Telegrammi. 505
- Subject: Telegrammi. 505
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 25 Mar 2011 00:26:42 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 505 del 25 marzo 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Al sindaco della mia citta', una lettera aperta dal quarto giorno di digiuno contro la guerra
2. Alcuni volantini contro la guerra a cura di Benito D'Ippolito
3. Il 26 marzo a Roma
4. Associazione "Respirare": Gli avvelenatori del lago di Vico
5. Per sostenere il Movimento Nonviolento
6. "Azione nonviolenta"
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: AL SINDACO DELLA MIA CITTA', UNA LETTERA APERTA DAL QUARTO GIORNO DI DIGIUNO CONTRO LA GUERRA
Signor sindaco,
le scrivo non come concittadino, ma come essere umano ad un altro essere umano (la formula con cui Albert Einstein, Bertrand Russell ed altre illustri personalita' oltre mezzo secolo fa chiesero all'umanita' intera, e per essa a tutti i governanti del mondo, di abolire la guerra: "Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani: ricordate la vostra umanita'...").
Riteneva Giorgio La Pira, il grande sindaco di Firenze, che le citta' potessero e dovessero impegnarsi per la pace.
Oggi noi siamo di fronte a questa immensa tragedia: che anche il nostro paese, violando la sua stessa legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana, sta partecipando a due guerre: in Afghanistan e in Libia, due guerre che possono evolvere in una nuova guerra modiale, distruttiva della civilta' umana. E poiche' le guerre consistono di questo: l'uccisione di esseri umani, ogni giorno altri esseri umani vengono uccisi. La Costituzione italiana ci impone di agire per far cessare questo orrore, ci impone di agire per salvare le vite umane; la Costituzione italiana ci grida questo appello: "Ripudia la guerra".
Ripudia la guerra, salva le vite: sia il motto e il compito di ogni persona di retto sentire, di ogni persona di volonta' buona. Sia il motto e il compito dell'umanita' intera.
Le chiedo pertanto di proporre la convocazione del Consiglio Comunale e di proporre ad esso la seguente deliberazione o una di analogo tenore:
"Il Consiglio Comunale di Viterbo ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.
Il Consiglio Comunale di Viterbo riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.
Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Solo la pace salva le vite".
Sono poche parole, ma impegnative.
Sono poche parole, ma ragionevoli.
Un cordiale saluto,
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, al quarto giorno di digiuno contro la guerra
Viterbo, 24 marzo 2011
2. MATERIALI. ALCUNI VOLANTINI CONTRO LA GUERRA A CURA DI BENITO D'IPPOLITO
[Ringraziamo il nostro buon amico Benito D'Ippolito per aver recuperato, scelto e messo insieme questi testi di varie firme, gia' piu' volte apparsi sul nostro notiziario nel corso degli anni]
Poiche'
Poiche' i razzi e le bombe non crescono sugli alberi
qualcuno li produce e li fornisce
a chi li usa.
Poiche' aggiustare una macchina e' facile
ma riportare in vita gli ammazzati invece no
dovrebbe esser chiaro cio' che ne consegue.
Poiche' ogni persona a non essere uccisa ha diritto
ne deriva un reciproco dovere
e chiunque sa quale sia.
Nel frigorifero i teschi surgelati
dalla lattina aperta spuma sangue
e dalla televisione sempre e solo
parlano gli assassini.
Non affondarla tu la lama nella gola.
Non spingerlo tu il bottone del telecomando
che toglie il respiro.
Non dargli fuoco tu alla carne viva.
Tu opponiti a tutte le guerre
a tutti gli eserciti opponiti
tu opponiti a tutte le armi.
Vi e' una sola umanita'. E solo
la nonviolenza puo' tutti salvarci.
*
Mille cadaveri e di mosche un pugno
Un sangue nero fumigante scola
un volto nero e' come legno attorto
non esce dalla gola una parola
il vivo e' arrovesciato e fatto morto.
Qui mira la scintilla e qui la mola,
come dal cielo piovve giu' sull'orto
di bronzo e fiamma l'orrida carola,
qual bastimento giunse infine in porto.
Dall'alto della rocca catafratto
chi tesse questa trama si protende
a contemplar che resta di tal bugno
e calcolare il prezzo del misfatto
e compitar quali frutto' prebende:
mille cadaveri e di mosche un pugno.
*
Ed i massacri della guerra afgana?
