Telegrammi. 359
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- Date: Sat, 30 Oct 2010 00:55:25 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 359 del 30 ottobre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. La nonviolenza
2. Il programma del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento che entra oggi nel vivo
3. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 1. Educazione aperta, nella citta' e nella scuola
4. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 2. Ecologia politica per fermare il nucleare
5. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 3. La nonviolenza per la liberazione dalle mafie
6. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 4. Gli strumenti per l'agire del Movimento
7. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 5. L'antimilitarismo oggi: disarmo e corpi civili di pace
8. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 6. Per una nuova convivenza nella citta' aperta
9. Nicoletta Crocella: Come scelta concreta e positiva
10. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Andrea Casini
11. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Lorenzo Guadagnucci
12. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Marcello Paolocci
13. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Brunetto Salvarani
14. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Massimo Sforzi
15. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Saverio Tommasi
16. Per sostenere il Movimento Nonviolento
17. "Azione nonviolenta"
18. Segnalazioni librarie
19. La "Carta" del Movimento Nonviolento
20. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. LA NONVIOLENZA
La nonviolenza, diciamolo in poche semplici parole, e' la lotta contro la violenza.
La nonviolenza, per dire l'essenziale, e' qui e ora innanzitutto la lotta contro la guerra assassina e contro il colpo di stato razzista, per salvare le vite, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
La nonviolenza, a dirla in breve, e' quel tuo dovere che di tutte e tutti i diritti invera; poiche' altri e te riconosce parimenti esseri umani tra esseri umani.
La nonviolenza e' una buona cosa. La nonviolenza e' la politica buona.
2. INCONTRI. IL PROGRAMMA DEL XXIII CONGRESSO NAZIONALE DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO CHE ENTRA OGGI NEL VIVO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]
XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento "La nonviolenza per la citta' aperta" Brescia, 29-31 ottobre - primo novembre 2010.
Tutti i lavori si svolgono presso il Centro Saveriano di Animazione Missionaria, via Piamarta, 9 (zona via dei Musei).
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Programma
Sabato 30 ottobre
- ore 10: Apertura, accoglienza, iscrizioni, insediamento presidenza; distribuzione cartelline. Quota di iscrizione al Congresso, euro 5,00 (non richiesta agli iscritti al Movimento Nonviolento in regola per il 2010 - sara' possibile rinnovare o iscriversi anche in quella sede).
- ore 11: Relazione del presidente; relazione del segretario; saluti delle autorita' e degli ospiti; premiazione degli studenti realizzatori del Manifesto del Congresso; inizio assemblea plenaria.
- ore 13: Buffet.
- ore 15-18,30: Proseguimento dell'Assemblea plenaria.
- ore 18,30-19,30: Presentazione delle Commissioni da parte dei conduttori: Educazione aperta, nella citta' e nella scuola, Elena Buccoliero, Caterina Del Torto; Ecologia politica per fermare il nucleare, Mao Valpiana, Rocco Pompeo; La nonviolenza per la liberazione dalle mafie, Pasquale Pugliese, Daniele Lugli; Gli strumenti per l'agire del Movimento, Mao Valpiana, Piercarlo Racca; L'antimilitarismo oggi: disarmo e corpi di pace, Renato Fiorelli, Adriano Moratto; Per una nuova convivenza nella citta' aperta, Pasquale Pugliese, Elena Buccoliero, Enrico Pompeo. L'obiettivo delle commissioni e' definire gli obiettivi di lavoro del Movimento Nonviolento per i prossimi tre anni e indicare gli strumenti di praticabilita' per conseguire questi obiettivi.
- ore 20: Cena libera.
- ore 21: Spettacolo teatrale con video e letture.
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Domenica 31 ottobre
- ore 9,30: Apertura lavori.
- ore 10-13: Lavori delle commissioni (n. 1, 2, 3).
- ore 13: Pranzo.
- ore 15: Lavori delle commissioni (n. 4, 5, 6).
- ore 18: Dibattito in plenaria sulle commissioni.
- ore 21: Cena e serata libere (con probabile visita guidata al Castello o alla citta').
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Lunedi' primo novembre
- ore 9: Presentazione dei risultati delle commissioni; dibattito.
- ore 11: Votazioni delle mozioni emerse dalle sei commissioni.
- ore 12: Votazione della mozione generale; elezioni del Presidente, del Comitato Direttivo, del Comitato di Coordinamento.
- ore 13: Conclusioni.
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Si ricorda che il Congresso del Movimento Nonviolento e' aperto a tutti, ma possono votare solo gli iscritti.
Per informazioni: Movimento Nonviolento, sede nazionale, tel. 0458009803, Centro per la Nonviolenza di Brescia, tel. 0303229343.
Nel numero di agosto-settembre di "Azione nonviolenta" sono state pubblicate le tracce di lavoro delle Commissioni, cosi' che ogni congressista possa partecipare in modo adeguato e portando un fattivo contributo. Il Congresso e' il massimo organo decisionale del Movimento. E' il momento di sintesi e valutazione del lavoro fatto, e di programmazione del lavoro futuro. Gli iscritti assumono la responsabilita' di contribuire - ognuno come puo' - alla realizzazione degli impegni comuni.
3. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 1. EDUCAZIONE APERTA, NELLA CITTA' E NELLA SCUOLA
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
L'impegno nella formazione e' uno dei tratti che da sempre contraddistingue l'impegno del Movimento Nonviolento. Nelle scuole o nelle citta', con la documentazione o con la testimonianza, durante i campi o nella formazione ai volontari in servizio civile o attraverso le pagine di "Azione nonviolenta", tanti amici "mettono se stessi in gioco" convinti che un buon lavoro culturale sia investimento imprescindibile per rinnovare il presente. Un orientamento tanto piu' importante mentre la scuola pubblica - l'agenzia educativa per eccellenza - subisce attacchi che la depotenziano fortemente e mentre, a livello generale, sembrano affermarsi il torpore mentale quando non la legittimazione della violenza o l'emarginazione del diverso.
Questa Commissione vuole essere un luogo di confronto e scambio aperto ad incominciare dalle esperienze che i membri del gruppo vorranno mettere a disposizione. L'auspicio e' quindi quello di riunire proprio chi si sperimenta quotidianamente in contesti formativi per dirci quello che stiamo facendo, che cosa sta funzionando, quali azioni possono essere ripetute e condivise e quali ostacoli stiamo incontrando.
L'obiettivo della Commissione e' giungere ad individuare alcuni - pochi - percorsi di formazione su cui concentrare gli sforzi per i prossimi anni a livello nazionale, ferme restando ovviamente la particolarita' dei territori, e l'autonomia e creativita' dei gruppi che li' si stanno sviluppando.
La formazione alla nonviolenza, nelle relazioni interpersonali come nella politica, e' anche un antidoto alla tentazione di cancellare la diversita' di chi ha pelle, lingua, esperienze, speranze diverse - e forse neppure troppo diverse - dalla maggior parte della popolazione. Anche su questo ci si interroghera', cercando di capire come le esperienze locali possono essere documentate, moltiplicate, migliorate attraverso il confronto e l'impegno del movimento nazionale.
(Introduzione a cura di Elena Buccoliero e Caterina Del Torto)
4. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 2. ECOLOGIA POLITICA PER FERMARE IL NUCLEARE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Nucleare civile e nucleare militare sono due facce della stessa medaglia. L'uno e' causa e conseguenza dell'altro.
Il Movimento Nonviolento, con molti altri, e' stato fra i protagonisti del vasto movimento che nel 1985 contribui' alla nascita delle liste verdi e al loro ingresso nelle istituzioni, che nel 1987 porto' alla vittoria dei referendum antinucleari e nel 1989 al ritiro dei missili atomici da Comiso.
Ora, dopo una lunga parabola durata piu' di venti anni, il partito dei verdi e' imploso ed e' uscito dalla scena politica, insieme alle tematiche ambientali; e il governo puo' permettersi, senza troppa opposizione, di rimettere in pista la via italiana al nucleare civile, mentre permangono ancora una cinquantina di bombe atomiche nelle basi militari americane in suolo italiano.
Da piu' parti si invoca la necessita' della presenza di un forte movimento ecologista nel panorama della politica nazionale, cosi' come avviene in ogni altro paese europeo. Tuttavia, i diversi tentativi fatti finora hanno dato miseri risultati. Segnali positivi sono pero' arrivati, in controtendenza, dal successo della raccolta di 1.400.000 firme di richiesta referendaria per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, e dal consolidamento del movimento per la decrescita felice.
La Commissione si confrontera' sulle strategie necessarie per una nuova stagione di "ecologia politica", resa urgente e indispensabile dalla crisi ambientale in atto, ormai drammatica.
Obiettivo della Commissione sara' quello di individuare le iniziative e i contributi specifici che il Movimento Nonviolento potra' dare alla campagna antinucleare che si sviluppera' nei prossimi mesi nel paese e a livello locale.
(Introduzione a cura di Mao Valpiana e Rocco Pompeo)
5. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 3. LA NONVIOLENZA PER LA LIBERAZIONE DALLE MAFIE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
In Italia e' in atto una "guerra civile" della quale nessuno tiene il conto preciso: quella delle mafie contro gli italiani.
Non e' facile trovare una cifra unitaria che definisca i numeri dei morti per mano delle mafie: si va, in base alle fonti, da un minimo di 3.000 negli ultimi 12 anni a un massimo di 30.000 negli ultimi 30 anni. Per fare un confronto, in Irlanda del Nord, la "guerra dell'Ulster", dal 1969 al 1998 ha prodotto 3.500 morti, mentre nei Paesi Baschi la lotta dell'Eta per l'indipendenza ha prodotto circa 800 morti in 40 anni.
Ed i morti non dicono tutto sulla guerra in atto.
La democrazia, l'economia e la societa' italiana sono pesantemente condizionate, a tutti i livelli, dai poteri mafiosi e occulti, probabilmente ancora di piu' di quanto abbiamo finora immaginato.
