Telegrammi. 342
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- Date: Wed, 13 Oct 2010 01:51:34 +0200 (CEST)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 342 del 13 ottobre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Guerra, razzismo, femminicidio
2. 4 novembre non festa ma lutto (2008)
3. La pace si costruisce col disarmo e la smilitarizzazione (2008)
4. Il programma del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento
5. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 1. Educazione aperta, nella citta' e nella scuola
6. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 2. Ecologia politica per fermare il nucleare
7. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 3. La nonviolenza per la liberazione dalle mafie
8. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 4. Gli strumenti per l'agire del Movimento
9. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 5. L'antimilitarismo oggi: disarmo e corpi civili di pace
10. Movimento Nonviolento: Commissione congressuale n. 6. Per una nuova convivenza nella citta' aperta
11. Ivone Gebara: Una nuova antropologia
12. Germaine Greer: La guida piu' sicura
13. Bianca Guidetti Serra: Cio' che infine mi chiedo
14. Adrienne Rich: Questioni politiche
15. Maria Zambrano: Un'intima, indissolubile correlazione
16. Per sostenere il Movimento Nonviolento
17. "Azione nonviolenta"
18. Segnalazioni librarie
19. La "Carta" del Movimento Nonviolento
20. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: GUERRA, RAZZISMO, FEMMINICIDIO
Cosa e' civilta' se non opposizione alle stragi?
Cosa e' legalita' se non opposizione alle stragi?
Cosa e' democrazia se non opposizione alle stragi?
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Alla guerra, al razzismo, al femminicidio occorre opporsi.
Opporsi.
Opporsi.
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Opporsi al governo golpista della guerra assassina.
Opporsi al governo golpista del colpo di stato razzista.
Opporsi al governo golpista della cricca, delle prassi e dell'ideologia maschilista e patriarcale ipso facto fomentatrice e favoreggiatrice dell'oppressione della donna e del femminicidio.
*
Insorgere per risorgere. Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.
Vi e' una sola umanita'.
2. MEMORIA. 4 NOVEMBRE NON FESTA MA LUTTO (2008)
[Riproponiamo questo editoriale del 2008]
Si avvicina il 4 novembre, un giorno non di festa ma di lutto.
Lutto per tutte le vittime della guerra, di tutte le guerre.
Giorno in cui facendo memoria degli assassinati dalla macchina bellica e dal militarismo e dalle armi un impegno va assunto, un impegno di pace e di civilta', di democrazia che tutte le persone raggiunga, di difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Opporsi a tutte le guerre.
Opporsi a tutte le armi.
Opporsi a tutti gli eserciti.
Salvare tutte le vite.
Scegliere la nonviolenza.
3. MEMORIA. LA PACE SI COSTRUISCE COL DISARMO E LA SMILITARIZZAZIONE (2008)
[Riproponiamo questo editoriale del 2008]
Non si puo' sconfiggere il terrorismo con piu' terrorismo.
Non si possono fermare le uccisioni con piu' uccisioni.
Non si possono difendere i diritti umani violando i diritti umani.
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La guerra e' il crimine supremo.
La pace si costruisce col disarmo e la smilitarizzazione.
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Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
4. INCONTRI. IL PROGRAMMA DEL XXIII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]
XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento "La nonviolenza per la citta' aperta" Brescia, 29-31 ottobre - primo novembre 2010.
Tutti i lavori si svolgono presso il Centro Saveriano di Animazione Missionaria, via Piamarta, 9 (zona via dei Musei).
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Programma
Venerdi' 29 ottobre
- ore 20,30: Dibattito aperto alla cittadinanza sul tema: "La nonviolenza per la citta' aperta" con: Massimo Tedeschi, giornalista, redattore di "Bresciaoggi"; Carlo Melegari, sociologo, direttore del Cestim, Centro Studi Immigrazione; intervistati da Massimo Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta".
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Sabato 30 ottobre
- ore 10: Apertura, accoglienza, iscrizioni, insediamento presidenza; distribuzione cartelline. Quota di iscrizione al Congresso, euro 5,00 (non richiesta agli iscritti al Movimento Nonviolento in regola per il 2010 - sara' possibile rinnovare o iscriversi anche in quella sede).
- ore 11: Relazione del presidente; relazione del segretario; saluti delle autorita' e degli ospiti; premiazione degli studenti realizzatori del Manifesto del Congresso; inizio assemblea plenaria.
