Telegrammi. 645



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 645 del 12 agosto 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: A cosa puo' e deve servire la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre 2011

2. Sei domande a Luigi Andriani

3. Sette domande a Marinella Correggia

4. Sette domande a Paolo Nerozzi

5. Sette domande a Piercarlo Racca

6. Sette domande a Giuseppe Rossodivita

7. Luciano Bonfrate: Franca Ongaro Basaglia

8. Luciano Bonfrate: Susan Sontag

9. Luciano Bonfrate: Edith Stein

10. Luciano Bonfrate: Germaine Tillion

11. Segnalazioni librarie

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: A COSA PUO' E DEVE SERVIRE LA MARCIA PERUGIA-ASSISI DEL 25 SETTEMBRE 2011

 

Puo' e deve servire a far cessare la criminale partecipazione dello stato italiano alle guerre terroriste e stragiste in Aghanistan e Libia.

Puo' e deve servire a sconfiggere il colpo di stato razzista imposto al nostro paese dai governi succedutisi negli ultimi 14 anni.

Puo' e deve servire a capire che la nonviolenza e' gia' il sentire e il linguaggio e la prassi comune di quante e quanti nel nostro paese si battono contro la barbarie globale, contro il governo golpista, in difesa dei beni comuni e per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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E puo' e deve servire a capire che la corrente calda, il cuore pulsante e la testa pensante della nonviolenza in cammino e' il femminismo, il pensiero e la pratica del movimento delle donne, decisivo asse della lotta di liberazione dell'umanita' da Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft a oggi.

Puo' e deve servire a capire che la nonviolenza da almeno un secolo non e' piu' mera testimonianza, ma progetto e proposta e azione giuriscostituente in grado di governare la societa' e le relazioni internazionali di un'umanita' che si riconosce una e solidale (un esempio? la Commissione sudafricana per la verita' e la riconciliazione, esperienza storica con cui la nonviolenza si e' dimostrata capace finanche di esercitare le funzioni giuridisdizionali relative al diritto penale).

Puo' e deve servire a capire che il tempo e' poco: occorre rovesciare subito il modello di sviluppo che sta distruggendo la biosfera, e realizzare una civilta' responsabile e sostenibile fondata sulla cura consapevole ed amorevole per tutti gli esseri viventi, per l'unica Terra che abbiamo, casa comune dell'umanita' intera.

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E' una rivolta? No, maesta', e' una rivoluzione.

 

2. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SEI DOMANDE A LUIGI ANDRIANI

[Ringraziamo Luigi Andriani (per contatti: rastakingkong at libero.it) per questa intervista.

Luigi Andriani e' musicista e produttore musicale, libertario, buddhista, ha lavorato a lungo nell'ambito dei servizi sociali per un ente locale, vive in campagna ed e' profondo conoscitore dei metodi di coltivazione naturali; da sempre impegnato per i diritti degli esseri umani e degli altri animali, ha promosso varie esperienze di solidarieta' e di cultura; da molti anni collabora con il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo; fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Luigi Andriani: La volonta' da parte di molti di opporsi alle logiche violente e militari.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Luigi Andriani: La voglia di pace.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Luigi Andriani: Direi buono.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Luigi Andriani: Puo' e deve educare alla nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Luigi Andriani: Iniziative di sensibilizzazione contro tutte le guerre in atto nel mondo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Luigi Andriani: E' resistenza umana attiva. Prendendo contatti con associazioni e gruppi nonviolenti.

 

3. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A MARINELLA CORREGGIA

[Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.liberazioni at yahoo.it) per questa intervista.

