La domenica della nonviolenza. 250



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 250 del 5 giugno 2011

 

In questo numero:

1. Le bombe della Nato sulle chiese

2. Contro la guerra una proposta agli enti locali

3. Riferimenti utili per l'informazione sui referendum. Quattro si' per fermare il nucleare, per l'acqua bene comune, per l'uguaglianza di diritti

4. Allegra Alacevich: Ida Hahn-Hahn

5. Allegra Alacevich: Lorraine Hansberry

6. Allegra Alacevich: Frances E. W. Harper

7. Allegra Alacevich: Barbara Hepworth

8. Allegra Alacevich: Patricia Highsmith

9. Allegra Alacevich: Klementyna Hoffman Tanska

10. Allegra Alacevich: Rebecca Horn

11. Allegra Alacevich: Ricarda Huch

12. Allegra Alacevich: Doris Humphrey

13. Allegra Alacevich: Helene Serafia (Hella Haasse)

14. Gabriella Freccero: Jane Ellen Harrison

15. Barbara Gabotto: Augusta Holmes

 

1. EDITORIALE. LE BOMBE DELLA NATO SULLE CHIESE

 

Le bombe della Nato sulle chiese

le bombe della Nato sui bambini

dei nostri governanti son le imprese

imprese di vigliacchi e di assassini.

 

E i cittadini del nostro paese

son complici di orrori belluini:

del nostro terrorismo fan le spese

gli afgani, i libici e gli altri meschini

 

che a causa nostra annegano nel mare

fuggendo dalle nostre armi omicide.

E tu che questo sai, cosa sai fare

 

per far cessar la guerra che li uccide?

che azione hai saputo suscitare

per contrastare chi stragi decide?

 

Cosi' nel cor ti stride

l'aspro rovello, l'intima esigenza:

combatti il male con la nonviolenza.

 

Cosi' la tua coscienza

ti chiama a contrastare ogni uccisione:

con una nonviolenta insurrezione.

 

Cosi' la tua ragione

ti convoca alla lotta ferma e mite:

fa' quel che e' giusto per salvar le vite.

 

2. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.

*

"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

 

3. AGENDA. RIFERIMENTI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUI REFERENDUM. QUATTRO SI' PER FERMARE IL NUCLEARE, PER L'ACQUA BENE COMUNE, PER L'UGUAGLIANZA DI DIRITTI

 

Segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it

Segnaliamo il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it

Segnaliamo anche il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org

Segnaliamo la Costituzione della Repubblica Italiana e la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Quattro si' ai referendum: per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.

 

4. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: IDA HAHN-HAHN

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Per un profilo della curatrice di questa voce, cfr. i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 557]

 

Scrittrice tedesca (Tressow, Meclemburgo, 1805 - Magonza, 1880). Nata il 22 giugno, era esponente di una delle piu' illustri e ricche famiglie della nobilta' del Meclenburgo. Ebbe un'educazione completa, ma molto superficiale, che la obbligo' ormai adulta ad applicarsi nuovamente agli studi. A ventun anni sposo', seguendo i voleri del padre, il cugino conte Friedrich von Hahn Erbmarschall, da cui divorzio' dopo tre anni, nel 1829. Rimase per diversi anni isolata dalla societa' a Greifswald, in compagnia della madre, poi si mise a viaggiare per l'Europa: visito' Italia, Spagna, Svizzera, Austria e Francia, godendo di completa indipendenza e accompagnata dal barone von Bistram o dal legale Henry Simond, fino al 1849, anno in cui scrisse al vescovo Diepenbrock chiedendogli di essere ammessa al cattolicesimo. Nel 1850 clamorosamente si fece conversa (il 26 marzo) e si ritiro' nel 1852 nel convento cattolico di Hedwigs-Mainz con le Sorelle del Buon Pastore, narrando la propria esperienza nel romanzo Von Babylon nach Jerusalem (Da Babilonia a Gerusalemme, 1851). Scrisse anche poesie ispirate al suo poeta preferito, Byron, nonche' lodi alla Madonna e inni sacri. Redasse vari romanzi sul tema dell'emancipazione femminile, che incontrarono grande successo di pubblico nella societa' aristocratica. Pubblico' inoltre diversi diari di viaggio, scritti in seguito a numerosi viaggi compiuti in Europa e nel Medio Oriente; si conservano, inoltre, molte sue lettere. I lavori di Ida Hahn-Hahn, prima della conversione furono pubblicati a Lipsia e Berlino, dopo a Mainz.

