Telegrammi. 341



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 341 del 12 ottobre 2010

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Mao Valpiana e Daniele Lugli: Invito al XXIII congresso del Movimento Nonviolento

2. Peppe Sini: Insorgere contro il colpo di stato razzista, insorgere contro la guerra assassina, insorgere per la legalita' che salva le vite, insorgere per l'umanita' che e' una

3. Il 4 novembre in memoria delle vittime (2008)

4. Poiche' le armi (2008)

5. Per il 4 novembre giorno di lutto (2008)

6. Le anime belle (2008)

7. Si e' svolto il 10 ottobre a Viterbo un incontro di formazione e informazione nonviolenta

8. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Andrea Alessandrini

9. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Onorato Delipomeni

10. Ada Gobetti: E per poter aiutare i ragazzi

11. Per sostenere il Movimento Nonviolento

12. "Azione nonviolenta"

13. Segnalazioni librarie

14. La "Carta" del Movimento Nonviolento

15. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. MAO VALPIANA E DANIELE LUGLI: INVITO AL XXIII CONGRESSODEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo.
Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010.
Daniele Lugli e' il presidente nazionale del Movimento Nonviolento; nato a Suzzara (Mn) nel 1941, risiede a Ferrara; laureato in giurisprudenza, opera in associazioni senza fini di lucro e si occupa in particolare di questioni inerenti i diritti umani, la pace, la trasformazione dei conflitti, la partecipazione e l'ambiente; e' Difensore civico della Regione Emilia Romagna. Figura storica della nonviolenza, unisce a una lunga e limpida esperienza di impegno sociale e politico anche una profonda e sottile competenza in ambito giuridico ed amministrativo, ed e' persona di squisita gentilezza e saggezza grande. Si veda anche l'ampia intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 278]

Invito al XXIII Congresso del Movimento Nonviolento, Brescia, 29-31 ottobre e primo novembre 2010, rivolto alle amiche e agli amici della nonviolenza

Abbiamo voluto dare come titolo di questo nostro importante appuntamento "La nonviolenza per la citta' aperta", che ci richiama alla ricerca che stiamo svolgendo ormai da molti anni di una politica della nonviolenza, che ora deve sperimentarsi con le contraddizioni che vivono tutte le nostre citta' (le polis)  che ospitano nuovi cittadini ma faticano ad aprirsi alla convivenza.

L'apertura della nonviolenza, su cui tanto insisteva Aldo Capitini (educazione aperta, rivoluzione aperta, religione aperta, ecc.), oggi si confronta con le nostre citta' che stanno cambiando volto.

Per prepararci adeguatamente al Congresso, su "Azione nonviolenta", mese dopo mese, abbiamo riflettuto e cercato indicazioni pratiche di lavoro ripercorrendo il Tentativo di Decalogo per la convivenza inter-etnica di Alexander Langer.

Il Congresso e' il massimo organo decisionale del Movimento Nonviolento, e' il momento di sintesi e valutazione del lavoro fatto, e di programmazione del lavoro futuro.

Fra gli impegni che abbiamo davanti, il cinquantesimo anniversario della Marcia Perugia-Assisi e della nascita del Movimento Nonviolento (1961-2011), il cui primo punto programmatico e' "l'opposizione integrale alla guerra". Dopo cinquant'anni il cammino, nostro e della Marcia, deve ripassare da li'.

Il momento centrale del Congresso e' costituito dalla Commissioni di lavoro: Educazione - Ecologia - Mafie - Movimento - Antimilitarismo - Convivenza, attraverso le quali andremo a definire gli obiettivi di lavoro per i prossimi tre anni e gli strumenti praticabili per il loro conseguimento.

C'e' molto da fare per aiutare la nonviolenza organizzata a crescere e consolidarsi.

Invitiamo te e la tua associazione, il tuo movimento, la tua organizzazione, a partecipare al Congresso del Movimento Nonviolento, perche' siamo convinti che il tuo contributo sara' per noi importante, e che dal lavoro comune anche voi possiate trarne giovamento.

