Telegrammi. 548



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 548 del 7 maggio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Accecati

2. Mao Valpiana: Quarantaduesimo giorno di digiuno nonviolento collettivo a staffetta per opporsi alla guerra e al nucleare

3. "Standing Women": Un appello alle donne l'8 maggio

4. Sharon Mehdi: Per salvare il mondo

5. Vandana Shiva: Ho fatto un sogno

6. Elezioni amministrative e referendum

7. Il 7 maggio a Civita Castellana

8. Antonio Gramsci: Indifferenti

9. Per sostenere il Movimento Nonviolento

10. Segnalazioni librarie

11. La "Carta" del Movimento Nonviolento

12. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. ACCECATI

 

Accecati dinanzi all'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra afgana, che continua, strage dopo strage.

Accecati dinanzi all'illegale, criminale partecipazione italiana alla guerra libica, che continua, strage dopo strage.

Accecati dinanzi all'illegale, criminale persecuzione razzista e schiavista compiuta dallo stato italiano nei confronti dei migranti.

Accecati dinanzi al terrorismo di stato degli Usa ed alla complicita' italiana con esso.

Accecati dinanzi alla catastrofe nucleare di Fukushima, col governo golpista italiano impegnato ad impedire il referendum, cosi' da poter tra qualche mese nuovamente tentare di imporre la criminale follia nucleare nel nostro paese.

Accecati dinanzi al colpo di stato berlusconiano.

Accecati dinanzi alla complicita' della quasi totalita' del ceto politico col colpo di stato berlusconiano.

Accecati dinanzi al potere mafioso che si fa regime, in Italia e nel mondo.

Accecati dinanzi alla devastazione ambientale che sta portando al collasso della biosfera.

Accecati dinanzi alla barbarie dei poteri dominanti che stanno recando l'umanita' alla catastrofe.

*

Tornare a vedere la realta'.

Scegliere la nonviolenza.

 

2. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: QUARANTADUESIMO GIORNO DI DIGIUNO NONVIOLENTO COLLETTIVO A STAFFETTA PER OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

La guerra distrugge la barriera tra il vero e il falso. Il falso diventa vero, il vero diventa falso. Odio e menzogna trionfano.

Le parole, le notizie, sono usate come proiettili, per colpire il nemico, per ammazzare con esso anche la verita'.

La guerra teme la luce, adora le tenebre.

Il digiuno e' un modo per ritrovare il confine tra vero e falso.

Queste sono semplici verita', che hanno una forza in se', nel momento stesso in cui le diciamo. La nonviolenza e' forza della verita'.

Il digiuno che stiamo conducendo e' un gesto di nonviolenza attiva, e' un atto di speranza, e' un fatto concreto contro la guerra e la sua preparazione, contro il nucleare che uccide il presente e il futuro.

Sono 140 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al nucleare".

Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso, e nuovi aderenti hanno gia' annunciato la loro partecipazione almeno fino a domenica 22 maggio. Ma altri ancora si stanno aggiungendo, e si proseguira' oltre. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.

La nonviolenza e' contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore, che sta proseguendo da 42 giorni.

Chi desidera aderire al digiuno lo puo' comunicare a: azionenonviolenta at sis.it (indicare nome, cognome, citta', giorno o giorni di digiuno).

*

Di seguito l'elenco dei digiunanti aggiornato alle ore 18 del 6 maggio 2011.

