Telegrammi. 332



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 332 del 3 ottobre 2010

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Dal 2 ottobre al 4 novembre

2. Il 2 ottobre commemorato Gandhi a Viterbo

3. Oggi a Viterbo

4. Alcune interviste ed alcuni interventi sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia

5. Hannah Arendt: La pratica della violenza

6. Ruth Benedict: Arriveremo allora...

7. Margaret Mead: In una societa'...

8. Franca Ongaro Basaglia: Senza presumere

9. Silvia Vegetti Finzi: Il vantaggio della verita'

10. Per sostenere il Movimento Nonviolento

11. "Azione nonviolenta"

12. Segnalazioni librarie

13. La "Carta" del Movimento Nonviolento

14. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DAL 2 OTTOBRE AL 4 NOVEMBRE

 

Dal 2 ottobre al 4 novembre, passando per il congresso del Movimento Nonviolento (a Brescia, tra il 29 ottobre e il primo novembre), e pensando anche alla marcia Perugia-Assisi del 2011, nel cinquantesimo anniversario della prima marcia per la pace, quella ideata, organizzata, realizzata da Aldo Capitini - che della nonviolenza in Italia e' stato l'apostolo (e del Movimento Nonviolento il fondatore).

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Il 2 ottobre, la Giornata internazionale della nonviolenza, in questo quarto anno che su proposta dell'Onu si celebra, sta cominciando a crescere in Italia come appuntamento di riflessione, coscientizzazione e impegno: quest'anno iniziative specifiche si sono svolte in varie citta' e particolarmente in diverse scuole: per iniziativa soprattutto di singole parsone (soprattutto insegnanti) e di associazioni e movimenti che hanno colto il senso e l'utilita' di questa occasione, ma anche di alcuni enti locali piu' attenti ai temi della pace e dei diritti umani, della solidarieta' e della difesa della biosfera. Per il prossimo anno potremo fare di meglio. Ne abbiamo la capacita', dobbiamo solo deciderci a farlo.

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Il 4 novembre, non giorno di festa del militarismo assassino ma giorno di lutto per le vittime di tutte le guerre, impegnamoci a promuovere in tutta Italia iniziative di commemorazione dei defunti alternative a quelle degli assassini.

Qualche anno fa con il motto di Heinrich Boell "Ogni vittima ha il volto di Abele" promuovemmo un'iniziativa sulla quale negli anni successivi poco abbiamo lavorato, ma che ci sembra invece da riproporre e da rendere ricorrente, sistematica: l'idea e' quella di uscire dalla subalternita' e non accettare piu' che gli assassini militaristi usino la giornata della memoria delle vittime delle guerre per farsi belli del loro crimine ed insultare una volta di piu' coloro che hanno fatto morire; uscire dalla subalternita' significa dire la verita' il 4 novembre sulla guerra e sulle armi, e dirla non accettando piu' le grottesche parate degli assassini ma organizzando noi, persone amiche della nonviolenza, persone amiche dell'umanita', persone impegnate per il diritto alla vita di ogni essere umano, iniziative commemorative oneste, meste, sincere, veritiere. Di lutto per le vittime e di impegno contro tutte le uccisioni.

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Ed ogni giorno, ogni giorno impegnamoci a contrastare la guerra, gli eserciti, le armi, e innanzitutto contrastiamo l'illegale partecipazione italiana alla folle guerra afgana.

Ed ogni giorno, ogni giorno contrastiamo il colpo di stato razzista del governo immorale e fuorilegge.

Ogni giorno e' quello giusto per fare la cosa giusta.

Vale ogni giorno il motto che fu di Giustizia e Liberta' contro la barbarie nazifascista: "Insorgere per risorgere".

Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

2. INIZIATIVE. IL 2 OTTOBRE COMMEMORATO GANDHI A VITERBO

 

In occasione della Giornata internazionale della nonviolenza, promossa dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha realizzato un'iniziativa di commemorazione del grande sperimentatore e promotore della nonviolenza.

