Archivi. 8
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- Date: Sat, 8 Jan 2011 07:31:57 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)
Numero 8 dell'8 gennaio 2011
In questo numero:
1. Mentre finiva il 2006
2. Luciano Bonfrate: Litania dei pacifisti ministeriali
3. Geremia Cattristi: Per un centenario a Pisa
4. Armando Stracciaroli: Dell'arte dell'ascolto e del conflitto
5. Le vittime afgane
6. Osvaldo Caffianchi: Cantata di un uomo senz'arte ne' parte
7. Luciano Bonfrate: Aquile
8. Luciano Bonfrate: Seguendo la flotta
9. Per farla finita con le uccisioni
10. Benito D'Ippolito: Il kamikaze arriva in bicicletta
11. Luciano Bonfrate: Mottetto degli arresi
12. Luciano Bonfrate: La nonviolenza a meta'
13. Ai signori ministri e ai signori parlamentari, in sei parole
14. Luciano Bonfrate: A coloro che hanno approvato la partecipazione italiana alla guerra afgana
15. Ripudia la guerra, costruisci la pace
16. La nonviolenza
17. Anna Politkovskaja
18. Osvaldo Caffianchi: Anacreontiche della nonviolenzina
19. Luciano Bonfrate: Da molto lontano
20. Luciano Bonfrate: Con occhi senza tempo
21. In epigrafe a "Nel deserto"
22. Luciano Bonfrate: Le cerimonie per l'anniversario
23. Osvaldo Caffianchi: Tu pensi
24. Diciamo cose che tutti gia' sanno
25. Osvaldo Caffianchi: Il sangue afgano, il sangue dei migranti
26. La scelta
27. Luciano Bonfrate: Ancora del trionfo della volonta'
28. La guerra e il terrorismo
1. EDITORIALE: MENTRE FINIVA IL 2006
[Riproponiamo i seguenti testi gia' raccolti in "Voci e volti della nonviolenza" n. 330 del 5 maggio 2009]
Riportiamo qui alcuni interventi in versi (e alcune brevi prose sorrette da una certa intonazione - molte altre ve ne erano analoghe e fors'anche di miglior prosodia) apparsi su questo foglio tra il settembre e il dicembre 2006.
2. LUCIANO BONFRATE: LITANIA DEI PACIFISTI MINISTERIALI
"Siamo tutti per la pace, proruppe allora il Ministro della guerra"
(Cronache di questa antica citta' di Urganda, libro ultimo, cap. 666)
I pacifisti ministeriali fanno belle passeggiate
in cui piangon le persone da lor stessi assassinate.
I pacifisti ministeriali son dotati di crivello:
della guerra san discerner cio' che e' brutto e cio' che e' bello.
I pacifisti ministeriali sono furbi come volpi:
e distinguono chi e' vivo da chi attrasse troppi colpi.
I pacifisti ministeriali sono forti come tori:
e sopportano assai bene le altrui morti ed i dolori.
I pacifisti ministeriali, senza se e senza ma,
in serrati marcian ranghi verso dove il Leader sa.
I pacifisti ministeriali fan le guerre umanitarie
e le stragi loro sono sempre giuste e necessarie.
I pacifisti ministeriali son puliti ed eleganti
quando premono il grilletto prima indossano i bei guanti.
I pacifisti ministeriali alalazano giulivi
dopo data una sfoltita all'esubero dei vivi.
I pacifisti ministeriali sanno stare nel bel mondo,
non i luridi migranti che una spinta e vanno a fondo.
I pacifisti ministeriali fanno belle passeggiate
in cui piangon le persone da lor stessi assassinate.
3. GEREMIA CATTRISTI: PER UN CENTENARIO A PISA
"Intransigente opposizione alla violenza, coerenza tra mezzi e fini, attaccamento a cio' che e' vero sempre, riconoscimento dell'altrui e della propria umanita', amore per il mondo"
(Laerte Scacciaricci, Altre solitudini)
La nonviolenza che occorre e' un politico agire
che ascolti, che guidi, che salvi il mondo.
La nonviolenza che occorre
che erediti occorre e che inveri
le acquisizioni tutte della storia
della pace e del diritto, si faccia
giuriscostituente.
Erediti e inveri la storia e il travaglio
del movimento operaio, dei movimenti
di liberazione, afferri
la bandiera degli ultimi, degli ultimi
sia voce e speranza.
Nel femminismo riconosca e colga
la corrente calda, la feconda vena
della storia propria e di tutti, la storia
della nascita, della liberazione.