- ore 13: Buffet.
- ore 15-18,30: Proseguimento dell'Assemblea plenaria.
- ore 18,30-19,30: Presentazione delle Commissioni da parte dei conduttori: Educazione aperta, nella citta' e nella scuola, Elena Buccoliero, Caterina Del Torto; Ecologia politica per fermare il nucleare, Mao Valpiana, Rocco Pompeo; La nonviolenza per la liberazione dalle mafie, Pasquale Pugliese, Daniele Lugli; Gli strumenti per l'agire del Movimento, Mao Valpiana, Piercarlo Racca; L'antimilitarismo oggi: disarmo e corpi di pace, Renato Fiorelli, Adriano Moratto; Per una nuova convivenza nella citta' aperta, Pasquale Pugliese, Elena Buccoliero, Enrico Pompeo. L'obiettivo delle commissioni e' definire gli obiettivi di lavoro del Movimento Nonviolento per i prossimi tre anni e indicare gli strumenti di praticabilita' per conseguire questi obiettivi.
- ore 20: Cena libera.
- ore 21: Spettacolo teatrale con video e letture.
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Domenica 31 ottobre
- ore 9,30: Apertura lavori.
- ore 10-13: Lavori delle commissioni (n. 1, 2, 3).
- ore 13: Pranzo.
- ore 15: Lavori delle commissioni (n. 4, 5, 6).
- ore 18: Dibattito in plenaria sulle commissioni.
- ore 21: Cena e serata libere (con probabile visita guidata al Castello o alla citta').
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Lunedi' primo novembre
- ore 9: Presentazione dei risultati delle commissioni; dibattito.
- ore 11: Votazioni delle mozioni emerse dalle sei commissioni.
- ore 12: Votazione della mozione generale; elezioni del Presidente, del Comitato Direttivo, del Comitato di Coordinamento.
- ore 13: Conclusioni.
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Si ricorda che il Congresso del Movimento Nonviolento e' aperto a tutti, ma possono votare solo gli iscritti.
Per informazioni: Movimento Nonviolento, sede nazionale, tel. 0458009803, Centro per la Nonviolenza di Brescia, tel. 0303229343.
Le informazioni logistiche (pernottamenti, ospitalita', vitto) saranno indicate prossimamente.
Nel numero di agosto-settembre di "Azione nonviolenta" sono state pubblicate le tracce di lavoro delle Commissioni, cosi' che ogni congressista possa partecipare in modo adeguato e portando un fattivo contributo. Il Congresso e' il massimo organo decisionale del Movimento. E' il momento di sintesi e valutazione del lavoro fatto, e di programmazione del lavoro futuro. Gli iscritti assumono la responsabilita' di contribuire - ognuno come puo' - alla realizzazione degli impegni comuni.
5. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 1. EDUCAZIONE APERTA, NELLA CITTA' E NELLA SCUOLA
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
L'impegno nella formazione e' uno dei tratti che da sempre contraddistingue l'impegno del Movimento Nonviolento. Nelle scuole o nelle citta', con la documentazione o con la testimonianza, durante i campi o nella formazione ai volontari in servizio civile o attraverso le pagine di "Azione nonviolenta", tanti amici "mettono se stessi in gioco" convinti che un buon lavoro culturale sia investimento imprescindibile per rinnovare il presente. Un orientamento tanto piu' importante mentre la scuola pubblica - l'agenzia educativa per eccellenza - subisce attacchi che la depotenziano fortemente e mentre, a livello generale, sembrano affermarsi il torpore mentale quando non la legittimazione della violenza o l'emarginazione del diverso.
Questa Commissione vuole essere un luogo di confronto e scambio aperto ad incominciare dalle esperienze che i membri del gruppo vorranno mettere a disposizione. L'auspicio e' quindi quello di riunire proprio chi si sperimenta quotidianamente in contesti formativi per dirci quello che stiamo facendo, che cosa sta funzionando, quali azioni possono essere ripetute e condivise e quali ostacoli stiamo incontrando.
L'obiettivo della Commissione e' giungere ad individuare alcuni - pochi - percorsi di formazione su cui concentrare gli sforzi per i prossimi anni a livello nazionale, ferme restando ovviamente la particolarita' dei territori, e l'autonomia e creativita' dei gruppi che li' si stanno sviluppando.