Marinella Correggia e' nata a Rocca d'Arazzo in provincia di Asti; scrittrice e giornalista free lance particolarmente attenta ai temi dell'ambiente, della pace, dei diritti umani, della solidarieta', della nonviolenza; e' stata in Iraq, Afghanistan, Pakistan, Serbia, Bosnia, Bangladesh, Nepal, India, Vietnam, Sri Lanka e Burundi; si e' occupata di campagne animaliste e vegetariane, di assistenza a prigionieri politici e condannati a morte, di commercio equo e di azioni contro la guerra; si e' dedicata allo studio delle disuguaglianze e del "sottosviluppo"; ha scritto molto articoli e dossier sui modelli agroalimentari nel mondo e sull'uso delle risorse; ha fatto parte del comitato progetti di Ctm (Commercio Equo e Solidale); e' stata il focal point per l'Italia delle rete "Global Unger Alliance"; collabora con diverse testate tra cui "il manifesto", e' autrice di numerosi libri, e' attivista della campagna europea contro l'impatto climatico e ambientale dell'aviazione. Tra le opere di Marinella Correggia: Ago e scalpello: artigiani e materie del mondo, Ctm, 1997; Altroartigianato in Centroamerica, Sonda, 1997; Altroartigianato in Asia, Sonda, 1998; Manuale pratico di ecologia quotidiana, Mondadori, 2000; Addio alle carni, Lav, 2001; Cucina vegetariana dal Sud del mondo, Sonda, 2002; Si ferma una bomba in volo? L'utopia pacifista a Baghdad, Terre di mezzo, 2003; Diventare come balsami. Per ridurre la sofferenza del mondo: azioni etiche ed ecologiche nella vita quotidiana, Sonda, 2004; Vita sobria. Scritti tolstoiani e consigli pratici, Qualevita, 2004; Il balcone dell'indipendenza. Un infinito minimo, Nuovi Equilibri, 2006; (a cura di), Cambieresti? La sfida di mille famiglie alla societa' dei consumi, Altra Economia, 2006; Week Ender 2. Alla scoperta dell'Italia in un fine settimana di turismo responsabile, Terre di Mezzo, 2007; La rivoluzione dei dettagli, Feltrinelli, Milano 2007; Io lo so fare. Dal dentifricio all'energia: piccola guida all'autoproduzione creativa, Altreconomia edizioni, Milano 2010; Zero rifiuti, Altreconomia edizioni, Milano 2010. Si veda anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 344]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Marinella Correggia: Svolgo militanza pacifista dal 1991 e da allora purtroppo devo constatare che ci sono state cinque guerre alle quali l'italia ha partecipato - non facendosene mancare una - e quindi la marcia non mi pare abbia avuto grandi risultati. E' diventata un po' una routine, forse? alla quale poi partecipano un po' tutti. Nel 1999 in piena guerra contro la Jugoslavia (Kosovo), vi partecipo' il belligerante D'Alema.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Marinella Correggia: Non so. Per quanto mi riguarda sono impegnata con i miei assenti mezzi contro la guerra alla Libia, tuttora in corso. E che non si ferma con appelli e marce (ma non so come si ferma).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Marinella Correggia: Per me la nonviolenza e' un concetto molto esteso che comprende il rispetto dei viventi e la giustizia sociale. Quindi siamo molto ma molto indietro.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Marinella Correggia: Potenzialmente un grande ruolo, perche' la nonviolenza e' l'indicatore di base della civilta'.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Marinella Correggia: Nessuno: il movimento pacifista e nonviolento non si e' certo distinto per attivismo contro la guerra di menzogne alla Libia. Alle stesse manifestazioni eravamo pochissimi. E in molti ex pacifisti si sono distinti per il sostegno a una delle due parti armate, i secessionisti di Bengasi, e per la no-fly zone. Altro che pacifismo e nonviolenza.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Marinella Correggia: La guerra contro la Libia, affinche' sia l'ultima delle guerre (almeno occidentali).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Marinella Correggia: Che la nonviolenza e' rispetto anche interspecie ed eguaglianza anche internazionale. E' comunita' dei viventi. E' lavorare insieme anziche' approfittare degli altri.

 

4. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A PAOLO NEROZZI

[Ringraziamo Paolo Nerozzi (per contatti: di14907 at iperbole.bologna.it) per questa intervista.

