Nonviolenza. Femminile plurale. 315



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 315 del 5 aprile 2011

 

In questo numero:

1. Contro guerra e razzismo

2. Mao Valpiana: Decimo giorno di digiuno collettivo a staffetta per "opporsi alla guerra e al nucleare"

3. Un convegno a Viterbo il 7 aprile

4. Alla Presidente della Regione Lazio sulla grave situazione del lago di Vico

5. Elena Petrassi: Sylvia Plath

 

1. EDITORIALE. CONTRO GUERRA E RAZZISMO

 

Contro guerra e razzismo.

Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Per la difesa della biosfera.

La nonviolenza e' la via.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: DECIMO GIORNO DI DIGIUNO COLLETTIVO A STAFFETTA PER "OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE"

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Ogni giorno che passa, anche ai piu' distratti o agli indifferenti appare sempre piu' evidente che la nuova guerra scatenata in Libia anziche' lenire le sofferenze dei deboli e delle vittime, le aggrava.

Ogni giorno che passa la situazione in Giappone e a Fukushima, appare sempre piu' catastrofica, irrimediabile, fuori controllo.

Il digiuno prosegue. Chi desidera aderire lo può comunicare a: azionenonviolenta at sis.it

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Hanno finora digiunato a staffetta da domenica 27 marzo a lunedi' 4 aprile: Mao Valpiana (Verona), Caterina Del Torto (Ferrara - Verona), Elisabetta Pavani (Ferrara), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Sergio Paronetto (Verona), Daniele Lugli (Ferrara), Maddalena Soffi (Verona), Domenico Letizia (Caserta), Alessandro Pizzi (Soriano - Viterbo), Luca Giusti (Genova), Massimiliano Pilati (Trento), Piercarlo Racca (Torino), Angela Dogliotti Marasso (Torino), Enrico Peyretti (Torino), Rocco Pompeo (Livorno), Caterina Bianciardi (Livorno), Mirella Martini (Mestre - Venezia), Vincenzo Benciolini (Verona), Gabriella Falcicchio (Bari), Albachiara Orlando e Stefano Daga (Oristano), Gavina Galleri (Cagliari), Giovanni e Graziella Ricchiardi (Torino), Mira Mondo (Condove - Torino), Claudia Pallottino (Torino), Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi), Pier Cesare Bori (Bologna), Marzia Manca (Cagliari), Tommaso Gradi (Ferrara), Laura Cappellari (Pedavena - Verona), Aurora Bedeschi (Ferrara), Marco Baleani (Gubbio), Silvana Valpiana (Verona), Claudia Capra (Brescia), Paolo Predieri (Brescia), Adriano Moratto (Brescia), Anna Zonari (Ferrara), Tiziana Valpiana (Verona), Marina Nardovino (Verona), Rocco Pompeo (Livorno), Carmine Buro (Prato), Pier Cesare Bori (Bologna), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Maria Erminia Satta (Tempio Pausania), Andrea Zanetti (Orvieto), Lucia Agrati (Roma), Claudia Bernacchi (Padova), Marzia Manca (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Frate Antonio Santini (Trieste), Ettorina Rubino (Trieste), Massimiliano Brignone (Torino), Danilo Villa (Monza), Maria Grazia Misani (Monza),Stefano Panozzo (Padova - Bruxelles).

Proseguono: martedi' 5 aprile: Tiziana Cimolino (Trieste); mercoledi' 6 aprile: Francesca Cimolino (Trieste); giovedi' 7 aprile: Liliana Obad (Trieste); venerdi' 8 aprile; Giorgio Pellis (Trieste); sabato 9 aprile: Alessandro Capuzzo (Trieste); Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi) porteranno avanti il digiuno a staffetta, alternandosi, fino alla fine della guerra.

 

3. INCONTRI. UN CONVEGNO A VITERBO IL 7 APRILE

[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate a consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione]

 

"L'acqua che beviamo: la contaminazione idrica nel Lazio".