La formazione alla nonviolenza, nelle relazioni interpersonali come nella politica, e' anche un antidoto alla tentazione di cancellare la diversita' di chi ha pelle, lingua, esperienze, speranze diverse - e forse neppure troppo diverse - dalla maggior parte della popolazione. Anche su questo ci si interroghera', cercando di capire come le esperienze locali possono essere documentate, moltiplicate, migliorate attraverso il confronto e l'impegno del movimento nazionale.
(Introduzione a cura di Elena Buccoliero e Caterina Del Torto)
6. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 2. ECOLOGIA POLITICA PER FERMARE IL NUCLEARE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Nucleare civile e nucleare militare sono due facce della stessa medaglia. L'uno e' causa e conseguenza dell'altro.
Il Movimento Nonviolento, con molti altri, e' stato fra i protagonisti del vasto movimento che nel 1985 contribui' alla nascita delle liste verdi e al loro ingresso nelle istituzioni, che nel 1987 porto' alla vittoria dei referendum antinucleari e nel 1989 al ritiro dei missili atomici da Comiso.
Ora, dopo una lunga parabola durata piu' di venti anni, il partito dei verdi e' imploso ed e' uscito dalla scena politica, insieme alle tematiche ambientali; e il governo puo' permettersi, senza troppa opposizione, di rimettere in pista la via italiana al nucleare civile, mentre permangono ancora una cinquantina di bombe atomiche nelle basi militari americane in suolo italiano.
Da piu' parti si invoca la necessita' della presenza di un forte movimento ecologista nel panorama della politica nazionale, cosi' come avviene in ogni altro paese europeo. Tuttavia, i diversi tentativi fatti finora hanno dato miseri risultati. Segnali positivi sono pero' arrivati, in controtendenza, dal successo della raccolta di 1.400.000 firme di richiesta referendaria per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua, e dal consolidamento del movimento per la decrescita felice.
La Commissione si confrontera' sulle strategie necessarie per una nuova stagione di "ecologia politica", resa urgente e indispensabile dalla crisi ambientale in atto, ormai drammatica.
Obiettivo della Commissione sara' quello di individuare le iniziative e i contributi specifici che il Movimento Nonviolento potra' dare alla campagna antinucleare che si sviluppera' nei prossimi mesi nel paese e a livello locale.
(Introduzione a cura di Mao Valpiana e Rocco Pompeo)
7. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 3. LA NONVIOLENZA PER LA LIBERAZIONE DALLE MAFIE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
In Italia e' in atto una "guerra civile" della quale nessuno tiene il conto preciso: quella delle mafie contro gli italiani.
Non e' facile trovare una cifra unitaria che definisca i numeri dei morti per mano delle mafie: si va, in base alle fonti, da un minimo di 3.000 negli ultimi 12 anni a un massimo di 30.000 negli ultimi 30 anni. Per fare un confronto, in Irlanda del Nord, la "guerra dell'Ulster", dal 1969 al 1998 ha prodotto 3.500 morti, mentre nei Paesi Baschi la lotta dell'Eta per l'indipendenza ha prodotto circa 800 morti in 40 anni.
Ed i morti non dicono tutto sulla guerra in atto.
La democrazia, l'economia e la societa' italiana sono pesantemente condizionate, a tutti i livelli, dai poteri mafiosi e occulti, probabilmente ancora di piu' di quanto abbiamo finora immaginato.
Nonostante che con i 135 miliardi di euro di fatturato annuo "accertato", le mafie siano la prima "azienda" multinazionale italiana, con ramificazioni e traffici in tutti i paesi del globo, esse sono ancora radicate in un sistema di violenza territoriale tale per cui almeno tre regioni in Italia sono sotto occupazione, oltre che sul piano militare, anche sui piani economico, politico, sociale, sanitario, ambientale e mediatico. In esse, l'immaginario dei bambini e dei ragazzi, nel peggiore dei casi, e' segnato pesantemente, e contemporaneamente, dalla paura e dall'ammirazione per i potenti custodi della violenza; nel migliore, e' privo di futuro. Spesso le relazioni umane sono viziate da un deviato sentimento di rispetto, vincolato non alla dignita' umana, ma ai legami con le famiglie potenti. E su questi elementi culturali e sociali le mafie fondano il loro dominio piu' profondo.