Hanno finora digiunato a staffetta: Mao Valpiana (Verona), Caterina Del Torto (Ferrara - Verona), Elisabetta Pavani (Ferrara), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Lucia Grieco (Mestre - Venezia), Sergio Paronetto (Verona), Daniele Lugli (Ferrara), Maddalena Soffi (Verona), Domenico Letizia (Caserta), Alessandro Pizzi (Soriano - Viterbo), Luca Giusti (Genova), Massimiliano Pilati (Trento), Piercarlo Racca (Torino), Angela Dogliotti Marasso (Torino), Enrico Peyretti (Torino), Rocco Pompeo (Livorno), Caterina Bianciardi (Livorno), Mirella Martini (Mestre - Venezia), Vincenzo Benciolini (Verona), Gabriella Falcicchio (Bari), Albachiara Orlando e Stefano Daga (Oristano), Gavina Galleri (Cagliari), Giovanni e Graziella Ricchiardi (Torino), Mira Mondo (Condove - Torino), Claudia Pallottino (Torino), Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi), Pier Cesare Bori (Bologna), Marzia Manca (Cagliari), Tommaso Gradi (Ferrara), Laura Cappellari (Pedavena - Verona), Aurora Bedeschi (Ferrara), Marco Baleani (Gubbio), Silvana Valpiana (Verona), Claudia Capra (Brescia), Paolo Predieri (Brescia), Adriano Moratto (Brescia), Anna Zonari (Ferrara), Tiziana Valpiana (Verona), Marina Nardovino (Verona), Carmine Buro (Prato), Pier Cesare Bori (Bologna), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Maria Erminia Satta (Tempio Pausania), Andrea Zanetti (Orvieto), Lucia Agrati (Roma), Claudia Bernacchi (Padova), Marzia Manca (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Frate Antonio Santini (Trieste), Ettorina Rubino (Trieste), Massimiliano Brignone (Torino), Danilo Villa (Monza), Maria Grazia Misani (Monza), Stefano Panozzo (Padova - Bruxelles), Tiziana Cimolino (Trieste), Francesca Cimolino (Trieste), Arianna Salan (Verona), Beatrice Pascucci (Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Liliana Obad (Trieste), Gianfranco Aldrovandi (Guastalla), Paolo Predieri (Brescia), Pier Cesare Bori (Bologna), Giorgio Pellis (Trieste), Marzia Manca (Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Marco Baleani (Gubbio), Paola, Giovanni, Benedetta Baleani (Gubbio), Alessandro Capuzzo (Trieste), Giorgio Pellis (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Claudia Pallottino (Torino), Massimiliano Brignone (Torino), Serena Pulcini (Trieste), Gloria Germani (San Casciano - Firenze), Teresa Piras (Iglesias), Edvino Ugolini (Trieste), Cristina Cometti (Milis - Oristano), Enrico Peyretti (Torino), Peppe Sini (Viterbo), Pasquale Dioguardi (Livorno), Mao Valpiana (Verona), Jolanda Spallitta (Alessandria), Enrico Gabbioneta (Sesto ed Uniti - Cremona), Raffaele Barbiero (Forli' - Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Rosaria Totino (Trieste), Antonio Poce (Ferentino - Frosinone), Tiziana Valpiana (Verona), Alessandro Natalini (Perugia), Loretta Viscuso (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Salerno), Liliana Obad (Trieste), Caterina Giustolisi (Firenze), Andrea Ferralasco (Genova), Paolo Predieri (Brescia), Loredana Caletti (Sesto ed Uniti - Cremona), Antonio Santini (Trieste), Luciano Ferluga (Trieste), Tonino Bisceglia (Varazze - Savona), Furio Semerari (Bari), Gabriella Falcicchio (Bari), Gianni D'Elia (Rivalta di Torino), Ettorina Rubino (Trieste), Alessio Di Florio (Casalbordino - Chieti), Andrea Salvoni (Barga - Lucca), Marzia Manca (Cagliari), Samuele Venturi (Castel San Pietro Terme - Bologna), Graziella Prendivoi (Trieste), Luca Dorizzi (Verona), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bellini (Ferrara), frate Antonio Santini (Trieste), Francesco Spagnolo (Roma), Adriano Moratto (Brescia), Francesco Montanari (provincia Pesaro-Urbino), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Francesco Comina (Bolzano/Bozen), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Luca Alberghi (Faenza - Ravenna), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Claudia Pallottino (Barbania - Torino), Cinzia Picchioni (Torino), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Lorenzo Porta (Firenze), Massimiliano Pilati (Lavis - Trento), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Silvana Valpiana (Verona), Elena Buccoliero (Ferrara), Daniele Lugli (Ferrara), Maria Longhi (Vicenza), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Antonio Saulle (Trieste), Marco Iannelli (Roma), Paolo Predieri (Brescia), Franca Maria Bagnoli (Pescara), Antonio Santini (Trieste), Liliana Obad (Trieste), Maddalena Soffi (Verona), Michele Boato (Mestre), Maria Cossu (Mestre), Marzia Manca (Cagliari), Giusi Danelon (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bravo (Torino), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Maurizio Grotta (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Graziella Prendivoi (Trieste), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Sandro Capuzzo (Trieste), Bruno Salvador (Treviso), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Giovanni Chianchini (Chieti), Adriano Sincovich (Trieste), Daniele Taurino (Fiumicino - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Pasquale Dioguardi, Rosaria Totino (Trieste), Silvana Valpiana (Verona), Marino Bergagna (Trieste), Francesco Lo Cascio (Palermo), Adriano Moratto (Brescia), Ettorina Rubino (Trieste), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Marco Iannelli (Roma), Marzia Manca (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Tiziana Cimolino (Trieste), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto).