Il responsabile della struttura pacifista viterbese, Peppe Sini, ha ricostruito la vita e il pensiero di Gandhi, ha presentato alcuni testi particolarmente utili per l'approfondimento (in primis: Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino 1973, 1996; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2006) ed ha proposto la nonviolenza come unica scelta morale e politica adeguata per affrontare le drammatiche questioni che si pongono oggi all'umanita': abolire la guerra, abolire la fame nel mondo, difendere la biosfera, garantire tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, costruire relazioni di pace, di giustizia e di solidarieta'.

I partecipanti all'incontro hanno espresso vivo interesse per la figura di Gandhi e sincera disponibilita' ad accostarsi alla nonviolenza.

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Notizia bibliografica

Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006.

 

3. INCONTRI. OGGI A VITERBO

 

Oggi, domenica 3 ottobre 2010, con inizio alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si svolgera' il quarantaquattresimo incontro di studio del percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.

Nel corso dell'incontro - che sara' anche occasione di celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre - verra' anche commemorata la figura di Mohandas Gandhi, con la presentazione e la lettura di alcuni brani estratti dalle sue opere.

All'incontro partecipa il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc, a Viterbo.

L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone interessate.

 

4. MATERIALI. ALCUNE INTERVISTE ED ALCUNI INTERVENTI SULLA SITUAZIONE DELLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA

 

Di seguito riportiamo l'elenco delle interviste e degli interventi della e sulla inchiesta sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti apparsi fin qui su "La nonviolenza e' in cammino" nei mesi da luglio 2010 a oggi (aggiornato al 2 ottobre 2010).

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- "Telegrammi", n. 240 del 3 luglio 2010: Andrea Cozzo;

- "Telegrammi", n. 242 del 5 luglio 2010: Roberto Malini;

- "Telegrammi", n. 243 del 6 luglio 2010: Leila D'Angelo, Enzo Mazzi;

- "Telegrammi", n. 244 del 7 luglio 2010: Michela De Santis;

- "Telegrammi", n. 245 dell'8 luglio 2010: Norma Bertullacelli, Augusto Cavadi, Franca Guana;

- "Telegrammi", n. 246 del 9 luglio 2010: Michele Meomartino, Sergio Paronetto;

- "Telegrammi", n. 247 del 10 luglio 2010: Paola Mancinelli, Dacia Maraini, Helene Paraskeva;

- "Telegrammi", n. 248 dell'11 luglio 2010: Omero Caiami Persichi, Mimma Ianno' Latorre;

- "Telegrammi", n. 249 del 12 luglio 2010: Benito D'Ippolito, Marco Palombo, Piercarlo Racca, Carlo Schenone, Alberto Castiglione;

- "Telegrammi", n. 250 del 13 luglio 2010: Maria G. Di Rienzo, Roberto Mazzini, Marilena Spriano;

- "Coi piedi per terra", n. 291 del 13 luglio 2010: Laura Tussi (parte prima);

- "Telegrammi", n. 251 del 14 luglio 2010: Paolo Cacciari, Giobbe Santabarbara;

- "Coi piedi per terra", n. 292 del 14 luglio 2010: Mario Di Marco, Laura Tussi (parte seconda e conclusiva);

- "Telegrammi", n. 252 del 15 luglio 2010: Gino Buratti;

- "Telegrammi", n. 253 del 16 luglio 2010: Letizia Lanza, Paolo Predieri;

- "Coi piedi per terra", n. 294 del 16 luglio 2010: Eleonora Bellini, Alessio Di Florio;

- "Telegrammi", n. 254 del 17 luglio 2010: Luisa Mondo, Anselmo Palini;

- "Coi piedi per terra", n. 295 del 17 luglio 2010: Mao Valpiana;

- "Telegrammi", n. 255 del 18 luglio 2010: Benito D'Ippolito, redazionale, Carla Biavati;