Opere: a) poesie: Gedichte, 1835; Neuere Gedichte, 1836; Venezianische Nachte, 1836; Lieder und Gedichte, 1837; Astralion, 1839; b) poesie scritte dopo la conversione: Unsere Liebe Frau, 1851; Das Jahr der Kirche, 1854; c) romanzi: Ilda Schonholm o Aus der Gesellschaft, 1838; Der Rechte, 1839; Graefin Faustine, 1840; Sigismund Forster, 1847; Ulrich, 1841; Die Kinder auf dem Abendberg, 1843; Cecil, 1844; Zwei Frauen, 1845; Clelia Conti, 1846; Sibille, 1846; Levin, 1848; d) libri di viaggi: Jenseits der Berge, 1840; Erinnerungen aus und an Frankreich, 1842; Ein Reiseversuch im Norden, 1843; Orientalische Briefe, 1844; e) racconti e romanzi scritti dopo la conversione: Von Babylon nach Jerusalem, 1851; Aus Jerusalem, 1851; Die Liebhaber des Kreuzes, 1852; Maria Regina, 1860; Doralice, 1861; Die zwei Schwestern, 1863; Peregrin, 1864; Die Erbin von Cronenstein, 1869; Geschichte einer armen Familie, 1869; Die Erzaehlung des Hofrats, 1871; Die Glocknerstochter, 1871; Vergieb uns unsere Schuld, 1874; Nirwana, 1875; Der breite Weg und die enge Strasse, 1877; Wahl und Fuhrung, 1878; f) scritti devozionali: Die Martyrer, 1856; Die Vaeter der Wueste, 1857; Die Vaeter der orientalischen Kirche, 1859; Vier Lebensbilder. Ein Papst, ein Bischof, ein Priester, ein Jesuit, 1861; St. Augustinus, 1866; Eudoxia, 1867; Leben der hl. Theresia von Jesus, 1867; l'edizione del giubileo, comparve a Ratisbona nel 1905, con una prefazione di Schaching.

Bibliografia: AA.VV., The Catholic Encyclopedia, Volume VII, N. Y., Robert Appleton Company, 1910; AA.VV., Nova, Grande dizionario enciclopedico, Torino, Utet, 2001.

 

5. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: LORRAINE HANSBERRY

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Lorraine Hansberry nacque nel 1930, era la piu' giovane dei quattro figli di Carl e Nannie Hansberry, una famiglia benestante di Chicago, nell'Illinois. Dopo il liceo, si iscrisse presso l'University of Wisconsin di Madison prima di trasferirsi a New York, dove sposo' Robert Nemiroff. Lavoro' come editor per la rivista "Freedom" e appena il marito divenne un autore famoso di canzoni, lascio' la sua occupazione per dedicarsi alla scrittura teatrale. La sua prima commedia, A Raisin In the Sun (1958), le diede il successo e la visibilita' per parlare agli americani come rappresentante dell'American Civil Rights Movement. La seconda piece, The Sign in Sidney Brustein's Window (1964), ebbe altrettanto successo e fu rappresentata 101 volte: l'ultima sera che ci fu lo spettacolo, l'autrice mori' di cancro, nel 1965. Dopo la sua morte, Nemiroff fini' e pubblico' un'ultima commedia, Les Blancs, focalizzata sulla liberazione della gente di colore; all'epoca della scomparsa non era cosa nota che Hansberry piu' volte - dal 1957 - aveva proclamato la propria omosessualita' (per esempio sulla rivista lesbica "The Ladder"): una conferma deriva dal divorzio dal marito nel 1964. Oggi Hansberry e' una delle icone del Gay Liberation Movement.

Sito internet: voices.cla.umn.edu/authors/LorraineHansberry.html

 

6. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: FRANCES E. W. HARPER

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Frances Harper nacque nel 1825 a Baltimore nel Maryland e, benche' la sua non fosse stata una famiglia ridotta in schiavitu', non smise mai di soffrire per le discriminazioni del tempo contro la gente di colore. La madre mori' quando lei aveva solo tre anni e fino all'eta' di 13 anni studio' presso la scuola "per neri" presso la quale insegnava lo zio, il reverendo William Watkins. Pur non avendo potuto continuare a dedicarsi alla propria istruzione, il talento che possedeva per la poesia era tale che le permise di diventare una poetessa conosciuta e di poter pubblicare diverse poesie in note antologie... Da adulta lavoro' come insegnante in Ohio e Pennsylvania; a Little York pati' forti discriminazioni per il colore della propria pelle e decise da allora di combattere attivamente la schiavitu' prendendo parte all'"Anti-Slavery movement" dagli anni '50 e scrivendo e leggendo pubblicamente dei poemi... Scrisse prolificamente anche durante la guerra civile e fino alla morte.

Opere: a) poesia: Poems, Philadelphia, 1900; b) narrativa: Minnie's Sacrifice, Sowing and Reaping, Trial and Triumph: Three Rediscovered Novels, Frances Smith Foster, Beacon, 1994; A Brighter Coming Day: A Frances Ellen Watkins Harper Reader, New York, The Feminist Press, 1990.