Giovedi' 7 aprile 2011, a partire dalle ore 9, presso l'Aula Magna  dell'Universita' della Tuscia, in via San Giovanni Decollato n. 1 a Viterbo, si svolgera' il convegno sul tema: "L'acqua che beviamo: la contaminazione idrica nel Lazio".

Il convegno organizzato dall'Ordine dei medici di Viterbo, dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e da Accademia Kronos, proporra' una serie di interventi di approfondimento, riflessione e proposte per conoscere meglio le caratteristiche e le problematiche delle acque destinate a consumo umano erogate nella regione del Lazio e in particolare nel territorio della provincia di Viterbo.

La dottoressa Antonella Litta, referente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente,  terra' la relazione introduttiva evidenziando le problematiche sanitarie determinate dalla presenza di sostanze inquinanti nelle acque, e in particolare dalla presenza di arsenico, elemento tossico e cancerogeno, illustrando le  patologie neoplastiche e le malattie correlate all'esposizione cronica a questo elemento, assunto soprattutto attraverso acque contaminate e alimenti preparati con le stesse.

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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)

Viterbo, 5 aprile 2011

 

4. DOCUMENTI. ALLA PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO SULLA GRAVE SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Alla presidente della Regione Lazio

e per opportuna conoscenza: al presidente della Repubblica Italiana, al presidente della Commissione Europea, al presidente del Senato della Repubblica, al presidente della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al prefetto di Viterbo, al sindaco del Comune di Caprarola, al sindaco del Comune di Ronciglione, al presidente della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri del Comune di Caprarola, a tutti i consiglieri del Comune di Ronciglione, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni culturali, al ministro della Salute, alla ministra del Turismo, al commissario europeo all'Ambiente, al commissario europeo alla Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali

Oggetto: Reiterazione della richiesta di immediato intervento per il risanamento del lago di Vico, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione

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Gentile Presidente della Regione Lazio,

gentili signori,

reiteriamo una volta ancora la seguente segnalazione e richiesta di immediato intervento.

Siamo sconcertati dal fatto che nonostante da anni vi sia una situazione gravissima, ancora non siano stati presi provvedimenti assolutamente necessari ed improcrastinabili a tutela della salute della popolazione e in difesa dell'ambiente.

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Vi scriviamo ancora una volta poiche' continua ad essere assai grave la situazione delle acque del lago di Vico, sulla quale da tempo e' stato sollecitato un intervento delle competenti istituzioni al fine dell'adozione di urgenti e adeguati provvedimenti per il risanamento del bacino lacustre, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione.

Non risulta che le istituzioni variamente competenti abbiano fin qui esercitato una adeguata, tempestiva, efficace azione, ne' che abbiano adottato tutti i provvedimenti necessari ed urgenti. Anzi: da parte di taluni soggetti istituzionali sono state poste in essere condotte semplicemente immorali, insensate, irresponsabili e palesemente inammissibili; condotte che hanno contribuito ad aggravare la situazione e a danneggiare gravemente la popolazione.

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Un quadro della situazione si evince dall'esposto inviato dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" al Commissario Europeo all'Ambiente il 24 maggio 2010, che di seguito testualmente riproduciamo:

"Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Ambiente

e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione  Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati

Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo.

L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il  30 marzo 2010  ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell'Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall'inquinamento dell'ecosistema del lago di Vico.

L'esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, piu' volte formulate, dell'Isde di Viterbo per l'avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell'intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari.

L'Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili.

L'attuale situazione ambientale del  lago di Vico

Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell'alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti, etc.).

Nella riunione, promossa dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il  2 marzo 2010, sul tema "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di  altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e  Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -.

Ulteriori risultati di indagine, presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il  Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri.

Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito).

Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita' del lago risulta contaminato.

Questi dati e documenti confermato il degrado e l'inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu' rimandabili: riduzione immediata e drastica dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di  tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all'interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione.

La potabilizzazione  delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola

I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico.

Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano.

L'inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del  4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri - Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell'acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione.

L'inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l'abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l'esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri.