La nonviolenza e' in cammino. Camminiamo insieme.

Mao Valpiana, segretario del Movimento Nonviolento

Daniele Lugli, presidente del Movimento Nonviolento

Verona, 2 ottobre 2010

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: INSORGERE CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA, INSORGERE CONTRO LA GUERRA ASSASSINA, INSORGERE PER LA LEGALITA' CHE SALVA LE VITE, INSORGERE PER L'UMANITA' CHE E' UNA

 

Non e' razzista la Repubblica italiana, razzista e' il governo del colpo di stato razzista.

E contro il colpo di stato razzista insorgere occorre. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la legalita' che salva le vite e la democrazia che tutte e tutti riconosce e accoglie.

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Non e' assassina la Repubblica italiana, assassino e' il governo della guerra assassina.

E contro la guerra assassina insorgere occorre. Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la legalita' che salva le vite e la democrazia che tutte e tutti riconosce e accoglie.

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Vi e' una sola umanita'. Tu non uccidere. Tu non permettere che si uccida.

 

3. MEMORIA. IL 4 NOVEMBRE IN MEMORIA DELLE VITTIME (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Delle vittime della guerra il 4 novembre si faccia memoria.

E serva quella memoria all'azione contro la guerra.

Non e' un giorno di festa, ma di lutto. Di lutto e d'impegno a impedire nuove stragi.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Abolire le armi e gli eserciti occorre.

 

4. MEMORIA. POICHE' LE ARMI (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Poiche' le armi servono a uccidere

tu a tutte le armi opponiti sempre.

 

Poiche' gli eserciti servono a uccidere

tu a tutti gli eserciti opponiti sempre.

 

A tutte le guerre, a tutte le stragi

tu opponiti sempre. Opponiti sempre.

 

5. MEMORIA. PER IL 4 NOVEMBRE GIORNO DI LUTTO (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Fini' quell'inutile strage

giurarono i superstiti: mai piu'.

 

Altre ne vennero poi

ed oggi ancora.

 

Non vi sara' salvezza per l'umanita'

se non si aboliscono le armi

se non si aboliscono gli eserciti

se non si ripudia per sempre la guerra.

 

6. MEMORIA. LE ANIME BELLE (2008)

[Riproponiamo questo editoriale del 2008]

 

Le anime belle che si indignano con Colin Powell che ammette oggi il tragico errore dello scatenamento della guerra in Iraq che tuttora perdura.

Sono le stesse anime belle che da anni appoggiano la guerra in Afghanistan, la guerra terrorista e stragista in Afghanistan, la guerra cui anche l'Italia partecipa in violazione della sua legge fondamentale e del diritto internazionale.

Quando al tempo del governo Prodi le anime belle si prostituirono alla guerra, ritennero la legalita' costituzionale una variabile dipendente, accettarono di essere mandanti e complici delle stragi, allora, gia' allora, si fecero complici del fascismo e del crimine organizzato, del terrorismo di stato e di banda, della guerra nemica dell'umanita'.

La loro indignazione per le malefatte altrui non giova a occultare il crimine loro.

Crimine per il quale tanti sedicenti pacifisti e fin pretesi nonviolenti non hanno ancora pronunciato una sola parola di pentimento, cosi' continuando ad essere non solo i complici fedeli serventi delle stragi che proseguono ancora in Afghanistan, ma anche i mallevadori e i maggiordomi del dispiegato eversivo banditismo oggi al potere nel nostro stesso paese contro la stessa popolazione italiana.

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Occorre opporsi alla guerra.

Occorre chiedere l'immediato ripristino della legalita' costituzionale.

Occorre battersi per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti.

Occorre scegliere la giustizia e la solidarieta' con l'umanita' intera.

Occorre scegliere la verita', la forza della verita', la nonviolenza che sola puo' salvare l'umanita' in questa tragica distretta.

 

7. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 10 OTTOBRE A VITERBO UN INCONTRO DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE NONVIOLENTA

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Domenica 10 ottobre presso il centro sociale occupato autogestito "Valle Faul" di Viterbo si e' svolto un nuovo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta.