Proseguono: sabato 7 maggio: Giovanni Chianchini (Chieti), Marco Iannelli (Roma), Antonio Santini (Trieste); domenica 8 maggio: Serena Pulcini (Trieste), Giovanni Baleani (Gubbio - Pg), Aris Elezeri (Gubbio - Pg), Leone Faccio (Gubbio - Pg), Jyotis Medici (Pietralunga - Pg), Raydas Medici (Pietralunga - Pg), Daniela Medici (Pietralunga - Pg), Manuele Medici (Pietralunga - Pg), Jaimal Preta (Pietralunga - Pg), Maria Cossu (Mestre - Venezia), Michele Boato (Mestre - Venezia); lunedi' 9 maggio: Mirella Mancini (Mestre - Venezia), Pasquale Dioguardi (Livorno), Gianluca D'Andrea (Potenza); martedi' 10 maggio: Oriana Gorinelli (Rivalta di Torino); mercoledi' 11 maggio: Tiziana Volta (Brescia), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara); mercoledi' 18 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda); domenica 22 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda).

Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi) porteranno avanti il digiuno a staffetta, alternandosi, fino alla fine della guerra; Gianluca D'Andrea e Pasquale Dioguardi digiuneranno tutti i lunedi'; Oriana Gorinelli digiunera' tutti i martedi'; Anna Bellini, Adalgisa Freddi, Marco Palombo e Marco Rizzinelli digiuneranno tutti i mercoledi'; Paola e Marco Baleani, Teresa Gargiulo, Raffaele Ibba e Giovanni Mannino digiuneranno tutti i venerdi'; Marco Iannelli digiunera' tutti i venerdi' e i sabato; Giovanni Cianchini digiunera' tutti i sabato. Alessandro Natalini e Marzia Manca digiuneranno un giorno a settimana.

 

3. INIZIATIVE. "STANDING WOMEN": UN APPELLO ALLE DONNE L'8 MAGGIO

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente appello]

 

Chiamiamo le donne del mondo ad ergersi con noi l'8 maggio 2011, dalle bimbe piu' piccole alle piu' anziane signore.

Noi prenderemo posizione per i figli ed i nipoti di tutto mondo, e per le sette generazioni che verranno dopo di loro.

Sogniamo un mondo in cui tutti i nostri bambini hanno acqua pulita da bere, aria pulita da respirare ed abbastanza cibo da mangiare.

Un mondo in cui essi abbiano accesso ad un'istruzione di base che sviluppi le loro menti e a cure sanitarie che nutrano i loro corpi in crescita.

Un mondo in cui abbiano un luogo caldo, sicuro ed amabile che possano chiamare "casa".

Un mondo dove non vivano nel terrore della violenza: nelle loro case, nei loro quartieri, nelle loro scuole e sull'intero pianeta.

Questo e' il mondo che sogniamo. Questa e' la causa per cui ci ergiamo insieme.