- "Coi piedi per terra", n. 296 del 18 luglio 2010: Nicoletta Crocella;

- "Telegrammi", n. 256 del 19 luglio 2010: Raffaele Mantegazza;

- "Telegrammi", n. 257 del 20 luglio 2010: Matteo Renato Dabascio;

- "Telegrammi", n. 258 del 21 luglio 2010: Daniela Musumeci;

- "Telegrammi", n. 260 del 23 luglio 2010: redazionale, Marina Martignone;

- "Telegrammi", n. 261 del 24 luglio 2010: Marilena Salvarezza;

- "Telegrammi", n. 262 del 25 luglio 2010: Peppe Sini, Franca Bimbi, Sonia Giardina, Giorgio Montagnoli;

- "Coi piedi per terra", n. 303 del 25 luglio 2010: Franca Maria Bagnoli;

- "Telegrammi", n. 263 del 26 luglio 2010: Sandro Canestrini, Alberto Camata, Christiana Soccini, Paola Pavese;

- "Telegrammi", n. 264 del 27 luglio 2010: Enrico Peyretti;

- Coi piedi per terra, n. 305 del 27 luglio 2010: Alessandro Colocolli, Carlo Ruta;

- "Telegrammi", n. 266 del 29 luglio 2010: Aristarco Scardanelli;

- "Coi piedi per terra", n. 307 del 29 luglio 2010: Peppe Sini, Pierpaolo Calonaci, Antonino Drago;

- "Telegrammi", n. 267 del 30 luglio 2010: Pasquale Pugliese;

- "Telegrammi", n. 268 del 31 luglio 2010: Burbanzio Malvolenti, Assunta Signorelli;

- "Coi piedi per terra", n. 309 del 31 luglio 2010: Severino Vardacampi, Giannarosa Marino, Francesco Pullia;

- "Telegrammi", n. 269 del primo agosto 2010: Geremia Cattristi;

- "Coi piedi per terra", n. 311 del 2 agosto 2010: Paolo Borsoni;

- "Telegrammi", n. 271 del 3 agosto 2010: Arnaldo Nesti, Giuseppe Anelli, Virginia Del Re;

- "Telegrammi", n. 273 del 5 agosto 2010: Alex Zanotelli;

- "Telegrammi", n. 274 del 6 agosto 2010: Luciano Bonfrate, Nicola Lo Bianco;

- "Telegrammi", n. 275 del 7 agosto 2010: Peppe Sini, Giobbe Santabarbara, Angelo Cavagna;

- "Telegrammi", n. 276 dell'8 agosto 2010: Severino Vardacampi, Pierluigi Consorti;

- "Coi piedi per terra", n. 317 dell'8 agosto 2010: Giobbe Santabarbara, Paolo Macina;

- "Telegrammi", n. 277 del 9 agosto 2010: Nino Lisi;

- "Telegrammi", n. 278 del 10 agosto 2010: Mauro Furlotti, Daniele Lugli;

- "Coi piedi per terra", n. 319 del 10 agosto 2010: Marta Ghezzi;

- "Telegrammi", n. 279 dell'11 agosto 2010: Pia Covre, Paolo Bertagnolli, Vincenzo Puggioni;

- "Telegrammi", n. 280 del 12 agosto 2010: Catiuscia Barbarossa, Tiziano Cardosi, Francesca Fabbri;

- "Telegrammi", n. 281 del 13 agosto 2010: Giovanni Benzoni, Valter Toni, Angela Giuffrida;

- "Telegrammi", n. 282 del 14 agosto 2010: Daria Dibitonto, Achille Scatamacola;

- "Telegrammi", n. 283 del 15 agosto 2010: Vergiliano Scorticossi;

- "Telegrammi", n. 284 del 16 agosto 2010: Giuseppe Moscati;

- "Coi piedi per terra", n. 325 del 16 agosto 2010: Giulio Vittorangeli;

- "Telegrammi", n. 285 del 17 agosto 2010: Gaetano Farinelli, Gloria Gazzeri, Fredo Olivero;