Nella natura sappia
la storica vicenda umana intima.
Della natura tutta cura abbia:
non vi e' altro mondo che il mondo.
Sia etica del limite. La nonviolenza
ti chiede di pensare i tuoi pensieri
profondamente e conoscerne infine
la verita' e l'errore,
i limiti, la relativita', la relazione.
Esiste solo come lotta, esiste
solo come comunicazione, come
conflitto e convivenza, la nonviolenza:
fatta di voci e di volti diversi
che possano vedersi, ascoltarsi, riconoscersi
recarsi aiuto.
4. ARMANDO STRACCIAROLI: DELL'ARTE DELL'ASCOLTO E DEL CONFLITTO
Non e' la nonviolenza l'arte vile
di chiedere il permesso agli assassini
di dissentire, e al colpo di staffile
piagnucolando fare sorrisini.
La nonviolenza e' lotta.
Non e' lo stupidissimo monile
dell'insipiente al naso e dei supini
la lagna e del meschino e del puerile
che invece di lottar si strappa i crini.
La nonviolenza e' lotta.
La nonviolenza e' la lotta alla guerra
piu' forte della guerra, che la guerra
nega ed estingue, e questa e' la sua scienza.
La nonviolenza e' lotta.
La nonviolenza e' lotta alla violenza
piu' forte di ogni atto di violenza
che la violenza affronta, spezza e atterra.
La nonviolenza e' lotta.
La nonviolenza e' lotta, senza lotta
non si da' nonviolenza, non si da'
dialogo, giustizia, liberta'.
5. LE VITTIME AFGANE
Le vittime afgane.
La guerra che le uccide.
6. OSVALDO CAFFIANCHI: CANTATA DI UN UOMO SENZ'ARTE NE' PARTE
Sono un uomo senz'arte ne' parte
ma so leggere i segni nel cielo:
quando annuvola poi vien la pioggia
quando vien la canicola sudi.
Sono un uomo senz'arte ne' parte
ma so che sono cose diverse
ammazzare o salvare le vite.
So che servono a uccider le armi.
Sono un uomo senz'arte ne' parte
ma lo so che la guerra e' assassina
e che sono assassini gli eserciti
e chi guerre ed eserciti usa.
Sono un uomo senz'arte ne' parte:
ma ho saputo negare il consenso
alla guerra, agli eserciti, alle armi
ed a tutti i governi assassini.
7. LUCIANO BONFRATE: AQUILE
"Or tu chi se' che vuo' sedere a scranna,
per giudicar di lungi mille miglia
con la veduta corta d'una spanna?"
(Paradiso, XIX, 79-81)
Sento alla radio che la Nato dice
di avere in questa sola settimana
soppresso trecentocinquanta afgani
che essendo stati uccisi per cio' stesso
son stati dichiarati talebani.
Ancora una grande vittoria.
Esultera' il ministro.
8. LUCIANO BONFRATE: SEGUENDO LA FLOTTA
"Torniamo indietro?
Torniamo pure"
(Aldo Palazzeschi, La passeggiata)
Quelli che erano obiettori di coscienza
ed oggi votano le spedizioni armate
quelli che erano per il disarmo universale
quelli che eran per la pace subito
quelli dell'ecumene, dell'internazionale
quelli che la san lunga un miglio e un cubito
quelli multietnici e multilaterali
quelli che siamo tutti sovversivi
quelli che guerra no guerriglia si'
quelli col casco e quelli col chepi'
quelli che non c'e' pace tra gli ulivi
quelli che noi, noi si' che siam leali
quelli che noi, che cosi' tante lotte
quelli di sette cotte
quelli che ecco, riduciamo il danno
diminuendo il numero di afgani
quelli che ecco, trovano il consenso
col mitra annichilendo i musulmani
quelli del nuovo mondo postmoderno
quelli che senza se e senza ma
quelli che basta che vadano al governo
e subito eja eja alala'
quelli che erano per la nonviolenza
ed oggi approvano le guerre coloniali
9. PER FARLA FINITA CON LE UCCISIONI
Tutte le vittime, la stessa umanita'.
Tutte le armi, il medesimo assassinio.
Scegliere occorre: il disarmo.
Scegliere occorre: salvare le vite.
Scegliere occorre: la nonviolenza.
10. BENITO D'IPPOLITO: IL KAMIKAZE ARRIVA IN BICICLETTA
I.