 

7. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: BARBARA HEPWORTH

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Scultrice inglese (Wakefield  1903 - Saint Ives, Cornovaglia,  1975).  Allieva di Henry Moore al Royal College di Londra, nelle sue opere iniziali (Figura seduta, 1927, Londra, coll. Barney Secle) rappresento' forme semplificate. Intorno al 1934-35 collaboro' ai gruppi United One e Circle, giungendo a sottili figurazioni astratto-geometriche, che palesano l'ispirazione tratta da Mondrian, Arp, Picasso e Brancusi. Nelle opere di Hepworth e' centrale l'elemento umano, perseguito attraverso l'unita' delle forme con lo spazio che le circonda. Realizzo' con fori ricavati all'interno della massa una continuita' tra spazio interno ed esterno, creando un'alternanza ritmica (La madre con il bambino, 1934, coll. Bertha Jones) tra pieni e vuoti. Dal 1949 l'artista realizzo' monoliti percorsi da sottili fili metallici di lucidissima essenzialita' stilistica.

Opere: Three Forms (Extra Eye), 1960; Merryn, collezione privata, 1962; conservate presso il Barbara Hepworth Museum and Sculpture Garden, Tate St. Yves: Oval Sculpture, 1943; Landscape Sculpture, 1944; Projects for Waterloo Bridge: I 1949; II 1949; III 1949; Seated Woman with Clasped Hands, 1949; Reclining Figure, St Remy 1958; Spring, 1957 (Project for Sculpture); Infant, 1929; Seated Figure, 1932-3; Three Forms, 1935; Sculpture with Colour (Deep Blue and Red), 1940; Stringed Figure (Curlew), Version II, 1956; Pierced Form (Epidauros), 1960; Maquette, Three Forms in Echelon, 1961; Single Form (September), 1961; Square Forms, 1962; Vertical Forms (St Ives), 1968; Fallen Images, 1974-5; The Artist's Hand 1943-4.

Bibliografia: AA. VV., Barbara Hepworth, Recent Work: Sculpture, Paintings and Prints, London, Marlborough Fine Art, 1970; Alan Bowness, The Complete Sculpture of Barbara Hepworth, 1960-1969, London, s.e., 1970; AA. VV., Barbara Hepworth: A Retrospective, London, Tate Gallery Publications, 1994.

Siti Internet: www.nmwa.org/legacy/bios/bhepwort.htm, www.nmwa.org/library/bibs/hepworth.htm

 

8. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: PATRICIA HIGHSMITH

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Patricia Mary Highsmith Plaugman, scrittrice statunitense (Fort Worth, Texas,  1921 - Locarno  1995), ha studiato al Barnard College e alla Columbia University di New York. Attenta ai temi psicologici del crimine, predilige le figure dei colpevoli. I suoi romanzi trascendono il semplice "thriller": hanno come tema un dilemma morale e il senso di colpa. Dal suo primo romanzo, Strangers on a Train (1949; Sconosciuti in treno, Milano 1954), Hitchcock trasse un celebre film del 1949. A The Blunderer (1954; Vicolo cieco, ivi 1985), cronaca di un goffo tentativo di imitare il delitto perfetto, fece seguito una serie di romanzi, quelli di maggior successo, incentrati  su di un amorale, ma affascinante giovane espatriato americano in Italia, psicotico e criminale: The Talented Mr Ripley (1956; Il talento di Mr Ripley, ivi 1980; da questo libro sono stati tratti due film: quello del 1960, diretto da Rene' Clement, e quello del 1999, di Anthony Minghella), Ripley Under Ground (Ripley sottoterra, 1970), Ripley's Game (1974; L'amico americano, ivi 1978; dal romanzo e' stato tratto il film omonimo di Wenders, nel 1977), The Boy Who Followed Ripley (1980; Il ragazzo di Tom Ripley, ivi 1982) e Ripley under water (Ripley sott'acqua, 1991). Nel volumetto Plotting and Writing Suspence Fiction (1966; Suspense - Pensare e scrivere un giallo, ivi 1986) la scrittrice illustro' le tecniche del proprio lavoro raccontando la genesi del romanzo The Glass Cell (1964; L'alibi di cristallo, ivi 1983). Tra i suoi sottili gialli psicologici si ricordino Deep Water (1957; Acqua profonda, ivi 1986), The Cry of the Owl (1962; Il grido della civetta, 1979), The Tremor of Forgery (1969; La spiaggia del dubbio, ivi 1982) e Small G.: A Summer Idyll (Piccola G.: idillio d'estate, 1995). La scrittrice ha anche pubblicato sei libri di racconti, tra cui The Animal-Lover's Book of Beastly Murder (1975; Delitti bestiali, ivi 1984) e Little Tales of Misogyny (1977; Piccoli racconti di misoginia, ivi 1984).