Per un breve profilo di Paolo Nerozzi dall'intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 363 riprendiamo la seguente notizia biografica "Mi sono avvicinato alla nonviolenza con la guerra in ex Jugoslavia, partecipando a Mir Sada (agosto 1993); ho conosciuto i Beati costruttori di pace e Pax Christi; con la preparazione a Mir Sada ho conosciuto il metodo training; in seguito ho fatto parte della Rete di formazione alla nonviolenza e ho partecipato a vari training per formatori. Dopo Mir Sada ho fatto parte della Campagna per una soluzione nonviolenta in Kossovo: sono stato in Kossovo per l'apertura dell'ambasciata di pace con Alberto L'Abate; come osservatore alle elezioni parallele dei kossovari; per l'azione diretta nonviolenta fatta il 10 dicembre 1998 a Pristina. Allo stesso tempo con altri amici abbiamo fatto rinascere il gruppo locale di Pax Christi a Bologna, e come Pax Christi bolognese abbiamo promosso attivita' varie in citta'. Sono stato tra i promotori della Rete Llliput a Bologna; ho partecipato all'organizzazione del campo su "Vangelo e nonviolenza" a Monte Sole (per quattro anni) e di viaggi per conoscere la Sicilia e la lotta alla mafia, poi la Rosa bianca, Franz Jaegerstaetter, il natale 1914. Ho effettuato vari training su conflitti micro e macro e sono formatore per il servizio civile. Attualmente come gruppo di Pax Christi stiamo costruendo il sentiero della Costituzione italiana che collega Monte Sole a Barbiana con la posa dei cartelli della Costituzione italiana. Niente scritti e opere varie: sono un semplice militante"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Paolo Nerozzi: Il senso "religioso" e di "compresenza" (Aldo Capitini) che ha acquisito il cammino da Perugia ad Assisi.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Paolo Nerozzi: Siamo alle porte di uno svolta storica... alla vigilia della "caduta del muro" per il capitalismo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Paolo Nerozzi: Diffusione nella pratica reale di ogni giorno anche se ancora troppo spesso e' una scelta meramente pragmatica e prevalentemente inconsapevole.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Paolo Nerozzi: Continuare a lavorare e sviluppare il "potere dei segni" da contrapporre ai "segni del potere" (don Tonino Bello).

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Paolo Nerozzi: Indignados, movimenti del Nord Africa e Medio Oriente.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Paolo Nerozzi: Azione diretta nonviolenta per far dimettere Berlusconi, e Palestina.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Paolo Nerozzi: E' il tuo respiro, ascoltalo.

 

5. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A PIERCARLO RACCA

[Ringraziamo Piercarlo Racca (per contatti: piercarlo.racca at fastwebnet.it) per questa intervista.