Nonostante che con i 135 miliardi di euro di fatturato annuo "accertato", le mafie siano la prima "azienda" multinazionale italiana, con ramificazioni e traffici in tutti i paesi del globo, esse sono ancora radicate in un sistema di violenza territoriale tale per cui almeno tre regioni in Italia sono sotto occupazione, oltre che sul piano militare, anche sui piani economico, politico, sociale, sanitario, ambientale e mediatico. In esse, l'immaginario dei bambini e dei ragazzi, nel peggiore dei casi, e' segnato pesantemente, e contemporaneamente, dalla paura e dall'ammirazione per i potenti custodi della violenza; nel migliore, e' privo di futuro. Spesso le relazioni umane sono viziate da un deviato sentimento di rispetto, vincolato non alla dignita' umana, ma ai legami con le famiglie potenti. E su questi elementi culturali e sociali le mafie fondano il loro dominio piu' profondo.
Per queste ragioni, la via d'uscita dalla guerra e dall'occupazione delle mafie non puo' avvenire solo per via militare e giudiziaria, ma ha bisogno di una diffusa obiezione di coscienza da parte dei singoli e da una diffusa disobbedienza civile da parte dei popoli, nei loro territori: obiettare e disobbedire alla legge della violenza, della sottomissione, della rassegnazione. Ma entrambe queste azioni hanno bisogno di un precedente lavoro di "coscientizzazione", come definisce Paulo Freire il primo passo della sua "pedagogia degli oppressi" per aiutare chi nasce e cresce dentro un sistema di violenza a rendersene conto, a giudicarlo, a prenderne le distanze ed infine a combatterlo, obiettando e disobbedendo ai poteri occulti.
Per queste ragioni il Movimento Nonviolento, che ha attivamente partecipato alle manifestazioni del primo marzo contro la 'ndrangheta (considerata oggi la mafia piu' potente e pericolosa) a Locri ed a Reggio Emilia, ha aderito contemporaneamente all'Associazione nazionale dell'Alleanza per la Locride e la Calabria e alla rete Libera.
Al Congresso nazionale valuteremo le possibilita' e costruiremo insieme le modalita' di un rinnovato impegno nonviolento per la liberazione dalle mafie, sui piani locali e nazionale, anche con questi nuovi compagni di strada.
(Introduzione a cura di Pasquale Pugliese e Daniele Lugli)
6. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 4. GLI STRUMENTI PER L'AGIRE DEL MOVIMENTO
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Compito di questa commissione e' quello di affrontare sia il tema della comunicazione che il tema dell'agire politico.
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Comunicazione
Il Movimento Nonviolento dispone gia' di qualche strumento:
1) la rivista mensile "Azione nonviolenta", stampata in 1.700 copie;
2) il sito web (www.nonviolenti.org) che e' stato molto utilizzato nel coso degli anni (oltre 3 milioni di accessi);
3) la lettera agli iscritti (230) spedita mediamente due volte l'anno;
4) l'uso saltuario del quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (del Centro di ricerca per la pace di Viterbo) spedito a circa 20.000 indirizzi;
5) la realizzazione di Dvd ("Una forza piu' potente" e "Lanza del Vasto");
6) opuscoli informativi (i "Quaderni di Azione nonviolenta").
Ora si tratta di vedere se e come migliorare questi strumenti o crearne di nuovi, tenendo presente costi, impegno, persone, ecc.
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Agire politico
Da sempre il Movimento Nonviolento ha perseguito l'obiettivo di avere sedi funzionanti come luoghi stabili su cui contare per avviare iniziative e che spesso vengono usati anche da altre associazioni o comitati spontanei che sovente nascono per affrontare qualche problema di carattere locale. L'ultima sede in ordine di tempo e' la "Casa per la Pace" di Ghilarza, luogo adatto per seminari residenziali estivi e laboratori di formazione.
Le altre sedi sono: Casa per la nonviolenza a Verona (sede nazionale del Movimento Nonviolento); Centro per la nonviolenza a Brescia; Centro Studi "Sereno Regis" a Torino; Centro di documentazione a Livorno.
Siamo inoltre ospitati a: Casa per la Pace a Vicenza; Ecoistituto del Veneto a Mestre.
Occorre proseguire la "politica dei gruppi e delle sedi" e vedere come incrementare la presenza del Movimento al sud.
Un altro argomento in discussione e' quello di come muoverci sinergicamente con altri, perche' una campagna politica che impegni prioritariamente alcune associazioni potrebbe anche essere uno "strumento per l'agire politico". Attualmente siamo impegnati con altre associazioni nella Rete Ipri - Corpi Civili di Pace e nel "Comitato Italiano per il Decennio della Nonviolenza".
Un punto centrale del nostro "agire" sara' certamente la preparazione del cinquantesimo anniversario della Marcia Perugia-Assisi (1961-2011) che coincide anche con i primi cinquant'anni di vita del Movimento Nonviolento.