Opere: Strangers on a train, New York, Harper and Brothers, 1950; The Price of Salt, New York, Coward-McCann, 1952; The Blunderer, New York, Coward-McCann, 1954; The Talented Mr. Ripley, New York, Coward-McCann, 1955; A Game for the Living, New York, Harper, 1958; This Sweet Sickness, New York, Harper, 1960; The Two Faces of January, N.Y, Garden City, 1964; The Glass Cell, Garden City, N.Y., 1964; The Story-Teller, N.Y., Garden City, 1965; Those Who Walk Away, N.Y., Garden City, 1967; Eleven short Stories, New York, Atlantic Monthly Press, 1970; The Snail-Watcher and Other Stories, New York, Garden City, 1970; The Black House, New York, Penzler Books, 1981.

Bibliografia: Greene, Graham, Foreword, in "Eleven: Short Stories", Atlantic Monthly Press, New York, 1970; Clapp, Susannah, The Simple Art of Murder, in "The New Yorker", December 20, 1999.

 

9. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: KLEMENTYNA HOFFMAN TANSKA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Scrittrice ed educatrice polacca (Varsavia 1798 - Passy, Parigi, 1845). Insegnante, per l'attivita' patriottica esplicata nel 1831 dovette emigrare prima a Dresda, in seguito a Parigi. Autrice di alcuni scritti di pedagogia, nel 1824 creo' il primo periodico polacco per la gioventu', "Rozrywki dla dzieci", e in esso pubblico' i racconti che le diedero fama: Listy El biety Rzeczyckiej (Lettere di Elisabetta R.) e Dziennik Franciszkiej Krasi skiej w ostatnych latach panowania Augusta III pisany (Diario di Francesca Krasinska, scritto negli ultimi anni del regno di Augusto III), pubblicato nel 1825. L'opera, in cui e' narrata la fiabesca storia di Francesca Krasinska (ava materna del re Carlo Alberto), fu giudicata un piccolo capolavoro. L'autrice scrisse anche pieces teatrali e si occupo' di traduzioni.

Opere: The Journal of Countess Francoise Krasinska, great grandmother of Victor Emmanuel, Chicago, A.C. Mc Clurg, 1895; l'edizione italiana e': Diario di Francesca Krasinska, Roma, Pia Societa' S. Paolo, 1941.

Bibliografia: Karen Offen, Liberty, Equality and Justice for Women: The Theory and Practice of Feminism in Nineteenth Century Europe, in Becoming Visible: Women in European History, Boston, Houghton Mifflin Company, 1987, pp. 335-62; Wiktor Hahn, Klementyna Tanska o mitologii, in Eos, vol. 40, 1939, pp. 48 e ss.

 

10. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: REBECCA HORN

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Artista tedesca (Michelstadt, 1944). Dopo aver studiato all'Accademia di Belle Arti di Amburgo, ha frequentato la St. Martin's School of Art di Londra fino al 1972. Dal 1974 e' stata guest professor al California Art Institute, poi a New York; nel 1991 ha ottenuto una cattedra all'Accademia di Amburgo. La sua attivita' artistica comincio' gia' nel '68 con performances, film e installazioni, uno dei mezzi preferiti. L'artista ha sperimentato prolungamenti del corpo attraverso l'uso di protesi, come le barre di legno applicate alle dita in Handschuhfingers (1972). Dal 1975 articola la rappresentazione mettendo a confronto il corpo umano e un apparato meccanico che coinvolge il pubblico, in The Chinese Fiancee (1976) lo spettatore viene rinchiuso dentro una struttura in cui si percepiscono mormoranti voci di donne asiatiche. Durante gli anni '80 nelle installazioni sono assemblati martelli, binocoli, metronomi insieme a elementi naturali come acqua, zolfo, carbone, mercurio (Counter Moving Concert, 1985). Nel 1989 monta l'opera temporanea Missing Full Moon nella citta' termale di Bath. I film Der Eintanzer (1978), La Ferdinanda, che si svolge in una villa di campagna italiana, Buster's Bedroom (1991), illustrano le tensioni tra gli individui e gli spazi.

Opere: The Contrary Concert, Zwinger, 1987; Time goes by, Center for Contemporary Art, Ujazdowski Castle, 1990; Paradiso, New York, Solomon R. Guggenheim Museum, 1993; Lola II (Ten Years After), Landesmuseum, 1997; Three Graces Piano, Horgen, Credit Suisse Center, 2001; Sculpture. Projects in Munster, performances in siti plurimi, 1987 e 1997.