Piercarlo Racca e' uno dei militanti "storici" dei movimenti nonviolenti in Italia ed ha preso parte a pressoche' tutte le esperienze piu' vive e piu' nitide di impegno di pace; e' per unanime riconoscimento una delle voci piu' autorevoli della nonviolenza in cammino. Si veda anche l'ampia intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 249 che contiene anche questa breve risposta autobiografica: "Sono nato a Cocconato (At) nel 1946, mio padre operaio alla Fiat, mia madre casalinga. Livello scolastico: scuola media superiore. A partire dal 1968 fino al 1976 ho partecipato alle marce antimilitariste prima sul percorso Milano-Vicenza e poi sul percorso Trieste Aviano; alla carovana internazionale Bruxelles-Varsavia, alla marce La Spezia-Livorno e Catania-Comiso. Nel 1969 mi sono dichiarato obiettore di coscienza. Nel 1971 sette giorni di sciopero della fame con tenda di fronte alla stazione di Torino Porta Nuova per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza. Dal 1971 mi sono impegnato attivamente nel Movimento Nonviolento anche ricoprendo incarichi di responsabilita' che svolgo tuttora. A causa del mio impegno politico ho subito processi, condanne e assoluzioni, sono stato pignorato per obiezione fiscale. Attualmente sono un pensionato delle ferrovie dello stato, abito a Torino dove collaboro con il Centro Studi Sereno Regis"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Piercarlo Racca: Sicuramente stabilire un appuntamento dove il "popolo della pace", sempre ignorato dai politici, potesse far sentire la propria voce. Capitini nella sua iniziativa del 24 settembre 1961 voleva dare voce a quel vasto sentimento popolare che si oppone alle guerre e che non trovava voce nelle istituzioni e nei partiti politici. Purtroppo "quel vasto sentimento popolare che si oppone alle guerre" ancora oggi non riesce a imporsi e restiamo "ostaggi" di politiche guerrafondaie. Mantenere questo appuntamento e' quindi importante.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Piercarlo Racca: Quest'anno ricorre il cinquantenario della prima marcia, avremmo voluto che ci fosse nell'appello di convocazione della marcia il richiamo forte dell'opposizione integrale alla guerra; ma evidentemente questo richiamo da' fastidio a molti. Abbiamo politici che hanno inventato la "guerra umanitaria", presidenti che ignorano l'art. 11 della nostra Costituzione, mentitori che chiamano "interventi di pace" le nostre guerre in Afghanistan e Libia. La marcia, o meglio i partecipanti, con i loro slogan e cartelli faranno chiarezza: questo e' l'impegno di chi si richiama alla nonviolenza e questa sara' la caratteristica di questa marcia, o almeno speriamo.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Piercarlo Racca: La vittoria nei referendum ci fa ben sperare. Momenti di lotte nonviolente in questi ultimi anni ce ne sono stati molti, i piu' conosciuti sono certamente quelli contro la base militare di Vicenza e la lotta contro la Tav in Val di Susa: e quest'ultima lotta oggi e' estremamente viva e resistente. Purtroppo queste lotte e altre: Cameri/F35, Genova/G8, mafie/Sud, aeroporti, precari, insegnanti, ricercatori... sono tutte lotte nonviolente che pagano l'asservimento della politica agli interessi della grande finanza e del mercato mondiale controllato dalle multinazionali.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Piercarlo Racca: Pur con tutti i limiti che il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini porta in se', limiti dovuti alla sua piccola dimensione, il Movimento Nonviolento deve svolgere un ruolo di catalizzatore e, in determinate circostanze, radunare l'arcipelago innumerevole delle piccole associazioni e dei piccoli movimenti che si richiamano alla nonviolenza. L'appuntamento della marcia e' l'occasione per riportare l'essenza della Perugia-Assisi all'impegno prioritario dell'opposizione integrale alla guerra.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Piercarlo Racca: In Italia il successo dei referendum vinti con una grossa partecipazione, nel mondo guardiamo a cosa succede nel Nord Africa.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Piercarlo Racca: Oltre alle lotte in corso (Val di Susa e altre), bisogna impegnarsi per una drastica riduzione delle spese militari, riprendere le iniziative contro la produzione di armamenti, far valere il dettato dell'art. 11 della Costituzione con il ritiro da tutte le missioni militari all'estero, rimettere in discussione la Nato.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Piercarlo Racca: Risponderei che "la nonviolenza e' il varco della storia". Consiglierei di leggere "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" di don Milani. Inviterei a vedere il film "Non uccidere" di Claude Autant-Lara.

 

6. VERSO LA MARCIA PERUGIA-ASSISI. SETTE DOMANDE A GIUSEPPE ROSSODIVITA

[Ringraziamo Giuseppe Rossodivita (per contatti: grossodivita at regione.lazio.it) per questa intervista.

Giuseppe Rossodivita, 42 anni, padre di due figli, e' consigliere regionale, capogruppo della Lista Bonino Pannella, Federalisti Europei al Consiglio Regionale del Lazio. E' l'avvocato di fiducia di Marco Pannella e di Emma Bonino, e da 15 anni anima e si occupa delle piu' importanti iniziative legali dei soggetti radicali ed e' stato, tra l'altro, l'avvocato difensore del medico che stacco' la spina nel "caso Welby". Laureato all'Universita' di Roma "La Sapienza", con il massimo dei voti e la lode, e' avvocato penalista, abilitato al patrocinio davanti la Corte di Cassazione. E' segretario del Comitato Radicale per la Giustizia "Piero Calamandrei"]

 

- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' stato il significato piu' rilevante della marcia Perugia-Assisi in questi cinquanta anni?