Per queste ragioni, la via d'uscita dalla guerra e dall'occupazione delle mafie non puo' avvenire solo per via militare e giudiziaria, ma ha bisogno di una diffusa obiezione di coscienza da parte dei singoli e da una diffusa disobbedienza civile da parte dei popoli, nei loro territori: obiettare e disobbedire alla legge della violenza, della sottomissione, della rassegnazione. Ma entrambe queste azioni hanno bisogno di un precedente lavoro di "coscientizzazione", come definisce Paulo Freire il primo passo della sua "pedagogia degli oppressi" per aiutare chi nasce e cresce dentro un sistema di violenza a rendersene conto, a giudicarlo, a prenderne le distanze ed infine a combatterlo, obiettando e disobbedendo ai poteri occulti.
Per queste ragioni il Movimento Nonviolento, che ha attivamente partecipato alle manifestazioni del primo marzo contro la 'ndrangheta (considerata oggi la mafia piu' potente e pericolosa) a Locri ed a Reggio Emilia, ha aderito contemporaneamente all'Associazione nazionale dell'Alleanza per la Locride e la Calabria e alla rete Libera.
Al Congresso nazionale valuteremo le possibilita' e costruiremo insieme le modalita' di un rinnovato impegno nonviolento per la liberazione dalle mafie, sui piani locali e nazionale, anche con questi nuovi compagni di strada.
(Introduzione a cura di Pasquale Pugliese e Daniele Lugli)
8. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 4. GLI STRUMENTI PER L'AGRE DEL MOVIMENTO
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Compito di questa commissione e' quello di affrontare sia il tema della comunicazione che il tema dell'agire politico.
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Comunicazione
Il Movimento Nonviolento dispone gia' di qualche strumento:
1) la rivista mensile "Azione nonviolenta", stampata in 1.700 copie;
2) il sito web (www.nonviolenti.org) che e' stato molto utilizzato nel coso degli anni (oltre 3 milioni di accessi);
3) la lettera agli iscritti (230) spedita mediamente due volte l'anno;
4) l'uso saltuario del quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino" (del Centro di ricerca per la pace di Viterbo) spedito a circa 20.000 indirizzi;
5) la realizzazione di Dvd ("Una forza piu' potente" e "Lanza del Vasto");
6) opuscoli informativi (i "Quaderni di Azione nonviolenta").
Ora si tratta di vedere se e come migliorare questi strumenti o crearne di nuovi, tenendo presente costi, impegno, persone, ecc.
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Agire politico
Da sempre il Movimento Nonviolento ha perseguito l'obiettivo di avere sedi funzionanti come luoghi stabili su cui contare per avviare iniziative e che spesso vengono usati anche da altre associazioni o comitati spontanei che sovente nascono per affrontare qualche problema di carattere locale. L'ultima sede in ordine di tempo e' la "Casa per la Pace" di Ghilarza, luogo adatto per seminari residenziali estivi e laboratori di formazione.
Le altre sedi sono: Casa per la nonviolenza a Verona (sede nazionale del Movimento Nonviolento); Centro per la nonviolenza a Brescia; Centro Studi "Sereno Regis" a Torino; Centro di documentazione a Livorno.
Siamo inoltre ospitati a: Casa per la Pace a Vicenza; Ecoistituto del Veneto a Mestre.
Occorre proseguire la "politica dei gruppi e delle sedi" e vedere come incrementare la presenza del Movimento al sud.
Un altro argomento in discussione e' quello di come muoverci sinergicamente con altri, perche' una campagna politica che impegni prioritariamente alcune associazioni potrebbe anche essere uno "strumento per l'agire politico". Attualmente siamo impegnati con altre associazioni nella Rete Ipri - Corpi Civili di Pace e nel "Comitato Italiano per il Decennio della Nonviolenza".
Un punto centrale del nostro "agire" sara' certamente la preparazione del cinquantesimo anniversario della Marcia Perugia-Assisi (1961-2011) che coincide anche con i primi cinquant'anni di vita del Movimento Nonviolento.