- "Telegrammi", n. 286 del 18 agosto 2010: Generoso Canagliozzi;

- "Coi piedi per terra", n. 327 del 18 agosto 2010: Maria D'Asaro;

- "Telegrammi", n. 288 del 20 agosto 2010: Francesco Comina;

- "Telegrammi", n. 289 del 21 agosto 2010: Osvaldo Caffianchi;

- "Telegrammi", n. 291 del 23 agosto 2010: Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante;

- "Telegrammi", n. 292 del 24 agosto 2010: Massimo Grandicelli; Anna Pascuzzo;

- "Telegrammi", n. 295 del 27 agosto 2010: Luigi Sandri;

- Telegrammi", numero 299 del 31 agosto 2010: Michele Boato;

- "Coi piedi per terra", numero 340 del 31 agosto 2010: Patrizia Caporossi, Alessandro Pizzi;

- "Telegrammi", numero 301 del 2 settembre 2010: Francesco de Notaris;

- "Telegrammi", numero 302 del 3 settembre 2010: Wanda Tommasi;

- "Telegrammi", numero 303 del 4 settembre 2010: Vittorio Pallotti;

* "Telegrammi", numero 304 del 5 settembre 2010: Luciano Benini;

* "Telegrammi", numero 306 del 7 settembre 2010: Anna Baluganti;

* "Telegrammi", numero 307 dell'8 settembre 2010: Mariella Cao, Mauro Cereghini, Giovanni Sarubbi;

* "Coi piedi per terra", numero 348 dell'8 settembre 2010: Giampiero Girardi;

* "Telegrammi", numero 312 del 13 settembre 2010: Carla Mariani;

* "Telegrammi", numero 313 del 14 settembre 2010: Luigi Mochi Sismondi; Bruna Peyrot; Francesco Pistolato;

* "Telegrammi", numero 315 del 16 settembre 2010: Zenone Sovilla;

* "Coi piedi per terra", numero 356 del 16 settembre 2010: Giacomo Alessandroni;

* "Telegrammi", numero 316 del 17 settembre 2010: Maria Rosaria Baldin;

* "Coi piedi per terra", numero 357 del 17 settembre 2010: Gianni Tamino;

* "Coi piedi per terra", numero 358 del 18 settembre 2010: Chiara Cavallaro;

* "Telegrammi", numero 318 del 19 settembre 2010: Agostino Letardi;

* "Coi piedi per terra", numero 359 del 19 settembre 2010: Marcello Vigli;

* "Telegrammi", numero 319 del 20 settembre 2010: Marino Marinelli;

* "Telegrammi", numero 322 del 23 settembre 2010: Antonio Mazzeo;

* "Telegrammi", numero 323 del 24 settembre 2010: Itala Ricaldone;

* "Telegrammi", numero 324 del 25 settembre 2010: Giovanni Balacco;

* "Telegrammi", numero 328 del 29 settembre 2010: Gennaro Abele Avalimi; Luca Carlini;

* "Coi piedi per terra", numero 369 del 29 settembre 2010: Annarosa Buttarelli; Peppe Sini;

* "Telegrammi", numero 329 del 30 settembre 2010: Giulio De la Pierre;

* "Coi piedi per terra", numero 370 del 30 settembre 2010: Amerigo Bigagli; Pancrazio Degnente;

* "Coi piedi per terra", numero 371 del primo ottobre 2010: Giuliano Falco;

* "Coi piedi per terra", numero 372 del 2 ottobre 2010: Livio Miccoli.

 

5. MAESTRE. HANNAH ARENDT: LA PRATICA DELLA VIOLENZA

[Da Hannah Arendt, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996, p. 73.

Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]

 

La pratica della violenza, come ogni azione, cambia il mondo, ma il cambiamento piu' probabile e' verso un mondo piu' violento.