Ed i massacri della guerra afgana?
su quelli ancora l'omerta' prevale
giacche' l'Italia in quella si' lontana
terra e' tra quanti seminano il male
e fan raccolto della disumana
messe di sangue e d'odio, un infernale
rosario di delitti che si sgrana
e che s'irradia e il mondo inonda e assale.
Non e' anche quella una guerra stragista?
Non sono le sue vittime persone?
Non alimenta l'orgia terrorista?
Non muovono quei morti a compassione
l'illustre movimento pacifista?
Nessuno a questo crimine si oppone?
*
Parole
Le stragi "difensive", l'ammazzare
"umanitario", il massacrare masse
"collaterale effetto", le piu' basse
imprese sa la lingua mascherare.
Se solo per un'ora si lasciasse
la finta lingua che non fa pensare
altre sarebbero da pronunciare
parole amare in gravi e tristi lasse.
Questa menzogna che corrompe tutto
questa ferocia che tutto devasta
quest'empia pira d'infinito lutto
e questo fumo che tutto sovrasta
di carni umane che la fiamma ha strutto:
cos'altro ancora occorre per dir basta?
*
Una tenzone
I. A parla a B
Sempre credetti soltanto nelle spade
e nelle candele.
Le spade che rossa traggono dalle carni acqua
le candele che piangono e fanno luce
divorate dal fuoco.
Sempre credetti solo nella morte.
II. B risponde ad A
Come la notte volli esser tutto orecchio.
Solo silenzio, solo respiro.
Solo la voce del mare e delle foglie.
Solo il ritorno del giorno e delle tenebre.
E la vita, la vita infinita.
III. Questo specchio
Questo vetro e' un cavallo di pietra.
Questo vetro non sa benedizioni.
Uno solo sono i due volti
i due lati sono un lato solo.
IV. A Gaza
Era tuo figlio che bruciava il tuo fuoco.
Era tua madre che si scioglieva in sangue.
La tua arma squartava le tue carni.
Finche' non cessi di uccidere uccidi
te stesso. Amico mio assassino,
unico nostro volto.
*
Cantata dell'Internazionale dei morti di fame
Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera le parole pane e rose.
Siam la sinistra degli sfruttati
che sa che la vita non e' la morte
sa che la forza di tutte piu' forte
e' sempre e solo la verita'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: giustizia e misericordia.
Siam la sinistra degli storpiati
che sa che la vita e' una lotta infinita
e questa lotta e' la gioia stupita
cui diamo nome di fraternita'.
Abbamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: uguaglianza di diritti.
Siam la sinistra dei carcerati
che sa che la morte e' comune nemica
e contrastarla e' suprema fatica
ma e' la nostra unica liberta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: a ciascun secondo i suoi bisogni.
Siam la sinistra dei fucilati
che sa che resistere occorre al male
ed aiutare il piu' debole e frale
e' la speranza della pieta'.
Abbiamo scritto sulla nostra rossa
bandiera: salvare le vite.
Non le catene, ma il fiore vivo.
Non la barbarie: la civilta'.
*
Di cedimento in cedimento
Di cedimento in cedimento
senza un sussulto, senza un lamento
i nonviolenti di complemento
hanno accettato la guerra e il tormento,
il povero ucciso, il debole spento,
dell'armamento il potenziamento
e delle stragi ingente l'aumento
all'ingrosso e al minuto, con cuore contento.
A produrre un mutamento
tanto spinto e si' spietato
certamente avra' aiutato
qualche buon finanziamento.
*
Superstite un distico
Sempre bizzarra mi parve la pieta'
per gli uccisori e mai per gli uccisi.
*
La stagione
Cominciarono erigendo nuovi campi.
Consegnando il fuggiasco all'aguzzino
tra le risa. Anni passarono.
Poi l'ingresso nel paese al fischio del padrone
la schiavitu' sui bordi delle strade
le salme in pasto ai pesci
le mazzate dei caporali
il sangue che si mischia ai pomodori
gli asfissiati scaricati dai Tir tra le immondizie.
Infine
Il dottore con le manette
la tassa sulla persecuzione
la colpa di non avere un tetto
le squadre hitleriane ridipinte.
Deve morire il povero cristo
e' aperta la stagione di caccia.
*
Al telefono. Una palinodia
Sempre con questo muso lungo una quaresima
mi dicono gli amici di non poterne piu'.
Ma si', facciamoci due risate
davanti alla televisione.
Mentre i ragazzi sistemano i terroni
con un po' di benzina alla stazione.
Mentre le ronde dei casalesi
fanno un salto in tintoria.
