", si e' contrapposta in tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, che hanno strappato dalle grinfie dei poteri assassini la commemorazione delle vittime della guerra, smascherando con cio' stesso quanto di scellerato e di delirante vi e' nel "festeggiare" le forze armate e il loro disumano mestiere: la guerra.
In tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, nell'anniversario della fine per l'Italia dell'immane carneficina della prima guerra mondiale, ha reso omaggio alle vittime della guerra nell'unico modo in cui cio' e' possibile: con l'impegno ad impedire che altre vittime vi siano.
E per impedire che altre vittime della guerra vi siano, occorre far cessare le guerre. E per far cessare le guerre occorre altresi' il disarmo e la smilitarizzazione. E per far prevalere la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, e quindi la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano, occorre questo e non altro che questo: la scelta della nonviolenza.
E' di una evidenza solare.
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L'iniziativa delle commemorazioni nonviolente delle vittime della guerra, di tutte le vittime di tutte le guerre, ha segnato un passaggio decisivo e vorremmo che fosse altresi' un punto di non ritorno: la nonviolenza esce dalla subalternita' e si propone come rappresentativa del popolo italiano e dell'umanita', si propone come giuriscostituente, si propone come l'etica pubblica e quindi la politica e l'amministrazione necessarie per affrontare la distretta presente, per offrire un futuro degno a un'umanita' piagata e minacciata.
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E questa iniziativa - che abbiamo denominato "Ogni vittima ha il volto di Abele" per restituire concretezza ed esattezza alla percezione della verita' effettuale, poiche' la verita' effettuale e' che la politica bellica e razzista del governo italiano sta uccidendo dei concreti esseri umani -, questa iniziativa e' in se stessa anche un programma politico essenziale ed ineludibile.
Le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre hanno infatti posto questioni fondamentali, hanno definito un campo d'azione, un programma d'intervento. Nel ricordo e nel nome delle vittime, per farla finita con la criminale follia delle guerre, degli eserciti e delle armi; per farla finita con tutte le uccisioni e le persecuzioni; per affermare finamente il rispetto rigoroso della legalita' che salva le vite; per affermare finalmente il rispetto rigoroso della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani nell'unica casa comune dell'umanita' intera.
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E questo programma politico di pace e di solidarieta', del volto dell'altro e del principio responsabilita', dell'amore agente che si prende cura dell'umanita' e della biosfera, esprime alcun impegni immediati su cui convocare l'intero popolo italiano alla lotta per la verita', per la legalita', per la giustizia, per la fraternita':
- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;
- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;
- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;
- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;
- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;
- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
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Numero 30 del 5 novembre 2011
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