- Giuseppe Rossodivita: I radicali hanno partecipato per molti anni alla Perugia-Assisi, in particolare negli anni '60 e '70.  Abbiamo molte foto storiche nell'archivio che documentano di come i radicali consideravano prioritaria la lotta nonviolenta anche partecipando a questo importantissimo evento. La lotta per l'obiezione di coscienza, contro una certa visione del militarismo, e per far luce sulle spese militari, sono state campagne politiche di grande priorita' in quegli anni. Molti Radicali, promotori essi stessi della Lega degli Obiettori di Coscienza, con Roberto Cicciomesssere in testa, andarono in carcere quando essere obiettori era considerato un grave reato e non una semplice alternativa al servizio militare come poi, grazie a quelle campagne, fu riconosciuto a decine di migliaia di giovani. Abbiamo sempre combattuto in questo modo le nostre lotte fino a quando poi l'obbligo al servizio militare e' stato tolto.

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- "La nonviolenza e' in cammino": E cosa caratterizzera' maggiormente la marcia che si terra' il 25 settembre di quest'anno?

- Giuseppe Rossodivita: Noi radicali non siamo certo indifferenti ad una iniziativa nonviolenta di questa portata e con un carico simbolico enorme che vede coinvolte diverse decine di migliaia di persone e centinaia di associazioni e movimenti anche politici. Ci resta soltanto il dubbio riguardo ad un certo tipo di pacifismo che a nostro avviso non si concilia con la lotta nonviolenta gandhiana che caratterizza da sempre l'impegno dei radicali. Su questo avremmo molte cose da spiegare e da dire sul metodo della lotta nonviolenta che non necessariamente vuol dire "pacifismo". Tanto per fare un esempio, noi riteniamo che a volte il coraggio e l'azione militare meritino sostegno e una giusta valorizzazione politica per garantire la tutela dei diritti civili e umani violati in alcune parti del mondo. Altrimenti l'alternativa, di fronte a tragiche vicende umane, e' l'indifferenza o l'ignavia.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale e' lo "stato dell'arte" della nonviolenza oggi in Italia?

- Giuseppe Rossodivita: Purtroppo oggi i media non danno il giusto risalto alle azioni di denuncia che con il metodo della lotta nonviolenta vengono  promosse. Spesso viene dato spazio a vicende di cronaca nera e quasi mai ad azioni come quella, ad esempio, del coinvolgimento di oltre 10.000 detenuti nello sciopero della fame in sostegno alla lotta nonviolenta di Marco Pannella e Rita Bernardini per una giustizia piu' giusta. Gia' il fatto che migliaia di detenuti anziche' usare la violenza usino il metodo della lotta nonviolenta e' un fatto che meriterebbe approfondimenti importanti che sono invece ignorati. La nonviolenza e' l'unico metodo di lotta che puo' prefigurare un mondo migliore se e' vero, come e' vero, che gli strumenti prefigurano gli stessi fini che con l'azione e la lotta politica ci si propone di raggiungere.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quale ruolo puo' svolgere il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, e gli altri movimenti, associazioni e gruppi nonviolenti presenti in Italia?

- Giuseppe Rossodivita: Occorrerebbe una maggiore attenzione ai problemi che causano violenza, ingiustizia e ruberie di ogni genere, spesso purtroppo prodotti dalla nostra classe politica, incapace di riforme politiche di cui c'e' un grande bisogno. Questi movimenti dovrebbero riuscire a guardare oltre ad un certo tipo di pacifismo e grazie a quello che la lotta nonviolenta puo' incardinare, promuovere azioni volte al superamento dello status quo sul piano dei privilegi e di molte ingiustizie, anche riguardo i diritti civili e umani. Il Movimento Nonviolento da sempre ha una grande sensibilita' al tema della lotta nonviolenta ma occorre forse un salto di tipo politico-culturale che lo veda impegnato anche su fronti sociali, per lo piu' difficili e spesso ignorati.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Quali i fatti piu' significativi degli ultimi mesi in Italia e nel mondo dal punto di vista della nonviolenza?