Mentre ogni uomo che e' uomo fa sentire
alla sua donna i pugni quanto pesano.
Mentre il dottore pugnala il suo paziente
e il vigile tortura il senzatetto.
Mentre portiamo ai pecorai afgani
la civilta' squarciandogli le carni.
Mentre il governo ci offre altri spettacoli
migliori assai di quelli di Nerone.
Ma si', facciamocele due risate
davanti alla televisione.
Ora vi lascio, che bussano alla porta
con tanto impeto che quasi me la sfondano.
Arrivo, arrivo.
*
L'ammazzatoio. Un proclama ministeriale
In questo livido braccio di mare
l'arte piu' antica esercitiamo ancora:
in nome della legge dalla prora
scaraventiamo giu' chi e' da affogare.
Ed io che sono di tutti il carnefice
non vesto acri stracci da scafista
candidi indosso panni di batista
ed alle dita le opre dell'orefice.
Cosi' a Schengen fieri decidemmo
la mala sorte di quegli africani:
Schiavi per sempre, o in pasto ai pescecani.
E voi voleste cio' che noi volemmo.
Giacche' voi ci eleggeste all'alto seggio
sapendo la ferocia che avevamo:
or vi accorgete di esser presi all'amo?
ora capite che al mal segue il peggio?
*
In epigrafe a "Gli assassini e i loro complici"
Non possono piu' chiedere pieta' gli assassinati
e muto e' d'essi il coro.
Furenti la pretendono invece gli assassini
mentre continuano ghignanti l'opra loro.
Chi gli assassini serve le lor vittime ancide
e nulla giova poi tardivo ploro.
*
In epigrafe a "La rimozione"
- Geronte: Solo restasti?
- Tetragono: Con il vero solo.
E con le vittime di tanta strage.
- Geronte: Non solo dunque..."
*
Da Capitini, a quarant'anni dalla scomparsa
Da Capitini ho imparato questo:
che adesso e' l'ora che devi resistere,
non aspettare che comincino altri
sii tu a dare inizio a cio' che e' giusto.
Da Capitini ho imparato questo:
che vince chi non cessa di persistere
nel vero, il giusto, il buono e non dimentica
che la misericordia salva il mondo.
Da Capitini ho imparato questo:
che tutto e' da salvare e che mai nulla
di cio' che e' buono e' inutile o va perso
il bene resta bene eternamente.
Da Capitini ho imparato questo:
che quel che conta e' mettersi in cammino
e la buona battaglia ovunque attende
te, proprio te; non perdere altro tempo.
Da Capitini ho imparato questo:
le molte vie, le molte lingue, i molti
diversi volti ad una stessa cosa
convocan tutti: al dono della pace.
*
Per il 4 novembre giorno di lutto
Fini' quell'inutile strage
giurarono i superstiti: mai piu'.
Altre ne vennero poi
ed oggi ancora.
Non vi sara' salvezza per l'umanita'
se non si aboliscono le armi
se non si aboliscono gli eserciti
se non si ripudia per sempre la guerra.
*
Poiche' le armi
Poiche' le armi servono a uccidere
tu a tutte le armi opponiti sempre.
Poiche' gli eserciti servono a uccidere
tu a tutti gli eserciti opponiti sempre.
A tutte le guerre, a tutte le stragi
tu opponiti sempre. Opponiti sempre.
*
Per la giornata del dialogo
Da questo si potrebbe cominciare:
cessar le guerre, smettere di uccidere.
*
I pacifisti parastatali
I pacifisti parastatali
quando lo stato ha in corso una guerra
stanno buonini, garbati, curiali
ne' fan pipi' ne' sputan per terra.
I pacifisti parastatali
mentre lo stato massacra la gente
son servizievoli e fin serviziali
non si scompongono manco per niente.
I pacifisti parastatali
basta a tenerli tranquilli ed inerti
qualche soldino e due cerimoniali
modico e' il prezzo con cui li perverti.
I pacifisti parastatali
sono una gioia, sono un giulebbe:
ciechi alle gesta ferine e ferali
quale governo non li apprezzerebbe?
*
Del futuro, se vi sara'
Altre ed altri verranno, migliori di noi,
dei nostri sordidi segreti rideranno.
Non ruberanno il pane all'affamato
non calcheranno il piede sopra i volti.
Sapranno dire le parole vere
sapranno dire le parole buone.
Ci guarderanno come statue di sale
forse di noi avranno compassione.