Bibliografia: a) libri: AA. VV., Rebecca Horn, New York, Solomon R. Guggenheim Museum, 1993; AA.VV., Rebecca Horn, Grenoble, Musee de Grenoble, 1995; AA.VV., Rebecca Horn. The Glance of Infinity, Hannover, Kestner Gesellschaft, 1997; b) articoli: Roustayi, M., Getting under the Skin, in "Arts Magazine", a. 63, n. 9, maggio 1989, pp. 58-68; Dornberg, J., Rebecca Horn: The Alchemist's Tales, in "Artnews", a. 90, n. 10, dicembre 1991, pp. 94-99; Wilson Lloyd, A., Rebecca Horn, in "Sculpture", a. 12, n. 2, marzo-aprile 1993, pp. 50-57; c) interviste: Davvetas, D., Rebecca Horn, in "Galeries Magazine", n. 43, giugno-luglio 1991, pp. 93-98; Olivares, R., The River of Life, in "Lapiz", a. 10, n. 87, maggio-giugno 1992, pp. 36-43; Durand, R., Rebecca Horn. Danger imminent. In "Artpress", n. 181, giugno 1993, pp. 10-16.

Siti internet: www.dialnsa.edu/iat97/Sculpture/horn.html, www.labiennale.com/visual_a/xlvii/mostre_it/Rebecca_Horn/rebecca.htm

 

11. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: RICARDA HUCH

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

"La lotta piu' difficile e' quella contro la pigrizia dell'uomo, che nasconde il male e la falsita' sotto la maschera dell'indulgenza, della conciliazione e benevolenza, e si vuole sottrarre alla lotta" (Ricarda Huch).

Scrittrice (Braunschweig 1864 - Schoenberg im Taunus, Francoforte sul Meno, 1947), una delle piu' significative sulla scena letteraria dell'Ottocento tedesco con Ida von Hahn-Hahn e Annette von Droste-Hulshoeff, era figlia di un grande mercante brasiliano. Trasferitasi in Svizzera nel 1888, a causa del declino della propria famiglia e del rapporto morboso che la legava al fratellastro Richard Hugh, li' visse fino al 1896. Laureatasi in filosofia a Zurigo il 18 luglio 1891, insegno' a Brema e a Vienna. Membro della Preussische Akademie der Kuenste, ne usci' all'avvento del nazismo, nel 1933. Sposato il dentista italiano Alessandro Ceconi nel 1897 e trasferitasi con lui a Trieste, partori' Maria Antonia nel 1898 per poi divorziare dal marito nel 1906 al fine di sposare il proprio fratellastro (da cui si separo' nel 1910). Autrice di importanti saggi di critica letteraria, specie sul periodo romantico, e di studi di natura storico-filosofica e a sfondo sociologico, oltre a quelli dedicati a Gottfried Keller (1904) e Jeremias Gotthelf (1917), la sua produzione, spesso firmata con pseudonimi quali "R.I. Carda und Richard Hugo" e "Hugo Huch", privilegia il genere del racconto, spaziando dal genere storico a quello umoristico. Dopo la pubblicazione delle Erzaehlungen (Racconti) del 1897, i suoi interessi per la storia, in particolare quella italiana risorgimentale, si riflettono in raccolte quali Die Geschichten von Garibaldi (Le storie di Garibaldi, 1906-07), in 2 voll., e Das Leben des Grafen Federigo Confalonieri (1910; Federigo Confalonieri, Milano 1949). La sua capacita' di penetrazione nel clima e nell'ambiente storico mediterraneo e' evidente in saggi quali Das Risorgimento (1908) piu' tardi ripubblicati con il titolo Menschen und Schicksale aus dem Risorgimento (Uomini e destini del Risorgimento). Dedicato alla storia del suo paese e' il poema in prosa Der grosse Krieg im Deutschland (La grande guerra in Germania, 1912-14), affresco alla guerra dei Trent'anni. Il suo romanzo piu' famoso resta Aus der Triumphgasse (Via del Trionfo, 1902), rievocazione del protagonista del vicolo dei Trionfi a Trieste, nell'antico quartiere d'origine romana. Un cenno a parte meritano le poesie, venate di toni alterni, dallo scherzoso al nostalgico, dal mitico all'appassionato. Pubblicate a varie riprese, poi raccolte in un volume unico, Gesammelte Gedichte (Poesie raccolte, 1929), furono seguite da un altro volume di liriche (Herbstfeuer, Fuochi d'autunno) del 1944. Famoso fu anche Friedrich Huch, cugino di Ricarda, precettore e scrittore di particolare sensibilita' e di acuta finezza psicologica.

Opere: Die Geschichten von Garibaldi, Stuttgart, Dva, 1906; Im alten Reich (Der Norden), Bremen, Carl Schuenemann, 1917; Entpersoenlichung, Leipzig, Insel, 1921; Michael Bakunin und die Anarchie, Leipzig, Insel, 1923; AA.VV., Insel Almanach: auf das Jahr 1925, Leipzig, Insel-Verlag, 1925; Gesammelte Gedichte, Leipzig, H. Haessel, 1929; AA.VV., Studi in onore di Lorenzo Bianchi, Bologna, Zanichelli, 1960.