Una conferma del pregresso cattivo stato dell'impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione e' inoltre contenuta in un   "Memorandum" redatto in data 23/12/2009 dal  Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella  relazione  tecnica "Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell'acquedotto comunale di Ronciglione - Vt" redatta dalla societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell'ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell'inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo.

Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita' delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti.

E' urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali.

E' altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall'Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per  garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell'acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico.

Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano

Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena.

Gli effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).

Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell'alga, con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi.

La  fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch'essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse.

La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della  catena alimentare.

Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano.

Dalla documentazione in possesso dell'Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l'Arpa Lazio - sezione di Viterbo e l'Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina.

In tre lettere inviate all'Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790, n. 11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre e' iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca "sull'eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico" ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e l'Ato 1 - Lazio.

Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall'esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati.

L'Isde ribadisce l'estrema urgenza dell'avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago.

L'Isde, per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

L'Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia.

Il valore limite ammesso da questo Decreto per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per  continue deroghe regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell'Alto Lazio appartenenti all'Ato1 - Lazio.

L'arsenico in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita' e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all'art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da "garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II".

I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) , Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) - costituiscono un'ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali.

E' del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza  e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri.

L'Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto.

E' inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi.

Relativamente all'Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e' noto che l' Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

L'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari  (in particolare della "malattia del piede nero - black foot disease" per compromissione della vascolarizzazione periferica); di  neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

L'Isde torna quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un piu' largo e  rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga.

L'informazione ai cittadini

L'Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31,  torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare.

E' necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell'acqua  teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi.

Conclusioni

Il lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l'intero territorio viterbese oltre ad essere un'area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al turismo.

Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d'Italia.

Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e' possibile, come indicato in piu' occasioni dall'Isde, attraverso l'uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l'eliminazione di ogni fonte di inquinamento.

L'Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell'interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini".

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Successivamente il Commissario Europeo all'Ambiente e' intervenuto preannunciando che "La Commissione Europea chiedera' alle autorita' italiane di riferire in merito agli ultimi risultati dei controlli effettuati sull'acqua destinata al consumo umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione e continuera' a monitorare attentamente l'osservanza della normativa, prendendo all'occorrenza i necessari provvedimenti, tra cui l'eventuale attivazione della procedura di infrazione".

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Ma la situazione non e' successivamente migliorata: nella seduta del tavolo tecnico istituito dalla Provincia di Viterbo sull'emergenza delle acque del lago di Vico del 7 ottobre 2010 la rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha esposto la situazione attuale nei termini che di seguito riportiamo riprendendo la sintesi del suo intervento:

"L''Associazione italiana medici per l'ambiente' di Viterbo esprime apprezzamento per tutte le iniziative delle istituzioni messe in programma per il risanamento e la tutela dell'ecosistema del lago di Vico ma al tempo stesso deve ribadire la forte preoccupazione per i possibili rischi sanitari connessi al ben documentato degrado della qualita' delle acque del lago.

La maggior parte delle acque erogate dagli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono infatti captate dal lago di Vico e anche recentissimi  esami, eseguiti nel mese di agosto 2010 dall'Arpa Lazio continuano ad evidenziare una massiccia e costante presenza di alghe e di cianobatteri, a cui appartiene anche il Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa, sia prima che dopo i sistemi di potabilizzazione di Ronciglione e Caprarola.

Questa situazione non permette di garantire in modo sicuro e costante la pulizia e la salubrita' delle acque erogate alle popolazioni, come disposto dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/2002, che all'art. 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".

Il Servizio igiene alimenti e nutrizione e il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo hanno inviato gia' in data 8 luglio 2010 le comunicazioni n. protocollo 34971 e n. protocollo 34972 rispettivamente al sindaco di Caprarola e a quello di Ronciglione, nelle quali chiedevano di adottare le seguenti misure: " a) divieto di uso potabile, cioe' quale bevanda abituale; b) divieto d'incorporazione in alimenti prodotti da industrie alimentari; c) divieto di utilizzo per la cottura di alimenti di consumo familiare e nelle attivita' di ristorazione collettiva..." e invitavano i due sindaci a disporre: "l'espletamento di un approvvigionamento idrico alternativo mediante l'utilizzo di acqua idonea al consumo umano erogata da autobotte al fine di poter garantire un livello essenziale di assistenza alla popolazione, in alternativa alle limitazioni d'uso imposte per l'acqua".