Se condividete questo sogno, vi preghiamo di condividere con noi cinque minuti di silenzio, all'una pomeridiana (ora locale), l'8 maggio 2011, nei vostri parchi, cortili scolastici, luoghi di raduno, o qualsiasi altro posto riteniate appropriato. Portate con voi piccole campane da suonare all'inizio ed alla fine del periodo di silenzio. Durante il periodo di silenzio, per favore riflettete su cosa individualmente e collettivamente potete ottenere per questo mondo. E dopo, parlatene con coloro che amate.

Potete contattarci su www.standingwomen.org

 

4. UNA FIABA. SHARON MEHDI: PER SALVARE IL MONDO

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione la fiaba scritta da Sharon Mehdi per la sua nipotina di cinque anni, che nel 2007 ispiro' la nascita del movimento Standing Women (cfr. il sito www.standingwomen.org).

Sharon Mehdi e' scrittrice, insegnante, terapeuta, madre e nonna]

 

C'era una volta un caffe' con le finestre che davano sul parco pubblico. Un giorno, un ragazzo che lavorava nel caffe' vide da una di quelle finestre due donne anziane, che sembravano essere rimaste nel parco tutto il giorno. Non si muovevano, non parlavano, erano vestite con i loro abiti migliori e pareva guardassero in direzione del Municipio. Il ragazzo chiese ai suoi colleghi che ne pensassero. Proprietari, lavoratori e avventori cominciarono a speculare su cosa le donne stessero facendo, e tirarono fuori un gran numero di ipotesi.

Una bambina di cinque anni che era nel caffe' prese infine parola e disse: "Una di quelle donne e' mia nonna ed io so cosa stanno facendo. Stanno in piedi la' per salvare il mondo".

Tutti gli uomini nel caffe' risero e schiamazzarono. Sulla strada di casa, il ragazzo decise di chiederlo direttamente alle donne, e la loro risposta fu: "Stiamo salvando il mondo". Quella sera, a cena, il ragazzo racconto' la storia ai suoi genitori, e lui e suo padre risero e schiamazzarono, ma sua madre resto' in silenzio. Dopo cena, la madre chiamo' le sue amiche per narrare loro la vicenda.

Il giorno dopo, il ragazzo guardo' di nuovo dalla finestra, e le due anziane erano ancora la', ma c'erano anche sua madre, le amiche di sua madre e tutte le donne che erano state nel caffe' il giorno prima. Tutte stavano in piedi, in silenzio, con lo sguardo rivolto al Municipio.

Di nuovo, gli uomini sghignazzarono e ulularono e dissero cose di questo tipo: "Non si salva il mondo stando nei parchi, ci vogliono gli eserciti", oppure: "Tutti sanno che bisogna avere striscioni e slogan per salvare il mondo, non si puo' farlo stando semplicemente in un parco".

Il giorno dopo, al gruppo di donne si erano aggiunte anche tutte quelle che erano nel caffe' il giorno prima, e un po' delle loro amiche. Cio' indusse il quotidiano locale ad occuparsene ed il giornalista scrisse un articolo che derideva le donne. Il giorno in cui l'articolo apparve sul giornale, centinaia di donne raggiunsero le altre al parco e stettero in silenzio con loro. Il sindaco disse allora al capo della polizia di sgomberarle, perche' facevano sembrare stupida la citta'.

Quando il capo della polizia disse alle donne di disperdersi perche' non avevano l'autorizzazione a manifestare, una di esse gli rispose: "Siamo solo cittadine che stanno nel proprio parco pubblico, non stiamo tenendo discorsi o facendo una dimostrazione per cui sia necessario un permesso". Il capo della polizia dovette ammettere che era cosi' e le lascio' stare.

A questo punto, nel parco c'erano 2.223 donne incluse la moglie del sindaco, la moglie del capo della polizia ed una bambina di cinque anni, tutte la' per salvare il mondo. La notizia si diffuse velocemente, e presto ci furono donne in tutti i parchi del paese, e poi in tutti i parchi del pianeta. Avevano preso posizione per salvare il mondo.