Bibliografia: Gilda Musa, Poesia tedesca del dopoguerra, Milano, Schwarz, 1958; Bonaventura Tecchi, Scrittori tedeschi moderni, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1959; Vivian Liska, Medusa und Undine: mythopoetische Intertextualitaet in Ricarda Huchs Erinnerungen von Ludolf Ursleu dem Juengeren, in Ricarda Huch: Studien zu ihrem Leben und ihrem Werk: 6, Braunschweig, Peter H. W., 1997; Eadem, Anarchie der Schrift: die Aktualitaet von Ricarda Huchs Erinnerungen von Ludolf Ursleu dem Juengeren, in AA. VV., Jubilaeumsband Ricarda Huch: Studien zu ihrem Leben und ihrem Werk, Braunschweig, Peter H. W., 1995; AA.VV., Wuerzburg. Literarische Reisewege, Frankfurt, Stefan Janson, Insel Verlag, 1999.

 

12. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: DORIS HUMPHREY

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Danzatrice, coreografa e insegnante americana (Oak Park 1895 - New York 1958). Nasce il 17 ottobre. Formatasi presso la Francis W. Parker School di Chicago, divenne insegnante di balli di sala (1913); entro' poi a far parte della compagnia Denishawn (1917-1928), dedicandosi anche alla coreografia dal 1920 e diventando la principale ballerina, insegnante e coreografa con St. Denis. Fondo' in seguito un proprio gruppo (1928) con Charles Weidman, con il quale produsse, in pochi anni, lavori fondamentali nella storia della modern dance statunitense (Color Harmony, Air for G. String, Water Study, Air on a Ground Bass, Drama of Motion, senza musica, Dances for Women, The Dance of the Chosen-Shakers). Firmo' nel 1930 l'allestimento di Die glueckliche Hand di Schoenberg e nel 1933 le coreografie per le commedie Run Little Chillun di H. Johnson e La scuola delle mogli di Moliere. Contemporaneamente fu docente presso la famosa Bennington School of Dance dal 1934. Autrice della trilogia New Dance, Theatre Piece, With My Red Fires (1935-1936), di Exhibition Piece, El salon Mexico (1943) e Inquest, smise di danzare per problemi di salute, ma continuo' a insegnare e a realizzare coreografie presso la compagnia di Jose' Limon, come direttrice artistica. Scrisse The Art of Making Dances (1959). Insieme a Martha Graham, e' considerata la capostipite dei danzatori e coreografi moderni americani.

Opere: The Art of Making Dances, New York, Grove Press, 1959.

Bibliografia: Cohen, Selma Jeanne, Doris Humphrey: An Artist First, Middletown, Wesleyan University Press, 1972; AA.VV., Days on Earth: the Dance of Doris Humphrey, New Haven, Yale University Press, 1987.

Siti: www.oprf.com/Humphrey/, www.pitt.edu/~gillis/dance/doris.html

 

13. PROFILI. ALLEGRA ALACEVICH: HELENE SERAFIA (HELLA HAASSE)

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Hella Haasse, pseudonimo di Helene Serafia, scrittrice nederlandese (Batavia, odierna Jakarta, 1918).  Figlia di un funzionario coloniale, trascorse gran parte degli anni giovanili nelle Indie olandesi (odierna Indonesia). Nel 1938 torno' nei Paesi Bassi per studiare letteratura e recitazione, diplomandosi alla scuola d'arte drammatica. Il suo primo romanzo di successo, impregnato di quel senso di lacerazione che le ha dato la guerra di secessione delle Indie olandesi, in quel tempo ancora in corso, e' Oeroeg (Urug, 1948), che narra la profonda amicizia fra un ragazzo olandese e un giovane indonesiano, compromessa dall'indipendenza dell'arcipelago. Segui' una serie di romanzi storici, tra i quali De skarlaken stad (La citta' scarlatta, 1952), ambientato nella Roma del Cinquecento. I motivi della ricerca dell'identita' e della rinascita interiore, intrecciati a quelli delle illusioni e delle verita' latenti (la scrittrice e' soprannominata "maestra dell'equivoco"), presenti in tutta l'opera dell'autrice, diventano problematica nei romanzi De verborgen bron (La fonte nascosta, 1950) e De ingewijden (Gli iniziati, 1957), in cui gli eventi banali della quotidianita' si intersecano presto con quelli eccezionali e misteriosi del giallo. Fra i romanzi successivi ricordiamo Mevrouw Bentinck of Onverenigbaarheid van karakter (La signora Bentinck o l'Incompatibilita' di carattere, 1978) e il seguito De groten der aarde of Bentinck tegen Bentinck (I grandi della terra o Bentinck contro Bentinck, 1981). Tra le sue opere piu' recenti citiamo Zwanen schieten (Sparare ai cigni, 1997). L'opera di Haasse comprende anche lavori teatrali, saggi, biografie, poesie, critiche...