L''Associazione italiana medici per l'ambiente' torna quindi a chiedere che, per quanto esposto, nel rispetto del principio di precauzione e delle gia' citate comunicazioni dei servizi della Asl di Viterbo, tutte le istituzioni e gli enti preposti avvino al piu' presto interventi e programmi tali da garantire con assoluta certezza acque salubri e pulite ai cittadini di Caprarola e Ronciglione e che, in attesa di questi interventi, sia erogata acqua da fonti alternative a quella lacustre".

*

Negli ultimi mesi poi si e' evidenziata altresi' in gran parte del territorio della provincia di Viterbo la gravissima situazione relativa all'eccessiva presenza di arsenico nelle acque, in relazione a cui rinviamo ai vari documenti elaborati e diffusi dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente".

*

Tragicamente, troppe istituzioni variamente competenti in materia non solo non hanno adottato tutti gli interventi necessari ed urgenti adeguati alla gravita' della situazione, ma hanno dato prova di un atteggiamento semplicemente scandaloso per insipienza, improntitudine, sottovalutazione, mistificazione, irresponsabilita', atteggiamento che aggrava la situazione e danneggia la popolazione contribuendo ad una profonda lesione del fondamentale diritto alla salute.

*

Alla luce di tutto quanto precede, ci uniamo a quanti - medici e scienziati, servizi pubblici e pubblici amministratori consapevoli, associazioni professionali, movimenti ambientalisti, comitati di cittadini - sollecitano un adeguato, tempestivo, efficace intervento in difesa del diritto alla salute della popolazione locale e per il risanamento dell'ecosistema lacustre.

*

Gentile Presidente della Regione Lazio,

gentili signori,

questa e' l'ennesima richiesta di immediato intervento che vi rivolgiamo da mesi.

Ed oltre a noi vari altri soggetti della societa' civile vi hanno rivolto richieste analoghe.

Ma gli interventi necessari ancora non sono stati adottati.

E' ragionevole concluderne che in prosieguo di tempo si porra', ineludibile, la necessita' di richiedere l'intervento delle competenti magistrature per ottenere che le istituzioni responsabili adempiano ai loro doveri e rispondano nelle aule di giustizia di ogni eventuale omissione di atti d'ufficio, di ogni eventuale incuria e negligenza, di ogni eventuale atto commissivo od omissivo che abbia avuto come concreta immediata conseguenza un danno certo e grave per la popolazione.

Ma soprattutto ci pare necessario insistere, insistere, ed ancora insistere perche' siano presi al piu' presto tutti i provvedimenti indispensabili per difendere il diritto alla salute della popolazione, diritto gravemente leso dalla condotta irresponsabile di quei pubblici poteri che avendone il dovere non hanno provveduto a realizzare tutte le iniziative e le opere che la drammatica situazione richiede.

Distinti saluti,

*

le persone partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza che si svolgono settimanalmente presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo

Viterbo, 4 aprile 2011

 

5. PROFILI. ELENA PETRASSI: SYLVIA PLATH

[Dal sito www.enciclopediadelledonne.it

Elena Petrassi, "scrittrice e poetessa, vive e lavora a Milano dove si occupa di comunicazione aziendale. Ha pubblicato con Ati' Editore il romanzo Frammenti del tredicesimo mese la cui voce narrante principale e' la citta' di Milano e con l'editore Moretti&Vitali le raccolte di poesia Il calvario della rosa (2004) e Sillabario della Luce (2007). Nel 2010 usciranno la raccolta di poesie Figure del silenzio e il secondo romanzo In giornate identiche a nuvole. Organizzatrice culturale, ha animato per anni le attivita' culturali della libreria Utopia - in particolare con la rassegna Poesia e Filosofia. Collabora alle riviste 'Poesia' e 'For - Rivista per la formazione dell'Associazione Italiana Formatori' dove con lo scrittore e formatore Dario Arkel sta leggendo ed esplorando in chiave formativo-pedagogica alcuni grandi scrittori e poeti tra i quali: Hillesum, Tolstoj, Roth, Appelfeld, Woolf, Plath, Biamonti, Bramati, Rilke, Mansfield, Camus".