(Introduzione a cura di Piercarlo Racca e Mao Valpiana)
9. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 5. L'ANTIMILITARISMO OGGI: DISARMO E CORPI CIVILI DI PACE
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Sul tema antimilitarista per il disarmo ci sono gia' in campo varie iniziative. Dalla proposta "Mettiamoci la faccia", sulla regolamentazione della vendita delle armi, alla campagna "Banche armate"; dall'iniziativa dei "Sindaci per la Pace", per una moratoria nucleare entro il 2020, alla campagna "Un albero di cachi" per ricordare ai giovani e dare una speranza dopo la tragedia delle bombe atomiche, fino alla proposta di legge sul nucleare di "Un futuro senza atomiche", per liberare l'Italia dalla presenza di ordigni nucleari (Ghedi?, Aviano). Manca, ed e' da studiare, un'iniziativa che incida sulla riduzione delle spese militari, unica voce che cresce nel bilancio statale, un'iniziativa concreta ed efficace.
Mentre crescono le spese militari (compresa la nuova iniziativa del governo sulla "mini-naja"), diminuiscono i finanziamenti per il servizio civile, sempre piu' sganciato dall'idea di "obiezione di coscienza" (mentre e' ancora da attuare l'Albo degli obiettori di coscienza). Quale puo' essere il nostro contributo per la valorizzazione di un servizio civile antimilitarista e nonviolento?
La Commissione fara' anche il punto sulle varie iniziative che vanno nella direzione dello sviluppo dell'idea dei Corpi Civili di Pace, come alternativa alle forze armate (proposte di legge, iniziative sul campo, progetti di sperimentazione, ecc.). Valuteremo l'apporto specifico del Movimento Nonviolento alla Rete Ipri - Corpi Civili di Pace e le possibili iniziative (istituzionali e di movimento) per il suo rilancio.
(Introduzione a cura di Renato Fiorelli e Adriano Moratto)
10. VERSO IL CONGRESSO. MOVIMENTO NONVIOLENTO: COMMISSIONE CONGRESSUALE N. 6. PER UNA NUOVA CONVIVENZA NELLA CITTA' APERTA
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
Per anni i conflitti interculturali sono stati demonizzati da un lato (padroni a casa nostra: gli extracomunitari devono andarsene) e minimizzati dall'altro (la nostra economia ne ha bisogno: possono rimanere purche' si comportino bene). Da nessuno sono stati assunti come fenomeno inevitabile nello "scatto di crescita" di una societa' che, in pochissimi anni, e' passata da esportatrice ad importatrice di immigrazione, cioe' multiculturale e destinata a diventare transculturale, ossia meticcia.
Ne', tanto meno, questi conflitti - che non esistono di per se', ma attraverso persone in carne ed ossa che, in quanto agiscono comportamenti differenti, facilmente entrano in conflitto - sono stati gestiti e trasformati in senso nonviolento, ma anzi sono stati lasciati degenerare in un dilagante razzismo (alimentato dalla "pedagogia razzista di massa" della Lega che offre alla pancia della gente, dove trovano sede gli argomenti che banalizzano la realta' complessa, il capro espiatorio dei migranti quale nemico interno su cui scaricare quella rabbia sociale generata dalla vera insicurezza: quella esistenziale, soprattutto in questo tempo di crisi economica generalizzata).
A questo punto, si tratta di assumere il razzismo come una vera emergenza italiana che attraversa le leggi e le istituzioni - con quella barbarie giuridica rappresentata dal reato di clandestinita' -, dilaga dai mezzi di informazione e s'imprime sui corpi dei migranti, come accade nei Cie e nelle tante Rosarno d'Italia.
Le diverse ricerche che testimoniano questo stato di cose dimostrano come nel nostro paese c'e' proprio un deficit di quella cultura e pratica della convivenza, centrale nella riflessione di Alex Langer, che ci ha guidato nella preparazione di questo Congresso.
Reagire alla violenza razzista, sia culturale, che politica che direttamente agita, e contribuire alla costruzione della "citta' aperta", capace di far convivere le reciproche differenze, sono tra le sfide con le quali anche il Movimento Nonviolento e' chiamato a misurarsi, sapendo che, pur nelle dimensioni di piccolo gruppo, puo' tuttavia contare su un secolo di storia di movimenti internazionali che - da Gandhi a Martin Luther King a Nelson Mandela - proprio nella lotta al razzismo hanno forgiato gli strumenti della nonviolenza.
(Introduzione a cura di Pasquale Pugliese, Elena Buccoliero, Rocco Pompeo)
11. MAESTRE. IVONE GEBARA: UNA NUOVA ANTROPOLOGIA
[Da Ivone Gebara, Noi figlie di Eva, Cittadella, Assisi 1995, p. 11.