(Introduzione a cura di Piercarlo Racca e Mao Valpiana)
7. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 5. L'ANTIMILITARISMO OGGI: DISARMO E CORPI CIVILI DI PACE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Sul tema antimilitarista per il disarmo ci sono gia' in campo varie iniziative. Dalla proposta "Mettiamoci la faccia", sulla regolamentazione della vendita delle armi, alla campagna "Banche armate"; dall'iniziativa dei "Sindaci per la Pace", per una moratoria nucleare entro il 2020, alla campagna "Un albero di cachi" per ricordare ai giovani e dare una speranza dopo la tragedia delle bombe atomiche, fino alla proposta di legge sul nucleare di "Un futuro senza atomiche", per liberare l'Italia dalla presenza di ordigni nucleari (Ghedi?, Aviano). Manca, ed e' da studiare, un'iniziativa che incida sulla riduzione delle spese militari, unica voce che cresce nel bilancio statale, un'iniziativa concreta ed efficace.
Mentre crescono le spese militari (compresa la nuova iniziativa del governo sulla "mini-naja"), diminuiscono i finanziamenti per il servizio civile, sempre piu' sganciato dall'idea di "obiezione di coscienza" (mentre e' ancora da attuare l'Albo degli obiettori di coscienza). Quale puo' essere il nostro contributo per la valorizzazione di un servizio civile antimilitarista e nonviolento?
La Commissione fara' anche il punto sulle varie iniziative che vanno nella direzione dello sviluppo dell'idea dei Corpi Civili di Pace, come alternativa alle forze armate (proposte di legge, iniziative sul campo, progetti di sperimentazione, ecc.). Valuteremo l'apporto specifico del Movimento Nonviolento alla Rete Ipri - Corpi Civili di Pace e le possibili iniziative (istituzionali e di movimento) per il suo rilancio.
(Introduzione a cura di Renato Fiorelli e Adriano Moratto)
8. XXIII CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 6. PER UNA NUOVA CONVIVENZA NELLA CITTA' APERTA
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Per anni i conflitti interculturali sono stati demonizzati da un lato (padroni a casa nostra: gli extracomunitari devono andarsene) e minimizzati dall'altro (la nostra economia ne ha bisogno: possono rimanere purche' si comportino bene). Da nessuno sono stati assunti come fenomeno inevitabile nello "scatto di crescita" di una societa' che, in pochissimi anni, e' passata da esportatrice ad importatrice di immigrazione, cioe' multiculturale e destinata a diventare transculturale, ossia meticcia.
Ne', tanto meno, questi conflitti - che non esistono di per se', ma attraverso persone in carne ed ossa che, in quanto agiscono comportamenti differenti, facilmente entrano in conflitto - sono stati gestiti e trasformati in senso nonviolento, ma anzi sono stati lasciati degenerare in un dilagante razzismo (alimentato dalla "pedagogia razzista di massa" della Lega che offre alla pancia della gente, dove trovano sede gli argomenti che banalizzano la realta' complessa, il capro espiatorio dei migranti quale nemico interno su cui scaricare quella rabbia sociale generata dalla vera insicurezza: quella esistenziale, soprattutto in questo tempo di crisi economica generalizzata).
A questo punto, si tratta di assumere il razzismo come una vera emergenza italiana che attraversa le leggi e le istituzioni - con quella barbarie giuridica rappresentata dal reato di clandestinita' -, dilaga dai mezzi di informazione e s'imprime sui corpi dei migranti, come accade nei Cie e nelle tante Rosarno d'Italia.
Le diverse ricerche che testimoniano questo stato di cose dimostrano come nel nostro paese c'e' proprio un deficit di quella cultura e pratica della convivenza, centrale nella riflessione di Alex Langer, che ci ha guidato nella preparazione di questo Congresso.
Reagire alla violenza razzista, sia culturale, che politica che direttamente agita, e contribuire alla costruzione della "citta' aperta", capace di far convivere le reciproche differenze, sono tra le sfide con le quali anche il Movimento Nonviolento e' chiamato a misurarsi, sapendo che, pur nelle dimensioni di piccolo gruppo, puo' tuttavia contare su un secolo di storia di movimenti internazionali che - da Gandhi a Martin Luther King a Nelson Mandela - proprio nella lotta al razzismo hanno forgiato gli strumenti della nonviolenza.
(Introduzione a cura di Pasquale Pugliese, Elena Buccoliero, Rocco Pompeo)
9. VERSO IL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO. NICOLETTA CROCELLA: COME SCELTA CONCRETA E POSITIVA
[Ringraziamo Nicoletta Crocella (per contatti: stellecadenti at tiscali.it) per questo intervento di augurio al congresso del Movimento Nonviolento che si svolgera' a Brescia tra il 29 ottobre e il primo novembre 2010.