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La prima parte dell'incontro e' stata dedicata alla prosecuzione dell'iniziativa in difesa dell'area del Bulicame e contro la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge; a tal fine si e' concordato di inviare una lettera aperta all'assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo per denunciare la gravita' dello scempio che la realizzazione della folle e criminale opera aeroportuale provocherebbe.

La seconda parte dell'incontro e' stata dedicata all'avvio di un impegno sulla situazione delle acque del lago di Vico, per contribuire all'iniziativa in difesa dell'ambiente e della salute della popolazione; a tal fine si e' concordato di inviare una lettera aperta alla Ministra dell'Ambiente.

La terza parte dell'incontro e' stata dedicata allo studio di aspetti specifici del giornalismo d'inchiesta e ad alcuni peculiari profili giuridici connessi ad esso.

La quarta parte dell'incontro e' stata dedicata allo studio del pensiero politico della Grecia classica, con un'introduzione generale e poi facendo anche particolar riferimento a testi di Erodoto (il dibattito sulle forme di governo), Tucidide (il discorso di Pericle), Platone (anche in riferimento alla morte di Socrate), Aristotele (con riferimento sia all'etica che alla politica), Polibio, al dibattito sulle forme di governo, al dibattito sul rapporto tra physis e nomos.

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Il prossimo incontro del percorso di formazione e informazione nonviolenta si terra' domenica 17 ottobre 2010 con inizio alle ore 15,30 sempre presso il centro sociale "Valle Faul" in strada Castel d'Asso snc a Viterbo.

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Le persone partecipanti all'incontro

Viterbo, 11 ottobre 2010

Per informazioni e contatti: viterbooltreilmuro at gmail.com

 

8. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ANDREA ALESSANDRINI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Andrea Alessandrini di cui riportiamo ampi stralci.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Andrea Alessandrini e' impegnato nel Mir di Padova]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Andrea Alessandrini: Al frequentare l'universita' di Padova e al contemporaneo allontanarmi dal mondo scout, ho cercato un gruppo che approfondisse queste tematiche trovandolo nel Movimento internazionale della riconciliazione (Mir) di Padova.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Andrea Alessandrini: Alcuni anni prima durante un campo scout (Agesci - noviziato al clan) parlammo di Gandhi, quindi direi quest'ultimo. Dopo (a dire il vero in una fase che per ora permane di una certa ignoranza circa le reali attivita'), mi e' servito molto da fonte di ispirazione e modello per le azioni da compiersi nel XX secolo Alex Langer perche' riassumeva interculturalismo, azione politica (e quindi non solo attivita' teorica) locale - ancora una volta concreta - e un'alta caratura intellettuale. Infine citerei Giuliano Pontara, forse perche' l'ho conosciuto, forse perche' ha scritto un trattato di 200 pagine: Se il fine giustifichi i mezzi (quindi dando alla nonviolenza un rigore che la sottrae alla visione di sognatori spontaneisti - e questo secondo me mi serviva molto all'inizio).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza?

- Andrea Alessandrini: Penso (con un po' di resistenza) Antiche come le montagne, di Mohandas K. Gandhi e Politica dell'azione nonviolenta di Gene Sharp.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Andrea Alessandrini: E' una domanda impegnativa... che ribalterei. Probabilmente i libri non sono piu' il principale mezzo di trasmissione di idee (soprattutto a livello iniziale). Magari alcuni film in cui ci si puo' identificare con tutta la rabbia che l'ingiustizia e l'oppressione comportano e nonostante si possa reagire violentemente si sceglie la nonviolenza... Ed infine i documentari come "A force more powerfull " del The Albert Einstein Institution.