Ivone Gebara e' nata a S. Paolo (Brasile) nel 1944. E' religiosa della Congregazione delle Sorelle di Nostra Signora. Ha conseguito il dottorato in Filosofia presso la Pontificia Universita' Cattolica di S. Paolo e in Scienze Religiose presso l'Universita' Cattolica di Lovanio in Belgio. Docente di Filosofia e Teologia nell'Istituto di Teologia di Recife dal 1973 al 1989, e' membro dell'Associazione di Teologi del Terzo Mondo e ha fatto parte del Depa (Dipartimento di Ricerca e Consulenza), un'equipe interdisciplinare dedita per dodici anni alla formazione "alternativa" di agenti di pastorale nel nordest brasiliano; e' inoltre membro e docente del Centro Ecumenico di Servizi per l'Educazione Popolare. Risiede nel nordest del Brasile, nei pressi di Recife, in Camaragibe, Stato del Pernambuco. Opere di Ivone Gebara: ha pubblicato articoli (sulle riviste: Concilium, Grande Sinal, The Way, Conspirando, Reb, Revista Eclesiastica Brasilena, e Tempo e presenca) e numerosi libri, in varie lingue, sulla donna e sulla vita religiosa inserita negli ambienti popolari. Fra questi citiamo: Maria mujer profetica (1988), As incomodas filhas de Eva na Igreja da America Latina (1990) , Levantate e anda (1990), Conhecete a ti mesma (1991), Poder e nao poder das mulheres (1991), Vida religiosa, da teologia patriarcal a teologia feminista (1992), Trinidade, Coisas velhas e novas (1994), Teologia a ritmo de mujer (1995) e Intuiciones ecofeministas. Ensaio para repensar el conocimiento y la religion (1998), Teologia ecofeminista (Ed. Olho d'agua, Sao Paulo, 1998), Le mal au feminin (L'Harmattan, Paris, 1999) e Longing for running waters (Fortress Press, Minneapolis, 1999)]
La nuova antropologia delineata dal movimento femminista non preconizza solo una donna nuova, ma anche un uomo nuovo, l'una e l'altro nati da una lotta lenta e ardua per la conquista della propria umanita'.
12. MAESTRE. GERMAINE GREER: LA GUIDA PIU' SICURA
[Da Germaine Greer, L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972, 1979, p. 348
Germaine Greer e' una prestigiosa intellettuale femminista, nata a Melbourne, in Australia, nel 1939; docente di letteratura inglese e comparata all'Universita' di Warwick in Inghilterra. Tra le opere di Germaine Greer: L'eunuco femmina, Bompiani, Milano 1972; Viaggio intorno al padre, Mondadori, Milano 1990; La seconda meta' della vita, Mondadori, Milano 1995; La donna intera, Mondadori, Milano 2000]
La guida piu' sicura perche' la strada che le donne intraprendono sia giusta e' la gioia nella lotta. La rivoluzione e' la festa degli oppressi. Puo' darsi che per molto tempo non ci sia alcun premio sensibile per le donne, se si esclude la sensazione nuova di avere uno scopo e un'integrita'. Gioia non significa allegria sfrenata, significa invece impiego finalistico di energia in una impresa scelta da se'. Significa orgoglio e fiducia in se'. Significa comunicazione e cooperazione con gli altri basata sul piacere della loro e della propria compagnia. Essere emancipate dall'impotenza e dal bisogno e camminare libere sulla terra, ecco il vostro diritto di nascita.
13. MAESTRE. BIANCA GUIDETTI SERRA: CIO' CHE INFINE MI CHIEDO
[Da Bianca Guidetti Serra (con Santina Mobiglia), Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009, p. 267.
Bianca Guidetti Serra, impegnata nella Resistenza, avvocato, parlamentare. Una delle figure piu' autorevoli della vita democratica italiana. Dal sito della casa editrice Einaudi riprendiamo il seguente breve profilo: "Bianca Guidetti Serra ha svolto l'attivita' di avvocato penalista dal 1947 al 2001 (oltre all'impegno, a fianco del sindacato, in molteplici cause di lavoro, come nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei piu' deboli, minori e carcerati). E' stata parlamentare nella decima legislatura (1987-91) e per vari anni consigliere comunale a Torino". Opere di Bianca Guidetti Serra: Felicita' nell'adozione, Ferro, Milano 1968; (con Francesco Santanera), Il paese dei Celestini, Einaudi, Torino 1973; Compagne, Einaudi, Torino 1977; Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984; Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d'ombra, Milano 1994; Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009]
Cio' che infine mi chiedo e' se abbiamo costruito argini sufficienti a garantire quei diritti che rendono il mondo piu' vivibile.