- Giuseppe Rossodivita: In questi ultimi mesi grazie all'azione politica nonviolenta dello sciopero totale della fame e della sete di Marco Pannella e molti altri radicali, il metodo della lotta politica nonviolenta ha dimostrato che e' possibile dare speranza e voce a coloro che non ne hanno. Con questa lotta si e' riusciti a porre all'attenzione della classe politica la grave situazione delle condizioni dei detenuti e la gravissima situazione della giustizia in Italia. Persino il Presidente della Repubblica e' intervenuto, nei giorni scorsi, in modo chiaro e deciso sul tema dei diritti dei detenuti. Spesso Marco Pannella rischia la vita per la vita, contro la morte e il buio certi, per dare corpo, con il Satyagraha (che vuol dire Verita'), all'insegnamento di Gandhi. Purtroppo la nostra classe politica, e piu' in generale i media, non riescono a cogliere gli aspetti "rivoluzionari" della lotta nonviolenta che si contrappone in modo dirompente rispetto al sistema partitocratico che affligge il nostro paese.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Su quali iniziative concentrare maggiormente l'impegno nei prossimi mesi?

- Giuseppe Rossodivita: Al Consiglio Regionale del Lazio, con le nostre denunce e proposte, ci stiamo battendo per promuovere una maggiore attenzione politica ai temi dei diritti civili e umani totalmente esclusi dall'azione politica di chi ci governa. Abbiamo promosso iniziative anche legislative per promuovere un'Anagrafe pubblica degli eletti e rendere piu' trasparente ogni singola azione politica, siamo pero' inascoltati e c'e' molta indifferenza alle nostre proposte.

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- "La nonviolenza e' in cammino": Se una persona del tutto ignara le chiedesse "Cosa e' la nonviolenza, e come accostarsi ad essa?", cosa risponderebbe?

- Giuseppe Rossodivita: Nonviolenza per me e' verita', onesta' e trasparenza. Se queste tre parole diventassero priorita' politica per tutti avremmo anche una classe politica diversa e piu' vicina ai cittadini. Purtroppo oggi non e' cosi'. Il mio consiglio e' quello di  aderire e partecipare alle iniziative dei radicali, magari iscrivendosi. Sarebbe il miglior accostamento alla nonviolenza.

 

7. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: FRANCA ONGARO BASAGLIA

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005"]

 

Della violenza ideologie e strutture

istituzioni e prassi smascherava

a tutti umanita' riconquistava

e tutte combatte' le dittature.

 

8. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: SUSAN SONTAG

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Susan Sontag e' stata una prestigiosa intellettuale femminista e pacifista americana, nata a New York nel 1933, deceduta sul finire del 2004; acutissima interprete e critica dei costumi e dei linguaggi, fortemente impegnata per i diritti civili e la dignita' umana; tra i molti suoi libri segnaliamo alcuni suoi stupendi saggi, come quelli raccolti in Contro l'interpretazione e Stili di volonta' radicale, presso Mondadori; e Malattia come metafora, presso Einaudi; tra i suoi lavori piu' recenti segnaliamo particolarmente il notevole Davanti al dolore degli altri, Mondadori, Milano 2003. Tra le edizioni, le riedizioni e le ristampe recenti in italiano di opere di Susan Sontag: Stili di volonta' radicale, Mondadori, 1997; Contro l'interpretazione, Mondadori, 1997; Il benefattore, Mondadori, 1997; L'amante del vulcano, Mondadori, 1997; Io, eccetera, Mondadori, 2000; Malattia come metafora. Cancro e Aids, Mondadori, 2002; In America, Mondadori, 2003; Tradurre letteratura, Archinto, 2004; Sulla fotografia. Realta' e immagine nella nostra societa', Einaudi, 2004; Pellegrinaggio, Archinto, 2004;(con Tzvetan Todorov, Michael Ignatieff et alii), Troppo umano. La giustizia nell'era della globalizzazione, Mondadori, 2005; (con Kenzaburo Oe), La nobile tradizione del dissenso, Archinto, 2005; Davanti al dolore degli altri, Mondadori, 2006; Nello stesso tempo. Saggi di letteratura e politica, Mondadori, 2008]

 

Di stile, intelligenza, tratti e gusto

sottili come lame e come veli

di contro ai vacui e di contro ai crudeli

combatte' sempre per il vero e il giusto.