*
La lavatrice
Eravamo cosi' poveri che guardavamo
la televisione nelle lavatrici
dietro la vetrina della lavanderia.
Le matte risate ricordo
ricordo lo sguardo sgomento
dei passanti che ci condannavano:
Sono poveri, si sa, sono stupidi.
Poi al bar dello sport una sera guardando
la televisione mi accorsi che anch'essa
altro non era che una lavatrice
in cui i panni degli assassinati
del sangue venivano lavati
e quelli che li avevano indossati
dimenticati erano per sempre.
*
Il Presidente latra sui cadaveri
Proclama il presidente che il paese
e' unito nel sostegno ai militari
che nella guerra afgana a tante imprese
d'arme e di gloria s'appalesan pari.
Ahilui che le sonanti, alate, accese
parole di discorsi si' preclari
e della propaganda il lustro arnese
non bastano a nascondere gli amari
frutti del crimine: le genti uccise,
le stragi infami, il mare di dolore
l'umanita' straziata e resa niente
e sul deserto altro deserto e intrise
di sangue spoglie ovunque, e ovunque orrore.
E sulle spoglie latra il presidente.
*
Resurrectio mortuorum
Poi viene livida la luce ed e' domani.
E quando li ripesca il pescatore
ormai irrigiditi ormai gonfiati
dall'acqua, immobili, non fanno piu' paura.
Sono tornati ad essere
esseri umani.
Che triste sorte
esser persone solo dopo morte.
*
Una canzoncina da incarto di caramella
In un mondo interconnesso
vi e' una sola umanita'
l'altro e' specchio dello stesso
che riceve quel che da'
o pieta' prevale adesso
o ciascuno morira'
in un mondo interconnesso
vi e' una sola umanita'.
*
La socievolezza di Sbrindellone
Ah quanto costa ammazzare la gente.
Facciamo di grazia finta di niente.
*
Il silenzio e il suo silenzio
Quei pacifisti che per ben due anni
hanno applaudito all'empia guerra afgana
e agli assassini reso omaggio e ricevuto
dagli assassini l'obolo previsto
per chi degli assassini si fa complice,
certo che tacciono ora
certo che ora anche se gridassero
sarebbe come se tacessero, la loro
parola ormai per sempre e' solo nulla.
*
Alla deriva e sotto il riflettore
Morivano tra i flutti e sotto l'occhio
gelido ed empio delle telecamere.
Morivano tra i flutti e sotto l'occhio
vacuo e lubrico delle telecamere.
Chi a sopravvivere s'era azzardato
veniva posto in gabbia per la colpa
di essere ancor vivo, di aver volto
e voce e cuore e fiele e carne umana.
Chi poi riusciva tra i piu' crudi stenti
ad arrivare a terra ed a sfuggire
ai mastigofori delle galere
ridotto a fame e a preda, alla paura
ed alla schiavitu' veniva. Questo
in quel paese detto del tramonto
in quegli anni accadeva.
In quel paese in cui l'umanita'
vaniva in cieco carcere, in oscura
selva d'orrore, coro di fantasime.
*
Eis eauton
La guerra e chi la guerra ha consentito
la guerra e chi la guerra ha sostenuto
la guerra e chi la vita altrui ha venduto
la guerra e chi la vita altrui ha rapito.
La guerra in cui si uccide con un dito
la guerra in cui si uccide stando muto
la guerra e come disfa ogni tessuto
la guerra ed il deserto suo infinito.
E cosa hai fatto tu per contrastarla?
E cosa hai fatto tu per salvar vite?
Eri distratto dalla vacua ciarla?
Eri sedotto dal vile sorite?
Eri ingannato da chi sempre parla?
Degli assassini ormai complice mite.
*
L'umanita' dopo Hiroshima
Ora sappiamo che ci basta il cuore
di fare cenere del mondo intero.
Ora sappiamo che l'intelligenza
sa esser piu' feroce di ogni bruto.
Ora sappiamo di avere lo strumento
che eradica ogni seme e tutti i sogni
che dell'intera umanita' sa fare
un unico falo', un silenzio immenso,
l'ultima notte senza piu' respiro:
ed e' questo strumento l'obbedienza.
*
Dopo Hiroshima l'umanita'
Elenco adesso i compiti dell'ora:
sii vigile, abbiamo un solo mondo.
Sii vigile, da quell'azione astieniti
che toglie altrui la luce e la parola.
Sii vigile, alla guerra sempre opponiti
opponiti agli eserciti e alle armi.