 

6. MAESTRE. RUTH BENEDICT: ARRIVEREMO ALLORA...

[Da Ruth Benedict, Modelli di cultura, Feltrinelli, Milano 1960, 1979, p. 276.

Ruth Benedict, illustre antropologa americana (New York 1887-1948). Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo con minime modifiche i seguenti stralci: "Ruth Fulton Benedict (New York, 5 giugno 1887 - New York, 17 settembre 1948) e' stata un'antropologa statunitense. Studio' presso il Vassar College. Nel 1914 sposo' Stanley Benedict che mori' nel 1936. Nel 1921 venne ammessa alla Columbia University dove studio' antropologia con Franz Boas e dove si laureo' nel 1923 ottenendo in seguito una cattedra. Sono celebri i suoi studi sulle popolazioni native del Nord America, gli Zuni, i Serrano, i Cochiti, i Pima e gli Hopi nell'area sudorientale degli Usa. Nella sua opera piu' celebre, Modelli di cultura (1934), la Benedict ha messo a confronto tre culture... Nel 1944 la Benedict utilizzo' il suo approccio nel suo studio sugli immigrati giapponesi che vivevano negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale, commissionato dal Servizio Informazioni Militari interessato a saperne di piu' sulla mentalita' del nemico che stavano combattendo... Risultato di questo lavoro fu la sua celebre opera Il crisantemo e la spada (1946)... Per lungo tempo fu sua assistente Margaret Mead con la quale fece diversi viaggi di studi e sviluppo' un legame accademico e di amicizia molto stretto. Nei movimenti studenteschi degli anni Sessanta i risultati degli studi effettuati dalla Benedict e dalla Mead furono utilizzati - e a volte interpretati tendenziosamente - per mettere in discussione le strutture e tradizioni patriarcali. Ruth Benedict fu una delle prime donne a occuparsi di antropologia ed ebbe difficolta' a farsi accettare dall'establishment accademico, diversi suoi scritti non furono mai pubblicati. Scrisse e pubblico' anche poesie usando lo pseudonimo di Anne Singleton. Opere: Modelli di cultura, Milano 1960; Il crisantemo e la spada. Modelli di cultura giapponese, Bari, 1968; Race. Science and Politics, New York, 1940. Bibliografia Mead, M.: An Anthropologist at Work. Writings of Ruth Benedict, Boston 1959; Modell, J. S.: Ruth Benedict. Patterns of a Life, Philadelphia 1983; Caffrey, M.: Ruth Benedict. Stranger in This Land, Austin: 1989". Tra le opere di Ruth Benedict: segnaliamo particolarmente Modelli di cultura, Feltrinelli, Milano 1960, 1979; Il crisantemo e la spada, Rizzoli, Milano 1991.

 

Arriveremo allora a una fede sociale piu' realistica, accettando come motivo di speranza e nuova base di tolleranza la coesistenza di sistemi di vita egualmente validi, che il genere umano si e' creato elaborando le materie prime dell'esistenza.

 

7. MAESTRE. MARGARET MEAD: IN UNA SOCIETA'...

[Da Margaret Mead, Sesso e temperamento in tre societa' primitive, Il Saggiatore, Milano 1967, Garzanti, Milano 1979, p. 94.