Alzarsi al buio, prepararsi
la pagnottella con la cicoria
prendere la bicicletta
tastare le gomme se c'e' da gonfiarle
andare al cantiere al nero cratere
finire in un lampo.
Lo vedi adesso che ci siamo anche noi.
Lo vedi adesso che non siamo di sasso.
Lo vedi adesso quanto dolore.
Dover morire per cominciare a esistere.
Dover sparire per essere visti.
Possa venire il tempo della pace.
Possa fermare la tua mano questa pioggia.
Il kamikaze arrivo' in bicicletta.
II.
Ero venuto in questa fogna solo
per dare una mano a questa gente misera.
Ci odiano cosi' tanto
che dobbiamo farci forza e odiarli anche noi.
Mi ha sempre fatto schifo la violenza
ma volevo tornare a casa dai miei
e se tu mi spari ti sparo prima io.
Oggi per una volta respiravo
stavamo dando a questi ragazzini
qualche giocattolo, qualche caramella
ridevo con loro cosi' forte
che quasi piangevo.
Non voglio morire, non voglio
che nessuno muoia mai piu'.
Il kamikaze arrivo' in bicicletta.
III.
Questi uomini grossi che giocano alla guerra
sui loro carri di ferro, con le loro
armi di ferro enormi, le loro
scatole delle meraviglie.
Questi uomini secchi e silenziosi
gli occhi gonfi i vestiti lisi
le mani tutte nodi della fame
i sandali consunti nella polvere.
E mosche mosche mosche dappertutto.
Questo giorno, questo mondo immenso
anch'io diventero' grande
anch'io andro' sulla luna
anch'io avro' pecore e case
anch'io ballero' in televisione.
Il kamikaze arrivo' in bicicletta.
IV.
E tu che leggi queste righe rotte
ed io che non so piu' cos'altro dire
perdonami Maria per tanto male
perdonami la mia cruda impotenza.
Possa venire il tempo della pace.
Possa fermare la tua mano questa pioggia.
Cospargila di chiodi quella strada
falli tornare tutti a casa vivi.
11. LUCIANO BONFRATE: MOTTETTO DEGLI ARRESI
"Siate realisti, e lasciateci far la guerra per benino. Anche per le cosine vostre, anime nobili, vedrete che ci scappa qualche spicciolo alla fine"
(Rubizzo Crollalanza, prima della gloriosa battaglia di Parigi del 24 agosto 1572)
I.
Come gli anni male spesi
porta presto alla rovina
Il realismo degli arresi:
siano ingenui o sia manfrina
e' un inganno cosi' forte
che conduce alla berlina;
ma e' ben piu' crudele sorte
quella che tocca alla gente
che la guerra mena a morte.
Da lontano sembra niente
dire si' alle spedizioni
militari, e immantinente
fanno strage quei cannoni,
mitra, mine, bombe, i tristi
frutti delle ispirazioni
d'illustrissimi statisti
assassini sempre illesi.
Preferisco gli utopisti.
II.
Preferisco gli utopisti
che salvano le vite invece di sopprimerle
che a tutte le guerre si oppongono sempre
ed a tutti gli eserciti, e a tutte le armi.
Che sanno che il mondo potra' essere salvato
solo dalla scelta della nonviolenza.
12. LUCIANO BONFRATE: LA NONVIOLENZA A META'
La nonviolenza a meta'
non e' nonviolenza, ma complicita'.
13. AI SIGNORI MINISTRI E AI SIGNORI PARLAMENTARI, IN SEI PAROLE
Quanti ancora ne vorrete far morire?
14. LUCIANO BONFRATE: A COLORO CHE HANNO APPROVATO LA PARTECIPAZIONE ITALIANA ALLA GUERRA AFGANA
Non e' a noi vivi che dovete chiedere perdono
per il vostro crimine
ma alle persone che avete fatto morire.
Ma esse sono morte, e perdonarvi non possono piu'.
Nessuno puo' piu' perdonarvi.
*
Ma ora potete decidere
se volete che continuino le stragi
o se finalmente volete ad esse opporvi.
Cessate di persistere nel crimine
decidetevi ora a impegnarvi
finalmente contro la guerra.
*
Anche gli assassini possono pentirsi
e sebbene non possano piu' riparare al male fatto
e nessuno possa assolverli da esso
possono impegnarsi a non commetterne altro.
Pur nell'inestinguibile vergogna
e nell'inestinguibile dolore
del male compiuto irreversibilmente
possono adoperarsi anch'essi per il bene.
Tutti siamo una sola umanita'.