 

5. MAESTRE. VANDANA SHIVA: HO FATTO UN SOGNO

[Dal sito del settimanale "L'Espresso" (espresso.repubblica.it) riprendiamo il seguente testo li' pubblicato l'8 luglio 2010 col titolo "Camminero' sull'acqua" e il sommario "Non e' con le guerre che si esporta la pace. Ma con la democrazia della Terra. Per sconfiggere fame e sete. Parola di un'economista".

Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009]

 

Ho fatto un sogno. Un sogno in cui la societa' umana si evolveva dall'avidita' e dal consumismo a una democrazia della Terra basata sulla conservazione. La globalizzazione sta spingendo il mondo verso un apartheid del "vivere" e non "vivere", giacche' gli elementi primari della vita, la biodiversita', il cibo e l'acqua, vengono mercificati e privatizzati e le condizioni di base per la vita della gente vengono distrutte.

Nella democrazia della Terra, la biodiversita' e l'acqua saranno recuperate come beni comuni. Non ci saranno brevetti sulla vita e nessuna privatizzazione dell'acqua. Il diritto al cibo e all'acqua sara' parte dei diritti umani universali fondamentali di tutti. Nella democrazia della Terra, la diversita' sara' la condizione per la pace e la cooperazione. Nella democrazia della Terra, la nostra identita' fondamentale sara' quella di cittadini della Terra, parte della famiglia allargata di tutte le specie e di tutti gli esseri attualmente divisi da conflitti e guerre basati sulla razza e la religione. La conservazione, e non il consumismo, sara' il segno del progresso umano. Il mondo e la visione del mondo delineati dalla globalizzazione corporativa sono in declino e si reggono solo tramite la forza bruta. Un altro mondo non e' solo possibile: sta avvenendo. E' la costruzione della democrazia della Terra.

La globalizzazione corporativa sta trasformando la Terra in un supermercato, e le risorse della Terra in merci controllate da cinque giganti della genetica, cinque giganti del grano e cinque giganti dell'acqua. Nella democrazia della Terra, i diritti alle risorse vitali naturali sono diritti naturali che discendono dal nostro essere membri della comunita' della Terra. Tutti gli umani hanno gli stessi diritti al cibo e all'acqua. Il mercato globale ha accresciuto la ricchezza dei ricchi e la poverta' dei poveri, ma ha disumanizzato tutti: i poveri perche' spinti a livelli di esistenza subumana, i ricchi nel processo di accumulazione. Per riscattare la nostra comune umanita' dobbiamo riconoscere che la nostra specie e' all'interno della comunita' della Terra. Il progetto di eguaglianza che e' crollato con il Muro di Berlino, descritto come la fine della storia da Francis Fukuyama, era centrato sullo Stato e basato sulle uniformita'. L'eguaglianza nella democrazia della Terra e' radicata nella diversita' e nell'auto-organizzazione decentrata che va dall'individuo alla comunita', dal paese al pianeta.

Questa ricerca di un'eguaglianza basata sull'ecologia sta portando a cambiamenti radicali nella produzione e nel consumo. La globalizzazione corporativa estingue i diritti fondamentali alla vita, ai mezzi di sostentamento e agli stili culturali diversi. Gli umani, come agenti creativi che fanno e producono beni e servizi e attraverso quella produzione riproducono la vita, non trovano posto nel supermarket globale nel quale possiamo essere solo consumatori e non produttori. La globalizzazione corporativa e' la fine della riproduzione e della produzione come elementi essenziali degli esseri della nostra specie. La democrazia della Terra e' invece il modo per reclamare la nostra creativita' e le nostre capacita' produttive.