Per un profilo di Nicoletta Crocella dall'ampia intervista in "Coi piedi per terra" n. 296 riprendiamo la seguente breve notizia autobiografica: "Sono una donna adulta, ho 66 anni, sono responsabile dell'editoria per l'associazione Stelle Cadenti, ho fatto l'assistente sociale e la formatrice, da sempre scrivo, ho allevato bambini, amato uomini, coltivato amicizie, abbandonato storie che mi costringevano, incontrato altre persone. Ho partecipato a gruppi femministi, ecologisti, persino politici, oggi partecipo alle cose in cui credo, mi impegno con la scrittura e la comunicazione, nella relazione con i vicini, con bambini ed anziani, cani e gatti. Ho una particolare attenzione alla condizione della donna, la violenza sulle donne e' la rappresentazione di un mondo violento, della prevaricazione, del potere dell'uno sull'altra, ed alla condizione dei popoli oppressi. Particolare amore per la causa palestinese perche' la Palestina e' una ferita nel Mediterraneo, e' il capro espiatorio di nostre colpe passate, e' la dimostrazione di come un intero popolo possa divenire ostaggio, non considerato come composto di esseri umani, ma condannato in blocco ad una stenta sopravvivenza, per la nostra pretesa sicurezza. E per parlare di sicurezza, l'unica che mi interessa e' la sicurezza della terra e del cielo, del cibo e della vita delle persone vere"]
Vi ringraziamo per l'invito a partecipare, purtroppo impossibile per noi quest'anno, ma siamo vicino a voi, insieme nel pensiero e nella ricerca di modi di relazione costruttivi ed umani.
Ogni giorno di piu' comprendiamo che soltanto un approccio concreto ai metodi nonviolenti puo' aiutare a smuovere i potenti ed ottenere il rispetto dei bisogni e della dignita' delle persone.
I vari movimenti che si attivano in Italia su temi specifici, sulla difesa di un suolo, un parco, una valle, la difesa della vita civile, sino a quelli che a fatica continuano a cercare di emergere sui temi piu' generali, il nucleare, la pace, la solidarieta', hanno piu' che mai bisogno di un collante e di metodi esplicitamente nonviolenti, che permettano di differenziarsi rispetto alla violenza esercitata dal potere, che quando non vuole ascoltare ricorre alla repressione.
Cadere nella trappola della reazione violenta, dell'opporre violenza a violenza e' un rischio forte, auspicato d'altronde da chi manda l'esercito a fermare la reazione esasperata delle persone, per poter criminalizzare ogni resistenza. Pensiamo quindi che il movimento nonviolento abbia molto da dire, da proporre, da inventare rispetto alla vita civile ed ai problemi che ogni momento ci si pongono, e che debba trovare il modo di comunicare in empatia con ogni resistente l'idea ed i metodi della nonviolenza come scelta concreta e positiva.
Nicoletta Crocella - Associazione Stelle Cadenti, artisti per la pace
10. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ANDREA CASINI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Andrea Casini.
Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Andrea Casini ha preso parte a varie iniziative di pace, di solidarieta', per i diritti umani di tutti gli esseri umani]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Andrea Casini: All'inizio, tramite la frequentazione di gruppi parrocchiali; successivamente, seguendo il corso per la preparazione all'obiezione di coscienza della Caritas di Foligno.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Andrea Casini: Oscar Romero e' la prima persona che ho conosciuto (non personalmente) per la sua determinazione; Tonino Bello (di cui ho letto molto) per la sua capacita' di spiegare semplicemente le cose.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Andrea Casini: Molti libri di Tonino Bello, "I have a dream" di Martin Luther King, alcune riviste come "Azione nonviolenta" del Movimento Nonviolento, "Mosaico di pace" di Pax Christi, i libri di Tiziano Terzani...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Andrea Casini: Ultimamente non sono molto addentro alle iniziative, ma sicuramente l'attivita' costante di molti gruppi e singoli in ogni luogo per costruire insieme superando le differenze, anzi costruire grazie alla proprie unicita', e' uno dei punti da sostenere.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Andrea Casini: In tutti i campi, la nonviolenza e' uno stile di vita, un impegno costante e continuo; non esiste un campo piu' urgente di un altro...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Andrea Casini: Pax Christi, Beati i Costruttori di Pace, Rete Radie' Resch...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Andrea Casini: La noviolenza e' uno stile di vita; penso alla convivialita' delle differenze di Tonino Bello, oppure alle parole di alcuni indigeni tzotzil dei villaggi del Chiapas costretti da anni a sopravvivere al limite delle umane possibilita' (comunita', aiuto reciproco, autodeterminazione, accoglienza, condivisione)...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo, tra nonviolenza ed ecologia, tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, tra nonviolenza e lotta antimafia, tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse, tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi, tra nonviolenza e pacifismo, antimilitarismo e disarmo, tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza, tra nonviolenza e psicoterapie, tra nonviolenza e informazione?