Autrice celebre nel panorama della letteratura olandese, la Haasse e' ormai nota anche al pubblico italiano dei lettori, grazie alle traduzioni pubblicate negli anni Novanta dalle case editrici Iperborea e Rizzoli.

Opere (alle relativamente esigue pubblicazioni italiane si e' voluto supplire con alcune francesi): H. Haasse, A. Gelderblom, Het licht der schitterige dagen, Amsterdam 1981; En la foret de longue attente, Paris, Seuil, 1991; Il lago degli spiriti, Torino, Lindau, 1991; Profumo di mandorle amare, Milano, Rizzoli, 1993; Le maitre de la descente, Arles Cedex, Actes Sud, 1994; Di passaggio, Milano, Iperborea, 1994; I signori del te', Milano, Rizzoli, 1994; La fonte nascosta, Milano, Iperborea, 1997; La signora Bentick, Milano, Rizzoli, 1997; Le genie du lieu, Arles Cedex, Actes Sud, 1998; Les locataires et les sous-locataires, Arles Cedex, Actes Sud, 1999; Des nouvelles de la Maison Bleue, Arles Cedex, Actes Sud, 2000; Les jardins de Bomarzo, Paris, Seuil, 2000; Le vie dell'immaginazione, Milano, Iperborea, 2001; Un long week-end dans les Ardennes, Arles Cedex, Actes Sud, 2001.

Siti su Hella Haasse: www.iperborea.com/Haasse.htm, www.nlpvf.nl/6books/Haasse_Fenrir.html (in inglese), www.librairiepantoute.com/magazine/articles/hellashaasse.asp (in francese).

 

14. PROFILI. GABRIELLA FRECCERO: JANE ELLEN HARRISON

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Gabriella Freccero, nata a Savona nel 1966, impegnata sulle tematiche pacifiste e del disarmo, sul pensiero e la scrittura delle donne, laureata in storia ad indirizzo antico con una tesi su "A scuola da Aspasia: uomini e donne tra retorica e politica nell'Atene del V secolo", ha pubblicato vari contributi su "Donne e conoscenza storica" (www.url.it/donnestoria), sito della Comunita' di pratica e riflessione pedagogica e di ricerca storica di Milano affiliata alla Libreria delle Donne, per cui cura recensioni di libri su donne e antichita' e sulla filosofia femminista; ha curato le schede di Aspasia di Mileto, Jane Hellen Harrison, Aphra Behn per il progetto "Dominae" del sito www.arabafelice.it di Anna Santoro. Collabora con il bimestrale "La Civetta" di Savona e con la rivista "Leggere donna" di Luciana Tufani]

 

Jane Ellen Harrison (1850-1928) appartenne, unica donna, al gruppo di studiosi inglesi noti come "ritualisti di Cambridge", che tra il 1900 e il 1914 rivoluzionarono in senso antropologico e sociologico gli studi classici, proponendo una rilettura del mito come originantesi dal rituale, e quindi dalla concreta esperienza del gruppo sociale, e non, viceversa, entita' autonoma extra-storica che troverebbe nel rituale il suo compimento.

Jane inizia a studiare arte e archeologia greca al British Museum;dal 1887 inizia il suo interesse per la mitologia. Nel 1903 pubblica il suo primo e fortunatissimo libro, Prolegomena to the Study of Greek Religion, in cui, sulla scia di Nietzsche, oppone agli dei olimpici, considerati una tarda e fiacca invenzione razionalista, gli antichi culti misterici di Dioniso e dell'orfismo, capaci di rappresentare autenticamente alcuni passaggi-cardine della vita umana (vita, morte, nascita e rinascita).

Nel 1912 appare Themis: A Study of the Social Origins of Greek Religion, accolto molto piu' freddamente nei circoli accademici che i Prolegomena; qui Jane sviluppa quelle che nella prefazione alla seconda edizione del 1927 chiama "le sue antiche eresie": che gli dei rappresentano le attivita' sociali dei credenti; che le risorse alimentari sono fondamentali nella religione (vedi il sacrificio); che i demoni precedono gli dei; che la Grande Madre viene prima degli dei maschili. Per quanto riguarda il matriarcato, la Harrison critica la posizione di Bachofen (che peraltro usava il termine piu' tecnico di ginecocrazia), preferendo parlare per le societa' antiche non di una arche' o potere in mano alla donna ma piuttosto di una societa' matrilieare, dove la donna regolava la vita sociale. Simbolo di questa funzione femminile e' proprio Themis, l'antica dea che secondo Omero radunava l'assemblea e presiedeva ai banchetti, che si manifesta nei momenti in cui gli esseri umani svolgono una funzione sociale e collettiva.