Sii vigile, la dignita' difendi
di ogni essere umano, una e' la carne.
Sii vigile. E misericordioso.
Dopo Hiroshima ogni persona deve
sapersi responsabile di tutto.
*
Come
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il riarmo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il militarismo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il nazionalismo?
Come si puo' contrastare la guerra
se non si contrasta il razzismo?
Come si puo' costruire la pace
se non si contrasta la guerra?
Se non si contrasta la guerra
come si puo' difendere la democrazia?
*
Se dell'orrore
Se dell'orrore si provasse orrore
e del dolor dolore si sentisse
ogni tuo sforzo e tutte le tue ore
daresti a far cessar queste empie risse.
Ma nulla piu' ti scuote dal torpore
ne' la morale legge ne' le fisse
stelle sai piu', che divorato il core
t'hanno gli inganni dei potenti, e scisse
ormai sono del nosse, il posse, il velle
le facolta', e l'anima e' gia' stanca
gia' al sol sentir si' rie novelle e felle:
cupa un'eclisse tutto involve e abbranca.
Ma tu resister devi alle procelle
e reca aita e di' con voce franca.
*
Declinando un invito
Che me ne frega della guerra afgana?
Io sto scrivendo un denso e acuto saggio
su nonviolenza ed etica cristiana:
fermar le stragi e' fuori del mio raggio.
L'Italia e' in guerra? Si', pero' e' lontana,
a un popolo barbarico e selvaggio,
e finira' anche questa di buriana,
la civilta' esige il suo pedaggio.
E poi adesso ho in corso un importante
progetto di ricerca finanziato
dal ministero sulle opere sante
di chi alla salvaguardia del creato
alla giustizia, ed alla pace tante
dedico' cure. Son troppo impegnato.
*
Consigli di saggezza
Contro la guerra afgana protestare?
Ma dura da una vita, e' fuori moda,
certo dispiace che ogni giorno esploda
qualche povero fesso, e bombardare
convengo che non sia degno di loda.
Ma se siam li' bisogna pur ballare
e ci son cose dolci e cose amare
e giocoforza e' che chi fa s'imbroda.
Adesso protestar contro la guerra
mi pare - posso dirlo? - da cafone,
e che figura fai in televisione?
il solito strillone zappaterra...
Suvvia, perche' vuoi farti dar la baia?
Stattene zitto e buono in piccionaia.
*
Le stragi afgane
Le stragi afgane. Gia', le stragi afgane.
Come riesci a non pensarci tu?
*
Pane e vino
Vorrebber l'ex ministro e il caudatario
che discutessimo di pace e guerra
come si fa tra gente del bel mondo
pacati, eleganti e fra i sorrisi.
No. Noi non sediamo
alla mensa degli assassini,
noi non siam complici degli assassini,
noi non chiudiamo gli occhi sulle vittime.
Siam gente vecchia, dalla testa dura,
chiamiamo massacro un massacro
chiamiamo assassino l'assassino, noi
non ci siamo mai prostituiti al carnefice.
Sono una cosa il pane e il vino
un'altra il sangue e la carne.
*
Nulla si dica della guerra afgana
Nulla si dica della guerra afgana.
Quei morti non son morti, quei massacri
non sono stati, quegli orrori mai
si sono dati. E chi se ne preoccupa
certo e' un fellone, e mente per la gola.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non ci disturbino nei nostri riti
certe notizie sordide e penose,
dobbiamo concentrarci sui problemi
veri: la forfora, il deodorante.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non si faccia l'elenco dei partiti
che hanno votato per le stragi, il ghigno
contratto di chi gode del potere
di togliere la vita, di ammazzare.
Nulla si dica della guerra afgana.
Ne' si faccia l'elenco dei solerti
pretesi pacifisti e nonviolenti
d'un subito arruolatisi giulivi
a fare propaganda allo sterminio.
Nulla si dica della guerra afgana.
Non si disturbino gli assassini
che qui in Italia quegli orrori hanno
voluto, e votato, e sostenuto.
Perche' mai rovinarci le vacanze?
*
Esercizi di ipocrisia
Cianciare a vuoto dei massimi sistemi
ed infischiarsene delle stragi in corso.
Pretendersi pacifisti e nonviolenti
ed esser complici della guerra afgana,
aver votato per la guerra afgana,
avere fatto propaganda per la guerra,
e sui cadaveri degli assassinati
sputato sentenze peggiori del catarro.