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4. Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Andrea Alessandrini: La campagna Banche armate (difficile e purtroppo un po' sottotono ora). La campagna Abiti puliti (www.abitipuliti.org) per dare una possibilita' di acquisti etici in questo ambito in cui vige il far west.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Andrea Alessandrini: Alcune iniziative di servizio civile (di per se' sono tutte significative) ma che sottolineino l'aspetto di risoluzione non distruttiva dei conflitti (mediazione culturale'), cosi' da sottrarre il tema della sicurezza alla nuova militarizzazione cui e' sottoposta; l'impegno di pressione a livello normativo e politico; l'educazione nelle scuole...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Andrea Alessandrini: Quelle citate prima.

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7. Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Andrea Alessandrini: Direi: trovare mille spunti per discutere, sapendo che lo si fa con il paracadute (senza farsi male, ma anzi facendosi bene).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo, tra nonviolenza ed ecologia, tra nonviolenza e lotta antimafia, tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Andrea Alessandrini: Si tratta di movimenti ed esperienze per alcuni versi convergenti, ma non li ritengo equipollenti alla nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Andrea Alessandrini: Qui il discorso si fa piu' ampio: a volte l'accento sui diritti umani e' posto per togliere spazio alla piu' "scomoda" nonviolenza o per confrontare strumentalmente diverse culture (io qui ci vedo dolo), a volte l'accento sui diritti umani e' posto senza insegnare poi come esercitarli  (io qui ci vedo colpa). Direi quindi che questi due ambiti vanno maneggiati con cura, facendo attenzione a non essere in una battaglia retrograda piu' che progressista.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Andrea Alessandrini: Penso che la liberazione tramite la nonviolenza sia la migliore strada percorribile.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Andrea Alessandrini: Come fra padre e figlio (la nonviolenza e' uno dei tanti figli del pacifismo).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Andrea Alessandrini: Il secondo ricompreso nella prima.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Andrea Alessandrini: Il secondo ricompreso nella prima.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Andrea Alessandrini: Nessun nesso...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Andrea Alessandrini: Uno stretto rapporto, in cui l'informazione (e la cultura) permettono la prima.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

- Andrea Alessandrini: Sulla base della mia esperienza direi che i metodi decisionali orientati al consenso permettono nei confronti dei partecipanti al processo (ed in questo caso e' da trattare con le pinze il concetto di rappresentanza) di determinare bene i contorni del problema (sia come cosa in se, che come aspettative e motivazioni di base) e di avvicinarsi ad una soluzione soddisfacente per tutti i soggetti coinvolti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Andrea Alessandrini: La noncollaborazione, perche' evidenzia il potere che hanno anche gli ultimi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Andrea Alessandrini: Non penso abbia tratti peculiari che la differenzi dalla formazione di altra natura (quindi non la caratterizzo).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

- Andrea Alessandrini: Difficile perche' basata su scarsi materiali ed esperienze.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Andrea Alessandrini: Mi vengono in mente le Edizioni Gruppo Abele, ma e' un'esperienza fra tante.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Andrea Alessandrini: Vi sono alcune facolta' di cui non so valutare l'efficacia.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Andrea Alessandrini: E' certamente cosi': sono inadeguati ed ininfluenti. Un po' perche' non coordinati fra di loro. Un po' perche' la situazione reale spinge al disinteresse generale verso questa tematica. Penso che i movimenti per la pace potrebbero migliorare la loro efficacia solo se lavorassero su progetti di lungo periodo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

- Andrea Alessandrini: Dovrebbero ritenere utile coordinarsi (prima che dotarsi di strumenti di coordinamento). Temo che per ora non sia cosi'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

- Andrea Alessandrini: Vedi sopra.

 

9. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ONORATO DELIPOMENI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Onorato Delipomeni.