Nella sfera della biodiversita' la fine della creativita' sta nei brevetti per la vita che portano alla pirateria e al brevettare il sapere indigeno, e da qui alla creazione di un monopolio di diritti nelle mani delle corporazioni occidentali che possono essere usati per impedire alle comunita' indigene di accrescere la loro sapienza per produrre cibo e prevenzione sanitaria. I brevetti sui semi rendono illegale il conservare e riprodurre semi, spezzando cosi' il ciclo della rigenerazione sia del raccolto che della conoscenza. Nella sfera alimentare, la fine della creativita' sta nella globalizzazione e industrializzazione dei sistemi alimentari, che eliminano i piccoli contadini dalla catena alimentare, distruggono le economie alimentari locali e le culture, lasciando tutti ignoranti sulla provenienza del cibo, su come sia stato prodotto e su quello che contiene. Nei sistemi globalizzati non c'e' posto per le persone che coltivano e producono cibo. Questa e' una ricetta per rendere superfluo il 75 per cento dell'umanita' legato alla produzione alimentare. La democrazia della Terra centra la conoscenza e la produzione nei processi viventi del suolo, dell'acqua e della biodiversita'.

 

6. RIFLESSIONE. ELEZIONI AMMINISTRATIVE E REFERENDUM

 

Vale anche per questa tornata di elezioni amministrative un ragionamente che piu' volte abbiamo dovuto fare negli ultimi vent'anni.

Che fermo restando che occorre svolgere un'analisi concreta della situazione concreta, e quindi luogo per luogo, ente per ente, caso per caso, il dato politico complessivo e' che ancora una volta si pone l'esigenza di contrastare il regime berlusconiano e il suo colpo di stato razzista e bellicista.

Cosicche', ovunque sia possibile, si voti a sinistra per liste e per persone candidate che si oppongono al blocco berlusconiano, neofascista e filomafioso; si voti a sinistra per liste e per persone candidate impegnate contro la guerra e contro il razzismo, per il rispetto della legalita' costituzionale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa dell'ambiente. Sperando che ve ne siano ovunque si voti, di liste e candidature con queste caratteristiche.

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Per quanto concerne i referendum si prosegua nell'azione informativa, di documentazione e sensibilizzazione su tutti e quattro i referendum: se anche poi il governo golpista con ignobili escamotages riuscisse ad impedire l'effettuazione di uno o piu' di essi (sara' la Corte di Cassazione a pronunciarsi in merito tra pochi giorni), e' comunque decisivo vincere quelli restanti.

In particolare contro la criminale follia nucleare e in difesa dell'acqua bene comune e diritto umano occorre continare in questi giorni a consolidare ed estendere la consapevolezza che e' necessario che il popolo italiano nell'esercizio diretto della sua sovranita' esprima una decisione che il governo golpista non possa violare.

 

7. INCONTRI. IL 7 MAGGIO A CIVITA CASTELLANA

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

 

L'amministrazione comunale di Civita Castellana (Vt) ha invitato l'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" a tenere una relazione medico-scientifica sul tema: "L'arsenico nelle acque destinate a consumo umano: problematiche ambientali e sanitarie, e proposte d'intervento".

L'incontro si svolgera' sabato 7 maggio 2011 alle ore 16,30 nell'aula consigliare del Comune di Civita Castellana.

La dottoressa Antonella Litta, referente dell'Associazione, relazionera' sui meccanismi di azione e d'interazione dell'arsenico, elemento tossico e cancerogeno, e le patologie neoplastiche e le malattie correlate all'esposizione cronica a questo elemento soprattutto attraverso l'assunzione cronica di acque contaminate e di alimenti preparati con le stesse.

Saranno anche illustrate le proposte dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" per realizzare subito interventi efficaci per fornire acqua dearsenificata alle popolazioni, in particolare alle donne in gravidanza e ai bambini che, come raccomandato dalla  comunita' scientifica internazionale e dall'Organizzazione mondiale della sanita', deve avere come obiettivo di qualita' un contenuto di arsenico pari a zero (o al piu' e in via transitoria di 5 microgrammi/litro) nelle acque destinate a consumo umano come vera e sicura tutela della salute pubblica.