Sylvia Plath, poetessa, nata a Boston nel 1932, si uccise nel 1963. Opere di Sylvia Plath: oltre ai versi, in italiano disponibili nelle raccolte Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, Milano 1976, 1998; e in Le muse inquietanti ed altre poesie, Mondadori, Milano 1985; cfr. anche il romanzo autobiografico La campana di vetro, Mondadori, Milano 1968, 2002; e i Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004; una recente edizione complessiva e' quella delle Opere, Mondadori, Milano 2002. Opere su Sylvia Plath: cfr. la poesia di Robin Morgan, "Accusa", in AA. VV., La poesia femminista, Savelli, Roma 1974; cfr. anche il volumetto Sylvia Plath in immagini e parole, Ripostes, Salerno-Roma 1996]

 

Sylvia Plath (Boston 1932 - Londra 1963).

"Dalla cenere io rinvengo, e con le mie rosse chiome, divoro uomini come aria di vento".

Una casa sull'oceano, un padre professore di cui e' la preferita, una madre devota al proprio ruolo, un fratello che ha poco spazio nel suo triangolo edipico, questo il teatro dell'auto-mitologia della poetessa e scrittrice americana.

"Il paesaggio della mia infanzia non fu la terra, bensi' la fine della terra, le fredde, salate, fluenti colline dell'Atlantico. A volte, penso che la mia immagine del mare sia la cosa piu' chiara che possiedo... E in un flusso di ricordi, i colori si fanno piu' profondi e brillanti, il mondo di allora respira".

E' la madre che fa scoprire ai due bambini la gioia selvaggia della poesia, ma sara' solo il padre, morto precocemente quando Sylvia ha otto anni, l'unico destinatario delle poesie. Alla madre Sylvia scrivera' per tutta la vita lettere minuziose che raccontano la vita brillante, l'eccellenza negli studi, i riconoscimenti al precoce talento letterario, i numerosi corteggiatori. Ma il lato solare della giovane donna perfetta, incarnazione del sogno americano, vaga nell'ombra della depressione che oscura tutte le pagine del diario, anche quelle della grande felicita' trovata nella relazione con Ted Hughes, futuro poeta laureato d'Inghilterra, il colosso che riportera' in vita il padre morto e che perseguitera' la poetessa sino all'esito finale di un suicidio che e' ingiusto scegliere come chiave di lettura dell'intera opera poetica.

Un crollo nervoso seguito dal primo tentativo di suicidio, a vent'anni, non le impedira' di concludere gli studi allo Smith College e di vincere una borsa di studio per Cambridge. Sylvia e Ted si conoscono a una festa, si piacciono, si saggiano con un bacio feroce che diventa un morso sulla guancia di lui. A una donna ossessionata dall'eccellenza poteva piacere solo un genio e lui, per lei, lo era. Sylvia non ebbe mai dubbi sulla loro vita insieme: avrebbero scritto, si sarebbero sostenuti, avrebbero creato la famiglia perfetta, lei sarebbe stata una grande poetessa e scrittrice, lui il piu' grande poeta di lingua inglese del mondo.