- Andrea Casini: Femminismo, ecologia, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, lotta antimafia, lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse, lotte di liberazione dei popoli oppressi, pacifismo, antimilitarismo, disarmo, diritto alla salute e all'assistenza, psicoterapie, informazione sono tutte sfaccettature della nonviolenza. La nonviolenza e' una modalita' di vedere il mondo e di costruire la propria vita; di conseguenza le azioni e le scelte che quotidianamente mettiamo in atto rifletteranno ogni volta un aspetto tra quelli sopra esposti. Una cosa vorrei ricordare: a volte, i movimenti che lottano per far riconoscere diritti o per affermare la bonta' delle loro idee sono poco nonviolenti. Non solo nel senso di lotta armata o violenza verbale o soprusi per ottenere qualcosa, ma soprattutto nella perdita di vista del fatto che la nonviolenza si costruisce insieme a partire da persone che si coinvolgono e coinvolgono gli altri con la forza delle idee e con la passione costante e coerente delle proprie azioni.
11. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO LORENZO GUADAGNUCCI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Lorenzo Guadagnucci.
Per un breve profilo di Lorenzo Guadagnucci si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Lorenzo Guadagnucci: La nonviolenza e' un sistema di pensiero e d'azione a disposizione degli oppressi, con una caratteristica unica: tiene insieme fini e mezzi, rispetta le persone e la natura, disinnesca sul nascere abusi di potere ed eterogenesi dei fini.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Lorenzo Guadagnucci: Naturalmente Gandhi e la lotta contro il colonialismo britannico; Danilo Dolci e la prima vera antimafia sociale in Sicilia; i principi e le pratiche dell'altreconomia. Ovviamente Capitini. Una personalita' centrale negli ultimi decenni, per quanto non sia esente da contraddizioni, e' Alex Langer, del quale abbiamo avvertito moltissimo la mancanza.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Lorenzo Guadagnucci: Direi Capitini, in particolare Il potere di tutti e Le tecniche della nonviolenza; poi Banditi a Partinico di Danilo Dolci, che e' uno straordinario esempio per il metodo: lega conoscenza e azione in modo ineguagliabile; gli scritti di Martin Luther King, pur nella loro particolarita', intrisi come sono di afflato religioso; Il viaggiatore leggero di Langer. Per un inquadramento storico mi pare utile Un'idea pericolosa, di Mark Kurlansky.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Lorenzo Guadagnucci: Credo siano molto importanti quelle condotte in Val di Susa o nello stretto di Messina contro alcune, insensate, grandi opere. Meriterebbe una grandissima mobilitazione la lotta contro le servitu' militari, che ancora gravano sul nostro paese: da Vicenza alla Sardegna. Nel nostro paese, nonostante la crisi economica gravissima che attraversiamo, le spese militari continuano a crescere: una campagna nonviolenta contro gli apparati militari e le basi Nato e Usa avrebbe un enorme valore politico e culturale.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Lorenzo Guadagnucci: Sono un giornalista che lavora nel sistema dei media ufficiali - nel gruppo La Nazione-Resto del Carlino-il Giorno - ma scrive anche su testate indipendenti (in particolare "Altreconomia") e si considera un attivista sociale. Attualmente sono impegnato soprattutto nel Comitato Verita' e Giustizia per Genova, nato dopo il G8 del 2001, quando fui coinvolto come vittima nel pestaggio e negli arresti illegali alla scuola Diaz, e nel gruppo Giornalisti contro il razzismo. Ho scritto alcuni libri, fra i quali Noi della Diaz (Altreconomia 2002, 2008), Il nuovo mutualismo (Feltrinelli 2007), Lavavetri (Terre di Mezzo 2009), Parole sporche (Altreconomia 2010).
12. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MARCELLO PAOLOCCI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Marcello Paolocci.
Per un breve profilo di Marcello Paolocci si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
- Marcello Paolocci: Tramite riflessioni personali lungo il corso della mia vita, a partire dal periodo in cui ho prestato servizio civile poiche' sono obiettore di coscienza al servizio militare.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?
- Marcello Paolocci: Aldo Capitini, per la chiarezza delle sue idee e la coerenza delle sue azioni.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
- Marcello Paolocci: Non ci sono libri particolari che ritengo siano piu' importanti di altri; direi tutti quelli che trattano l'argomento.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
- Marcello Paolocci: Credo che le iniziative per il disarmo siano quelle piu' utili e urgenti in questo periodo, perche' le spese per gli armamenti portano via risorse al pianeta e ai suoi abitanti. Oltre ovviamente al pericolo in se' del disporre di armi.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
- Marcello Paolocci: In tutti gli ambiti in cui si lotta per migliorare la situazione dell'uomo, degli animali, dell'ambiente, nessuno escluso.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
- Marcello Paolocci: Il Movimento Nonviolento, e poi alcune piccole realta' locali.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
- Marcello Paolocci: Credo che la nonviolenza sia una tecnica per rivendicare o difendere dei diritti senza l'impiego della forza e senza creare danni all'avversario. Piu' in generale, penso che potrebbe essere anche uno stile di vita, dato che andrebbe praticata in ogni ambito...