14. MAESTRE. ADRIENNE RICH: QUESTIONI POLITICHE
[Da Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000, p. 196.
Adrienne Rich e' una grandissima poetessa e saggista femminista americana di straordinaria intensita' e profondita', di forte impegno civile, militante per la pace e la dignita' umana. Dal sito www.crocettieditore.com riprendiamo la seguente scheda: "Adrienne Rich e' nata il 16 maggio 1929 a Baltimora. Poetessa, saggista e militante femminista, a ventun anni ha vinto il Premio Yale per giovani poeti con A change of world (1951, Un mutamento di mondo). Ha, inoltre, pubblicato le raccolte poetiche Gli intagliatori di diamanti (1955, The diamond cutters), Necessita' del vivere (1966, Necessities of life), Esplorando il relitto (1973, Diving into the wreck), Il sogno di una lingua comune (1978, The dream of a common language), Atlante del mondo difficile (1991, Atlas of the difficult world); e i saggi Nato di donna (1976, Born of woman), Segreti silenzi bugie (1966-78, On lies, secrets and silence), Sangue, pane e poesia (1986, Blood, bread and poetry); e la raccolta Oscuri campi della repubblica (1991-95, Dark fields of the republic), che comprende anche numerose sequenze narrative". Opere di Adrienne Rich: Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 2000; Esplorando il relitto, Savelli, Milano 1979; Segreti silenzi bugie, La Tartaruga, Milano 1982; Lo spacco alla radice, Estro, Firenze 1985; Come la tela del ragno, La Goliardica, Roma 1985; Cartografie del silenzio, Crocetti, Milano 2000]
Come hanno partorito le donne, chi le ha aiutate, come e perche'? Non sono semplicemente interrogativi che riguardano la storia dell'ostetricia: sono questioni politiche.
15. MAESTRE. MARIA ZAMBRANO: UN'INTIMA, INDISSOLUBILE CORRELAZIONE
[Da Maria Zambrano, Chiari nel bosco, Feltrinelli, Milano 1991, p. 81.
Maria Zambrano, insigne pensatrice spagnola (1904-1991), allieva di Ortega y Gasset, antifranchista, visse a lungo in esilio. Tra le sue opere tradotte in italiano cfr. almeno: Spagna: pensiero, poesia e una citta', Vallecchi, Firenze 1964; I sogni e il tempo, De Luca, Roma 1964; Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991; I beati, Feltrinelli, Milano 1992; La tomba di Antigone. Diotima di Mantinea, La Tartaruga, Milano 1995; Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996; La confessione come genere letterario, Bruno Mondadori, Milano 1997; All'ombra del dio sconosciuto. Antigone, Eloisa, Diotima, Nuova Pratiche Editrice, Milano 1997; Seneca, Bruno Mondadori, Milano 1998; Filosofia e poesia, Pendragon, Bologna 1998. L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999. Dell'aurora, Marietti, Genova 2000; Delirio e destino, Raffaello Cortina Editore, Milano 2000; Persona e democrazia. La storia sacrificale, Bruno Mondadori, Milano 2000; L' uomo e il divino, Edizioni Lavoro, Roma 2001; Le parole del ritorno, Citta' Nuova, Roma 2003. Opere su Maria Zambrano: un buon punto di partenza e' il volume monografico Maria Zambrano, pensatrice in esilio, "Aut aut" n. 279, maggio-giugno 1997, e il recente libro di Annarosa Buttarelli, Una filosofa innamorata. Maria Zambrano e i suoi insegnamenti, Bruno Mondadori, Milano 2004; ci permettiamo di segnalare anche, nel nostro stesso notiziario "La nonviolenza e' in cammino", i testi di Elena Laurenzi e di Donatella Di Cesare riprodotti nei nn. 752, 754 e 805, e "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 11, monografico su Maria Zambrano]
Perche' c'e' un'intima, indissolubile correlazione tra innocenza e universalita'.
16. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
17. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
18. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Elise Freinet, Nascita di una pedagogia popolare, Editori Riuniti, Roma 1973, 1975, pp. XXVIII + 468.
19. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
20. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 342 del 13 ottobre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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