Le sue teorie, giudicate troppo rivoluzionarie, le inimicano l'ambiente accademico inglese, e le causano una sempre crescente insofferenza; nel 1922, dopo aver bruciato la corrispondenza con gli amici studiosi, abbandona il Newnham college, dove insegnava, e si traferisce a Parigi con l'amata allieva Hope Mirrlees.

L'influenza della Harrison fu notevole anche fra i letterati inglesi di inizio secolo; Virginia Woolf mutuo' il titolo del suo saggio, A room of one's own, da un'espressione ricordata dalla Harrison nella sua autobiografia, quando un'acida zia della piccola Jane proprio non capiva come una grammatica greca, molto cara alla piccola, potesse aiutarla un giorno a governare la sua propria casa, a home of her own. Nel saggio della Woolf, la Harrison appare come un capriccioso fantasma che appare e scompare dal giardino del college femminile di Newnham, sdraiata su un'amaca.

La Harrison fu anche convinta sostenitrice del movimento suffragista; i suoi pamphlet Homo sum, e Woman and knowledge rivendicano l'importanza del contributo delle donne nella vita sociale e negli studi.

Muore nel 1928. Cosi' la ritrae Virginia Woolf sul letto di morte: "Ella giaceva morta, al di la' del cimitero, nella stanza interna dove la vedevamo sollevata sui cuscini, come una persona antica che la vita ha spinto in alto e poi lasciato; che ha esaltato, soddisfatto e abbandonato esausta".

Opere: Myths of Odyssey in Art and Literature, London 1882; (con Margaret de G. Verrall), Mythology and Monuments of Ancient Athens. Being a Translation of a Portion of the "Attica" of Pausanias, London 1890; (con D.S. Mc Coll), Greek Vase Painting, London 1894; Prolegomena to the Study of Greek Religion, London 1903, repr. 1991, Princeton University Press; Themis. A Study of the Social Origins of Greek Religion, London 1912, trad. it. di Giuliana Scalera Mc Clintock, Napoli 1996; Ancient Art and Ritual, London 1913, repr. Kessinger Publishing 1997; Alpha and Omega, London 1915, repr. New York 1973; Epilegomena to the Study of Greek Religion, London 1921, repr. Holmes Publishing Group 1991; Reminiscences of a Student's Life, London 1925, repr. in "Arion" 4 (1965).

Bibliografia: Martha C. Carpentier, Ritual, Myth and the Modernist Text. The Influence of Jane Ellen Harrison on Joyce, Eliot and Woolf, Amsterdam 1988; Sandra Peacock, Jane Ellen Harrison. The Mask and the Self, New Haven-London 1988; Annabel Robinson, The Life and Work of Jane Ellen Harrison, Oxford-New York 2002; Renate Schlesier, voce "Harrison" per la Encyclopedia of Classical Scholars; Jessie Stewart, Jane Ellen Harrison: a Portrait from Letters, London 1959. Su Harrison e il gruppo ritualista: M. Finley, Uso e abuso della storia, Torino 1981; R. Schlesier, Prolegomena to Jane Harrison's Interpretation of Ancient Greek Religion in The Cambridge Ritualists Reconsidered, ed. by William M.Calder III, Atlanta 1989; F.M.Turner, The Greek Heritage in Victorian Britain, New Haven 1981. Su Themis: M. Corsano, Themis. La norma e l'oracolo nella Grecia antica, Lecce 1988; A. Putino, Lo spirito dell'assemblea, "DWF" 4, 20 (1993). Sui rapporti tra J.E. Harrison e V. Woolf: S. Arlen, The Cambridge Ritualists: An annotated Bibliography of the Works by and about Jane Ellen Harrison, Gilbert Murray, Francis M.Cornford, and Arthur Bernard Cook, Metuhen, N.J. - London 1990.

 

15. PROFILI. BARBARA GABOTTO: AUGUSTA HOLMES

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Su Barbara Gabotto cfr. la breve notizia biografica nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 554]

 

Augusta Holmes, di famiglia di origine irlandese, nacque a Parigi nel 1847, ebbe per padrino Alfred de Vigny e divenne presto una delle allieve predilette di Cesar Franck. Fu inoltre grande amica di Saint-Saens, che piu' volte ma invano le propose di sposarlo, e di molti artisti dell'ambiente parigino. Fervente wagneriana, compose opere teatrali, poemi sinfonici, corali e numerosi lieder. Tra le piu' celebri i poemi sinfonici: Irlande e Andromede et Pologne; l'ode sinfonica Ludus pro patria e la sinfonia drammatica Les Argonautes. Mori' nel 1903.

Opere: Irlande; Andromede et Pologne; Ludus pro patria; Les Argonautes.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Id., La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Numero 250 del 5 giugno 2011

 

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