Onorato Delipomeni e' un vecchio amico di questo foglio]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Onorato Delipomeni: Non saprei dire un momento e un'occasione particolari, e' stato appunto un lungo, lento accostamento, un cammino, di approfondimento delle ragioni del mio medesimo ragionare e operare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Onorato Delipomeni: Tra le persone che ho avuto la fortuna di conoscere e che non sono piu' viventi, i primi nomi che mi vengono adesso in mente sono quelli di Ernesto Balducci, Rosanna Benzi, Danilo Dolci, Franco Fortini, Vittorio Emanuele Giuntella, Primo Levi, Benny Nato, Sergio Piro, Sirio Politi, Tomaso Serra, Tullio Vinay... Devo poi ripetere i nomi che inevitabilmente direbbe chiunque in Italia alla nonviolenza si sia effettualmente accostato? E allora naturalmente anche Mohandas Gandhi e Martin Luther King, Aldo Capitini e Lorenzo Milani... Ma soprattutto decisivo per me e' stato il movimento delle donne, che e' la massima esperienza storica della nonviolenza in cammino: e tra le pensatrici che piu' mi hanno insegnato cose che non ho piu' dimenticato ci sono ovviamente Hannah Arendt, Ingeborg Bachmann, Simone de Beauvoir, Lidia Beccaria Rolfi, Laura Conti, Luce D'Eramo, Emily Dickinson, Luce Fabbri, Ada Gobetti, Etty Hillesum, Carla Lonzi, Rosa Luxemburg, Maria Montessori, Elsa Morante, Franca Ongaro Basaglia, Edith Stein, Simone Weil, Virginia Woolf, Maria Zambrano; tra le viventi un nome per tutti: Vandana Shiva. E ancora: l'opposizione ai regimi totalitari, la tradizione antifascista ed antistalinista, e negli anni '70 della mia gioventu' in particolare anche l'azione di Sinjavskij, di Solzenicyn, di Sacharov; e prima ancora la primavera di Praga, e poi Solidarnosc in Polonia; e la rilettura di Victor Serge, poi anche Grossman, e Salamov. E ancora: la denuncia del neocapitalismo consumistico e onnnidegradante, da Anders ai francofortesi, da Debord e i situazionisti a Murray Bookchin e Colin Ward. E anche: le lotte contro le istituzioni totali, e le riflessioni teoriche e pratiche che da esse scaturirono: da Franco Basaglia a Michel Foucault. E ancora, decisivamente: la riflessione sui campi di sterminio, sulla Shoah, sui gulag... E poi le esperienze e riflessioni di Milgram e di Bauman, di Zimbardo e di Sofsky... Ma tra i contributi teorici (e le testimonianze pratiche, naturalmente) mi pare indispensabile ricordare anche almeno Norberto Bobbio e Remo Cantoni, Sartre e Camus, Cornelius Castoriadis e Rudolf Bahro, Bertrand Russell e Ignazio Silone, Emmanuel Mounier e Ivan Illich, Nuto Revelli e Nelson Mandela, Martin Buber e Andre' Chouraqui, Ernst Bloch e Hans Jonas... e ancora tra i viventi un nome per tutti: Tzvetan Todorov.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Onorato Delipomeni: Dico i primi che mi vengono in mente: le Lettere dei condannati a morte della Resistenza, l'Iliade, Qohelet, naturalmente la Commedia dantesca, Riccardo III e Macbeth di Shakespeare, La vita e' sogno di Calderon, I miserabili di Hugo, tutto Leopardi, I promessi sposi e la Storia della colonna infame di Manzoni, le poesie di Emily Dickinson, Guerra e pace di Tolstoj, I demoni di Dostoevskij, tutti i racconti e i romanzi di Kafka, Le tre ghinee di Virginia Woolf, Arcipelago Gulag di Solzenicyn, I raccolti della Kolyma di Salamov, Nato di donna di Adrienne Rich, Il bene comune della Terra di Vandana Shiva, Teoria e pratica della nonviolenza di Gandhi, gli Scritti di Franco Basaglia, la Grammatica della fantasia di Gianni Rodari, La fine del mondo di Ernesto de Martino, Memoria del male, tentazione del bene di Tzvetan Todorov, Se questo e' un uomo e I sommersi e i salvati di Primo Levi. Ma ogni libro decente e' una buona lettura, ogni buona lettura accosta alla rivendicazione della propria e comune umana dignita', ogni passo in questa direzione e' un passo verso la nonviolenza; viceversa, chi potendo disporne rinuncia alla lettura si e gia' arreso al disordine costituito, si e' gia' asservito alla societa' dello spettacolo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Onorato Delipomeni: Sono innumerevoli e tutte meritorie. In Italia decisivo sarebbe opporsi alla guerra ed al colpo di stato razzista. Sull'opposizione alla guerra e' necessario ricostruire un movimento di massa e una vera e propria insurrezione popolare nonviolenta per la legalita' costituzionale e il diritto a non essere uccisi, dopo che la quasi totalita' della sinistra italiana si prostitui' alla guerra nel 2006 e con essa tutto il pacifismo da parata, da cattedra e da organizzazione lautamente finanziata. Sull'opposizione al colpo di stato razzista: in primo luogo mi pare decisivo dirlo, che si e' trattato di un colpo di stato razzista e che quindi oggi viviamo sotto un regime hitleriano per quanto concerne la condizione fatta a migranti e viaggianti. Se non si coglie questa drammatica realta' si resta ciechi e quindi subalterni al teatrino dei privilegiati e alle loro macchine spettacolari che coprono la ferocia dell'oppressione con la banalita' del male.