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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 6 maggio 2011

 

8. TESTI. ANTONIO GRAMSCI: INDIFFERENTI

[Questo celebre articolo di Gramsci apparve ne "La citta' futura", numero unico pubblicato dalla Federazione socialista piemontese l'11 febbraio 1917. Lo riprendiamo da Antonio Gramsci, le opere, Editori Riuniti, Roma 1997, pp. 23-25.

Antonio Gramsci nacque ad Ales, in provincia di Cagliari, nel 1891. Muore a Roma il 27 aprile 1937. La sua figura e la sua riflessione, dal buio del carcere fascista, ancora illumina la via per chi lotta per la dignita' umana, per un'umanita' di liberi ed eguali. Opere di Antonio Gramsci: l'edizione critica completa delle Opere di Antonio Gramsci e' ancora in corso di pubblicazione presso Einaudi. E' indispensabile la lettura delle Lettere dal carcere e dei Quaderni del carcere. Opere su Antonio Gramsci: nell'immensa bibliografia gramsciana per un avvio si vedano almeno le monografie di Festa, Fiori, Lajolo, Lepre, Paladini Musitelli, Santucci, Spriano. Un utile strumento di lavoro e' l'edizione ipertestuale dei Quaderni del carcere in cd-rom a cura di Dario Ragazzini, Einaudi, Torino 2007, ed anche in supplemento a "L'unita', Nuova iniziativa editoriale, Roma 2007. Alcuni siti utili: www.fondazionegramsci.org e www.gramscitalia.it]

 

Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che "vivere vuol dire essere partigiani". Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla citta'. Chi vive veramente non puo' non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza e' abulia, e' parassitismo, e' vigliaccheria, non e' vita. Percio' odio gli indifferenti.

L'indifferenza e' il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, e' la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi piu' splendenti, e' la palude che recinge la vecchia citta' e la difende meglio delle mura piu' salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perche' inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.

L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalita'; e' cio' su cui non si puo' contare; e' cio' che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; e' la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Cio' che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) puo' generare, non e' tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Cio' che avviene, non avviene tanto perche' alcuni vogliono che avvenga, quanto perche' la massa degli uomini abdica alla sua volonta', lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potra' tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta fara' abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potra' rovesciare. La fatalita' che sembra dominare la storia non e' altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perche' non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perche' non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalita' a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non e' responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volonta', il mio consiglio, sarebbe successo cio' che e' successo? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attivita' a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.

I piu' di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano cosi' la loro assenza da ogni responsabilita'. E non gia' che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi piu' urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti. Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non e' animato da alcuna luce morale; e' prodotto di curiosita' intellettuale, non di pungente senso di una responsabilita' storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere.

Odio gli indifferenti anche per cio' che mi da' noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto a ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di cio' che ha fatto e specialmente di cio' che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pieta', di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte gia' pulsare l'attivita' della citta' futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non e' dovuta al caso, alla fatalita', ma e' intelligente opera dei cittadini. Non c'e' in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attivita' di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perche' non e' riuscito nel suo intento.

Vivo, sono partigiano. Percio' odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

 

9. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Francisco Martin Casalderrey, L'inganno dell'occhio. L'arte vista con occhi matematici, Mondo matematico - Rba Italia, Milano 2011, pp. 160, s.i.p. (ma euro 9,99).

- Vicenc Torra, Dal pallottoliere alla rivoluzione digitale. Algoritmi e informatica, Mondo matematico - Rba Italia, Milano 2011, pp. 150, s.i.p. (ma euro 9,99).

- Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II, La Chiesa e il confronto con la modernita', Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2011, pp. 72, s.i.p. (in supplemento al settimanale "L'Espresso").

*

Riedizioni

- Federica Armiraglio (a cura di), Manet, Skira-Rcs, Milano 2003, 2011, pp. 192, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Roland H. Bainton, Lutero e la Riforma protestante, Einaudi, 1960, 2003 ed Einaudi, 1958, 2000, Mondadori, Milano 2011, pp. LIV + 684, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). Edizione in unico volume di due distinte opere di Bainton: Lutero, La Riforma protestante.

 

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

12. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 548 del 7 maggio 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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