Margaret Mead, illustre antropologa americana (1901-1978). Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo per stralci la seguente scheda: "Margaret Mead (Filadelfia, 16 dicembre 1901 - New York, 15 novembre 1978) e' stata una celebre antropologa statunitense. Oltre che una grande antropologa Margaret Mead fu anche un personaggio fuori dall'ordinario, condusse infatti una vita intensa e all'insegna dell'anticonformismo. Nacque a Filadelfia, prima di quattro figli in una famiglia di religione quacchera originaria del Midwest. Il padre, Edward Sherwood Mead, era professore di economia all'Universita' di Pennsylvania, sua madre, Emily Fogg, era invece una sociologa. Le due persone di riferimento per la sua crescita furono la madre e la nonna paterna. Dopo la scuola superiore fu ammessa alla DePauw University, l'universita' che aveva frequentato il padre; dopo un anno, nonostante l'opposizione di suo padre, si trasferi' presso il Barnard College dove studio' psicologia. Qui conobbe e divenne molto amica di Ruth Benedict, che la persuase a diventare antropologa. Durante gli studi conobbe uno studente di teologia, Luther Cressman, che sposo' nel 1923. Nel 1925 si reco' sull'isola di Tau, Samoa, dove si dedico' allo studio delle adolescenti. Torno' nel 1926, scrisse il suo primo libro, Coming of Age in Samoa, che venne tradotto in molte lingue e nel quale la Mead tra l'altro concludeva che il disagio adolescenziale era appreso e non naturale e che era originato da aspetti culturali e non biologici. Nel 1928 divorzio' e sposo' uno psicologo neozelandese, Reo Fortune. Si trasferirono entrambi in Nuova Guinea dove Margaret si dedico' allo studio dello sviluppo dei bambini e dei comportamenti degli adolescenti della popolazione dell'isola di Manus. Nel 1935 pubblico' Sesso e temperamento basato sulle ricerche condotte in Nuova Guinea su tre popolazioni primitive: gli Arapesh, i Mundumugor e i Tchambuli. In questo come in altri lavori successivi affermo' che i ruoli sessuali differivano fra le diverse societa' ed erano molto piu' influenzati da aspetti culturali che non da quelli biologici. Nel 1936 si reco' con il terzo marito, l'antropologo Gregory Bateson, a Bali. Nel 1939 nacque la figlia Catherine. Nel 1942 pubblico' un libro, Balinese Character: A Photo Analysis, scritto con il marito Gregory nel quale fece ampio uso di documenti fotografici apportando in questo modo un'innovazione negli studi antropologici. La seconda guerra mondiale interruppe i suoi studi nel Pacifico, nel 1944 fondo' con Ruth Benedict l'Institute for Intercultural Studies. Nel 1953 torno' sull'isola di Manus per analizzare i cambiamenti avvenuti in seguito all'esposizione con altre culture, scrisse il libro New Lives for Old. Nel 1959 pubblico' il libro An Anthropologist at Work: Writings of Ruth Benedict, uno studio sulla sua collega Ruth Benedict, e nel 1972 la sua autobiografia, Blackberry Winter. Mori' di cancro a New York il 15 novembre del 1978. Margaret Mead scrisse 44 libri e piu' di mille articoli pubblicati in diverse lingue. Gia' allieva di Franz Boas, Margaret Mead, assieme a Ruth Benedict, viene considerata principale esponente di una corrente di studi definita studi di cultura e personalita'. In seguito si occupo' di studi di genere, e fu tra le prime a sostenere il carattere di costruzioni culturali dei ruoli basato sul sesso. La ricerca piu' celebre di Margaret Mead fu L'adolescenza in Samoa, nella quale sosteneva che le difficolta' personali incontrate dalle adolescenti occidentali (americane in particolare), non sono universali e necessarie, ma contingenti e generate prevalentemente dalle costrizioni e dalle imposizioni che gli elementi piu' tradizionalisti e moralistici della cultura americana impongono. Le adolescenti samoane, al contrario, sarebbere lasciate libere di giungere alla maturita' fisica, identitaria, sessuale, sociale, senza condizionamenti eccessivi, e non soffrirebbero delle crisi e delle difficolta' incontrate dalle occidentali. Queste tesi ebbero grandissima risonanza negli Stati Uniti, e furono duramente contestate da parte dell'opinione pubblica di orientamento conservatore. D'altra parte Mead rimane un personaggio pubblico notissimo e fervente paladina dei valori progressisti, antiautoritari e antidiscriminatori. Tra le opere di Margaret Mead: L'adolescenza in Samoa (tit. orig.: Coming of Age in Samoa: A Psychological Study of Primitive Youth for Western Civilization, 1928), Giunti-Barbera, Firenze 1980; Sesso e temperamento in tre societa' primitive (tit. orig.: Sex and Temperament in Three Primitive Societies, 1935), Net, Milano 2003; Maschio e femmina (tit. orig.: Male and Female: A Study of the Sexes in a Changing World, 1949), Il saggiatore, Milano 1972; Societa' e autorita' nell'Unione Sovietica (tit. orig.: Soviet attitudes toward authorityean interdisciplinary approach to problems of soviet character, 1951), La nuova Italia, Firenze 1956; (con Martha Wolfenstein), Il mondo del bambino (tit. orig.: Childhood in Contemporary Cultures, 1955), Edizioni di Comunita', Milano 1963; Crescita di una comunita' primitiva: trasformazioni culturali a Manus, 1928-1953 (tit. orig.: New lives for old, 1956), Bompiani, Milano 1962; Popoli e paesi (tit. orig.: People and Places, 1959), Feltrinelli, Milano 1988; Antropologia: una scienza umana (tit. orig.: Anthropology: A Human Science, 1964), Ubaldini, Roma 1970; (con James Baldwin), Dibattito sulla razza (tit. orig.: A rap on race, 1971), Rizzoli, Milano 1973; L'inverno delle more: la parabola della mia vita (tit. orig.: Blackberry Winter: My Earlier Years, 1972), Club degli editori, Milano 1977; Lettere dal campo: 1925-1975 (tit. orig.: Letters from the field, 1925-1975, 1977), Mondadori, Milano 1979"]