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Onorato Delipomeni: Innanzitutto nella coscientizzazione e nella lotta contro il maschilismo femminicida, contro il razzismo, contro la guerra, contro la devastazione della biosfera. Ma decisiva e fondativa e' la coscientizzazione e la lotta contro la violenza maschilista e patriarcale: se non si fa questo non si puo' sconfiggere il fascismo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Onorato Delipomeni: Dico le prime esperienze che mi vengono in mente, tra molte altre: il Movimento Nonviolento, il Mir, Pax Christi, la Rete Lilliput, Amnesty International; le riviste "Azione nonviolenta", "Qualevita", "Mosaico di pace", "Quaderni Satyagraha"; il Centro studi "Sereno Regis" di Torino; la newsletter e il sito de "Il paese delle donne"; i siti della Libreria delle donne di Milano e dell'Universita' delle donne di Milano; il "Centro Impastato" di Palermo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Onorato Delipomeni: Trovo imbarazzante cercar di racchiudere in una formula sintetica un campo di questioni, di nessi, di pratiche, cosi' complesso come la nonviolenza. E trovo significativo che nelle numerose interviste gia' pubblicate emergano punti di vista non solo molto diversi ma fin opposti ovvero radicalmente contraddittori. Fatta questa premessa e rispondendo in poche parole direi che per me la nonviolenza e' la scelta meditata e appassionata della lotta contro la violenza e la menzogna, in difesa ed a promozione della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e a tutela della biosfera, con un approccio fallibilista e praticando la coerenza tra i mezzi e i fini. Aggiungerei anche che personalmente ne propongo una visione complessa e pluridimensionale, aperta a - e componibile con - varie tradizioni culturali; nella consapevolezza che ogni persona che ad essa si accosta lo fa apportandovi un contributo originale ed insostituibile. Ed aggiungerei infine anche che la nonviolenza e' la civilta' umana presa sul serio ed inverata nel proprio personale sentire e consistere, pensare ed agire; ed e' altresi' concreta personale e collettiva prassi responsabile, solidale e liberatrice, di riconoscimento e di cura, veritativa e degnificante; essa puo' essere agita da parte di chi vi si accosta in ogni ambito delle sue proprie scelte esistenziali, relazionali, ermeneutiche, deliberative, operative - morali e politiche, quindi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Onorato Delipomeni: Come e' stato gia' evidenziato da molte persone che avete intervistato si tratta di un nesso ineludibile e decisivo. Il femminismo (se si preferisce: i femminismi, il pensiero e l'azione delle donne per la liberazione dell'umanita' intera) e' la maggior esperienza storica della nonviolenza incammino.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Onorato Delipomeni: L'ecologia intesa come cosciente, adeguato e coerente impegno di difesa della biosfera e' tout court la nonviolenza nei rapporti tra esseri umani e mondo naturale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Onorato Delipomeni: E' in questo preciso ambito che la nonviolenza ha fatto alcune delle sue maggiori prove.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Onorato Delipomeni: Un rapporto fondamentale. Cosi' come la nonviolenza e' l'antibarbarie, ugualmente essa e' l'antimafia. Ma mi sembra che manchi ancora anche tra molte persone impegnate sia per e con la nonviolenza che contro la mafia una comprensione adeguata del nesso e che perdurino talune ingenuita' e non di rado anche dei gravi limiti e fraintendimenti. Eppure ad esempio l'esperienza di Danilo Dolci recava gia' contributi di pensiero ed azione illuminanti, ma quelli che a me sembrano essere tra i lasciti piu' fecondi dell'esperienza dolciana mi sembra che siano oggi i piu' sottovalutati e negletti nella generale rimozione della riflessione politica e dell'analisi sociologica delle esperienze di