 

9. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: EDITH STEIN

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Edith Stein, filosofa tedesca, e' nata a Breslavia nel 1891 ed e' deceduta nel lager di Auschwitz nel 1942. Di famiglia ebraica, assistente di Husserl, pensatrice tra le menti piu' brillanti della scuola fenomenologica, abbraccio' il cattolicesimo e nel 1933 entro' nella vita religiosa. I nazisti la deportarono ed assassinarono. Opere di Edith Stein: le opere fondamentali sono Il problema dell'empatia, Franco Angeli (col titolo L'empatia) e Studium; Psicologia e scienze dello spirito, Citta' Nuova; Una ricerca sullo Stato, Citta' Nuova; La fenomenologia di Husserl e la filosofia di san Tommaso d'Aquino, Memorie Domenicane, poi in La ricerca della verita', Citta' Nuova; Introduzione alla filosofia, Citta' Nuova; Essere finito e Essere eterno, Citta' Nuova; Scientia crucis, Postulazione generale dei carmelitani scalzi. Cfr. anche la serie di conferenze raccolte in La donna, Citta' Nuova; e la raccolta di lettere La scelta di Dio, Citta' Nuova, Roma 1974, poi Mondadori, Milano 1997. Opere su Edith Stein: per un sintetico profilo cfr. l'"invito alla lettura" di Angela Ales Bello, Edith Stein, Edizioni S. Paolo, Cinisello Balsamo 1999 (il volumetto contiene un breve profilo, un'antologia di testi, una utile bibliografia di riferimento). Lavori sul pensiero della Stein: Carla Bettinelli, Il pensiero di Edith Stein, Vita e Pensiero, Milano 1976; Luciana Vigone, Introduzione al pensiero filosofico di Edith Stein, Citta' Nuova, Roma 1991; Angela Ales Bello, Edith Stein. La passione per la verita', Edizioni Messaggero di Padova, 1998, 2003; Angela Ales Bello, Edith Stein. Patrona d'Europa, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2000. Per la biografia: Edith Stein, Storia di una famiglia ebrea, Citta' Nuova, Roma 1994, 1999; Elio Costantini, Edith Stein. Profilo di una vita vissuta nella ricerca della verita', Libreria Editrice Vaticana, Citta' del Vaticano 1987, 1998; Laura Boella, Annarosa Buttarelli, Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000]

 

E' l'empatia la qualita' essenziale

che rende umano un essere umano

e che ad ogni potere disumano

oppone il bene che resiste al male.

 

10. SCORCIATOIE. LUCIANO BONFRATE: GERMAINE TILLION

[Ringraziamo il nostro buon amico Luciano Bonfrate per questa quartina.

Germaine Tillion (1907-2008) e' una delle piu' grandi figure morali del Novecento; allieva di Marcel Mauss, etnologa e antropologa, ricercatrice in Algeria e solidale col popolo algerino, poi animatrice in Francia della Resistenza, deportata nel lager di Ravensbrueck; antirazzista ed anticolonialista, impegnata contro tutti i totalitarismi, contro la guerra, contro la tortura, nella solidarieta' con i popoli oppressi, per i diritti delle donne, per i diritti umani; ha condotto e preso parte a iniziative di pace, di verita' e giustizia, e scritto libri fondamentali. E' ancora incredibilmente pressoche' sconosciuta in Italia. Su Germaine Tillion hanno scritto testi notevoli tra altri Jean Lacouture e Tzvetan Todorov. Cfr. anche i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 562]

 

Se un volto sempre avra' la Resistenza

e' il volto di Germaine che mai cedette,

sempre volle giustizia e mai vendette:

per sempre volto della nonviolenza.

 

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Antonio Labriola, Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare, Newton Compton, Roma 1972, 1975, pp. 160.

- Antonio Labriola, In memoria del Manifesto dei comunisti. E traduzione di Marx-Engels, Manifesto del partito comunista, Newton Compton, Roma 1973, pp. 144.

- Antonio Labriola, La concezione materialistica della storia, Laterza, Roma-Bari 1965, 1976, pp. LXVIII + 380.

- Antonio Labriola, Saggi sul materialismo storico, Editori Riuniti, Roma 1964, 1977, pp. 528.

- Antonio Labriola, Scritti di pedagogia e di politica scolastica, Editori Riuniti, Roma 1961, 1974, pp. 306.

- Antonio Labriola, Scritti politici 1886-1904, Laterza, Roma-Bari 1970, pp. 528.

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 645 del 12 agosto 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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