 

In una societa' che non conosce ostilita' fra uomo e donna e in cui gli adulti lungi dal nutrire risentimento per la forza crescente dei giovani, vedono in essa la massima fonte di soddisfazione e di felicita', non trova posto un culto basato sui concetti di odio e di punizione.

 

8. MAESTRE. FRANCA ONGARO BASAGLIA: SENZA PRESUMERE

[Da Franca Ongaro Basaglia, "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune", in Franco Basaglia (a cura di), L'istituzione negata, Einaudi, Torino 1968, 1980, p. 335.

Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005"]

 

Cio' senza presumere di risolvere i conflitti, ma di affrontarli ad un altro livello.

 

9. MAESTRE. SILVIA VEGETTI FINZI: IL VANTAGGIO DELLA VERITA'

[Da Silvia Vegetti Finzi, Volere un figlio, Mondadori, Milano 1997, 1999, p. 245.

Silvia Vegetti Finzi (Brescia 1938), psicologa, pedagogista, psicoterapeuta, docente universitaria, saggista, e' una prestigiosa intellettuale femminista. Su Silvia Vegetti Finzi dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) riprendiamo la seguente notizia biografica: "Silvia Vegetti Finzi e' nata a Brescia il 5 ottobre 1938. Laureatasi in pedagogia, si e' specializzata in psicologia clinica presso l'Istituto di psicologia dell'Universita' cattolica di Milano. All'inizio degli anni '70 ha partecipato a una vasta ricerca internazionale, progettata dalle Associazioni Iard e Van Leer, sulle cause del disadattamento scolastico. Inoltre ha lavorato come psicoterapeuta dell'infanzia e della famiglia nelle istituzioni pubbliche. Dal 1975 e' entrata a far parte del Dipartimento di Filosofia dell'Universita' di Pavia ove attualmente insegna psicologia dinamica. Dagli anni '80 partecipa al movimento femminista, collaborando con l'Universita' delle donne 'Virginia Woolf' di Roma e con il Centro documentazione donne di Firenze. Nel 1990 e' tra i fondatori della Consulta (laica) di bioetica. Dal 1986 e' pubblicista del 'Corriere della Sera' e successivamente anche di 'Io donna' e di 'Insieme"' Fa parte del comitato scientifico delle riviste: 'Bio-logica', 'Adultita'', 'Imago ricercae', nonche' dell'Istituto Gramsci di Roma, della 'Casa della cultura' di Milano, della 'Libera universita' dell'autobiografia' di Anghiari. Collabora inoltre con le riviste filosofiche 'Aut Aut' e 'Iride'. Molti suoi scritti sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo. E' membro dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della Societa' italiana di psicologia; della Societe' internationale d'histoire de la psychoanalyse. Nel 1998 ha ricevuto, per i suoi scritti di psicoanalisi, il premio nazionale 'Cesare Musatti', e per quelli di bioetica il premio nazionale 'Giuseppina Teodori'. Sposata con lo storico della filosofia antica Mario Vegetti, ha due figli adulti, Valentina e Matteo. Gli interessi di Silvia Vegetti Finzi seguono quattro filoni: il primo e' volto a ricostruire una genealogia della psicoanalisi da Freud ai giorni nostri, intesa non solo come storia del movimento psicoanalitico ma anche come storia della cultura; il secondo, una archelogia dell'immaginario femminile, intende recuperare nell'inconscio individuale e nella storia delle espressioni culturali, elementi di identita' femminile e materna cancellati dal prevalere delle forme simboliche maschili: a questo scopo ha analizzato i sogni e i sintomi delle bambine, i miti delle origini, i