lotta di liberazione autenticamente dal basso, popolari e rivoluzionarie novecentesche. Attualmente l'esperienza di "Libera" e' per molti versi assai meritoria, soprattutto nelle importantissime realizzazioni pratiche cui ha offerto impulso, sostegno, riconoscimento, canali di comunicazione ed opportunita' di azione (pur recando anche taluni palesi limiti nella sua gestione verticistica e in taluni suoi rapporti non sempre pienamente autocoscienti, autonomi e adeguati col ceto politico, con le macchine amministrative e gli apparati ideologici del dominio). L'esperienza che ritengo di gran lunga piu' interessante e piu' apprezzabile in questo ambito di impegno e' quella del "Centro Impastato" di Palermo, e la riflessione a cui mi sento piu' vicino e' quella di Umberto Santino, consegnata a varie opere di fondamentale importanza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Onorato Delipomeni: La nonviolenza come proposta di azione collettiva intesa alla trasformazione delle strutture e dei rapporti sociali e politici al fine di affermare i diritti umani di tutti gli esseri umani (quindi non solo i diritti civili e politici, ma anche quelli sociali, nella prospettiva di un umanesimo integrale che riconosca piena umanita' e quindi piena dignita' a tutti gli esseri umani in una liberazione comune responsabile e condivisa) e' nata nelle e dalle lotte - e dalle esperienze e riflessioni a queste lotte connesse - del movimento operaio e contadino. E' evidente che questo rapporto e' decisivo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Onorato Delipomeni: Solo la scelta della nonviolenza puo' garantire esiti positivi alle esperienze riformatrici o rivoluzionarie ordinate agli ideali di liberta' condivisa, uguaglianza di diritti e fraternita'/sorellanza. Le lotte di liberazione che non hanno fatto la concreta scelta della nonviolenza non hanno dato gli esiti sperati dal punto di vista dell'umanita'. La cruciale cartina di tornasole e', ancora una volta, la condizione delle donne.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Onorato Delipomeni: Nell'epoca attuale un pacifismo che non fa la scelta della nonviolenza resta subalterno e inane.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Onorato Delipomeni: L'opposizione alla guerra, a gli eserciti, alle armi, all'uccidere, e' impegno fondamentale e costitutivo della nonviolenza. Non esiste nonviolenza senza integrale antimilitarismo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Onorato Delipomeni: L'impegno per il disarmo in tutti gli ambiti e' uno degli obiettivi fondamentali dell'azione nonviolenta. Nonviolenza e disarmo sono termini concettualmente equivalenti (come conferma la stessa scomposizione delle parole: non/violenza, dis/armo).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Onorato Delipomeni: Condizione necessaria perche' un'azione sia nonviolenta e' che essa abbia sempre un valore educativo; ovvero che essa non sia ordinata solo alla circostanza particolare ma che sia condotta secondo criteri ed attraverso modalita' universabilizzabili. Per dirla col Kant della seconda Critica: "Legge fondamentale della ragion pura pratica: Agisci in modo che la massima della tua volonta' possa valere sempre, al tempo stesso, come principio di una legislazione universale (Immanuel Kant, Critica della ragion pratica, parte I, libro I, capitolo I, paragrafo 7).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Onorato Delipomeni: Non per eludere la questione, ma per indicare alcuni riferimenti che diano ad essa una solida base conoscitiva, mi permetto di rinviare innanzitutto alla lettura del volume alle tecniche nonviolente dedicato da Gene Sharp nella sua monumentale opera in tre volumi Politica dell'azione nonviolenta; a cui aggiungerei la breve, limpida, aurea monografia capitiniana, intitolata appunto Le tecniche della nonviolenza; per un caso concreto rinvierei anche all'opuscolo pubblicato nel 1999 dal "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo sull'esperienza pratica dell'azione diretta nonviolenta delle "mongolfiere della pace" con cui impedire i decolli dei bombardieri che partendo dall'Italia recavano strage in Jugoslavia.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Onorato Delipomeni: Come presa di coscienza del valore proprio, di tutte e tutti gli umani e i viventi, del mondo; come presa in carico della dignita' e dei diritti dell'umanita' intera e della salvaguardia della biosfera.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