La vita quotidiana si gioca sempre sul filo della competizione e dell'invidia. Tanto Hughes attinge a piene mani dai sogni per scrivere, tanto per lei la scrittura sara' una lotta con un demone contrario, che sempre le sibila all'orecchio l'inadeguatezza delle sue parole. Ma Sylvia studia con accanimento, si esercita, legge e confronta i propri versi con quelli dei poeti che piu' ama. Durante un soggiorno annuale a Boston, mentre cerca di far scoprire agli americani la poesia del marito, frequenta i corsi di scrittura creativa del poeta confessional Lowell e conosce l'altra grande poetessa Anne Sexton. Piu' che amiche furono rivali, condividevano bevute di martini e racconti dei tentati suicidi ogni settimana dopo le lezioni. Solo nel diario la Plath si lasciava andare a commenti acidi e all'invidia nei confronti dell'altra che, al contrario di lei, scriveva con estrema facilita'. Alla morte della Plath, Anne scrisse nel suo diario che anche in quell'occasione Sylvia l'aveva preceduta.

Un soggiorno nella colonia artistica di Yaddo vede Sylvia e Ted in attesa del primogenito, lei intenta nella composizione di quello che sara' il primo libro, Il Colosso. La figlia Frieda e il libro vedono la luce a breve distanza uno dall'altra, a Londra, nel 1960. Fu pero' il Devon, dove gli Hughes acquistarono una fattoria, lo scenario del penultimo atto di questa grande tragedia. Ogni fatto della vita, quotidiana, intima o sociale, trova uno specchio e un esito nella poesia e nella narrativa della Plath. L'unico romanzo La campana di vetro, pubblicato sotto pseudonimo per non ferire i famigliari, ebbe un discreto riscontro nel 1961. Ma neanche questo bastava al demone per placarsi. Mentre Ted andava sempre piu' spesso a Londra per partecipare a presentazioni e reading radiofonici, Sylvia viveva la vita della casalinga di campagna che le andava sempre piu' stretta. Un giorno in preda alla gelosia piu' feroce, arrivo' a distruggere il manoscritto delle poesie e la copia annotata dei sonetti di Shakespeare del marito, che tardava a tornare dalla citta'. Neanche la nascita del secondo figlio Nicholas Farrar, morto anch'egli suicida nel 2009, pote' rinsaldare la coppia. Ted si invaghi' di Assia Wevill, che si suicidera' con la figlia avuta dal poeta qualche anno piu' tardi. Sylvia lo caccio' di casa.

Durante l'ultima vacanza insieme in Irlanda, un amico consiglia a Sylvia di non divorziare per una storia che non sarebbe durata ma lei e' inferocita. Una febbre altissima la pervade e la porta, tra la fine di settembre e i primi di dicembre, a scrivere le quaranta poesie di Ariel. Il demone infine le permette di coincidere con l'immagine della grande poetessa alla quale pensava forse sin da ragazzina. Cosi' scrive a un'amica: "Vivo come una spartana, scrivo in preda a una febbre e produco quello che per anni avevo chiuso a chiave dentro di me. Mi sento stordita e molto fortunata. Continuavo a dirmi che ero il tipo che riusciva a scrivere solo quando era tranquilla e in pace, ma non e' vero, la musa e' venuta qui, adesso che Ted se n'e' andato". Il ritorno a Londra coincide con una nuova fase maniacale, l'inverno piu' freddo del secolo fa gelare l'acqua nelle tubature, i conti con i genitori sono stati regolati nelle poesie Daddy e Medusa, a gennaio del 1963 il fuoco si spegne, niente piu' la tiene legata a questa vita. L'11 febbraio, lo stesso giorno del futuro suicidio di Amelia Rosselli, altra grande poetessa e sua traduttrice, dopo avere messo al riparo i figli nella loro cameretta, con la finestra socchiusa e pane e latte vicino, la bambina che voleva essere Dio si inginocchia davanti al forno, poggia il capo sul piano e muore da sola. La porta per l'aldila', quella scrivania dove ha scritto le sue migliori poesie e che Ted le aveva costruito, si chiude e diventa la sua lapide.

Bibliografia: Diane W. Middlebrook, Suo marito. Ted Hughes & Sylvia Plath. Ritratto di un matrimonio, Mondadori 2009; S. Plath, Diari, Adelphi 2004; S. Plath, Opere, Mondadori 2002.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 315 del 5 aprile 2011

 

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