15. RIPUDIA LA GUERRA, COSTRUISCI LA PACE
Ripudia la guerra. Ripudiala tu. Ripudiala adesso.
Costruisci la pace. Costruiscila tu. Costruiscila adesso.
Smilitarizzazione, disarmo, solidarieta' con le vittime, salvare le vite.
La nonviolenza e' la via.
16. LA NONVIOLENZA
La nonviolenza si oppone alla guerra.
La nonviolenza si oppone alle stragi.
La nonviolenza si oppone agli eserciti.
La nonviolenza si oppone alle armi.
La nonviolenza salva le vite.
La nonviolenza non e' la gentilezza con gli assassini all'opera.
La nonviolenza non e' il silenzio complice.
La nonviolenza e' lotta contro tutte le uccisioni.
La nonviolenza denuncia tutte le menzogne.
Dice i nomi degli assassini.
Sta dalla parte degli assassinati.
Non gioca con le parole.
Si oppone a tutte le uccisioni, a tutte le stragi, a tutte le guerre,
a tutti gli eserciti, a tutte le armi, a tutti i poteri assassini.
Sa che una e' l'umanita'.
17. ANNA POLITKOVSKAJA
Ci sono le parole
e ci sono le pallottole.
E solo le parole salvano le vite.
Ci sono i corpi palpitanti e fragili
e ci sono le pallottole.
E dopo le pallottole i corpi diventano sasso.
C'e' la verita' viva
e ci sono le pallottole
che tutto riducono a menzogna, strazio, nulla.
C'e' l'umanita' fatta di persone
e ci sono le guerre
che l'umanita' estinguono.
Scegliere le parole, i corpi, le persone,
scegliere l'umanita'. Salvare le vite. Dire
ancora e sempre la verita'. Contrastare
tutte le uccisioni.
E' questo che chiamiamo nonviolenza.
18. OSVALDO CAFFIANCHI: ANACREONTICHE DELLA NONVIOLENZINA
"E la si pianti di grazia col pretender comprensione per gli assassini, poiche' la comprensione per gli assassini conferma il disprezzo per gli assassinati, e nuove uccisioni prepara"
(Automaco di Cirene, Fragmenta, 70, 7)
Ebbri di ossequio e di condiscendenza
in quei giorni arsi, in quelle notti illuni
come al governo giunsero, taluni
tosto passaron dalla nonviolenza
alla nonviolenzina.
E fu sera e fu mattina.
*
La nonviolenzina
e' contro il terrorismo dei pezzenti
ma non contrasta quello dei potenti.
Compiange la ria sorte dei mortali
ma e' colpa lor se son collaterali.
Si duole delle vittime innocenti
ma e' colpa lor se sono imprevidenti.
Sa che guerre e torture sono mali
ma da noi fatte allora son morali.
*
La nonviolenzina
garbata, graziosa, cosi' minuziosa
nel giustificare gli eccidi, le bare.
Cosi' giudiziosa e cosi' cottimista
nel dare una mano al governo stragista.
*
La nonviolenzina
che piace ai ministri e ai padroni
come il buon cacio
sui maccheroni,
che piace ai gazzettieri e ai generali
come il buon attendente
che lustra gli stivali.
*
La nonviolenzina
fiera s'aderge ognor contro la guerra
ma nulla obietta contro la guerrina.
Cupa s'adonta contro ogni riarmo
ma chiude un occhio se e' solo un riarmino.
E fu sera e fu mattino.
*
La nonviolenzina
nonviolenta a meta'
a sera e a mattina
che orrore ci fa.
19. LUCIANO BONFRATE: DA MOLTO LONTANO
Viste da molto lontano le guerre
neanche sembrano guerre, ma una specie
di cartoni animati, buffi balletti
senza colonna sonora, senza
volti distinguibili, senza
paura che la vampa dell'obice
sfondi il vetro e ti squarci il salotto.
Qualcuno ogni tanto fa un balzo
finisce per sempre per terra.
Son cose lontane, di gente
selvaggia, vestita di stracci.
Riuscire a portargli la pace
e' dura incombenza, potrebbe
richiedere di fucilarli
tutti.
Il nostro governo sa bene
che fare. Del bene e del male
la lotta e' infinita, noi siamo
il bene, la democrazia, le macchine, la civilta':
e' il nostro un pesante fardello,
un duro mestiere facciamo,
occorrono armi pesanti
e nervi d'acciaio e ministri
che rendano bene in tivu'.