- Onorato Delipomeni: La nonviolenza e', decisivamente, coscienza del limite. Tra le implicazioni di cio', il principio di precauzione: "in dubio contra proiectum". Essa e' relativa ovvero relazionale, fallibilista, si preoccupa della reversibilita' degli esiti delle azioni, esercita eminentemente la virtu' classica della prudenza come responsabilita' rettamente intesa. Le sue riflessioni si nutrono del grande contributo teorico del pensiero dialogico ed ecofemminista e delle elaborazioni, tra molti altri, di Levinas e Jonas.

 

10. MAESTRE. ADA GOBETTI: E PER POTER AIUTARE I RAGAZZI

[Da Ada Marchesini Gobetti, Educare per emancipare (scritti pedgogici 1953-1968), Lacaita, Manduria 1982, p. 127.

Ada Gobetti, nata a Torino nel 1902, moglie e collaboratrice di Piero Gobetti, fortemente impegnata nella lotta antifascista, nel dopoguerra svolse un rilevante impegno come educatrice e per la democrazia, tra l'altro dirigendo le riviste "Educazione democratica" ed il "Giornale dei genitori". E' scomparsa nel 1968. Opere di Ada Gobetti: (a cura di), Samuel Johnson. Esperienza e vita morale, Laterza, Bari 1939, poi Garzanti, Milano; Storia del gallo Sebastiano, Garzanti, Milano 1940, poi Einaudi, Torino 1963; Alessandro Pope. Il poeta del razionalismo settecentesco, Laterza, Bari 1943; Cinque bambini e tre mondi, Aie, Torino 1953; Partigiani sulla frontiera, Anpi, Torino 1954; (a cura di), Donne piemontesi nella lotta di liberazione, Anpi, Torino 1954; Diario partigiano, Einaudi, Torino 1956; Non lasciamoli soli, La Cittadella, Torino 1958; Vivere insieme, Loescher, Torino 1967; (a cura di), Camilla Ravera. Vita in carcere e al confino, Guanda, Parma 1969; Educare per emancipare (Scritti pedagogici 1953-1968), Lacaita, Manduria 1982]

 

E per poter aiutare efficacemente i ragazzi a fare la propria scelta, a "participare", pur esercitando continuamente il loro spirito critico, anche i padri e le madri dovranno continuare a chiarirsi le idee e impegnarsi nella lotta per rendere il mondo degno dei giovani che dovranno viverci, con quella passione e quella devozione senza cui non esiste vera moralita'.

 

11. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

12. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

13. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Francois-Noel Babeuf, Il tribuno del popolo, Editori Riuniti, Roma 1969, 1977, pp. 304.

- Filippo Buonarroti, Scritti politici, Einaudi, Torino 1976, pp. XXXIV + 102.

- Maurice Dommanget, Babeuf, Erre Emme, Roma 1989, pp. 176

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Riedizioni

- Richard J. B. Bosworth, L'Italia di Mussolini, Mondadori, Milano 2007, 2010, pp. VIII + 654, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).

 

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

15. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 341 del 12 ottobre 2010

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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