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo, tra nonviolenza ed ecologia, tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, tra nonviolenza e lotta antimafia, tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse, tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
- Marcello Paolocci: Non credo che la nonviolenza abbia particolari rapporti con l'uno o con l'altro di tutti questi argomenti: penso che abbia una valenza trasversale.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
- Marcello Paolocci: Non conosco approfonditamente le tecniche operative della nonviolenza, e credo che andrebbero divulgate maggiormente.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
- Marcello Paolocci: La rivista "Azione nonviolenta", alcuni siti web.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
- Marcello Paolocci: Non ne conosco.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?
- Marcello Paolocci: Si', ma non saprei come.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
- Marcello Paolocci: Si', attraverso il web, migliorando l'informazione e la formazione.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
- Marcello Paolocci: Una relazione molto stretta, dato che a mio parere la nonviolenza prima di tutto e' pratica quotidiana, a partire dal nostro stile di vita. Predicare la nonviolenza e poi mangiarsi la carne o il pesce, ad esempio, mi pare un'assurdita'.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo e in Italia?
- Marcello Paolocci: Precario, e' una pratica poco applicata.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
- Marcello Paolocci: Ovunque si pensa che la nonviolenza sia inazione, e questo e' sbagliato.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
- Marcello Paolocci: Fare formazione e informazione.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
- Marcello Paolocci: Come ho detto prima, molto stretta: la nonviolenza deve cominciare dai nostri stili di vita. E' inutile protestare contro le armi e poi mangiarsi un agnello.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?
- Marcello Paolocci: Strumento fondamentale di formazione e informazione, scarsamente usato purtroppo.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Marcello Paolocci: Mi chiamo Marcello Paolocci, ho 45 anni, cerco di praticare la nonviolenza in ogni ambito della mia esistenza. Nel tempo libero gestisco un sito web di informazione che si chiama italiacivile.it
13. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO BRUNETTO SALVARANI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Brunetto Salvarani.
Brunetto Salvarani, teologo ed educatore, da molto tempo si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di studi ebraico-cristiani "Qol"; ha diretto dal 1987 al 1995 il Centro studi religiosi della Fondazione San Carlo di Modena; saggista, scrittore e giornalista, collabora con varie testate, dirige "Cem-Mondialita'" (la rivista dei missionari saveriani di Brescia, che a Viterbo tiene il suo convegno nazionale annuale), fa parte del Comitato "Bibbia cultura scuola", che si propone di favorire la presenza del testo sacro alla tradizione ebraico-cristiana nel curriculum delle nostre istituzioni scolastiche; e' direttore della "Fondazione ex campo Fossoli", vicepresidente dell'Associazione italiana degli "Amici di Neve' Shalom - Waahat as-Salaam", il "villaggio della pace" fondato in Israele da padre Bruno Hussar; e' tra i promotori dell'appello per la giornata del dialogo cristiano-islamico. Ha pubblicato vari libri presso gli editori Morcelliana, Emi, Tempi di Fraternita', Marietti, Paoline. Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Brunetto Salvarani: Domanda difficile (per me). Mi viene in mente il famoso imperativo di Kant, e rispondo: trattare gli altri sempre come fine, e mai come mezzo. Con l'aria che tira in Italia (e non solo), non mi pare poco...
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Brunetto Salvarani: Nella mia formazione, ho letto e amato molto la figura straordinaria del pastore evangelico Dietrich Bonhoeffer, che si adopero' per un Concilio ecumenico sul tema della pace e per il dialogo ecumenico. Un'altra figura importante e' per me quella di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta e presidente di Pax Christi. Amo parecchio anche Martin Buber, uno dei principali pensatori del pensiero neoebraico, che si e' molto adoperato per la pace nel conflitto israelopalestinese, oltre che per il dialogo cristianoebraico. Ma mi accorgo che tante altre sarebbero, fortunatamente, le persone che potrei citare!
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Brunetto Salvarani: Di conseguenza, consiglierei soprattutto le lettere dal carcere di Bonhoeffer, pubblicate in Italia in piu' edizioni sotto il titolo di "Resistenza e resa". E poi l'enciclica "Pacem in terris", di papa Giovanni XXIII. E l'opera omnia di don Tonino Bello. E il libro biblico del profeta Isaia. Anche qui, pero', ci sarebbe tanto altro... per fortuna!
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Brunetto Salvarani: Parlo di cio' che conosco: mi riferisco a tutte le iniziative che, con enorme fatica, cercano di portare avanti il tema difficile del dialogo, a tutti i livelli (ecumenico, interreligioso, interculturale). Il dialogo, a mio parere, e' strettamente collegato con la nonviolenza. Penso, fra le buone pratiche a me vicine, ad esempio, al progetto dell'amministrazione comunale di Novellara (Re), dal titolo "Nessuno escluso: un esempio di ricerca di inte(g)razione come poche altre in Italia". Ma anche all'esperienza della Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, giunta il 27 ottobre scorso alla nona edizione.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Brunetto Salvarani: Sono un uomo che cerca il piu' possibile di vivere il cristianesimo, da laico e da teologo, in comunione con tutti gli altri esseri viventi, e per questo si batte quotidianamente, operando con buone pratiche, l'insegnamento e la scrittura. Sono nato a Carpi, nei pressi di Modena, e qui risiedo; ho una moglie e un figlio diciottenne. Lavoro tra Brescia, come direttore di "Cem Mondialita'", e Bologna, dove sono docente di Teologia della missione e del dialogo alla Facolta' teologica dell'Emilia-Romagna.
14. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MASSIMO SFORZI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Massimo Sforzi di cui riportiamo degli stralci.
Massimo Sforzi e' impegnato nel nodo di Pistoia della Rete Lilliput]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Massimo Sforzi: Un modello di vita, interiore ed esteriore, con grandi difficolta' di esercizio, se non con un accurato cammino.
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Massimo Sforzi: Credo che tutti conoscano Gandhi, Martin Luther King ed anche Gesu' Cristo...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Massimo Sforzi: Testi degli autori sopra citati ed i Vangeli
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Massimo Sforzi: Le esperienze di don Tonino Bello...
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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Massimo Sforzi: Bell'impresa... sono un essere umano...
15. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO SAVERIO TOMMASI
[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Saverio Tommasi.
Per un breve profilo di Saverio Tommasi si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?
- Saverio Tommasi: Uno stato d'animo che si esemplifica in un comportamento, continuo e costante, volto al confronto e al contatto con la vita e la realta', svolto principalmente attraverso la determinazione e alla stesso tempo "l'ingentilimento" dei gesti e del linguaggio.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?
- Saverio Tommasi: Le nuove esperienze sono sempre le migliori. Cerco di interpretare la nonviolenza come un cammino. Irto di difficolta', curve, salite, ma comunque un "andare avanti", che non necessariamente e non per tutti puo' essere un "andare verso". Cioe' puo' essere un cammino laico o religioso, di fede o di materialita', o fondere le cose e chiamarsi spirito. La nonviolenza resta comunque, e sempre, un cammino, che non sarebbe stato possibile se qualcun altro/a, prima di noi, non avesse fatto un pezzo di strada. Per questo penso che gli ultimi passi, anche piccoli, anche brevi, anche titubanti, siano i piu' importanti.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?
- Saverio Tommasi: Consiglierei di leggere, innanzitutto. Leggere libri e leggere la vita, per interpretare le situazioni e acquisire la capacita' di comprendere e ancora di piu', successivamente, quella di "condividere". Perche' e' attraverso questi due elementi, comprensione e condivisione, che secondo me e' possibile arrivare ad una societa' piu' giusta, dove la violenza non sia solo considerata un atto di sopraffazione ma un insulto alla vita, un ostacolo alla gioia, un impedimento alla felicita', all'essere persone. Percio' leggere, si', lasciarsi incuriosire, aprire libri, annusare pagine. Scegliersi gli autori preferiti, imparare a conoscerli. E soprattutto praticare la vita, una volta letta.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?
- Saverio Tommasi: Tutte quelle che nascono dal cuore, e non dal calcolo di convenienza, sono positive. Qualcuna avra' maggiore efficacia nell'immediato, qualche altra meno. Ma saranno comunque tasselli, passi e percorsi necessari. Oggi, soprattutto, meriterebbe di essere intrapreso il cammino della vita, riappropriandosi del significato di questa parola: "vita". Spessissimo usata come clava per dividere ("l'inizio della vita", "l'embrione e' vita", "la tutela della vita dal momento della concezione", per fare qualche esempio); usata per erigere muri invece che per costruire ponti. Invece no, possiamo restituire un nuovo e maggiore significato alle parole per trovarne anche altre, costruendo nuove comunicazioni e nuove narrazioni.
*
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?
- Saverio Tommasi: Di mestiere faccio l'attore. Ma non recito, neanche di mestiere. Il mio pensatoio, e la mia videoteca, e' www.saveriotommasi.it Li' troverete le mie video-inchieste, girate anche con telecamera nascosta, e poi parole, dialoghi, denunce, tanti passi e forse anche un po' di strada.
16. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
17. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
18. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Giulio Cesare Croce, Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Le piacevoli e ridicolose simplicita' di Bertoldino. Col "Dialogus Salomonis et Marcolphi", introduzione, commento e restauro testuale di Piero Camporesi, Einaudi, Torino 1978, pp. LXXX + 238.
- Giulio Cesare Croce, Le sottilissime astuzie di Bertoldo. Le piacevoli e ridicolose simplicita' di Bertoldino. Col Cacasenno di Adriano Banchieri, introduzione e note di Nico Orengo, Mondadori, Milano 1984, pp. X + 198.
*
Riedizioni
- Roland Sarti, Giuseppe Mazzini, La politica come religione civile, Laterza, Roma-Bari, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. VIII + 352, euro 9,90.
- Rene' A. Spitz, Il primo anno di vita. Studio psicoanalitico sullo sviluppo delle relazioni oggettuali, Armando, Roma 1973, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2010, pp. IV + 392, euro 9,90.
19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
20. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 359 del 30 ottobre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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