riti di iniziazione femminile nella Grecia classica, le metafore della scienza, l'iconografia delle Grandi Madri; il terzo delinea uno sviluppo psicologico, dall'infanzia all'adolescenza, che tenga conto anche degli apporti psicoanalitici. Si propone inoltre di mettere a disposizione, tramite una corretta divulgazione, la sensibilita' e il sapere delle discipline psicologiche ai genitori e agli insegnanti; il quarto, infine, si interroga sulla maternita' e sugli effetti delle biotecnologie, cercando di dar voce all'esperienza e alla sapienza delle donne in ordine al generare". Tra le opere di Silvia Vegetti Finzi: (a cura di), Il bambino nella psicoanalisi, Zanichelli, Bologna 1976; (con L. Bellomo), Bambini a tempo pieno, Il Mulino, Bologna 1978; (con altri), Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1982; Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986; La ricerca delle donne (1987); Bioetica, 1989; Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990; (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza, Roma-Bari 1992; Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere insieme, Mondadori, Milano 1992; (con altri), Questioni di Bioetica, Laterza, Roma-Bari 1993; (con Anna Maria Battistin), A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994; Freud e la nascita della psicoanalisi, 1994; (con Marina Catenazzi), Psicoanalisi ed educazione sessuale, Laterza, Roma-Bari 1995; (con altri), Psicoanalisi ed identita' di genere, Laterza, Roma-Bari 1995; (con Anna Maria Battistin), I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996; (con Silvia Lagorio, Lella Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita' femminile e negazione della maternita', Il Saggiatore, Milano 1996; (con altri), Il respiro delle donne, Il Saggiatore, Milano 1996; Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997; (con altri), Storia delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1997; Il fantasma del patriarcato, Alma Edizioni, 1997; (con altri), Fedi e violenze, Rosenberg & Sellier, 1997; (con Anna Maria Battistin), L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000; Parlar d'amore, Rizzoli, Milano 2003; Silvia Vegetti Finzi dialoga con le mamme, Fabbri, Milano 2004; Quando i genitori si dividono, Mondadori, Milano 2005; Nuovi nonni per nuovi nipoti, Mondadori, Milano 2008; La stanza del dialogo, Casagrande, Bellinzona 2009]

 

Gli effetti di armonizzazione prodotti dal recupero della verita' valgono per la memoria individuale e per la memoria sociale, destrutturata nella sua rete intersoggettiva dal silenzio e dalla menzogna.

 

10. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

 

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

 

 

11. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 

 

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riedizioni

- Otto Rank, Il trauma della nascita, Sugarco, Milano, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, 2010, pp. 230, euro 9,90.

- Giovanni Verga, Mastro-don Gesualdo, Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1979, 2010, pp. 460 (in supplemento al "Corriere della sera").

 

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

14. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 332 del 3 ottobre 2010

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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