Gli afgani pensassero solo
a darci la polvere bianca.
Che noia, cambiamo canale.
20. LUCIANO BONFRATE: CON OCCHI SENZA TEMPO
E quelle donne uccise a Beit Hanoun
inermi, innocenti, nonviolente
ti guardano con occhi senza tempo
ti dicono: finira' mai l'orrore?
per quanto resterete zitti e fermi
mentre i fucili, i missili, le bombe
solcano carni, anime recidono?
Se un luogo vi e' in cui la nonviolenza
alla prova e' chiamata ineludibile
la Palestina e' quel luogo ancora:
dove due popoli son da salvare
e con loro l'intera umanita'.
Le uccise a Beit Hanoun dicono ancora
che e' l'ora della scelta, che la pace
non con le armi, non con i soldati,
non col terrore sparso a piene mani
verra': verra' con la misericordia,
verra' con la giustizia, verra' quando
si cessera' di uccidere, di opprimere
si cessera'. Verra' quando vedremo
che una sola e' l'umanita'.
21. IN EPIGRAFE A "NEL DESERTO"
"Nel deserto
cosi' arringava i morti l'assassino"
(Frammento apocrifo attribuito da taluni a Misone e da talaltri a Margite)
22. LUCIANO BONFRATE: LE CERIMONIE PER L'ANNIVERSARIO
Ai morti che hanno mandato a morire
gli assassini fanno poi la predica.
23. OSVALDO CAFFIANCHI: TU PENSI
Tu pensi di vedere un incendio da lontano
e invece le fiamme sono gia' qui.
24. DICIAMO COSE CHE TUTTI GIA' SANNO
Diciamo cose che tutti gia' sanno.
La sicurezza e' figlia della giustizia.
La pace si costruisce con la pace.
Le armi uccidono, non salvano le vite.
Gli eserciti servono solo alla guerra.
La guerra consiste di omicidi.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Cessi la persecuzione italiana dei migranti.
Cessi lo stato italiano di essere terrorista.
Cessi lo stato italiano di essere complice di terroristi.
Cessi lo stato italiano di violare la Costituzione della Repubblica Italiana.
Vi e' una sola umanita'.
25. OSVALDO CAFFIANCHI: IL SANGUE AFGANO, IL SANGUE DEI MIGRANTI
[A scanso di equivoci chiedemmo al nostro buon amico Osvaldo Caffianchi cosa intendesse in questa litania per giorno del giudizio, sapendolo ateista senza scampo, e della nonviolenza amico, e allievo di quel buon Sancho che governatore seppe affermare la misericordia come vera giustizia e vera pace. Semplicemente, disseci, quel giorno in cui si rende conto dei misfatti, in cui saranno gli empi resi innocui, e comincera' quindi la civile, la buona convivenza tra gli umani. E' il giorno che ogni giorno s'ha da fare. E' il dire la verita', e' la nonviolenza in cammino. Chi ci capisce e' bravo]
Il sangue afgano, il sangue dei migranti, e' la valuta assai poco pregiata, in cui le mafie e i terroristi fanno i loro ricchi disumani affari.
Ma nessun crimine durera' in eterno.
E verra' infine il giorno del giudizio.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra afgana.
Cessi la guerra italiana ai migranti.
Che' nessun crimine durera' in eterno.
E verra' infine il giorno del giudizio.
Cessino il governo e il parlamento italiano di essere terroristi e complici di terroristi, cessino il governo e il parlamento italiano di essere stragisti e complici di stragisti; tornino il governo e il parlamento italiano al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana cui hanno giurato fedelta', tornino il governo e il parlamento italiano al rispetto della vita umana.
Nessun crimine durera' in eterno.
E verra' infine il giorno del giudizio.
E cessi la complicita' del popolo italiano con la guerra terrorista e stragista.
Nessun crimine durera' in eterno.
E verra' infine il giorno del giudizio.
E tu quel crimine fanno cessare.
E tu lo affretta il giorno del giudizio.
26. LA SCELTA
Ne' guerra ne' armi. Una sola umanita'.
27. LUCIANO BONFRATE: ANCORA DEL TRIONFO DELLA VOLONTA'
Questo ci manda a dire oggi il governo:
non si votera' piu' si' o no alla guerra
in parlamento. Si fara' e basta.
Dal cielo livido una pioggia scende
nera di sangue e tutto inonda e brucia.
28. LA GUERRA E IL TERRORISMO
La guerra e' il terrorismo.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 8 dell'8 gennaio 2011
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