Non capire che proprio il cedimento
alla guerra assassina ha aperto il varco
alla vittoria anche nel nostro paese
del razzismo piu' cupo e feroce,
del potere fascista e mafioso.
Cianciare a vuoto dei massimi sistemi
ed infischiarsene delle stragi in corso.
*
Non ti chiede il potere assassino
Non ti chiede il potere assassino
di afferrare libro e moschetto.
Il potere assassino ti chiede
di adagiarti davanti allo schermo
di lasciargli eseguire il lavoro
di non disturbare
il manovratore.
Il potere assassino riduce
a suoi servi a suoi complici a succubi
tanti un tempo - un tempo - avversari
non chiedendo che indossino nera
la camicia marciando sudati
ma imponendo la ciarla infinita
ed a tutti i massacri la resa.
Il potere assassino e' ben lieto
che invochiate la pace e l'amore
e si associa alle vostre preghiere
basta solo che non disturbiate
le manovre del manovratore
il lavoro che esegue sapiente.
Il potere assassino non vuole
il tuo plauso, soltanto la tua
comprensione, la tua rilassata
indulgenza alle stragi che compie.
La sa lunga il potere assassino
lo sa fare il lavoro che estingue.
3. INIZIATIVE. IL 26 MARZO A ROMA
Sabato 26 marzo si svolgera' a Roma la manifestazione nazionale per il si' ai referendum.
Si' per l'acqua bene comune e diritto umano.
Si' per fermare la criminale follia del nucleare.
4. AMBIENTE E SALUTE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": GLI AVVELENATORI DEL LAGO DI VICO
[Riceviamo e diffondiamo]
La situazione del lago di Vico (da cui i Comuni di Caprarola e Ronciglione attingono acque che vengono immesse negli acquedotti che forniscono l'acqua alle abitazioni, alle attivita' produttive, ai servizi) continua ad essere drammatica, nonostante che da anni l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ne abbia segnalato a tutte le istituzioni l'inaccettabilita' e la pericolosita'.
Quali interventi il Comune di Caprarola, il Comune di Ronciglione, l'Ato, la Asl di Viterbo, la Provinca di Viterbo, l'Arpa Lazio, la Regione Lazio ed infine i Ministeri dell'Ambiente e della Salute e il Governo hanno adottato a tutela della salute e dei diritti dei cittadini?
L'impressione desolante e' che gli interventi necessari e urgenti per garantire acqua sicuramente potabile, gli interventi necessari e urgenti per avviare il risanamento dell'ecosistema lacustre, in breve: gli interventi che l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha formulato da anni, non siano stati realizzati.
Il che significa che le istituzioni variamente responsabili non sono state adeguate. Non solo: con la loro inadeguatezza - ed in alcuni specifici casi con la loro vera e propria colpevole insipienza e delittuosa irresponsabilita' - esse costringono tuttora la popolazione dei comuni del bacino lacustre del lago di Vico a una condizione di profondo disagio e di grave rischio per la salute.
Questa condotta delle istituzioni e' inammissibile.
Ancora una volta ci associamo alla richiesta da piu' parti da tempo formulata di un intervento immediato e adeguato per garantire i diritti della popolazione, in primo luogo il diritto alla salute.
Ancora una volta chiediamo l'intervento immediato e adeguato delle competenti magistrature nei confronti dei pubblici amministratori e dei pubblici funzionari e degli ulteriori operatori - anche tecnici ed economici privati - coinvolti nella vicenda, affinche' ogni condotta illecita posta in essere, tanto attiva quanto omissiva, sia individuata e perseguita ai sensi di legge.
La salute e' un diritto.
L'acqua e' un bene comune e un diritto umano.
Privare la popolazione di acqua potabile e' un delitto.
Avvelenare la popolazione e' un delitto.
Ed e' un delitto altresi' consentire e quindi favoreggiare tanto la privazione di acqua potabile quanto l'avvelenamento.
*
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 24 marzo 2011
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
5. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
6. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Lelio Basso, Socialismo e rivoluzione, Feltrinelli, Milano 1980, pp. 368.
- Enzo Collotti, Oskar Negt, Franco Zannino, Lelio Basso. Teorico marxista e militante politico, Angeli, Milano 1979, pp. IV + 226.
- "Hermeneutica" 1995. Kerigma e prassi. Filosofia e teologia in Italo Mancini, Morcelliana, Brescia 1995, pp. 278.
- "Hermeneutica" 1996. Rileggere Bonhoeffer, Morcelliana, Brescia 1996, pp. 270.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 505 del 25 marzo 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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